#mix energetico
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pier-carlo-universe · 19 days ago
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Energia Nucleare? Sì, Grazie! Anche Barosini di Azione Lancia la Raccolta Firme per una Nuova Proposta di Legge
Una battaglia per l'energia pulita e la neutralità climatica entro il 2050
Una battaglia per l’energia pulita e la neutralità climatica entro il 2050 Azione lancia una nuova iniziativa: una proposta di legge di iniziativa popolare per reintrodurre l’energia nucleare nel mix energetico nazionale. Barosini, portavoce del partito, ha annunciato con orgoglio il lancio di una raccolta firme per sostenere questo progetto, che considera fondamentale per raggiungere gli…
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falcemartello · 9 months ago
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Avete comprato un’auto elettrica nuova fiammante perché, oltra ai generosi incentivi statali, vi hanno raccontato che emette 0 gCO2/km?
Devo darvi una cattiva notizia: non potevate fare scelta più sbagliata e vi dimostrerò perché.
Innanzitutto, perché non esiste alcuna prova scientifica che un aumento delle emissioni di CO2 in atmosfera determini un aumento della temperatura media globale o, in generale, un qualsivoglia cambiamento climatico.
Ma, se proprio ci tenete a fare un paragone, compariamo due auto segmento C in percorrenza mista, una “full electric” e un turbodiesel.
La prima differenza macroscopica tra le due è la presenza della batteria agli ioni di litio nella prima che è invece del tutto assente nella seconda.
Come abbiamo visto tempo fa, la full electric si porta dietro un handicap energetico di 65,4 MWh di energia meccanica necessaria per l’intero processo di estrazione del litio che, essendo sviluppata dalle pesanti macchine minerarie, è ottenuta tutta per mezzo di 15.900 litri di gasolio. Un litro di gasolio emette 2,61 kgCO2; sicché, la costruzione di una batteria da 50 kWh comporta l’emissione di 2,61x15.900 = 41,5 tonCO2.
La costruzione del resto dell’auto comporta un’emissione di circa 5 tonCO2 per un totale di 46,5 tonCO2.
Per la costruzione di un turbodiesel vengono emesse invece circa 15 tonCO2, di cui 5 per scocca e telaio come per l'elettrica e 10 per i componenti meccanici non presenti nell'elettrica.
Vediamo adesso le emissioni su strada.
Da un sito specializzato, desumiamo che l'elettrica consuma dai 13 ai 25 kWh ogni 100 km.
Mettendoci nel punto medio, consideriamo che il consumo sia 19 kWh/100km, cioè 0,19 kWh/km. Il 53,93% di quell’elettricità è prodotto da fonti fossili il cui “residual mix” è 0,457 kgCO2/kWh.
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(Vincent Vega on Twitter)
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mezzopieno-news · 2 months ago
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ITALIA, AUMENTO RECORD DI FONTI RINNOVABILI (+25%) E CALO D’EMISSIONI (-6%)
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I dati relativi al primo semestre 2024 segnano un forte avanzamento delle fonti rinnovabili in Italia, con una crescita del 25% ed una significativa diminuzione delle emissioni di CO2 (-6% contro -4% dell’Eurozona). L’analisi rileva il minimo storico per il contributo delle fonti fossili (38%) nella produzione di energia elettrica (10 punti percentuali in meno rispetto al semestre precedente).
Il miglioramento del mix energetico è stato spinto dal rimbalzo dell’idroelettrica (+65% dai minimi storici del 2022-’23), mentre nuovi importanti cali hanno riguardato l’utilizzo del carbone (-60% dopo il -30% del 2023), ormai ridotto ai minimi termini, e il gas naturale (-5%). In aumento marginale i consumi di petrolio. Il calo dei combustibili fossili è soprattutto concentrato nel settore elettrico (-32%), grazie al notevole incremento della quota delle fonti di energia rinnovabile nella generazione di elettricità, salita nel semestre al 44% della richiesta, il nuovo massimo storico.
In Europa un crollo della domanda di carbone nel semestre è stato del 24% mentre quello di gas naturale del 4%. I dati raccolti dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA, indicano che l’indice composito ISPreD (Indice Sicurezza energetica, Prezzi dell’energia e competitività, Decarbonizzazione) che sintetizza lo stato della transizione energetica italiana, risulta in miglioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+10%). Rispetto al secondo trimestre 2023 l’ISPreD risulta in leggero miglioramento nelle dimensioni decarbonizzazione e prezzi dell’energia e competitività e in miglioramento più consistente nella dimensione della sicurezza energetica.
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Fonte: ENEA; foto di Rawpixel
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anchesetuttinoino · 5 months ago
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Record di emissioni mondiali nel 2023. Il rapporto 2024 dell'Energy Institute, la settantatreesima edizione dello Statistical review of world energy, parla chiaro: lo scorso anno le emissioni mondiali di gas serra da uso di energia, i processi industriali e metano, espresse come tonnellate equivalenti di C02, sono aumentate del 2,1% a 40 miliardi di tonnellate. Di queste, il 31,2%, pari a 12,6 miliardi di tonnellate, sono state emesse dalla sola Cina. L'Unione europea pesa per il 6,6% delle emissioni mondiali (2,(\miliardi di tonnellate), mentre gli USA hanno una quota del 12,7% (51 miliardi di tonnellate). L'Italia ha emesso nel 2023 312 milioni di tonnellate, pari allo 0,8% del totale mondiale e al 4,7% dell'Unione europea.
Il dettagliatissimo report del benemerito Energy Institute mostra un dato ancora più interessante, quello delle emissioni che in Cina sono in costante aumento (+1,9% medio all'anno negli ultimi dieci anni, addirittura +6% net solo 2023) e in calo in Unione europea (-21% medio all'anno negli ultimi dieci, ben -6,6% nel 2023).
Il 52% delle emissioni mondiali viene generato in Asia, dove oltre alla Cina si segnala l'India con 3,1 miliardi di tonnellate di C02 equivalente (7,7% del totale mondiale), mentre il Giappone ha emesso 1 miliardo di tonnellate.
L'Energy Institute, per fortuna, non cade nei classico tranello di esporre le emissioni pro-capite, che è un dato inutile e fuorviante. Per essere utile ad un confronto, tale dato dovrebbe essere normalizzato rispetto al mix energetico di un paese ed anche rispetto alla densità industriale.
