#Carriera nella moda
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Corso di Portamento per Aspiranti Modelli
Breve panoramica sull’importanza del portamento nella moda. Nel dinamico e sempre più competitivo mondo della moda, la maestria nel portamento può veramente fare la differenza tra passare inosservati o brillare sotto i riflettori delle passerelle più prestigiose. Questa sottile arte, che va ben oltre la semplice capacità di camminare con grazia, incarna la quintessenza della presenza scenica di…
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#aspiranti modelli#Carriera nella moda#corsi di portamento#formazione modelli#migliorare la postura#passerella di moda#portamento professionale#scuola di moda#tecniche di sfilata
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Stardust David Bailey
Con un saggio di Tim Marlow
Skira, Milano 2015, 272 pagine, 26x33,8cm, Inglese, ISBN 9788857227795
euro 58,00 - 50% €29,00
email if you want to buy [email protected]
Catalogo Mostra PAC 1 marzo 2 giugno 2015
Oltre 300 fotografie, alcune delle quali inedite, selezionate personalmente da David Bailey dal suo immenso archivio, ripercorrono più di mezzo secolo di carriera del grande artista.
Francis Bacon, Salvador Dalí, Johnny Depp, Bob Dylan, Mick Jagger, Man Ray, Bob Marley, Jean Shrimpton: una straordinaria galleria di attori, scrittori, musicisti, politici, registi, modelle, artisti, ma anche persone incontrate durante i suoi viaggi in Australia, India, Sudan e Papua Nuova Guinea; molti famosi, alcuni sconosciuti, tutti assolutamente coinvolgenti e memorabili. Nato a Londra nel 1938, negli anni Sessanta David Bailey si è affermato nella fotografia di moda come collaboratore di Vogue, divenendo uno dei più popolari esponenti del mondo della fotografia d’autore; la creazione di ritratti, geniali e spesso provocatori, è sempre stata un interesse centrale nella sua attività. Pubblicata in occasione della grande mostra milanese (co-prodotta da Comune di Milano, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea e Tod’s) proveniente dalla National Portrait Gallery di Londra, la monografia è suddivisa per temi, con immagini iconiche affiancate da ritratti meno noti e inediti, ed è introdotta da un saggio dello storico dell’arte Tim Marlow. David Bailey, membro onorario della Royal Photographic Society, è considerato uno dei più grandi fotografi viventi. Nel 2001 è stato insignito del titolo di Commander of the Order of the British Empire, come riconoscimento per il suo impegno artistico. Ha recentemente pubblicato Bailey’s East End (2015). Tim Marlow, storico dell’arte inglese, autore di numerosi libri e presentatore di programmi radiofonici e televisivi, è direttore delle mostre della galleria londinese di arte contemporanea
18/01/24
#David Bailey#Stardust#photography exhibition catalogue#PAC Milano 2015#Francis Bacon#Mick Jagger#Joseph Beuys#Anna Piaggi#Jean Shrimpton#Salvador Dalì#Bob Dylan#Man Ray#Bob Marley#Jerry Hall#Jack Nicholson#Diana Vreeland#Grace Jones#Kate Moss#Vivienne Westwood
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Tutto si compra: l’amore, l’arte, il pianeta Terra, voi, io. Scrivo questo libro per farmi licenziare. Se mi dimettessi, non beccherei l’indennità. Mi tocca segare il confortevole ramo su cui sto appollaiato…Preferisco essere sbattuto fuori da un’impresa che dalla vita. (…) Sono un pubblicitario: ebbene sì, inquino l’universo. Io sono quello che vi vende tutta quella merda. Quello che vi fa sognare cose che non avrete mai. Cielo sempre blu, ragazze sempre belle, una felicità perfetta, ritoccata in Photoshop. Immagini leccate, musiche nel vento. Quando, a forza di risparmi, voi riuscirete a pagarvi l’auto dei vostri sogni, quella che ho lanciato nella mia ultima campagna, io l’avrò già fatta passare di moda. Sarò già tre tendenze più avanti, riuscendo così a farvi sentire sempre insoddisfatti. Il Glamour è il paese dove non si arriva mai. Io vi drogo di novità, e il vantaggio della novità è che non resta mai nuova. C’è sempre una novità più nuova che fa invecchiare la precedente. Farvi sbavare è la mia missione. Nel mio mestiere nessuno desidera la vostra felicità, perché la gente felice non consuma. La vostra sofferenza dopa il commercio. Nel nostro gergo l’abbiamo battezzata “frustrazione post-acquisto”. Non potete stare senza un prodotto, ma non appena lo possedete, dovete averne un altro. L’edonismo non è un umanismo: è un cash-flow. Il suo motto? “Spendo dunque sono”. Ma per creare bisogni si devono stimolare la gelosia, il dolore, l’insoddisfazione: sono queste le mie munizioni. E il mio bersaglio siete voi. […] Siete di fronte a individui che disprezzano il pubblico, che vogliono mantenerlo in un atto d’acquisto stupido e condizionato. Nel loro animo si rivolgono alla “rincoglionita sotto i cinquant’anni”. Voi cercate di proporre qualcosa di divertente, che rispetti un po' la gente, che tenti di tirarla verso l’alto, perché è una questione di buona creanza quando s’interrompe un film in tv. E vi viene impedito. […] Idealmente, in democrazia, l’intento dovrebbe essere quello di utilizzare il formidabile potere della comunicazione per smuovere le menti anziché annientarle. Questo non succede mai perché le persone che dispongono di questo potere preferiscono non correre rischi. […] Vedrete che un giorno vi tatueranno un codice a barre sul polso. Sanno che il vostro unico potere risiede nella vostra carta di credito. Hanno bisogno di impedirvi di scegliere. Devono trasformare i vostri atti gratuiti in atti d’acquisto. […] Gli uomini politici non controllano più nulla; è l’economia che governa. Il marketing è una perversione della democrazia: è l’orchestra a dirigere il direttore. Sono i sondaggi che fanno la politica, i test che fanno la pubblicità, i panel che scelgono la programmazione musicale alla radio, le “sneak preview” che determinano il finale del film, l’auditel che fa la televisione. […] Creativo non è un mestiere in cui devi giustificare il tuo salario; è il salario a giustificare il tuo lavoro. Come per gli autori di programmi televisivi, la carriera è effimera. Ecco perché un creativo prende in pochi anni quello che una persona normale guadagna in una vita intera. […] La pubblicità si è messa a dettare legge su tutto. Un’attività che era partita quasi per scherzo domina ormai le nostre vite: finanzia la televisione, condiziona la stampa, regna sullo sport [...], modella la società, influenza la sessualità, sostiene la crescita economica.
Frédéric Beigbeder
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Ciao pizzetta, sono la ragazza dell'ask sulla collezione di Valentino. Grazie per la risposta esaustiva! Ho letto vari articoli e sentito i pareri di alcuni 'esperti' e appassionati del settore, ma nessuno mi sembrava realmente soddisfacente, invece tu sei stata veramente chiara, convincente e pertinente. Si vede che te ne intendi! Su tik tok ho visto il video di Francesca Busi (ma anche di altri creator) che recensisce sfilate e la sua opinione mi è parsa superficiale. Lei nel video dice: 'Vedo qualcosa di diverso, unico che va a riprendere un archivio di Valentino, ma non vedo questo applicabile alla vita di tutti i giorni. Gli abiti sono associati a una realtà che non è la nostra. Il troppo, stroppia. Credo di aver smesso di sognare con Pierpaolo'. Sicuramente la moda deve riguardare la vita di tutti i giorni, ma quale vita di tutti i giorni precisamente? Dipende da come vogliamo caratterizzare la nostra quotidianità e come renderla unica, credo. Perchè non può esserci nella vita di tutti i giorni questa dimensione 'trascendente' negli abiti da indossare che sicuramente dice qualcosa in più su chi li indossa? Come dici tu, ora vediamo molto minimalismo che convince facilmente ed è pratico per la vita velocissima che conduciamo. Non so se tu abbia già uno spazio rilevante in questo mondo social nell'ambito della moda (non sono informata a riguardo e non so se sia tra le tue aspirazioni, ma personalmente ti vedrei bene in questo ruolo) ma nel caso tu ce l'abbia, sono veramente contenta perchè meritatissimo; nel caso in cui tu non sia ancora conosciuta come altri creator di questo tipo, ti auguro di fare carriera anche in questo ambito perchè poche persone sono così pronte e precise. Per il resto, buon proseguimento nel tuo lavoro e buona serata!
Ti ringrazio molto per questo ask, mi fa molto piacere. Non mi piace stare davanti a un video, o comunque sui social e parlare, non sono bei posti i social. Preferisco stare dietro le quinte o dietro un microfono come nel mio podcast dove parlo di cinema 🩷 ma mi fanno molto piacere le tue parole.
P.S: Francesca Busi è una miracolata che dovrebbe zappare la terra
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TRATTO DALLA PAGINA FB DI DANIELE IVAN ROMANO
Brigitte Bardot: "Sono felice di non essere più giovane. Non voglio ripetere quella strada 📷 È bello essere giovani. Quando sei giovane, tutte le porte ti sono aperte. E se sei anche bello, nulla può fermarti. La giovinezza e la bellezza sono sempre state un capitale. Un capitale che porta dividendi. E anche se abbiamo più saggezza nella vecchiaia, saremmo disposti a dare tutto per riavere la nostra giovinezza.
