#Jari Boldrini
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dance-world · 2 days ago
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Maurizio Giunti and Jari Boldrini
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scenariopubblico · 2 years ago
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#FICFest: 10 maggio
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La quarta serata del #FICFest ha visto come protagonista Satiri, uno spettacolo della Compagnia Virgilio Sieni, la cui messa in scena è avvenuta al Teatro “Mario Sangiorgi” di Catania.
La prima ad apparire in scena è Naomi Berrill con il suo violoncello. Sulle note di Bach, entrano camminando Jari Boldrini e Maurizio Giunti, gli interpreti della performance firmata da Virgilio Sieni, coreografo e direttore della compagnia fondata nel 1992 a Firenze.
A richiamare il titolo è la grande maschera animale indossata da uno dei due danzatori. I satiri, infatti, sono generalmente raffigurati come esseri umani barbuti con orecchie, corna, coda e zampe caprine o equine. A ispirare il coreografo è la prima opera del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, La nascita della tragedia, in cui viene indagato il rapporto tra realtà dionisiaca e apollinea. Nella prima polarità, in effetti, è possibile rintracciare la figura del satiro, rappresentante autentico del dionisiaco.
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I tre artisti sul palco hanno creato una scena empatica che ha coinvolto tutti gli spettatori, per l'intera durata dello spettacolo. Un’atmosfera costruita anche dal disegno luci che si sviluppa in due momenti differenti:
prima, la visione delle figure è resa faticosa dalla poca luce che arriva sul palco, attraverso il riflesso di un  pannello argenteo sospeso.
Successivamente, le luci diventano più forti, giallastre e calde, permettendo agli spettatori di guardare con più facilità.
Una luce comunque morbida, all’interno della quale i due danzatori hanno stretto una connessione sempre più forte, che si manifesta anche nella composizione coreografica, articolata per la maggior parte da sincronie. Il consistente uso del corpo caratterizza il movimento dei due performer, reso carico di gestualità.
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Curiosità 🔎 Lo sapevi che esistono solo due strutture in Italia riconosciute come Centro di Rilevante Interesse Nazionale per la Danza? Uno di queste è Scenario Pubblico e l’altra è proprio CANGO Cantieri Goldonetta, dove risiede la Compagnia Virgilio Sieni.
Il #FICFest prosegue oggi, 11 maggio, con i seguenti appuntamenti:
h. 18.30 - I linguaggi del corpo (a cura dei partecipanti del progetto, presso Scenario Pubblico). h. 21.30 - Viva la mamma (performance a cura di Gioia Morisco, presso Scenario Pubblico). A domani con la prossima pagina del Blog!
Credits Redattore: Simona Puglisi Reporter: Matilde Bianchi Media: Maryterry Rizzi Revisione: Sofia Bordieri
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During the fourth day of the #FICFest, the Compagnia Virgilio Sieni, founded in 1992 in Florence, has performed at the Teatro 'Mario Sangiorgi' in Catania.
The performance opened with Naomi Berrill and her cello playing on the notes of Bach, while the dancers Jari Boldrini and Maurizio Giunti entered walking, one of whom wearing a huge animal mask. The latter refers to Satyrs, mythological figures generally represented as bearded human beings with ears, horns, tails and goat or horse legs. The choreographer took inspiration from the first work of the German philosopher Friedrich Nietzsche, The Birth of Tragedy, which investigates the relationship between Dionysian and Apollonian reality. In fact, in the first polarity it is possible to trace the figure of the satyr, authentic representative of the Dionysian.
The three artists on stage created an empathetic scene, involving all the public for the entire duration of the performance, also helped by the lighting design that has developed in two different moments:
reaching the stage through the reflection of a hung silver panel, soft lights make the scene hard to see.
Lights become stronger, yellowish and warmer, allowing the public to recognize the scene easier.
However, lights remain soft enough to accompany the connection between the two dancers, which becomes always stronger and expresses itself in the choreographic composition, mostly articulated by synchronous moments. The meaningful use of the body charges the movement of the two performers with gestures.
Curiosity 🔎 Did you know that there are only two institutions in Italy recognised as 'Centres of Relevant National Interest for Dance'? One of these is Scenario Pubblico and the other one is CANGO Cantieri Goldonetta, where the Compagnia Virgilio Sieni is settled.
The #FICFest continues today, 11 May, with the following events:
h. 6.30 p.m. - The Languages of the Body (performed by the participants of the project, at Scenario Pubblico).
h. 9.30 p.m. - Viva la mamma (performed by Gioia Morisco, at Scenario Pubblico).
