#Imprenditori italiani
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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“I grandi industriali del Piemonte – I pionieri”: il nuovo libro di Gianni Oliva presentato al Museo Borsalino
Un viaggio nell’evoluzione industriale piemontese, attraverso le storie di visionari imprenditori che hanno trasformato l’Italia.
Un viaggio nell’evoluzione industriale piemontese, attraverso le storie di visionari imprenditori che hanno trasformato l’Italia. Alessandria, 21 novembre 2024 – Alle ore 21, presso il prestigioso Museo Borsalino in Corso Cento Cannoni 21, si terrà la presentazione del libro “I grandi industriali del Piemonte – I pionieri”, scritto dallo storico del Novecento Gianni Oliva. L’evento, ad ingresso…
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gregor-samsung · 1 month ago
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" Secondo un dato riferito nel rapporto annuale del Censis (dicembre del 2019), gli italiani sono affetti da una sindrome inquietante: la scomparsa del futuro. E questo provoca una sorta di “stress post-traumatico” collettivo. Assenza di futuro significa cose molto precise. La grande maggioranza vede che la mobilità sociale è bloccata, che l’ascensore sociale è rotto, che l’offerta di lavoro è scarsa; gli operai non sperano in avanzamenti; imprenditori e professionisti temono perfino una brusca scivolata in basso. Grave appare specialmente la condizione dei giovani in età lavorativa. Qui secondo una statistica del 2017 abbiamo il record europeo della cosiddetta generazione «neet» («neither in employment nor in education or training»): giovani tra i 18 e i 24 anni che non studiano, non hanno un lavoro e non lo cercano*. La perdita della memoria e l’ignoranza della storia si sommano all'assenza di futuro. O forse è proprio l’assenza di futuro che provoca una distorsione profonda nel senso del passato. La memoria sociale, detta anche memoria storica, è frutto di una continua rielaborazione di fatti e idee. Ed è qui che ci si imbatte nel ritorno d’attualità di relitti di nazismo e fascismo nelle idee e nei comportamenti collettivi. Ma intanto bisognerà tenere presente il nesso tra memoria del passato e speranza di futuro. "
*La ricerca Il silenzio dei NEET. Giovani in bilico tra rinuncia e desiderio è stata redatta da Annarita Sacco e rivista dallo staff del Comitato Italiano dell'Unicef.
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Adriano Prosperi, Un tempo senza storia. La distruzione del passato, Giulio Einaudi editore (collana Vele); prima edizione: 19 gennaio 2021. [Libro elettronico]
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ilpianistasultetto · 7 months ago
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Portavo i calzoni corti quando sentivo parlare in tv, sui giornali, nei programmi d'inchiesta, di quanto lavoro nero ci fosse nelle campagne in prov di Latina (come in mezza Italia). Centinaia, se non migliaia di italiani poveri e stranieri irregolari a lavorare nei campi per 2 mila lire l'ora, oggi per 3-4 euro l'ora. Una illegalita' diffusa gestita da un caporalato feroce e spietato. Si e' sempre saputo, eppure nessuno ha mai mosso un dito. Dx, centro, sx, hanno governato tutti ma mai nessuno ha fatto niente, se non "coccodrilleggiare" quando succedono fatti vergognosi, come quello che ha visto uno dei tanti imprenditori del posto caricare su un furgone un suo operaio che s'era amputato un braccio mentre lavorava scaricandolo davanti alla sua abitazione e lasciando l’arto staccato su una cassetta della frutta. Poi...wwroooommm, scappato via. Il lavoratore indiano e' morto, la sx dira' per un paio di giorni parole di circostanza e la dx fischiettera' come nulla sia successo. Questa e' gente che non rincorrera' mai nessuna di queste infamie per tutto il globo terracqueo.
