#Luciano di Samosata
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Eugeni d'Ors ~ La valle di Josafat - 2. Figure dell'antichità classica
Eugeni d’Ors ~ La valle di Josafat – 2. Figure dell’antichità classica
Alessandro Magno il Macedone La coppa di sangue di bue che, volontariamente bevuta, mise termine alla feconda esistenza di Temistocle era la stessa che piena di cicuta, doveva bere Socrate più tardi. Alcuni mercanti la riportarono di nuovo ad Atene con il cadavere dell’eroe. (Lasciatemi inventare questa leggenda e credere in essa, come un greco, immediatamente dopo di averla…
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La Calunnia di Botticelli: un complesso enigma. Storia, descrizione e significato
Il dipinto del giorno che vi propongo oggi è la Calunnia di Sandro Botticelli, ispirato da un’opera pittorica andata perduta del pittore greco Apelle del IV secolo avanti Cristo, nota mediante la minuziosa descrizione che ne fece il letterato Luciano di Samosata. Il piccolo dipinto a tempera su tavola appartenente alla Galleria degli Uffizi, con i suoi 62 centimetri di altezza per 91 di…
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comunque non è normale che in questa città non ci sia UNA copia usata della pharsalia. ceh se fossi un ancient lit student che l'ha comprata per nevessità nemmeno io la venderei più tbh who would. però non è normale che ci sta LUCIANO DI SAMOSATA usato e non lucano vi odio
#non ironicamente. odio#ancora la devo finire ma voglio veramente prendere una copia fisica#preferibilmente non nuova perché voglio iniziare a comprare più seconda mano for ethical reasons e a prescindere preferisco le vecchie#edizioni dei libri non queste nuove#ma dio mi odia evidentemente
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Gli esseri umani sono ancora a caccia di alieni: ecco come gli astronomi cercano la vita oltre la Terra
L’idea della vita aliena ci affascina da tempo. La prima testimonianza scritta che presenta l’idea degli “alieni” si trova nell’opera satirica dello scrittore assiro Luciano di Samosata, datata al 200 d.C.. In un romanzo, Luciano scrive di un viaggio sulla Luna e della bizzarra vita che immagina vi si svolga: dagli avvoltoi a tre teste alle pulci grandi come elefanti. Oggi, 2.000 anni dopo,…
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Diario – Primavera: 7) Nubi stupende al tramonto Quarto scherzo delle ariose vaghezze: Si dolce è'l tormento, SV 332 · Dorothee Oberlinger · Dmitry Sinkovsky · Claudio Monteverdi · Ensemble 1700…
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«Dai progetti di Von Braun in poi, la missilistica ha mostrato come l’uomo possa effettivamente abbandonare il proprio pianeta materno. Tale distacco è sembrato la conclusione di un sogno, il simbolo del trionfo della nostra specie, il culmine della sua vittoriosa «autoaffermazione». Dallo spazio interplanetario e, in particolare, dalla superficie della Luna, dove Neil Armstrong è il primo a mettere piede nel luglio del 1969 (chi avrebbe pensato, dopo Luciano di Samosata e Cyrano de Bergerac, che l’uomo sarebbe veramente riuscito ad andarvi, a conoscerne la faccia nascosta e, ancor di più, a mandare sonde su pianeti e comete all’interno del sistema solare e oltre?), il nostro globo appare azzurro e coperto di bianche nubi: le montagne si stagliano sulle pianure, gli oceani si distinguono dai continenti, i poli mostrano le loro calotte di ghiaccio. Guardando la superficie brulla della Luna o posando piede sui suoi «mari» e crateri oppure osservando le immagini di altri pianeti dalle atmosfere per noi irrespirabili e dalle temperature infuocate o gelide, si riscopre la nostalgia per la Terra, l’unico luogo, per quanto finora sappiamo, dove c’è vita. Rispetto alle solitudines degli altri mondi, la Terra resta la sola «oasi» in cui l’uomo può abitare, prima che in essa, tra miliardi di anni, la vita sia distrutta dalla diminuzione dell’anidride carbonica nell’atmosfera (necessaria alla fotosintesi clorofilliana) e dal progressivo espandersi del Sole.
Appare così l’ambiguità dell’impresa spaziale, in cui il desiderio di proiettarsi verso l’esterno si intreccia con un antropomorfismo di ritorno, che rimette l’uomo non al centro dell’universo materiale, ma del senso stesso del mondo. Lo sguardo verso la «cupola metafisica» del cielo stellato, che nei primi filosofi greci, come Pitagora o Anassagora, aveva legittimato l’atteggiamento teoretico della contemplazione, si accompagna ora allo sguardo dall’esterno verso il nostro pianeta. Il tradizionale contemplator coeli si trasforma così anche in contemplator Terrae. Nello stesso tempo, la mentalità degli uomini, per effetto della visione del nostro pianeta dall’esterno, comincia a oscillare tra la ricerca di sicurezza e la propensione a sfide rischiose, tra la nostalgia della casa e l’avventura.»
