#Legambiente Piemonte
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pier-carlo-universe · 3 days ago
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River Café Piemonte: A Torino un Confronto su Clima e Rischi Ambientali a Trent'anni dall'Alluvione del Tanaro
A Palazzo Madama, esperti e cittadini si incontrano per discutere delle sfide legate ai cambiamenti climatici e alla gestione dei rischi nel contesto del progetto LIFE CLIMAX PO.
A Palazzo Madama, esperti e cittadini si incontrano per discutere delle sfide legate ai cambiamenti climatici e alla gestione dei rischi nel contesto del progetto LIFE CLIMAX PO. Il progetto LIFE CLIMAX PO torna a Torino con la seconda edizione del River Café Piemonte, un evento dedicato alla sensibilizzazione e alla gestione dei rischi ambientali nel distretto del fiume Po. L’incontro si è…
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dailygreenit · 7 months ago
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Green Culture, un progetto per la transizione ecologica
Il Circolo del Design di Torino, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e Fondazione Santagata lanciano Green Culture, il progetto nazionale finalizzato a fornire gratuitamente alle imprese culturali e creative le competenze e gli strumenti necessari per intraprendere un percorso di cambiamento e innovazione finalizzato alla loro transizione ecologica, anche grazie al supporto di una nuova…
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Rapporto Città Clima 2023 Speciale Alluvioni, i dati di Legambiente
Il Rapporto Città Clima 2023 Speciale Alluvioni, realizzato da Legambiente con il contributo del Gruppo Unipol, analizza gli eventi alluvionali che hanno colpito l'Italia negli ultimi 14 anni, dal 2010 al 31 ottobre 2023. Rapporto Città Clima 2023 Speciale Alluvioni Il rapporto evidenzia un aumento significativo del numero e dell'intensità degli eventi alluvionali, che sono diventati sempre più frequenti e devastanti. Dal 2010 al 31 ottobre 2023 sono stati registrati 684 allagamenti da piogge intense, 166 esondazioni fluviali e 86 frane da piogge intense. Le regioni più colpite sono state il Piemonte, la Lombardia, l'Emilia-Romagna, la Toscana e la Campania. La città più colpita è stata Roma, con 49 allagamenti da piogge intense. I danni delle alluvioni Gli eventi alluvionali hanno causato danni ingenti, sia in termini economici che sociali. Il costo totale dei danni è stato stimato in oltre 20 miliardi di euro. Le alluvioni hanno inoltre causato la morte di oltre 100 persone e il ferimento di migliaia di altre. Il rapporto evidenzia che gli eventi alluvionali sono un fenomeno sempre più grave e che è necessario adottare misure urgenti per prevenirli e mitigarne gli effetti. Ecco alcuni dati e informazioni salienti del rapporto: - Il numero degli eventi alluvionali è aumentato del 50% negli ultimi 14 anni. - L'intensità delle piogge è aumentata del 20% negli ultimi 14 anni. - Il costo totale dei danni causati dalle alluvioni è di oltre 20 miliardi di euro. - Le alluvioni hanno causato la morte di oltre 100 persone e il ferimento di migliaia di altre. Le cause degli eventi alluvionali sono molteplici e includono: - Il cambiamento climatico, che sta causando un aumento delle temperature e delle precipitazioni intense. - L'urbanizzazione, che ha portato alla cementificazione dei suoli e alla riduzione delle aree permeabili. - L'inefficienza dei sistemi di drenaggio, che non sono in grado di smaltire le acque piovane in modo efficace. Per prevenire e mitigare gli effetti degli eventi alluvionali è necessario adottare misure urgenti, quali: - Ridurre le emissioni di gas serra per contrastare il cambiamento climatico. - Proteggere le aree naturali e aumentare la permeabilità dei suoli. - Migliorare i sistemi di drenaggio e la gestione delle acque reflue. L'importanza di questo documento per il futuro Il rapporto Città Clima 2023 Speciale Alluvioni è un documento importante che fornisce dati e informazioni utili per comprendere il fenomeno delle alluvioni e per adottare misure efficaci per prevenirle e mitigarne gli effetti. Foto di mike wolf da Pixabay Read the full article
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personal-reporter · 1 year ago
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I 12 laghi italiani più belli e puliti: dove fare il bagno come al mare
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L'Italia è un paese ricco di laghi, grandi e piccoli, ognuno con le sue caratteristiche uniche. Alcuni di questi laghi sono particolarmente belli e puliti, e offrono la possibilità di fare il bagno come al mare. Ogni anno, Legambiente e Touring Club Italiano premiano i laghi italiani più belli e puliti con le cinque vele. I criteri di valutazione includono la qualità delle acque, la gestione del territorio, la presenza di servizi e la fruizione turistica sostenibile. Ecco la classifica dei 12 laghi (e località) italiani più belli e puliti del 2023: Lago di Molveno (Trentino) Lago dell'Accesa (Toscana) Lago di Avigliana (Piemonte) Lago di Ledro (Trentino) Lago di Fiè allo Sciliar (Trentino-Alto Adige) Lago di Scanno (Abruzzo) Lago del Mis (Veneto) Cannero Riviera (Piemonte) Gardone Riviera (Lombardia) Toscolano Maderno (Lombardia) Appiano sulla strada del vino (Trentino-Alto Adige) Lago di Molveno Il lago di Molveno è un lago alpino situato nel Trentino, in Val di Sole. È circondato da alte cime, tra cui il monte Gazza e il monte Peller. Le sue acque sono limpide e cristalline, e la temperatura è perfetta per fare il bagno in estate. Il lago di Molveno offre numerose opportunità per gli amanti della natura e dell'avventura. È possibile praticare il trekking, il ciclismo, l'escursionismo in montagna, il rafting, il kayak e la vela. Lago dell'Accesa Il lago dell'Accesa è un lago naturale situato in Toscana, in Maremma. È circondato da una pineta e da una spiaggia di ciottoli. Le sue acque sono limpide e turchesi, e la temperatura è perfetta per fare il bagno in estate. Il lago dell'Accesa è un luogo ideale per rilassarsi e godersi la natura. È possibile fare il bagno, prendere il sole, fare escursioni a piedi o in bicicletta, e visitare le bellezze naturali della zona, come la Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino. Lago di Avigliana Il lago di Avigliana è un lago naturale situato in Piemonte, nel Parco Naturale dei Laghi di Avigliana. È circondato da