Il rapporto fornisce un altro dato importantissimo per capire come stanno davvero le cose, ovvero i consumi di energia primaria distinti per fonte, Il primo dato notevole è che consumi europei di energia sono in calo dell'1% negli ultimi 10 anni, mentre quelli cinesi sono in aumento del 3,4% all'anno negli ultimi dieci. ....
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E Greta muta!
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virginialunare · 2 years ago
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Fine anno del real estate all'insegna delle Smart Cities
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La stagione degli eventi di settore volge al termine e lo fa con la presentazione del Rapporto sulle Nuove Periferie Lombarde realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con il gruppo Unipol e in particolare con la società dedicata al tema della rigenerazione urbana Urban Up.
Mercoledì 15 dicembre nella cornice natalizia dell’Hotel Principe di Savoia a Milano, si è festeggiato il fine anno delle ricerche del real estate come di consuetudine con il tema delle Future Cities.
Un tema, quello della città, che è andato a sovrastare quello della competizione tra nazioni e che deve essere inteso al di là dei confini amministrativi delle singole città ed essere esteso ad un sistema di centri urbani collegati ed interconnessi.
In questo scenario la Lombardia è regione che nel corso degli ultimi otto anni ha fatto della rigenerazione e della riqualificazione urbana il cardine del proprio paradigma del real estate. Un periodo relativamente breve se letto con la lente di ingrandimento di questo settore dove le tempistiche sono drammaticamente più dilatate.
L’approccio, come molte volte è stato sottolineato, deve necessariamente prendere forma dall’incastro perfetto di tutte le componenti che caratterizzano la realizzazione di un’infrastruttura immobiliare: dalla sua progettazione fino alla commercializzazione degli spazi. Proprio in questi due capi del processo realizzativo si può nascondere uno dei maggiori rischi di insuccesso, ovvero nel rischio paventato della “cattedrale nel deserto”. Ogni singola opera di rigenerazione urbana, sia anche basata su di un “format”, deve essere necessariamente adattata alla realtà del contesto in cui si inserisce adattandosi come un ambito su misura nel panorama socio-economico di riferimento.
Studio degli aspetti sociali ed economici, del grado di attrattività della location e grado di infrastrutturazione in senso ampio della location rappresentano i punti da cui da partire per immaginare un processo ideale di rigenerazione urbana. A ciò va, inevitabilmente ad aggiungersi, la necessità di dare vita ad un progetto che consenta una flessibilità dell’utilizzo degli spazi.
Come sottolineato poco sopra, il grado di attrattività delle aree dove insistono le aree dismesse tradizionalmente oggetto delle operazioni di rigenerazione urbana rappresenta un driver fondamentale per il successo delle operazioni. E’ indubbio che la vicinanza con centri di eccellenza e buoni collegamenti infrastrutturali possono consentire anche a realtà non prettamente centrali di rappresentare una location ideale per risiedere anche da parte di studenti o giovani professionisti che non potrebbero sostenere il costo di un affitto in centri urbani più cari o semplicemente preferiscono contesti con caratteristiche diverse da quelli della grande città.
Inoltre, anche se la destinazione residenziale sembra rappresentare la naturale destinazione per molti interventi di rigenerazione urbana, in molti casi si assiste ad un mix funzionale che comprende oltre al retail anche l’asset class ricettiva, il direzionale e il coworking e anche tutte le altre tipologie di infrastrutture immobiliari in grado di attrarre persone, minimizzando quindi il rischio del sorgere di quartieri dormitorio tipici delle periferie del secolo scorso.
Dal punto di vista dei numeri, secondo quanto rilevato da Scenari Immobiliari, la rigenerazione urbana sul territorio lombardo nel periodo 2023-2035, per le operazioni censite potrebbe avere un impatto sul mercato immobiliare lombardo di circa 224 miliardi di valore aggiunto a cui fanno eco risvolti che devono essere letti attraverso la lente del paradigma della sostenibilità. In primis, la rigenerazione urbana che oltre rappresentare un consistente risparmio di suolo anche grazie all’evoluzione delle tecniche costruttive, mira ad un efficientamento dal punto di vista ambientale ed energetico. La rinascita di nuove centralità può rappresentare un driver per la sopravvivenza di centri più periferici e soprattutto nel caso di realizzazione di sviluppi residenziali a costo calmierati andare a rispondere ad una domanda crescente e che non sempre trova risposta. Dal punto di vista della Governance, invece, la collaborazione virtuosa tra i diversi attori può portare ad una nuova ridefinizione del rapporto pubblico privato indispensabile per la messa a terra di molteplici interventi.
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Grundig - SV-80M Anni di fabbricazione: 1966 - 1967 Tipo: Amplificatore integrato Consumo energetico: 80 watt Colore: Frontale argento/nero, alloggiamento impiallacciato in vero legno Dimensioni: (LxAxP) 390 x 150 x 270 mm Peso: 10 kg Prezzo fisso: 850 DM
Connessioni
Numero di ingressi: 4 Phono 3mV a 47kOhm equalizzazione secondo lo standard CCIR/R.I.A.A Sintonizzatore 200mV a 1MOhm Universale 200mV a 470kOhm
Nastro 200 mV a 470 kOhm, tensione di uscita per la registrazione su nastro 0,1-2 mV per kOhm Numero di uscite: 2 Una presa per altoparlante per canale secondo Din 41529. È possibile collegare altoparlanti da 4-16 Ohm.
Dati tecnici
Potenza continua 5 Ohm: 60 (2x30 Watt) Potenza dinamica 5 Ohm: 80 (2x40 Watt) Fattore di distorsione: inferiore allo 0,5%, misurato a potenza nominale nell'intervallo tra 40 - 15.000 Hz con modulazione simultanea di entrambi i canali. Intermodulazione: inferiore allo 0,5% a piena scala, misurata con un mix di frequenze di 250 e 8.000 Hz con un rapporto di 4:1.
