#mobilità sociale
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gregor-samsung · 3 months ago
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" Secondo un dato riferito nel rapporto annuale del Censis (dicembre del 2019), gli italiani sono affetti da una sindrome inquietante: la scomparsa del futuro. E questo provoca una sorta di “stress post-traumatico” collettivo. Assenza di futuro significa cose molto precise. La grande maggioranza vede che la mobilità sociale è bloccata, che l’ascensore sociale è rotto, che l’offerta di lavoro è scarsa; gli operai non sperano in avanzamenti; imprenditori e professionisti temono perfino una brusca scivolata in basso. Grave appare specialmente la condizione dei giovani in età lavorativa. Qui secondo una statistica del 2017 abbiamo il record europeo della cosiddetta generazione «neet» («neither in employment nor in education or training»): giovani tra i 18 e i 24 anni che non studiano, non hanno un lavoro e non lo cercano*. La perdita della memoria e l’ignoranza della storia si sommano all'assenza di futuro. O forse è proprio l’assenza di futuro che provoca una distorsione profonda nel senso del passato. La memoria sociale, detta anche memoria storica, è frutto di una continua rielaborazione di fatti e idee. Ed è qui che ci si imbatte nel ritorno d’attualità di relitti di nazismo e fascismo nelle idee e nei comportamenti collettivi. Ma intanto bisognerà tenere presente il nesso tra memoria del passato e speranza di futuro. "
*La ricerca Il silenzio dei NEET. Giovani in bilico tra rinuncia e desiderio è stata redatta da Annarita Sacco e rivista dallo staff del Comitato Italiano dell'Unicef.
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Adriano Prosperi, Un tempo senza storia. La distruzione del passato, Giulio Einaudi editore (collana Vele); prima edizione: 19 gennaio 2021. [Libro elettronico]
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b0ringasfuck · 6 months ago
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pier-carlo-universe · 5 days ago
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Provvedimenti Viabili a San Giuliano: Cerimonie, Lavori e Eventi Sportivi nel 2025
San Giuliano si prepara a una serie di eventi e interventi che influenzeranno la viabilità nei prossimi mesi del 2025.
San Giuliano si prepara a una serie di eventi e interventi che influenzeranno la viabilità nei prossimi mesi del 2025. Tra cerimonie, lavori infrastrutturali e manifestazioni sportive, il Comune ha predisposto una serie di provvedimenti per garantire sicurezza e fluidità del traffico. Di seguito, i dettagli delle principali modifiche alla circolazione previste per marzo e maggio 2025. Cerimonia…
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anchesetuttinoino · 5 months ago
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Contrordine compagni.
Guardate cosa hanno scritto nel loro comunicato i sindacati, pronti a scioperare contro la crisi dell’automotive. Testuale: “Non si può accettare una transizione contro il lavoro e con costi sociali enormi”. Come, scusa? Finalmente la Cgil e i sindacati hanno capito che dalla Germania al Belgio, passando per Stellantis, complice anche l’auto elettrica, la crisi delle immatricolazioni rischia di bruciare milioni di posti di lavoro. Meglio tardi che mai, certo. Ma se oggi puntano il dito contro il costo dell’energia e contro una transizione portata avanti “contro il lavoro”, beh: allora l’ipocrisia regna sovrana. Era il maggio del 2022, governo Draghi, quando la Cgil e Maurizio Landini si riunirono con Paolo Gentiloni (commissario del governo Ue ideatore del green deal) e con l’allora ministro delle mobilità sostenibili per “allearsi con gli ecologisti di fronte alla sfida dell’auto elettrica”. Diceva Giorgio Airaudo, leader della Cgil piemontese: “A noi non convince la storia per cui elettrico significhi esuberi. Un recente studio tedesco ipotizza nell’automotive un saldo a somma zero tra posti di lavoro persi e posti di lavoro creati con le nuove tecnologie delle vetture a batteria e a guida autonoma: pensiamo solo alle reti di ricarica”. S’è vista come è andata. Volksvagen potrebbe arrivare a tagliare 15mila posti di lavoro. Bmw e Mercedes lanciano allarmi. Il fornitore di batterie, la svedese Northvolt, ha annunciato