— Remo Bodei Limite
#letture#Terra#collezioni#collezionamenti#nella stanza della noia#tautologiedialettiche#dalla stanza della noia
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Se i filosofi si misurassero in base alla barba, il primo posto spetterebbe alle capre.
Luciano di Samosata
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Gli esperti
È strano questo che mi dici: uomini sapienti contendevano tra loro di cose esistenti, e su la cosa stessa non avevano la stessa opinione.
Luciano di Samosata, da Icaromenippo [II sec.] in Opere complete, Firenze, Le Monnier 1861 (Trad. L. Settembrini)
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Sulla storicità del 25 dicembre quale data di nascita di Gesù
Sulla storicità del 25 dicembre quale data di nascita di Gesù
Ormai l’unico Gesù che si accetta è quello “modernizzato o post-modernizzato”, disse Benedetto XVI. Si avvicina il Natale e come ogni anno ci si dimentica perché si festeggia, dimenticando le solide testimonianze storiche a favore del festeggiato. Anche sulla sua data di nascita.
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#Celso#Gesù Cristo#Gesù di Nazaret#Gesù di Nazareth#Giuseppe Flavio#Luciano di Samosata#Mara Ben Serapion#natale#Plinio il Giovane#storia e controstoria#Tacito
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Luciano di Samosata - Raccontare la storia
Da ΑΛΗΘΩΝ ΔΙΗΓΗΜΑΤΩΝ (Una storia vera) 1. Se è vero che coloro che praticano l’atletica e che hanno cura del loro corpo, non si preoccupano solo dello stato di forma e degli esercizi ginnastici, ma, al momento opportuno, anche del riposo, tanto da essere ritenuto da parte di alcuni come la parte più importante dell’allenamento, allora anche a chi è dedito allo studio delle lettere converrà,…
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IL ROMANZO FANTASY
Sono passati 18 giorni dall’ultimo post e abbiamo raggiunto le 28000 visualizzazioni, un traguardo che pensavo di raggiungerlo molto più avanti visto che non pubblico più spesso come prima. Bando alle ciance. Siete curiosi di scoprire l’articolo di stasera riprendo in mano i vari tipi di romanzi, andiamo a scoprire insieme il romanzo Fantasy. Ricordo a tutti che le immagini le prendo da Google…
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La lista dei miei libri preferiti ( a caso)
1) Max Stirner – L'unico e la sua proprietà 2) Italo Calvino- Giornata di uno scrutatore 3) Charles Bukowsky- Storie di ordinaria follia 4) Luciano di Samosata- tutte le opere 5) Ipponatte- Frammenti 6) Antonio Tabucchi- Tristamo muore 7) T.S. Eliot -Tha waste land 8) Ninolai Gogol- Anime morte 9) Anonimo- El cantar del mio Cid 10) Josè Saramago – Cecità 11) Tutti i romanzi racconti e scritti di Flaubert e nessuno di Kafta o di Zola, per quanto abbia letto anche quelli 12) Stefano Benni- Elianto 13) Apuleio- Metamorfosi 14) Rostand – Cirano de Bergerac 15) Cicerone- Tuscolane Dispotationes 16) Luis Sepulveda- Duario di un killer sentimentale 17) Antonio vacas Llosa – Storia di una ragazza cattiva 18) Allen Ginsberg- Urlo e Kaddish 19) Tacito- Annali 20) Calvino- Le città invisibili Qual’è la tua lista?
#libribelli#libriconsigliati#notes#note#scrivetemi#commentare#social commentary#rispondo a tutti#rispondetemi#italo calvino#charles bukowski#max stirner#antonio tabucchi#jose saramago#apuleio#tacito#luis sepulveda#allen ginsberg
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"Un uomo senza volto. Introduzione alla lettura di Luciano di Samosata" di Sotera Fornaro - Letture.org
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David Kyle Johnson è un professore associato di filosofia al King's College in Pennsylvania. Per i suoi corsi universitari utilizza la cultura pop per spiegare argomenti filosofici, scrivendo in tal senso anche vari libri e articoli su cartoni animati come South Park o serie tv come Doctor Who e Heroes, fino a film come Inception. A margine del suo recente corso dal titolo Sci-Phi: Science Fiction as Philosophy, il professor Johnson ha scritto un articolo per Psychology Today in cui ipotizza che le decisioni politiche del presidente degli Stati Uniti stiano favorendo, ma allo stesso tempo danneggiando, la fantascienza.