Il grande pensatore persiano, Omar Khayyam, scrisse una poesia su come la giovinezza e la vecchiaia fossero vendute al bazar. La giovinezza era venduta insieme alla stupidità, e la vecchiaia con la saggezza. E migliaia di persone erano in fila per la giovinezza, mentre nessuno guardava il banco della vecchiaia. E oggi nessuno guarda la vecchiaia. E oggi compreremmo la giovinezza con tutto, stupidamente. E oggi la desideriamo ardentemente. Tutti la desiderano, specialmente coloro la cui bellezza ha superato ogni altezza.
20 anni fa, fu chiesto alla bellissima Brigitte Bardot, una musa, un idolo, un simbolo della nazione, come si sentiva ora che la sua giovinezza e bellezza erano svanite nel nulla. E la francese rispose così: Nella mia giovinezza ho sofferto molto a causa degli altri e non voglio ripetere quel cammino. Solo ora so esattamente di cosa ho bisogno e di cosa devo liberarmi. Nella mia giovinezza mi mancava sempre qualcosa. Nella vecchiaia, per quanto paradossale possa sembrare, ho tutto.
Nella mia giovinezza mi preoccupavo del futuro. E sai cosa c'è di bello nella vecchiaia? La vecchiaia non ha futuro. Solo nella vecchiaia impari a vivere nel presente. Solo allora capisci che il presente è tutto ciò che hai. E non ci insegnano forse i grandi saggi del mondo che la felicità è qui e ora?
Nella prima parte della tua vita, sei preoccupato per troppe cose: amore, famiglia, carriera, cosa dirà il mondo, aspetti materiali, denaro, opportunità, sogni, politica, moda, notizie, ecc. Col tempo, tutto ciò che ti rimane è il cielo. Probabilmente, solo dopo i 60 anni siamo in grado di apprezzare il cielo nel suo vero valore. Solo allora abbiamo il tempo di guardare intorno e capire quanto è meraviglioso il mondo in cui viviamo: il cielo, gli alberi, gli uccelli, gli insetti, le persone. Solo allora puoi contemplarli. Solo allora non hai fretta. Solo allora il tempo non è denaro e la vita non è una corsa. Solo allora inizi davvero a conoscere te stesso, inizi a capire quanta energia hai sprecato nella ricerca della felicità, quando tutto era proprio sotto il tuo naso."
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Hannah Höch
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Hannah Höch è stata l’artista che ha dato voce e immagine alla critica sociale e femminista durante la Repubblica di Weimar.
Pioniera del fotomontaggio e della tecnica del collage, ha sperimentato stili e correnti artistiche diverse.
I suoi fotomontaggi, a differenza di quelli dei surrealisti, che mantenevano un aspetto reale, grazie alla continuità di scala o di colore, erano estremamente frammentari, per lo più di proporzioni e colori diversi, e minavano costantemente la percezione iniziale di chi li guardava, rappresentarono l’estetica della liberazione, della rivoluzione, della protesta.
Ha fatto parte del gruppo Dada di Berlino, sebbene spesso sia stata��lasciata in secondo piano dalla critica e dalla ricostruzione storica del movimento.
La sua vasta produzione artistica si è dipanata dalla Prima Guerra Mondiale fino agli anni Settanta del Novecento.
Attraverso l’utilizzo di diverse tecniche, ha attraversato una varietà di temi, come il militarismo, l’industrializzazione e la tecnologia, le relazioni di genere, l’etnografia, decostruendo le immagini e gli stereotipi femminili ed esplorando le contraddittorie rappresentazioni della donna nuova diffuse nei mass media.
Hannah Hoch è il nome d’arte di Anna Therese Johanne Höch, nata il primo novembre 1889 a Gotha, in Germania. Cresciuta in una famiglia della media borghesia, l’amore per l’arte le era stato trasmesso dalla madre, pittrice per diletto. Dopo aver abbandonato gli studi per accudire la sorella minore e aver lavorato per un anno nell’ufficio di assicurazioni del padre, nel 1912, si è trasferita a Berlino per frequentare la scuola di arti applicate di Charlottenburg, dove ha studiato lavorazione del vetro e design artistico del libro, con una pausa forzata durante la guerra, quando si è impegnata con la Croce Rossa
Nel 1915 ha cominciato una relazione con l’artista Raoul Hausmann che l’aveva introdotta nell’ambiente culturale berlinese. Una storia d’amore turbolenta e conflittuale durata sette anni mentre l’uomo aveva moglie e figli. A lui, nel 1920, aveva dedicato “una breve storia caustica” intitolata Der Maler (Il pittore), in cui prendeva di mira il sessismo alla base del radicalismo dada e l’atteggiamento del compagno, da lei ritenuto ipocrita nei confronti dell’emancipazione femminile.
Mentre era iniziato il suo coinvolgimento col gruppo Dada, lavorava presso l’editore di riviste illustrate Ullstein come designer di modelli per tessuti ricamati e in pizzo, pubblicati in libri o riviste femminili di moda, utilizzando spesso come base ritagli di giornali. Le tecniche apprese da questa esperienza saranno utilizzate in diverse opere satiriche e politiche successive.
Agli inizi della sua carriera ha utilizzato la pittura, senza mai disdegnare la sperimentazione con vari materiali. Dal 1918 cominciarono a circolare i suoi primi fotomontaggi, la forma di espressione che l’ha resa famosa e che ha maggiormente connotato la sua carriera artistica.
L’inizio della sua partecipazione pubblica agli eventi dada è databile nel 1919, quando ha partecipato alla prima mostra collettiva nello studio del mercante d’arte ed editore Israel Ber Neumann, in cui ha esposto alcuni acquerelli astratti e nella serata di chiusura, ha suonato con coperchi di pentole un’antisinfonia composta da Golyscheff.
Dagli anni Venti, si è dedicata ai fotomontaggi che combinavano immagini di pubblicazioni popolari, tecniche di collage, pittura e fotografia. Un tripudio di immagini sovrapposte così diverse che, spesso, apparivano caotiche e impossibili da analizzare. Un’estetica perfetta per un’artista interessata al rumore senza senso della vita moderna.
Ha presentato nove opere alla prima Fiera Internazionale Dada del 1920.
Sebbene il movimento avesse un profilo anarchico e anti-conformista, era composto principalmente da uomini, e la figura di una donna costituiva un’eccezione al suo interno. Per questo motivo, ha proclamato a gran voce la propria emancipazione dalla figura maschile.
Mettendo in discussione l’idea di bellezza femminile, ha fatto emergere temi legati al genere e al ruolo della donna nella società, ponendo al centro del suo lavoro la costruzione dell’identità. I suoi montaggi offrono visioni caleidoscopiche della cultura tedesca tra le due guerre, da una prospettiva femminista e spiccatamente queer.
Ha evidenziato un mondo frammentato, sconvolto da guerre e crisi economiche.
La sua prima mostra personale si è tenuta nel 1929 a l’Aia, dove si era trasferita per stare vicino alla sua compagna, la scrittrice olandese Til Brugman.
Quando i nazisti salirono al potere all’inizio degli anni trenta, al contrario di molti colleghi, decise di non lasciare il paese, nonostante fosse invisa per la sua libertà sessuale e la provocazione delle sue opere. Il governo considerava il suo lavoro “degenerato” e il suo nome comparve fra gli artisti del Novembergruppe dichiarati “bolscevichi culturali”.
Quando venne cancellata la sua mostra, prevista a Dessau nel maggio 1932, perché i nazisti imposero la chiusura della sede Bauhaus in cui doveva svolgersi, decise di di trasferirsi fuori Berlino, come disse, per “sprofondare nell’oblio” viaggiando spesso col marito Heinz Kurt Matthies, sposato nel 1938 che l’aveva lasciata, qualche anno dopo, per mettersi con una sua amica.
Nella sua produzione dal 1933 al 1945 si affermarono i temi della natura e del paesaggio, mentre diventarono sempre meno presenti le figure umane, disegnate come sagome, maschere teatrali o apparizioni; l’intento era principalmente quello di poter trovare degli acquirenti e di evitare censure politiche, tuttavia, questa nuova prospettiva le aveva aperto la via verso nuove forme di sperimentazione, anche nei fotomontaggi.
Nel 1946 ha preso parte a un’esposizione sostenuta dagli artisti surrealisti a Berlino e promosso la mostra Fotomontaggio da Dada a oggi. Due anni dopo ha partecipato a una mostra al MoMA di New York. In questo periodo ha collaborato alla rivista antifascista di letteratura, arte e satira Ulenspiegel, dove pubblicava acquerelli e diversi fotomontaggi, fra cui Stivali delle sette leghe, del 1934.
Nel 1949, a Berlino, si è tenuta la sua prima personale del dopoguerra, dal titolo Hannah Höch und Dada, ma ha continuato a esporre, principalmente all’estero.
Dopo il lancio dello Sputnik, la prima capsula spaziale in orbita intorno alla terra, è iniziato il suo interesse per l’esplorazione spaziale, di cui ha scritto ampiamente nei suoi diari e, dieci anni dopo, ha realizzato un collage dedicato allo sbarco sulla luna, Dedicato agli uomini che conquistarono la luna, 1969, nel quale era assente la critica alla tecnologia che aveva caratterizzato la sua produzione degli anni venti.
Nel 1964, in onore del suo settantacinquesimo compleanno, si è svolta, alla Galerie Nierendorf di Berlino, un’ampia retrospettiva, seguita negli anni settanta da altre importanti mostre realizzate a Parigi, Berlino e New York.
