#Licenziamenti Volontari
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Haeres Equita "Borsalino" annuncia una riorganizzazione interna presso lo stabilimento di Spinetta Marengo
Avviata la procedura di licenziamento collettivo con uscite volontarie. I sindacati chiedono un piano di rilancio per garantire l'occupazione.
Avviata la procedura di licenziamento collettivo con uscite volontarie. I sindacati chiedono un piano di rilancio per garantire l’occupazione. In un recente incontro tra la direzione di Haeres Equita, azienda proprietaria dello storico marchio Borsalino, e le Segreterie Provinciali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil insieme alle RSU dello stabilimento di Spinetta Marengo, è stato discusso un…
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31 dicembre, perché sia un anno nuovo, non solo il nuovo anno
Sono loro a dover temere l'ora x, non noi.
PROGRAMMA IN DEFINIZIONE, EVENTO FACEBOOK: https://fb.me/e/4FICkBye7
1. L'ora x è quella dei licenziamenti definitivi, quando Gkn verrà trasformata in una pura operazione immobiliare. E' il completamento della delocalizzazione.
2. L'ora x ad oggi arriva il primo gennaio 2024. Sono così cinici da licenziare il primo gennaio. Questo ci obbliga all'ennesimo miracolo: un atto di lotta, veglia, analisi, raduno di fronte ai cancelli della fabbrica il 31 dicembre. Per affermare che: siamo tutti Gkn e che l'ora più buia e più fredda va passata insieme.
Il contesto è proibitivo: stupiamoli. Continuiamo a scrivere la storia
3. Faremo di tutto per respingere i licenziamenti, ma comunque il 31 dicembre sarà un crocevia fondamentale. Perché - licenziamenti o no - il nostro tempo sta scadendo. O la lotta per Gkn diventa una lotta per la fabbrica socialmente integrata, per la reindustrializzazione dal basso, o presto o tardi la speculazione finirà per avere il sopravvento.
4. Un territorio esondato e alluvionato non può permettersi di non sapere cosa sarà di 80mila metri quadri. Contro la cementificazione e il cambiamento climatico, per una fabbrica che sia polo delle rinnovabili e della mobilità leggera.
5. Da anni gli operai sono gli unici a tenere la discussione sulla progettualità industriale. Probabilmente perchè da anni le diverse proprietà hanno avuto ben chiaro che lì vogliono distruggere una storia industriale, sindacale, territoriale. Abbiamo un progetto industriale, ma senza intervento pubblico questo progetto rischia di rimanere sulla carta. Chiediamo che Regione e Comune intervengano sullo stabilimento.
6. Il Governo ha dato soldi pubblici a un'azienda in liquidazione, senza fare ritirare la liquidazione e senza nemmeno dire una parola sui licenziamenti. Il Governo ha chiarito da che parte sta.
7. Portate tutto, voce, gazebi, robe da bere e mangiare da distribuire, chiedete alle vostre realtà organizzate di concentrare la propria presenza il 31, aiutateci con il servizio di volontariato, diffondete la voce. Che l'ora x ci faccia trovare insieme come una barricata festosa, come "geniali dilettanti in selvaggia parata".
Form volontari. https://forms.gle/Ubp54M8FYYXAtjTc7
8. 13 dicembre, h 19, presso presidio ex Gkn, riunione operativa delle realtà solidali, gruppo di supporto verso i successivi giorni di lotta e verso il 31 dicembre.
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"KKR VICINA ALL'ACQUISTO DI TIM".
Teoricamente non avremmo un governo di "destra" che dovrebbe tutelare gli interessi nazionali?
Meloni e i suoi hanno presente chi sono questi di KKR? Si rendono conto di cosa significherebbe vendere anche TIM a questi signori?
Eppure dovrebbero saperlo, perché da anni li informiamo di cosa sta facendo questo fondo con le aziende che acquisisce. Basti vedere cosa sta combinando con l'ex Magneti Marelli, drasticamente dilaniata proprio da quando è stata venduta da Exor degli Elkann al fondo americano KKR.
Una azienda con 100 anni di storia industriale italiana e una presenza di migliaia di lavoratori è stata assalita da questi signori che hanno cominciato a farne carne da macello.
La loro astuzia sta nel fatto che fanno tutto sottotraccia e nessuno si accorge di nulla, a parte chi vive la cosa dal di dentro.
Cosa fanno costoro? In breve tempo iniziano a far saltare le dirigenze e ci mettono i loro uomini, poi cominciano a delocalizzare pezzo dopo pezzo attuando, in accordo con i sindacati, dei licenziamenti "volontari". Cosa prevedono questi "licenziamenti volontari? In pratica danno incentivi in denaro a chi vuole andarsene, così i più qualificati prendono questi soldi e il giorno dopo vanno a lavorare altrove, spesso nella concorrenza.