colline e da boschi. Le sue acque sono limpide e trasparenti, e la temperatura è perfetta per fare il bagno in estate. Il lago di Avigliana è un luogo ideale per famiglie e bambini. È possibile fare il bagno, prendere il sole, fare escursioni a piedi o in bicicletta, e visitare le bellezze naturalistiche della zona, come le isole di San Giulio e di San Rocco. Lago di Ledro Il lago di Ledro è un lago alpino situato in Trentino, in Val di Ledro. È circondato da alte cime, tra cui il monte Baldo e il monte Stivo. Le sue acque sono limpide e cristalline, e la temperatura è perfetta per fare il bagno in estate. Il lago di Ledro offre numerose opportunità per gli amanti della natura e dell'avventura. È possibile praticare il trekking, il ciclismo, l'escursionismo in montagna, il canottaggio e la vela. Lago di Fiè allo Sciliar Il lago di Fiè allo Sciliar è un lago alpino situato in Trentino-Alto Adige, in Val Gardena. È circondato da alte cime, tra cui lo Sciliar e il Sassolungo. Le sue acque sono limpide e cristalline, e la temperatura è perfetta per fare il bagno in estate. Il lago di Fiè allo Sciliar offre numerose opportunità per gli amanti della natura e dell'avventura. È possibile praticare il trekking, il ciclismo, l'escursionismo in montagna, il canottaggio e la vela. Lago di Scanno Il lago di Scanno è un lago alpino situato in Abruzzo, nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. È circondato da alte montagne, tra cui il monte Marsicano e il monte Genzana. Le sue acque sono limpide e trasparenti, e la temperatura è perfetta per fare il bagno in estate. Il lago di Scanno è un luogo ideale per rilassarsi e godersi la natura. È possibile fare il bagno, prendere il sole, fare escursioni a piedi o in bicicletta, e visitare le bellezze naturali della zona, come il borgo medievale di Scanno. Lago del Mis Il lago del Mis è un lago naturale situato in Veneto, in Val di Zoldo. È circondato da alte montagne, tra cui il monte Civetta e il monte Pelmo. Le sue acque sono limpide e turchesi, e la temperatura è perfetta per fare il bagno in estate. Il lago del Mis è un luogo ideale per gli amanti della natura e dell'avventura. È possibile fare il trekking, il ciclismo, l'escursionismo in montagna, il canottaggio e la vela. Cannero Riviera Cannero Riviera è una località turistica situata sul Lago Maggiore, in Piemonte. È famosa per le sue rocche medievali, che si affacciano sul lago. Le sue acque sono limpide e cristalline, e la temperatura è perfetta per fare il bagno in estate. Cannero Riviera è un luogo ideale per famiglie e bambini. È possibile fare il bagno, prendere il sole, fare escursioni a piedi o in bicicletta, e visitare le bellezze naturali della zona, come il Parco Naturale dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero. Gardone Riviera Gardone Riviera è una località turistica situata sul Lago di Garda, in Lombardia. È famosa per il suo clima mite e per i suoi giardini botanici. Le sue acque sono limpide e trasparenti, e la temperatura è perfetta per fare il bagno in estate. Gardone Riviera è un luogo ideale per gli amanti della natura e dell'arte. È possibile visitare il Giardino Botanico Hruska, il Vittoriale degli Italiani, e il Parco Sigurtà. Toscolano Maderno Toscolano Maderno è una località turistica situata sul Lago di Garda, in Lombardia. È famosa per i suoi paesaggi mozzafiato e per le sue spiagge. Le sue acque sono limpide e cristalline, e la temperatura è perfetta per fare il bagno in estate. Toscolano Maderno è un luogo ideale per famiglie e bambini. È possibile fare il bagno, prendere il sole, fare escursioni a piedi o in bicicletta, e visitare le bellezze naturali della zona, come il Parco Nazionale del Garda. Appiano sulla strada del vino Appiano sulla strada del vino è una località turistica situata in Trentino-Alto Adige. È famosa per i suoi vigneti e per la sua cucina tradizionale. Le sue acque sono limpide e cristalline, e la temperatura è perfetta per fare il bagno in estate. Appiano sulla strada del vino è un luogo ideale per gli amanti della natura e del buon cibo. È possibile fare escursioni a piedi o in bicicletta tra i vigneti, visitare le cantine locali, e gustare i piatti tipici della cucina trentina. Ecco alcuni consigli per vivere al meglio la vacanza al lago: Prenota con anticipo il tuo alloggio, soprattutto se viaggi in alta stagione. Informati sui servizi disponibili nella zona, come spiagge, bar, ristoranti e attività ricreative. Rispetta l'ambiente e la natura, portando con te i rifiuti e evitando di fare rumore. Buon divertimento! FONTI Legambiente e Touring Club Italiano, "Laghi 2023: i comuni protagonisti del turismo sostenibile", 20 luglio 2023 Il Sole 24 Ore, "Laghi 2023: i 12 comuni italiani premiati con le 5 vele", 20 luglio 2023 Il Corriere della Sera, "Laghi 2023: i 12 comuni italiani più belli e puliti", 20 luglio 2023 Read the full article
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kritere · 1 year ago
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Bandiere verdi 2023, i comuni e le associazioni dell’arco alpino premiati per la tutela ambientale
DIRETTA TV 12 Giugno 2023 Quali sono le bandiere verdi 2023 assegnate da Legambiente: il Piemonte si conferma regione più green d’Italia con 5 riconoscimenti a sostegno della tutale ambientale. Tra le 11 bandiere nere, svetta il Friuli -Venezia Giulia che ne ha 3. 2 CONDIVISIONI Sono ben 19 i comuni dell’arco alpino premiati da Legambiente con le bandiere verdi 2023. Il riconoscimento è stato…
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Alleanza Clima Lavoro, insieme sindacati e ambientalisti
Airaudo, per difendere il lavoro bisogna produrre più elettriche (ANSA) – TORINO, 30 MAR – Nasce l’Alleanza Clima Lavoro per la giusta transizione e la mobilità sostenibile, promossa dalla campagna Sbilanciamoci!, da Cgil Piemonte, Fiom Cgil, Kyoto club, Motus-E, Transport & Environmente Italia, Legambiente, Wwf Italia, Greenpeace. E’ stata presentata a Roma, in una conferenza stampa al…
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mezzopieno-news · 3 years ago
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IL MARE PIÙ BELLO D’ITALIA: RECORD DI PUGLIA E SARDEGNA
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7.600 chilometri di coste bagnate dal mare; l’Italia è uno dei Paesi con più alta percentuale di litorali e spiagge al mondo e tra quelli con le coste più belle e apprezzate.