Le sue opere sono state esposte anche alla famosa mostra Women Artists: 1550-1950 realizzata nel 1977 al Museo d’arte di Los Angeles.
Ha lasciato la terra il 31 maggio 1978 a Berlino all’età di 88 anni.
Hannah Höch ha messo l’accento sul complicato rapporto tra arte e politica, la sua ferrea volontà l’ha portata a emergere in un contesto che escludeva le donne e le loro voci, è una figura che merita di essere ricordata.
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Gioachino Rossini
Compositore italiano
[ Pesaro, 29 febbraio 1792 - Passy, 13 novembre 1868 ]
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Ieri ho trascorso la giornata a Pesaro da poco proclamata "Capitale della Cultura 2024" , città che non avevo finora mai visitato.
Dopo la visita al palazzo Ducale...
[ qui il link e un video]
youtube
ho voluto visitare la Casa natale, ora Museo, di Gioachino Rossini.
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Gioachino Rossini, è stato un pianista e compositore di opere musicali, teatrali e liriche ed ha conosciuto un travolgente successo nella prima metà dell'Ottocento.
Possiamo dire che fu il primo compositore di musica classica a scatenare una entusiastica ammirazione e fenomeni di moda e di emulazione, al pari degli attuali "Influencers", in tutta Europa, ma più ancora in Francia, in Inghilterra e in Germania.
Anche il suo stesso abbigliamento diede origine a mode e a imitazioni (celebri i suoi copricapo).
Rossini fu un bambino prodigio. A soli 7 anni entrò al Conservatorio, a 12 anni componeva sonate, a 14 anni ricevette la commissione dell'opera Demetrio e Polibio.
A soli 37 anni decise di ritirarsi dalla carriera pubblica e dalle turnèe. All'età in cui la carriera degli altri musicisti toccava il culmine, il grande compositore pesarese, decise all'improvviso, di smettere di la sua carriera pubblica e di comporre opere teatrali.
Fu il più importante compositore italiano della prima metà del XIX secolo e uno dei più grandi operisti della storia della musica, e per la precocità e la velocità di composizione, è stato soprannominato il "Mozart italiano" .
Definito da Giuseppe Mazzini «un titano. Titano di potenza e d'audacia
Oltre che compositore raffinato, Rossini fu buongustaio in tutti i sensi e anche eccellente cuoco, e si dice che fosse inarrivabile nel cucinare i maccheroni, di cui era goloso, come era appassionato di un certo pasticcio di pollo con gamberi al burro.
Egli cercava di trarre dai fornelli le stesse armonie del pianoforte.
Da Napoli si faceva venire i maccheroni, da Siviglia i prosciutti, da Gorgonzola l'omonimo formaggio, da Milano il panettone.
Fu un innovatore dallo spirito ipersensibile ed inquieto, molto moderno quindi grazie alla sua insolita e complessa personalità.
Dopo la fine della sua carriera pubblica come compositore, fu ospite graditissimo del Re di Francia che gli attribui un ricco vitalizio, purchè si fermasse a Parigi e facesse parte della corte.
Premetto che fino ad oggi, io non mi ero mai interessato di Lirica.
Da ieri però una grande curiosità mi è presa dopo aver letto un pò di notizie su questo artista che ho poi scoperto avere importanti legami con la mia terra (la Romagna).
La prima notizia che mi ha coinvolto è stato apprendere che suo padre era di umilissime origini: era originario di Lugo di Romagna.
Ma ecco come ne parla Wikipedia:
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![Tumblr media](https://64.media.tumblr.com/285bff252389164f7621ce1935895b26/1bb023a1421baab9-b1/s540x810/c8b0bd87658fc33f387e87c9b4eb9417097b65a0.jpg)
Ma oggi, volendo ricordare la genialità e la modernità, del tutto fuori dagli schemi ottocenteschi, di questo Compositore che è passato alla storia come personaggio, bizzarro, amante del buon vivere, del bere, del cibo e delle belle donne, voglio scegliere un frammento delle sue tante opere trovato casualmente su YouTube.
Il brano è "Nacqui all'affanno..." ed è centrato sulla personalità della protagonista dell'opera "Cenerentola"
![Tumblr media](https://64.media.tumblr.com/bc2b0bd848977ff0ea6f0356c04a2da6/1bb023a1421baab9-0a/s540x810/906c56be0d6f8e65ca17d245db96f0103bce701c.jpg)
Libretto / Testo italiano
CENERENTOLA:
Nacqui all' affanno, al pianto
Soffrì tacendo il core
Ma per soave incanto
Dell'età mia nel fiore
Come un baleno rapido
La sorte mia cangiò.
No, no; tergete il ciglio
Perché tremar, perché?
A questo sen volate
Figlia, sorella, amica
Tutto trovate in me.
TUTTI ( coro)
M' intenerisce e m' agita
È un nume agli occhi miei
Degna del premio sei,
Che dato viene a te.
CENERENTOLA :
Padre... Sposo... Amico... oh istante!
Non più mesta accanto al fuoco
Starò sola a gorgheggiar.
Ah! fu un lampo, un sogno, un gioco
Il mio lungo palpitar
TUTTI (coro) :
Tutto cangia a poco a poco
Cessa alfin di sospirar.
Di fortuna fosti il gioco
Incomincia a giubilar.
Libretto inglese / traduzione:
CINDERELLA :
Born to trouble, to tears,
He suffered by keeping his heart silent
But for sweet charm
From my age in the flower,
Like a quick flash
My fate changed
No, no; wipe the edge
Why tremar, why ?
At this speed
Daughter, sister, friend
You find everything in me.
ALL:
M 'softens and agitates me
It is a nume in my eyes
Worthy of the prize six
What data comes to you
CINDERELLA :
Father ... Spouse ... Friend ... oh instant!
No longer saddened by the fire
I will be alone in gorgheggiar.
Ah! it was a flash, a dream, a game
My long palpitar.
ALL :
Everything changes gradually
He ceases to sigh
Fortunately, you were the game
It starts to jubilate
youtube
Riferimenti su Gioachino Rossini:
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[✎ ITA] RollingStone Korea : Articolo - RM Fa Strada Nella Cultura Contemporanea Con il Suo Potente, Appassionato e Personalissimo Colpo di Pennello | 27.09.2023
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RM Fa Strada Nella Cultura Contemporanea Con il Suo Potente, Appassionato e Personalissimo Colpo di Pennello
Isak Choi | 27. 09. 2023 | Twitter 🗞 Articolo
K
Attualmente, RM è una delle figure più interessanti ed influenti nel mondo K-pop. Guadagnarsi sia l'interesse che la credibilità non è cosa da poco, eppure RM ci è riuscito. Non si è limitato ad affermarsi come un innovatore, in questa scena musicale, ma continua tuttora a sfidarla e a rimodellarla. Il 6 settembre, durante l'inaugurazione della settimana della "Frieze Seoul", RM ha giocato un ruolo chiave durante l'evento d'apertura, presso il Leeum Art Museum, dove si teneva la mostra "Willow Drum Oriole" dell'artista Kang Seokyeong. Non c'è dubbio che coloro che si sono trovatə alla sua presenza abbiano provato un senso di trepidazione. Vestito Bottega Veneta – brand caratterizzato da un'estetica rigorosa - e sfoggiando un elegante capo rasato, RM emanava un intrigante mix di lusso vellutato e disordinata compostezza, un po' come il rombo di un pickup. Tuttavia c'è un motivo ancor più profondo per cui questo momento ha saputo generare tale e tanto entusiasmo.
Il K-pop sembra non aver radici. Talvolta, in uno stesso album, possiamo trovare le tonalità allegre ed asettiche del city pop unite ad un ritmo latino-americano e ad influenze quali Prom Queen e Lady Marmalade, YOLO e Karma. Ed è proprio quest'assenza di fulcro artistico a permettere l'avanzamento e l'evoluzione del genere. Profondamente legato ed immerso in questa corrente musicale, RM ci svela le origini culturali alla base del K-pop, solitamente percepito come effimero e chiassoso – alla stregua di TikTok. RM incarna ciò che Charles Baudelaire descriveva come 'l'essenza della modernità' ne <Il Pittore della Vita Moderna>, ovvero colui che "estrae dalla moda quello che può contenere di poetico nel quotidiano e distilla l’eterno dall’effimero". Intrecciando la tumultuosa storia della penisola coreana con il vigore moderno dell'industria K-pop, RM descrive quella 'K' non come una mera etichetta, ma come "un marchio di prestigio nato dal duro lavoro e dagli sforzi dei nostri predecessori (i quali hanno sempre cercato di affermare la grandezza della cultura coreana)". L'orgoglio che RM nutre per la cultura coreana è affine allo zeitgeist, e ci porta a farci una domanda provocatoria: essere profondamente coreani corrisponde ad essere profondamente globali? Dire che RM ha esteso l'orizzonte di questa conversazione – rianimata dall'emergere trionfale della 'K' a livello globale - non sarebbe, dunque, un'esagerazione.