Pian piano quelli che rimangono, abbandonati a se stessi e senza prospettive, se ne vanno da sé e loro iniziano a chiudere stabilimenti con la scusa della riduzione dei costi fissi. Peccato chiudano proprio le ricerche e sviluppo, ciò che una azienda seria non dovrebbe mai fare, pena la fine di ogni possibilità di business e di crescita.
Queste attività distruttive viaggiano bene in quanto sottotraccia, sono talmente furbi che mentre fanno queste operazioni mettono annunci sul web di ricerca di nuovi dipendenti, in modo che da fuori l'immagine dell'azienda rimanga pulita.
In realtà appunto, costoro annientano competenze italiane di primo livello che da sole creerebbero economie di scala.
Altra cosa, questi signori, che seguono l' agenda 2030, spesso giustificano il tutto con il fatto che ci sarebbe una "transazione ecologica in atto". Balle, le competenze elettroniche, per esempio, sono applicabili in qualsiasi ambito industriale, è solo questione di volontà ed obiettivi.
Quali sono quelli di questi signori? Comprare marchi italiani, distruggere il comparto nostrano e rivendere il pacchetto ridotto a qualcuno col nome prestigioso? Chi li commissiona per fare queste operazioni? Sono meccanismi che continuiamo a vedere in tante aziende alle prese con fondi di tal genere.
Ora, di fronte a questi meccanismi un governo serio dovrebbe intervenire, anche perché ribadiamo, è stato già informato di ciò, tanto è vero che Meloni si mostrò critica nel momento in cui seppe dell'interesse di KKR per TIM.
Governo, sappiamo che siete troppo impegnati a mandare le armi in Ucraina in questo momento, ma ditecelo chiaramente: vi interessa la salvaguardia dell'interesse nazionale, mediante la protezione delle aziende industriali nostrane? O siete lì a fare il solito circo finto nazionalista per poi proseguire con le agende mondialiste?
WI
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Maggio: “Investire su assunzioni a tempo indeterminato e lavoro di qualità”
“Solo 17 assunzioni su 100 sono a tempo indeterminato. Degli oltre 3,5 milioni di rapporti di lavoro a tempo determinato attivati, il 46% è a part-time. Siamo in presenza, quindi, non solo di incertezza lavorativa, ma anche di basse retribuzioni”.
Così Luca Maggio, Coordinatore UIL PUGLIA, SEDE DI FOGGIA, analizza i più recenti dati in tema di occupazione in Italia.
“Per tutto il 2022 si assiste ad un aumento delle cessazioni dei rapporti di lavoro. A preoccupare maggiormente è il forte incremento dei licenziamenti per motivo oggettivo (+37,1%), dopo il lungo periodo di blocco dei licenziamenti, di dimissioni volontarie ma anche l'elevato numero di contratti temporanei giunti a scadenza. È la fotografia di un Paese che continua a vivere di precariato, offre poche speranze ai giovani e a chi ha studiato e tutele insufficienti agli anziani e ai redditi più bassi”, prosegue Maggio che aggiunge: “Come ha fatto notare recentemente il nostro Segretario Generale Pierpaolo Bombardieri, sembra che per questo governo il tema della precarietà lavorativa non esista. Occorre una netta sterzata per arginare il declino del Paese e, come ha dimostrato la Spagna, invertire la tendenza è possibile. Si può con strumenti legislativi limitare fortemente il ricorso a contratti a termine ed eliminare determinate tipologie di rapporti di lavoro che alimentano il precariato”.
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Questa folle dirigenza
La dirigenza medica è da qualche tempo cambiata da me ed è tutto un grand delirio. Le conseguenze sono state davvero pesanti: una serie di numerosi, volontari licenziamenti di colleghi che, potendo, hanno scelto ALTRO. Un clima abbastanza pessimo. E decisioni che ti calano sulla testa non più PENSATE. UNA di queste ieri che mi ha PROFONDAMENTE fatto INCAZZARE che non ho ancora digerito, che forse non digeriró mai. Una lettera che mi ANNUNCIAVA la dimissione in blocco di 7 dei miei pazienti: così!!!
Senza nemmeno sapere cosa ne pensassi io.
Persone, bambini, relazioni....nn ci interessano LETTERA DI DIMISSIONI
Ma LORO sono MIGLIORI e MIGUEL mi ha scritto qualcosa che POCHI POTEVANO FARE, QUALCOSA CHE LORO NN POSSIANO CAPIRE!
Si crea un legame.
Se vuoi essere una persona.
Io penso di essere autistica COME loro.
Io VOGLIO essere come loro.