Le località di mare italiane sono sottoposte ogni anno a diverse rilevazioni ed analisi che determinano la classifica dei litorali più belli e che testimoniano non solo il livello di purezza delle acque ma in generale la qualità ambientale, la presenza di servizi e l’impatto ecologico. La scelta degli indicatori e la loro attribuzione a differenti macroaree tiene conto di requisiti chiave, definiti in ambito europeo con il contributo della rete delle ecolabel che seguono i criteri del progetto Life “VISIT”.
Le eccellenza delle cinque vele marine assegnate dal Touring Club Italiano e da Legambiente hanno premiato quest’anno 18 comprensori turistici di mare: 6 in Sardegna, 3 in Toscana e in Puglia, 2 in Campania e Sicilia, 1 in Liguria e Basilicata. Sono 7 invece i comprensori lacustri che hanno ricevuto il riconoscimento; 3 in Trentino Alto Adige, 1 in Veneto, 1 in Toscana, 1 in Piemonte. Tra i parametri analizzati anche l'uso del suolo, dell'energia, la gestione dei rifiuti, la sicurezza alimentare, la depurazione delle acque e le iniziative per la sostenibilità. La Puglia è la regione con il mare più pulito, unica in cui tutti i prelievi di acqua hanno prodotto risultati nella norma.
Queste le migliori spiagge italiane del 2021:
- Sardegna: Golfo di Oristano, Posada e Siniscola, Bosa, Santa Teresa Gallura, Palau e Arzachena, Chia, Baunei. - Toscana: Isola del Giglio, Capalbio, Orbetello, Magliano, Monte Argentario, Capraia, Castiglione della Pescaia, Scarlino, Marina di Grosseto e Follonica. - Puglia: Isole Tremiti, Melendugno, Otranto e Vernole, Nardò, Gallipoli, Porto Cesareo, Racale. - Campania: San Giovanni a Piro, Camerota, Centola-Palinuro e Pisciotta, Costa degli Infreschi e Masseta, Pollica-Acciaroli e Pioppi, Castellabate, San Mauro del Cilento e Montecorice. - Sicilia: Isola di Salina, Isola di Pantelleria - Liguria: Vernazza, Riomaggiore, Monterosso al Mare - Basilicata: Costa di Maratea
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Fonte: Touring Club Italiano; Goletta Verde - 12 agosto 2021
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retemeteoamator-blog · 2 years ago
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Microplastiche, al via il monitoraggio delle microplastiche nel lago d’Orta
Prende il via oggi il monitoraggio delle microplastiche nelle acque del lago d’Orta condotto da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, ENEA ed Arpa Piemonte, finalizzato alla condivisione del protocollo “Blue Lakes”. Questa prima campagna stagionale di indagine rappresenta un’evoluzione delle attività dimostrative avviate da Legambiente ed ENEA nel corso della Goletta 2021 sui laghi Maggiore,... Per il contenuto completo visitate il sito http://www.quotidianopiemontese.it
da Quotidiano Piemontese - Home Page https://ift.tt/Fu2Lw4p via Adriano Montanaro - Alessandria
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scienza-magia · 4 years ago
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Il 60% delle acque Italiane sono chimicamente inquinate
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Dagli antibiotici ai pesticidi: ecco la chimica che inquina il 60% delle acque italiane. Anche microplastiche e creme solari: tante le sostanze e i composti chimici di quotidiano utilizzo che inquinano i corpi idrici. Un dossier di Legambiente fotografa l'inquinamento industriale.