Fattore di attenuazione: con una resistenza interna di 0,25 Ohm, una resistenza di carico di 5 Ohm determina un fattore di attenuazione di 20, che corrisponde a 26 dB Distanza di tensione esterna: riferita a potenza di uscita 50mW: - 60 dB, riferita a potenza di uscita 15 Watt: Fono: 60 dB Sintonizzatore: 85 dB Risposta in frequenza: ± 1 dB tra 20 - 20.000 Hz, riferito a 1.000 Hz = 0 dB Larghezza di banda di potenza: 10 - 50.000 con distorsione armonica dell'1% Controllo tono: in posizione zero Lineare Bassi: da -20 dB tagliati a +18 dB amplificati. Alti: ±18 dB Bilanciamento: ±10 dB
Diretto/Linea-Dritto: sì Attenuazione della diafonia: migliore di 46 dB nell'intervallo tra 20 e 20.000 Hz
Caratteristiche speciali
Pulsante Contorno Pulsante del monitor del nastro Filtro alto Altoparlante acceso/spento Pulsante Mono/Stereo Protezione da sovraccarico
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scienza-magia · 3 months ago
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400 milioni per il Piano Mattei per l'Africa
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Bond e Fondo italiano clima, bond da 100 milioni per le rinnovabili in Africa. La Banque Ouest-Africaine de Développement sottoscrive obbligazione con il fondo gestito da Cdp. L’obiettivo è mobilitare risorse fino a 400 milioni di euro nella regione. Un’obbligazione ibrida da 100 milioni di euro, con l’obiettivo di mobilitarne fino a oltre 400 in progetti di energia rinnovabile e mitigazione del climate change in Africa occidentale. È il nerbo dell’operazione sottoscritta ieri a Roma dalla Banque Ouest-Africaine de Développement (Boad), la banca multilaterale dei Paesi dell’Unione economica e monetaria dell’Africa occidentale, insieme al Fondo italiano per il clima: lo strumento finanziario con una dotazione da 4,2 miliardi di euro gestito da Cassa depositi e prestiti per conto del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Il debutto del «bond ibrido» in euro L’intesa, siglata dal presidente della Boad Serge Ekue alla presenza del vice-ministro degli Esteri Edmondo Cirielli e dell’ad di Cassa Dario Scannapieco, rappresenta una delle prime emissioni del genere sottoscritte da un banca multilaterale, dopo il bond ibrido da 750 milioni di dollari Usa lanciato in gennaio dalla Banca africana di sviluppo. I fondi raccolti saranno destinati a costruzione e riabilitazione delle «infrastrutture per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili», si legge in una nota, con il triplo obiettivo di diversificare il mix energetico, tagliare le emissioni di anidride carbonica e ridurre i costi dell’elettricità negli otto Paesi nel perimetro dell’Unione monetaria: Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea-Bissau, Mali, Niger, Senegal e Togo. Nell’immediato, l’emissione permetterà alla Boad di «rafforzare la propria struttura di capitale», come ha confermato Ekue rispondendo a una domanda dei giornalisti. Alcuni tecnici installano pannelli in uno dei più grandi parchi solari dell’Africa orientale, distretto di Rwamagana, Ruanda. (Alamy Stock Photo via Reuters) Come era già emerso da una nota, si parla di «migliorare il proprio profilo di rating» e soddisfare «al contempo le esigenze di generazione di elettricità dei Paesi membri». In prospettiva, aggiunge Ekue, l’obiettivo di fare leva sulla dotazione originaria di 100 milioni di euro per mobilitarne «fino a 400» su progetti già fissati sull’agenda della Banca: un effetto di leverage che dovrebbe riversarsi ed essere alimentato da una prima scrematura di iniziative in alcuni Paesi della regione. Ekue: energia prima priorità per la crescita A quanto riferito al Sole 24 Ore, si parla di un primo blocco di quattro iniziative: due progetti di costruzione di centrali fotovoltaiche rispettivamente in Togo e Burkina Faso, per oltre 60 MW di capacità installata, oltre a un progetto elettrificazione di 50 comunità rurali in Mali con impianti solari distribuiti e una ulteriore iniziativa di «rinnovamento» di impianti idrolettrici ed elettrificazione in altre 15 comunità maliane. «L’energia è la priorità numero uno e quella rinnovabile è più economica - dice Ekue - Quindi in questa fase dobbiamo essere anti-ciclici e investire su quello». Oggi, secondo dati della Banca mondiale, l’accesso all’elettricità beneficia il 50% della popolazione dell’Africa occidentale. La leva delle rinnovabili, dice Ekue, può sostenere sia una riduzione della povertà energetica sia quelle crescita economica «duratura» citata ieri anche dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto. «L’Africa ha un dono» ha sottolineato Ekue, riferendosi al potenziale di alcune branche delle rinnovabili. Un esempio è il solare: «Il Paese con la più grande esposizione solare al mondo è il Burkina Faso -fa notare - Se esistesse una competizione sarebbe al top. Bisogna sfruttare queste risorse». Read the full article
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snackaperitivo · 4 months ago
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Il Delizioso Mondo Della Frutta Secca Mista: Scopri I Benefici E Le Varietà
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La frutta secca mista, o "Frutta Secca Mix", è un insieme di deliziosi e nutrienti snack che sta guadagnando sempre più popolarità in tutto il mondo, inclusa l'Italia. Da un lato, offre una vasta gamma di benefici per la salute, dall'altro, è un piacere per il palato che può essere gustato in qualsiasi momento della giornata. Aperisnack.com, il tuo negozio di fiducia in Italia, è lieto di offrirti una selezione premium di Frutta Secca Mista per soddisfare ogni tua esigenza.
Benefici per la Salute della Frutta Secca Mista
Ricca di Nutrienti Essenziali
La frutta secca mista è un concentrato di vitamine, minerali, proteine e grassi sani. Noci, mandorle, nocciole, anacardi e pistacchi, per citarne alcuni, sono ricchi di vitamina E, magnesio, potassio e acidi grassi omega-3. Questi nutrienti sono essenziali per il buon funzionamento del nostro corpo e contribuiscono alla salute del cuore, alla funzione cerebrale e alla prevenzione di numerose malattie croniche.
Potente Fonte di Energia
Un mix di frutta secca è ideale come spuntino energetico. Grazie alla presenza di grassi sani e proteine, fornisce un apporto energetico sostenuto, ideale per affrontare giornate impegnative o per dare una carica pre o post-allenamento. La frutta secca è un'alternativa sana e naturale ai comuni snack ricchi di zuccheri e carboidrati raffinati.
Benefici per la Salute Cardiovascolare
Molti studi hanno dimostrato che il consumo regolare di frutta secca può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Le noci, ad esempio, sono ricche di acidi grassi omega-3 che aiutano a ridurre l'infiammazione e migliorare la salute del cuore. Le mandorle, invece, contribuiscono a mantenere livelli di colesterolo sani.