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
Eugenio Montale
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Il posto di lavoro ideale, il fenomeno chiamato Great Resignation
Che il mondo del lavoro sia incessantemente in evoluzione è un dato di fatto, non certamente una notizia sconvolgente. Proprio dal mondo del lavoro arriva il fenomeno chiamato Great Resignation direttamente collegato al sogno di trovare il posto di lavoro ideale. Il posto di lavoro ideale, un po' di dati In Italia stiamo realmente vivendo il fenomeno delle dimissioni volontarie o piuttosto il mondo del lavoro sta attraversando una nuova epoca e percezione? Secondo i nuovi dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps, sono state 306.710 le dimissioni nel primo trimestre 2022 (+ 35% rispetto al medesimo periodo del 2021). Nel complesso le assunzioni (1.865.000) hanno però superato i valori del 2018-2019 con un saldo positivo di 350.345 nuovi rapporti di lavoro. Forse sarebbe opportuno quindi parlare di grande cambiamento, più che di grandi dimissioni: le persone spesso abbandonano il proprio lavoro per iniziarne uno nuovo, più stimolante. Intervista ad Antonio Panìco, business coach Chi meglio di un business coach può parlarci del mondo del lavoro e dei suoi cambiamenti? Ecco perché abbiamo rivolto alcune domande ad Antonio Panìco, business coach: Partiamo con una domanda per conoscerci meglio: cos'è e come nasce Business Coaching Italia? Business Coaching Italia nasce da un’attenta osservazione degli imprenditori, delusi e disorientati da corsi di formazione e consulenti poco pratici e troppo teorici e per questo alla continua ricerca di un percorso di affiancamento che li guidasse con efficacia nell’impostare le aziende, nel farle crescere e organizzarle al meglio. Così ho messo la mia esperienza decennale come manager di multinazionali al servizio delle imprese, con un formula mista di coaching e consulenza di processi. Business Coaching Italia è un’azienda focalizzata sulle imprese, offre coaching agli imprenditori che vogliono far crescere il proprio business, organizzarlo meglio e ottenere benessere ed espansione. A differenza di altri programmi di coaching dove solitamente ci si affida alla motivazione, il nostro sistema si basa su un affiancamento programmatico per lo sviluppo dei processi aziendali quali organizzazione, marketing, vendita, selezione e gestione del personale ecc. Cosa vuol dire Great Resignation e perché, ultimamente, se ne parla sempre di più? In tutto il mondo si è assistito e si continua ad assistere a dimissioni volontarie di massa che stanno creando non pochi problemi a imprese e governi. Aziende e istituzioni si sono trovate impreparate dinnanzi a una reazione così drastica, dettata certamente dagli accadimenti degli ultimi due anni di pandemia, da parte di una fetta importante di lavoratori. La strategia dei lock down attuata praticamente da tutti i governi ha messo intere generazioni di lavoratori di fronte alla realtà: hanno fatto i conti con le proprie debolezze, i propri punti di forza, con la fugacità della vita e del posto fisso. Tutto ciò ha portato molti lavoratori a decidere di lasciare il proprio impiego, quando non soddisfacente. I motivi di questa insoddisfazione sono tantissimi, vanno dal rapporto col capo, al clima lavorativo, agli orari poco flessibili, all’ambiente fisico spesso privo di comodità, ecc. Ne consegue che i millennial, ma anche gli over 40, piuttosto che essere insoddisfatti, provino a cambiare vita, si cimentino nel mondo dell’impresa o pensino a godersi la vita, arrangiandosi di volta in volta in base alle necessità. Cosa cerca, attualmente, il lavoratore italiano? Le persone cercano un ambiente di lavoro sano, fatto di principi, con un leader intelligente e capace, dove le proprie competenze possano crescere ed essere valorizzate. Inoltre vogliono essere retribuiti in modo corretto, magari con premi per la produzione ben pagati. Questo ultimo punto si scontra con il sistema tributario italiano per cui il lavoratore percepisce in busta paga meno della metà del costo lordo aziendale; ciò, unito a una difficoltà dei licenziamenti delle persone improduttive, rende complesso per i datori di lavoro soddisfare le richieste di stipendio dei lavoratori più meritevoli. D’altronde il nostro paese ha mostrato ai cittadini di voler “punire” con alte tasse chi guadagna molto e di sostenere con il reddito di cittadinanza chi non lavora affatto. Ne consegue che molti cittadini si sentano demotivati e si allineino a questo stato delle cose. Si può dire che stiamo assistendo ad un cambiamento all'interno di quello che è il mondo del lavoro italiano? Il cambiamento era già in atto prima del Covid19; gli eventi degli ultimi 3 anni hanno esasperato e accelerato questo cambiamento. Quali sono i progetti per il futuro di Business Coaching Italia ed Antonio Panìco? Questa estate sono stato due mesi in Florida per scrivere un nuovo libro. Nei prossimi mesi lancerò una nuova edizione della nostra Accademia dedicata a imprenditori e business coach, in quanto prevediamo che in futuro avremo bisogno di un numero maggiore di coach che lavori con noi e sia in grado di affiancare nel modo corretto e pratico le aziende nostre clienti. Infine stiamo iniziando a guardare ai mercati esteri dove abbiamo già qualche cliente, circa il 10% dei nostri clienti sono fuori dall’Italia, quindi progressivamente ci concentreremo sempre più anche sul mercato straniero. Read the full article
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Intesa Sanpaolo è d'accordo con i sindacati su 1.600 licenziamenti volontari
Intesa Sanpaolo è d’accordo con i sindacati su 1.600 licenziamenti volontari
La più grande banca retail italiana Intesa Sanpaolo ha raggiunto un accordo con cinque sindacati bancari per 1.600 licenziamenti volontari, hanno detto oggi i sindacati.
