#Comitato promotore
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Energia Nucleare? Sì, Grazie! Anche Barosini di Azione Lancia la Raccolta Firme per una Nuova Proposta di Legge
Una battaglia per l'energia pulita e la neutralità climatica entro il 2050
Una battaglia per l’energia pulita e la neutralità climatica entro il 2050 Azione lancia una nuova iniziativa: una proposta di legge di iniziativa popolare per reintrodurre l’energia nucleare nel mix energetico nazionale. Barosini, portavoce del partito, ha annunciato con orgoglio il lancio di una raccolta firme per sostenere questo progetto, che considera fondamentale per raggiungere gli…
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Grazie Lapini sei l'unico rimasto a fare con le tue foto una narrazione realistica di ciò che accade. Il TG3 regionale fascio leghista doc ha dedicato 30 secondi netti al presidio dopo 5 sulla uno bianca e a seguire altri 5 alle attività nelle case di riposo per anziani per finire con un servizio infinito sulla vittoria del Bologna Ha fatto vedere immagini insensate, ha bollato tutto come "scontri " ha ridotto il comunicato ad un bignami , traslando il nome del comitato promotore ha etichettato il presidio come partecipato da fantomatici giovani palestinesi . Certo una picevole sorpresa che Bologna sia abitata da tanti giovani palestinesi! Ricordiamoci che con un'informazione libera la politica si guarderebbe bene di fare quello che fa. Non bastano i presidi bisogna smettere di guardarla questa RAI e pure il resto della tv. Da liceale ho approfondito molto gli studi e letture sull'Olocausto e spesso mi sono chiesta come il mondo potesse essere stato a guardare pur sapendo ora lo so, l'ho capito anche troppo bene. Il popolo palestinese è sulla coscienza di ognuno di noi. Ricordiamocelo domattina quando ci guardiamo allo specchio. Sentiamocela tutta la responsabilità quando dopo le veline di nonna Mara Venier riaccendiamo la TV e paghiamo il canone.
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Il 30 agosto 5 operai sono morti travolti da un treno a Brandizzo. Lavoravano sui binari, costretti dall'azienda a farlo nonostante il passaggio dei convogli non venisse interrotto, per risparmiare tempo e soldi.
Li chiamano incidenti, ma è una strage continua di lavorator3 in nome del profitto. Ma non siamo impotenti di fronte a questi orrori. Possiamo unirci, convergere per mettere insieme le forze e attaccare questo sistema. L'Unione Sindacale di Base insieme a diverse forze politiche d'alternativa #anticapitalista ha messo in campo una legge di iniziativa popolare per introdurre il reato di omicidio sul lavoro. Potete partecipare alla campagna e sapere dove firmare contattando le organizzazioni del comitato promotore e saperne di più da qui:
#lavoro#omicidio sul lavoro#working class#working class art#diritti#diritti dei lavoratori#anti capitalism#drawing#digital art#lotta di classe#class struggle#socialist art
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Al via firme contro l’invio di armi. Enzo Pennetta (Portavoce “Ripudia la guerra”): “Superare le distanze politiche. Lo chiede la maggioranza degli italiani”
Maurizio Blondet 21 Aprile 2023
Antonio Di Siena
Enzo Pennetta, saggista e docente di scienze naturali, è il portavoce di Ripudia la Guerra, comitato promotore della campagna referendaria contro l’invio di armi in Ucraina e negli altri teatri di guerra. L’Antidiplomatico l’ha intervistato alla vigilia dell’avvio, domani 22 aprile, della raccolta firma su tutto il territorio nazionale.
Come nasce il comitato Ripudia la Guerra?
Ripudia la Guerra nasce per volontà di un gruppo di giuristi che si interroga da tempo sul fenomeno dell’invio delle armi, una deroga a una norma generale. L’idea è intervenire sulla legge che consente l’eccezione. E il comitato ha precisamente questo compito: creare le condizioni per mettere in collegamento tutte le realtà interessate a sostenere la causa. Hanno avviato un meccanismo pensato per essere apartitico e rivolto ai cittadini, di cui io sono il semplice portavoce.