licenziamenti per 1.600 lavoratori e sospenderà gli investimenti per i nuovi stabilimenti. E Acea, l’associazione che riunisce i costruttori europei, ha denunciato la “riduzione della quota di mercato delle auto elettriche”. Se l’Ue non rivedrà le regole sulle emissioni, con l’addio al motore endotermico entro il 2035, il rischio - scrive Acea - è che altre famiglie restino senza la pagnotta da portare a casa. Domanda: ma era coì difficile capirlo? Domanda per Landini: quando nel 2022 preferiva le manifestazioni di Fridays for future a quelle degli operai, non poteva immaginare che l’addio al motore endotermico in così poco tempo avrebbe avvantaggiato Cina e Usa (tecnologicamente più avanti), portando al tracollo della maggiore industria del vecchio continente? Forse, quando sosteneva che le priorità della Cgil erano “la lotta al cambiamento climatico, una giusta transizione ecologica e sostenibile e il superamento dell’uso delle fonti fossili”, non aveva compreso fino in fondo quali sarebbero state le conseguenze. Ora la sveglia è suonata, e speriamo non sia troppo tardi. E pensare che Giancarlo Giorgetti lo andava spiegando dal lontano 2021: “Vogliamo scegliere la strada della transizione ecologica? - aveva detto in tempi non sospetti - Tutto questo avrà un prezzo sociale ed economico enorme in termini di disoccupazione. Chi lavora oggi in una fabbrica di motori diesel sa perfettamente” che è condannata a morte. Landini avrebbe fatto meglio ad ascoltare il ministro, invece di Greta Thunberg.
L'ipocrisia verde di Landini, la preghiera anti-partite iva e Putin: quindi, oggi... (msn.com)
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abr · 1 year ago
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L'altra sera a Macerata, sul palco del Teatro della Filarmonica (per il festival “Presente Liberale” ideato da Liberilibri), Francesco Borgonovo ha detto che la colpa del presente sfacelo è l’individualismo. Ho ribattuto che a me sembra il contrario: il presente sfacelo come esito della mancanza di individualismo. Vedo segnali ovunque. La cremazione che brucia il ricordo del defunto. La mascherina che cancella il volto. La raccolta differenziata che trasforma l’uomo in scarafaggio. Il denaro digitale che estingue il contante, proprietà reale e dunque “luogo di difesa dell’individuo, della sua autonomia”, come scrive Michele Silenzi. L’attacco alla mobilità privata, in cui l’uomo è alla guida, per imporre i mezzi pubblici in cui l’uomo è in balìa. Gli odiatori dei social, spesso anonimi, che stroncano, in branco, chiunque esprima una personalità. Perfino l’accanimento contro Sgarbi: non si sopportano più i protagonisti, si preferiscono i burocrati. E se tutto procede verso l’uguale, tutto procede verso il basso. Esattamente il presente sfacelo.
Molto d'accordo con C.Langone. Il pur ottimo Borgonovo spiaze, ogni tanto come del resto il Boni mi cade in equivoci da conservatore di provincia, cioè retrò , non "liberato" (dai miasmi crociani-azionisti che han corrotto in modo fatale il liberismo di stampo italico).
via https://www.ilfoglio.it/preghiera/2024/01/26/news/il-presente-sfacelo-come-esito-della-mancanza-di-individualismo-6141959/
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falcemartello · 2 years ago
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"Ripristino della natura" significa far alzare i prezzi (cibo, acqua, riscaldamento, mobilità).
Se i prezzi salgono in uno scenario di postlavoro sarà necessario indebitarsi per sopravvivere.
Una volta indebitati si accetterà ogni imposizione sociale. La vita-a-debito.
@boni_castellane
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autolesionistra · 2 months ago
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Interessante. Ma in realtà nemmeno i single o senza figli sembrano molte reattivi eh...anzi, a volte, per forza di cose, meno sul pezzo di tutti.
M'é toccato di discutere su Peppa Pig con un 55enne che non aveva mai visto il cartone ma che sosteneva veicolasse l'idea gender perché l'aveva letto su Facebook, per capirci.
Non penso che la destra miri alla riproduzione per rincoglionire la gente, già rincoglionita qb. Piuttosto per il solito vecchio motivo: la riproduzione é un'idea classica, che tira e contrasta il fantasma dell' "invasione degli ultracorpi".
