#mobilità sociale
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" Secondo un dato riferito nel rapporto annuale del Censis (dicembre del 2019), gli italiani sono affetti da una sindrome inquietante: la scomparsa del futuro. E questo provoca una sorta di “stress post-traumatico” collettivo. Assenza di futuro significa cose molto precise. La grande maggioranza vede che la mobilità sociale è bloccata, che l’ascensore sociale è rotto, che l’offerta di lavoro è scarsa; gli operai non sperano in avanzamenti; imprenditori e professionisti temono perfino una brusca scivolata in basso. Grave appare specialmente la condizione dei giovani in età lavorativa. Qui secondo una statistica del 2017 abbiamo il record europeo della cosiddetta generazione «neet» («neither in employment nor in education or training»): giovani tra i 18 e i 24 anni che non studiano, non hanno un lavoro e non lo cercano*. La perdita della memoria e l’ignoranza della storia si sommano all'assenza di futuro. O forse è proprio l’assenza di futuro che provoca una distorsione profonda nel senso del passato. La memoria sociale, detta anche memoria storica, è frutto di una continua rielaborazione di fatti e idee. Ed è qui che ci si imbatte nel ritorno d’attualità di relitti di nazismo e fascismo nelle idee e nei comportamenti collettivi. Ma intanto bisognerà tenere presente il nesso tra memoria del passato e speranza di futuro. "
*La ricerca Il silenzio dei NEET. Giovani in bilico tra rinuncia e desiderio è stata redatta da Annarita Sacco e rivista dallo staff del Comitato Italiano dell'Unicef.
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Adriano Prosperi, Un tempo senza storia. La distruzione del passato, Giulio Einaudi editore (collana Vele); prima edizione: 19 gennaio 2021. [Libro elettronico]
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Laura Adduce. Rivoli cambia passo: la Lega spinge per una mobilità più efficiente, inclusiva e sostenibile
Rivoli, [27/03/2025] – Una città dinamica ha bisogno di un trasporto pubblico all’altezza. Con la mozione della Lega, emendata e approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale, Rivoli si prepara a rivoluzionare la propria mobilità urbana, puntando su soluzioni concrete per migliorare collegamenti, accessibilità e sostenibilità. Basta disservizi, basta ostacoli! La nostra proposta prevede il…
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L'infrastruttura pubblica digitale (DPI) è come l'ID digitale per governarli tutti: su persone, luoghi e acquisti per alimentare un sistema di credito sociale.
L’infrastruttura pubblica digitale (DPI) è un meccanismo di sorveglianza e controllo che combina ID digitale, CBDC, passaporti vaccinali e dati di monitoraggio dell’impronta di carbonio, aprendo la strada a città intelligenti in 15 minuti, futuri blocchi e sistemi di credito sociale.
Venduto come meccanismo per l’inclusione finanziaria, la comodità, il miglioramento dell’assistenza sanitaria e il progresso verde, DPI è una frase onnicomprensiva applicata a un’incombente governance tecnocratica sulle persone e sulle “ città intelligenti in 15 minuti ” in cui vivranno.
Questi “sistemi digitali condivisi” includono il desiderio di adottare le valute digitali delle banche centrali (CBDC) su scala globale, oltre a stabilire un “ quadro gestito dall’OMS per costruire un ecosistema sanitario digitale completo ”, che includerà passaporti vaccinali, che erano già sostenuti dalla Dichiarazione dei leader del G20 di Bali dello scorso anno .
In effetti, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato al G20 che i passaporti vaccinali, ovvero i “certificati sanitari digitali sono un esempio di DPI in azione " Sul fronte dell’inclusione finanziaria, la Dichiarazione dei leader del G20 India accoglie con tutto il cuore l’adozione di CBDC programmabili guidate dalla Banca dei regolamenti internazionali (BRI) e dal Fondo monetario internazionale (FMI).
La Dichiarazione dei leader del G20 di quest'anno ha anche approvato le raccomandazioni sull'identità digitale emerse dal comunicato B20 India del mese scorso , che invitava le nazioni del G20 a implementare l'infrastruttura pubblica digitale come mezzo per " promuovere la digitalizzazione delle identità a livello individuale, aziendale e agricolo". livelli che siano interoperabili e riconosciuti a livello transfrontaliero ”. l'architetto indiano dell'identità digitale Nandan Nilekani si è vantato di come l'India abbia adottato l'infrastruttura pubblica digitale su larga scala e di come altre nazioni potrebbero seguire l'esempio e utilizzare DPI per qualsiasi cosa, dai passaporti per i vaccini, alla riscossione delle tasse, al pagamento dei pedaggi all'adattamento climatico. e il passaggio a un’economia circolare.