We'll see you tomorrow with the next page of the Blog!
Credits Redaction: Simona Puglisi Reporter: Matilde Bianchi Media: Maryterry Rizzi Text revision: Sofia Bordieri Translation: Simona Puglisi, Matilde Bianchi
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residancexl · 3 years ago
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Conversazione con Giulio Petrucci e Jari Boldrini
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Mi raccontate come nasce il progetto Pas de deux?
Pas de deux è una ricerca che nasce da un mio percorso che condivido da anni con Jari. Nei nostri discorsi esce spesso il mio background formativo che viene dal balletto classico e siamo arrivati al “pas de deux” e alle sue caratteristiche che ci interessa indagare, cioè la relazione, il legame. Ciò costruisce l’imaginario che stiamo affrontando da quando abbiamo iniziato. La collaborazione tra noi è nata da tre anni ma il rapporto è nutrito da una conoscenza di oltre dieci anni, sia come amici che danzatori. Attraverso questa tematica tocchiamo quello che è il nostro gusto per la danza astratta, che non vuole narrare nulla, ma che crea un immaginario evocativo e trasformativo. Attraverso il tema oggetto del passo a due e la sua struttura, ossia entrée, variazioni e coda finale, affrontiamo un discorso di danza che apre all’osservatore la possibilità di crearsi una sua storia attraverso forme e atteggiamenti appartenenti ad altre epoche storiche. Vogliamo anche affrontare una tematica legata al virtuosismo: all’interno del “pas de deux” uno degli aspetti centrali è l’alto livello tecnico che vive dentro una partitura coreografica e in questo senso noi stiamo cercando di capire come ri-osservare il virtuosismo in un’epoca diversa. In questo momento, attraverso la nostra ricerca, nasce il desiderio di come si può ricreare questa sorta di magia, di meraviglia, non attraverso una tecnica eccelsa ma attraverso la possibilità di passare da una condizione completamente diversa, aprendo stati emotivi con il corpo. In questo senso esploriamo con la nostra relazione diversi codici che stiamo sviluppando, stati di sincronia e sintonia, per riuscire a concepire degli atti di unisono inaspettati, ricreando una partitura coreografica che non è mai la stessa e che vive della stessa freschezza, della stessa potenza di questo congegno scenico che ci interessa approfondire.
Che relazione c’è tra questo immaginario che mi avete appena descritto e la partitura musicale, cioè come la scrittura coreografica si evolve in relazione alla partitura musicale?
Simone Grande, che è il compositore delle tracce, è essenziale nel progetto. Prima che arrivasse in residenza con noi, abbiamo lavorato con delle atmosfere e con quelle cercavamo di costruire degli immaginari che potessero lasciare spazio al corpo e al discorso coreografico. Quando lui è arrivato ha ribaltato tutta una serie di meccanismi che ci sembravano essenziali ma che poi si sono evoluti in altro. Con Simone abbiamo lavorato in base a questi immaginari, facendo uscire dalla traccia quei climax che facessero emergere qualcosa a livello del corpo ma senza aggiungere o togliere niente al contesto che esploravamo: quindi musica e coreografia sono elementi che vanno di pari passi nel lavoro. Rispetto a Pas de deux le tracce sono essenziali e non potrebbero vivere senza la presenza di Simone, che è fondamentale e vive con noi all’interno dello spazio di residenza. Le atmosfere che abbiamo cercato di ricreare vanno in contrapposizione a quello che noi facciamo con il corpo: nella prima parte con le due macchinine è tutto un po’ più asettico, meccanico e abbiamo cercato con Simone di creare un’atmosfera sonora più romantica, che permettesse a questi due esserini di prendere vita in qualche modo, mentre nella seconda parte c’è il corpo, ci siamo io e Giulio, c’è la danza e, per cercare di andare in contrapposizione, con la musica si crea un’atmosfera più macchinosa, di contrasto.
A che punto siete del vostro percorso di ricerca e come si è sviluppato il lavoro durante la seconda residenza ResiDance XL a Longiano?