Supporto per la Gestione del Peso
Nonostante sia caloricamente densa, la frutta secca può aiutare nella gestione del peso. Le fibre e le proteine presenti in essa aumentano il senso di sazietà, aiutando a controllare l'appetito e ridurre l'assunzione di cibo durante il giorno. Inoltre, i grassi sani contenuti nella frutta secca possono stimolare il metabolismo.
Varietà di Frutta Secca Mista Disponibile su Aperisnack.com
Aperisnack.com è orgogliosa di offrire una vasta gamma di Frutta Secca Mista di alta qualità. Ogni mix è accuratamente selezionato per garantire freschezza e sapore eccezionale.
Mix di Noci e Mandorle
Questo classico mix include noci, mandorle, anacardi e nocciole. Perfetto per uno snack nutriente e delizioso, è un'ottima scelta per chi cerca un equilibrio tra gusto e benefici per la salute.
Mix Esotico
Per chi desidera un tocco di esotico, il nostro mix include noci del Brasile, macadamia e pecan, oltre ai classici anacardi e mandorle. Questo mix offre un'esplosione di sapori e una texture croccante irresistibile.
Mix di Frutta Secca e Semi
Una combinazione di frutta secca e semi di zucca, girasole e chia, per un mix ancora più ricco di nutrienti. Ideale per chi cerca un apporto extra di fibre e proteine.
Mix di Frutta Secca e Disidratata
Per un tocco di dolcezza naturale, questo mix combina frutta secca come mandorle e noci con frutta disidratata come uvetta, albicocche e mirtilli. Un perfetto equilibrio tra dolce e salato.
Come Integrare la Frutta Secca Mista nella Tua Dieta
Snack Spezza-Fame
La frutta secca mista è perfetta come snack spezza-fame durante la giornata. Porta con te una piccola porzione per evitare di cedere alla tentazione di snack meno salutari.
Colazioni Sane
Aggiungi un po' di frutta secca mista al tuo yogurt o muesli per una colazione ricca di proteine e grassi sani. Puoi anche aggiungerla ai tuoi frullati per una marcia in più di nutrienti.
Ingredienti per Ricette
La frutta secca mista può essere utilizzata in una varietà di ricette. Prova ad aggiungerla alle tue insalate per un tocco croccante, oppure utilizza la frutta secca tritata come guarnizione per i tuoi dolci fatti in casa.
Alternative Salutari
Sostituisci gli snack tradizionali con la frutta secca mista durante gli aperitivi. È una scelta più salutare e altrettanto gustosa, che sorprenderà i tuoi ospiti.
Conclusione
La frutta secca mista è molto più di un semplice snack: è un concentrato di salute e gusto che può arricchire la tua dieta quotidiana. Su Aperisnack.com, trovi solo i migliori mix di frutta secca, selezionati con cura per garantire la massima qualità. Che tu stia cercando un modo per aumentare il tuo apporto di nutrienti, un'alternativa salutare agli snack tradizionali o semplicemente un piacere gustoso da condividere con amici e familiari, la frutta secca mista è la scelta perfetta.
Visita Aperisnack.com oggi stesso e scopri il delizioso mondo della frutta secca mista. Il tuo corpo e il tuo palato ti ringrazieranno!
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delectablywaywardbeard-blog · 7 months ago
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Commissione Ue, 'verso strategia sulla fusione nucleare'
La Commissione europea ritiene che sia il “momento giusto” per discutere di una possibile strategia dell’Ue in materia di fusione nucleare. “Si tratta di una nuova fonte di energia priva di carbonio, con il potenziale per diventare una parte potente del futuro mix energetico dell’Ue”. Lo ha detto la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, nel suo intervento alla conferenza ‘Il…
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notiziariofinanziario · 7 months ago
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L' India punta ancora sul carbone
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La produzione di elettricità alimentata a carbone In India ha raggiunto un nuovo massimo a gennaio 2024, diventando così il secondo maggior utilizzatore al mondo di carbone . In totale, dice il nuovo rapporto del think tank energetico Ember, la produzione di energia elettrica da carbone nel gennaio 2024 è stata di 115 terawattora: si tratta di un nuovo record e un aumento del 10% rispetto allo stesso mese del 2023. Questo comporta che le emissioni derivanti dal carbone lo scorso gennaio hanno raggiunto 104,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica (CO2). Negli scorsi mesi nei piani dell’India che guarda al futuro c’erano state più dichiarazioni di intenti sull’aumento delle rinnovabili: eppure dai dati Ember si legge come la produzione dagli impianti solari, eolici e idroelettrici è diminuita rispettivamente del 3%, 19% e 21,4% rispetto allo stesso mese di un anno fa. In sostanza l’India sta rallentando la sua corsa alle energie pulite con ripercussioni che impattano direttamente sugli impegni mondiali di decarbonizzazione. Sempre a gennaio la produzione cumulativa di elettricità da energia pulita è stata di appena 26,6 TWh, oltre l’11% in meno rispetto a gennaio 2023: oggi, nel mix energetico dell’India, le energie pulite a livello di elettricità sono scese al minimo degli ultimi 5 anni. Va anche detto però che è ad agosto, o nei mesi centrali dell’anno, che la produzione di elettricità da solare, eolico e idroelettrico solitamente arriva al massimo. Massimi da cui, sperano gli indiani, un’eventuale crescita della produzione da fonti rinnovabili potrebbe consentire alla quota di energia pulita del mix di generazione nazionale di salire “fino a un picco di circa il 30%-32% durante il terzo trimestre dell’anno”. Ma mentre per implementare l’offerta di energia pulita ci vogliono investimenti attuali e futuri e determinate condizioni, dall’altra parte le temperature sempre più elevate legate alla crisi del clima stanno spingendo gli indiani a fare sempre più domanda di aria condizionata. Impianti che vengono per lo più sostenuti attraverso l’energia a carbone e gas. Questo ovviamente porta al circolo vizioso e nocivo di maggiori emissioni e di conseguenza maggior impatto su atmosfera e clima. Nel 2023, le emissioni totali del settore energetico indiano hanno infatti raggiunto 1,18 miliardi di tonnellate di CO2, registrando un aumento dell’8,6% su base annua e si prevede che il record sarà superato nel 2024 se si terranno i ritmi di consumo di carbone di gennaio. Non solo, rispetto al maggio scorso, in cui l’India stava ipotizzando di ultimare le centrali fossili in costruzione per poi dedicarsi alle rinnovabili, c’è stato un netto cambio di rotta: si parla di una espansione, da qui al 2032, delle centrali a carbone fino a 53,6 Gw ulteriori (da aggiungere a 26,4 di quelle in costruzione). Difficile dunque pensare che l’India possa essere davvero un Paese “svolta” per le rinnovabili, nonostante i 15 Gw fra eolico e solare installati lo scorso anno e i piani, non supportati al momento dalla realtà, di un incremento delle energie pulite fino a quasi 400 Gw entro il 2032. Le intenzioni di Nuova Delhi sull’espansione delle centrali a carbone e delle estrazioni sotterranee nei prossimi 18 mesi sono dunque abbastanza chiare e difficilmente, anche visto l’aumento delle temperature, troveranno spazio per una revisione. Per decarbonizzare uno dei Paesi al mondo più emergenti, ci vorrà dunque ancora molto tempo. Anche perché, come ha fatto capire Amrit Lal Meena, alto funzionario del Ministero del Carbone indiano, parlando al Financial Times, «l’India è su una traiettoria di forte crescita, in espansione a livello industriale ed economico. Il carbone continua a svolgere un ruolo chiave nella crescita economica e nello sviluppo del nostro Paese». Read the full article
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lamilanomagazine · 8 months ago
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Emilia-Romagna: l'azienda Pinsami di Reggio Emilia presenta alla Regione un piano di investimenti di quasi 21 milioni di euro e 67 nuove assunzioni.