La legge che volete abrogare con il referendum – la 185/1990 che vieta “l’esportazione, il transito, il trasferimento di armi verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite” – non è già palesemente in contrasto con l’articolo 11 della Costituzione?
Nel nostro nome c’è già un chiaro riferimento all’articolo 11, ma l’obiettivo non è certo una dichiarazione di incostituzionalità. Dal punto di vista giuridico siamo testimoni di come l’interpretazione giuridica della Costituzione possa essere molto varia. Il principio del ripudio della guerra è di carattere assoluto oppure è lecito contraddirlo perché l’Ucraina si sta difendendo? Dipende dall’interpretazione. La mia idea è che l’Italia ripudi la guerra in toto. A meno che non ci siano di mezzo i trattati internazionali. Ma è un punto discutibile. Ciò che sappiamo per certo, invece, è che possiamo salvaguardare il principio dell’art. 11 chiedendo l’abrogazione di una legge nazionale. Andando cioè a colpire un articolo di una legge nazionale che è svincolato da qualunque Trattato. Il popolo con un referendum può abrogare qualunque legge. Ci potranno bloccare lo stesso ma non per quel motivo. Non serve far leva sull’incostituzionalità – che probabilmente c’è pure – ma promuovere un atto più diretto: l’abrogazione della norma.
Qualcuno sostiene che un referendum di questo tipo è estremamente rischioso perché sussiste la possibilità che non si raggiunga il quorum. In questo caso il governo avrebbe sostanzialmente mano libera per agire indisturbato.
Inizierei col dire che il governo sta già facendo quello che vuole. Non mi piace scommettere ma raccoglieremo le firme necessarie. E quando 500.000 cittadini dicono “no” è già un segnale fortissimo, che obbliga chi vuole agire diversamente a farlo in maniera sfacciata. Il mancato raggiungimento del quorum è un rischio che possiamo correre, perché se invece lo raggiungiamo la vittoria sarà schiacciante.
Eppure, anche difronte a vittorie inequivocabili, la volontà popolare espressa attraverso la consultazione referendaria potrebbe essere comunque ignorata, disattesa o aggirata con nuovi provvedimenti di legge in nome della ragion di Stato. È già accaduto al referendum italiano sull’acqua pubblica o a quello greco contro la Troika. Ti sembra una valida ragione per non imbarcarsi in questa avventura?
La possibilità certamente esiste, ma dobbiamo guardare la cosa con altri occhi. L’unico risultato utile non è che il referendum passi e la legge venga abrogata, quello è il risultato massimo. Ce ne sono altri, altrettanto importanti, che si ottengono strada facendo. Già oggi abbiamo ottenuto un risultato: l’informazione è obbligata a occuparsi del tema che solleviamo. La dissonanza tra decisione del parlamento e volontà della maggioranza della popolazione è già posta alla loro attenzione, mentre magari sarebbe più comodo fare finta di niente. E sarà così per ogni fase successiva. I banchetti per strada sono una presenza fisica che infastidisce i media, specialmente se l’intenzione è condizionare l’opinione pubblica. E il referendum è uno strumento straordinario, perché anche le persone più distratte si accorgono che sta succedendo qualcosa. Per assurdo se anche ci fermassimo adesso – per il solo fatto che tanta gente ne sta parlando e ha iniziato ad aggregarsi in un corpo solo che non vorrebbero che ci fosse, perché scardina la propaganda e la manipolazione mediatica – ne sarebbe già valsa la pena.
Pochi giorni fa Michele Santoro ha fatto appello per una staffetta contro le armi. Quanto è importante allargare il più possibile il fronte contro la guerra?
Serve allargarlo il più possibile. Tutti possono sostenere Ripudia la guerra senza temere che qualcuno se ne intesti i meriti. Quindi non c’è motivo di valutare le opportunità o le alleanze. Certo, se si presentasse una formazione palesemente delinquenziale starebbe certamente fuori. Ma nell’ambito delle forze politiche, per quanto fra loro molto distanti, il problema non si pone. Restano eventualmente in conflitto ma convergono sulla questione specifica. La pluralità non può che essere un valore aggiunto, d’altronde ci serve il sostegno della maggioranza della popolazione italiana. Un risultato possibile solo coinvolgendo realtà molto differenti.