RM non fa che reiterare il "potere della cultura alta". Fa frequenti donazioni alla "Fondazione per il Patrimonio Culturale Coreano Oltreoceano", che ha il fine di preservare e promuovere il patrimonio culturale coreano all'estero, facendo conoscere le eccellenze coreane a livello globale. Inoltre, è ambasciatore per le Pubbliche Relazioni del Ministero della Difesa Nazionale e dell'Agenzia per il Recupero e l'Identificazione dei Caduti nella Guerra di Corea. RM sfrutta la sua influenza per dare nuova linfa alle radici storiche e rifocillare la cultura coreana. E la sua recente avventura musicale non fa che sposare questa missione. Da quando ha intrapreso le attività individuali in previsione del "Secondo Capitolo" nella carriera dei BTS, RM ha fatto entusiasmanti collaborazioni con giovani artisti coreani, che sono tra i principali rappresentanti della scena musicale di tendenza, a Seoul, quali Hwang So-yoon, Paul Blanco ed i Balming Tiger, abbattendo i ristretti confini che solitamente relegano il K-pop nel contesto della musica idol, nonché espandendone gli orizzonti.
Il motivo per cui la presenza di RM all'inaugurazione della mostra "Kang Seokyeong: Willow Drum Oriole" si è fatta sentire è perché rappresenta simbolicamente il suo status attuale. Era il primo giorno della settimana della Frieze Seoul, ad un evento che celebrava la vera essenza della cultura contemporanea coreana, presso un prestigioso museo d'arte ricco di una vasta collezione di tesori nazionali, e RM era lì, al centro di tutte le attenzioni. Per forza l'arrivo di questo giovane musicista di fama, talento, contemporaneità, nonché una visione artistica notevole, ha suscitato fermento ed entusiasmo tra il pubblico.
La cultura nuova inizia dalle audaci pennellate degli artisti più arditi dell'epoca cui essa appartiene. RM sta tracciando e aprendo la strada alla cultura contemporanea grazie ai suoi potenti, appassionati e personalissimi colpi di pennello.
"Ciò che desidero è che il nostro paese diventi il più bello al mondo. (...) L'unica cosa io abbia mai desiderato è il potere della cultura alta", diceva Baekbeom Kim Gu nel suo "My Wish", sognando questa "nazione bellissima".
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Senza titolo
6 agosto 2023. RM ha preso il palco. Vestito di un completo multicolore ma sobrio e minimal, si è erto, libero ed imponente, sotto la luce dei riflettori. RM, che non era più salito su un palco così grande per oltre un anno, ha partecipato come ospite ad uno dei concerti conclusivi del tanto atteso tour mondiale di Agust D. Qui, ha svelato una nuova canzone, canticchiando dolcemente "You don't have to be (non c'è bisogno che tu sia)". Nella sua voce, c'era nostalgia, come il senso di vertigine che potremmo provare quando, improvvisamente, ci ricordiamo di guardare il cielo, nel bel mezzo della frenetica e vuota routine di tutti i giorni. Per questa sua ultima performance prima dell'arruolamento, RM ha scelto un inedito senza titolo. No, avete capito bene, non aveva neppure un titolo. Trasparente e radiosa come l'improvviso movimento di un mondo addormentato, questa canzone racchiude in sé l'essenza del suo percorso musicale. Dalla disperata supplica nella title track del suo album solista (Indigo 2022), 'Wild Flower': "Ti prego, liberami da questa bramosia, costi quel che costi, oh, ti prego, lasciami essere me stesso", fino alla mano che – lui che è costantemente etichettato con moltissimi titoli – estende a se stesso nel brano 'Still Life'...E questo brano sembrava un'esortazione: "Torniamo insieme allo stadio di 'innocenza e purezza primigenie'", di cui il pittore Yun Hyeong-keun parla come dello "scopo dell'umanità", che RM ha anche citato nel suo capolavoro musicale, 'Yun'.
È così che le pennellate di RM si allargano sempre più, lasciando segni profondi ed un riverbero, esattamente come fanno tutte le cose importanti e d'impatto.
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⠸ eng : © SaraBangtan07 | Ita : © Seoul_ItalyBTS⠸
#Seoul_ItalyBTS#TradITA#ITA#Traduzione#Articolo#BTS#방탄소년단#RM#김남준#RollingStoneKorea#FriezeSeoul2023#Untitled#RSK#롤링스톤코리아#Cultura#BottegaVeneta#Arte#270923
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Francesca Zappia, calabrese con il suo brand Mutamenti, vince il trofeo Vento Fashion 2023
VENTOTENE FASHION WEEK 2023: una gara di eleganza e stile per valorizzare la bellezza, la creatività e il territorio
Domenica, 20 agosto, nella cornice incantata di Piazza Castello di Ventotene si è svolta la quinta edizione di VENTOTENE FASHION WEEK, dedicata all’icona dello stile per eccellenza, Coco Chanel. L’evento, organizzato e ideato dalla stilista internazionale Elena Rodica Rotaru, presidente dell’Associazione Lika Eventi e patrocinato dal Comune di Ventotene, è stato un’esplosione di stile, di bellezza, di musica e canto.
La serata finale, presentata con energia ed entusiasmo da Letizia Trento e dall’attore Jano di Gennaro, è stato il punto culminante di un evento durato tre giorni, dedicato alla moda, alla valorizzazione del territorio, del Made in Italy e degli ospiti che ogni estate danno vita all’Isola.
Il Trofeo Vento Fashion, vince Francesca Zappia
Il Gran Galà, la gara degli stilisti che ogni anno si contendono il trofeo Vento Fashion, ha avuto come protagonisti designer con una carriera importante alle spalle, come Francesca Zappia con il suo brand MutaMenti (Italia) e Hilda Falati (Romania) accanto alla designer emergente Giorgia Beniamin Salib, studentessa allo IUAV di Venezia e al brand di manufatti scolpiti a mano e decorati con mosaico in vetro “Otia e Negotia” di Gea e Salvatore Schiano di Colella, rigorosamente Made in Ventotene.
Il trofeo Vento Fashion 2023 stato assegnato dalla giuria a Francesca Zappia con il brand Mutamenti, mentre al secondo posto si è classificata la giovane Giorgia Beniamin Salib.
“Ringrazio per la calorosa accoglienza. Anche se sono tanti anni che una fa questo lavoro, l'emozione c'è sempre. E la vera emozione è, quando viene riconosciuto il lavoro fatto con tanto amore”, ha dichiarato la vincitrice dopo l’assegnazione del premio.
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Francesca Zappia nasce e cresce in sartoria, studia come modellista e stilista. Dalla Calabria approda a Roma per studiare poi inizia a lavorare in Accademia e in sartoria di alta moda. Ha un suo laboratorio a Roma, dove crea abiti da sposa e da cerimonia. Partecipa a sfilate e fiere, insegna allo IED, nell’Accademia di Fendi ed è specializzata in moulage. Da tre anni collabora con Snt. Mos. creando una linea per una donna sofisticata di classe.
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Una serata sotto il segno di Coco Chanel
Ricco il programma artistico della serata finale, dominato dalle voci e dalla prestazione di Jano di Gennaro e Candida Silvestri.
L’edizione di quest’anno è stata intitolata “Coco Cinque”, in onore all’icona dello stile in assoluto, Coco CHANEL. I colori scelti per l’edizione sono due predominanti: il bianco e il nero, in tante sfumature, mentre il numero ricorrente è stato il cinque, con riferimento al famoso profumo.
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Cinque creazioni in bianco e nero sono state presentate durante la sfilata della fondatrice del Fashion Week Ventotene, Elena Rodica Rotaru, che ha raccontato in più occasioni il legame di cuore e l’influenza che la celebre creatrice di moda francese ha avuto su di lei.
La Fashion Week ha avuto come protagonisti anche ragazzi, signore e bambini che si trovavano sull’isola come turisti e che hanno partecipato alle sfilate e alle coreografie preparate da Candida Silvestri, ex atleta al livello nazionale, originaria di Ventotene e membro dello staff di organizzatori, insieme a Camelia Birlan, che ha coordinato il lavoro dietro le quinte e preparato le modelle.
Affiancando le modelle e gli artisti professionisti ospiti del Gran Galà, gli ospiti dell’isola con età compresa dai 5 - 70 anni, sono diventati loro stessi, per una serata, delle vere star fashion e dello spettacolo.
Gran Galà il balletto con i bambini dell'Isola e non solo. Costumi e direzione artistica di Elena Rodica Rotaru con coreografie della maestra Candida Silvestri.
Le bellissime modelle e i modelli che hanno sfilato, capitanate dalla madrina dell’evento, Giulia Ruggeri, hanno valorizzato in maniera impeccabile le creazioni dei designer, ricevendo gli applausi del pubblico entusiasta.
La giuria e le impressioni sull’evento
La giuria della gara degli stilisti, guidata dal presidente Cataldo Matrone (Comune di Ventotene), è stata composta da: Rosamaria Cucio, Presidente Pro Loco di Ventotene, Samuela Marinsaldi (stilista internazionale di moda capelli), Emanuele Vecchioli (esperto in cura dei capelli, promotore del Made in Italy e consulente di star internazionali), Massimo Meschino, fondatore e Patron di eventi nazionali, e Antonella Brini, cantante, protagonista di show televisivi come “Uomini e Donne” (Canale 5).
Massimo Meschino: “Fantastica serata finale organizzata con maestria da Elena Rodica Rotaru ed il suo staff. Sono stato ospite in giuria per la seconda volta a distanza di tre anni in cui l'evento è cresciuto e migliorato, dando sempre spazio a stilisti internazionali ed a modelle e modelli provenienti da varie parti d'Italia, tra cui anche vari partecipanti del Concorso Nazionale di integrazione sociale, bellezza e talento "Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo" di cui sono l'ideatore e Patron”.