All’inizio di quest’anno, Nilekani ha parlato del DPI al FMI, affermando che l’identità digitale, gli smartphone e i conti bancari sono i tre “ strumenti del Nuovo Mondo ” che tutti dovrebbero avere.
“ Questa identità digitale determina a quali prodotti, servizi e informazioni a cui possiamo accedere – o, al contrario, a cosa ci è precluso “ WEF 2018.
Per i globalisti non eletti, non può esistere un’infrastruttura pubblica digitale, compresa la CBDC, senza un’identità digitale, e non possono esistere “città intelligenti incentrate ulle persone” senza DPI.
L' WEF prevede che l’identità digitale sia collegata a tutto , dai servizi finanziari e alle cartelle cliniche ai viaggi, alla mobilità e alla governance digitale, tutti componenti del DPI.
Allo stesso modo, il playbook delle Nazioni Unite sull’infrastruttura pubblica digitale sta spingendo l’ID digitale come inseparabile dal DPI, affermando: “ In generale, esistono tre tipi principali di protocolli che facilitano l’infrastruttura pubblica digitale: identità digitale, pagamenti digitali e scambio di dati .
Con le nazioni del G20 che si impegnano ad attuare politiche di emissioni nette di carbonio pari a zero entro il 2050, molte iniziative DPI sono orientate al raggiungimento di tale obiettivo, il che significa che verranno poste restrizioni su ciò che possiamo consumare, cosa possiamo acquistare e dove possiamo andare grazie alla diffusa diffusione delle emissioni di carbonio. implementazione di ID digitale e CBDC per tracciare, tracciare e controllare ogni nostro movimento nelle nostre città intelligenti incentrate sulle persone e in 15 minuti.
Pensa ai singoli rilevatori di impronta di carbonio , alle zone a emissioni ultra basse ( ULEZ ) e alle CBDC programmate dai governi per limitare gli acquisti “meno desiderabili”, tutti spinti dai globalisti non eletti al WEF e altrove.
L’infrastruttura pubblica digitale è come l’ID digitale per dominarli tutti: su persone, luoghi e acquisti al fine di alimentare il prossimo sistema di credito sociale , insieme a città intelligenti di 15 minuti incentrate sulle persone in cui possono essere imposti blocchi sanitari e/o climatici ogni volta che i governi decidono di concedersi poteri di emergenza per una determinata “crisi” – reale o percepita.




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Contrordine compagni.
Guardate cosa hanno scritto nel loro comunicato i sindacati, pronti a scioperare contro la crisi dell’automotive. Testuale: “Non si può accettare una transizione contro il lavoro e con costi sociali enormi”. Come, scusa? Finalmente la Cgil e i sindacati hanno capito che dalla Germania al Belgio, passando per Stellantis, complice anche l’auto elettrica, la crisi delle immatricolazioni rischia di bruciare milioni di posti di lavoro. Meglio tardi che mai, certo. Ma se oggi puntano il dito contro il costo dell’energia e contro una transizione portata avanti “contro il lavoro”, beh: allora l’ipocrisia regna sovrana. Era il maggio del 2022, governo Draghi, quando la Cgil e Maurizio Landini si riunirono con Paolo Gentiloni (commissario del governo Ue ideatore del green deal) e con l’allora ministro delle mobilità sostenibili per “allearsi con gli ecologisti di fronte alla sfida dell’auto elettrica”. Diceva Giorgio Airaudo, leader della Cgil piemontese: “A noi non convince la storia per cui elettrico significhi esuberi. Un recente studio tedesco ipotizza nell’automotive un saldo a somma zero tra posti di lavoro persi e posti di lavoro creati con le nuove tecnologie delle vetture a batteria e a guida autonoma: pensiamo solo alle reti di ricarica”. S’è vista come è andata. Volksvagen potrebbe arrivare a tagliare 15mila posti di lavoro. Bmw e Mercedes lanciano allarmi. Il fornitore di batterie, la svedese