@ilpianistasultetto
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vintagebiker43 · 2 months ago
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@fede_ska81 su Threads
In Italia il 24% degli italiani paga il 76% dell'IRPEF e nel 2023 sono stati versati 189 miliardi (l'imposta progressiva prevede un'aliquota del 23% fino a 28mila, del 35% da 28mila a 50mila e del 43% oltre 50mila). 24 milioni di italiani (su 42 milioni di contribuenti) invece pagano 8€ al mese di IRPEF. Su 36 miliardi di IRPEF evasi dal fisco, 31 miliardi sono evasi da imprenditori autonomi. Fonte: Il Punto Economico
Ora, facendo due conti.. tutto questo non vi fa girare un po' i cosiddetti?...
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abr · 9 months ago
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Mentre il Pd tracolla, colpito da un virus autoimmune, la votopoli che da Bari si sta espandendo in mezza Italia, a mostrarci come il potere è stato l’unico legante a sinistra (...), il Movimento 5 stelle fa lo sciacallo. E cerca di rifarsi una verginità che non ha. (...)
Giuseppi prova a uscire dall’angolo della radicalità di sinistra e a calpestare i cadaveri degli ex alleati piddini, che cadono come mosche sotto i colpi delle procure, dei faccendieri, delle cosche e chi più ne ha più ne metta. E per farlo comincia la sua campagna elettorale attaccando. Proprio quelli che fino a un paio di settimane fa erano, insieme a lui, il cosiddetto modello Sardegna e tutte queste fantasie lubriche. (...)
Il problema è che (...) non c'è molta differenza (...). Basti pensare a (...) Virginia Raggi e Chiara Appendino. La prima si è trovata con tutto il suo cerchio magico condannato nella vicenda dello stadio della Roma a Tor di Valle. La collega ex sindaca di Torino fa invece la moralista contro il ministro del Turismo Daniela Santanchè ma si dimentica di dire che (...) lei (contrariamente alla Santanché) è stata condannata in primo grado e pure in Appello per il disastro di piazza San Carlo. Così come l’ex pm Cafiero De Raho che se ne sta seduto in commissione Antimafia a giudicare le accuse che vengono mosse contro di lui nello scandalo del dossieraggio di politici, imprenditori e vip italiani.
Se nel Pd si appellano a un recupero di Berlinguer (...) ci vorrebbe una bella seduta spiritica con Casaleggio senior per l’ex avvocato degli italiani, per ricordargli che questo breve e incompleto elenco bastava, anni fa, non solo a venire espulsi dal M5s ma a prendersi la gogna per anni.
Anche per questi, reato associativo con finalità di terronismo. Con l'aggravante dei futili motivi.
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b0ringasfuck · 4 days ago
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INFIDIA SOCIALE CHE VOI NON CI AVETE I SOLDI DA PORTARE ALL'ESTERO, SE FOSTE STATI PIÙ PATRIOTI E AVESTE FATTO GIRARE DI PIÙ L'ECONOMIA CE LI AVEVATE
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pazzoincasamatta · 2 months ago
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L’impostazione è chiara e ricca di implicazioni: vi è stato un ventennio di dittatura fascista che ha dominato gli italiani con la forza della coercizione e ha tenuto il paese legato insieme con il filo di ferro della repressione e della paura, e vi è una nuova Italia che, prima con l’antifascismo clandestino, poi con la cobelligeranza e la resistenza partigiana, ha concluso la guerra nel fronte dei vincitori, intraprendendo con decisione il cammino della libertà e della democrazia. Alle potenze vincitrici, De Gasperi chiede di trattare con questa nuova Italia, democratica, antifascista e repubblicana, che armonizza in sé «le aspirazioni umanitarie di Giuseppe Mazzini, le concezioni universalistiche del cristianesimo e le speranze internazionaliste dei lavoratori». Questa impostazione poggia su due elementi fondanti. In primo luogo, la distinzione netta di responsabilità tra «fascismo» e «italiani», secondo la teoria della «parentesi» che Benedetto Croce vorrebbe vedere applicata all’intera storia di quel periodo. Stando a questo modello, il conflitto non è nato dalla volontà popolare, ma è una scelta del regime che tutta l’Italia ha subito: la liquidazione di Mussolini, operata dal re e salutata in tutte le piazze italiane da manifestazioni liberatorie, è la dimostrazione dell’estraneità del paese alla guerra e della mancanza di sentimenti ostili nei confronti di coloro che il fascismo ha indicato come nemici. Si tratta di una rielaborazione storicamente impropria che dimentica le folle di giovani in delirio il 10 giugno 1940 quando il duce annuncia da Palazzo Venezia l’entrata in guerra contro la Francia e la Gran Bretagna, ma è in sintonia con uno stato d’animo diffuso nella popolazione che, dopo la primavera 1945, tende a rimuovere ciò che è accaduto per recuperare una dimensione di normalità. Ricondurre la responsabilità del conflitto al regime e alla sua violenza, senza considerare quanto quel regime abbia permeato la società italiana e quanti (intellettuali, professori, giornalisti, magistrati, burocrati, ufficiali, imprenditori, banchieri) l’abbiano sostenuto, è operazione che permette di dimenticare la guerra e le sue sofferenze e di non domandarsi di chi è stata davvero la colpa.