Emanuel Vecchioli, esperto di cura dei capelli “Made in Italy” e consulente di star di livello internazionale, ha riassunto così l’evento: “Sono rimasto felicemente colpito da queste serate. Non sono stati presenti grossi marchi, che ormai conosciamo, ma piccole realtà di qualità, ed è stato proprio questo il valore dell’evento. Oggi, la vera esclusività la trovi proprio nei brand locali, che si possono acquistare soltanto in determinati posti, come i negozi monomarca di Ventotene! Abbiamo visto che c’è una creatività che va oltre gli standard della moda e li arricchisce. Inoltre ho apprezzato che sono stati coinvolte tutte le fasce d’età, perché la verità è che ormai non c’è età nel vestirsi, un ragazzino è fashion vestendo capi che consideravamo da “adulti” mentre un adulto può vestirsi “da ragazzo” senza che venga giudicato. Qui abbiamo assistito a una convivenza bella di tutte e tre le generazioni, durante tutte le fasi dell’evento”.
“I quattro stilisti in gara rappresentavano una grande varietà, abbiamo assistito a varie interpretazioni della moda, dal lato più aggressivo e accattivante, fino alla stilista vincitrice, che ha portato sul palco la moda classica rivisitata, con una sfilata culminata con l’immancabile abito da sposa bianco. Anche gli accessori realizzati a mano, pezzi unici, hanno sottolineato l’unicità di ogni articolo, una creatività che cambia e non è mai lo stessa” ha raccontato Samuela Marinsaldi, stilista internazionale di moda capelli e membro della giuria.
“Conoscevo quest’evento ma non avevo mai avuto l’occasione di partecipare.
Ma quest’anno, alla sua quinta edizione, ho avuto il piacere di presentare le prime due serate, dove ho potuto apprezzare le creazioni della stilista internazionale Elena Rodica Rotaru, organizzatrice promotrice e art director dell’evento e di alcuni negozi dell’isola . L’organizzazione è stata impeccabile la manifestazione è stata accolta da tutti gli isolani e i molti turisti presenti con grande piacere ed interesse .
Nella terza serata ho avuto l’onore di far parte della Giuria. E’ stata una giuria molto qualificata per il concorso dedicato ai designer. Ci sono stati nuovi stilisti emergenti a cui auguro un grande successo per il prossimo futuro! La serata è stata presentata ed animata dalla bellissima voce di Jano de Gennaro, attore e cantante e dall’elegante Letizia Trento. Aspettiamo con piacere la sesta edizione” - Antonella Brini, cantante, protagonista della trasmissione “Uomini e donne” (Canale 5)
Rosa Maria Cucio, Presidente Pro Loco Ventotene: “Un grande evento per una piccola isola, connubio meraviglioso, dove gli abiti stupendi erano messi in risalto dalle bellezze dei luoghi e nel contempo la sfilata esaltava gli scorci della nostra incantevole isola! Grazie a Elena Rodica Rotaru e al suo staff qualificato ed efficiente! Conoscevo e seguivo la manifestazione Fashion Week, giunta alla quinta edizione, e quest'anno ho avuto modo di viverla più da vicino, grazie all'invito a far parte della giuria (assieme ad altri giurati competenti), in qualità di Presidente della Pro Loco Isola di Ventotene, cosa per me davvero entusiasmante. Di sicuro posso dire che il livello degli stilisti è stato molto alto lasciando a noi della giuria un compito molto difficile, in quanto a mio avviso erano tutti meritevoli di vincere. Davvero tra le manifestazioni di spicco per Ventotene e ora non ci resta che aspettare la sesta edizione! Ad maiora!
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I negozi premiati: Emporio, Evaso di Gian Marco e Agnese, L’isola che non c’è, Semplicemente Gió e Le meraviglie del mare, Levante e La Perla, Le Rampe
Elena Rodica Rotaru vorrei sottolineare che ho premiato uguale tutto i sette negozi dell’isola che hanno sfilata il 18 Agosto in piazza chiesa . È de per questo ringrazio molto per la loro collaborazione.
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Sponsor ufficiali dell’evento: Hotel “Lo Smeraldo” e il Ristorante “Marisqueria” dell’hotel Isolabella.
Altri sponsor e collaboratori: Supermercato Sisa, Marilena Bãcanu -hairstyle , Candida Silvestri - Acquagym, 4C Premiazioni e Gioielleria Costantini -Guidonia, Afrodite , Mast’Aniello, Il Gabbiano, Candidaterra, Pro Loco di Ventotene, Diving World Ventotene , Manolo Ruggeri fotografo, MTM di Massimo Meschino, Dj. Pasquale e Jonathan Curcio
Partner Media: FashionLuxury.info, Rotarufashionblog, Miruna Cajvaneanu blog - Iromeni.com, Pandataria film, PaeseRoma quotidiano, Max International
Musica: Dj Jonathan e Pasquale Curcio
Elena Rodica Rotaru
Organizzare.
Ventotene Fashion Week, per me la quinta edizione, è sempre emozionante organizzare questo evento annuale a Ventotene, che parla di arte, moda e creatività.
Tre giorni di moda qui hanno regalato tante emozioni a negozi di abbigliamento, ristoranti, hotel e altre attività commerciali dell’isola.
Il 18 agosto l’apertura dell’evento Ventotene Fashion Week ha riunito tutti gli isolani e i turisti sul sagrato della chiesa per una tipica sfilata ventotenese...
Evaso da Gian Marco e Agnese Matrone,
L’Isola che non c’è di Valentina De Feo,
Semplicemente Gió e Le Meraviglie del mare di Giovanna Silvestri Andreina e Roberto Matrone,
La Perla e Levante di Fiorentina, Tila e Raffaele Taliercio,
Le Rampe di Luca Cupini, Emporio di Giovanna Assenso
La bellissima spiaggia, il mare, la barca e l’elegante abbigliamento sportivo per donna, uomo e bambino hanno fatto risplendere tutta la piazza della chiesa.
La seconda serata della fashion week si è svolta nel giardino dell’Hotel Lo Smeraldo Fashion Coco 5 di Elena Rodica Rotaru.
La mia sfilata con abiti eleganti e colorati ispirati al mio idolo CHANEL e ai viaggi che faccio è stata una serata meravigliosa, vorrei ringraziarvi di cuore, la quinta edizione davvero non sarebbe stata possibile senza di loro.. Santomauro Famiglia Fabio, Gerardo e Tonino...un contributo enorme.
L’ultima serata dell’evento, il 20 agosto in Piazza Castello di Ventotene, ha creato un momento di emozioni e di gioia.. l’apertura della Grande Tempesta con il balletto dei bambini dell’isola e non con le coreografie di Candida Silvestri e la regia del artisti e costumi di Elena Rodica Rotaru...
Il momento clou della serata per me è stato il balletto dei bambini, perché crescono con la settimana della moda. Perché questo evento si basa sulla sfilata di bambini, ragazzi/e, donne e uomini, professionisti e non, di ogni età e nazionalità.
Sono felice che questo progetto continui e si arricchisca ogni anno nella diversità di idee per illuminare i turisti che ritornano all’evento.
Il tema della quinta edizione è “Fashion Coco 5” black and white”
Ho presentato in anteprima i contendenti con la mia collezione di cinque modelli in bianco e nero.
Subito dopo il concorso di designer emergenti, brand, studenti di arte e moda e design.
Per me hanno vinto tutti perché hanno dimostrato il loro lavoro, la creatività e la passione artistica per la moda e altro ancora.
Grazie mille a Camelia Birlan per la suo grande professionalità di coreografia modelle/i e i stilisti come tutti gli anni lei che si occupa della coreografia fashion week.
Giorgia Beniamin Salib, studentessa di moda, mi ha davvero colpito con le sue creazioni fatte a mano, l’ho vista credere perché ha partecipato alla prima edizione come modella e quest’anno come stilista.
Arte di Ventotene sono oggetti realizzati a mano con pietre e fondi da Gea e Salvatore Schiano di Colella.
Hilda Falati è una designer con pluriennale esperienza nel mondo della moda e del design, le sue creazioni artistiche sono molto delicate dai tessuti preziosi allo stile imperiale.
Francesca Zappia, vincitrice della quinta edizione della settimana della moda di Ventotene “Vento Fashion” ha deliziato tutta l’isola con le sue creazioni per cerimonie e matrimoni.
un po’ difficile da valutare perché ognuno di loro ha dato il meglio del proprio lavoro.
Grazie a tutti i partecipanti, collaboratori, grazie al mio meraviglioso staff Candida Silvestri (coreografa, assistente Camelia Birlan, parrucchiera Marilena Băcanu, Letizia Trento (presentatrice) cantante/attore e direttore d’orchestra Jano di Gennaro, Giulia Ruggeri madrina dell’evento, fotografo ufficiale Manolo Ruggeri dell’evento, Annarita Matrone, Rosamaria Curcio, Jonathan e Pasquale Curcio, Emanuel Fizzotti, Luigia Aiello, Eugenia, Maria Santomauro e Pietro Fizzotti dell’Hotel Lo Smeraldo, Mina e Tonino, Fabio e Gerardo Santomauro del Ristorante Marisqueria.
Grazie mille per le due presentazioni serali ad Antonella Brini..
Le modelle ringraziano tutti i ballerini e le modelle:
Patrick Biondi model International da Sanremo a Dubai, Parigi, Londra ..