Northvolt, ha annunciato licenziamenti per 1.600 lavoratori e sospenderà gli investimenti per i nuovi stabilimenti. E Acea, l’associazione che riunisce i costruttori europei, ha denunciato la “riduzione della quota di mercato delle auto elettriche”. Se l’Ue non rivedrà le regole sulle emissioni, con l’addio al motore endotermico entro il 2035, il rischio - scrive Acea - è che altre famiglie restino senza la pagnotta da portare a casa. Domanda: ma era coì difficile capirlo? Domanda per Landini: quando nel 2022 preferiva le manifestazioni di Fridays for future a quelle degli operai, non poteva immaginare che l’addio al motore endotermico in così poco tempo avrebbe avvantaggiato Cina e Usa (tecnologicamente più avanti), portando al tracollo della maggiore industria del vecchio continente? Forse, quando sosteneva che le priorità della Cgil erano “la lotta al cambiamento climatico, una giusta transizione ecologica e sostenibile e il superamento dell’uso delle fonti fossili”, non aveva compreso fino in fondo quali sarebbero state le conseguenze. Ora la sveglia è suonata, e speriamo non sia troppo tardi. E pensare che Giancarlo Giorgetti lo andava spiegando dal lontano 2021: “Vogliamo scegliere la strada della transizione ecologica? - aveva detto in tempi non sospetti - Tutto questo avrà un prezzo sociale ed economico enorme in termini di disoccupazione. Chi lavora oggi in una fabbrica di motori diesel sa perfettamente” che è condannata a morte. Landini avrebbe fatto meglio ad ascoltare il ministro, invece di Greta Thunberg.
L'ipocrisia verde di Landini, la preghiera anti-partite iva e Putin: quindi, oggi... (msn.com)
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L'altra sera a Macerata, sul palco del Teatro della Filarmonica (per il festival “Presente Liberale” ideato da Liberilibri), Francesco Borgonovo ha detto che la colpa del presente sfacelo è l’individualismo. Ho ribattuto che a me sembra il contrario: il presente sfacelo come esito della mancanza di individualismo. Vedo segnali ovunque. La cremazione che brucia il ricordo del defunto. La mascherina che cancella il volto. La raccolta differenziata che trasforma l’uomo in scarafaggio. Il denaro digitale che estingue il contante, proprietà reale e dunque “luogo di difesa dell’individuo, della sua autonomia”, come scrive Michele Silenzi. L’attacco alla mobilità privata, in cui l’uomo è alla guida, per imporre i mezzi pubblici in cui l’uomo è in balìa. Gli odiatori dei social, spesso anonimi, che stroncano, in branco, chiunque esprima una personalità. Perfino l’accanimento contro Sgarbi: non si sopportano più i protagonisti, si preferiscono i burocrati. E se tutto procede verso l’uguale, tutto procede verso il basso. Esattamente il presente sfacelo.
Molto d'accordo con C.Langone. Il pur ottimo Borgonovo spiaze, ogni tanto come del resto il Boni mi cade in equivoci da conservatore di provincia, cioè retrò , non "liberato" (dai miasmi crociani-azionisti che han corrotto in modo fatale il liberismo di stampo italico).
via https://www.ilfoglio.it/preghiera/2024/01/26/news/il-presente-sfacelo-come-esito-della-mancanza-di-individualismo-6141959/
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Interessante. Ma in realtà nemmeno i single o senza figli sembrano molte reattivi eh...anzi, a volte, per forza di cose, meno sul pezzo di tutti.
M'é toccato di discutere su Peppa Pig con un 55enne che non aveva mai visto il cartone ma che sosteneva veicolasse l'idea gender perché l'aveva letto su Facebook, per capirci.
Non penso che la destra miri alla riproduzione per rincoglionire la gente, già rincoglionita qb. Piuttosto per il solito vecchio motivo: la riproduzione é un'idea classica, che tira e contrasta il fantasma dell' "invasione degli ultracorpi".
