#Giorgio Giorgetti
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Governo, la Manovra va definita entro fine mese, 30 mld le risorse e tante le misure sul tavolo
Nelle prossime settimane andranno affrontate le misure relative alla Manovra finanziaria. Gli interventi da adempiere sono molteplici e in particolare va definito un piano contro il caro-energia. C’è poi la flat tax e la questione del Reddito di cittadinanza. Dal ministero dell’Economia i miliardi messi in campo sarebbero 30, il rialzo del deficit al 4,5% ne porterebbe 21 ed il resto arriverebbe…
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#costi energia#Cuneo fiscale#flat tax#Giorgetti#Giorgio Consolandi#Legge di Bilancio#Manovra#meloni#Quota 41#rincaro bollette#tagli
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Contrordine compagni.
Guardate cosa hanno scritto nel loro comunicato i sindacati, pronti a scioperare contro la crisi dell’automotive. Testuale: “Non si può accettare una transizione contro il lavoro e con costi sociali enormi”. Come, scusa? Finalmente la Cgil e i sindacati hanno capito che dalla Germania al Belgio, passando per Stellantis, complice anche l’auto elettrica, la crisi delle immatricolazioni rischia di bruciare milioni di posti di lavoro. Meglio tardi che mai, certo. Ma se oggi puntano il dito contro il costo dell’energia e contro una transizione portata avanti “contro il lavoro”, beh: allora l’ipocrisia regna sovrana. Era il maggio del 2022, governo Draghi, quando la Cgil e Maurizio Landini si riunirono con Paolo Gentiloni (commissario del governo Ue ideatore del green deal) e con l’allora ministro delle mobilità sostenibili per “allearsi con gli ecologisti di fronte alla sfida dell’auto elettrica”. Diceva Giorgio Airaudo, leader della Cgil piemontese: “A noi non convince la storia per cui elettrico significhi esuberi. Un recente studio tedesco ipotizza nell’automotive un saldo a somma zero tra posti di lavoro persi e posti di lavoro creati con le nuove tecnologie delle vetture a batteria e a guida autonoma: pensiamo solo alle reti di ricarica”. S’è vista come è andata. Volksvagen potrebbe arrivare a tagliare 15mila posti di lavoro. Bmw e Mercedes lanciano allarmi. Il fornitore di batterie, la svedese Northvolt, ha annunciato licenziamenti per 1.600 lavoratori e sospenderà gli investimenti per i nuovi stabilimenti. E Acea, l’associazione che riunisce i costruttori europei, ha denunciato la “riduzione della quota di mercato delle auto elettriche”. Se l’Ue non rivedrà le regole sulle emissioni, con l’addio al motore endotermico entro il 2035, il rischio - scrive Acea - è che altre famiglie restino senza la pagnotta da portare a casa. Domanda: ma era coì difficile capirlo? Domanda per Landini: quando nel 2022 preferiva le manifestazioni di Fridays for future a quelle degli operai, non poteva immaginare che l’addio al motore endotermico in così poco tempo avrebbe avvantaggiato Cina e Usa (tecnologicamente più avanti), portando al tracollo della maggiore industria del vecchio continente? Forse, quando sosteneva che le priorità della Cgil erano “la lotta al cambiamento climatico, una giusta transizione ecologica e sostenibile e il superamento dell’uso delle fonti fossili”, non aveva compreso fino in fondo quali sarebbero state le conseguenze. Ora la sveglia è suonata, e speriamo non sia troppo tardi. E pensare che Giancarlo Giorgetti lo andava spiegando dal lontano 2021: “Vogliamo scegliere la strada della transizione ecologica? - aveva detto in tempi non sospetti - Tutto questo avrà un prezzo sociale ed economico enorme in termini di disoccupazione. Chi lavora oggi in una fabbrica di motori diesel sa perfettamente” che è condannata a morte. Landini avrebbe fatto meglio ad ascoltare il ministro, invece di Greta Thunberg.