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rideretremando · 2 years ago
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Ho letto un sondaggio dal quale appare che al Sud più che al Nord gli italiani pensano che sia una buona idea privatizzare la sanità. Non c'è maggiore idiozia. Un esempio: vivo negli Stati Uniti e un mese fa ho fatto una biopsia su richiesta medica e ho sborsato 1200 Dollari ovvero il 20% del totale del costo. E questo nonostante io paghi l'assicurazione e il mio datore di lavoro, una Università, paghi l'altra parte. Cari italiani avete già dato prova di poca prudenza votando prima Berlusconi e ora Meloni al governo, entrambi desiderosi di privatizzare anche l'aria potendo, per ingrassare assicuratori e altre categorie di imprenditori. Che ora accettiate perfino di pagarvi la sanità smantellando quel bene pubblico che ancora vi rimane, è per me incomprensibile. L'idiozia è idiozia anche se è maggioranza.
Nadia Urbinati
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curiositasmundi · 4 months ago
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È il turno di Salvini. Mentre il mondo va a rotoli, l’Italia si occupa delle grane della sua classe dirigente. Avevamo appena finito di asciugare le lacrime di coccodrillo del ministro della cultura di destra ed avevamo appena preso atto che il martire Toti ha preferito patteggiare con la coda tra le gambe e ci risiamo. Con la Meloni siamo alla via crucis ed eccoci alla stazione dell’indimenticato Ministro dell’Interno del governo gialloverde che passava le giornate in giro per il Belpaese in una sorta di comizio permanente. Mentre i suoi alleati del fu Movimento sgobbavano tra le scartoffie, il buon Salvini vagava circondato da folle semi biotte covando il colpo di genio per conquistare lo scettro più ambito. La famosa papetata, l’inizio della sua fine politica anche se non certo poltronistica. In quella torrida estate italiana, era lui il paladino della patria che ci difendeva dalle orde barbariche. Non si parlava d’altro che di navi e barchini e guardie costiere. Sembrava che il nostro paese fosse sotto scacco e i Mori sarebbero arrivati a Roma brandendo gli infradito. Sono passati diversi anni e l’unica certezza è che gli immigrati sbarcano come non mai, le navi delle ong continuano a salvare i naufraghi dagli squali e pian piano la propaganda sta lasciando spazio alla realtà. Già, il blocco navale era una fregnaccia elettorale tra le altre e degli immigrati c’è un dannato bisogno in paesi come il nostro ridotti a gerontocomii in cui ci si riproduce ai ritmi dei panda. Lo dicono i numeri. Gli imprenditori non trovano braccia nostrane, i giovani italiani preferiscono andare a scuola e prediligono lavori dove si resta al caldo e non ci si screpola le mani, pretendono perfino di venire pagati decentemente e di avere anche il tempo per respirare. Rifiuto della schiavitù o imborghesimento a seconda dei punti di vista. Altra certezza granitica, la stragrande maggioranza dei barbari sono in realtà bravissime persone che vengono qui per mantenere i loro cari e già che ci sono pure se stessi. E se vi fosse una migliore integrazione, si eviterebbero anche i rari casi di sbandati che turbano la nostra quiete. Altra verità scolpita nella roccia, l’Italia e la sua cultura sono inossidabili e i figli degli invasori sono italiani al cento percento. Cambiano giusto forme estetiche e colori migliorando