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Si sta per costruire una pista da bob per le olimpiadi invernali che costerà 124 milioni. Costerà 694.000 € all'anno per la refrigerazione, avrà la necessità di un prelievo idrico di 3000 metri cubi di acqua e per far spazio al tracciato si sacrificheranno 25.000mq di lariceto con l'abbattimento di 500 grandi larici. E se vi dicessi che la pista realizzata a CesanaTorinese costruita per le olimpiadi di Torino del 2006 è stata abbandonata subito dopo per gli alti costi? Impianto costato 110 milioni di euro. La domanda sorge spontanea: è indispensabile costruirne un'altra a Cortina? Ebbene il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha detto no ma gli ottusangoli del Comitato promotore di MilanoCortina2026 hanno risposto che la pista da bob la fanno comunque. Non importa che ci sia già stato l'esempio di Cesana, non importa che in tutta Italia ci siano soltanto una trentina di atleti a praticare questo sport. E non importa neanche che i bandi sono andati deserti e si procederà per trattativa privata. Bisogna spendere per forza "ad cazzum" i soldi degli italiani e fare un altro disastro ambientale, come se non bastassero i cambiamenti climatici in atto e il consumo di suolo che avanza come se non ci fosse un domani. E se vi dicessi che a 160 km c'è già un'altra pista da bob a Innsbruck e che il sindaco ha dato la disponibilità ad ospitare le gare di bob? E se poi vi dicessi che il costo per l'adeguamento sarebbe di 27 milioni ma che il primo cittadino di Innsbruck george Willi chiede un contributo di soli 15 milioni? 0 alberi abbattuti, 0 impatto ambientale e 110 milioni risparmiati. Bisogna davvero essere ottusi, ciechi sordi, incapaci e con manie di grandezza, dei geni del male per perseverare in questo piano diabolico. Soldi degli italiani buttati dalla finestra per distruggere l'ambiente. Da denuncia. Se abitassimo in un paese civile, con un governo lungimirante, con una visione del futuro una tale opera non sarebbe neanche presa in considerazione..ma abitiamo in una repubblica delle banane. Rivotateli mi raccomando.
pier luigi pinna
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Extinction rebellion segue le direttive operative e le tattiche del "comitato dei 100", gruppo politico fondato in Gran Bretagna, come XR, nel 1961 dal fabiano Bertrand Russell.
Il comitato dei 100 fu promotore dei temi che svilupparono le rivolte giovanili del '68.
Ci sono dietro sempre le stesse mani e persino gli stessi slogan. Non c'è mai stato nulla di spontaneo. Non ci sono le idee dietro i movimenti, ci sono i piani per contenere le idee.
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La Sicilia contro gli inceneritori. Presidio a Palermo il 27 novembre
La Sicilia contro gli inceneritori. Presidio a Palermo il 27 novembre.