L'ipocrisia verde di Landini, la preghiera anti-partite iva e Putin: quindi, oggi... (msn.com)
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UniCredit presenta online i risultati del quarto trimestre e del 2023
Settimana di prova per le grandi banche italiane chiamate al test dei conti. Le aspettative degli analisti sono generalmente positive, anche se la stagione dei tassi ai massimi da parte delle banche centrali volge al termine e sappiamo quanto hanno contribuito ai margini degli istituti. Come sottolineano gli analisti di Deutsche Bank, c’è da capire come i ceo affronteranno la crescita del costo del personale e la necessità di investimenti in digitalizzazione. Ma c’è comunque una sostanziale spinta in poppa per le banche, come testimonia il report di Barclays che vede per esempio un utile netto del quarto trimestre solido, con previsioni di profitti per il 2024 confermate, oltre a buoni segnali sulla redditività. C’è curiosità soprattutto per gli annunci del Monte dei Paschi, che potrebbe tornare al dividendo, mentre da Unicredit si è fatto filtrare che il cda convocato per domenica non ha sul tavolo quelle operazioni straordinarie che ormai da mesi si delineano per il comparto, ma solo l’approvazione dei conti. Per il resto, saranno ancora i tassi a dominare l'attenzione dei mercati in una settimana non particolarmente ricca di dati macroeconomici. Il focus si concentrerà quindi sui discorsi dei banchieri centrali membri della Fed e della Bce per interpretare i segnali sull'avvio del programma di riduzione dei tassi. In agenda c’è l’intervista del governatore della Fed, Jerome Powell, alle tv americane di domenica. Tra i dati macro di maggiore interesse sono attesi l'Ism servizi dagli Usa lunedì, all'interno del quale andrà monitorata la componente occupazione che, nell'ultima pubblicazione, era crollata ai minimi dal 2020. Dalla Cina, alla vigilia dell'inizio dei festeggiamenti per il Capodanno cinese (con i listini locali che saranno chiusi da venerdì) arriverà invece il dato sull'inflazione che dovrebbe confermare l'attuale fase di deflazione. Attenzione nell'ultima giornata della settimana anche all'inflazione tedesca. Sul fronte banche centrali, sono in programma le riunioni di diversi Istituti (India, Messico e Polonia) tra le quali spicca quella della banca centrale australiana di martedì, alla luce del marcato rallentamento dell'inflazione registrato in gennaio. Ingente anche il flusso di emissioni in arrivo dagli Stati Uniti, con il Tesoro che emetterà titoli a medio-lungo termine per 121 miliardi di dollari. Giunte ormai al termine la stagione delle trimestrali negli Usa, almeno per i gruppi di maggior interesse. Ecco l’agenda degli eventi: L U N E D I' 5 FEBBRAIO - Agenzia Entrate: evento a Roma "Risultati raggiunti nel 2023 e prospettive future. Partecipano il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, e il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. - Trasporti: a Roma presentazione del libro "Un viaggio nei trasporti e non solo", con il presidente del Cnel Renato Brunetta, l'Amministratore delegato Autostrade per l'Italia, Roberto Tomasi e l' autore Ennio Cascetta. - Ferrovie: a Bergamo avvio dei lavori per la nuova stazione e per il raddoppio della linea ferroviaria Ponte San Pietro-Bergamo. Saranno presenti Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Claudia Terzi, assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche di Regione Lombardia; Giuseppe Forlenza, prefetto di Bergamo; Giorgio Gori, sindaco Comune di Bergamo; Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato e direttore generale Rfi. - Turismo: a Milano Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione italiana Confindustria Alberghi parteciperà a "Wanderlust: il futuro del turismo è oggi". - Aspen Institute Italia: a Milano organizza in partnership con Assolombarda e Pirelli l'Aspenia Talk" Le prospettive dell'economia internazionale: mercati, imprese e rischi politici in un anno elettorale", con Tremonti, Spada, Tronchetti Provera, Marcegaglia, Massolo, Gorno Tempini, Attolico Dassù. - Mit: a Cremona consegna della prima Targa Storica alla presenza del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. - Mimit: a Portoscuso il ministro delle imprese Adolfo Urso incontra il sindaco, Ignazio Atzori e a seguire sigle sindacali e delegazione dei lavoratori sulle vertenze di crisi Eurallumina, Portovesme e Sideralloyds. - Industria: a Cagliari il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, partecipa all'incontro "Transizione Industria 5.0" con imprese e categorie economiche. - UniCredit: presenta online i risultati del quarto trimestre e del 2023 con Ceo Andrea Orcel and Cfo Stefano Porro. - Ocse: pubblicazione outlook economico. - Germania: bilancia commerciale di dicembre. - Usa: Ism servizi di gennaio. - Italia: indice Pmi servizi di gennaio. - Ue: prezzi alla produzione di dicembre. MARTEDI' 5 FEBBRAIO - Istat: fiducia dei consumatori e delle imprese gennaio. - Numismatica: a Roma presentazione della collezione 2024. Previsti gli interventi del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, del presidente Izps, Paolo Perrone, e dell'ad Ipzs, Francesco Soro. - Lavoro: a Roma evento "Investimenti in economia reale: Italia e Europa a confronto" organizzato dall'Osservatorio Welfare di Luiss Business School con Finint Investments ed Allspring Global Investments. - Assolombarda: a Milano evento sul tema "Capitale di Rischio: oltre il sentito dire". Partecipa, tra gli altri, Alessandro Spada, presidente Assolombarda. - Intesa Sp: a Milano incontro stampa con il consigliere delegato Carlo Messina sui risultati di bilancio al 31 dicembre 2023. - Bce: pubblicazione sondaggio sulle aspettative d'inflazione di dicembre. - Ue: prezzi alla produzione di dicembre. - Giappone: consumi delle famiglie dicembre. - Germania: ordini all'industria dicembre. - Eurozona: vendite al dettaglio dicembre. M E R C O L E D I' (7 FEBBRAIO) - Istat: commercio al dettaglio dicembre. - Tursimo: a Roma edizione 2023 dell'Osservatorio Destination weddings in Italy. Interviene il