La residenza di Longiano è stata un’occasione strabiliante per far fiorire quello che avevamo portato avanti fino ad ora – avevamo già fatto altre due residenze: ad Anghiari col sostegno di ADH Anghiari Dance Hub e a Teramo, la prima tappa di ResiDance XL, con il sostegno di ACS Abruzzo Circuito Spettacolo. Attraverso queste residenze avevamo iniziato a imbastire i materiali e quella che poteva essere la proposta coreografica. Poi a Longiano si sono aggiunti due elementi fondamentali, di cui uno Simone, che ha portato in campo il suo pensiero rispetto alla musica e all’atmosfera sonora all’interno del progetto, e abbiamo iniziato ad evolvere una sorta di canovaccio di quello che poteva essere lo spettacolo. Ad ora siamo arrivati a questo punto ma c’è ancora molto da scoprire e sviluppare perché la nostra ricerca mantiene sempre degli aspetti effimeri che noi cerchiamo di conservare perché li vogliamo riproporre; quindi, la ricerca sta in questo continuare ad approfondire quali sono quei meccanismi che facciano emergere le stesse possibilità che ci interessa esplorare. Ora siamo arrivati a una sorta di scheletro che vorremmo mantenere, che ci ha molto affascinato. Longiano è stata un’esperienza forte perché oltre a donarci la bellezza di un panorama incredibile che ha sicuramente nutrito le nostre giornate abbiamo anche incontrato persone meravigliose e questo è un aspetto che come collettivo ci interessa approfondire, ovverosia tutte le relazioni che stanno al di fuori del teatro, quelle figure che lavorano intorno al progetto e al di fuori: abbiamo conosciuto delle persone che ci hanno raccontato le storie di Longiano, e questo è sempre una fonte di nutrimento per noi. Grazie anche a queste relazioni il progetto si è ulteriormente evoluto e ha dato il suo primo frutto, è fiorito. Ora continueremo a svilupparlo.  
Cosa significa per voi come danzatori e autori abitare uno spazio di residenza?
Crediamo che durante una residenza, oltre alla struttura principale, al lavoro in sala e sul corpo, c’è tutto un altro panorama che nutre la ricerca. Oltre al lavoro creativo in teatro, ci piace capire all’interno del luogo, della città che pensiero c’è, come sono le persone, se sono predisposte al dialogo, e ciò crediamo che vada a condizionare il processo stesso. Longiano è stata una scoperta in questo senso, ma anche Anghiari, dove il lavoro dentro il borgo è stato fondamentale: conoscevamo ognuno degli abitanti, tutti erano curiosi e il solo fatto di parlare con queste persone, raccontargli cosa stavamo facendo, permetteva al pensiero creativo di evolversi e di depositarsi. Il nostro progetto è nutrito dalla relazione umana, dal dialogo fra noi ma anche dalla fitta rete di relazioni che possono nascere intorno al progetto. Per noi è importante interagire con le comunità per poi rientrare in sala in modo molto diverso da come eravamo prima.
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bruisedfruitisstilljuicy · 3 years ago
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IMDb: : Bare
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chanarie69 · 4 years ago
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THE KIOSK OF DEMOCRACY PRESENTS "LILA - A symphony about life and death" A project A project by Stefano Questorio in collaboration with Spartaco Cortesi Concept/Choreography: Stefano Questorio Sound and music compositions: Spartaco Cortesi with: Jari Boldrini, Gloria Dorliguzzo, Giulio Petrucci, Barbara Stimoli, Flora Vannini By Stefano Questorio - Italy THANK YOU FOR YOUR WORKS ON THE KIOSK www.facebook.com/kioskofdemocracy/
Stefano Questorio ©
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persinsala · 5 years ago
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Bach Duet
L’8 dicembre si è aperta la Stagione dedicata alla danza del Teatro degli Impavidi di Sarzana con Bach Duet di Virgilio Sieni. Nello spazio vuoto del palcoscenico, occupato dall’unica e significativa presenza del violoncello (suonato dal vivo), due coppie di danzatori hanno abitato le Suite di Johann Sebastian Bach. (more…)
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dneurin · 3 years ago
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Teaser BARE - Aleksandr. M. Vinogradov from Festival Fiver Dance on Vimeo.
Title Bare
Director Aleksandr M. Vinogradov
Choreographer Thierry Smits (Cie & Studio Thor | Thierry Smits)
Performers Valentin Braun, Peter De Vuyst, Michał Adam Góral, Jari Boldrini, Gustavo Monteiro, Bruno Morais, Emeric Rabot, Nelson Reguera Perez, Theo Samsworth, Oliver Tida Tida.