Si terrà mercoledì 27 novembre 2024, a partire dalle ore 10:00 a Piazza Indipendenza sotto Palazzo d’Orleans, la presentazione del nuovo Comitato Promotore della Rete Sicilia Pulita. Questo comitato si impegnerà nei prossimi mesi e anni a contrastare la costruzione dei due mega inceneritori voluti dal Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani. Il comitato riunisce una vasta gamma di…
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500 MILIARDI DI SPRECHI E MALAPOLITICA
Conferenza Stampa ed incontro pubblico. 27 settembre 2024, ore 11,30 – HOTEL HIVE (Via Torino, 6 Roma) Comitato promotore proposta di legge di iniziativa popolare per eliminare sprechi e malapolitica. Tagliare le spese inutili che gravano sul bilancio nazionale e sulle tasche della collettività, per un totale di ben 500 miliardi di euro; fondi che potranno essere destinati per ridurre il…
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Castagna del Partenio verso l'IGP, domani mercoledì 18 settembre la pubblica audizione
Si avvia a conclusione l’iter nazionale per la proposta di riconoscimento della Castagna del Partenio Igp. Domani (18 settembre), alle ore 18, presso la sala del Centro Congressi “De Simone” di Summonte, si terrà la riunione di pubblico accertamento convocata dal Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF), dal Comitato Promotore “Castagna del Partenio IGP” e…
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#NewsPA - Palermo Capitale italiana volontariato '25. Lagalla e Pennino: "Riconoscimento di prestigio"
Palermo Capitale italiana del volontariato 2025. A deciderlo il direttivo di CSVnet (associazione nazionale dei centri di servizio per il volontariato italiani) che ha accolto la proposta avanzata dal CeSVoP insieme al comitato promotore composto anche dal Comune di Palermo, dal Forum Terzo settore Sicilia e dalla Caritas diocesana. Read More Palermo Capitale italiana del volontariato 2025. A…
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Autonomia differenziata: il 20 luglio 2024 parte la campagna referendaria. Iniziative del comitato promotore in tutta Italia, insossanita
VAI A: CONTRO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA, REFERENDUM: Sì all’Italia unita, libera, giusta – sossanita CONTRO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA, REFERENDUM: Sì all’Italia unita, libera, giusta vedi anche: https://www.cgil.it/referendum/referendum-autonomia-differenziata-2025/contro-lautonomia-differenziata-si-allitalia-unita-libera-giusta-kv0mbb6b
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La nuova legge sull’Autonomia differenziata: “Una boiata pazzesca”
L'autonomia differenziata è la legge più sconclusionata mai approvata dal parlamento italiano.
Insomma, “una boiata pazzesca”.
Italia Viva era presente questa mattina alle 10,30 in Piazza Carignano a Torino per il lancio del referendum abrogativo contro l'autonomia differenziata insieme a tantissime associazioni e partiti.
Obiettivo dichiarato dal comitato promotore, raccogliere 700.000 firme entro metà settembre e portare al voto il 50% degli italiani + 1.
Una legge strampalata da azzeccagarbugli.
L’argomento contro l’autonomia differenziata non può essere “oddio oddio distruggete il Sud”
Come sostiene il responsabile economico di Italia Viva Luigi Marattin,
“L’argomento contro l’autonomia differenziata è un altro.
Pensare di vivere in un paese in cui funzioni come “grandi reti di trasporto e navigazione”, “energia”, “istruzione”, “rapporti internazionali e con la Ue”, “ambiente”, “coordinamento della finanza pubblica” ecc. sono gestite dallo Stato o dalla Regione a seconda della regione in cui ti trovi, è un qualcosa che ha a che fare con la follia, non con la politica.
Pensate ad un imprenditore che ha interessi in più regioni italiane: per chiedere un’autorizzazione da un lato deve parlare con lo Stato, dall’altro con la regione. Un incubo burocratico. Per non parlare che molte di quelle materie ormai (ambiente, ricerca scientifica ecc.) non hanno senso neanche più a livello nazionale, ma europeo.”
Nella foto il gruppo di militanti di Italia Viva che hanno partecipato alla manifestazione di questa mattina in Piazza Carignano a Torino.
Pier Antonio Pasquero
Presidente di ITALIA VIVA del Chierese-Carmagnolese
Mariangela Ferrero
Presidente ITALIA VIVA Torino provincia.