ministro del Turismo, Daniela Santanchè. - Luiss: a Roma ospita la presentazione del libro Scintille. L'avventura dell'energia in Europa dalla scissione dell'atomo alla rivoluzione verde di Donato Bendicenti (ed. Luiss University Press). Ne discutono Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di coesione, e il Pnrr Luigi Gubitosi, presidente Università Luiss Guido Carli. - Salute: a Roma evento di presentazione del report 'Un Paese, due cure. I divari Nord - Sud nel diritto alla salute', organizzato da Roma Svimez e Save The Children. - Unicredit: a Milano conferenza stampa "UniCredit per l'Italia per piccole e medie imprese". Partecipano Andrea Orcel, UniCredit Group ceo e head of Italy UniCredit; Remo Taricani, deputy head of Italy UniCredit; Annalisa Areni, head of client strategies UniCredit Italy. - Mps: presenta online i risultati consolidati 2023, con il ceo Luigi Lovaglio. - Germania: produzione industriale dicembre. - Usa: bilancia commerciale dicembre. - Spagna: produzione industriale dicembre. G I O V E D I' 8 FEBBRAIO - Lavoro: a Roma presentazione del quinto rapporto dell'Osservatorio Burocrazia Cna dal titolo "Alla ricerca dei mestieri smarriti nel dedalo dei rapporti Stato-Regioni". All'iniziativa parteciperanno Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione; Sabino Cassese, giudice emerito della Corte costituzionale; Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Concluderà i lavori il presidente nazionale della Cna, Dario Costantini - Trasporti: a Roma presentazione del progetto "I Maestri del Mare", organizzata da Fincantieri con Elis. Intervengono Pierroberto Folgiero, ceo e direttore generale di Fincantieri, Pietro Cum, ceo di Elis, Luciano Sale, direttore HR e Real Estate di Fincantieri, Luigi Matarazzo, Direttore Generale Navi Mercantili di Fincantieri, oltre a Pier Luigi Celli ed Enzo De Fusco. - Gregory Bongiorno: a Trapani cerimonia di intitolazione della sala conferenze di Sicindustria e Ance. Con Carlo Bonomi, presidente Confindustria. - Banca Ifis: conference call su risultati. - Banca Mediolanum: conference call su risultati. - Banco Bpm: conference call su risultati. - Cina: inflazione e prezzi alla produzione a gennaio. - Usa: richieste di sussidio settimanali. - Ue: a Bruxelles Margrethe Vestager, commissaria europea per la concorrenza, incontra Adolfo Urso, ministro italiano per il business. V E N E R D I' 9 FEBBRAIO - Roma: Istat, produzione industriale dicembre 2023. - Milano: Seminario "I Monti di Pietà, il credito sociale e sostenibile: tra storia, società e diritto", organizzato da Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Università Cattolica del Sacro Cuore e Acantus del Gruppo Intesa Sanpaolo, con Franco Anelli, Alessandro D'Adda, Anna Maria Tarantola e Conclusioni di Mario Cera, Università degli Studi di Pavia. - Genova: I giorno del 30/o Congresso Assiom Forex. - Mediobanca: semestrale. SABATO 10 FEBBRAIO - Genova: II giorno del 30/o Congresso Assiom Forex; con il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci, il direttore de Il Sole 24 ore Fabio Tamburini. Alle 11.30 il primo discorso dell'anno del governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta. Read the full article
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Il Fatto Quotidiano: Il giudice di Salvini nel Csm tributario è un evasore fiscale
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Pignoramento telematico, Forza Italia e Lega frenano su prelievo
(Adnkronos) - Malumori in maggioranza per la norma contenuta nella bozza della Manovra 2024 che prevede l'accesso diretto ai conti per il fisco e il pignoramento telematico per chi ha debiti. Pignoramento telematico, le perplessità di parte della maggioranza Alle forti perplessità della Lega, che con il suo vicesegretario Andrea Crippa ha fatto ricorso alla metafora di berlusconiana memoria delle "mani nelle tasche degli italiani", si sommano ancora quelle di una parte della truppa parlamentare di Fratelli d'Italia, che non esclude la possibilità di intervenire con "accorgimenti migliorativi" per cambiare il testo: "Ritengo che in sede emendativa si potranno valutare, eventualmente, delle misure migliorative, in accordo con le professioni e le parti sociali", ha detto all'Adnkronos Andrea de Bertoldi, deputato del partito di Giorgia Meloni e commercialista. Non solo la Lega Ma anche dalle parti di Forza Italia le indiscrezioni in materia di fisco circolate nelle ultime ore hanno provocato una levata di scudi: "Se confermata nella versione definitiva, questa norma dovrà essere oggetto di un approfondimento perché siamo contro la pressione fiscale ma anche contro l'oppressione fiscale", le parole, raccolte sempre dall'Adnkronos, di Giorgio Mulè, vicepresidente azzurro della Camera, che aggiunge: "Se dunque questa norma va in una direzione non garantista e che non garantisce il contribuente, andrà rivista". Sensazioni diffuse Un malessere diffuso, quello che serpeggia nella maggioranza di centrodestra, che ha costretto poi il ministero dell'Economia guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti a una presa di distanza dal contenuto delle bozze al centro del dibattito: "Le indiscrezioni giornalistiche sulla legge di stabilità pubblicate in questi giorni su diversi temi di grande interesse (ad esempio pensioni, tasse, presunti prelievi da conti correnti e altro) sono frutto di bozze non definitive, non diffuse da Mef e dunque da ritenersi non attendibili", si legge in una nota di Via XX settembre. [email protected] (Web Info) Read the full article
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“Il Ponte sullo Stretto costituisce un’infrastruttura fondamentale rispetto alla mobilità militare, tenuto conto della presenza di importanti basi NATO nell’Italia meridionale”. Ad affermarlo è il disegno di legge (convertito in decreto-legge 31 marzo 2023, n. 35) presentato dalla premier Giorgia Meloni e dai ministri Salvini e Giorgetti. A confermare l’esistenza di una dimensione militare nel progetto del ponte, che esula dal senso strettamente civile dell’infrastruttura, è anche l’UE.