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Il fiume Seveso (foto: Mauro Lunardi, via Wikimedia Commons) Nei giorni del lockdown abbiamo visto le acque più limpide, dai fiumi alla Laguna. Ma cosa c'è che le inquina? E con quali impatti su salute e ambiente? Il dossier di Legambiente dal titolo "H2O – la chimica che inquina l’acqua" (qui il .pdf) fa il punto sulle sostanze inquinanti immesse nei corpi idrici, con numeri, dati e un focus dedicato alle sostanze emergenti: tra queste fitofarmaci, farmaci a uso umano e veterinario, pesticidi di nuova generazione, microplastiche. Sono 46 le storie raccolte a testimonianza della contaminazione. Lo sversamento incontrollato In Italia circa il 60% dei fiumi e dei laghi non è in buono stato e molti di quelli che lo sono non vengono protetti adeguatamente. Su dati del registro E-PRTR (European Pollutant Release and Transfer Register), l’associazione ambientalista calcola inoltre che dal 2007 al 2017 gli impianti industriali abbiano immesso, secondo le dichiarazioni fornite dalle stesse aziende, ben 5.622 tonnellate di sostanze chimiche nei corpi idrici. Acque inquinate d'Italia: il dossier di Legambiente Alla vigilia della Giornata mondiale dell’Ambiente, l’associazione ricorda che la corretta gestione e la cura della risorsa idrica devono essere una priorità del Paese insieme alle bonifiche e al rafforzamento della Direttiva Quadro Acque per mantenere gli obiettivi, senza nuovi slittamenti e sotto la revisione degli Stati membri. E
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lancia un appello al Governo, affinché una parte considerevole dei mille miliardi di euro stanziati dall’Ue per le politiche ambientali e climatiche finanzi il Green New Deal italiano per favorire il recupero dei ritardi infrastrutturali, l’adeguamento ed efficientamento degli impianti di depurazione e della rete fognaria e acquedottistica, gli interventi di riduzione del rischio idrogeologico. "Per anni utilizzati come discariche dove smaltire i reflui delle lavorazioni industriali, i nostri fiumi, laghi, acque marino-costiere e falde sotterranee sono stati contaminati da scarichi inquinanti: ma oggi, alle minacce di ieri se ne aggiungono di diverse e non meno insidiose". L'obiettivo, in questa Fase 2 che vede ripartire la gran parte delle attività, è imporre una ripartenza diversa. A cominciare delle industrie che continuano a perseguire metodi e attività incompatibili con la tutela dell’ambiente e delle risorse idriche in particolare, come dimostrano casi ancora aperti quali gli sversamenti illeciti nel fiume Sarno, in Campania, il più inquinato d’Europa, o quello del bacino padano, area di maggiore utilizzo europeo di antibiotici negli allevamenti, i cui residui si ritrovano nelle acque. I laghi dei veleni alle pendici del Vesuvio: il videoreportage sull'inquinamento del Sarno "La riapertura delle attività produttive – commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – ci ha restituito in diverse situazioni anche la riattivazione di scarichi inquinanti nelle acque. Un fenomeno che ha un impatto notevole su corpi idrici in molti casi già compromessi da decenni di inquinamento e oggi minacciati anche dalla presenza dei nuovi 'contaminanti emergenti', un rischio per la salute, oltre che per l’ambiente. Di certo non può essere il lockdown la misura per restituirci acque limpide, ma ora che abbiamo tutti visto come sia possibile ritornare ad avere fiumi e laghi puliti, occorre puntare sulle giuste politiche e misure a livello nazionale fin da questa fase di ripartenza".
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"Servono un sistema di controllo e monitoraggio sempre più accurato e uniforme su tutto il territorio nazionale e un’azione di denuncia degli scarichi illegali. - prosegue Zampetti - Per questo abbiamo deciso di iniziare a raccogliere le segnalazioni sugli scarichi inquinanti da parte delle persone che continueranno ad essere sentinelle sul territorio. Le storie che abbiamo raccolto in questo dossier ben ci raccontano le pratiche legali e illegali che tutt’oggi continuano ad avvelenare acque, persone e territori. Condotte che non sono più tollerabili, specie in settori che dovrebbero essere protagonisti di una nuova fase di transizione ecologica”. La Direttiva Acque e gli obiettivi mancati "Il raggiungimento di una buona qualità ecologica e chimica dei corpi idrici in Europa, che la Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE) aveva fissato al 2015, non è più procrastinabile – dichiara Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente –– Diverse le cause del mancato conseguimento dei risultati, tra cui gli scarsi finanziamenti erogati, un’attuazione troppo lenta della direttiva da parte degli Stati membri e un’insufficiente integrazione degli obiettivi ambientali nelle politiche settoriali. L’Italia, da questo punto di vista, è in forte ritardo. La piena attuazione della Direttiva Acque, peraltro, è fondamentale per contrastare i cambiamenti climatici: serve a migliorare lo stato ecologico dei corpi idrici, restituire spazio ai fiumi, mitigare il rischio alluvioni ed evitare alterazioni dei corridoi fluviali rispettando la naturalità. Per una ripartenza post-Covid, occorre che anche le aziende facciano la loro parte”. L'effetto cocktail
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L’Ue ha individuato inoltre 45 sostanze prioritarie che rappresentano un "rischio significativo per l’ambiente acquatico o proveniente dall’ambiente acquatico" che gli Stati membri sono tenuti a monitorare: per lo più nelle nostre acque se ne individuano due famiglie, sostanze organiche e metalli pesanti, immesse tramite i processi produttivi o gli impianti di depurazione delle aree urbane. Non meno impattanti, ma considerati emergenti, sono invece le migliaia di contaminanti cui Legambiente dedica un capitolo a parte: inquinanti dai potenziali effetti avversi su salute e ambiente stimati in oltre 2.700 in commercio, in gran parte non regolamentati. Tra questi, fitofarmaci, farmaci a uso umano e veterinario, pesticidi di nuova generazione, additivi plastici industriali, prodotti per la cura personale, nuovi ritardanti di fiamma e microplastiche. Sostanze magari presenti nelle acque in piccole concentrazioni, ma che interagendo per molto tempo possono creare un 'effetto cocktail'. Allarme pesticidi
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Sono 130 mila all’anno, invece, le tonnellate di pesticidi usate nella filiera agricola italiana: secondo l’Ispra, quantità significative di principi attivi e metaboliti di questi fitofarmaci si ritrovano in acque superficiali (67%) e sotterranee (33%), evidenziando la correlazione fra chimica nelle filiere tradizionali e impatti negativi sul sistema idrico, come sostenuto da sempre anche da Legambiente. Altro rischio sanitario deriva dai contaminanti nelle attività agrozootecniche: una ricerca pubblicata da The Lancet nel 2018 rivela che in Italia avviene un terzo delle 33 mila morti annue nell’Ue da infezioni da Amr (agenti resistenti agli antimicrobici). Nel 2019 l’Agenzia Europea del Farmaco ha evidenziato un uso di antibiotici sproporzionato nei nostri allevamenti: 1.070 tonnellate all’anno, il 16% dei consumi Ue, con il bacino padano area di maggiore utilizzo europeo.
