#Filologia
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Lo sapevate che, prego è un calco dal tedesco?
Che frustare deriva dall'arabo?
Che pure brindisi deriva dal tedesco?
E che la formula cin cin, invece, dal cinese?
La lingua è un organismo. È un essere vivente, un serpente che striscia o un grillo che salta, qualcosa che passa di bocca in orecchio e poi di nuovo in bocca e in un altro orecchio. Non esiste una lingua, esistono i suoni che formano e caratterizzano una lingua. Ecco perché dico che non ha senso sentirsi indispettiti dagli inglesismi che si accumulano nell'italiano contemporaneo. Abbiamo milioni di parole che vengono dal greco antico, altri dal latino che, amici miei, è stato soppiantato dal volgare e ora è morta, e chissà quante altre milioni di parole abbiamo che derivano dalla meravigliosa mescolanza di popolazioni vicine e lontane.
Il napoletano vive di parole francesi e spagnole perché per decenni siamo stati sotto la loro occupazione.
Una lingua pura non esiste tanto quanto una razza pura perché siamo esseri che si sono spostati e mescolati per millenni.
E, come ho già scritto una volta qui, non è un caso che nel Cristianesimo si parli de "la Parola di Dio". Perché la realtà è che la Parola è Dio.
Pensateci: attraverso la Parola, possiamo spiegare le lacrime, la risata, il dolore, la frustrazione, l'amore. Come si fa? Eppure si fa. Io parlo e tu mi capisci. Possiamo descrivere le cose e permettere agli altri di visualizzare ciò che stiamo descrivendo. Possiamo trasmettere la conoscenza.
Senza la Parola, cosa saremmo? Niente.
Prima della tecnologia e di internet abbiamo creato qualcosa di meravigliosamente unico, quasi come fosse un Frankestein, un mezzo mostro fatto di pezzi messi assieme come fosse un puzzle, di cui abbiamo dimenticato l'esistenza perché lo teniamo nella bocca costantemente. È la creazione più basilare ma enorme che abbiamo mai partorito come esseri umani.
Questo figlio, però, è adulto. Vive da solo ormai da millenni e non lo può fermare più nessun genitore, nessun creatore. Fategli fare quello che vuole, anche se sembrano le scelte sbagliate. Sa il fatto suo.
Su una cosa, però, potete sempre contare: ci ama così tanto che morirà assieme a noi.
#parola#parola di dio#pensieri diurni#lingua#lingua pura#italiano#inglesismi#filologia#lingue e culture#dovrei taggare 3 persone ma credo si sentano messe in causa anche senza tag eheh :)
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“ Tra le differenze di superficie che separano humanities e studi fisico-naturalistici e matematici c’è anche questa: non è facile controllare se Ulysses o Der Mann ohne Eigenschaften [L'uomo senza qualità] uno li ha letti o no, da qui la caratteristica dell’intellettuale, osservata da don Lorenzo Milani, che è quella di dir sempre d’aver letto tutto. Invece le conoscenze naturalistiche, fisiche, matematiche ammettono fulminee verifiche. Lo sapeva bene quel probo professore di matematica amico del professor Bergeret che, nella sempre attuale Histoire contemporaine di Anatole France, racconta all’amico (filologo, nota bene) in che modo aveva ridotto al silenzio una presunta veggente, che aveva plagiato un’intera cittadina della provincia francese. Costei diceva a esempio che, grazie alle risposte datele da santa Radegonda, poteva annunziare a una donna come stava la cugina emigrata da vent’anni in Australia, a un tale come e qualmente sarebbe diventato ricco fra tre anni, a un altro ancora quale sarebbe stato l’esito del conflitto ispano-americano ecc. Raccontava a Bergeret il professore di matematica: «Bergeret, mi sono messo in fila con gli altri e arrivato il mio turno per avere una risposta da santa Radegonda ho detto alla veggente: per favore, chiedete a santa Radegonda quale è il logaritmo di 17. Bergeret, mi credereste voi se vi dicessi che mi ha risposto uno virgola due tre zero quattro cinque?». «No, non vi crederei» disse Bergeret con un sorriso. «E fareste bene. Non me lo ha detto. La veggente si è chiusa in uno sdegnoso silenzio e dopo un po’ ha detto che per quel giorno santa Radegonda non avrebbe fornito altre risposte». “
Carlo Bernardini, Tullio De Mauro, Contare e raccontare. Dialogo sulle due culture, Laterza (Collana I Robinson/Letture), 2003¹. (Brano tratto dalla sezione scritta da Tullio De Mauro; corsivi dell’autore)
[Libro elettronico]
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raga qualunque cosa facciate nella vita, non studiate filologia
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”Os morirías de angustia si, como exigís, el mundo en su totalidad se volviera de veras comprensible”
Friedrich Schlegel
Karl Wilhelm Friedrich Von Schlegel fue un filósofo, crítico literario, historiador, filólogo clásico y traductor alemán nacido en Hannover en marzo de 1772, considerado uno de los mas importantes junto con su hermano August del circulo de Jena.
