#Emise
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#drivezone#drivezonecz#drivezone.cz#elektromobilita#Filip Turek#Lukáš Hataš#TN.cz#Nova TV#Televize Nova#Rozhovor#Green Deal#Emise
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me when republicans introduce climate legislation just to offset it with increased industry that really just creates a net nuetral and does nothing :/
#this is about the trillion trees act#beautiful piece of legislation#when combined with efforts to decrease emissions#instead of just using trees for their carbon sequestration#if we increase our emisions to match the rate of sequestration nothing good actually happens#there are other examples of this#so like#rb or comment with more examples
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i was listening to happy ready?? and got sad because i remembered what a shit year it was when i was obsessed with that anime 🙃 girl
#18yo me going through the worst year of her life absolutely miserable#except on sunday. sundays were for the boysss *happy ready?? playing on the background*#'ARE YOU HAPPY?' no pero gracias por preguntar rey(?#siempre que me va para el orto me obsesiono con algun anime bizarro en emision. ya se estaria tardando el nuevo#pasen recomendaciones(?#me habia olvidado lo rancias q eran las frases en ingles que se tiran. es hermoso
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"Chiquitita you and i cry "
✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️
Primer fanart de dandadan que subo , me gusto mucho y hace tiempo que no veia un anime en emision
Hice este de chiquitita con las "lyrics" de la referencia del ep 10
Hope you like 😊
(Tambien como me gusta experimentar el sketch y lineart lo hice todo con lapiz pasta )
✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️✨️
First fanart of dandadan i post ,i really liked this anime and is been a long time since i watch an anime on emission
I made this one of *chiquitita with the lyrics of the song is referencing
Hope you like 😊
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"La belle dame san merci"
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Frank Bernard Dicksee, 1901, oil on canvas. (137,2 x 188 cm), Bristol Museum & Art Gallery.
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-John Keats
[...]
Incontrai una dama nei prati molto bella, figlia di una fata i suoi capelli erano lunghi, il suo passo era leggero ed suoi occhi erano selvaggi
Feci una ghirlanda per la sua testa, e braccialetti pure, ed una cinta fragrante: lei mi guardó come se mi amasse ed emise un dolce gemito
La posi sul mio destriero al passo e non vidi altro durante tutto il giorno perché si piegava sul fianco e cantava una canzone di fata
Mi trovò radici di dolce sapore e miele silvestre e rugiada di manna e sicura in una strana lingua mi disse "ti amo veramente"
[...]
#love#pensieri#quotes#ubriacadarte#photography#colors#literature#painting#aesthetic#night#light academia#poetry#poets on tumblr#tumblr italia
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no ghost was hurt during this emision... i think
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Firsts to Grow Up AU
The Cybersleeves are very invasive and overwhelming. Both Robby & Mo grew annoyed when the Terrans kept guessing their activities at every jolt of emotions. Fortunately, the sleeves paused the emision to the teenage twins when they are asleep. Once they're awake, however, floods of emotions ruined their peaceful wakeup routine. They long for the days when they aren't the centre of the Terrans' psychic link.
When they lost it, Robby is gravely ill. Mo is at war with herself -- relief of having privacy to her own emotions again, regret for making the Terrans rely on the connection too much, and disgust for wishing she and her twin brother never found the Emebrstone, making the Terrans assume she didn't want them anymore.
During this time, Hashtag is constantly an edge away from panicking. Feeling only her own emotions and none from her siblings causes the echoes of her mind controlled state to bounce back with force. For Robby and Mo's sakes, Hashtag kept quiet.
Painfully quiet.
#firsts to grow up au#earthspark#tf es#transformers#transformers earthspark#tf malto#tf terrans#tf hashtag#mo malto#robby malto#cybersleeves#those things are horror element than anything#mandroid#dr meridian
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TRINITY BLOOD
RAGE AGAINST THE MOONS
(Storia: Sunao Yoshida // Illustrazioni: Thores Shibamoto)
Vol. 1 - From the Empire
FROM THE EMPIRE - CAPITOLO DUE
Traduzione italiana di jadarnr dai volumi inglesi editi da Tokyopop.
Sentitevi liberi di condividere, ma fatelo per piacere mantenendo i credits e il link al post originale 🙏
Grazie a @trinitybloodbr per il suo prezioso contributo alla revisione sul testo originale giapponese ✨
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Se Piazza San Marco, che ospita Palazzo Ducale e la Basilica Cattedrale, era considerata il volto di Venezia, l'area intorno al Ponte di Rialto era senza dubbio il suo cuore, il luogo che si faceva carico dei consumi e dei desideri della città.
Ai piedi dell'enorme ponte ad arco che attraversava il Canal Grande, file di negozi allineati vendevano i prodotti più disparati, mentre il canale - dove locali, ristoranti, casinò e bordelli facevano a gara tra di loro per eleganza e splendore - era illuminato come se fosse pieno giorno, nonostante fosse ancora l'alba.
“Il vero volto é la maschera più raffinata ha scritto Crébillon Fils. Quindi, staremmo indossando una maschera sopra un'altra maschera…?”
In quel momento, dal canale, da una delle gondole, scendeva mano nella mano una coppia che indossava le maschere splendidamente decorate dell'“Innamorata” e del “Medico”, con il caratteristico becco lungo come quello di un uccello.
Mentre osservava i due amanti, l'uomo alla finestra si mise in bocca un sigaro sottile come un ago.
Lui stesso indossava una maschera che gli copriva metà del volto, la maschera dello “Stratega Arlecchino”. Il suo abito nero ben confezionato e i suoi capelli neri lunghi fino alla vita erano messi ancora più in risalto dalla maschera bianca.
“Se non nascondessimo la nostra esistenza con tanta cura, non saremmo in grado nemmeno di toccare questo mondo... Che creature meravigliose che siamo.”