In base all’accordo, Intesa assumerà 150 nuovi dipendenti, principalmente nelle sue filiali, i sindacati aggiunti in una dichiarazione congiunta.
Fonte : Reuters
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500 volontarie e volontari erano già per le strade dalle 9.30 di mattina. Altre decine rimasti al presidio per la logistica. E un via vai di centinaia di altre persone, tutto il giorno. Sotto il segno della convergenza: Brigate di Solidarietà Attiva, K100 Camilo Cienfuegos, lavoratori di Mondoconvenienza in sciopero, Cdp Quinto Alto, Cs Lebowski, Collettivo di fabbrica e tante, tanti altri ancora. Semplicemente la famiglia allargata.
Consapevoli che abbiamo varcato "il confine e non si può fingere più. Le vene che pompano sangue e i nervi vanno da sé”. Questa è la frontiera per avere giustizia sociale e climatica: con la pala in mano, le casse d’acqua in macchina, una comunità in piedi, una fabbrica socialmente integrata, lo sciopero degli appalti di Mondoconvenienza, il mutuo soccorso.
Ma “gli sciacalli sono sempre là”. Durante l'esondazione la proprietà non si è nemmeno fatta sentire. E invece ieri mattina, il liquidatore ha chiesto alle forze dell'ordine di intervenire per sgomberare la fabbrica, considerandola allagata e a usando come scusa un non ben precisato fenomeno di "dispersione elettrica" (!!??).
Siamo allo sciacallaggio puro. Sulle nostre vite. Si commenta da sè sgomberare i lavoratori che sono in regolare turno di guardania e manutenzione in questa situazione. Le forze dell'ordine, lo sgombero, i licenziamenti, mentre noi con le vite azzerate e la solidarietà sul campo.
Davano per scontato che lo stabilimento fosse allagato. Perchè della fabbrica nulla sanno. Cosa invece sia tale presunta "dispersione elettrica", siamo noi a non saperlo.
Per loro sfortuna, lo stabilimento è stato impattato poco o nulla dall'esondazione.
Il distacco della corrente ha interessato noi come diverse zone di Campi. Ma qua sabato mattina la corrente c'era ed era tutto funzionante.
Perché evidentemente odiano questo: la solidarietà, la comunità, questo legame di viscere della “gente come noi”.
Ma torniamo a volare alto: nei commenti trovate ciò che è necessario fare. Facciamolo.
Abbiamo tanta rabbia in corpo. Non lasciamo che ci vinca. Custodiamola, curiamola, coltiviamola. Che sia duratura nel tempo. Che sia lucida urgenza di cambiamento.
#insorgiamo
https://www.instagram.com/p/CzQ9OcVqcAA/?igshid=MTc4MmM1YmI2Ng==
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Da vittima di abusi sessuali sul luogo di lavoro a imputata per il reato di calunnia: è questa l’obbrobriosa sentenza emessa dal Tribunale di Torino in relazione al caso di una ex lavoratrice della Croce Rossa che aveva denunciato violenze da parte di un collega. I fatti: un dirigente della Croce Rossa, Massimo Raccuia, viene denunciato da una collega precaria con l’accusa di averla ripetutamente molestata e aggredita sessualmente durante il lavoro. Arrestato nel 2011 con l’accusa di stalking e di mobbing, viene scarcerato pochi giorni dopo dal Gip, secondo il quale non era riscontrabile una “chiara volontà oppositiva della donna”. Durante il processo (svoltosi nel corso del 2016, a 5 anni di distanza dai fatti...) la donna ha riferito come Raccuia avesse più volte abusato di lei, ricattandola con la minaccia di farle perdere il lavoro (il suo contratto a tempo determinato era in scadenza). Nel corso delle udienze è emerso inoltre che le violenze dell’uomo – che ricopriva il ruolo di responsabile regionale dei volontari della Croce Rossa – erano state indirizzate anche contro un’altra volontaria di 19 anni ma in quel caso il giudice ha stabilito l'improcedibilità perché la ragazza non aveva sporto denuncia. Lo scorso Febbraio l’accusa ha chiesto una condanna a 10 anni per l’uomo, che nel frattempo ha lasciato il posto in Croce Rossa. A distanza di pochi giorni la sentenza emessa dalla I sezione penale del Tribunale di Torino ha invece accolto la richiesta fatta dai legali di Raccuia, assolvendolo da ogni accusa “perché il fatto non sussiste”. Così, con un ribaltamento completo nei ruoli della vicenda, la donna si trova ora sul banco degli imputati a dover rispondere dell’accusa di calunnia nei confronti dell’uomo. In questi giorni sono state rese note le motivazioni della sentenza, sulle quali è necessario soffermarsi: secondo i giudici, infatti, il racconto della donna che ha denunciato ripetute violenze, minacce e stupri non è verosimile perché non ha urlato per chiedere aiuto ma si è “limitata” a ripetere “Basta” più volte per dire all’uomo di fermarsi. E ancora: durante il processo l’operatrice della Croce