Fue el más joven de una familia protestante de 6 hermanos.
Destinado a convertirse en banquero, rechazó la vocación con la finalidad de estudiar derecho en la universidad de Gotinga y posteriormente en Leipzig, en donde comenzó a interesarse en la cultura griega viajando en 1794 a la ciudad de Dresde en donde estudió arte y cultura grecolatina clásica escribiendo su ensayo Sobre el estudio de la poesía griega.
En Jena (en donde su hermano August Wilhelm impartía clases), empezó a desarrollar en estética, lo que constituiría el principio teórico del romanticismo, la ironía romántica o dicotomía, entre la obra creada e imperfecta, y la idea de su autor perfecta.
Desarrolló el concepto de “Poesía universal progresiva”, que reúne diversos géneros literarios en donde establece que el arte se expresa a partir de su propio fracaso y utiliza a la ironía para reflexionar sobre el mismo, separándose del concepto “Clásico” armónico y cerrado que representaba un estado ideal.
Con lo anterior Schlegel conduce a la posibilidad de concebir una poesía trascendental, entendida como condición de posibilidad de una poesía que sea, a la vez poesía de la poesía.
Junto con su hermano, y el escritor y hispanista aleman Ludwik Tieck, fundaron la revista Ateneo, que fungió como órgano del movimiento romántico alemán, y cuya edición duró de 1798 a 1800.
Fue durante esos años que Friedrich escribió la novela autobiográfica e inacabada Lucinda en 1799, y en 1800, su obra más amplia sobre estética romántica “Gespräch über die Poesie” en donde destaca como las figuras más importantes de la literatura universal a Dante Alighieri, Miguel de Cervantes y William Shakespeare.
En 1804 se casó con Dorothea Vent, (pariente del filósofo judío Moses Mendelssohn) con quien viviría en París, lugar en donde también aprendería el sánscrito y fundaría el periódico “Europa”.
Tras convertirse al catolicismo él y su esposa, viajaron a Viena en 1808, en donde trabajó en el ministerio de asuntos exteriores austriaco, sirviendo al ejército de 1809 a 1810.
Aplicando la filología comparada al indoeuropeo, (de la que se considera pionero), proclamó que la India era la cuna de la civilización occidental, basado en las observaciones del lingüista e investigador Sir William Jones y las similitudes encontradas entre el sánscrito y otras lenguas como el latín, griego y persa.
Para Schlegel, la ironía se vuelve un elemento constitutivo de la producción humana, tanto comprensible como incomprensible, manifestando que “Puesto que todo se ha fraguado al calor de la ironía, no puedo desmentirla, pues hacerlo implicaría contravenirla”.
La amenaza de que todo se volviera comprensible es, para Schlegel, olvidar que el mundo, como sostenían los griegos, devino del caos y la incomprensibilidad al orden y la comprensión.
Schlegel fue un incomprendido de su tiempo, el siglo XIX no lograría entender la propuesta de Schlegel y la ironía, quedando como un concepto que reproduce categorías idealistas en términos poéticos o un movimiento antirracionalista que habría reaccionado contra la ilustración.
Friedrich Schlegel fallece de un accidente cerebrovascular en Dresde en enero de 1829 a la edad de 56 años.
Fuentes: Wikipedia, Teseopress y Encyclopaedia Herder
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“Lloyd sto cercando di ricucire un rapporto ma non ci riesco”
“Se mi permette, sir, credo che ci sia un problema di materiale”
“Cioè, Lloyd?”
“Sta usando un filo logico, sir. E il filo logico tiene insieme i concetti, non le persone”
“E cosa posso usare allora?”
“Credo che l’ideale sia un filo di umiltà e tanta pazienza, sir”
“Qualche altro suggerimento, Lloyd?”