“Ciò che vi piace è affar vostro, ma per piacere non includetemi in quel noi, signor stratega.”
La voce che aveva risposto all'osservazione di 'Arlecchino', simile al suono di una campana, era quella dell'altra persona presente nell’ufficio della direzione: una piccola figura seduta a gambe incrociate al tavolo di palissandro.
Si trattava, a occhio, di un ragazzo molto bello. Anche nella penombra, il suo viso angelico brillava. Tuttavia, anche se il suo viso giovane non dimostrava più di dieci anni, allora perché i suoi occhi erano vagamente ingialliti come l'ottone, torbidi e viscidi come quelli di un serpente vissuto per mille anni?
“Che ne dite, volete bere qualcosa anche voi?”
“Mi spiace, ma quando viaggio per lavoro, scelgo solo vino locale.”
“È un peccato... Beh, in ogni cado voi terran dalla vita breve probabilmente non sareste in grado di apprezzare questo sapore.”
Il ragazzo, il Conte di Zagabria Endre Kourza, storse il labbro superiore in un sorriso e sollevò il decanter sul tavolo. Versò lentamente il liquido rosso nel bicchiere di cristallo e lo bevve in un sorso.
“Delizioso... Oh, a proposito, anche questo è stato prodotto a Venezia.”
“E' la figlia di quell'artigiano?”
“Insisteva tanto nel voler rivedere la sua famiglia, così ho deciso di riunirla a loro.”
Leccandosi il rosso delle labbra, il ragazzo emise un suono soddisfatto in gola. Proprio perché la sua bellezza poteva essere paragonata a quella di un angelo, la sua mostruosa risata da uccello era incomparabilmente sinistra.
Tuttavia, lo stratega dai capelli lunghi non ebbe apparentemente alcuna reazione particolare. Si limitò a scrollare leggermente le spalle.
“Vorrei che evitasse mosse troppo vistose, Conte. Ieri sera sono venuto a sapere che un'amica del vostro paese é arrivata qui... Conoscete una signora di nome Astharoshe?”
“Astharoshe?”
Le sopracciglia di Endre si alzarono. Lo sguardo diretto allo stratega si fece leggermente più rigido.
“Astharoshe Asran? Pensano forse che io, Endre, sia una persona da sottovalutare?! Hanno mandato una ragazza che ha appena assaggiato il sangue... Oppure la carenza di personale nel Paese di Tsala ha raggiunto il suo limite?”
“Il problema non è lei di per sé. Il problema è che è stato il Vaticano ad invitarla. Infatti, Eccellenza...”
Gli occhi di Arlecchino si fissarono intensamente sulla bellezza dell'angelo.
“Eccellenza, lei ha deliberatamente reso nota la sua presenza nelle ultime settimane... lo ha fatto per attirare quella ragazza?”
Sono stato scoperto? Con quell'espressione, Endre tirò fuori rapidamente la lingua. Si grattò la testa, con aria un po' imbarazzata.
“No, in realtà ho un vecchio legame con quella donna. Ho pensato di mostrarle la conclusione del mio piano.”
“Per una cosa del genere? Eccellenza, conosce la Sezione Speciale della Segreteria di Stato del Vaticano ── il gruppo chiamato Ax? Sono loro che l'hanno convocata.”
“Non ne ho mai sentito parlare.” Endre rispose senza mostrare alcun interesse.
“È un'agenzia speciale creata dal Vaticano per combatterci. E al momento è l'unica organizzazione che ha i mezzi per opporsi al nostro Ordine. Da quando hanno scoperto l'esistenza di Vostra Eccellenza, al suo piano si è aggiunto un notevole grattacapo ──”
“Signor Kämpfer.”
“Sì...?”
La voce di Endre non era molto forte. Tuttavia, Kämpfer, lo stratega dai capelli lunghi, raddrizzò subito la schiena e rimase in silenzio, come se ascoltasse attentamente le parole del ragazzo.
“Signor Kämpfer, sta cercando di muovermi una critica?”
“Nein. Niente affatto.”
“Allora stia zitto. Non credo che voi spregevoli primati possiate capire l'orgoglio e la dignità di noi nobili Boiardi.”
Le sue labbra sottili si digrignarono mostrando denti simili a perle. Emise un lamento segnato da un odio velenoso.
“Quei pazzi nel mio paese, quegli idioti che mi hanno dato del pazzo solo perché ho ucciso trecento esseri umani dalla vita breve! Dobbiamo mostrare loro chiaramente cos'è la giustizia! Dobbiamo farlo! Altrimenti questo piano sarà inutile!”
“Jawohl... Mi scuso. Sono andato oltre il necessario.”
“... Se ha capito, va bene.”
Accarezzandosi il viso arrossato, Endre espirò profondamente. Portò il secondo bicchiere alle labbra, questa volta assaporandolo lentamente.
“In generale sono soddisfatto dell'Ordine. Il fatto di essere arrivato fin qui dopo essere stato esiliato dal mio regno è certamente merito del vostro aiuto. Beh, d'ora in poi cercherò di limitarmi. Anche lei però, cerchi di non essere così nervoso.”
“Sì mio signore.”
“Rinnoveremo il mondo con il fuoco ── Igne Natura Renovatur Integra ── Danzate, danzate! Sia l'Impero che il Vaticano sono in definitiva nel palmo della mia mano. Lasciate che versino quanto più sangue possibile con i loro artigli e le loro spade. E poi, tra il sangue e le fiamme, costruirò un potere che supererà sia l'Impero che il Vaticano... un grande potere!”