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Emilia-Romagna: l'azienda Pinsami di Reggio Emilia presenta alla Regione un piano di investimenti di quasi 21 milioni di euro e 67 nuove assunzioni. Ridurre i consumi energetici e sostituire parte delle fasi manuali ancora utilizzate nel ciclo produttivo, soprattutto nel reparto di confezionamento, attraverso una linea altamente automatizzata. Ma anche implementare una piattaforma Mes (Manufacturing execution system) in grado di gestire le fasi della produzione attraverso istruzioni alla linea produttiva e la raccolta di informazioni relativa ai lotti produttivi capace di garantirne la tracciabilità. Con l'obiettivo di incrementare la produzione, fino a triplicarla, realizzare nuovi prodotti, ridurre le emissioni di CO2 di circa il 15-20% e aumentare l'occupazione. Questo, in sintesi, il piano di Pinsami Srl, controllata da Deutsche Invest Capital, un fondo finanziario tedesco, è azienda di produzione di prodotti di panetteria freschi con due stabilimenti a Reggio Emilia ed è leader internazionale nella realizzazione della 'pinsa', una specialità della cucina italiana composta da un impasto con un mix di farine, un'alta percentuale di acqua e una lunga lievitazione che la rende molto digeribile. Il programma di investimenti è incluso in una proposta presentata al ministero delle Imprese e del Made in Italy per accedere alle agevolazioni previste dal bando di 'Contratto di sviluppo'. La Regione, chiamata a esprimere un parere di merito, ha confermato la coerenza della proposta con le priorità di sviluppo regionali. Il parere positivo di viale Aldo Moro, notificato ufficialmente oggi a Invitalia, delegata alla procedura dal Mimit, è arrivato dopo la presentazione da parte di Pinsami all'assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla. Entrambi i siti produttivi reggiani sono dotati di linee di produzione semiautomatiche. Gli investimenti di completa automazione però saranno realizzati in un solo stabilimento e ammontano complessivamente a quasi 21 milioni di euro comprendendo anche una previsione di nuove assunzioni pari a 67 persone con ricadute positive sui fornitori e sull'intera filiera food dell'Emilia-Romagna. L'investimento porterà ad un incremento della capacità produttiva di circa tre volte rispetto all'attuale, oltre all'inserimento di nuovi prodotti all'interno della gamma. "Programmi di investimento come questo rafforzano il perimetro della nostra food Valley, in quanto non vanno solo a rafforzare l'azienda, ma l'intera filiera territoriale collegata in particolare all'acquisto di materie prime - commenta l'assessore Colla-. La tracciabilità delle produzioni è la direzione obbligata per stare sul mercato di qualità e la scelta di investire su tecnologie di automazione ed efficientamento energetico permette alle imprese dell'Emilia-Romagna, come Pinsami, di continuare a competere nel mondo, creando al contempo nuova occupazione stabile". "Siamo molto orgogliosi di poter far parte e sostenere il motore della crescita della nostra Regione, e non solo: per il terzo anno rientriamo, infatti, nel ranking del Financial Times che accredita la nostra realtà tra quelle con più alta crescita di fatturato addirittura in ambito europeo. – dichiara Fabio Grillo, Ceo Pinsami- Un risultato straordinario che siamo riusciti a raggiungere grazie al successo del prodotto Pinsa, in Italia e all'estero, ma non solo. Innovazione, qualità e comunicazione sono i nostri asset aziendali. Le chiavi di volta della nostra crescita." Per la Regione il programma di investimento presentato all'azienda reggiana è pienamente coerente con la propria programmazione, in linea con la legge regionale per la promozione degli investimenti in Emilia-Romagna, oltre che con la programmazione regionale prevista dal Patto per il Lavoro e per il Clima, con la Strategia di specializzazione intelligente S3 e i Programmi regionali per la ricerca industriale, l'innovazione e il trasferimento tecnologico e per le attività produttive.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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vlifestyle · 1 year ago
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Fiori di Bach: come combattere la sindrome da rientro con la floriterapia
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Un brusco ritorno alla realtà: così viene vissuto, dalla maggior parte di noi, il passaggio obbligatorio dalla sdraio in spiaggia alla sedia in ufficio. La sindrome da rientro che gli americani chiamano "holiday blues" è un disagio che genera disturbi quali ansia, insonnia, nervosismo, leggera depressione e sensazione di pesantezza. Per fortuna dura poco, il tempo necessario per riabituarsi alla routine. Il problema, però, non va sottovalutato specialmente nelle persone predisposte a cali d'umore: in questi casi può essere prezioso l'aiuto della fitoterapia, che agisce sugli stati d'animo riportandoli in equilibrio.  
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    I fiori di Bach
La sindrome da rientro si può combattere con la floriterapia, la cura con i fiori ideata dal dottor Bach. I fiori di Bach sono 38 e agiscono sul comportamento. Armonizzano gli stati d'animo entrando in risonanza con il campo energetico individuale, ristabilendo così il dialogo tra anima e personalità. In genere, non si prende mai un fiore singolo, ma si compone un mix di 4/5 fiori fino a un massimo di 8. È consigliato cambiare mix periodicamente, in quanto l'equilibrio degli stati d'animo porta ad andare in profondità, scoprendo altre emozioni per le quali serviranno altri fiori.