Rossa non avrebbe “tradito quella emotività che pur doveva suscitare in lei la violazione della sua persona” e la sua colpa sarebbe anche quella di aver continuato il turno di lavoro dopo gli abusi subìti. Tanto basta a trasformare le violenze in rapporti consenzienti e quindi ad assolvere Raccuia. Una sentenza disgustosa che produce un’ulteriore violenza sulla donna, questa volta di stampo giuridico. Le motivazioni del Tribunale di Torino riproducono uno schema purtroppo non isolato in questi casi: a finire sotto accusa sono i comportamenti della donna, le sue reazioni, la veridicità del suo racconto e non gli abusi commessi sul suo corpo; l’obiettivo è sempre quello di arrivare a insinuare una parte di responsabilità della donna nell’accaduto, sollevandone di conseguenza il carnefice di turno. In questa vicenda, poi, sono diversi i livelli di violenza che si sommano: quella sessuale e quella economica. Il corpo della donna veniva usato da Raccuia come merce di scambio contro il ricatto della precarietà: l'uomo approfittava della sua posizione di responsabilità e potere contro chi si trovava in una posizione di subordinazione lavorativa, minacciando licenziamenti o altre ritorsioni. Fa specie leggere come il fatto di aver continuato a lavorare anche dopo gli abusi venga rivolto contro la donna nelle motivazioni della sentenza, come se in un mondo del lavoro che ha fatto del ricatto la propria regola quella potesse essere considerata davvero una “scelta”. Non solo: come ritorsione per il suo rifiuto di sottostare agli abusi, la donna era stata mandata a lavorare nel Cie, un luogo in cui la Croce Rossa ricopre un ruolo di rilievo (non certo senza ombre) e in cui violenze e abusi di potere sono la norma, con più di un caso di stupro contro le donne migranti rinchiuse arrivato alle cronache. Lo schifo e la rabbia di fronte a questa vicenda sono tanti: dalle strade, ai posti di lavoro, alle aule di Tribunale, la lotta contro questa cultura sessista, violenta e assolutoria ci riguarda tutti/e.
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Lo spirito No Global si era solo assopito
Non trovo molte parole per quello che è successo a Beirut e infondo ogni parola sarebbe superflua. Lascio il racconto e le analisi ai giornalisti, le indagini alla polizia. Resto in silenzio con il cuore colmo di tristezza, vicina alle persone colpite.
Penso che il tempo dell’emergenza ci abbia mostrato che la risposta ai problemi sociali - disuguaglianza, emarginazione e povertà per prime - arriverà dal basso.
All’inizio osservavo con stupore e un briciolo di meraviglia (quella che si ha per le cose preziose e fragili) i fenomeni di solidarietà silenziosa e spontanea che si diffondevano durante i mesi di isolamento. Oggi sono convinta che in questi fenomeni vi sia la chiave per risolvere il problema; la loro forza è grande, potente e viva. Da questi piccoli semi può nascere una società nuove dove la solidarietà è un elemento insostituibile e il valore delle piccole cose pervade ogni giornata.
Gli psicologi, i grandi Maestri, chiunque abbia un approccio più spirituale alla vita, sanno che all’inizio quando le cose iniziano ad andare meglio, accadono le prime difficoltà. È come se il cambiamento testasse la nostra forza di volontà.
Per questo decido di crederci: credere che una società migliore sia possibile.
In tutti questi mesi in Italia, in Francia, in Libano e negli Stati Uniti (solo per fare alcuni esempi) si sono diffuse cucine “volontarie” che recuperano cibo, lo preparano e lo distribuiscono a chi ne ha più bisogno. Dalle loro pentole emana gioia pura e non semplice nutrimento. In Francia l’artista JR (Fb: JR Artist > da visitare) con un gruppo di giovani volontari ha mobilitato quantità di cibo inimmaginabili, muovendosi per i quartieri di una Parigi altrimenti deserta e immobilizzata. Il loro entusiasmo ha riempito il mio cuore di speranza.
Ho appena scoperto grazie all’ong britannica Impact Lebanon, la cucina solidale matbakhelbalad di Beirut (Instagram: @matbakhelbalad) e in passato avevo citato l’esperienza comunitaria di ProjectEATS nel cuore di New York (http://projecteats.org). Questa è solo una timida lista...
Dal volontariato che per molto tempo è stato uno strumento di moderno sfruttamento nasce la possibilità di sganciarsi dalle logiche capitaliste, che vorrebbero mettere i nostri saperi e abilità al servizio di una macchina divoratrice di anime. Gli stage, i contratti a termine, i lavori sottopagati, le false partite iva... Ora siamo consapevoli del nostro valore e sappiamo che quel sistema che ci aveva tanto rincorso e inghiottito, non ci salverà quando ne avremo bisogno.