Sembrava che si stesse gradualmente inebriando delle sue stesse parole e del profumo del sangue. C'era una misteriosa nebbia negli occhi dell'antico vampiro che recitava oscure maledizioni. Voltando le spalle, l'Arlecchino dai lunghi capelli si inchinò rispettosamente.
L' ‘Innamorata’, scesa dalla gondola, sembrava sussurrare appassionatamente qualcosa al suo amante che le tendeva la mano ──
“Ehi, non continuare a toccarmi! Stammi lontano!”
“Anche se continui a dirmelo, è inutile! Qui sono ammesse solo coppie.” Brontolò il ‘Medico’, strofinandosi la mano schiaffeggiata. Sembrava fargli molto male. Gli occhi del colore di un lago invernale che scrutavano attraverso la maschera erano persino un po' acquosi.
“Benvenuti al Club INRI. È la prima volta che venite qui, vero? Avete una lettera di presentazione?”
L'uomo all’ingresso, vestito di nero e con una maschera bianca, si fece avanti ed aprì con eleganza la lettera di presentazione che gli veniva presentata, mentre allo stesso tempo scrutava la coppia con occhio attento. Si soffermò sull'uomo mascherato. Prima guardò il lungo becco, gli occhiali rotondi e poi la lunga veste nera del ‘Medico’.
Quel tizio... beh, chiaramente non era nessuno di importante. Sembrava che stesse cercando, nel migliore dei casi, di farsi passare per un dandy, ma continuava a calpestarsi il lungo orlo dell'abito e ad inciamparci sopra, mentre si riempiva allegramente le mani di spuntini, come panini e gamberetti pilaf, senza mostrare alcuna vergogna.
Invece l' ‘Innamorata’ che lo stava accompagnando, era qualcosa di così impressionante che persino lui, normalmente abituato a vedere l'aspetto elegante delle signore dell'alta società e delle cortigiane di lusso, deglutì involontariamente.
I suoi capelli bianco avorio erano ornati da vari gioielli in una pettinatura all'insù, mentre i numerosi braccialetti che ornavano le sue braccia sottili, che sembravano così fragili da rompersi, si toccavano producendo una bellissima serenata. Il candore della nuca, ornata da un diadema di diamanti, era come una scultura di ghiaccio vivente. E per finire, l'abito da sera rosso vivo - Rosso Veneziano - con un'audace scollatura, era un gioiello a sé stante, splendido, quasi aggressivo...
“Accidenti, mi fanno male i piedi! Come fanno queste persone a indossare queste cose e a camminare ancora... E che odore orribile! E' nicotina o qualcosa del genere? Questi Terrestri sono proprio tutti degli idioti?!”
Non appena raggiunse la sala principale, le delicate labbra dell' 'Innamorata' Astha iniziarono a sparare lamentele e insulti come una mitragliatrice. Né l'arredamento in stile neoclassico né il gruppo di gentiluomini e gentildonne che chiacchieravano allegramente ai tavoli della roulette e del baccarat sembravano incontrare il suo gusto.
“Sei di pessimo umore, non è vero, signorina Astha?”
“... E chi pensi sia il colpevole?”
Lei aveva insistito per entrare di nascosto dal retro, mentre il suo accompagnatore aveva proposto di entrare dall'entrata principale. Alla fine aveva acconsentito. Ma perché, lei che era un nobile e orgoglioso Boiardo dell'Impero, doveva andare in giro con un abbigliamento così assurdo?
“Dannazione, è così imbarazzante... Se fallisco la missione per questo motivo, ti strangolo a morte sul posto!”
“Ah, è freddo qua dentro? Ho sentito improvvisamente un brivido... signorina Astha hai detto qualcosa per caso?”
“Non ho detto niente! E poi, chi è l'uomo che stiamo cercando? Finiamola con questa storia. Mi sta venendo il mal di testa.”
“Si chiama Giorgio Russo. Sembra che sia il croupier della roulette... Ah, potrebbe essere quello laggiù?”
Una splendida maschera dorata da ‘Casanova’ si trovava al centro della sala, accanto alla ruota della roulette. Appena lo vide, Astha iniziò a muoversi velocemente in quella direzione, ma Abel le afferrò frettolosamente il braccio.
“Ehi, che fai, vai così?”
“È ovvio. Lo prenderò per la collottola e lo farò confessare. Basta trascinarlo nell'ombra...”
“Non è uno scherzo, non si fa così da queste parti! Lascia fare a me. E poi...”
Di fronte all'espressione insoddisfatta di Astha, Abel alzò rapidamente il dito.
“Ho una richiesta da fare.”
“Di che cosa si tratta questa volta?”
“Questo solo nell'improbabile caso in cui trovassimo subito l'obiettivo, ma... per oggi, per favore, astieniti dall'arrestarlo.”
“Che cosa?”
Astha stava quasi per staccare la testa a quell'idiota che parlava a vanvera, ma riuscì a fermarsi. Alcuni uomini in nero, che sembravano guardie del corpo, li stavano guardando con sospetto. Lei aprì il ventaglio che teneva in mano e avvicinò le sue labbra rosso perla all'orecchio del ‘Medico’. Resistendo ferocemente all'impulso di mordergli il lobo, sussurrò con voce profonda e minacciosa.
“L'hai visto anche tu! Se lasciamo libero quel tizio, il numero delle vittime non potrà che aumentare!”
“Oggi è l'ultimo giorno di Carnevale... Se l'obiettivo ci sfuggisse, avremo un grosso problema. Cosa pensi che accadrebbe se voi Metuselah iniziaste a combattere seriamente tra la folla?”
Il potere di combattimento di un singolo Metuselah equivaleva a quello di un intero battaglione di Terrestri. Se avessero iniziato a combattere tra loro nel bel mezzo di quella folla, i danni sarebbero inevitabili, quasi come in un una guerra civile.