Il progetto, infatti, rientra nel Trans-European Transport Network (TEN-T), il cui scopo, tra gli altri, è quello di creare una rete in grado di soddisfare “un piano d'azione sulla mobilità militare 2.0”. A sostenerlo economicamente ci pensa l’UE con i finanziamenti provenienti dal Connecting Europe Facility (che finanzia progetti di infrastrutture di trasporto a duplice uso) e dal Fondo Europeo per la Difesa (che sostiene lo sviluppo di sistemi logistici e digitali interoperabili).
https://www.antimafiaduemila.com/home/primo-piano/96674-gli-sporchi-interessi-della-nato-dietro-al-ponte-sullo-stretto.html?fbclid=IwAR2hhLMENfGGuSWqNUR1rtzJoeow0P_IGUGdGAZ-9uIVS0jSkSCmdVT5TEg
Tramite. Giacomo Gabellini.
Esattamente come il Corridoio V Lisbona-Kiev, di cui fa parte anche il progetto del Tav (per far viaggiare comodi e veloci i mezzi militari, non le mozzarelle).
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Giffoni Film Festival 2023
Dal 20 al 29 luglio ben 6.500 ragazzi saranno i protagonisti del 53esimo Giffoni Film Festival, con 150 opere in concorso da 35 nazioni, compresa l’Italia, e 50 quelle fuori concorso. Tra i film italiani più attesi c’è Il più bel secolo della mia vita di Alessandro Bardani, con Sergio Castellitto, Valerio Lundini, Carla Signoris e la canzone originale di Brunori Sas e sono quattro le anteprime di questa edizione, l’esordio alla regia di Claudio Bisio con L’ultima volta che siamo stati bambini. Noi anni luce. Le stelle di Dora – Le sfide del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e la nuova avventura Disney, La Casa dei Fantasmi. Saranno 20 gli eventi speciali di quest’anno con la seconda stagione di DI4RI con Netflix. l’attesissimo Barbie di Greta Gerwig. Blanca – Seconda Stagione con Maria Chiara Giannetta, Stranizza D’Amuri con Giuseppe Fiorello e Fantastici 5 con Raoul Bova. A Giffoni non mancano mai attori, registi e beniamini dei più piccoli, con Carlo Verdone, Mario Martone, Antonio Albanesw, Massimiliano Gallo, Sydney Sibilia, Simona Tabasco, Caterina Guzzanti, Matteo Paolillo e Giacomo Giorgio. Inoltre, 250 giovani under 30 incontreranno uomini e donne di scienza, spettacolo, istituzioni, cultura e sport come Erri De Luca, Joe Bastianich, Massimo Bisotti, Costantino Della Gherardesca, Guido Maria Brera. Saranno 22 gli artisti musicali che interverranno e 10 gli showcase live con talenti e Rosa Chemical, Junior Cally, Ermal Meta, The Kolors, Angelina Mango, Alfa, Federica Carta, Luigi Strangis, Gianmaria, Follya, Diss Gacha, Maninni, Emanuele Aloia, Merk & Kremont. A inaugurare il 20 luglio ci sarà il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che incontrerà i griffone, oltre a un videomessaggio della presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola; a seguire ci saranno Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della Ricerca; Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno; Giancarlo Giorgetti ministro dell’Economia e Finanza; Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani; Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito; Edmondo Cirielli, viceministro Affari Esteri e Cooperazione Internazionale; Lucia Borgonzoni, sottosegretaria Ministero della Cultura; Maurizio De Lucia, procuratore capo della Repubblica di Palermo; Barbara Floridia, presidente della Commissione di Vigilanza Rai; e in collegamento il presidente del Brasile, Lula. Tra le attività dedicate al sociale e al terzo settore, laboratori e attività di animazione per le famiglie ci sarà Giffoni Food Show, dove 30 foodblogger, pasticceri e maestri pizzaioli incontreranno il pubblico per la campagna a favore di una corretta alimentazione, oltre a 20 progetti speciali con enti, associazioni e aziende, come Impatto Giovani con il Dipartimento Politiche Giovanili e Servizio Civile Universale e le attività con il Fondo Asilo, migrazione e integrazione del Ministero dell’Interno. La 53esima edizione , il cui tema è indispensabili per la crescita delle comunità e per lo sviluppo dei territori, per innescare il cambiamento, far circolare idee, alimentare emozioni, condividere valori, ha come partner la Regione Campania, alla quale si aggiunge il sostegno del Ministero della Cultura. Read the full article
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All-new Tammy and Jinty Special out in June
All-new Tammy and Jinty Special out in June
Tammy and Jinty were two of Britain’s best-loved girls’ comics in the 1970s and ’80s – ground-breaking female-led comics that covered everything from science fiction and fantasy to romance and domestic drama. This June, hot on the heels of the Cor! and Buster Special out next month, these classic titles return in Rebellion’s 48-page Tammy & Jinty Special, retooled for the 21st Century.