Quanto profitto hanno fatto le grandi imprese negli ultimi dieci anni? Quale scarto tra i loro utili e gli stipendi dei dipendenti? E ora le stesse aziende si oppongono alla proroga del blocco dei licenziamenti... Io dico no.
Non abbiamo bisogno di una grande distribuzione, di magliette tutte uguali e profumi che hanno la stessa nota. Se riscoprissimo fino in fondo il valore del nostro tempo e il peso delle nostre scelte, diventeremmo consapevoli del nostro potere e saremmo capaci di farlo risuonare su scala globale. Sapremo come creare da soli quello che ci serve o recuperarlo all’interno della comunità, riscoprendo antichi mestieri e approfittando con sapienza del sistema capitalista che da tempo aspetta di essere scalfito.
La forza motrice delle proteste No Global vive sotto la cenere e le sue potenzialità oggi sono amplificate per la sofferenza che il Covid, i conflitti e le tensioni in corso hanno fatto esplodere. Tante piccole comunità potrebbero crearne una gigantesca.
Nella lingua giapponese “crisi” porta in sé la possibilità della rinascita. Credo ci troviamo a questo punto, insieme mano nella mano.
#solidarity#social activism#EATSproject#matbakhelbalad#BEIRUT#NY#Paris#JR artist#no global#solidairy kitchen
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Veleno Q Italia
La regina ha lasciato Londra per sempre? "Fino a 250 membri del personale reale vengono offerti licenziamenti volontari", ci sono dubbi che la monarca tornerà a Buckingham Palace - dato che a causa Covid paga 18 milioni di sterline con le sue finanze. #S… https://t.co/77EhiSSRAx
— Veleno (@Veleno57432367) July 10, 2020
from Twitter https://twitter.com/Veleno57432367
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ANCONA – La FILT MARCHE è sul piede di guerra dopo le dichiarazioni rilasciate dall’ Amministratore delegato dell’ Aerdorica su possibili e ulteriori 20 licenziamenti, a seguito dell’attuazione del piano di ristrutturazione che prevede la riduzione del costo del lavoro di 1 milione e 300 mila euro.
“Lo stesso piano – spiega Valeria Talevi, segretaria generale Filt Cgil Marche – prevedeva anche una ristrutturazione operativa che doveva aver luogo tra il 2019 e il 2022 il cui obiettivo è un cospicuo aumento di passeggeri e l’aumento dei voli Cargo. Si tratta di un periodo di 4 anni, che può essere considerato ragionevole tenuto conto della strategia prevista dal nuovo azionista privato che contempla un aumento della redditività aziendale”.
Il sindacato confederale è una forza responsabile che non solo ha siglato accordi per 19 incentivi all’esodo per prepensionamenti o per dimissioni volontarie ma, in questo anno, ha sottoscritto un accordo per una cassa integrazione per crisi della durata di 6 mesi, in attesa della stagione estiva che, chiaramente, consente il lavoro per l’organico presente oggi in Aerdorica.
Per non parlare della flessibilità degli orari e delle mansioni concessa per garantire il servizio in momenti molto critici dell’ aeroporto. Per la FILT CGIL MARCHE, prima di procedere ad ulteriori licenziamenti, pensando ad uno scenario pessimistico sull’andamento dei voli, si può utilizzare ulteriore Cassa Integrazione per 6 mesi e non si comprende per quale motivo ciò non sia possibile.
Forse, allora, Aerdorica intende creare lavoratori precari? La FILT Cgil Marche ritiene che ci sono i tempi per aprire una discussione sull’andamento di questi 9 mesi di gestione del nuovo partner privato sulla base di un bilancio di esercizio e, quindi, sulla base di dati certi e tangibili.
La FILT CGIL, poi, non fa sconti all’ente Regione che si era impegnata a ricollocare i lavoratori in esubero sottoscrivendo un protocollo di intesa di cui si chiede la piena attuazione utilizzando le partecipate pubbliche e la rete di impresa di cui Aerdorica fa parte. Inoltre, il ritardo nella pubblicazione dei bandi per la pubblicità dei nuovi vettori non giova a favore di uno sviluppo dello scalo nell’ immediato.
Pertanto, l’ incontro dell’11 novembre in Regione segnerà la direzione della vertenza dei lavoratori Aerdorica che, se non avranno risposte, valuteranno le opportune iniziative di mobilitazione.
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La gente lo permette allora se lo merita={PERCHE MANCA IL LAVORO ?
(Ciò che vi nascondono, perche la disoccupazione è voluta, indotta, dai vostri padroni).
Il motivo principale per cui manca il lavoro è molto semplice, ma poi ce ne sono altri
1) Pochi sanno che lo Stato attraverso la tassazione complessiva, redditi e consumi, pagata a fronte del nulla, sequestra l’88% della ricchezza dei cittadini, dei lavoratori, il 75% della ricchezza delle imprese e il 92% della ricchezza prodotta dagli imprenditori.