il panorama, non affatto la sostanza culturale. Purtroppo o per fortuna a seconda dei punti di vista. La realtà sta facendo davvero passi da gigante, di questo passo si potrebbe arrivare a capire che invece di essere una disgrazia, gli immigrati sono la salvezza di paesi come il nostro ed invece di scatenare battaglie navali e alimentare la paura per qualche poltrona, sarebbe ora di allestire corridoi umanitari ed attrezzarsi a gestire meglio l’integrazione di una società sempre più multietnica. Di questo passo si potrebbe perfino arrivare a capire che se il mondo è ridotto in queste condizioni, i principali colpevoli siamo noi occidentali che galoppiamo un folle turbo capitalismo, abbiamo un curriculum coloniale da brividi e se non facciamo qualcosa potremmo essere solo alla punta dell’iceberg. Sarebbe ora di affrontare alla radice i fenomeni come l’immigrazione invece di subirli. Fenomeni globali che richiederebbero perlomeno la massa europea ma qui pare si pretenda troppo. Qualche merito a Salvini bisogna comunque darglielo. Nel suo ambito è stato un precursore. Nel nord Europa hanno smesso solo di recente di prendersela con noi terroni per passare ai Mori. È così. Più sei diverso, più fai paura, più ti becchi le frustrazioni altrui. Ma perlomeno stiamo imparando che alla fine passa.
[...]
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asintoticamente · 2 years ago
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Giornali e tv italiani tutti di corsa a osannare berlusconi ora che è finalmente crepato, traditori, non per dire che sono meglio di loro ma io non osannerei mai un mafioso pedofilo evasore fiscale, quindi sono meglio di loro
Funerali di stato giusto per spendere un po' di soldi pubblici ecc scommetto che meloni e co sono contenti della distrazione mentre fanno altri contentini ai piccoli medi evasori - ops imprenditori
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newspoint24 · 4 years ago
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AFFARI & SEGRETI ACCADEMICI / CEPU COMPRA LINK UNIVERSITY
Colpo grosso nel mondo universitario privato.
Uno dei magnate del settore, Francesco Polidori, al timone di colossi come CEPU e E-Campus, fa un sol boccone della Link University fondata dall’ex pluriministro Dc Enzo Scotti.
Sotto i riflettori da alcuni anni, Link, prima per le vicende legate ai ministri e consulenti sfornati pro 5 Stelle, come l’ex titolare della Difesa Elisabetta Trenta.
Poi per le sempre più frequenti voci di legami con ambienti dei servizi segreti, culminate con la “Mifsud story”; ed infine con due grosse inchieste condotte dalle procure di Firenze e di Roma per alcuni “pasticciacci brutti” combinati dall’ateneo scottiano.
Non proprio immacolata neanche la storia di CEPU, costellata di fallimenti e improvvise rinascite, fino al “botto” con E-Campus ed un testimonial del tutto eccezionale, la star juventina Cristiano Ronaldo.
Ma procediamo con ordine e partiamo dalle news.
L’operazione di acquisto non è stata ancora ufficializzata, ma fonti bene informate parlano di intesa siglata a fine luglio. I dettagli sono ancora top secret, come del resto è fisiologico per un ateneo che ha fatto della “segretezza” la sua arma principale, sotto l’attenta regia dell’ex ministro (tra l’altro) degli Interni Scotti, disarcionato dalla sua poltrona appena dopo l’attentato di Capaci in cui persero la vita Giovani Falcone e la sua scorta.