Con stima
(il riferimento è a questo: https://beneaththepavement.substack.com/p/the-childfree-are-ungovernable-capitalism)
È un articolo con dei limiti e qualche punta di mansplaining (in cui non entrerò o metterei pezze peggiori dei buchi) ma mi sembra (a dispetto del titolo) che miri più a sottolineare alcune dinamiche che complicano l'azione di rivendicazione sociale da parte di chi ha dei figli di quanto voglia sostenere che chi non ne ha sia più politicamente attivo. Poi anche così è semplificativo, perché in un modello di società in cui chi ha dei figli non finisca a dover integrare a livello economico e formativo lacune istituzionali (e costituzionali) di scuola, sanità, cura e assistenza eccetera con tutte le implicazioni in termini di classismo che si porta dietro, forse sarebbe un fattore meno impattante, ma ci vorrebbero sei o sette libri più che un articolo. Diciamo che, allo stato attuale, incitare alla riproduzione spingendo con una mano (e malamente) unicamente sugli aspetti biologici e depotenziando welfare e scuole pubbliche dall'altra tende a creare cittadini ricattabili e ammazzare una mobilità sociale già quasi nulla, e questo fa gioco ad una selezionata palette di colori politici.
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conte-olaf · 1 year ago
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⚒️️ Prima tappa dell'azionariato popolare di Gff
📣 Campagna 100 per 10.000. Che siano 100 soci finanziatori da 10.000 euro, 10.000 da 100, che sia quel che sia, l'obiettivo è un milione. Presto info su www.insorgiamo.org, chiedere call o info via whatsapp o telegram al 3478646481
💥Rendimento solidale: 0,25 in più rispetto ai buoni fruttiferi postali a 3 anni
👺 No, non rinunciamo all'intervento pubblico. La stessa cifra pretenderemo come base di partenza dell'investimento pubblico : un dito puntato contro uno Stato complice, impotente, assente
🛠️ Non cerchiamo soldi per i soldi. Cerchiamo organizzazione e consapevolezza. I soci finanziatori potranno controllare fino a un terzo della cooperativa: cittadinanza locale, movimento climatico internazionale, gruppi di lavoratrici e lavoratori, associazionismo, le competenze solidali = controllo sociale unito al controllo operaio nella produzione
🔴 No, non si può costruire una isola felice in un sistema così. Non è quello che ci sentirete mai dire. Ma questo viaggio complicato continua. Ci meritiamo questo precedente: polo della mobilità leggera e delle rinnovabili
🌎 Il territorio ha difeso la fabbrica. Deve riavere i posti di lavoro bruciati da delocalizzazione e speculazione, dall'assenteismo di questa proprietà
⚡ La fabbrica produceva semiassi. E potrebbe tornare a produrli. Ma avete giocato con il concetto di reindustrializzazione per cuocerci a fuoco lento e confondere tutta la popolazione. Sapete cosa? Ora decidiamo noi come reindustrializzare. La vogliamo socialmente ed ecologicamente avanzata.
E ogni pannello solare, ogni cargo bike prodotto da questa fabbrica, sarà il segno tangibile, inequivocabile che qua "loro" hanno perso
🚫 Per questo faranno di tutto per fermarci.
⌛ Ogni giorno diventa più difficile. Spicchiamo il volo ora o cadiamo: diffondete la notizia, pubblicizzate la vostra scelta di aderire.
⭕ Il primo finanziatore è la stessa Società Operaia di Mutuo Soccorso Insorgiamo: convergenza culturale, dopolavoro, mutualismo conflittuale
💥 Fabbrica socialmente integrata 💥 Mutualismo 💥 Posti di lavoro 💥 Controllo sociale 💥 Transizione ecologica ora 💥 Intervento pubblico #insorgiamo
https://www.instagram.com/p/CxK9pm4qqrb/?igshid=MTc4MmM1YmI2Ng==
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unpianista · 1 year ago
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Cari amici social, a quanto pare le mie mani da vecchio pianista sono prese dalla rizoartrosi, per cui suonare è diventato più un dolore che un piacere. Occorrerebbe intervenire, ma è sconsigliato dallo specialista in quanto compromette la residua mobilità del pianista in via definitiva. Cosa fare è difficile da dire, non esiste una terapia per l'invecchiamento. Per adesso riposo, tutore e poi si vedrà. In attesa di infiltrazioni che cmq non risolveranno più di tanto. Pazienza, la musica è stata una bella avventura, ma bisogna accettare il fatto che niente è per sempre.