“Se riusciamo a localizzare il nascondiglio, chiameremo i rinforzi. Perciò stasera, per favore, limitati a fare la ricognizione.... Va bene?”
“......”
“Signorina Astha?”
Astha distolse improvvisamente il viso e continuò a guardare il gruppo di uomini mascherati che ridevano e chiacchieravano animatamente con un'espressione severa sul volto, ma presto tornò la sua voce tonante.
“...Molto bene. Lo prometto. Per ora, stasera, ci limiteremo a cercarlo.”
“Bene. Allora andiamo.”
Con un sospiro di sollievo, Abel annuì e si diresse malfermo verso il tavolo della roulette.
“Mi scusi. Lei è il capo croupier, Signor Russo, giusto? Vorrei chiederle una cosa...”
L'uomo che si voltò verso di loro sembrò per un attimo abbagliato dalla bellezza di Astha, ma poi sorrise e si inchinò.
“Benvenuti. Cosa posso fare per voi?”
“Ehm... in realtà... eeeh!?”
"Toglietevi di mezzo, devo interrogare questo tizio... Allora, dov'è questa ragazzina chiamata Foscarina?”
Infilandogli il gomito nello stomaco e spingendo Abel da parte, Astha iniziò a parlare direttamente al croupier.
“Ho sentito dire che hai una relazione sentimentale con lei. Non ti servirà a nulla nasconderlo, capito? Dimmi la verità.”
“... Siete una poliziotta?”
“No, non lo siamo. Siamo...”
“Siamo cittadini comuni! Sì, gente comune, tutto qui. Oh, e lei è la sorella maggiore di Foscarina... Beh, è un po' disperata perché la sua sorellina è scomparsa.” Cercò di intromettersi Abel.
“La sorella di Foscarina? Aveva una sorella maggiore?”
“Eh? Ah, sì, in effetti ce l'aveva. Di recente è scesa dalle montagne per vedere la sorella... Ma lei sa dove si trova ora Foscarina?”
“Ho già detto alla polizia tutto quello che so.”
Con un sorriso educato - ma che sembrava guardarli dall'alto in basso - Russo si inchinò.
“Dopo tutto, Foscarina e io non eravamo fidanzati o cose del genere. Ho giocato un po' con lei e si è lasciata trasportare. Infatti, solo perché una volta abbiamo siamo stati a letto insieme, ha cominciato a comportarsi come se fosse la mia ragazza. Il che era una vera seccatura per me... Ma scusatemi, ora ho del lavoro da fare.”
“... Ehi, aspetta un attimo.”
Anche se Astha non sapeva molto delle relazioni amorose dei Terrestri, il tono di voce dell'altro uomo era stato sufficiente a irritarla. Con l'intenzione di dire qualcosa, allungò la mano verso il colletto di quel ‘Casanova’…
Tuttavia, le dita di Astha mancarono il bersaglio. Un istante prima, un pugno proveniente dal lato aveva già colpito il suo avversario sulla guancia.
“......Padre?”
“Oh, cosa?”
Il seducente ‘Casanova’ si accasciò pateticamente, emettendo un gemito, mentre l'alto ‘Medico’ fissava, perplesso, il proprio pugno serrato, come se lo vedesse per la prima volta.
“Ah, ehm, sono stato io per caso?”
“Figlio di puttana!” Un uomo vestito di nero, che sembrava essere una guardia del corpo, afferrò Abel.
Con le mani torte dietro la schiena, il prete emise un grido pietoso mentre veniva costretto a terra nel tentativo di venire sottomesso.
Come se non bastasse, qualcun altro gli diede uno spietato calcio nello stomaco ──
“Ugh!”
Tuttavia, l'autore dell'urlo, che sembrava quello di una rana, non era il prete. L'uomo in nero, che stava per prenderlo a calci, si stava ora contorcendo dal dolore, tenendosi il pomo d'Adamo che era stato colpito da un dito sottile.
“... Mi piace.”
Anche se non era sicuro di cosa ── o di chi ─ gli fosse piaciuto, Astha arricciò le labbra in segno di soddisfazione. Poi sollevò l'orlo dei suoi vestiti e alzò una delle sue lunghe gambe verso il soffitto e, un attimo dopo, un tacco affilato si abbatté sulla nuca dell'uomo in nero.
“Bastardo...!”
“Stronza!”
Un altro uomo in nero afferrò rudemente la spalla della giovane donna, ma in un attimo fu scaraventato in aria come se fosse privo di peso. Un grido stridulo si levò tra le signore impegnate nei loro pettegolezzi.
Poi, mentre un altro uomo della sicurezza vestito di nero lanciava un gancio sinistro insieme a un colpo vigoroso, il corpo dell’ ‘Innamorata’ si abbassò schivandolo. Il suo palmo si alzò come un fulmine, colpendo e spezzando il mento del gigante che si muoveva davanti a lei, e poi con una vigorosa ginocchiata colpì con precisione il plesso solare.
Ma in quel momento apparve improvvisamente un altro gruppo di una decina di uomini della sicurezza vestiti di nero.
“Ah! Un branco di terrestri! Ma non finirà mai così.”
Vedendo con la coda dell'occhio il seducente ‘Casanova’ che si era frettolosamente rialzato in piedi, sparire nel fondo della sala, Astha sfoderò le sue zanne bianche. Abbattere una decina di Terran non era difficile. Ma evitare di ucciderli ed andarci piano era un lavoro duro, e se ci fosse voluto troppo tempo, il bersaglio principale sarebbe potuto scappare. E poi, soprattutto... era tutto troppo complicato!
“Ok, è il tuo turno, padre. Vai!”
“Ah?”
Astha lo raccolse come se fosse un oggetto, poi, come se fosse un gattino, gli diede una leggera spinta.