Note: Not…
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#Alan Davidson#Alison Christie#Alison Mary Fitt#Benita Brown#Christine Ellingham#Diane Gabbott#Douglas Perry#Eduardo Feito#Emilia Prieto#Emma Beeby#Giorgio Giorgetti#Jenni Scott#Jim Baikie#Jinty#John Armstrong#José Casanovas#Juliana Buch#Leo Davy#Malcolm Shaw#Mario Capaldi#Mavis Miller#Miguel Quesada#Mike Collins#Mike White#Pat Mills#Phil Gascoine#Rachael Smith#Rachel Stott#Rebellion#Rob Williams
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Phenomena (Dario Argento, 1985).
#phenomenal#phenomena (1985)#dario argento#jennifer connelly#romano albani#franco fraticelli#maurizio garrone#nello giorgetti#luciano spadoni#umberto turco#giorgio armani#marina malavasi#patrizia massaia
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11 09 2001 per non dimenticare mai
a.d.Walter Ravizza, progetto grafico Studio RW, foto Studio Uno
Grafiche Mariano, Mariano Comense 2002,
euro 40,00
email if you want to buy :[email protected]
Moda e design, insieme, per aiutare i figli dei vigili del fuoco e dei poliziotti italo-americani rimasti orfani dopo la tragedia dell'11 settembre. L'Assessore della Regione Lombardia Giorgio Pozzi si è fatto promotore dell'iniziativa "New York 11 settembre per non dimenticare mai" . Un'asta benefica sarà battuta gratuitamente da Christie's la sera del 25 novembre presso il Casinò di Campione d'Italia: quaranta pezzi esclusivi frutto dell'ingegno di designer lombardi saranno aggiudicati nel corso della serata. Per far conoscere gli oggetti che saranno battuti il 25 novembre è stato realizzato un elegante catalogo che riunisce tutte le opere d'arte con foto e dettagli. Tra gli stilisti che hanno aderito all'iniziativa ci sono Gucci, Moschino, Versace, Emilio Pucci, Etro, Les Copains, Rocco Barocco, Alberta Ferretti. Ampiamente rappresentato il mondo del design d'arredo con Cassina, Giorgetti, Cappellini, B&B Italia, Molteni e Poliform. "Il coinvolgimento degli stilisti - ha affermato Beppe Modenese testimonia l'impegno e la presenza dell'Italia ad un'iniziativa importante con le sue espressioni più significative di moda e design, due settori che finalmente hanno ricominciato a camminare di pari passo riportando il nostro Paese in primo piano a livello mondiale". La Regione Lombardia ha dato vita a questo evento perché il sentimento era di realizzare istituzionalmente qualcosa di "concreto e ben tangibile": lavorando insieme all'Azienda Riva 1920 sono stati realizzati quattro tavoli "unici esemplari" (in legno Kauri millenario) ideati e firmati da designer di fama mondiale come Renzo e Matteo Piano, Antonio Citterio, Terry Dwan e Paolo Pininfarina. Poi l'invito è stato esteso alle più rappresentative firme del Design e della Moda Italiana. Di qui la presenza di un abito in metallo multicolor firmato da Versace, un cappotto in velluto con ricami a mano a motivo floreale di Etro, la borsa a tracolla prodotta a tiratura limitata da Emilio Pucci ispirata alla collezione privata di Marilyn Monroe, soltanto per citare alcuni oggetti.
20/08/22
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Accordo in Ue sul salario minimo. Siamo davvero alla risoluzione, cosa dice il Mise?