Lavoratore :
23% Irpef + 33% Inps = 51% alla fonte + 64,8% Indirette sui consumi + 22% Iva = 71% sui consumi
In totale fa 85% poi aggiungi Bollo, Canone, Rifiuti, Tiket, Casa ed arriviamo a 88%
Se tu sequestri quasi la totalità della ricchezza dei cittadini, i cittadini non avranno soldi da spendere, se non spenderanno non ci sarà la domanda interna, senza domanda interna non ci sono i consumi, senza consumi le imprese non venderanno, senza vendite le aziende non fattureranno, senza fatturato non ci sarà gettito fiscale, non ci sarà occupazione, senza occupazione mancherà gettito fiscale e gettito Inps, le imprese chiuderanno, e la gente, che prima aveva un lavoro, rimarrà dicoccupata.
Impresa :
COSA SUCCEDE SE TASSI UN IMPRESA AL 75% ?
1) Aumento dei prezzi al consumo, +71%
2) Riduzione dei salari
3) Riduzione della qualità dei prodotti
4) Riduzione della qualità e della SICUREZZA SUL LAVORO
5) Licenziamento degli esuberi non strettamente necessari
6) Sostituzione impiegati con manovalanza a basso costo
7) Materie prime scadenti a basso costo
8) Delocalizzazione e licenziamenti di massa
9) Chiusure delle piccole attività a vantaggio delle grandi
10) Fallimenti e aumento progressivo della disoccupaione
11) Distruzione dell'economia, del gettito fiscale e dei servizi
2) Manca il lavoro perche l’Inps non funziona, chiede il 33% di contributo Inps sui redditi ai cittadini che è una follia, una vergogna, perche oltre il 50% di ciò che l’Inps eroga, 264 MLD, va a finire in Assistenza, 64 MLD, e nella parte delle pensioni al retributivo che non sono coperte dai contributi versati, 70 MLD, quindi è costretta a mandare in pensione la gente oltre i 67 anni, ed erogare pensioni contributive di 1/3 rispetto ai contributi versati.
Sono oltre 3 milioni i lavoratori anziani, che occupano posti con salari molto alti, perche lievitati dagli scatti di anzianità, che potrebbero essere lasciati ai giovani, da uno fino a tre giovani per ogni pensionato, perche con il costo di un operaio ne assumi uno e ti avanzano soldi, col costo di un impiegato ne assumi due e col costo di un dirigente ne assumi 3 di giovani.
3) Manca il lavoro perche la Scuola oltre che a non preparare e indirizzare al lavoro, allo studio superiore, termina troppo presto, in Italia a 13 anni sei un bambino, a 14 un adulto disoccupato, sono circa 2,5 milioni i giovani che dovrebbero continuare gli studi almeno fino a 18 anni, ed andare a liberare l’area della disoccupazione e della disperazione.
4) Manca lavoro perche è stato eliminato il servizio di leva, che tratteneva per 12 mesi almeno 500 mila giovani ogni anno. Andrebbe ripristinato, come Servizio di Leva militare a supporto delle forze dell’ordine, forestali, protezione civile, e come servizio di leva civile, seguito dalla protezione civile, che dovrebbe diventare un corpo gestito da dipendenti pubblici e non da volontari, dove lo stato incassa le tasse per questi servizi e non li spende, perche ci sono i volontari, e le donazioni private. Oltretutto, in questi corpi, si aprirebbero nuove professioni e nuovi posti di lavoro, per coloro che intenderanno mettere la firma alla ferma.
5) Manca lavoro, perche lo Stato ha privatizzato tutti i servizi pubblici che prima gestiva direttamente, perde ogni anno 150 MLD di utili che si intascano faccendieri, privati, cooperative, mafie, che poi ungono la politica perche rilasci e mantenga le concessioni, che comprendono anche il pizzo, le tangenti, la corruzione, per quel motivo paghiamo bollette astronomiche, l’autostrada 6 volte, la benzina tre volte. Lo Stato Perde 50 MLD di eu di utili l’anno, per aver privatizzato le aziende strategiche, oggi gestite da privati.
6) La disoccupazione reale oggi ammonta a 18 milioni di cittadini, con una perdita netta di contributo fiscale di 270 MLD di eu l’anno, tra tasse sui redditi e tasse sui consumi, che sommata alla perdita degli utili sui servizi e sulle aziende strategiche fa 470 MLD. Potremmo eliminare le tasse, dato che la spesa pubblica al netto delle tasse che paga lo stato (388 MLD) sulle fatture dei fornitori e sui salari pubblici, è di : 870 – 388 = 482 MLD di eu anno, tranne il contributo Inps che si pagherebbe al 20% invece che al 33%, dopo la Riforma e la separazione tra assitenza e previdenza contributiva.
Con la Spesa Pubblica più economica e un gettito fiscale più alto si potrebbe instaurare una Pensione di Base Fiscale a copertura di Assistenza e ricalcolo delle pensioni da retributivo al contributivo, di 1,000 Eu mese per tutti, in aggiunta alla pensione contributiva dell’Inps ed un Reddito di Disoccupazione permanente di 500 Eu mese + spese per tutti i disoccupati, che sarebbero inferiori ad un milione.