Il feeling tra le due università, comunque, era già sbocciato una quindicina fa. Nel 2004, infatti, Cepu aveva acquistato il 51 per cento delle azioni griffate Link. Prima di allora il capitale era intestato a due finanziarie estere: Malta University Share e Hatchmount limited. Risalendo nel tempo, poi, ci si imbatte in una cordata di imprenditori italiani, capitanati da Luciano Consoli, editore di riferimento dell’allora Pci e in ottimi rapporti con lo stesso Scotti, soprattutto per l’affare del bingo nazionale, quando venne messa in campo una sigla che si era tuffata in un terreno del tutto nuovo, con il varo di Formula Bingo.
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Nel 2007 la Link è stata autorizzata al rilascio di titoli ammessi al riconoscimento. Mentre quattro anni dopo, nel 2011, con la benedizione del ministro berlusconiano della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini, diventa università non statale legalmente riconosciuta nell’ordinamento universitario italiano.
Un itinerario, quello successivo, tutto in ascesa, con la presenza – nel corpo docente – di pezzi da novanta del panorama politico italiano, come Massimo D’Alema e Giulio Tremonti.
Ma anche di papaveri provenienti da altri atenei del Paese. Qual è, ad esempio, Pasquale Stanzione, fresco eletto alla presidenza dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali. Dopo aver insegnato per anni Diritto Privato all’Università di Salerno, Stanzione ha lavorato anche alla Link.
Privacy, security e tutto quanto ruota interno al variegato mondo dei servizi segreti sono sempre state le materie base che hanno rappresentato l’humus ideale per i felici destini del Campus maltese.
Proprio fino all’“incidente” del docente maltese, Joseph Mifsud, di cui ha parlato mesi fa mezzo mondo, per le implicazioni internazionali del caso. Russi, americani o chi altro erano i burattinai? Tantissime le voci, fino ad oggi poche certezze: comunque un ginepraio sul quale – prima o poi – verrà fatta luce.
UN’INCHIESTA TIRA L’ALTRA
Ma la bufera era solo all’inizio. Perché nel giro di pochi mesi di sono scatenate due inchieste, una legata all’altra. Prima a scendere in campo la procura fiorentina, che a maggio 2020 ha chiuso il suo fascicolo d’indagini sugli “esami facili”, con 71 indagati per associazione a delinquere e falso: tra essi addirittura il padre-padrone Scotti, il direttore generale Pasquale Russo, il rettore Claudio Roveda, altri vertici amministrativi, docenti universitari, ricercatori, studenti, poliziotti e anche il segretario nazionale del Siulp (il sindacato di polizia) Felice Romano.
Due mesi dopo, metà luglio, scatta il blitz del nucleo di polizia economico-finanziaria che sequestra una montagna di carte, agende, conti & rendiconti bollenti: tutto ruota intorno ad una fitta rete di consulenze taroccate e indebiti compensi. Una truffa, secondo le ipotesi accusatorie, da non meno di 15 milioni di euro, sottratti al fisco. 14 stavolta gli indagati: il presidente della società di gestione GEM Vanna Fadini, il membro del cda e presidente della scuola d’ateneo per le attività Graduate e Undergraduate Carlo Maria Medaglia, oltre agli stessi Roveda e Russo.
Tutto ciò ha di certo impresso una accelerazione alla trattativa e consentito all’ex papavero della Dc Scotti di evitare i riflettori, ritirandosi – per ora – in buon ordine: anche se dovrà rispondere dei capi d’accusa dei quali è imputato.
Per sapere di più su vita & story di chi sta facendo un sol boccone di Link, Francesco Polidori, e delle sue creature più care, il famoso Cepu che fondò con l’allora amico Antonio Di Pietro, e il più fresco E-Campus, vi invitiamo a leggere tre illuminanti inchieste scritte dalla Voce nel 2015, nel 2016 e nel 2019.
P.S. Sempre a proposito di università private, torniamo al “caso UNINT”, l’Università Internazionale che ha sede a Roma.
Ne avevamo scritto in un’inchiesta del 15 luglio, in cui dettagliavamo proprio le “ultime” sulla Link e altre vicende giudiziarie che coinvolgevano UNINT.
Ci è appena arrivata una “Richiesta di avvio della procedura di mediazione in materia civile e commerciale obbligatoria”, l’attuale prassi giuridica “privatistica” che è di solito l’anticamera della querela penale o della citazione civile. Un modo come un altro per esercitare una pressione chiaramente intimidatoria.