Non siamo più agli albori di una definizione di regole per l’applicazione del Salario minimo garantito. Saranno però necessari studi corretti e mirati, e si dovrà arrivare a stabilire un percorso risolutivo. Non può essere più tollerata una disparità salariale solo per il fatto di prestare servizio in un’azienda piuttosto che in un’altra. La crescita sociale ed economica dei Paesi ha l’obbligo di…
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#Accordo in Europa sul salario minimo#economia#Giancarlo Giorgetti#Giorgio Consolandi#lavoratori#Paesi della Ue#Salario minimo garantito#Ue
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Delocalizzazioni: l’emendamento per limitarle è una bufala Il tanto strombazzato intervento del Governo Draghi per fermare le delocalizzazioni è una bufala ed un imbroglio. Si annuncia infatti un emendemanto governativo alla legge di bilancio, benedetto da Draghi e scritto a due mani dal più inutile dei ministri del lavoro, e dal più confindustriale dei ministri dello sviluppo economico. I due colleghi, Orlando e Giorgetti, hanno posto davvero terribili limiti alle multinazionali che chiudono per far più affari altrove. Prima di tutto i padroni dovranno essere più gentili ed usare la posta e non i social. Poi avranno da aspettare quindici giorni in più rispetto ad oggi, prima di licenziare. Infine pagheranno qualche centinaio di euro di multa in più per ogni lavoratore licenziato, il quale in compenso troverà più solidi ostacoli se vorrà fare causa all’azienda. Come hanno giustamente detto la FIOM e i sindacati di base, queste non sono norme per fermare le chiusure di aziende e i licenziamenti , ma per autorizzarli e renderli più agevoli. Nei giorni scorsi il presidente della Confindustria Bonomi aveva tuonato contro una legge sulle delocalizzazioni che colpisse la libertà d’impresa. La viceministra Todde, quella che piange coi licenziati, lo aveva subito tranquillizzato dicendo: noi contro le imprese? E quando mai. Così sta venendo fuori un provvedimento persino imbarazzante nel suo servilismo verso l’associazione degli industriali, che ora farà pure finta di lamentarsi su norme che ha dettato al governo punto per punto. In senato c’è anche un’altro emendamento alla legge di bilancio, quello presentato dal senatore Mantero di Potere al Popolo, che assieme ad altri parlamentari propone la legge elaborata dagli operai della GKN assieme a giuristi democratici. Quelle norme bloccano davvero le delocalizzazioni e, invece che far pagare una piccola multa a chi licenzia, gli impongono di trovare una soluzione vera per fabbrica e lavoratori. Ecco cosa succede quando la lotta di classe si affaccia in Parlamento. La politica è costretta improvvisamente e suo malgrado a misurarsi e dividersi su alternative vere. Da un lato le norme finte di Draghi e Bonomi, dall’altro quelle proposte da chi vive sulla sua pelle gli imbrogli e la spietatezza delle multinazionali. E che per questo chiede alla stato di fare lo stato e non il procacciatore d’affari. Ora bisogna seguire meticolosamente le votazioni al Senato e poi alla Camera per vedere cosa fa ogni parlamentare della Repubblica, quando si tratta di scegliere tra la Confindustria e gli operai. E nome per nome sarà un dovere ricordarsi di come avranno votato. Di Giorgio Cremaschi.
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Quale Occidente
di Marco Damilano
Gli Usa lasciano l’Afghanistan, la Francia è nel pantano del Sahel, la Germania affronta il dopo Merkel, l’Europa è nel vuoto di leadership. E anche per l’Italia si apre la stagione della grande incertezza
C’è chi racconta che in questi giorni sia profondamente turbato, perché per Mario Draghi l’Atlante occidentale è da sempre l’orizzonte in cui muoversi, il suo dna, il suo romanzo di formazione. È stato difficile trattenere lo sconforto quando il 24 agosto è arrivata la doppia notizia dell’incontro a Kabul del capo della Cia William Burns con il leader dei talebani Abdul Ghani Baradar e l’annuncio che sarebbe stato chiuso per gli afghani l’aeroporto della capitale e la possibilità di lasciare il Paese proprio mentre si svolgeva il vertice straordinario del G7 sull’Afghanistan, e la conferenza stampa dei talebani che annunciavano la chiusura dell’aeroporto della capitale per gli afghani.
In collegamento con Joe Biden e con gli altri leader, Draghi aveva appena annunciato una doppia iniziativa del governo italiano: la destinazione sull’emergenza umanitaria dei 120 milioni di euro previsti per la missione militare in Afghanistan e l’apertura a Russia e Cina, e Turchia e Arabia Saudita, nel prossimo G20 di metà settembre presieduto dall’Italia. Ma il risultato è stato un nulla di fatto. Niente smuove l’amministrazione Biden dalla scelta di abbandonare l’Afghanistan entro il 31 agosto, come vogliono i talebani, una decisione che chiuderà i confini dell’Afghanistan al mondo. La fine di un ciclo durato venti anni. Una doppia catastrofe, politica e culturale, ne parla Renzo Guolo.
Il 31/8 è la data del nostro destino, come fu nel 2001 l’11/9. È la fine dell’estate segnata dalla riconquista jihadista dell’Afghanistan. È il giorno del tutti a casa, l’ultimatum per l’evacuazione concordato tra Washington e i talebani. È il simbolo della «insonnia di massa di questo tempo inaudito», come scrive Don DeLillo nel suo ultimo libro (“Il silenzio”, Einaudi 2021), dopo aver raccontato l’uomo che cade, simbolo dell’attentato delle Twin Towers a New York e oggi, anche, dei voli che fuggono da Kabul con i disperati aggrappati alle ruote degli aerei che precipitano nel vuoto. L’insonnia di massa si accompagna al sonnambulismo delle classi dirigenti, tipico delle età di transizione come quella della prima guerra mondiale nel 1914 raccontata dallo storico Christopher Clark.