#autonomiadifferenziata#autonomia differenziata#italia viva#italiaviva#italiavivadelchierese#chieresecarmagnolese#autonomia
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📣 La prossima settimana partirà la raccolta firme per il referendum abrogativo della legge sull'#autonomiadifferenziata. L'ANPI è parte del Comitato promotore. Ecco il nostro volantino con le ragioni per cui ci battiamo. #Costituzione
BY GUIDO ARCI CAMALLI, ARCI GUERNICA, ARCI BRIXTON, ARCI CAMPO FRAGOLE, ARCI SOLIDARIETà, ARCI REAL. ARCI TAMBURUNE, ARCI FUORI ORARIO, ARCI VENEZIA, ARCI PEPPINO IMPASTATO, ARCI PIKKIA , ARCI COMO, ARCI VAL SUSA, ARCI ceriana, arci ventimiglia, arci bergamo, arci genova, arci torino, arci locomotiva arci nazionale arci provinciale imperia
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Verona, istituito il premio internazionale a Giovanni Zenatello
Verona, istituito il premio internazionale a Giovanni Zenatello Il Festival Internazionale Maria Callas inaugura una partnership con la famiglia Zenatello per la presentazione e il conferimento del Premio Internazionale Giovanni Zenatello, che da quest'anno - con il patrocinio del Comune di Verona - verrà consegnato il 2 agosto, durante la cerimonia del Premio dedicato alla Divina. Un contributo che arricchisce le attività del festival ricordando il celebre tenore, scopritore del soprano greco-americano che egli ascoltò in un'audizione a New York, intuendone subito il talento e scritturandola per quattro recite a 40.000 lire ciascuna (poi diventate cinque) ne La Gioconda di Ponchielli nella stagione del 1947, di cui era direttore artistico. Divenne così il suo mentore. Da quel debutto resta indelebile il legame del soprano con Verona come lo è quello di Zenatello, artista che con la rappresentazione di Aida il 10 agosto 1913, sotto la direzione di Tullio Serafin, segna la nascita del Festival lirico in Arena Il prestigioso riconoscimento è un'opera in ottone a firma dell'orafo Pino Antoniazzi. All'importante iniziativa aderisce Confcommercio Verona che, nella sensibilità del suo presidente Paolo Arena vuole accentuare come questo artista geniale sia così importante nella memoria di Verona e nel binomio con la Callas. Il progetto darà vita a un Comitato che intende coinvolgere le istituzioni cittadine e internazionali per festeggiare nel 2026 i 150 anni dalla nascita del tenore. A suggellare la nuova collaborazione giovedì 6 giugno alle ore 17, presso la Società Letteraria di Verona, si terrà la conferenza "Giovanni Zenatello, il tenore dei due mondi. Verona, l'Arena, la Callas", a cura del critico musicale Davide Annachini. "Siamo orgogliosi di sostenere il Premio Internazionale dedicato a Giovanni Zenatello – afferma il consigliere comunale e vice presidente della commissione Cultura – un'iniziativa che celebra non solo il talento e l'eredità artistica del tenore veronese Giovanni Zenatello, ma anche il legame duraturo tra Verona e il mondo dell'opera lirica. Zenatello non è stato solo un tenore di fama mondiale, ma anche un uomo di grande visione illuminata e spirito imprenditoriale che ha contribuito a rendere grande Verona nel mondo". "Giovanni Zenatello è un artista fondamentale nella storia di Verona e nell'ascesa artistica della giovane Callas - dichiara Nicola Guerini, promotore del Festival e Premio Maria Callas - il nostro territorio non può e non deve dimenticare figure che con la loro visione e il loro talento hanno inaugurato una nuova epoca per le comunità. La Callas e Zenatello sono legati indissolubilmente tra loro e a Verona: la Callas gli deve il debutto sul palcoscenico areniano, Verona gli deve la magia del teatro all'aperto più grande del mondo". "Il maestro Nicola Guerini, ideatore e promotore del Premio Maria Callas, da anni ricorda il ruolo del tenore Giovanni Zenatello nel debutto del giovane soprano greco-americano e nella storia della nostra città. Da quest'anno il premio dedicato alla Divina sarà affiancato a quello dedicato al tenore e manager, suo scopritore e pigmalione - dichiara Giovanni Zenatello -. La famiglia Zenatello, nel ringraziarlo sentitamente, è lieta ed onorata di partecipare attivamente a questo importante evento, ricordando il legame di due grandi artisti con Verona nel mondo". "Confcommercio Verona aderisce con entusiasmo a questa iniziativa - dichiara Paolo Arena, presidente di Confcommercio