L'alto sacerdote inciampò e finì tra gli astanti, cadendo su una ragazza.
“Ahh! Cosa stai facendo? Sei un pervertito!”
“Mi scusi, ehm, ma come si dice? Ama il tuo prossimo... Ugh!”
Dopo aver ricevuto uno schiaffo sulla guancia destra, il prete cadde di faccia su un vicino tavolo da gioco. La fortuna volle che gli uomini dall'aspetto sgradevole che giocavano a poker si fossero già alzati. Il gruppo di uomini di sicurezza vestiti di nero arrivò appena in tempo e iniziò a spingere via gli uomini arrabbiati. Ma non passò molto tempo prima che il confronto tra i due gruppi si trasformasse in una rissa che finì per coinvolgere tutti i presenti.
“Ehi, calmatevi, per favore! Per favore, calmatevi tutti! Ah, il Signore ha detto: Amate i vostri nemici... Oh! Ah, mi sanguina il naso! Il mio naso sta sanguinando...”
In un attimo il casinò si trasformò in un calderone di caos e confusione, e nessuno si accorse che la figura dell' ‘Innamorata’ un certo punto era scomparsa.
“Dannazione, chi diavolo è quella donna...?” Il ‘Casanova’ si guardò indietro mentre scappava, il fiato corto per la corsa. Nel corridoio buio non c'era nessuno. Il quarto piano era un'esclusiva del proprietario e, a parte lui, nemmeno il personale era autorizzato ad entrare.
Dopo essersi accertato che nessuno lo avesse seguito, Russo bussò alla porta di quercia rivestita di legno.
“Mi scusi, signore. Sono Russo. Vorrei informarla di una cosa, se possibile...”
"Si accomodi."
La porta si aprì con uno scricchiolio.
“C'è parecchio rumore laggiù. È successo qualcosa?”
L'interno della stanza era immerso nel buio più totale. Per quanto ne sapeva Russo, era sempre così. Sembrava che il proprietario di quel posto non avesse bisogno di luce.
“In realtà, è arrivato uno strano cliente... che ha chiesto della ragazza.”
“Uno strano cliente? Non era per caso una giovane donna?”
“Lo sapeva già?”
“'E dimmi, quella donna, indossava un vestito rosso e la maschera dell' ‘Innamorata’ per caso?"
“Sì! Come fa a saperlo?”
“Perché è proprio dietro di te... idiota! Sei caduto in un trucco da bambini!”
“Come?”
Russo non riuscì nemmeno a voltarsi: in quel momento, una piccola mano emersa dalle profondità dell'oscurità gli aveva già schiacciato la gola.
“Sinceramente sono stanco della stupidità dei Terrestri... Ma comunque, ne è passato di tempo, non è vero, Astharoshe?”
“Endre... Finalmente ti ho trovato...”
L' ‘Innamorata’ rispose con voce roca al ragazzo, che le sorrideva maliziosamente. La mano di Astha scomparve per un attimo. Quando riapparve, teneva in mano un lungo oggetto d'argento, che era stato nascosto nelle pieghe della sua gonna.
“Oh, quella è la Lancia di Gae Bolg, vero? Quegli idioti del mio paese d'origine ti hanno persino costretto a portare una cosa del genere... Non possono pensare seriamente che una ragazzina come te possa fare qualcosa contro di me, vero?” Mormorò Endre, per metà impressionato e per metà sdegnato. In quel momento, una luce rossa intensa cominciò a emanare dalla punta dell'oggetto che Astha teneva in mano. La luce si concentrò, assumendo la forma di una lunga spada nelle sue mani pallide.
“Endreeeeeeeeeeeee!”
Un attimo dopo, Astha spiccò un balzo e un urlo penetrante le esplose dalla gola.
#Endre Kourza#trinity blood#abel nightroad#sunao yoshida#rage against the moons#trinity blood novels#traduzione italiana#thores shibamoto#from the empire#astharoshe aslan#isaak fernand von kampfer
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From Diana Gadaldon, FB Official page
Happy New Year! And may this year hold much happiness for you all.
Have you got any resolutions for this year? Mine is to bloody STAY HOME and not let anyone (other than family) drag me off into the far blue yonder. (I swear, 2024 nearly killed me.)
I sat down at my computer this afternoon, determined to Write Something, as a gesture to the New Year. I have NO idea where this came from, but here it is...
[Excerpt from BOOK TEN (Untitled) (but I will tell you the title sometime this year), Copyright 2025 Diana Gabaldon]
“You love James Fraser, don’t you?” Minnie asked suddenly.
John shrugged, though not with indifference.
“Everyone who knows him loves him,” he said. “Except the people who hate him and/or want him dead, of course.”
Minnie gave him a look, and sniffed, seeing the twitch at the corner of his mouth.
“And/or, you say, Lord Ambiguous. So, there are people who hate him and therefore want him dead? Or are there people who hate him but don’t want him dead, or those who want him dead, but without any sense of personal animus?”
“I don’t know how you expect me to conduct a conversation—with you--without at least an occasional resort to ambiguity,” he retorted. “As for animus, the man’s a soldier, and we are at war. Thus, there are hundreds—if not thousands—of men who sincerely want him dead, but who have no idea who he is, let alone approve or deprecate his character.”
She made a sound that wasn’t a laugh, but acknowledged his point.
“And ambiguity is so useful, is it not?" she said. "For subterfuge and distraction, if not outright prevarication.”
“Prevarication, my left buttock,” he said. “I haven’t told you a single untruth. Today,” he added, in the interests of exactness.
“_You_ don’t hate him, I take it?”
There was a brief silence, broken by the murmur of conversation among the sailors mending sails on the after-deck.
“I tried,” he said.