Giuseppe Leone vincitore del concorso Una Ragazza,Un ragazzo,Un bambino per lo spettacolo del 2022 di Massimo Meschino
Emanuele Vecchioli ex mister Italia
Giulia Ruggeri madrina dell’evento VFW, vincitrice del concorso Una ragazza,Un ragazzo e Un bambino per lo spettacolo del 2022 di Massimo Meschino
Stella Marini
Aurora Cinga -fascia Pandataria Film
Elisa Franzini- fascia Elena Rodica Rotaru
Cristina Di Felici -presentatrice e modella
Cristel Mollo
Sofia
Antonella Langella
Mariagrazia Garbarino
Chiara Marisa Cappucci
Giulia Mascolo
Grazie anche a i miei ospiti in giuria..
Cataldo Matrone consigliere comunale ed presidente della giuria,
Rosamaria Curcio
Antonella Brini
Emanuel Vecchioli
Marinsaldi Samuela
Massimo Meschino
Ringrazio molto per la collaborazione dei vestiti che ha sponsorizzato la stilista Rosanna Stega della Puglia.
#fashionbloggerstylebloggerofinstagram♥️♥️♥️♥️#articolo#byelenarotaru#photography📷📸#instagrambloggers❤️#iloveitaly❤️🇮🇹#moda#fashion blogger#fashiondesigner#ınstagood#premio#ventotene
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Biografia Daniela Ferolla Giornalista e Modella ex Miss Italia
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Facciamo adesso la conoscenza della bella Daniela Ferolla, nata a il 7 maggio del 1984 a Vallo della Lucania , ridente comune in provincia di Salerno. E ovviamente la donna può vantare anche il titolo di Miss Italia conseguito nel 2001.
Vita Privata di Daniela Ferolla.
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Come vi dicevamo la bella campana è nata a Vallo della Lucania o semplicemente Vallo e attualmente risiede a Ceraso sempre in provincia di Salerno. Ha conquistato la fascia di Miss Moda Calabria ovviamente nella stessa regione, ove si trovava a trascorrere le vacanze e l'anno successivo è stata eletta Miss Italia, venendo incoronata addirittura da Sophia Loren, vincendo al tempo stesso il titolo di Miss Chi. Daniela Ferolla è stata l'ultima miss Italia con meno di 18 anni che abbia vinto il programma. Ha fatto studi liceali alle superiori e si è laureata in Scienze delle comunicazioni all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Inizia quindi la sua carriera lavorativa nel 2005 con la conduzione di Italia Teen Television dove si occupava di Musica Hip Hop , con lei alla conduzione c'era il rapper Mas-T. Mentre l'anno successivo la ritroviamo sulla serie per il piccolo schermo Orgoglio e don Matteo. Passano 5 anni e la ritroviamo sempre in Rai , ma a Rai5 alla conduzione del programma Dentro la Moda e nel video clip di Zucchero Fornaciari Vedo Nero proprio nel ruolo di modella. Mentre nel 2011 il ritorno a Miss Italia a fare la spalla a Fabrizio Frizzi alternandosi con altre modelle di eccezione fra cui citiamo Pamela Camassa, Beatrice Bocci , Dayane Mello e altre. Arriva quindi l'anno 2012 che rappresenta la svolta per la sua carriera professionista, infatti si scrive all'albo dei giornalisti della Lombardia come giornalista pubblicista. Quindi nel 2012 è inviata di Mattina Estate e successivamente della vita in Diretta. Mentre nel 2014 2015 la troviamo a Linea Verde con Patrizio Roversi e Federico Quaranta https://www.youtube.com/watch?v=OdSevKOjsQg
Vita privata
La modella è figlia di un ex Maresciallo dei carabinieri , purtroppo la madre è morta nel 2015 di un male incurabile. Ha 3 sorelle, Giusy , Gabriella e Miriam, anche lei ha partecipato a Miss Italia nel 2019 conquistando il titolo di Miss Cinema Campagnia. Non ha figli, anche se è sentimentalmente legata al suo manager Vincenzo Novari dal 2004, i due non si sono sposati ma hanno deciso di instaurare un rapporto di convivenza.
Scheda Biografica Daniela Ferolla
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- Nata a Vallo della Lucania (Salerno) - Nata il 1984 - Residente a Salerno - Età 39 anni nel momento in cui vi stiamo scrivendo - Altezza 1,79 cm - Peso 62 Kg circa - Occhi Verdi - Capelli Castano scuro - Segno Zodiacale Toro - Hobbies le piace viaggiare e leggere - Professione giornalista e modella - Pagina Instagram Daniela
Foto
Queste le più belle foto che abbiamo trovato della modella nei profili social pubblici a lei dedicati
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Gisella Cozzo - Il singolo “I’m Living”
Il nuovo singolo dell’artista su tutti gli stores digitali e nelle radio
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Milano, venerdì 12 maggio 2023 esce su tutte le piattaforme digitali e in radio I’m Living il nuovo attesissimo singolo di Gisella Cozzo cantautrice e producer italo-australiana, autrice del testo e della musica scritta insieme a Fausto Cogliati etichetta e edizioni Mamigi Publishing, distribuzione The Orchard, Sony Music. I’m Living è un brano radiofonico dalla melodia ballabile che non rinuncia, tuttavia, a veicolare un messaggio importante indirizzato a tutti: ognuno ha dentro di sé qualcosa da far valere, qualcosa che ci rende unici e speciali e che non dobbiamo dimenticare mai.
Il video clip, realizzato in una delle location più affascinanti della città di Lecco, Villa Sormani Marzorati Uva, con la sua architettura barocca e il suo giardino all'italiana, mette in evidenza un forte contrasto tra il moderno e l'antico, tema centrale del video. La regia di Simone Forti D-Video Production con il suo team, ha saputo mettere in risalto ogni particolare della splendida Villa dove vede Gisella elegantissima negli outfit di Alexander McQueen e Piccione, con la sua voce potente e coinvolgente, ci trascina in un’atmosfera suggestiva e magica dove musica, arte e moda si fondono regalando emozioni.
Gisella Cozzo con la sua grinta da show girl, in I’m Living sottolinea come sia fondamentale saper stare in equilibrio anche da soli per guardarci dentro e credere nelle nostre potenzialità e dichiara:
“Bisogna imparare a stare da soli, se si vuole stare anche con gli altri nel modo giusto. I momenti di riflessione sono la nostra risorsa per capire le nostre debolezze, saperle accettare e lavorarci per migliorarle, altrimenti nel mondo, saremo sempre fragili e perdenti. Ho imparato nel corso della mia lunga carriera - aggiunge Gisella - come sia fondamentale lavorare su sé stessi per raggiungere gli obiettivi prefissati, perché dopo i giorni bui, c’è sempre luce. Io non ho ancora smesso di guardarmi dentro, per crescere e migliorarmi ancora e mi piace essere così, come nel video, molto elegante, come se fosse l’ultimo giorno, ma anche mostrarmi al naturale. Credo di essere una donna forte, che non ha paura di niente, ma che, nonostante tutto, ha le sue fragilità, che conosce e accetta. Questo è l’augurio che voglio fare a tutti, uomini e donne perché ognuno di noi merita di “brillare” della propria luce e gridare al mondo…I’m Living, sto vivendo!”.
Gisella, che ha pubblicato i primi dischi in inglese per il mondo pop/dance con alcuni brani prodotti dai Fratelli La Bionda e Silvio Amato, è conosciuta soprattutto per gli innumerevoli spot ai quali ha dato la voce e che spesso ha scritto lei stessa. Spot come Ciobar, Chante Clair, Rio Casa Mia, Poste Italiane, Coca Cola, Levi’s (Dockers) che l’hanno consacrata “Regina degli Spot.” Tra tutte, la più celebre, è il suo intramontabile tormentone estivo, Joy, I Feel Good I Feel Fine, colonna sonora della Coppa del Nonno e di tante estati italiane, andato in onda per oltre venticinque anni.
L’ artista, ancora una volta, non delude i suoi tanti fans e con I’m Living, ci trascina su una melodia ritmata a riflettere su quanta bellezza ci sia dentro di noi e in ciò che ci circonda. Immagini delicate che la vedono protagonista, tra saloni, scalinate e meravigliosi viali, che si alternano a scorci di vita per raccontare l’Amore in ogni sua declinazione e con tutta la sua forza.
Gisella Cozzo nasce da genitori italiani, in Australia, nella città cosmopolita di Melbourne. Studia canto e recitazione dall'età di nove anni e si diploma alla St Aloysius College, in Arte Drammatica.
AUSTRALIA: DEBUTTO ARTISTICO IN TV
A 16 anni Gisella vince il talent show più importante in Australia “Young Talent Time” con “The greatest love of all” di Whitney Houston.
IN TOUR a 17 anni-19 anni
Gira l’Australia ed apre i concerti come “support artist” di Eros Ramazzotti, Pupo, Marcella Bella, I Ricchi e Poveri, Toto Cutugno, Mario Merola, Fiordaliso e tanti altri ancora.