Con stima
(il riferimento è a questo: https://beneaththepavement.substack.com/p/the-childfree-are-ungovernable-capitalism)
È un articolo con dei limiti e qualche punta di mansplaining (in cui non entrerò o metterei pezze peggiori dei buchi) ma mi sembra (a dispetto del titolo) che miri più a sottolineare alcune dinamiche che complicano l'azione di rivendicazione sociale da parte di chi ha dei figli di quanto voglia sostenere che chi non ne ha sia più politicamente attivo. Poi anche così è semplificativo, perché in un modello di società in cui chi ha dei figli non finisca a dover integrare a livello economico e formativo lacune istituzionali (e costituzionali) di scuola, sanità, cura e assistenza eccetera con tutte le implicazioni in termini di classismo che si porta dietro, forse sarebbe un fattore meno impattante, ma ci vorrebbero sei o sette libri più che un articolo. Diciamo che, allo stato attuale, incitare alla riproduzione spingendo con una mano (e malamente) unicamente sugli aspetti biologici e depotenziando welfare e scuole pubbliche dall'altra tende a creare cittadini ricattabili e ammazzare una mobilità sociale già quasi nulla, e questo fa gioco ad una selezionata palette di colori politici.
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⚒️️ Prima tappa dell'azionariato popolare di Gff
📣 Campagna 100 per 10.000. Che siano 100 soci finanziatori da 10.000 euro, 10.000 da 100, che sia quel che sia, l'obiettivo è un milione. Presto info su www.insorgiamo.org, chiedere call o info via whatsapp o telegram al 3478646481
💥Rendimento solidale: 0,25 in più rispetto ai buoni fruttiferi postali a 3 anni
👺 No, non rinunciamo all'intervento pubblico. La stessa cifra pretenderemo come base di partenza dell'investimento pubblico : un dito puntato contro uno Stato complice, impotente, assente
🛠️ Non cerchiamo soldi per i soldi. Cerchiamo organizzazione e consapevolezza. I soci finanziatori potranno controllare fino a un terzo della cooperativa: cittadinanza locale, movimento climatico internazionale, gruppi di lavoratrici e lavoratori, associazionismo, le competenze solidali = controllo sociale unito al controllo operaio nella produzione
🔴 No, non si può costruire una isola felice in un sistema così. Non è quello che ci sentirete mai dire. Ma questo viaggio complicato continua. Ci meritiamo questo precedente: polo della mobilità leggera e delle rinnovabili
🌎 Il territorio ha difeso la fabbrica. Deve riavere i posti di lavoro bruciati da delocalizzazione e speculazione, dall'assenteismo di questa proprietà
⚡ La fabbrica produceva semiassi. E potrebbe tornare a produrli. Ma avete giocato con il concetto di reindustrializzazione per cuocerci a fuoco lento e confondere tutta la popolazione. Sapete cosa? Ora decidiamo noi come reindustrializzare. La vogliamo socialmente ed ecologicamente avanzata.
E ogni pannello solare, ogni cargo bike prodotto da questa fabbrica, sarà il segno tangibile, inequivocabile che qua "loro" hanno perso
🚫 Per questo faranno di tutto per fermarci.
⌛ Ogni giorno diventa più difficile. Spicchiamo il volo ora o cadiamo: diffondete la notizia, pubblicizzate la vostra scelta di aderire.
⭕ Il primo finanziatore è la stessa Società Operaia di Mutuo Soccorso Insorgiamo: convergenza culturale, dopolavoro, mutualismo conflittuale
💥 Fabbrica socialmente integrata 💥 Mutualismo 💥 Posti di lavoro 💥 Controllo sociale 💥 Transizione ecologica ora 💥 Intervento pubblico #insorgiamo
https://www.instagram.com/p/CxK9pm4qqrb/?igshid=MTc4MmM1YmI2Ng==
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Cari amici social, a quanto pare le mie mani da vecchio pianista sono prese dalla rizoartrosi, per cui suonare è diventato più un dolore che un piacere. Occorrerebbe intervenire, ma è sconsigliato dallo specialista in quanto compromette la residua mobilità del pianista in via definitiva. Cosa fare è difficile da dire, non esiste una terapia per l'invecchiamento. Per adesso riposo, tutore e poi si vedrà. In attesa di infiltrazioni che cmq non risolveranno più di tanto. Pazienza, la musica è stata una bella avventura, ma bisogna accettare il fatto che niente è per sempre.
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IL MARE PIÙ BELLO D’ITALIA È IN CAMPANIA

Si trova in Cilento il mare più bello d’Italia, tra i litorali dei Comuni di Pollica, Acciaroli e Pioppi in provincia di Salerno, in Campania.