Country Belgium
Producer Aleksandr M. Vinogradov (VamFilms), Thierry Smits, Fabien Defendini
Time 90'
Un documental de danza muy poco convencional que muestra el proceso de creación de la coreografía de Thierry Smits, Anima Ardens. Esta obra es representada completamente desnuda por sus intérpretes, 11 hombres a los que el director de la película, Aleksandr M. Vinogradov sigue desde que audicionan, hasta que ensayan y estrenan. Esta desafiante pieza explora la masculinidad, el poder y el voyeurismo y está repleta de actuaciones cargadas de intensidad, de mucha piel a la vista y de momentos que podrían fácilmente transformarse en eróticos. La película, excepcionalmente construida, se enfrenta a la complejidad de la colaboración artística mientras deconstruye conceptos rutinarios de la sexualidad masculina.
A highly unconventional dance documentary showing the process of creating Thierry Smits’ choreography, Anima Ardens. This work is performed completely naked by its interpreters, 11 men whom the director of the film, Aleksandr M. Vinogradov follows from the time they audition, until they rehearse and premiere. This challenging piece explores masculinity, power, and voyeurism and is packed with intense performances, lots of skin to show, and moments that could easily be turned into erotic. The exceptionally constructed film tackles the complexity of artistic collaboration while deconstructing routine concepts of male sexuality.
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sguardimora · 6 years ago
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10/09/2018 - 16/09/2018 #ULTRAS sleeping dances
Inizia oggi e terminerà con la prova aperta di domenica 16 settembre alle ore 18 presso il Teatro Dimora di Mondaino la residenza creativa per la ricerca e la produzione del nuovo spettacolo di Cristina Kristal Rizzo
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ULTRAS sleeping dances  concept Cristina Kristal Rizzo danza Marta Bellu, Jari Boldrini, Barbara Novati, Cristina Kristal Rizzo, Charlie Laban Trier musica Deepsea Drive Machine, Dylan Mondegreen, Bonnie ‘prince’ Billy, Ed Sheeran, Napa Snidvongs allestimento e costumi Cristina Kristal Rizzo con i danzatori produzione Cab 008 con il sostegno di L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino; Regione Toscana e MiBACT in collaborazione con il Teatro Metastasio di Prato Progetto di residenza condiviso da spazioK.Kinkaleri , Centro nazionale di produzione / Virgilio Sieni, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino
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Ecco il calendario di Ottobre: MERCOLEDÌ 9  h.10:00-12:00 FRANCESCA DURANTI LUNEDÌ 28  h.10:00-12:00 SARA PATERNESI E ANTONIO SAVOIA MARTEDÌ 29  h.10:00-12:00 JARI BOLDRINI Gli incontri si svolgeranno presso Le Murate. Progetti Arte Contemporanea Sharing Training é un progetto di condivisione di "pratiche del corpo", volto a garantire una continuità di incontri/lezioni per danzatori professionisti. *Le lezioni sono a offerta a partire da 5 euro 
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dance-world · 4 months ago
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Maurizio Giunti and Jari Boldrini
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residancexl · 3 years ago
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Proseguirà fino al 16 settembre la residenza creativa di C.G.J. – Collettivo Giulio Jari | Giulio Petrucci & Jari Boldrini per Pas de deux presso il Teatro alla Misericordia di Sansepolcro (AR), a cura di Capotrave / Kilowatt.
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residancexl · 4 years ago
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Terminerà domani la residenza creativa di Jari Boldrini e Giulio Petrucci iniziata il 17 maggio al Teatro Comunale di Teramo, a cura di ACS Abruzzo Circuito Spettacolo,
Pas de deux di e con: Giulio Petrucci, Jari Boldrini musica: Simone Grande luci: Mattia Bagnoli produzione: Anghiari Dance Hub, Nexus Factory con il contributo di: ResiDance XL - luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL - Network Giovane Danza D'autore coordinata da L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
Il “Pas de deux” è la fase spesso più attesa all’interno di un balletto classico. É il momento in cui gli interpreti consumano una partitura danzante contenente i virtuosismi più complessi dello spettacolo. Denominato anche “Grand pas de deux” è una prova del fuoco per i primi ballerini che, oltre a dimostrare eccelse capacità nell’esecuzione tecnica, devono attingere al proprio bagaglio interpretativo per rendere l’esibizione un’autentica esperienza agli occhi dello spettatore. In passato alcune coppie si sono distinte per l’intensità, la precisione, il pathos e la ricchezza della loro intesa e il grado di complicità con cui accompagnavano la loro esecuzione. Un altissimo livello di performatività che, attraverso lo spettacolo, svelava lo spessore umano e i lati più intimi del loro rapporto. Celato fra la trama ed i personaggi, questo sentimento sosteneva la veridicità dell’intero balletto irrorandolo, al contempo, di atmosfere magiche e realistiche. Nel “Pas de deux” l’emersione di questo climax si compie ancora più densa, divenendo un luogo intimo di totale astrazione, dove la trama scompare lasciando spazio a questa tensione emotiva velata da una virtuosa composizione coreografica.