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mezzopieno-news · 8 months ago
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IL MARE PIÙ BELLO D’ITALIA È IN CAMPANIA
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Si trova in Cilento il mare più bello d’Italia, tra i litorali dei Comuni di Pollica, Acciaroli e Pioppi in provincia di Salerno, in Campania.
La classifica del mare più bello 2024 di Legambiente e Touring Club Italiano ha premiato con il massimo dei voti 21 località turistiche marine e 12 lacustri, secondo criteri che prendono in esame le buone pratiche ambientali, amministrative e turistiche che contribuiscono a conservarle e a renderle al contempo luoghi in cui poter godere appieno della bellezza della natura in armonia con essa. Fra le regioni più virtuose la Sardegna primeggia con sette località marine, mentre Trentino e Alto Adige vincono la classifica per le località lacustri con 4 comuni. Al secondo posto per i litorali marini il comune di Nardò, in provincia di Lecce nel comprensorio pugliese dell’Alto Salento Ionico, seguito da Baunei, in provincia di Nuoro sulla costa orientale sarda. Quarto posto per la località Domus De Maria sul Litorale di Chia, sempre in Sardegna e quinto posto per Castiglione della Pescaia, nel comprensorio della Maremma Toscana. Secondo questa classifica, la costiera lacustre più bella d’Italia è nel Comune di Molveno (Tn), seguita da Appiano (Bz) sul lago di Monticolo e Massa Marittima (Gr) sul lago dell’Accesa. Gli indicatori analizzati hanno valutato: uso del suolo, degrado del paesaggio, biodiversità, attività turistiche, stato delle aree costiere, mobilità, acqua e depurazione, energia, rifiuti, iniziative per la sostenibilità, sicurezza alimentare e produzioni tipiche di qualità, mare, spiagge e oltre, struttura sociale e sanitaria.
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Fonte: Legambiente; foto di Pixous
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gregor-samsung · 5 months ago
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" «Con la cultura non si mangia» ha dichiarato […] Tremonti il 14 ottobre 2010. Poi, non contento, ha aggiunto: «Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia». Che umorista. Che statista. Meno male che c’è gente come lui, che pensa ai sacrosanti danè. E infatti, con assoluta coerenza, Tremonti ha tagliato un miliardo e mezzo di euro alle università e otto miliardi alla scuola di primo e secondo livello, per non parlare del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo e altre inutili istituzioni consimili. Meno male. Sennò, signora mia, dove saremmo andati a finire?
In questi ultimi anni, però, l’ex socialista Tremonti non è stato il solo uomo politico a pronunciarsi sui rapporti tra cultura ed economia. Per esempio, l’ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, ha sostenuto che per i laureati non c’è mercato e che la colpa della disoccupazione giovanile è dei genitori che vogliono i figli dottori invece che artigiani. Sapesse, contessa… E il filosofo estetico Stefano Zecchi, in servizio permanente effettivo nel centrodestra, ha chiuso in bellezza, come del resto gli compete per questioni professionali: ha detto che in Italia i laureati sono troppi. Insomma, non c’è dubbio che la destra italiana abbia sposato la cultura della non cultura e (chissà?) magari già immagina un ritorno al tempo dell'imperatore Costantino, quando la mobilità sociale fu bloccata per legge e ai figli era concesso fare solo il lavoro dei padri. (Non lo sapeva, professor Sacconi? Potrebbe essere un’idea…) E la sinistra o come diavolo si chiama adesso? Parole, parole, parole. Non c’è uno dei suoi esponenti che, dal governo o dall'opposizione, non abbia fatto intensi e pomposi proclami sull'importanza della cultura, dell'innovazione, dell'istruzione, della formazione, della ricerca e via di questo passo, ma poi, stringi stringi, non ce n’è stato uno (be’, non esageriamo: magari qualcuno c’è stato…) che non abbia tagliato i fondi alla cultura, all'innovazione, all'istruzione, alla formazione, alla ricerca e via di questo passo. Per esempio, nel programma di governo dell'Unione per il 2006 si diceva: «Il nostro Paese possiede un’inestimabile ricchezza culturale che in una società postindustriale può diventare la fonte primaria di una crescita sociale ed economica diffusa. La cultura è un fattore fondamentale di coesione e di integrazione sociale. Le attività culturali stimolano l’economia e le attività produttive: il loro indotto aumenta gli scambi, il reddito, l’occupazione. Un indotto che, per qualità e dimensioni, non è conseguibile con altre attività: la cultura è una fonte unica e irripetibile di sviluppo economico». Magnifico, no? Poi l’Unione (o come diavolo si chiamava allora) vinse le elezioni e andò al governo. La prima legge finanziaria, quella per il 2007, tagliò di trecento milioni i fondi per le università. Bel colpo. Ci furono minacce di dimissioni del ministro per l’Università e la Ricerca, Fabio Mussi. Ma le minacce non servirono. Tant’è che, nella successiva legge di bilancio, furono sottratti altri trenta milioni dal capitolo università a favore… degli autotrasportatori. E inoltre, come scrivono Francesco Sylos Labini e Stefano Zapperi, nel 2006 con il governo Prodi «c’è stato un calo del trenta per cento circa dei finanziamenti, cosicché il già non generoso sostegno alla ricerca di base è diminuito, da circa centotrenta a poco più di ottanta milioni di euro, proprio nel periodo in cui al governo si è insediato lo schieramento politico che, almeno a parole, ha sempre manifestato un grande interesse per la ricerca». Certo, dopo quanto avevano scritto nel programma, non sarebbe stato chic e «progressista» avere la faccia tosta di dire che bisognava sottrarre risorse alla scuola e all'università, e allora non l’hanno detto. Però l’hanno fatto, eccome. "
Bruno Arpaia e Pietro Greco, La cultura si mangia, Guanda (collana Le Fenici Rosse), 2013¹ [Libro elettronico]
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pollicinor · 9 months ago
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Uno studio sugli stereotipi di genere condotto da Carlana su 1.400 insegnanti ha fatto emergere la presenza di questo tipo di bias negli insegnanti italiani, che li porterebbe a consigliare meno i percorsi scientifici alle ragazze. “E lo studio prova proprio il nesso causale tra l’esposizione a stereotipi di genere, la performance scolastica e le scelte successive delle ragazze. Peraltro, a questo effetto negativo nei confronti delle ragazze non corrisponde un effetto positivo per i ragazzi esposti a insegnanti con questi bias”. Ossia, non c’è un aumento dei ragazzi che si iscrivono agli istituti scientifici, ma sono solo le ragazze ad essere penalizzate.
Dall'articolo "La mobilità sociale comincia a scuola. E poi passa dall’università" di Andrea Celauro
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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"La paura delle strade buie: un'ombra sulla sicurezza urbana.". Di Alessandria today
Una riflessione sulle cause e sulle possibili soluzioni per migliorare il senso di sicurezza nelle aree urbane.
Una riflessione sulle cause e sulle possibili soluzioni per migliorare il senso di sicurezza nelle aree urbane. L’insicurezza urbana: una questione di età e ambiente.Con l’avanzare dell’età, molte persone sviluppano una crescente apprensione nel camminare in alcune aree delle città, specialmente quelle poco illuminate e scarsamente frequentate. Questo fenomeno, diffuso soprattutto tra gli…
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susieporta · 16 days ago
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Il Mondo
"Quando il Cuore si apre alla Vita".
Non è ancora possibile "immaginare" il Nuovo Mondo. Perché come tentiamo di utilizzare la nostra Antica Mente per delinearlo, esso ha già perso le sue reali sembianze energetiche.
"Afferrarlo con la vibrazione giusta" è ancora relegato ad attimi, a illuminati momenti di profonda connessione interiore.
Ma non è così lontana, a livello temporale, la strutturazione definitiva che ci condurrà a manifestarlo nella nostra quotidianità.
Il 2025 continuerà a lavorare incessantemente per definire la sacra connessione "Cuore - Mente".
Sarà un processo di profonda "rivoluzione" e contestuale "azione" nella sfera della materialità.
Il processo si sposterà e "ci sposterà" a breve da dentro a fuori.
La Materia, prima bloccata negli inossidabili e ripetitivi schemi del Passato, inizierà a delineare i primi passi verso ciò che sarà il prossimo movimento di ristrutturazione.
Febbraio "smuoverà" tanta Materia.
Non sarà più possibile convivere troppo a lungo con un disallineamento vibrazionale tra la crescita interiore avvenuta nei precedenti mesi e i primi tentativi di "mobilità" del Fuori.
Questo movimento sarà "graduale" per gli aspetti più fossilizzati della nostra Vita, mentre più dinamico e immediato per ciò che è già pronto a cambiare forma.