Marco Cristofoli-Moneta Pubblica}
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“Le donne belle sono considerate poco affidabili sul lavoro”: cos'è l'effetto 'femme fatale'
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“Le donne belle sono considerate poco affidabili sul lavoro”: cos'è l'effetto 'femme fatale'
Donne attraenti = donne poco affidabili: questa la triste equazione a cui è giunto uno studio della Washington State University.
La ricerca pubblicata su Sex Roles effettuata da Leah Sheppard ha dedotto come le donne dotate di una certa avvenenza fisica siano considerate meno credibili nei ruoli di norma occupati dagli uomini e, come tali, appaiano anche più meritevoli di essere licenziate rispetto alle donne meno attraenti.
“Le donne altamente attraenti possono essere percepite come pericolose e ciò conta quando stiamo valutando cose come quanto ci fidiamo di loro e se crediamo che quello che stanno dicendo sia veritiero” ha spiegato la Sheppard che ha fatto riferimento al cosiddetto “effetto femme fatale” (mito in circolazione fin dall’antica Grecia con racconti che vedevano gli eroi sedotti da donne o dee) per indicare la tendenza a diffidare dalle donne attraenti per la minaccia sessuale che esse rappresentano.
“Effetto femme fatale”, perché (secondo la ricerca) se lavori e sei bella è peggio
Sei i test cui le due studiose hanno sottoposto il loro campione volontario. Scrivendo sul motore di ricerca Google “donna professionista”, le esperte hanno mostrato ai volontari le immagini reperite sul web chiedendo loro un giudizio. Alle foto di manager venivano associate notizie false (sia positive: avanzamento di carriera, sia negative: annuncio di licenziamenti) e il risultato è stato che le manager più piacenti sono state, indipendentemente dalle situazioni, considerate dal campione meno affidabili, meno sincere, meno capaci. Ma non è tutto, perché è stato considerato che le donne attraenti siano considerate come una minaccia (o un nemico con cui competere) dalle stesse donne, mentre gli uomini prima ne sono attratti, ma poi le temono.
Come superare i pregiudizi
Il consiglio della dottoressa Sheppard per le donne piacenti è quello di essere il più dirette e chiare possibile, dal momento che per loro conquistare la fiducia risulta più complicato proprio per via dei pregiudizi.
“Tutto nasce da uno stereotipo che ci fa credere che la bellezza per una donna sia una delle chiavi per fare carriera”, ha spiegato a IO Donna Stefania Boleso, esperta di marketing strategico e docente all’Università Cattolica di Milano: “Benché possa succedere, generalizzare fa diventare questo pensiero un luogo comune. Si può ribaltare il pregiudizio raccontando le innumerevoli storie di chi ha raggiunto il vertice con grande professionalità e con pieno merito, portando alla luce l’impegno e il sacrificio che è stato necessario per arrivare fino a lì. Occorre abituare il pubblico a ragionare in maniera diversa, usando anche le statistiche e i dati a supporto, a partire dai risultati dei percorsi accademici, dove le donne ottengono i migliori risultati”.
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Formalizzata la procedura di licenziamenti collettivi incentivati e volontari a Mirafiori e alla Maserati
La FIOM-CGIL rende noto che oggi 11 gennaio 2019, è stato formalizzato l’accordo che prevede la fuoriuscita di 1.050 lavoratori di Mirafiori e della Maserati. Dalla prossima settimana le persone che avranno i requisiti potranno iniziare ad uscire. Edi Lazzi, segretario provinciale della FIOM-CGIL e Ugo Bolognesi responsabile di Mirafiori per la FIOM-CGIL dichiarano: «Abbiamo … Leggi... Per il contenuto completo visitate il sito http://bit.ly/1tIiUMZ
da Quotidiano Piemontese - Home Page http://bit.ly/2Fs6rIH via Adriano Montanaro - Alessandria
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PIANO MPS. SILEONI (FABI): “EVITATO IL PEGGIO: OTTIMO INTERVENTO DI GOVERNO E STATO PER SALVATAGGIO MPS.
SILEONI: “EVITATO IL PEGGIO: OTTIMO INTERVENTO DI GOVERNO E STATO PER SALVATAGGIO MPS. SOLO USCITE VOLONTARIE ATTRAVERSO PREPENSIONAMENTI. SCONGIURATI I LICENZIAMENTI” “Consideriamo positivo l’intervento dello Stato nel Gruppo Mps perché ha evitato il peggio, scongiurando una crisi che avrebbe avuto drammatiche ripercussioni sui dipendenti, sui risparmiatori, sulle economie dei territori e su tutto il sistema…
PIANO MPS. SILEONI (FABI): “EVITATO IL PEGGIO: OTTIMO INTERVENTO DI GOVERNO E STATO PER SALVATAGGIO MPS. was originally published on ITALREPORT
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