“Me, too,” she said, fixing her eyes on the foaming green wake that fantailed behind them. “But only for a few minutes, after discovering that he had a wife. I mean, what would be the point?”
“I suppose this was before you met Hal?” he asked, amused.
“Well, yes. Though I will admit that Mr. Fraser’s admirable qualities continued to impress me, on the rare occasions when I encountered him. Have you ever met his wife?” she asked.
He took a deep breath, feeling the pull of his waistcoat buttons. Too little exercise.
“I married her,” he said.
Buon Anno! E che quest’anno porti tanta felicità a tutti voi.
Avete qualche proposito per quest’anno? Il mio è di restare DANNATAMENTE A CASA e non lasciare che nessuno (a parte la famiglia) mi trascini in terre lontane e sconosciute. (Giuro, il 2024 mi ha quasi ucciso).
Questo pomeriggio mi sono seduta al computer determinata a scrivere qualcosa, come gesto per il nuovo anno. Non ho la minima idea di dove sia venuto fuori, ma eccolo qui…
[Estratto da BOOK TEN (Untitled) (ma vi dirò il titolo entro quest’anno), Copyright 2025 Diana Gabaldon]
«Ami James Fraser, vero?» chiese improvvisamente Minnie.
John scrollò le spalle, ma non con indifferenza.
«Tutti quelli che lo conoscono lo amano» disse. «A parte le persone che lo odiano e/o vogliono vederlo morto, ovviamente.»
Minnie gli lanciò un’occhiata e sospirò, vedendo il cenno di un sorriso all’angolo della sua bocca.
«E/o, dici, Lord Ambiguo. Quindi ci sono persone che lo odiano e, per questo, vogliono vederlo morto? Oppure ci sono persone che lo odiano ma non vogliono vederlo morto, o altre che lo vogliono morto, ma senza alcun sentimento di animosità personale?»
«Non so come tu ti aspetti che possa avere una conversazione con te senza ricorrere almeno occasionalmente all’ambiguità,» ribatté. «Quanto all’animosità, è un soldato, e siamo in guerra. Perciò ci sono centinaia – se non migliaia – di uomini che desiderano sinceramente la sua morte, ma che non hanno idea di chi sia, né approvano o disprezzano il suo carattere.»
Emise un suono che non era una risata, ma che riconosceva il suo punto.
«E l’ambiguità è così utile, non è vero?» disse. «Per il sotterfugio e la distrazione, se non per la vera e propria prevaricazione.»
«Prevaricazione un corno,» disse lui. «Non ti ho detto neanche una bugia. Oggi,» aggiunse, per amor di precisione.
«Non lo odi, immagino?»
Ci fu un breve silenzio, interrotto solo dal mormorio dei marinai che riparavano le vele sul ponte di poppa.
«Ci ho provato,» disse.
«Anch’io,» rispose lei, fissando la scia verde e schiumosa che si allargava dietro di loro. «Ma solo per pochi minuti, dopo aver scoperto che aveva una moglie. Voglio dire, che senso avrebbe avuto?»
«Immagino fosse prima che incontrassi Hal?» chiese lui, divertito.
«Ebbene sì. Anche se devo ammettere che le ammirevoli qualità del signor Fraser hanno continuato a impressionarmi, nelle rare occasioni in cui l’ho incontrato. Hai mai conosciuto sua moglie?» chiese lei.
Lui fece un respiro profondo, sentendo la tensione nei bottoni del panciotto. Troppo poco esercizio.
«L’ho sposata» disse.
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#sam heughan#jamie fraser#outlander#outlanderedit#diana gabaldon#official#david barry#caitriona balfe#Spotify
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¡Hola! Hoy les traigo la actualización de recomendaciones, eh estado toda perdida en esta app por que la verdad me desanima es que no valla a tener apoyo, ¡pero! Aun así lo haré solo por el mero gusto <3
Para hoy les traigo una recomendación sencilla con el título de "MI HIJO ES HOMOSEXUAL" por la autora: mightydynamight en la plataforma de wattpad.
Esta historia narra desde el punto de perspectiva de las madres de nuestros respectivos protagonistas, Izuku y Katsuki, quienes después de contarles a sus madres acerca de su relación/o.s ellas deciden investigar más del tema y armar una guía para padres que presenten el mismo acontecimiento.
La lectura es ligera y sencilla, se podría categorizar en humor aunque eso depende de cada quien, sin embargo es buena para pasar el rato.
DATOS GENERALES:
Estado: emision/cancelada
Genero: humor
Liga:
Puntuacion: ★★★★☆
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#mha bkdk#bakudeku#deku#bkdk#kaachan#fanfic#my hero academia#mha#amistad#bakugou katsuki#wattpad#español#fyp#latinoamérica
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using timber isn't actually evil. clear cutting and doing nothing to ensure the health of forests that you've just logged from is
#wood keep the carbon it's stored up even when you cut down a tree#so using wood is actually better for reducing our carbon emisions when combined with consciousness of leaving trees and replanting#forest biology#forests
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Lui mi domina e mi viene nel culo
Maria incontrò Luca in un piccolo bar di periferia. I loro sguardi si incrociarono attraverso la penombra e lessero in quel breve attimo il desiderio reciproco. Luca era un uomo dall'aspetto severo, con occhi che promettevano un piacere intenso e una dominazione senza scrupoli. Maria, una donna dal corpo sinuoso e dai lineamenti delicati, sentì un brivido scendere lungo la schiena, un misto di paura e di eccitazione.
Dopo qualche scambio di battute, Luca prese l'iniziativa. "Vieni con me," disse con voce ferma, e Maria non se lo fece ripetere. Salirono in macchina e guidarono fino a un appartamento in città, un luogo dove le pareti erano intrise di storie passate e i letti raccontavano segreti inconfessabili.