La partecipazione, trattandosi di sede privata, è chiaramente a pagamento; la “riunione” è fissata a Roma, presso l’Organismo di Mediazione, per il 26 agosto.
Non abbiamo mai preso parte a “incontri” del genere; ritenendo che la giustizia si amministri in sedi istituzionali, pubbliche e non certo per vie privati e in sedi private.
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A maggior ragione questa volta, dove le “ragioni” accampate dai legali di UNINT sono davvero ridicole.
Qual è la lamentela? “La controversia ha come oggetto la domanda di risarcimento del danno non patrimoniale subito in conseguenza dell’articolo diffamatorio intitolato ‘Università private & affari / Dalla Link alla Unint è raffica di inchieste’. Le ragioni della pretesa sono le seguenti. In data 15 luglio 2020, sul periodico online ‘La Voce delle Voci’ è stato pubblicato un articolo avente ad oggetto i fatti per i quali è pendente procedimento penale per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Trattasi di scritto fortemente lesivo dell’onore e della reputazione dell’UNINT perché vengono riportati fatti non del tutto veritieri e comunque imprecisi, con l’utilizzo di toni allusivi, aspri e totalmente privi di moderazione, esorbitanti rispetto allo scopo informativo”.
E quali “eclatanti” documenti allegano, i legali, alla loro richiesta? L’articolo in questione, lo statuto di Unint, e l’elenco delle cariche amministrative della stessa Unint.
Accipicchia!
Di tutta evidenza, i legali di UNINT ammettono – e non potrebbero fare altrimenti – di essere coinvolti in un’inchiesta da novanta, “per truffa aggravata” e utilizzo di “fondi pubblici”. Sostengono che la Voce abbia scritto di fatti “non del tutto veritieri”. E accusano il “tono”, forse non da maggiordomi di turno.
Una palese ammissione di tutto quanto scritto dalla Voce rispettando i semplici criteri di “interesse pubblico”, “attualità del fatto”, e anche “continenza”, non ravvisandosi nell’articolo contumelie di sorta.
Avrebbero fatto molto meglio, legali e titolari di UNINT, a inviare una lettera con una richiesta di “rettifica”, come del resto ha fatto Marco Bisogni, una lettera che abbiamo pubblicato integralmente, nonostante la lunghezza.
Ma evidentemente i signori di UNINT, nel merito, non avevano e non hanno nulla di cui chiedere la benchè minima rettifica.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Eccellenze Italiane: Un Evento a Valenza per Celebrare il Valore dell’Artigianato e dell’Innovazione Made in Italy
L’incontro “Eccellenze Italiane” a Valenza: un omaggio all’artigianato, alla qualità e all’innovazione che distinguono l’Italia nel mondo.
L’incontro “Eccellenze Italiane” a Valenza: un omaggio all’artigianato, alla qualità e all’innovazione che distinguono l’Italia nel mondo. Valenza, la città famosa in tutto il mondo per la sua lunga tradizione nella lavorazione dell’oro e della gioielleria, è stata teatro di un evento prestigioso che ha celebrato le eccellenze italiane. L’incontro, intitolato proprio “Eccellenze Italiane”, ha…
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ilpianistasultetto · 8 months ago
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Vita con Brand #22
-Brand, te lo ricordi il duello finale con Nanni mano lesta?
-Me lo ricordo, Sir. C'era stata una sparatoria infernale per diventare sceriffo di quella regione. Corpi a terra, ovunque. Era rimasto in piedi solo lui. Ci trovammo di fronte. Lui scosto' la giacca di montone lasciando sbrilluccicare al sole la sua colt d'argento e manico d'avorio bianco con inciso il suo Iban bancario. Con lui mai nessun pistolero era riuscito ad avere la meglio. Aspettai che estraesse, che sparasse. click..click..avevo contato i colpi, li aveva finiti. Lentamente tirai fuori la mia vecchia colt e, puntandola dissi:
- Tu sei come la maggioranza degli imprenditori italiani che ti hanno votato e finanziato. Qualsiasi cosa vogliono sono pronti a prendersela, con ogni mezzo. Tu sei un "Toti" qualunque, una vergogna di questo Paese. Non meriti quella stella!