La classifica del mare più bello 2024 di Legambiente e Touring Club Italiano ha premiato con il massimo dei voti 21 località turistiche marine e 12 lacustri, secondo criteri che prendono in esame le buone pratiche ambientali, amministrative e turistiche che contribuiscono a conservarle e a renderle al contempo luoghi in cui poter godere appieno della bellezza della natura in armonia con essa. Fra le regioni più virtuose la Sardegna primeggia con sette località marine, mentre Trentino e Alto Adige vincono la classifica per le località lacustri con 4 comuni. Al secondo posto per i litorali marini il comune di Nardò, in provincia di Lecce nel comprensorio pugliese dell’Alto Salento Ionico, seguito da Baunei, in provincia di Nuoro sulla costa orientale sarda. Quarto posto per la località Domus De Maria sul Litorale di Chia, sempre in Sardegna e quinto posto per Castiglione della Pescaia, nel comprensorio della Maremma Toscana. Secondo questa classifica, la costiera lacustre più bella d’Italia è nel Comune di Molveno (Tn), seguita da Appiano (Bz) sul lago di Monticolo e Massa Marittima (Gr) sul lago dell’Accesa. Gli indicatori analizzati hanno valutato: uso del suolo, degrado del paesaggio, biodiversità, attività turistiche, stato delle aree costiere, mobilità, acqua e depurazione, energia, rifiuti, iniziative per la sostenibilità, sicurezza alimentare e produzioni tipiche di qualità, mare, spiagge e oltre, struttura sociale e sanitaria.
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Fonte: Legambiente; foto di Pixous
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" «Con la cultura non si mangia» ha dichiarato […] Tremonti il 14 ottobre 2010. Poi, non contento, ha aggiunto: «Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia». Che umorista. Che statista. Meno male che c’è gente come lui, che pensa ai sacrosanti danè. E infatti, con assoluta coerenza, Tremonti ha tagliato un miliardo e mezzo di euro alle università e otto miliardi alla scuola di primo e secondo livello, per non parlare del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo e altre inutili istituzioni consimili. Meno male. Sennò, signora mia, dove saremmo andati a finire?
In questi ultimi anni, però, l’ex socialista Tremonti non è stato il solo uomo politico a pronunciarsi sui rapporti tra cultura ed economia. Per esempio, l’ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, ha sostenuto che per i laureati non c’è mercato e che la colpa della disoccupazione giovanile è dei genitori che vogliono i figli dottori invece che artigiani. Sapesse, contessa… E il filosofo estetico Stefano Zecchi, in servizio permanente effettivo nel centrodestra, ha chiuso in bellezza, come del resto gli compete per questioni professionali: ha detto che in Italia i laureati sono troppi. Insomma, non c’è dubbio che la destra italiana abbia sposato la cultura della non cultura e (chissà?) magari già immagina un ritorno al tempo dell'imperatore Costantino, quando la mobilità sociale fu bloccata per legge e ai figli era concesso fare solo il lavoro dei padri. (Non lo sapeva, professor Sacconi? Potrebbe essere un’idea…) E la sinistra o come diavolo si chiama adesso? Parole, parole, parole. Non c’è uno dei suoi esponenti che, dal governo o dall'opposizione, non abbia fatto intensi e pomposi proclami sull'importanza della cultura, dell'innovazione, dell'istruzione, della formazione, della ricerca e via di questo passo, ma poi, stringi stringi, non ce n’è stato uno (be’, non esageriamo: magari qualcuno c’è stato…) che non abbia tagliato i fondi alla cultura, all'innovazione, all'istruzione, alla formazione, alla ricerca e via di questo passo. Per esempio, nel programma di governo dell'Unione per il 2006 si diceva: «Il nostro Paese possiede un’inestimabile ricchezza culturale che in una società postindustriale può diventare la fonte primaria di una crescita sociale ed economica diffusa. La cultura è un fattore fondamentale di coesione e di integrazione sociale. Le attività culturali stimolano l’economia e le attività produttive: il loro indotto aumenta gli scambi, il reddito, l’occupazione. Un indotto che, per qualità e dimensioni, non è conseguibile con altre attività: la cultura è una fonte unica e irripetibile di sviluppo economico». Magnifico, no? Poi l’Unione (o come diavolo si chiamava allora) vinse le elezioni e andò al governo. La prima