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La mappa dei casi italiani di acque inquinate non è affatto rassicurante. Il dossier fotografa casi che da decenni aspettano bonifiche e riqualificazioni. Partendo da Porto Marghera in Veneto, primo sito nazionale da bonificare individuato nel 1998, passando per la Sardegna con il forte inquinamento da metalli pesanti nella zona industriale di Portoscuso e quello da sostanze organiche, solventi clorurati e idrocarburi nella zona industriale di Porto Torres, per arrivare in Sicilia, a Milazzo, Gela, Augusta Priolo e Melilli, devastate dalle industrie del petrolchimico. In mezzo, tanti altri siti d’interesse Nazionale: dalla laguna di Grado e Marano in Friuli alla Caffaro di Brescia in Lombardia; dai siti toscani di Piombino, Livorno e Orbetello a quelli marchigiani di Falconara Marittima; dalla Valle del Sacco nel Lazio ai siti pugliesi di Brindisi, Taranto e Manfredonia. Tutte aree dove IPA, PCB, metalli pesanti, diossine, pesticidi e idrocarburi hanno portato a problemi sanitari oltre che ambientali. E ancora, la Campania, con l’inquinamento del fiume Sarno e delle falde del Solofra, e la Terra dei Fuochi; la contaminazione del lago Alaco in Calabria, quella delle acque potabili dei comuni metapontini in Basilicata, del lago d’Orta in Piemonte o dell’acquifero del Parco Nazionale del Gran Sasso, in Abruzzo, dove Legambiente è parte civile nel procedimento penale in corso. L'emergenza Pfas
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Sono solo alcune delle decine di casi segnalati nel dossier, che si avvale dell’apporto dei circoli locali e regionali di Legambiente. Come per il focus sui pesticidi e sul glifosato in Emilia Romagna. O, ancora, per gli approfondimenti sull'inquinamento da Pfas (composti chimici che rendono le superfici trattate impermeabili ad acqua, sporco e olio), con i casi della provincia d’Alessandria, dove è in fase di autorizzazione un progetto che prevede l’utilizzo di una nuova sostanza (cC604) dagli effetti potenzialmente dannosi in un’area in cui “l’eccesso di ricoveri e di mortalità è segnalato da anni”; del Veneto dove l’inquinamento da Pfas è storicamente dovuto allo scarico di un’industria chimica e interessa le province di Vicenza, Verona e Padova, minacciando la salute di 300 mila persone; della Lombardia, dove l’Arpa ha rilevato Pfas in tutti i bacini della pianura. Le proposte di Legambiente Oltre all’appello al Governo, l’associazione ambientalista rilancia alcune sue proposte. Secondo Legambiente, le microplastiche devono rientrare tra i criteri di valutazione del buono stato delle acque interne. Serve, inoltre, dare spazio all’innovazione tecnologica e ridurre drasticamente l’uso di sostanze di sintesi pericolose in agricoltura. Per farlo occorre approvare i decreti attuativi della Legge 132/2016 che ha istituito il Sistema Nazionale a rete per la Protezione Ambientale (Snpa), consentendo di potenziare, uniformare e migliorare i controlli sul territorio incidendo sulla prevenzione dall’inquinamento. Read the full article
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TORINO. LEGAMBIENTE CONTRO LA REGIONE PER LE DEROGHE AI BLOCCHI AL TRAFFICO AUTUNNALI E INVERNALI.
TORINO. LEGAMBIENTE CONTRO LA REGIONE PER LE DEROGHE AI BLOCCHI AL TRAFFICO AUTUNNALI E INVERNALI.
Legambiente ha preso posizione contro la decisione della regione in materia di blocchi del traffico nei mesi autunnali e invernali per limitare lo smog.
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I motivi del contenzioso che si è aperto tra Legambiente e la Giunta Regionale del Piemonte e dovuto alle deroghe introdotte nelle limitazioni del traffico che consentiranno di circolare ai veicoli condotti da automobilisti con Isee inferiore…
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italian-landscapes · 7 years ago
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Italian top sea and lake no-pollution spots The Vele blu (Blue Sails) is an annual ranking of the best and no-polluted Italian sea and lake beaches and vacation spots, classified by Legambiente (Italian Enviroment Association), and Italian Touring Club.
Here are the 2017 winner locations:
Italian sea locations
Italian lake locations
The island of Sardegna (Sardinia) ranks top first place, with five locations; 15 sea and 5 lake spots are included in 2017 list.
Some ranked locations:
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Spiaggia di Chia, Sardegna (Chia Beach, Sardinia)
Palau, Sardegna (Sardinia)
Melendugno, Puglia (Apulia)
Polignano a mare, Puglia (Apulia)
Isola di Salina, Sicilia (Sicily)
Pollìca, Campania
Scarlino, Toscana (Tuscany)
Lago di Fiè, Alto Adige (Völser Weiher, Südtirol)
Laghi di Avigliana, Piemonte (Lakes Avigliana, Piedmont)           
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enricocassi · 6 years ago
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Ogni anno Carmagnola ospita Peperò, la Fiera Nazionale del Peperone.
È una delle più grandi e qualificate manifestazioni italiane nel settore dell’enogastronomia e la più grande dedicata a un prodotto agricolo, ogni anno propone 10 giorni di eventi gastronomici, culturali, artistici, sportivi ed esperienze creative e coinvolgenti per tutti i sensi e per tutte le fasce di età.
Da otto anni la kermesse viene riconosciuta ufficialmente come Manifestazione Fieristica di Livello Nazionale e nelle ultime edizioni ha registrato un continuo aumento di successo con oltre 250.000 visitatori.