Appena la porta si chiuse dietro di loro, Luca la spinse contro il muro, afferrandole i polsi con una mano mentre l'altra scivolava sotto la gonna. "Sei bagnata," mormorò, accarezzando la sua vulva attraverso l'intimo umido. Maria emise un gemito soffocato, sentendo le dita di lui che esploravano la sua fica con decisione.
"Togliti i vestiti," ordinò Luca, e Maria obbedì lentamente, scoprendo il suo corpo perfetto, le curve morbide e la pelle vellutata. Lui la osservava, gustandosi ogni centimetro di carne che veniva rivelato. "Ora inginocchiati," disse, e lei si mise in ginocchio davanti a lui, i suoi occhi livellati con la cerniera dei suoi pantaloni.
Maria liberò il pene di Luca, la cappella già gonfia e pulsante. Lo prese in bocca, muovendosi lentamente, assaporando il sapore salato della sua virilità. Luca la afferrò per i capelli, guidando il ritmo, spingendo più a fondo fino a sentire la gola di lei stringersi attorno alla sua erezione.
"Basta," disse Luca, tirandola su. La guidò verso il letto, spogliandosi rapidamente. "Mettiti a pecorina," ordinò, e Maria ubbidì, offrendogli la vista del suo culo sodo e della sua figa bagnata e aperta. Luca si inginocchiò dietro di lei, passando la lingua lungo la fessura del suo sedere, fermandosi a massaggiare il suo clitoride con movimenti circolari.
Maria ansimava, spingendo il bacino indietro, cercando più contatto, più pressione. "Ti piace, vero?" chiese Luca, infilandole due dita nella vagina calda e accogliente. "Sì," rispose lei con un filo di voce, sentendo il piacere crescere dentro di sé come un fuoco inestinguibile.
Luca la fece alzare e la posizionò davanti allo specchio, dove poté guardare il suo corpo nudo e quello di lui che si avvicinava alle sue spalle. "Guarda quanto sei bella quando godi," disse, mentre con una mano stimolava il suo clitoride e con l'altra la preparava per la penetrazione anale.
Maria si vide trasformata in una creatura di pura lussuria, i suoi seni che si muovevano al ritmo dei suoi respiri affannati, gli occhi che brillavano di desiderio. Luca le infilò lentamente il pene nel culo, spingendo con decisione mentre lei si abituava al suo membro vigoroso. "Respira," le sussurrò all'orecchio, e lei obbedì, rilassandosi e permettendo a lui di entrare completamente.
Il ritmo divenne incessante, ogni colpo di Luca la spingeva più vicino al baratro. Sentiva il suo pene che scivolava dentro e fuori dal suo ano stretto, un misto di dolore e piacere che la portava verso un orgasmo potente.
"Voglio che tu venga," disse Luca, e Maria si lasciò andare. L'orgasmo la colpì come un'onda anomala, un'esplosione di piacere che partì dal suo clitoride e si diffuse in tutto il corpo. Il suo ano si contrasse attorno al pene di Luca, e lui non se lo fece ripetere due volte. Con un ultimo colpo profondo, si lasciò andare, riversando la sua sborra calda nel suo intestino, riempiendola completamente mentre gemeva di puro godimento.
Rimasero abbracciati per qualche minuto, i loro corpi sudatati e intrecciati, fino a quando Luca si ritrasse dolcemente da lei. Maria si accasciò sul letto, soddisfatta e appagata, mentre lui la guardava con un sorriso di compiaciimento. Aveva trovato in lei una sottomessa perfetta, una donna che aveva accettato il suo dominio e ne aveva goduto fino in fondo.
Quella notte, Maria comprese che il sesso poteva essere molto più di un semplice atto fisico; poteva essere una danza di potere e desiderio, un viaggio attraverso i confini del proprio essere, dove la dominazione e il piacere si intrecciano in un racconto erotico senza tempo.
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Dantedì 2024
Purgatorio, Canto XVI. Dante e Virgilio avanzano lungo la III Cornice, attraverso il denso fumo che rende quel luogo più buio di una notte priva di qualunque stella e irrita fortemente gli occhi del poeta, che è costretto a chiuderli e ad appoggiarsi al maestro. Dante cammina come un cieco, seguendo la sua guida senza vedere nulla e Virgilio gli raccomanda di non separarsi da lui. Sente delle voci che invocano pace e misericordia, intonando le prime parole dell'Agnus Dei in modo tale che dimostrano un'assoluta concordia. Dante chiede a Virgilio se a parlare sono dei penitenti e il maestro risponde di sì, aggiungendo che si tratta degli iracondi. Incontrano Marco Lombardo, che in vita fu uomo di mondo e conobbe quella virtù cortese che ormai tutti hanno abbandonato. Egli aggiunge che in quella direzione si arriva alla scala e chiede a Dante di pregare per lui, una volta che sarà giunto in Paradiso. Il poeta gli chiede perchè il mondo è privo di quella virtù cavalleresca tanta cara al Nostro. Lombardo, dopo aver fatto un lungo sospiro, dice:
Alto sospir, che duolo strinse in «uhi!», mise fuor prima; e poi cominciò: «Frate, lo mondo è cieco, e tu vien ben da lui.
Voi che vivete ogne cagion recate pur suso al cielo, pur come se tutto movesse seco di necessitate.
Se così fosse, in voi fora distrutto libero arbitrio, e non fora giustizia per ben letizia, e per male aver lutto.
Lo cielo i vostri movimenti inizia; non dico tutti, ma, posto ch’i’ ‘l dica, lume v’è dato a bene e a malizia,
e libero voler; che, se fatica ne le prime battaglie col ciel dura, poi vince tutto, se ben si notrica.