Una cosa è certa. Se anche percepissimo ad oggi una sorta di "lentezza" del processo, ciò sarebbe dovuto solamente agli assestamenti ancora presenti a livello di "struttura" e alle immancabili aspettative deviate dell'Umano.
Perché sul piano profondo, dello Spirito, tutto è già in fermento.
E' già pronto.
La Primavera sta amorevolmente preparando il suo splendido fiorire. La Terra sta spingendo dal basso verso l'alto con una forza inaudita. E presto, nei campi del disgelo, vedremo palesarsi i primi germogli.
Per qualcuno il Tempo è già giunto. Ha concluso "da qualche luna" gran parte della sua opera di destrutturazione del Vecchio e di attivazione del Nuovo e sta già operando con fervore per adempiere alla sua Chiamata.
Ma sono pochi. Poiché sono state emotivamente abnormi le prove da superare per non "interferire" con le attivazioni e modulazioni dei nuovi impianti di Codice e Struttura, per accogliere con Fede l'ignoto movimento di funzionamento delle Energie di Nuova Generazione.
Febbraio ha offerto a tutto il Genere Umano l'ennesima "spinta ascensionale".
Il Rilascio di determinati Codici del Vecchio, con questa potente Lunazione, sarà davvero imponente e proseguirà per mesi.
Vedremo i corrispettivi "prodotti" di tali Codici, ancora impressi nelle strutture del Passato e nelle organizzazioni economiche e relazionali della Società, cadere sotto i colpi efferati della mancanza di "nutrimento antico".
Assisteremo a crolli importanti nelle fondamenta del Sociale.
E' tempo.
Ma non c'è da immaginarsi il "peggio". C'è da accogliere il "meglio" di questo processo.
Perché finalmente si potrà "incidere" su aspetti di relazione e di condivisione che le briglie del Passato tenevano sotto stringente controllo. Si potranno ristabilire "modelli evoluti" di convivenza e progresso. Come all'Origine. Come nelle Dimensioni dell'Antico Ricordo Spirituale.
Un passo alla volta.
Lasciamo a Febbraio il sacro compito di riallineare ciò che si è rotto dentro.
Le credenze più inossidabili hanno trovato pane per i loro denti.
Sono crollate.
Ora bisogna integrare questa "perdita" dentro di noi e lasciarla lavorare per ristabilire i giusti equilibri interiori.
Non sarà un "fermo" lungo e insostenibile, come nei tempi evolutivi di qualche anno fa. Non vivremo il "solito rilascio" lento e bibbioso.
Sarà rapido.
C'è una Chiamata da assecondare.
Ed essa pulsa nell'Anima e brucia ardente nel Cuore.
Non ha ancora una "Forma". Ma ha in sé un'"Essenza" così potente e limpida, che potrebbe spostare con il suo atto vibratorio tutte le nubi del Cielo, così da brillare potente e libera nel Firmamento.
Restiamo "tranquilli", fermi e in osservazione. Tra qualche mese avremo modo di muoverci, sbrigliati completamente dalle Antiche Strutture.
Ma ora è necessario compiere l'ultimo pezzettino con assoluta Fede e Calma interiore.
Non si è "fermato" nulla. Non siamo nella Direzione sbagliata.
E non ci siamo persi.
Ci stiamo appena ritrovando per l'ennesima volta. Con sempre maggior chiarezza e sensitività.
Buon rilascio nei prossimi giorni.
Con qualche potente colpo di scena.
Perché qualche "atto preparatorio" ci offrirà una lieta e inattesa "anteprima di presentazione".
Si annuncerà.
Con regalità. Con eleganza. E tanto tanto amore.
Come sempre.