Programma
Dalle ore 9.00 alle 17.30
Degustazione al peperone con la collaborazione di tanti eroici volontari
Distribuzione ore 17,30 fino ad esaurimento scorte
Dalle ore 10.00 alle 19.00
Vetrina del territorio, promozione delle eccellenze agroalimentari, culturali, architettoniche e paesaggistiche dei comuni dell’area sud di Torino e della zona nord della provincia di Cuneo
Dalle ore 14.30
Esposizione “Albero dei Sogni” Concorso dedicato alle scuole dell’infanzia e primarie
Esposizione fotografie del concorso “Alberiamo” in collaborazione con il Platano Legambiente
Dalle ore 15.30
Spettacolo dedicato ai bambini
Premiazioni
Lancio dei Palloncini
Ore 17.30
“Volare, Sognare e Vivere” – Esibizione di Ginnastica Ritmica con A.S.D. Ritmica Carmagnola
Ore 21.00
Serata di ballo liscio con l’orchestra Liscio Simpatia
Per tutta la fiera
Giardini Unità d’Italia – Bimbi in Fiera Spettacoli, Giochi, Attività, tutte le sere dalle ore 21.00. “Pepper Magic Show” sul Palco 10 spettacoli di magia e fantasia con le Associazioni “Uniti Per Proteggere” di Protezione Civile di Carmagnola.
Cibo salute e felicità con Fata Zucchina. In collaborazione “BimbingambaZeroSei “ con il progetto una delle azioni del Programma ZeroSei della Compagnia di San Paolo e della Regione Piemonte, e laboratori a 4 zampe con la partecipazione del gruppo Monge.
Salone Fieristico Agroalimentare (Piazza Italia) – Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino e e dei prodotti delle regioni del Centro Italia colpite dal sisma nel 2016.
Piazza Raineri – Cab 41 Cabaret Peperò: Comic Show ore 21,00. Zona Piazza Raineri spettacolo di Cabaret in collaborazione con T.R.S. Radio.
Piazza Antichi bastioni – Salone BCC – Cene a tema con: Scuola Alberghiera Cnos Fap Confraternita del Gran Bollito misto alla Piemontese Pro Loco di FauleScuola di “cucina sociale”della cooperativa Meeting Service di Torino.
Accademia San Filippo (Chiesa San Filippo) – Talk Food, seminari d’assaggio e caffè letterari a cura dei giornalisti Paolo Massobrio e Renata Cantamessa con la pertcipazione degli allievi della Fondazione Agroalimentare per il Piemonte(ingresso libero su prenotazione).
Accademia San Filippo (Chiesa San Filippo) – Peperone in tutti i sensi: percorso sensoriale sul Peperone di Carmagnola a cura del Centro studi assaggiatori di Brescia.
L’evento
È anche una delle più grandi manifestazioni urbane in Italia, con vie e piazze che vengono trasformate nell’aspetto e nel nome e con una attenta ricerca sulla qualità e sul legame coi territori che permette di proporre le migliori eccellenze nazionali ed accontentare tutti i gusti.
Nell’immensa area espositiva di circa 14.000 mq i visitatori trovano la grande Piazza dei Sapori ed altre aree enogastronomiche con proposte di tutti i tipi e di grande qualità, la rassegna commerciale con oltre 200 espositori, i talk food, i seminari d’assaggio ed altri eventi condotti dai giornalisti Paolo Massobrio e Renata Cantamessa.
Sono presenti contest che coinvolgono decine di food-blogger italiani e stranieri, la tradizionale Festa di Re Peperone e la Bela Povronera con sfilata di centinaia di personaggi in costumi d’epoca, cabaret con gli artisti del Cab41, concerti con grandi artisti.
Mostre esperienziali, il raduno di auto storiche, una grande attenzione ai bambini con attività e spettacoli, cene a tema gourmet, spazio ed eventi dedicati alla canapa, iniziative solidali e di alta sostenibilità, punti pet-service  per ristoro e iniziative dedicate a cani e gatti, mostre, convegni, esibizioni sportive.
Il Peperone di Carmagnola
Conosciuta allora in Europa da poco più di un secolo, la pianta del peperone giunse a Carmagnola agli inizi del Novecento, introdotta da un orticoltore di Borgo Salsasio.
Oggi il peperone di Carmagnola è una risorsa fondamentale per l’agricoltura e l’economia di questa zona ed è un alimento conosciuto ed apprezzato in Piemonte e in Italia per il suo colorito giallo intenso o rosso vivace, il suo profumo e le sue caratteristiche di qualità e genuinità.
Vi sono quattro tipologie riconosciute dal Consorzio dei produttori che hanno denominazione di “Peperone di Carmagnola”: il Quadrato (il bragheis), il Corno di bue (il lung), la Trottola e il Tumaticot.
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mezzopieno-news · 6 years ago
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LA PRIMA REGIONE A CREARE LE COMUNITÀ ENERGETICHE
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Autoproduzione e condivisione comunitaria dell’energia prodotta da diverse fonti rinnovabili: sono questi i princìpi base della nuova iniziativa delle Comunità Energetiche approvate in Piemonte con una legge regionale.
La nuova norma, che pone il Piemonte come regione all'avanguardia a livello nazionale, crea gli elementi legislativi per una comunità di persone, enti e imprese che scambiano tra loro l’energia prodotta da fonti alternative. Attraverso il “Manifesto per l’autoproduzione da fonti rinnovabili” sottoscritto da centinaia di sindaci in tutta Italia, si incentiva un nuovo modo di produrre e condividere l’energia pulita. La legge nazionale prevede ad oggi che possano produrre e vendere energia solo cooperative o consorzi storici, mentre i singoli privati possono rivendere il proprio surplus solo alla rete.