Proviamo a capire in che senso.
Fatta una premessa in cui Johnson pone la fantascienza e la filosofia in stretta connessione (citando pensatori come Platone, Luciano di Samosata, Rousseau, Hobbes, Bacone e altri), il professore sostiene che la science fiction ci aiuta a migliorarci perché permette di esplorare temi filosofici e spazzare via i nostri pregiudizi. Il meccanismo è semplice: davanti ad una storia di fantascienza mettiamo necessariamente da parte i nostri preconcetti per aprirci a qualcosa di totalmente nuovo e “alieno” alla nostra vita, ma spesso – sostiene Johnson – alla fine della storia ci accorgiamo che è molto simile alla realtà in cui viviamo. E questo ci consente di guardarla da un altro punto di vista e, in alcuni casi, di cambiare opinione, di rivalutare le nostre convinzioni su un tema o un fatto.
Il professore fa un esempio utilizzando Star Wars. Paragonando l'ex presidente degli Stati Uniti George Bush con l'imperatore Palpatine, il docente sostiene che come quest'ultimo ha usato falsi pretesti per riorganizzare “La Repubblica” nel “Primo Impero Galattico”, così Bush ha utilizzato false e inesistenti premesse per scatenare la guerra in Iraq (le ormai famose armi di distruzioni di massa che non sono mai state trovate). Certo, aggiunge Johnson, forse la cosa è stata voluta da George Lucas, che ha cominciato ascrivere il film proprio negli anni in cui Bush scatenava l'offensiva contro l'Iraq, ma se molti avessero visto il film prima o contemporaneamente alla guerra forse avrebbero cambiato opinione in merito a quel conflitto e il presidente non avrebbe avuto il sostegno che gli americani gli attribuirono in quel momento.
Qualcosa di simile accade con la presidenza di Donald Trump ai giorni nostri. Prima di tutto Johnson nota come oggi la fantascienza sia molto popolare: dai film sui Supereroi a quelli della saga di Star Wars, senza dimenticare le serie televisive del momento come The Handmaid's Tale, tratta dal romanzo distopico di Margaret Atwood. Ma il professore di filosofia va oltre, sostenendo che molte opere di fantascienza sono ridiventate attuali grazie proprio a Trump e questo sarebbe un bene per la fantascienza stessa. Johnson fa l'esempio di due romanzo. 1984 di George Orwell e Fahrenheit 451 di Ray Bradbury. Entrambi sono ambientati in un mondo in cui i libri vengono bruciati e la stampa è soppressa o controllata. Ebbene, Trump ha intrapreso fin dalla sua elezione una vera e propria campagna contro la stampa, denigrandola continuamente. Trump, sostiene il docente americano, vuole rivedere la legge sulla diffamazione in modo da consentirgli di citarli in giudizio ma in modo che il tutto avvenga in silenzio, senza il clamore mediatico. Ancora, secondo Johnson, l'amministrazione usa spesso notizie false o alternative per far passare propri messaggi e in questo Fox News sarebbe il primo strumento utilizzato dall'amministrazione Trump, Non a caso il docente paragona il telegiornale americano al Ministero della Verità presente in 1984.
E non è un caso che proprio il romanzo di Orwell e Fahrenheit 451 di Bradbury sono schizzati in alto nella classifica dei libri più venduti all'indomani dell'elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti.
Fin qui, il professore – facendo anche altri esempi, tra cui il triplo episodio intitolato in italiano La rivolta che pare la seconda stagione di Star Trek: Deep Space Nine – afferma che Trump e la sua amministrazione stanno consentendo alla fantascienza (letteraria e televisiva in primis) di emergere con forza, di ritornare a essere rivalutata, ma c'è anche un aspetto negativo. Secondo Johnson la fantascienza potrebbe essere considerata anche meno credibile, perché quasi sempre nelle sue storie i “cattivi” (vedi il Palpatine di Star Wars) alla fine vengono sconfitti, ma il docente non è ottimista che anche Trump possa essere messo da parte con l'inchiesta avviata dal procuratore speciale del Russiagate, Robert Mueller.
Tuttavia, come nota lo stesso professore di filosofia, 1984 non finisce proprio bene per il protagonista, che viene arrestato e ricondizionato per essere un cittadino modello.
Un dato, tuttavia, emerge con forza nelle riflessioni di Johnson: parte della fantascienza, la migliore potremmo dire, del passato e anche del presente, è un ottimo strumento per analizzare la realtà odierna, la società in cui viviamo. Cosa che non ci pare di poco conto.
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