Quando ricominciare è faticoso
Quando si torna a casa dopo una vacanza, l'unica cosa che si tende fare è rimandare. Si entra in uno stato mentale per cui ci si sveglia al mattino senza forze. Hornbeam è il rimedio adatto a contrastare questo tipo di atteggiamento. Infatti, viene chiamato il rimedio della "sindrome del lunedì mattina". Dona positività e ottimismo, agisce da spinta per riprendere le attività con vigore e determinazione.
Per ritrovate interesse
In alcuni casi, pare che l'unico modo per sfuggire e sopportare la delusione, quella sorta di scoraggiamento inevitabile che emerge appena si ritorna in contatto con la quotidianità, sia di prendere le distanze dalle nostre emozioni. In altre parole, si cade in uno stato di apatia generale, di quella voglia di nulla che fa galleggiare annoiati e rassegnati nell'esistenza. Il rimedio specifico in questi casi è Wild Rose, che riconnette con la propria motivazione interiore. Prendendolo, si affronta ogni giorno con ritrovato interesse e si è in grado di abbandonarsi con gioia a ciò che la vita ci offre.
Quando si sente il peso della responsabilità
Pensare di riprendere in mano la gestione della propria vita, fatta di scadenze, appuntamenti da rispettare e scadenze da pagare, può destabilizzare e portare a uno stato di leggera depressione che rende Impensabile e faticoso l'andare avanti. In questi casi, Elm è il rimedio indicato: aiuta a fronteggiare la sensazione di non avere abbastanza forza per riuscire in tutto quello che si deve e che si vuole fare. Restituisce la sicurezza in sé e la consapevolezza di essere di nuovi capaci.   Read the full article
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sounds-right · 1 year ago
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PL4YLIST21 @ Maracuja – Budoni, lunedì a ritmo di house di Simioli e Dj Gass Krupp
Il Marcuja a Budoni è la più grande discoteca del nord Sardegna, situata nel borgo di Agrustos a Budoni (Sassari), dopo la scorsa Stagione di grandi successi e record di affluenza, è pronta a stupire il suo pubblico con una one night completamente nuova, entusiasmante e di grande qualità musicale.
Ogni lunedì infatti, al Maracuja, a partire dal 10 Luglio, nel privè Brio, andrà in scena Pl4ylist21. La one night settimanale di musica house con il coinvolgimento di grandi della consolle nazionale ed internazionale. Per la costruzione di questo progetto musicale, l'head project Gennaro Santarpia si è affidato a due grandi esperti della consolle veterani dell'Isola da decenni e grandi conoscitori del sound in questione. Stiamo parlando di Simioli e dj Gass Krupp; personaggi che sono stati protagonisti di consolle in locali di riferimento in mezzo Mondo e in Sardegna hanno scritto pagine di storia della nightlife isolana.
Sarebbe troppo lungo elencare le migliaia di performance che questi due professionisti hanno fatto in giro per il Mondo. Proprio loro ci svelano il nome di questa fantomatica one night: "Abbiamo pensato di chiamare la serata del Lunedì "Pl4ylist 21" @ Maracuja che sta proprio a significare un genere musicale per adulti, come diceva il grande Marco Trani. Un sound che nacque negli anni 2000 ma che poi è diventato fonte di ispirazione per tutte le contaminazioni sonore degli ultimi 20 anni", raccontano. "In questo periodo è tornato quanto mai attuale, con le dovute rimodulazioni sonore grazie all'ausilio della tecnologia applicata alla musica. In questa serata del Lunedì mixeremo il meglio dell'house music dagli anni 2000 ad oggi, inseriremo vere e proprie chicche musicali, remix creati in esclusiva". 
Pl4ylist 21 @ Maracuja sarà quindi un mix brani inediti e evergreen del genere. Il tutto pensato per un pubblico che non si accontenta. Sarà qualcosa di nuovo, originale, energetico e divertente. Guest di riferimento sono già stati contrattualizzati; per citarne solo alcuni: Riva Starr, Qubiko, Dirty Channels, Roberto Surace…e altri che sveleremo più avanti. Mentre Dennis Ferrer, Roger Sanchez, Shimza si esibiranno nella sala grande…
Insomma il Lunedì "Pl4ylist 21", si annuncia come una delle one night piu interessanti dell'Estate di tutto il Nord Sardegna… e non solo.
https://maracujaclub.it/
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tarditardi · 1 year ago
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PL4YLIST21 @ Maracuja – Budoni, lunedì a ritmo di house di Simioli e Dj Gass Krupp
Il Marcuja a Budoni è la più grande discoteca del nord Sardegna, situata nel borgo di Agrustos a Budoni (Sassari), dopo la scorsa Stagione di grandi successi e record di affluenza, è pronta a stupire il suo pubblico con una one night completamente nuova, entusiasmante e di grande qualità musicale.
Ogni lunedì infatti, al Maracuja, a partire dal 10 Luglio, nel privè Brio, andrà in scena Pl4ylist21. La one night settimanale di musica house con il coinvolgimento di grandi della consolle nazionale ed internazionale. Per la costruzione di questo progetto musicale, l'head project Gennaro Santarpia si è affidato a due grandi esperti della consolle veterani dell'Isola da decenni e grandi conoscitori del sound in questione. Stiamo parlando di Simioli e dj Gass Krupp; personaggi che sono stati protagonisti di consolle in locali di riferimento in mezzo Mondo e in Sardegna hanno scritto pagine di storia della nightlife isolana.
Sarebbe troppo lungo elencare le migliaia di performance che questi due professionisti hanno fatto in giro per il Mondo. Proprio loro ci svelano il nome di questa fantomatica one night: "Abbiamo pensato di chiamare la serata del Lunedì "Pl4ylist 21" @ Maracuja che sta proprio a significare un genere musicale per adulti, come diceva il grande Marco Trani. Un sound che nacque negli anni 2000 ma che poi è diventato fonte di ispirazione per tutte le contaminazioni sonore degli ultimi 20 anni", raccontano. "In questo periodo è tornato quanto mai attuale, con le dovute rimodulazioni sonore grazie all'ausilio della tecnologia applicata alla musica. In questa serata del Lunedì mixeremo il meglio dell'house music dagli anni 2000 ad oggi, inseriremo vere e proprie chicche musicali, remix creati in esclusiva". 