Mirtilla Esmeralda
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notiziariofinanziario · 17 days ago
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Anche quest’anno Eni è protagonista al Festival di Sanremo con una campagna che racconta l’evoluzione della sua energia. La campagna è stata pensata per far conoscere al grande pubblico del Festival il ruolo di Eni, Enilive e Plenitude, e racconta come energie diverse possano essere tra loro complementari e creare un'unica energia: quella della famiglia Eni. Un'unicità che affonda le radici in oltre 70 anni di evoluzione, innovazioni e competenze. In tutte le serate del Festival, Eni sarà presente con Enilive e Plenitude con un racconto istituzionale, previsto nello spazio di 60” dedicato, attraverso la voce di Virginia Raffaele, volto e testimonial della famiglia Eni per il secondo anno consecutivo a Sanremo, che guiderà i telespettatori attraverso un viaggio dagli anni ’50 al presente. La campagna istituzionale è visibile durante le serate del Festival, con ogni puntata caratterizzata da una sigla iniziale e un focus specifico sulle soluzioni energetiche di Plenitude e i prodotti e servizi per la mobilità di Enilive, con in più un formato teaser e uno di celebrazione finale.  È inoltre previsto un piano pubblicitario ad hoc, on air in tv, su stampa, radio e web, che comprende anche la nuova promo commerciale “Sempre Più Special”, con due spot da 15’’ che evidenziano i vantaggi concreti per i clienti Eni, Enilive e Plenitude. Ma non è tutto: il concept è stato amplificato con un’attivazione speciale curata da EY+M&C Saatchi, in collaborazione con la sound designer e compositrice Chiara Luzzana che ha creato una melodia inedita, “Energia Unica”. I suoni delle energie quotidiane, catturati a Sanremo e in tutta Italia, sono stati trasformati in un brano che racconta delle persone e delle loro storie, insieme a Eni, Enilive e Plenitude.Durante la settimana del Festival di Sanremo, la melodia prenderà vita tra le vie della città dove influencer e content creator la trasformeranno in un’esperienza collettiva attraverso format social. Il brano e il videoclip saranno valorizzati sui touchpoint social e digital di Eni, amplificando il concept di campagna. Per TBWAItalia hanno lavorato al progetto Eleonora Dini, Copywriter insieme a Linda Pugnetti, Art Director, con Manuel Bonardi, Senior Copywriter, e Tommaso Espinosa, Creative Supervisor&Art Director. Gina Ridenti, Group Executive Creative Director. CCO, Mirco Pagano. Executive producer e talent management, Cristina Mazzocca. Produce The Box con la regia di Matteo Mosterts. ENI A SANREMO CON ENLIVE E PLENITUDE: I CREDITI Agenzia: TBWAItalia - Chief Creative Officer: Mirco Pagano - Group Executive Creative Director: Gina Ridenti - Creative Supervisor&Art Director: Tommaso Espinosa - Senior Copywriter: Manuel Bonardi - Copywriter: Eleonora Dini - Art Director: Linda Pugnetti - Chief Strategy Officer: Michael Arpini - Planning Director: Letizia Fabbri - Head of Business: Cinzia Franchi - Business Lead: Francesco Sciacchitano - Senior Project Manager: Matteo Latini - Project Manager: Erika Bernabè - Responsabile produzione stampa: Luca Mestrone  - Coordinamento traffico controllo produzione stampa e digital: Loredana Zavaglia - Produzione stampa: Massimiliano Pignani - Creative Executive Producer & Project Manager: Cristina Mazzocca Cdp: The Box - Director: Matteo Mosterts - Dop: Andrea Gavazzi - Executive producer: Antonio Cappuzzello - Producer: Nadia Macri + Andreea Bafani + Giulia Lazzaroni - Head of Production: Renato Marchianò - Post Producer: Matteo De Giacomo - Art dep: Laura Pozzaglio - Stylist: Giuseppina Maurizi / Susanna Ausoni per Virginia Raffaele - Back Stage: Arianna Del Grosso - Editor: Marco Perez / Stuart Greenwald - Colorist: Daniel Pallucca - Post Produzione audio: Top Digital - Post Produzione video: EDI Effetti Digitali Italiani - Music Licensing and Production: The Log Centro media: Dentsu Agenzia: EY+McSaatchi - Creative Director: Olivia Nervi e Chicco Meomartini - Senior Art Director: Lorenzo Moretto - Senior Copywriter: Barbara Sechi - Chief Strategy Officer: Massimo Capucci - Senior Digital Media Strategist: Carlotta Pedrazzini - Strategist: Martina Passarella - Head of Brand & Director: Silvia Fiorin - Business Lead: Camilla Serafino - Account Director: Lea Gorgone - Senior Project Manager: Anna Battaini - Social Media Manager: Paola Pulcini - Digital PR Leader: Chiara Melotto - Digital PR: Flavia Bazzano - Producer & Project Manager: Daniela Capobianco e Ginevra Mancinelli - Cdp: Utopia - Content Production Director: Vincenzo Gasbarro - Co-directors: Alessio Garlaschelli & Gabriele Maggio - Dop: Gabriele Sossella - Executive producer: Giulia Gallo - Producer: Valentina Antolini Read the full article
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avvloscerbo · 28 days ago
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 Diritto dell’Immigrazione e il Concetto di ReImmigrazione: Integrazione o Ritorno?