Dapprima emise un profondo sospiro, che poi si tramutò in «uhi!»; poi iniziò: «Fratello, il mondo è cieco e tu dimostri di venire da lì.
Voi che siete in vita riconducete la causa di tutto al Cielo, come se esso determinasse ogni cosa necessariamente.
Se fosse così, in voi non ci sarebbe più il libero arbitrio, e non sarebbe giusto essere premiati per la virtù, ed essere puniti per la colpa.
Il Cielo inizia i vostri movimenti, e neppure tutti; ma anche ammettendo ciò, voi siete in grado di distinguere il bene dal male, e avete il libero arbitrio; il quale, se anche incontra difficoltà nelle prime battaglie con gli influssi astrali, poi vince ogni cosa, purché venga ben nutrito.
Purgatorio, Canto XVI, 64-68.
Buon Dantedì a tutti!
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- Papà io esco, sono arrivati i miei amici a prendermi.
- Va bene Daniele buon div... ma come diavolo sei vestito?
Davanti a me ho la copia bianca e "roscia" di Will Smith nel film Man In Black. Daniele indossa un completo nero con cravatta nera e camicia bianca. Capelli ingellati e pettinati all'indietro e per finire occhiali da sole.
- Andiamo al cinema padreH!
- Ma così vestito, con questo caldo, con l'afa, con... con... confesso che non capisco.
- Andiamo a vedere Barbie il film e abbiamo deciso di andarci vestiti così - mi spiega mentre sorride a sessantaquattro denti.
Vado alla finestra e guardo in strada, sono tre ad aspettarlo e tutti con completo nero e camicia bianca. Capelli impomatati stile anni cinquanta con sorrisi e sghignazzi a profusione.
Così mi ritrovo a guardare sconsolato mio figlio che in auto con i suoi amici parte per la goliardica impresa, guardandoli meglio anziché i Man In Black mi sembrano Le Iene di Quentin Tarantino.
Probabilmente da padre ho sottovalutato la voglia di ridere e scherzare di mio figlio, dei ragazzi d'oggi, dimenticando che anche io da giovane combinavo guai o facevo delle immani cazzate.
Come quella volta che a bordo della FIAT 500 di mia madre, mi riferisco a una FIAT 500 degli anni '60, feci salire sei miei amici. Ci incastrammo l'uno con l'altro utilizzando l'apertura della capote per far uscire qualche testa o gamba, eravamo in sette a bordo di un'auto che poteva ospitare al massimo due passeggeri comodi davanti e due semi comodi e semi sofferenti dietro.
Facemmo circa trecento metri, poi il fondo dell'auto cedette e mi ritrovai con il sedere sull'asfalto.
Mi ricordo ancora oggi il volto di mio padre che scuoteva la testa, tra l'incredulità e la rassegnazione che suo figlio fosse un perfetto idiota, mentre aiutava il carro attrezzi a recuperare l'auto.
Del resto che io avessi aspettative alte dal mio primogenito in fondo dovevo sospettarlo. Come quella volta che ancora neonato e in fase di lallazione, emise dei suoni tipo "Nghe oo bobo ebeo eijo", che io naturalmente interpretai il suo lalluziare come se avesse detto "acido desossiribonucleico". Dio un genio! Forse guardo troppo i programmi di Alberto Angela.
Devo essere più tollerante, comprendere che il diritto alla felicità dovrebbe esistere per tutti, così come il tempo delle sciocchezze.
Di diventare troppo serio in realtà, riflettendoci su ora, non glielo auguro proprio. Del resto io quando sono alla cassa di un fast food esigo il giocattolo in omaggio con il menù, non importa quanti anni ho o se lo voglio per i miei figli. Io lo voglio e basta!
In effetti un mondo di figli premio Nobel sarebbe un mondo triste, servono anche quelli che amano ridere, scherzare e rispettando il prossimo fare anche qualche scemenza. Quelli che si fermano a un chiosco in piena notte per farsi un panino, quelli che hanno il cuore a mille quando provano nuove emozioni, esperienze di vita. Quelli che con una risata ti riempono una casa di calore.
Del resto anche io da ragazzino ero intelligente ma non mi applicavo, magari un giorno comincerò ad applicarmi. Senza fretta, ho più tempo che vita.
#libero de mente#ironia#pensiero#frase divertente#frase#amore#racconto#dialoghi#figlio#vita#divertiti#divertirsi#barbie#man in black#le iene
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I LOGGED IN JUST FOR A QUICK EPISODE AND FOUND OUT FAIRY TAIL 100 YEARS QUEST IS ALREADY ON EMISION? OMG
#fairy tail#i was rewatching it but ngl i stopped midway 😭#im so excited!!!#too bad i won’t be able to watching it cause#midterms 🥲
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CONTINUARA...
PAGINAS: 042, 043,044,045,046 Y 047
ONLINE TU MANGA ONLINE:
https://lectortmo.com/library/doujinshi/59108/sasunaru-no-puedes-gustarme
ONLINE DEVIANTART:
https://www.deviantart.com/sasunarupaty-ita/gallery/77617198/sasunaru-comic-no-puedes-gustarme
SasuNaru Comic R-18 - No Puedes GustarmeSasuNaru Comic -No Puedes Gustarme Titulo: No Puedes Gustarme Anime: Naruto shippuden Characters: Masashi kishimoto Tipo: Comic Estado: EN EMISION Pareja: Sasuke Uchiha x Naruto Uzumaki Genero: Yaoi (R18) Artista: SasuNaru Paty-Ita SIPNOSIS: Sasuke le pide salir a Naruto, pensando que algún día Naruto le abrirá su corazón. Naruto acepta salir con el pensando que Sakura se olvidara de sasuke para salir con ella ¿Qué pasara cuando sus planes no resulten como ellos lo esperaban?
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