Per l’Europa tutto avviene nel momento più pericoloso, del vuoto di leadership. L’Inghilterra di Boris Johnson aveva chiesto agli Stati Uniti di prolungare la permanenza nel Paese asiatico, ma non è stata neppure presa in considerazione, mai è stata più visibile la distanza tra i governi dei due Paesi. La Francia di Emmanuel Macron è già attraversata dalla campagna elettorale per il voto presidenziale del 2022 e prepara un secondo caso Afghanistan, nel cuore dell’Africa, come ha scritto Domenico Quirico (La Stampa, 20 agosto) e come ripete da tempo in solitudine Romano Prodi, che fu mediatore Onu nella regione: il Sahel, dove si incrociano le ondate migratorie, i nuovi califfati, le guerre delle milizie locali, in cui le truppe francesi faticano a reggere la pressione e invocano l’aiuto europeo, sempre comodo nel momento di socializzare le perdite.
E c’è la Germania arrivata ormai alla vigilia del voto del 26 settembre in una situazione di massima instabilità. I sondaggi per la prima volta danno in testa addirittura la Spd del vice-cancelliere Olaf Scholz, guarda chi si rivede, la cara vecchia socialdemocrazia, quello del 24 agosto è stato l’ultimo vertice G7 di Angela Merkel, affrontato con il consueto professionismo politico. E nessuno a questo punto può escludere la formazione di un governo rosso-rosso-verde, con la Linke in maggioranza e i democristiani all’opposizione, che segnerebbe una svolta epocale. Ma questa è l’età dell’emergenza e dell’incertezza, anche sul fronte della lotta alla pandemia. Dai Paesi che hanno cominciato in anticipo le campagne di vaccinazione, Israele e Inghilterra, arrivano notizie poco rassicuranti sulla ripresa dei contagi e dei decessi. Se l’onda dovesse ripetersi nell’Europa continentale il dibattito cambierebbe verso anche sull’uso del green pass e sull’obbligo del vaccino.
Nell’età dell’incertezza il 31/8 per il governo Draghi doveva essere la data della ripartenza. L’anticipo della riapertura delle scuole e il ritorno alla normalità della produzione, con qualche sgradita novità (l’Inps non pagherà più il periodo di quarantena). E un percorso di fine legislatura che si fa più stretto, in vista delle elezioni per il nuovo presidente della Repubblica di inizio 2022. Per la politica italiana è l’incognita, l’enigma cui sono appesi tutti gli scenari. La scadenza interessa Draghi, 74 anni il 3 settembre, ma in gioco non ci sono soltanto le preferenze del premier. Finora la sua disponibilità a guidare il Paese in mezzo all’emergenza sanitaria e economica è stata ottenuta senza richieste, garanzie, assicurazioni. Mario Monti nel 2011 fu nominato senatore a vita da Giorgio Napolitano qualche giorno prima di essere incaricato di formare il governo. Nel caso di Draghi la chiamata di Sergio Mattarella è arrivata in apparenza all’improvviso e senza precludere nessun passaggio successivo, da Palazzo Chigi al Quirinale, ma anche senza prefissarlo. Tutto è aperto.
All’inizio del 2021, in piena pandemia, soltanto due governi occidentali hanno cambiato governo. Gli Stati Uniti con Biden e il ritorno dei democratici alla Casa Bianca, dopo i quattro anni di Donald Trump, nel clima drammatico dell’assalto al Congresso di Washington il 6 gennaio. E l’Italia, con il cambio a Palazzo Chigi tra Giuseppe Conte e Draghi, alla guida del governissimo di unità nazionale. Non c’è un rapporto diretto tra i due eventi, come immaginano i cercatori di complotti di casa nostra, ma è impensabile non cogliere il nesso tra il Paese motore dell’Occidente che provava a chiudere la stagione del populismo e l’Italia, il Paese europeo più attraversato dalle tempeste sovraniste, che tentava di includere in una nuova maggioranza le forze che negli ultimi anni si erano imposte con un messaggio anti-establishment, la Lega e il Movimento 5 Stelle.
Il ritorno sulla scena mondiale degli Stati Uniti del democratico Biden è stato il contesto internazionale in cui si è mossa finora anche l’operazione italiana del governo di unità nazionale. Il multilateralismo celebrato a giugno nel vertice in Cornovaglia è stato il terreno più favorevole per un leader globale come Draghi. Se quel contesto viene meno, come sta avvenendo in questi giorni di tragedia afghana, anche il governo italiano si troverà a muoversi nel vuoto. Che è un’opportunità per chi vuole rivendicare una leadership, in politica i vuoti si riempiono, gli spazi si conquistano, ma anche una maledizione, perché il vuoto di direzione risospinge ciascun governo nel recinto delle sue contraddizioni nazionali. Di fronte alla crisi afghana e all’arrivo dei rifugiati l’Unione europea rappresentata in modo scellerato in questo semestre dal presidente di turno, il premier della Slovenia Janez Janša, è tornata a dividersi, come nelle prime settimane della pandemia e del lockdown nel 2020. Nei prossimi mesi, senza la leadership forte dei Paesi più grandi, la Francia, la Germania, la Spagna e l’Italia, in un quadro inedito di in-fedeltà atlantica del Paese egemone, gli Stati Uniti, ogni Paese tornerà solo, fermo e immobile.