 Diritto dell’Immigrazione e il Concetto di ReImmigrazione: Integrazione o Ritorno?
Introduzione
Nel dibattito giuridico e sociale sull'immigrazione, il concetto di integrazione è spesso considerato il punto di arrivo di un percorso che inizia con l'ingresso del migrante nel Paese ospitante e si conclude con la sua piena partecipazione alla vita sociale, economica e culturale. Tuttavia, un fenomeno meno esplorato, ma in crescita, è quello della ReImmigrazione, intesa come il ritorno di un migrante nel Paese d'origine o in un terzo Stato dopo un periodo di integrazione nel Paese ospitante.
Integrazione: Un Obiettivo Giuridico e Sociale
L’integrazione degli stranieri è un obiettivo riconosciuto dal diritto dell’Unione Europea e dalle normative nazionali. Essa si fonda su pilastri quali:
Accesso al mercato del lavoro, spesso agevolato da permessi di soggiorno per motivi di lavoro o protezione;
Partecipazione sociale, attraverso il diritto all’istruzione, alla salute e alla sicurezza sociale;
Protezione giuridica, tramite strumenti come la protezione internazionale, speciale o complementare.
Tuttavia, l'integrazione non è sempre un processo lineare e irreversibile. Alcuni migranti, dopo aver raggiunto un buon livello di stabilità, decidono di lasciare il Paese ospitante per varie ragioni, dando vita al fenomeno della ReImmigrazione.
Il Concetto di ReImmigrazione
Con ReImmigrazione si intende il ritorno volontario o indotto di un migrante in un altro contesto migratorio dopo un periodo di stabilità in un Paese. Questo concetto si distingue dal semplice rimpatrio, che spesso avviene per cause di forza maggiore (dinieghi di protezione, espulsioni, difficoltà economiche), e si caratterizza per un elemento di scelta e pianificazione.
I motivi alla base della ReImmigrazione possono essere:
Aspettative non soddisfatte: il migrante, pur integrato, può non trovare nel Paese di accoglienza le opportunità sperate e decide di cercarle altrove.
Riconoscimento giuridico limitato: restrizioni nei rinnovi dei permessi di soggiorno o difficoltà burocratiche spingono molti a spostarsi in Stati con normative più favorevoli.
Legami con il Paese d’origine: il miglioramento delle condizioni economiche o politiche del Paese natale può indurre il migrante a rientrare e contribuire allo sviluppo locale con le competenze acquisite.
Mobilità intra-UE: molti migranti stabiliti in un Paese europeo scelgono di trasferirsi in un altro Stato membro, sfruttando il riconoscimento della protezione internazionale o del permesso di soggiorno.
ReImmigrazione e Diritto dell’Immigrazione
Il diritto dell’immigrazione deve evolversi per rispondere a queste nuove dinamiche. Alcune misure che potrebbero agevolare una ReImmigrazione consapevole e tutelata includono:
Programmi di Rientro Assistito: garantire che i migranti che scelgono di lasciare il Paese possano farlo con adeguato supporto, evitando situazioni di precarietà.
Mobilità intra-UE per migranti regolari: agevolare il riconoscimento di titoli di soggiorno tra Stati membri, evitando che chi ha già un’integrazione avviata debba ripartire da zero.
Diritto al Rientro: prevedere meccanismi che consentano ai migranti di poter tornare nel Paese ospitante, qualora lo desiderino, senza perdere i diritti acquisiti.
Conclusione
La ReImmigrazione sfida l’idea tradizionale di immigrazione come percorso a senso unico. I legislatori e i giuristi devono tenerne conto nella costruzione di un diritto dell’immigrazione più dinamico, che riconosca la mobilità come un elemento positivo e non come una perdita. L’integrazione, infatti, non dovrebbe essere vista solo come un processo definitivo, ma anche come un capitale di esperienze e competenze che può essere speso in diversi contesti, garantendo sia la libertà individuale del migrante che il beneficio per le società coinvolte.
Avv. Fabio Loscerbo Lobbista in materia di Migrazione e Asilo registrato presso il Registro per la Trasparenza dell'Unione Europea – ID: 280782895721-36
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