INIZI
A Milano, la sua carriera artistica decolla: nel 1988, vince il premio Rino Gaetano ed è premiata dalla rivista Cioè ‘New Generation’ con il brano “Get Up”. Nel 1990 Gisella pubblica il suo primo album in Inglese “Gisa” prodotto dai Fratelli La Bionda e Silvio Amato. Nel 93’ Gisella è finalista a Castrocaro e nello stesso anno partecipa a diversi Festival Europei della canzone Internazionale. In questi festival condivide palchi prestigiosi insieme ad artisti del calibro di Jerry Lee Lewis, Dione Warwick & Kylie Minogue. Interpreta, scrive e pubblica singoli nel mondo della pop/dance per la Time, Emi, Warner e Sony Music. Scrive e interpreta colonne sonore per la TV, cinema italiano ed Internazionale con grandi musicisti e compositori. Collabora con diversi artisti quali Jovanotti, Anna Oxa, Laura Pausini, Al Bano, Fred Bongusto, Sabrina Salerno, Jo Squillo, Albano, Gianluca Grignani e tanti altri ancora. Vince una borsa di studio come compositrice al C.E.T. la scuola di Mogol. Nel 94’ partecipa al Festival Italiano su Retequattro assieme a Gianni Bella.
“REGINA DEGLI SPOT”
Carmelo La Bionda scopre Gisella e fa cantare i suoi primi spot Internazionali come Nescafè, Coca Cola (sensazione Unica) e da allora l’artista è stata consacrata come la ‘regina degli spot’. Gisella diventa l’interprete e creatrice degli spot TV più significativi in Italia ed all’estero. Milioni di Italiani ricordano gli spot cantati da Gisella e negli anni sono diventati evergreen, iconici, come la Coppa del Nonno (‘I feel good, I feel fine’) Nescafé, Levi’s, Rio casa mia, il gallo del pulito di Chante Claire, Ciobar, Chiquita Banana e tanti, tanti altri ancora. Nel 2010 Yoko Ono scelse la voce di Gisella per cantare la cover “Power to the people” di John Lennon. Guardate gli spot qui: https://gisellacozzo.com/media/tv-commercials/
DISCOGRAFIA
Gisella nella sua carriera ha pubblicato dieci album, due EP, ventinove singoli ed inoltre, i suoi brani, sono state inseriti in ventiquattro compilation. La cantautrice ha scritto canzoni per diversi artisti ed è coautrice con Laura Pausini e Cheope del brano Good Morning Happiness per I Neri Per Caso. Lo stesso brano è anche contenuto in una veste insolita, bilingue, nell'album di Gisella, intitolato Double.
SOCIALE
Gisella è spesso ideatrice di progetti musicali per il sociale e associazioni benefiche. Ha collaborato con Hope Onlus, Fondazione Rava, Comunità di San Patrignano, Paolo Zorzi Ass. Attualmente è testimonial per l’associazione “Scarpetta rossa Aps” contro la violenza sulle donne. Il 24 marzo 2023 esce in tutte le piattaforme streaming “GISA - 2023 Remaster” l’album debutto del 1990 di GISELLA COZZO. Il 12 maggio 2023 esce ‘I’ m Living’ il nuovo singolo di Gisella Cozzo in tutte le piattaforme streaming, distribuito da The Orchard, Sony Music. Scritto da Gisella Cozzo e Fausto Cogliati.
Instagram: https://www.instagram.com/gisellacozzoofficial/
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Alfa Castaldi
Progetto grafico/ Graphic design Claudio Dell'Olio assistito da Alessandro Marchesi
testi di Giuliana Scimé e Susan Bacheider, foto di Paolo Castaldi
Carla Sozzani Editore, Milano 2013, copia n.0313, 50 pagine, ISBN
9788879428507
euro 60,00
email if you want to buy [email protected]
Stampato da NAVA Milano in occasione della mostra "Alfa Castaldi" Galleria Carla Sozzani Febbraio 2013
Fotografo curioso e completo, Alfa Castaldi nella sua carriera professionale ha esplorato vari generi e tutti con grande passione e competenza. La mostra alla Galleria Carla Sozzani è un’esauriente retrospettiva arricchita da una sezione di ritratti alla moglie, la giornalista Anna Piaggi.Ad Alfa Castaldi, brillante allievo dello storico dell’arte Roberto Longhi, risultano fatali i tavolini del bar Jamaica in quel di Brera. Rientrato a Milano all’inizio degli anni ’50 dopo gli studi a Firenze, prende a frequentare l’ambiente intellettuale ed artistico che ruota attorno all’Accademiadi Belle Arti, soffermandosi spesso nel locale che, ancor’oggi, è punto di ritrovo per artisti ed intellettuali. In quegli anni, nelle sale del Jamaica piene di fumo e modelle in cerca di ingaggio, il giovane Alfa conosce Cesare Peverelli, Gianni Dova e Piero Manzoni ma anche un gruppo di fotoreporter – Ugo Mulas, Mario Dondero e Carlo Bavagnoli: per inciso, quelli che si sarebbero poi rivelati i migliori della loro generazione – che si struggono per essere considerati artisti alla stessa stregua di pittori e scultori.
Stimolato da queste nuove conoscenze, Castaldi si avvicina alla fotografia ed inizia a fare sperimentazioni, indagando il mondo attraverso l’obiettivo. Tra gli anni ’50 e ’60 viaggia moltissimo, soprattutto all’estero, documentando stili e movimenti culturali; attingendo al ricordo dei viaggi nell’Italia del dopoguerra, ancora povera e rurale, nel 1980 realizza per Uomo Vogue il servizio Compagnia di Stile Popolare, passato alla storia del costume come un reportage antropologico sulle radici popolari dello stile maschile piuttosto che come mero servizio di moda.
15/04/24
#Alfa Castaldi#Anna Piaggi#photography exhibition catalogue#Galleria Carla Sozzani 2013#photography books#fashionbooksmilano
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Do What Thou Wilt è il primo album dei Death SS che ho ascoltato e ancora ricordo perfettamente quando: era a maggio-giugno del 2000 e il Tascio, metallaro più grande, navescuola del paese, me li fece conoscere proprio con questo disco. È il disco più brutale dei Death SS, potentissimo nella produzione della batteria, col pedale sempre fisso che sbatte nel cervello. Inoltre l’uso delle vocals, delle registrazioni e dei sample gli conferiscono un’aura davvero magica ed occulta. I Death SS sono sempre stati maestri indiscussi nel creare un certo tipo di teatralità sia sul palco sia all’interno dell’album. Thou What Thou Wilt vede l’inizio della collaborazione del tastierista Oleg Smirnoff che darà un apporto più magico e portante ai brani della band, sicuramente più in linea con le band power metal che stavano diventando sempre più importanti in quegli anni (Blind Guardian e Helloween su tutti), senza però rinunciare alla personalissima veste occult-magic.
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Dopo la mazzata heavy "Phoenix Mass", che presenta la nuova aura dei Death SS, completamente rinnovati da Heavy Demons, si passa al tribalismo di "Baron Samedi". Cavoli, quei tamburi ti portano davvero in mezzo alla giungla di Cannibal Holocaust e quel synth marziale sembra una droga voodoo. Steve Sylvester canta come Grand Guignol, come il Grande Inquisitore e piega i suoi vocalismi alle note della tastiera. Fra i migliori brani dell’album (e di tutta la carriera) compare "Scarlet Woman". Fin dal primo momento in cui la ascoltai, mi immaginai il momento dell’Apocalisse, quando la donna scarlatta scende dal cielo, con questa colonna sonora. Il brano è suadente e malinconico ma la sezione ritmica è sconvolgente. Tutto l’album ha questa incredibile dicotomia: soffice e incantatore da un lato, aggressivo dall’altro creando un effetto disturbante davvero strano, soprattutto per l’anno nel quale uscì. A volte è come mescolare i gli Iron Maiden di metà anni ’80 o l’heavy metal più sopraffino con i Testament. Una grande abilità dei nostri toscani è sempre stata anche quella di creare ottime ballad (ancora in questa discutibile moda heavy anni ’80). "The Serpent Rainbow" è costruita tutta su un giro di pianoforte a dir poco sbalorditivo; difficile pensare che tutto l’album giri attorno ai concept di Aleister Crowley. "Crowley’s Law" prende le novità dell’epoca di Nine Inch Nails, Korn o Manson ma le porta in uno strato di brutalità unica mentre la succesiva "Guardian Angel" è l’altro picco dell’album: brano violento quasi speed-power; da ascoltare a ripetizione assieme a "The Way of the Left Hand", che picchia forte dopo il magico intro da invocazione satanica. Ma le sorprese non finiscono qui perché "Shrine in the Gloom" è un’overdrive-ballad che odora di sacrifici rituali, di sangue e mirra: colonna sonora perfetta anche per un’ottima resa live. "Liber Samekh", forse ancora più violenta di "Guardian Angel", ricorda quasi il vecchio pezzo "Murder Angels" e, anche se suona come un brano riempitivo, ha degli attimi di puro godimento come le chitarre acustiche e i synth electro. Do What Thou Wilt è una parentesi anomala nella carriera dei Death SS prima che prendessero la deriva electro-rock di Panic (meraviglioso) e prima di perdersi un po' nelle frange del nuovo millennio per racquistare finalmente la capacità di navigazione con gi ultimi tre album.
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#1997#Scarlet#DeathSS#Steve Sylvester#Heavy Metal#Italy#hard rock#extreme metal#Occult rock#Crowley#Aleister Crowley
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Melanie Gaydos: La Modella che Ha Superato il Bullismo e le Barriere della Bellezza Convenzionale
Melanie Gaydos, nata nel 1990, è una modella americana che ha saputo trasformare la sua rara condizione genetica in un punto di forza. Affetta da displasia ectodermica, una patologia che influisce su capelli, denti e unghie, Melanie ha affrontato molte sfide sin dalla sua infanzia. Il bullismo è stato una costante nella sua vita, ma la sua resilienza l’ha portata a superare le difficoltà e a diventare un’icona di inclusività nel mondo della moda.