Verona - che rende omaggio a una personalità di assoluto rilievo della storia veronese: un artista e un manager geniale che merita la riconoscenza di tutti i veronesi e degli imprenditori per l'intuizione che lo portò a ideare la stagione areniana. Grazie al Festival lirico, i nostri territori beneficiano di un evento unico al mondo, spettacolare ed emozionante, che dà lustro, popolarità, autorevolezza e genera uno straordinario indotto economico". Giovanni Zenatello Giovanni Zenatello, tenore veronese di fama internazionale e impresario teatrale in Italia e all'estero, fu artista di sensibilità moderna e uomo di teatro dalle geniali intuizioni, di visionaria proiezione al futuro per il mondo dell'opera lirica. Dotato di voce brunita e squillante, nel 1902 debuttò alla Scala di Milano sotto la direzione di Arturo Toscanini e fu interprete di ruoli drammatici ed eroici, ricordato come specialista di Radames in Aida e soprattutto come Otello di Giuseppe Verdi. Il 17 febbraio 1904 fu interprete di Pinkerton alla prima assoluta della Madama Butterfly di Puccini alla Scala e poi ancora per la versione riveduta dell'opera a Brescia. Nel 1913 il suo apporto fu decisivo per la trasformazione dell'Arena di Verona in teatro d'opera all'aperto, finanziando la realizzazione di una spettacolare Aida da cui avrebbe preso il via il festival lirico più popolare al mondo. Quando si ritirò dalle scene si dedicò all'insegnamento e aprì a New York una famosa scuola di canto. Ma non va dimenticato che fu anche talent scout di raffinato intuito: fu lui a scoprire cantanti destinati alla celebrità come Miguel Fleta, Lily Pons, Nino Martini e, soprattutto, Maria Callas.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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La lista della presidente è in bilico? Pentenero: «Bisogna accelerare i tempi»
Presentato il comitato promotore della lista civica del presidente Alberto Cirio, con nomi di spicco che vanno dal mondo sanitario all’imprenditoria, lo sguardo si sposta verso la candidata del centrosinistra Gianna Pentenero. Anche lei in questi giorni sta lavorando alacremente alla composizione della sua lista civica. Ma il tempo stringe e le difficoltà non mancano. «Sto cercando la strada più…
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Sarà Riyahd ad ospitare Expo 2030, la dura sconfitta di Roma
Riyahd, capitale dell'Arabia Saudita, è stata scelta come città sede dell'Expo 2030. La decisione è stata presa il 28 novembre 2023 dal Bureau International des Expositions (BIE), l'organizzazione intergovernativa che gestisce le esposizioni universali. La vittoria di Riyahd per Expo 2030 La vittoria di Riyahd è stata annunciata dal segretario del BIE, Dimitri S. Kerkentzes, durante una cerimonia a Parigi. La città saudita ha ottenuto 119 voti su 182, battendo le altre due finaliste, Busan, in Corea del Sud, e Roma, in Italia. Il tema dell'Expo 2030 di Riyahd sarà "L'era del cambiamento: insieme per un futuro lungimirante". L'evento si svolgerà dal 1° ottobre 2030 al 31 marzo 2031 e si prevede che ospiterà oltre 25 milioni di visitatori da tutto il mondo. Il progetto vincente dell'Arabia Saudita La vittoria di Riyahd è una vittoria importante per l'Arabia Saudita, che sta cercando di modernizzare il proprio Paese e aprirsi finalmente al mondo. L'evento è previsto per coincidere con il centenario della fondazione del Regno saudita e sarà un'occasione per mostrare al mondo il cambiamento in atto nel Paese. Il progetto di Riyahd per l'Expo 2030 prevede la costruzione di un nuovo distretto espositivo di 5,3 chilometri quadrati, che sarà alimentato soprattutto da energia rinnovabile. Il distretto sarà progettato per essere sostenibile e ospitare eventi culturali e commerciali. Critiche da Roma La vittoria di Riyahd ha suscitato polemiche soprattutto in Italia, dove la candidatura di Roma è stata sconfitta. Il presidente del comitato promotore dell'Expo di Roma, Giampiero Massolo, ha parlato di "mercantilismo" da parte della comunità internazionale, che per due terzi ha votato per Riad. Tuttavia, la vittoria di Riyahd è un risultato storico per l'Arabia Saudita e un'occasione per il Paese di mostrare al mondo il proprio impegno per il cambiamento e la modernizzazione. Foto di 652234 da Pixabay Read the full article
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