“Le consiglio di non ricamarci troppo sopra, sir”
“Grazie, Lloyd”
“Prego, sir”
❤️
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feel like an academic - there are four days left before the exam, and you are trying to catch the remaining 60 pages of abstracts (450 have already been written)
(imdying)
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oggi, 10 settembre, a firenze: presentazione del libro "come agisce nanni balestrini", di cecilia bello minciacchi
https://www.carocci.it/prodotto/come-agisce-nanni-balestrini VOCI LONTANE VOCI SORELLE, 22a edizione Firenze, martedì 10 settembre 2024, h. 18.00, Libreria Libraccio, Via de’ Cerretani 16r Presentazione del volume di Cecilia Bello Minciacchi Come agisce Nanni Balestrini. Le parole che cercano (Carocci, 2024) Partecipano, con l’autrice, Stefano Colangelo e Luigi Weber Nanni Balestrini (1935-2019)…
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STUDI / Ritrovate le opere perdute di Giovanni del Virgilio, maestro e "corrispondente" bolognese di Dante Alighieri
STUDI / Ritrovate le opere perdute di Giovanni del Virgilio, maestro e "corrispondente" bolognese di Dante Alighieri
A margine del suo progetto di ricerca sul commento inedito di Benvenuto da Imola alla Georgiche di Virgilio Giandomenico Tripodi, dottorando iscritto al Dottorato in Filologia e Critica del Dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature antiche e moderne (DFCLAM) dell’Università di Siena, ha riportato alla luce alcuni testi di Giovanni del Virgilio, maestro bolognese e corrispondente…
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#Benvenuto da Imola#Bologna#Dante#Dante Alighieri#filologia#Giandomenico Tripodi#Giovanni del Virgilio#In evidenza#Letteratura#letteratura medievale#Medioevo#scoperte#Siena#studi#Università di Siena#Virgilio
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Szykuje się super wieczór z platońską tetralogią 🌝.
Magisterka z “Kratylosa” idzie do przodu!
A rano o 6:10 laudesy ⛪️✝️
#Plato#greek philosophy#literature studyblr#studyblr#classical studies#filologia#filologia klasyczna
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En apariencia... Esto es real.
En apariencia... Esto es real.
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[…] egli fu greco e latino prima che italiano; tuttavia confido che parrà loro degna d'osservazione e di studio l'opera di un giovinetto di soli diciassette anni; da potersi già numerare fra i più eruditi uomini che ai nostri tempi abbia avuto l'Italia. E poiché ne piace investigar le cagioni degli effetti maravigliosi, recherò in tal proposito, ad esempio de' giovani più desiderosi di valore che di fama, un tratto di lettera del suo colto e rispettabil fratello conte Carlo Leopardi; della cui grazia io tanto mi pregio quanto del favore de' virtuosi e de' buoni pari suoi dee pregiarsi ogni cultore affettuoso della virtù e della bontà. Ella si mostra sorpresa, scriv'egli, come così presto (il povero Giacomo) abbia potuto acquistar tanto, specialmente in fatto d'erudizione. Certo, nessuno è stato testimonio del suo affaticarsi più di me, che, avendo sempre nella prima età dormito nella stessa camera con lui, lo vedeva, svegliandomi nella notte tardissima, in ginocchio avanti il tavolino per potere scrivere fino all'ultimo momento col lume che si spegneva. Tuttavia non l'avrei creduto mirabile in questo genere, in cui so che gli oltramontani spesso fanno stordire, se non lo sentissi ammirato da loro stessi. Forse per quel tatto quasi divinatorio che aveva nella filologia, e per quella singolarità non comune, a mio parere, almeno in Italia, che un gran poeta e filosofo sia grande erudito. Le rispettive qualità che ordinariamente si distruggono fra loro convien dire che si giovino in certe elevazioni d'intelligenza. - Così egli benissimo. Vedete, caro e venerato mio Signore, quali frutti di senno mirabili abbia portati, alquanto proceduta in tempo, quella giovenile costanza, accompagnata da tanto vigore d'intendimento e da tante doti! Egli non fece dell'adolescenza, come suolsi, un vulgar sonno, ma veramente la visse; e negli studj stette rimoto dalla veduta delle genti. Mediante l'abito della fatica sono portati avanti gl'ingegni e gli studj che hanno più fondo che prospettiva; perchè i corpi veramente per fatica d'esercizj s'aggravano, ma gli animi affaticandosi nelle umane discipline s'alleviano.
(Prospero Viani)
Sempre mi desteranno dolore quelle parole che soleva dirmi l’Olimpia Basvecchi riprendendomi del mio modo di passare i giorni della gioventú, in casa, senza vedere alcuno: che gioventú! che maniera di passare cotesti anni! Ed io concepiva intimamente e perfettamente anche allora tutta la ragionevolezza di queste parole.
(Giacomo Leopardi)
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La filologia classica rappresenta uno dei più grandi contributi della cultura moderna al campo dell'educazione. Attraverso di essa, possiamo andare indietro nel tempo e scoprire con maggiore profondità la cultura classica, i suoi autori e le opere.
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devo convincere mia madre a farmi intraprendere un corso di fenicio per 200€, si accettano suggerimenti
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cor·di·for·me
cordiforme, em forma de coração, folha que apresenta ápice agudo e base reentrante, formando dois lobos arredondados (botânica); viandante, adjectivo de dois géneros e nome de dois géneros, pessoa que viaja, especialmente a pé, caminhante; alcandorar, verbo pronominal, ascender, elevar, engrandecer, pousar em alcândora (ave), empoleirar-se, encarrapitar-se, al·cân·do·ra, nome feminino,…
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