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L’Infanzia e le Difficoltà del Bullismo
Sin da bambina, Melanie Gaydos ha dovuto affrontare le conseguenze della sua condizione. La displasia ectodermica le ha impedito di sviluppare capelli, unghie e denti come le altre persone. Questo aspetto diverso ha attirato l’attenzione e spesso l’ostilità dei suoi coetanei. Il bullismo scolastico l’ha segnata profondamente, con episodi di derisione e isolamento sociale. La pressione psicologica di essere trattata in modo diverso ha portato Melanie a una profonda depressione all’età di 16 anni. Tuttavia, invece di arrendersi, ha deciso di affrontare le sue paure e di trasformare il suo aspetto in un punto di forza.
Dalla Sofferenza alla Consapevolezza: La Lotta contro il Bullismo
Il bullismo ha rappresentato per Melanie Gaydos una sfida costante, ma anche un’opportunità per sviluppare una visione unica della vita. Nonostante le difficoltà, ha trovato il coraggio di cambiare la sua prospettiva e di perseguire i suoi sogni. Con una determinazione incredibile, ha deciso di entrare nel mondo della moda, un settore tradizionalmente dominato da standard estetici rigidi.
La sua carriera ha avuto inizio a New York, dove ha trovato opportunità grazie al sito Craigslist. Qui ha iniziato a collaborare con fotografi che cercavano volti fuori dagli schemi convenzionali. Grazie alla sua unicità, Melanie ha attirato l’attenzione del mondo della moda, dimostrando che la bellezza non ha un’unica definizione.
Una Carriera Straordinaria: Dalla Moda al Cinema
Nonostante le difficoltà, la determinazione di Melanie Gaydos l’ha portata a lavorare con alcuni dei fotografi più celebri, tra cui Christian Martin Weiss e Scott Irvine. La sua immagine unica ha affascinato il mondo della moda, trasformandola in un simbolo di diversità e inclusione. Ha anche avuto l’opportunità di recitare nel video musicale Mein Herz Brennt della band tedesca Rammstein, ampliando ulteriormente il suo riconoscimento internazionale.
Il suo talento non si è fermato alla moda. Melanie ha lavorato anche nel mondo del cinema, recitando in film come Insidious: L’ultima chiave (2018), Tous les dieux du ciel (2018) e Vesper (2022). Il suo contributo artistico ha consolidato la sua posizione come icona culturale e simbolo di resilienza.
Superare il Bullismo: Un Messaggio di Forza e Coraggio
Oggi, Melanie Gaydos è un esempio di come sia possibile superare il bullismo e le discriminazioni. Il suo percorso dimostra che la forza interiore può trasformare le difficoltà in opportunità. Ha mostrato al mondo che la bellezza non è solo una questione di estetica tradizionale, ma anche di personalità, carattere e determinazione.
Il suo messaggio è chiaro: il bullismo non deve definire la vita di una persona. Attraverso il coraggio e la consapevolezza, è possibile trasformare anche le esperienze più dolorose in trampolini di lancio per il successo.
Un’Evoluzione Costante: Vita e Futuro di Melanie Gaydos
Attualmente, Melanie vive a Brooklyn, New York, e continua a lavorare come modella e attrice. Conduce una vita ordinaria, nonostante il suo aspetto continui a suscitare curiosità. Tuttavia, a differenza del passato, oggi è orgogliosa della sua immagine e della sua unicità.
Il suo successo ha ispirato molte persone che affrontano situazioni simili. Il bullismo non è più una barriera, ma un ostacolo che ha saputo superare con forza e determinazione. Grazie alla sua storia, molte persone trovano la motivazione per accettarsi e lottare per i propri sogni.
Conclusione
La storia di Melanie Gaydos è una testimonianza potente di come sia possibile trasformare le difficoltà in opportunità. Il bullismo ha segnato la sua infanzia, ma non ha definito la sua vita. Grazie alla sua determinazione, ha raggiunto il successo nel mondo della moda e del cinema, diventando un simbolo di inclusività e accettazione.
Il suo percorso dimostra che la diversità non deve essere vista come un limite, ma come un valore. In un mondo che spesso impone standard irraggiungibili, la sua storia ci ricorda l’importanza di accettare e celebrare ciò che ci rende unici. Il bullismo può essere superato, e Melanie Gaydos ne è la prova vivente.
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Andrea Berton: ristoranti, carriera e piatti famosi
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Lo abbiamo visto qualche giorno fa come ospite a Masterchef e siamo sicuri che ci ha incuriosito tutti. Stiamo parlando di Andrea Berton, uno chef cresciuto alle spalle del grande maestro italiano Gualtiero Marchesi e che ha saputo rivisitare e rimodellare alcune sue ricette al punto di diventarne uno degli "eredi" della sua grande cucina. In questo articolo andiamo a scoprire tutto su di lui, carriera, riconoscimenti e piatti famosi. Se invece vuoi leggere altre biografie di grandi chef puoi visitare anche la sezione dedicata del sito cliccando qui.
La carriera di Andrea Berton
Nato in Friuli 49 anni fa Berton, dopo aver studiato alla scuola alberghiera, inizia la sua avventura culinaria a Milano nella cucina di Via Bonvesin de la Riva, di Gualtiero Marchesi lo chef che ha rivoluzionato la cucina non solo in Italia. Poi passa dall'Enoteca Pinchiorri a Firenze a Louis V di Alain Ducasse a Montecarlo (3x3 stelle Michelin). Torna in Italia nel 1997: alla "Taverna di Colorado" di Monte Albano conquista la sua prima stella Michelin (2000) e poi ritorna da Gualtiero Marchesi con la figura di excutive chef. Andrea, è uno chef innovativo: ha sempre proposto piatti nuovi prima che diventassero veramente di moda (hamburger gourmet e pizza&cocktail) e ha rinnovato i piatti di insalata da semplici insalate ad insalate gourmet. Nel 2005 apre il Trussardi alla Scala e si prende due stelle Michelin perchè stupisce tutti con i suoi piatti meravigliosi nell'epoca in cui la cucina non era ancora una moda. Ma ottiene anche tanti altri riconoscimenti...la sua bravura è palese! I suoi piatti "signature dish" restano nella storia come: il gambero cotto e crudo con amaranto, spuma di EVO e crema di barbabietola, il riso mantecato alla milanese con animelle di vitello dorate, il riso con il gambero, l'insalata liquida con gnocchi di seppia e olio alle olive nere. E poi crea un hamburger gourmet prima ancora che la sola parola diventi moda; Nel 2013, nel nuovo quartiere "verticale" di Porta Nuova Varesine, apre il suo ristorante "Berton": un menù con un piatto d'eccellenza "il signor brodo". Un importante ingresso nel mondo dell'alta cucina che dà inizio a degustazioni quali: brodi di parmigiano. brodi di prosciutto, brodi di cioccolato che diventano un classico di tendenza. I brodi li troviamo in vari piatti gourmet come: Merluzzo sfogliato con brodo di prosciutto crudo, Risotto con code di gamberi e brodo di crostacei alle erbe, i Ravioli aglio olio e peperoncino con brodo di cicale di mare. Il locale non compie neanche un anno e...prende un'altra stella Michelin. In questo anno c'è anche un altro evento importante...sposa sua moglie Sandra. Vita privata Andrea Berton Lo chef è attualmente sposato con Sandra Vecchi, con la quale è convogliato a nozze il 17 Marzo del 2014. I due hanno tre figli nati dai precedenti matrimoni. Berton oltretutto è anche molto attivo sui social, in particolare Instagram dove condivide con i suoi milioni di followers la sua arte in cucina e qualche immagine della sua vita privata.
Andrea Berton Stelle Michelin
Andrea, ha ricevuto molti riconoscimenti negli anni come: - Una stella Michelin nel 2001 presso il ristornate Taverna Colloredo di Monte Albano; - Due stelle Michelin, nel 2008 e nel 2009 presso il ristorante Trussardi alla Scala di Milano; - Tre stelle Michelin, nel 2014, 2015 e 2024 presso il ristorante Berton di Milano - Nel 2016: Tre Cappelli nella Guida dei Ristoranti de l’Espresso e Tre Forchette per il Gambero Rosso presso il Ristorante Berton di Milano; - Nel 2017: vince il premio per la Guida de L'Espresso 2017 per il miglior risotto l'Italia per il suo "Risotto alla pizzaiola con acqua di mozzarella"; Pubblicazioni Andrea Berton Appassionato di calcio e non solo, Berton ha scritto diversi libri di successo, in particolare: - Nel 2017: pubblica il suo primo libro: “Non è il solito brodo” .
Collaborazioni e ristoranti aperti nel mondo
Sono numerose le collaborazioni e i ristoranti aperti nel mondo come: - Super G a Courmayeur; - Meraviglioso a Porto Cervo - H20 by Chef Berton (ristorante sottomarino del resort You&Me alle Maldive)
Chi volesse saperne di più sullo chef, sulla sua cucina o prenotare un tavolo al suo ristorante può consultare il sito ufficiale https://ristoranteberton.com/ Read the full article
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