Il governo Draghi non è il governo dei migliori, alcuni ministri, tecnici e politici, si stanno rivelando inadeguati al compito, il premier è chiamato a fare gli straordinari. Appena si nuota fuori dal mare dell’emergenza sanitaria e economica escono allo scoperto le diverse visioni del mondo che una classe dirigente nel complesso moderata e ragionevole (più Giorgetti che Salvini nella Lega, per esempio) prova a tenere a bada, come si è visto anche nel civile confronto tra i segretari di partito al meeting di Comunione e liberazione di Rimini. Salvo poi ritrovarsi con situazioni imbarazzanti, come quella del sottosegretario leghista-mussoliniano Claudio Durigon o la nomina del direttore dell’Archivio centrale dello Stato Andrea de Pasquale da parte del ministro Dario Franceschini, contestata dall’associazione dei parenti delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980, da storici, intellettuali e da un pezzo dei partiti della maggioranza. Affidare l’attuazione della direttiva Draghi sulle carte della P2 e di Gladio a un dirigente che ha esaltato le virtù democratiche del fascista Pino Rauti può forse servire a mantenere in vita le ambizioni quirinalesche ma offende la ricerca di verità e giustizia sugli anni bui della Repubblica.
Senza un orizzonte l’Occidente si rinsecchisce, collassa, senza una speranza di futuro l’Atlante occidentale si chiude. E senza un rialzo dal sonno, senza un soprassalto dall’insonnia di massa, il governo Draghi si ritrova a navigare a vista in un mare difficile. Ma il risveglio non spetta a un solo leader, tocca a una classe politica che si impaluda nelle guerricciole a parole sui social e non riesce a trovare un linguaggio per rivedere le proprie categorie di interpretazione della realtà e il messaggio da dare al Paese. Il 31/8 è uno spartiacque, l’opposto della fuga dalle responsabilità cui stiamo assistendo a Kabul.
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Giordano - Andrea Chenier / Corelli, Cappuccilli, Casapietra, di Rocco, Carturan, Lorenzi, Bartoletti, RAI Milano
Giordano – Andrea Chenier / Corelli, Cappuccilli, Casapietra, di Rocco, Carturan, Lorenzi, Bartoletti, RAI Milano
Price: (as of – Details) Features: Franco Corelli Piero Cappuccilli Celestina Casapietra Giovanna Di Rocco Gabriella Carturan Cristina Anghelakova Luigi Roni Leonardo Morale Mario Chiappi Giorgio Giorgetti Ermanno Lorenzi Florindo Andreolli Renzo Gonzales. Aspect Ratio : 1.33:1 Is Discontinued By Manufacturer : No MPAA rating : NR (Not Rated) Product Dimensions : 7.75 x 5.75 x…
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Muse dash live wallpaper
The show notes relayed that the collection was a step out of the Milan favourite’s usual territory given its inclination towards minimalist tailoring and a darker, mooder palette, yet for all the stripped-back silhouettes it had Giorgetti’s unmistakeable idiosyncratic mark. Inspired by ‘the recent discovery of a new celestial body whose existence had been predicted by mathematical modelling but never previously observed’ we were informed, he was destined to design a collection that was heavy on galactical glitz. MSGM creative director Massimo Giorgetti has been stargazing. Milan fashion week, however, doesn’t really feel like Milan fashion week without Armani and in returning this week he proved his presence is affirming in more ways than one. The designer has been equally vociferous and reactive amidst the pandemic, not hesitating to postpone shows over the last two years – most recently in January - when he’s felt it unsafe to hold them. As the louche and languid silhouettes that he has perfected as his signature over his incredible career walked in silence, the show became symbolic of the importance of uncensored freedom of creative expression and of outspoken support. His statement of solidarity preceded a catwalk with the clicks of cameras on the riser the only noise detectable. An address from Mr Armani via a translator informed guests: ‘My decision not to use music in the show was made as a sign of respect towards the people involved in the unfolding tragedy in Ukraine’. A voice of god came over the tannoy as the Giorgio Armani show was about to commence.
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Derno Giorgetti "AMARE SUL SERIO SIGNIFICA NON CHIACCHIERE, MA FATTI"
Derno Giorgetti “AMARE SUL SERIO SIGNIFICA NON CHIACCHIERE, MA FATTI”
Domenica 22 maggio – Santa Rita da Cascia VI Domenica di Pasqua (Anno C) (22/05/2022) Vangelo: Gv 14,23-29 Cristo Risorto e Buon Pastore continua la sua presenza nella Chiesa. Nell’ambito della pastorale vocazionale, la Diocesi di Carùpano, in Venezuela, dove vivo insieme a don Giorgio Bissoni (attualmente a casa in Italia) come sacerdoti fidei donum, sta facendo molti ritiri per…
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