“Il Piemonte, prima regione italiana a dotarsi di una legge di questo tipo, fa un passo importante nella direzione dell’autosufficienza energetica e della costruzione di un nuovo modello di cooperazione territoriale virtuosa”, ha commentato Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta. “La generazione diffusa di energia e un’autonoma efficienza energetica contribuiscono infatti alla riduzione del consumo di fonti fossili, delle emissioni inquinanti e climalteranti, a un miglior utilizzo delle infrastrutture, alla riduzione della dipendenza energetica, alla riduzione delle perdite di rete e a un’economia di scala”.
Dopo anni in cui il Piemonte ha condotto in forma sperimentale il pionieristico progetto di Comunità Energetiche del Pinerolese promosso dal Comune di Cantalupa (TO), ora questo tipo di esperienze potranno uscire dalla fase sperimentale e avere un’ampia diffusione.
Fonte: Legambiente - 9 agosto 2018
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letsbiotiful-blog · 6 years ago
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L’Ispra ha trovato 259 pesticidi nelle acque italiane
L’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra) ha presentato oggi il Rapporto nazionale pesticidi nelle acque, che presenta i risultati del monitoraggio – rivolto alle acque superficiali come a quelle sotterranee – svolto negli anni 2015-2016, sulla base dei dati provenienti dalle Regioni e dalle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente.
Nel complesso, salgono a 400 i pesticidi ricercati e arrivano a 259 quelli trovati nelle acque italiane, anche se la situazione è differente tra regione e regione ed «è indispensabile incrementare il monitoraggio riguardo a nuove sostanze indicate dalle linee guida dell’Ispra». In generale, sono 35.353 i campioni di acque superficiali e sotterranee analizzate in Italia nel biennio 2015-2016, per un totale di quasi 2 milioni di misure analitiche e – appunto – 259 sostanze rilevate.
Nel 2016, in particolare, sono stati trovati pesticidi nel 67% dei 1.554 punti di monitoraggio delle acque superficiali e nel 33,5% dei 3.129 punti delle acque sotterranee, con valori superiori agli standard di qualità ambientale per le acque (Sqa) nel 23,9% delle acque superficiali e nel 8,3% delle acque sotterranee: gli erbicidi, in particolare, rimangono le sostanze riscontrate con maggiore frequenza principalmente per le modalità ed il periodo di utilizzo che ne facilita la migrazione nei corpi idrici, ma aumenta significativamente anche la presenza di fungicidi e insetticidi.
Al proposito l’Ispra segnala che, dopo oltre dieci anni di diminuzione, si è verificata purtroppo un’inversione di tendenza nelle vendite di prodotti fitosanitari, che nel 2015 sono state pari a 136.055 tonnellate, comunque inferiori alle 150.000 del 2002 (anno in cui si è avuto il massimo); significativo, ma positivo, anche il calo delle vendite dei prodotti tossici e molto tossici che nel periodo di riferimento segnano un -36,7% rispetto al massimo di oltre 5.000 tonnellate raggiunto in passato.
Nel dettaglio, il glifosate, insieme al suo metabolita AMPA, è l’erbicida che presenta il maggior numero di superamenti nelle acque superficiali, ma rimane degna di nota anche la presenza di altri erbicidi come il metolaclor e il suo metabolita metolaclor-esa, nonché del quinclorac; nelle acque sotterranee invece le sostanze che maggiormente hanno superato il limite sono gli erbicidi atrazina desetil desisopropil, glifosate e AMPA, bentazone e 2,6-diclorobenzammide, l’insetticida imidacloprid, i fungicidi triadimenol, oxadixil e metalaxil.
In generale, nel periodo 2003-2016 oltre al numero delle sostanza trovate aumentano anche i punti interessati dalla presenza di pesticidi che sono cresciuti di circa il 20% nelle acque superficiali e del 10% in quelle sotterranee: la ragione va cercata nel’aumento dello sforzo di monitoraggio e della sua efficacia, ma anche nella persistenza delle sostanze e nella risposta complessivamente molto lenta dell’ambiente, in particolare nelle acque sotterranee.
«I dati del rapporto Ispra sulla presenza di pesticidi nelle acque mettono in luce una situazione sempre più preoccupante che contribuisce in maniera determinate all’inquinamento che ancora oggi grava su fiumi, laghi e falde – commenta il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti – La contaminazione del 67% dei punti monitorati nelle acque superficiali e di un terzo di quelle sotterrane conferma che la strada è ancora lunga, nonostante la crescita esponenziale dell’agricoltura biologica e di pratiche sostenibili che stanno dando un contributo importante alla riduzione dei fitofarmaci, al ripristino della biodiversità e alla salute dei suoli. Servono strumenti concreti di riduzione e eliminazione dei pesticidi al centro delle misure della nuova Politica agricola comunitaria (Pac) e dei Piani di sviluppo rurale, ancora troppo incentrati sull’agricoltura conservativa che fa largo uso di queste sostanze».
La maggior presenza di pesticidi si riscontra nella pianura padano-veneta, anche perché le indagini sono generalmente più approfondite (in termini di numerosità dei campioni e di sostanze ricercate); nelle regioni del nord, infatti, si concentra più del 50% dei punti di monitoraggio della rete nazionale. Nel resto del paese la situazione resta invece ancora disomogenea: non sono pervenute, infatti, informazioni dalla Calabria e in altre Regioni la copertura territoriale è limitata, così come resta limitato, nonostante l’aumento, il numero delle sostanze ricercate. Sempre a livello regionale, la presenza dei pesticidi interessa oltre il 90% dei punti delle acque superficiali in Friuli Venezia Giulia, provincia di Bolzano, Piemonte e Veneto, e più dell’80% dei punti in Emilia Romagna e Toscana, mentre supera il 70% in Lombardia e provincia di Trento.