Pl4ylist 21 @ Maracuja sarà quindi un mix brani inediti e evergreen del genere. Il tutto pensato per un pubblico che non si accontenta. Sarà qualcosa di nuovo, originale, energetico e divertente. Guest di riferimento sono già stati contrattualizzati; per citarne solo alcuni: Riva Starr, Qubiko, Dirty Channels, Roberto Surace…e altri che sveleremo più avanti. Mentre Dennis Ferrer, Roger Sanchez, Shimza si esibiranno nella sala grande…
Insomma il Lunedì "Pl4ylist 21", si annuncia come una delle one night piu interessanti dell'Estate di tutto il Nord Sardegna… e non solo.
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Ritorna il nucleare in Italia nel 2030
Nei prossimi anni, l'Italia potrebbe vivere un cambiamento rivoluzionario nel campo dell'energia. Con l'ultima manovra approvata dalla Camera, nel 2030 si potrebbe assistere a un ritorno dell'energia nucleare che aprirebbe la strada verso l'indipendenza e la sostenibilità energetica. Il ritorno del nucleare significherebbe una possibile rivoluzione per il settore energetico che potrebbe rendere l'Italia più indipendente e ridurre indirettamente il prezzo del gas. Ma sarà davvero la soluzione che garantirà un futuro energetico più prospero o ci saranno rischi che non possiamo ignorare? Il nucleare in Italia: una soluzione contro costi elevati e dipendenza esterna La Camera dei Deputati ha approvato una mozione che impegna il governo italiano a considerare il nucleare come fonte alternativa e pulita nel suo mix energetico. Presentata da Azione e Forza Italia e sostenuta da Lega e Fratelli d'Italia, l'iniziativa mira ad accelerare il processo di decarbonizzazione del paese e a valutare l'inclusione di reattori nucleari di quarta generazione di piccole dimensioni nel sistema energetico.  L'obiettivo è anche quello di aderire all'Alleanza per il nucleare europea e intensificare la ricerca sui reattori a fissione nucleare innovativi. Si prevede che l'Italia possa iniziare a produrla già a partire dal 2030 e sviluppare la tecnologia per la fusione nucleare. L'Italia sta valutando l'opportunità di reintrodurre l'energia nucleare nel suo mix energetico come parte della strategia di decarbonizzazione.  Marco Ricotti, presidente di CIRTEN e esperto di impianti nucleari, sottolinea l'importanza di posizionare l'iniziativa nucleare italiana in un contesto europeo di collaborazione strategica. Inoltre, Ricotti fa notare che il nucleare rientra già nella tassonomia verde ed è responsabile di circa la metà dell'elettricità green prodotta in Europa.  Secondo Ricotti, affidarsi esclusivamente alle fonti rinnovabili potrebbe comportare costi elevati per i cittadini europei e una dipendenza eccessiva da materie prime controllate da altri paesi. Inoltre, sottolinea che esistono soluzioni per la sicurezza e lo smaltimento delle scorie nucleari che sono già adottate da paesi che la utilizzano. Lo scenario nucleare europeo: la situazione in Finlandia, Germania e Regno Unito Finlandia, Germania e Regno Unito presentano prospettive diverse sulla questione. In Finlandia, è stato inaugurato l'impianto nucleare Olkiluoto 3, il più grande d'Europa, dopo diversi ritardi. Questo rappresenta un'eccezione rispetto alla tendenza di altri paesi europei, dove l'opposizione al nucleare è in aumento. Insieme agli altri due reattori sull'isola di Olkiluoto, il nuovo impianto produrrà circa un terzo dell'elettricità consumata nel Paese. La Finlandia ha scelto l'energia nucleare come parte della sua transizione verso la neutralità del carbonio, riducendo così la vulnerabilità alle interruzioni dell'approvvigionamento energetico. D'altra parte, la Germania ha chiuso le sue ultime tre centrali nucleari nel 2011, a seguito della catastrofe di Fukushima, con un certo ritardo causato dalle conseguenze della guerra in Ucraina. Attualmente, il nucleare contribuisce solo al 4% del fabbisogno di elettricità del Paese, mentre il 51% proviene da fonti rinnovabili in crescita e il 28% dal carbone. La Germania sta cercando alternative al gas russo per il suo bilancio energetico. Nel Regno Unito, invece, si sta investendo nella ricerca e nello sviluppo della fusione nucleare terrestre, puntando a diventare il primo Paese al mondo ad avviare un reattore a fusione nucleare entro il 2040. Il progetto chiamato STEP fa parte dell'iniziativa internazionale di ricerca sulla fusione ITER e mira a costruire un prototipo innovativo. Il Regno Unito punta a diventare un punto di riferimento nella scienza e nella tecnologia della fusione nucleare, ottenendo vantaggi economici e creando posti di lavoro. Allo stesso tempo, l'azienda americana TAE Technologies sta sviluppando una macchina chiamata 'Copernicus' che mira a superare i 100 milioni di gradi necessari per produrre energia elettrica. Sarà la chiave per raggiungere l’autosufficienza energetica? Il possibile ritorno in Italia nel 2030 solleva interrogativi cruciali. Tra i vantaggi ambientali e le opportunità di collaborazione internazionale, si pongono anche rischi e alternative sostenibili da considerare. Quali sfide e benefici deriverebbero da questa scelta? È possibile conciliare sicurezza e sostenibilità energetica? La decisione futura richiederà un dibattito trasparente e coinvolgente per valutare attentamente tutti gli aspetti in gioco. Il ritorno del nucleare in Italia potrebbe segnare una svolta epocale verso l'indipendenza energetica e la sostenibilità.  Fonte: studio PrestoEnergia Read the full article
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lamannafranco · 2 years ago
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INDICE GLICEMICO E CARICO GLICEMICO
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L'IMPORTANZA DELL'INDICE GLICEMICO E CARICO GLICEMICO
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L'INDICE GLICEMICO L’indice glicemico (IG), introdotto nel 1981 dal dottor David Jenkins, è un parametro importante per valutare l’influenza di un alimento sul nostro livello di zuccheri nel sangue. L’ I.G. di un alimento indica l’incremento glicemico ingerendo una porzione di quell'alimento rispetto ad un alimento di riferimento (glucosio o pane bianco), a parità di contenuto di carboidrati. L’indice glicemico è espresso in termini di percentuale: un alimento con un indice glicemico di 50% determina un innalzamento della glicemia pari alla metà di quello indotto dal glucosio oppure dal pane bianco Ad esempio, 50g di carboidrati contenuti in una porzione di 100 g di fagioli secchi (alimento a basso  indice glicemico) hanno un minor impatto sulla glicemia rispetto allo stesso quantitativo di carboidrati contenuti in una fetta di pane di 90g (alimento ad elevato indice glicemico).