legge finanziaria, quella per il 2007, tagliò di trecento milioni i fondi per le università. Bel colpo. Ci furono minacce di dimissioni del ministro per l’Università e la Ricerca, Fabio Mussi. Ma le minacce non servirono. Tant’è che, nella successiva legge di bilancio, furono sottratti altri trenta milioni dal capitolo università a favore… degli autotrasportatori. E inoltre, come scrivono Francesco Sylos Labini e Stefano Zapperi, nel 2006 con il governo Prodi «c’è stato un calo del trenta per cento circa dei finanziamenti, cosicché il già non generoso sostegno alla ricerca di base è diminuito, da circa centotrenta a poco più di ottanta milioni di euro, proprio nel periodo in cui al governo si è insediato lo schieramento politico che, almeno a parole, ha sempre manifestato un grande interesse per la ricerca». Certo, dopo quanto avevano scritto nel programma, non sarebbe stato chic e «progressista» avere la faccia tosta di dire che bisognava sottrarre risorse alla scuola e all'università, e allora non l’hanno detto. Però l’hanno fatto, eccome. "
Bruno Arpaia e Pietro Greco, La cultura si mangia, Guanda (collana Le Fenici Rosse), 2013¹ [Libro elettronico]
#Bruno Arpaia#Pietro Greco#La cultura si mangia#saggistica#intellettuali italiani#economia#Giulio Tremonti#industria culturale#scritti saggistici#produzione creativa#libri#Italia contemporanea#scuola#ricerca scientifica#educazione#economia della conoscenza#artigianato#formazione#Maurizio Sacconi#Stefano Zecchi#centrodestra#centrosinistra#Fabio Mussi#Francesco Sylos Labini#Stefano Zapperi#Romano Prodi#Fondo unico per lo spettacolo#Divina Commedia#lavoro#società italiana
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Uno studio sugli stereotipi di genere condotto da Carlana su 1.400 insegnanti ha fatto emergere la presenza di questo tipo di bias negli insegnanti italiani, che li porterebbe a consigliare meno i percorsi scientifici alle ragazze. “E lo studio prova proprio il nesso causale tra l’esposizione a stereotipi di genere, la performance scolastica e le scelte successive delle ragazze. Peraltro, a questo effetto negativo nei confronti delle ragazze non corrisponde un effetto positivo per i ragazzi esposti a insegnanti con questi bias”. Ossia, non c’è un aumento dei ragazzi che si iscrivono agli istituti scientifici, ma sono solo le ragazze ad essere penalizzate.
Dall'articolo "La mobilità sociale comincia a scuola. E poi passa dall’università" di Andrea Celauro
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Il 15 marzo 2025, dalle 9:00 alle 12:30, si terranno due assemblee pubbliche in contemporanea ad Alessandria e Asti, aperte alla cittadinanza per discutere e proporre soluzioni concrete per il trasporto pubblico locale. L’evento, parte della campagna "Il trasporto che ci salva", è promosso da CGIL Piemonte insieme a Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Federconsumatori Piemonte, UDU, Fridays For Future, Co.M.I.S. Piemonte, ARCI Piemonte e Libera Piemonte.
#Alessandria#Alessandria eventi#Alessandria today#ARCI Piemonte#assemblee pubbliche#Asti#Asti eventi.#Autobus#Cambiamenti climatici#CGIL Piemonte#Città vivibili#Co.M.I.S.#diritto alla mobilità#eventi Piemonte#Federconsumatori#Fridays for Future#Google News#Infrastrutture#Inquinamento#inquinamento atmosferico#italianewsmedia.com#Legambiente Piemonte#Libera Piemonte#lotta all’inquinamento#mobilitazione sociale#Mobilità sostenibile#Pendolari#Piemonte#Pier Carlo Lava#politiche ambientali
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"Ripristino della natura" significa far alzare i prezzi (cibo, acqua, riscaldamento, mobilità).
Se i prezzi salgono in uno scenario di postlavoro sarà necessario indebitarsi per sopravvivere.
Una volta indebitati si accetterà ogni imposizione sociale. La vita-a-debito.
@boni_castellane
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35 giorni alle Comunali di Trento del 4 maggio 2025
È arrivato il tempo di messaggi sui social, volantini, santini, locandine, gazebo. 15 liste, 6 candidati sindaci che dibatteranno anche in tv sulla Rai regionale. Si fa finalmente politica, si parla di questioni importanti che riguardano le vite di tutti i giorni dei cittadini. L’inclusione di persone da tutto il mondo, il futuro del Bondone, la mobilità. Si discute anche all’interno della…

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