Il desiderio di approfondire, attraverso il “pas de deux”, un nuovo percorso di creazione ci pare un’occasione privilegiata e inedita, per accrescere non solo la nostra prospettiva autoriale e la pratica danzata, ma anche la nostra dimensione di esseri umani. Di questo immaginario ci ha da subito attratto la possibilità di esplorare la potenza di un congegno scenico che, nella storia della danza, ha messo in luce il profondo valore del legame e della “relazione imprescindibile”. Proprio su questo punto vorremmo orientare la nostra ricerca, focalizzando sul livello di concentrazione quale principio originario del meccanismo di una danza e facendo emergere una riflessione più approfondita sul concetto di unisono tra due individui. Un altro elemento fondante della traccia progettuale coincide con la centralità del virtuosismo all’interno del “passo a due”, questione che, a nostro avviso, produce una serie di quesiti la cui portata arricchirebbe in maniera sostanziale la ricerca. Che cos’è il virtuosismo al giorno d’oggi? Da quali azioni o immagini può scaturire? Partendo da questi punti, vorremmo strutturare il percorso di creazione e le tappe di lavoro delle singole residenze per originare un primo studio coreografico connesso con il “passo a due” e il suo profondo significato.
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residancexl · 4 years ago
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C.G.J. – Collettivo Giulio Jari #PAS DE DEUX
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Jari Boldrini e Giulio Petrucci collaborano singolarmente con diverse realtà internazionali italiane ed estere e collezionano esperienze in comune con gli autori Fabrizio Favale, Cristina K. Rizzo, Virgilio Sieni e Stefano Questorio. Fanno parte assieme ad altri sette danzatori dello "Stabile di Lì" che avvia flussi di stimoli artistici e scambi di pratiche. Nel 2018 nasce C.G.J. Collettivo Giulio e Jari, un progetto di ricerca e creazioni di formati perforativi che si interessa di osservare i molteplici aspetti celati nella quotidianità di ogni cultura. Nel 2020 ottengono il sostegno di Nexus Factory di Simona Bertozzi, con il progetto “Evento” vengono selezionati alla Vetrina Anticorpi XL 2020, ad Anghiari Dance Hub 2020, al premio Twain_DirezioniAltre 2020 e nello stesso anno vincono il premio Danza&Danza come interpreti emergenti.
C.G.J. – Collettivo Giulio Jari | Giulio Petrucci & Jari Boldrini Pas de deux
17 – 22 maggio residenza creativa a cura di ACS - Abruzzo Circuito Spettacolo
14 – 28 giugno Teatro Errico Petrella di Longiano (FC) residenza creativa a cura di L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino
21 settembre – 1 ottobre Teatro alla Misericordia, Sansepolcro (AR) residenza creativa a cura di Capotrave / Kilowatt
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residancexl · 4 years ago
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Ha preso il via la settima edizione di ResiDance XL, l’azione del Network Anticorpi XL dedicata ai progetti di residenza per le creazioni coreografiche coordinata da L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino. 
ResiDanceXL 2021 in cifre:
6 progetti artistici 19 periodi di residenza  13 luoghi d’Italia da abitare  210 giorni di ricerca
Quest’anno seguiremo i progetti creativi di:
Daniele Albanese Adriana Borriello (recupero della scorsa annualità) Francesco Marilungo Jari Boldrini e Giulio Petrucci Martina Gambardella Nicolas Grimaldi Capitello
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residancexl · 4 years ago
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Inizia oggi la residenza creativa di Collettivo Giulio Jari | Giulio Petrucci & Jari Boldrini per Pas de deux al Teatro Errico Petrella di Longiano (FC), a cura di L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino.
Pas de deux di e con: Giulio Petrucci, Jari Boldrini musica: Simone Grande luci: Mattia Bagnoli produzione: Anghiari Dance Hub, Nexus Factory con il contributo di: ResiDance XL - luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL - Network Giovane Danza D'autore coordinata da L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
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persinsala · 5 years ago
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LILA - A Symphony about Life and Death
LILA – A Symphony about Life and Death
Alla Tenuta dello Scompiglio debutta l’ultimo spettacolo vincitore del Bando Della Morte e del morire, un progetto teatrale firmato da Stefano Questorio.
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