E gli piantai una palla al centro della fronte.
@ilpianistasultetto
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jose-rossetti · 7 days ago
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🔴 SPECIALE MALVEZZI | È VERO CHE GLI IMPRENDITORI ITALIANI NON PAGANO LE...
youtube
E noi complottisti pensiamo di esserci svegliati.. ma vi rendete conto?? Ma l'elenco delle cose ingiuste che sono protette dalla legge?? E quelli che si credono meglio ci vengono a dire che abbiamo fatto il passo più lungo della nostra gamba.. ma dire niente sarebbe da spezzargli tutte e due le loro gambe.
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diagnews · 3 months ago
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Maxifrode: i fratelli Presta sono due dei novaresi arrestati
Si tratta di Ivan e Guido, il secondo presidente della società di calcio NovaRomentio; altri due, residenti in provincia, sono ai domiciliari
Vi sono anche due imprenditori novaresi, i fratelli Guido e Ivan Presta, il primo presidente della società di calcio NovaRomentin, ex Rg Ticino, fra i quattro arrestati dalle Fiamme Gialle per una maxifrode internazionale.
Maxifrode: arrestati quattro novaresi
I Finanzieri del Comando Provinciale di Milano, coordinati dalla Procura Europea – Ufficio di Milano, ieri hanno, infatti, tratto in arresto per frode fiscale due imprenditori italiani residenti in Svizzera, i due fratelli, altre due persone residenti nel Novarese, un uomo e una donna, e proceduto al sequestro di oltre 95 milioni di euro nei confronti di sedici persone fisiche, diversi residenti in provincia di Novara e due aziende attive nel settore delle telecomunicazioni.
L'indagine
Secondo quanto reso noto dalla Guardia di Finanza l’indagine trae origine da un complesso di attività ispettive di natura fiscale avviate nel corso del 2022 dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Milano e dall’Ufficio Antifrode dell’Agenzia delle Entrate – Settore Contrasto Illeciti, che hanno portato all’emersione di un sofisticato circuito di false fatturazioni nel settore del commercio di traffico dati internazionale VoIP.
Nell’ambito delle indagini, ad ottobre 2023 era già stato tratto in arresto un broker italiano formalmente residente in Svizzera, e domiciliato a Cannobio nel Vco, ed erano stati sequestrati oltre 50 milioni di euro, importo corrispondente all’Iva evasa.
Le investigazioni di natura tributaria e giudiziaria successive a tale intervento hanno permesso di ricostruire ulteriori anelli della catena di frode, individuando altri due imprenditori italiani, anch’essi formalmente residenti in Svizzera, i due fratelli, a cui facevano capo società cartiere e alcune buffer, e altre due persone del Novarese, che, secondo gli investigatori “fungevano da reclutatori e coordinatori delle teste di legno a cui attribuire la rappresentanza legale delle società utilizzate nel circuito fraudolento”.
Le false fatturazioni, aventi ad oggetto il “traffico dati”, transitavano da conduit estere, società cartiere e società filtro italiane, per poi raggiungere le società beneficiarie della frode fiscale sul territorio nazionale che, rivendendo alle prime società estere, attraverso un’operazione non imponibile Iva abbattevano il proprio debito impositivo dando vita ad un nuovo carosello di fatture false.
Le indagini, ancora in corso, svolte dalla Guardia di Finanza di Milano sotto il coordinamento della Procura Europea, “testimoniano l’impegno quotidianamente profuso a presidio della sicurezza e della legalità economico finanziaria del Paese e dell’Unione Europea, con particolare riferimento al contrasto delle frodi Iva”.
Sulla vicenda la dirigenza della società di calcio NovaRomentin mantiene stretto riserbo «preferendo non commentare la vicenda».
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b0ringasfuck · 21 days ago
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