«L’aumento di ispezioni, testimoniato dall’ottimo lavoro portato avanti da Ispra con questo rapporto, fa emergere con sempre maggiore chiarezza le criticità ancora presenti – conclude Angelo Gentili, responsabile Agricoltura di Legambiente – Serve però uniformare i controlli su tutto il territorio nazionale, attuando quanto previsto dalla legge 132 del 2016 per la protezione dell’ambiente, oltre che investire maggiormente su ricerca e innovazione per l’agroecologia, verso tecniche e metodi di produzione che riducano drasticamente la dipendenza dall’uso di prodotti fitosanitari. L’agricoltura di qualità, oltre al chilometro zero e alla sostenibilità della filiera, deve puntare a eliminare i pesticidi».
L'articolo L’Ispra ha trovato 259 pesticidi nelle acque italiane sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.
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http://www.greenreport.it/news/agricoltura/lispra-ha-trovato-259-pesticidi-nelle-acque-italiane/
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giancarlonicoli · 7 years ago
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I ROM ADESSO RUBANO PURE I CANI! – IN ITALIA C’È UN RAPIMENTO OGNI 15 MINUTI, È IL NUOVO BUSINESS DEI NOMADI E VALE 5-7 MILIONI DI EURO ALL’ANNO – LE RAZZE PREFERITE SONO QUELLE PREGIATE DI PICCOLA TAGLIA: CHIHUAHUA, PINSCHER, BULLDOG – PRELEVATI DAI GIARDINI O PERSINO PER STRADA, VENGONO RIVENDUTI, VIVISEZIONATI O ADDIRITTURA CUCINATI…
Marinella Meroni per ''Libero Quotidiano''
L'Italia ultimamente è diventata il refugium peccatorum di delinquenza straniera, sapendo di farla franca, grazie alle nostre leggi, al buonismo di certi giudici e ai tagli fatti alle forze dell' ordine, che per pochi soldi spesso ci rimettono pure la pelle. I furti nelle case sono quintuplicati, e come non bastasse la feccia che ci ha invaso si è specializzata in un altro reato, a dir poco odioso: il furto di cani.
I dati resi noti da Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) sono allarmanti: solo nel 2017 i furti di cani denunciati e segnalati sono stati oltre 36.000, circa 3.000 al mese, 100 al dì, ogni 15 minuti viene rapito un cane in Italia. Il 2017 ha registrato un aumento del 12% in più di rapimenti rispetto al 2016 (32.000) e 2015 (30.000).
Un giro economico secondo le stime che vale dai 5/7 milioni di euro all' anno. Un quadro agghiacciante, un fenomeno denunciato anche in Tv da Quinta colonna: «Ladri di cani: il nuovo business dei nomadi. Secondo le segnalazioni sono in aumento i furti degli animali domestici riconducibili a bande di rom organizzate». I cani più presi di mira dai ladri (58%) sono quelli di razze pregiate di piccola taglia: Chihuahua, Maltesi Pinscher, bulledog francesi e inglesi, ma anche quelli di grossa taglia, sempre di razza, specie pastori tedeschi e pregiati cani da caccia.
Gli animali vengono prelevati nelle loro case e giardini, in auto, legati fuori dai negozi e durante le passeggiate nei parchi e in aree apposite. Perfino rubati ai proprietari da rom strappandogli di mano il guinzaglio, prendendo l' animale e fuggendo in auto, dove il complice aspetta con la vettura accesa.
Le regioni più colpite sono: Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Piemonte, Puglia; per i cani da caccia Umbria, Toscana e Sicilia. Si ipotizza siano sequestri su commissione, le inchieste di Aidaa hanno rivelato una vera organizzazione criminale, mirata a smistare i cani rubati in allevamenti lagher abusivi nei paesi dell' Est Europa, specie in Romania, dove i maschi sono usati come riproduttori e le femmine come fattrici, mentre i cani anziani o sterilizzati vengono spesso rivenduti nei paesi del nord Europa dove i costi di un cane di razza è proibitivo.
DESTINI CRUDELI
Ci sono casi in cui il destino degli animali è più atroce, usati per la vivisezione clandestina, combattimenti, uso di carni e pelli, trasporto della droga e sfruttamento sessuale, confermati da recenti fatti di cronaca, come quello a Briatico (ViboValentia, Calabria) di un cane fatto arrosto (per essere mangiato) da un nigeriano di 29 anni ospite del centro di accoglienza per richiedenti asilo; ai Carabinieri intervenuti subito l' uomo ha detto di non sapere che in Italia è reato cibarsi con cani e gatti dopo averli uccisi.
Lorenzo Croce, presidente Aidaa ha scritto al ministro dell' Interno Minniti chiedendo «immediata espulsione del responsabile del reato barbaro e criminale e dei suoi eventuali complici». Aggiunge Stefania Sanzani, responsabile di vigilanza ambientale zoofila di Legambiente: «A Ravenna come in altre parte d' Italia abbiamo avuto notizia di carne di cane o gatto conservata nei freezer di ristoranti etnici. Sembra assurdo ma succede.
Poco lontano da qui sono stati trovati microchip tra la carne nei piatti di un ristorante».
Per farsi idea della disperazione in Italia basta visitare la pagina Fb Cani Rapiti. L' appello di Croce: «La situazione dei cani rubati è sottovalutata, chiediamo maggiori controlli a partire dall' obbligo di lettura del microchip dei veterinari che può aiutare a ritrovare i cani rubati almeno in parte».
Per il furto di animali non esiste una banca dati nazionale delle Forze di Polizia e le denunce restano lettera morta nei commissariati. Da anni la Lega nazionale per la difesa del cane invoca le istituzioni di un database dei furti. Si consiglia ai proprietari di cani e gatti di munirli di microchip, non lasciarli in giardino, in auto, legati fuori da negozi (con la nuova legge si può portare Fido ovunque), mai farli passeggiare senza guinzaglio e tenerli sempre d' occhio. E i cani da caccia mai lasciarli in capanni soli. Utili i gps sul collare di cane o gatto che tracciano la loro posizione all' istante, alcuni sono dotati di allarme per il superamento della "zona protetta".
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