LA SCALA DI VALORI DELL'INDICE GLICEMICO
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L’indice glicemico è stato precursore di un nuovo pensiero nutrizionale. Ecco la scala di valori a cui si può fare riferimento: - indice glicemico basso: da 0 a 40 - indice glicemico medio: da 41 a 70 - indice glicemico alto: da 70 in su.
TUTTAVIA, HA DEI LIMITI. 
Per primo, è il fatto che tutti gli alimenti devono essere valutati sulla base degli effetti sulla glicemia per una quantità fissa di 100 grammi di saccarosio. Il problema è che per arrivare a 100 grammi netti di saccarosio, con alimenti che ne contengono quantità ridotte, si ottengono in alcuni casi risultati falsati. ESEMPI CLASSICI. Anguria e albicocca risultano alimenti ad alto indice glicemico. In realtà il dato è ingannevole: per arrivare a un contenuto di 100gr. netti di carboidrati nelle albicocche non basta mangiarne un etto, ma bensì 1.600 Gr. E per arrivare a 100 Grammi netti di carboidrati nelle angurie, bisognerà farne una vera e propria abbuffata. A questo punto è chiaro che ci sarà un innalzamento della glicemia.  Questo accade in modo particolare con alimenti che contengono i carboidrati, ma anche con altri macro-nutrienti e soprattutto acqua.
CARICO GLICEMICO
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Per risolvere questo problema di risultati falsati, è stato introdotto un nuovo parametro, il carico glicemico, che tiene in considerazione anche della quantità di carboidrati presenti in un determinato alimento. Il carico glicemico aggiunge l’elemento quantitativo, evitando così dati falsati si calcola attraverso una formula matematica molto semplice:  Carico Glicemico= (Indice Glicemico x grammi di carboidrati) Diviso 100. Prendendo ad esempio l’anguria, il suo indice glicemico è 75: un dato molto alto, simile a quello di pasta o altri cereali. Tuttavia, l’anguria ha una bassa percentuale di carboidrati: per l’esattezza, 3,7%. Se mangiassimo 300 grammi di cocomero, una quantità quindi abbastanza importante, il carico glicemico sarebbe comunque basso (IG 75 X 11,1g di carboidrati/100 = CG 8,32). Fino a 10 si parla infatti di carico glicemico basso Il carico glicemico si calcola prendendo: (Indice Glicemico x grammi di carboidrati dell’alimento) Diviso 100 = C.G. La classificazione del C.G. vede gli alimenti con: - 0-10 punti a basso carico glicemico - 11-19 punti a medio carico glicemico - 20 ed altro ad alto carico glicemico Anche in questo caso, il dato va preso con attenzione.  A far ingrassare non è il picco glicemico postprandiale, ma il bilancio energetico introdotto con l’alimentazione. Il carico glicemico è sicuramente un passo avanti rispetto all'Indice glicemico, che teneva in considerazione solo la qualità dei carboidrati in un alimento.  È fondamentale ricordarsi che noi non mangiamo quasi mai un alimento singolarmente, ma che nel pasto di solito abbiamo un mix di alimenti, ed è la somma degli alimenti a portare l’innalzamento, più o meno marcato, della glicemia. I grassi e le fibre alimentari abbassano l’immissione degli zuccheri nel sangue. Il primo passo è mantenere la glicemia stabile tramite alimenti a basso carico glicemico. 
Studio scientifico
A riprova di questa affermazione Sul sito della US National Library of Medicine National Institutes of Health è stato pubblicato uno studio che ha prodotto risultati molto interessanti. È stata monitorata per 24 ore la glicemia di pazienti sottoposti a una dieta a basso indice glicemico e di pazienti sottoposti a una dieta ad alto indice glicemico. Al termine della giornata, hanno dimostrato che nel gruppo a basso indice glicemico l’escursione glicemica era minore. Quindi, grazie a un’alimentazione a basso indice glicemico è possibile mantenere la glicemia più stabile durante tutto il corso della giornata.
PERCHÉ È IMPORTANTE TENERE LA GLICEMIA STABILE
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Gli alimenti che contengono carboidrati alzano il livello di zuccheri nel sangue a seconda del loro carico glicemico. Che può essere basso, medio o alto, ad alzare il livello della glicemia è proprio quello che mangi. E se i livelli vengono alterati in modo eccessivo, il tuo corpo reagirà producendo insulina. L'insulina è un ormone che, se in eccesso, è responsabile dell'accumulo degli zuccheri nelle riserve di grasso addominale. Trovare il tuo indice di equilibrio, quindi, ti aiuterà a raggiungere il benessere psicofisico se desideri consultare tabelle indice e carico glicemiche scaricala qui in basso TABELLA INDICE E CARICO GLICEMICO
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CONSIGLI ALIMENTARI
La valutazione dell’indice e del carico glicemico degli alimenti può tornare utile in vari casi: Un diabetico infatti, deve privilegiare i cibi a basso C.G., in modo da evitare eccessivi rialzi della concentrazione ematica di glucosio. Affinché si verifichi l'effetto desiderato è tuttavia importante contenere anche il carico glicemico complessivo del pasto. Consumare cibi a basso Indice e carico glicemico è importante anche per tenere sotto controllo fame, appetito e peso corporeo. Infatti, quando se si introduce un eccesso di cibi ad elevato indice glicemico, la massiccia risposta insulinica, causa un rapido passaggio di glucosio dal sangue ai tessuti. Si instaura così un'ipoglicemia transitoria che, captata dal centro ipotalamico della fame, spinge l'individuo alla ricerca di cibo, con lo scopo di riportare nella norma i valori glicemici. Si entra così in un pericolosissimo circolo vizioso, che favorisce l'aumento di peso corporeo, con ripercussioni psicofisiche estremamente negative. ATTENZIONE Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull'uso di un farmaco è necessario contattare il proprio medico. Leggere Disclaimer Per qualsiasi domanda o informazione, chiedi e ti sarà data Read the full article
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