#Autobiografia
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Nell’amicizia si devono rispettare le scelte degli altri, anche quando non le si capiscono.
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(English below) 🇮🇹 Il nostro secondo appuntamento di questa rubrica ci porta nel Regno Unito degli anni 90: un viaggio attraverso uno dei periodi più ricchi della musica inglese, insieme a un musicista che l'ha vissuto fino a toccarne il fondo ed è risalito per raccontarcelo. Leggi l'articolo qui.
🇬🇧 Our second appointment of this section takes us to the UK of the 90s: a journey across one of English music's richest periods, together with a musician who lived it to the bottom and came back to tell us about it. Read the article here.
📸: Harry Borden, Paul Postle, Paul Spencer
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Imagine como deve ser a sensação de liberdade quando se tem a oportunidade de desfazer mal entendidos que duraram anos em um único livro. É por isso que eu amo autobiografias.
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Nei nervi e nel cuore di Rosella Postorino: Un memoriale per il nostro tempo. Recensione di Alessandria today
Un diario pubblico che esplora le difficoltà dell'esistenza e il desiderio di cambiare il proprio destino.
Un diario pubblico che esplora le difficoltà dell’esistenza e il desiderio di cambiare il proprio destino. “Nei nervi e nel cuore. Memoriale per il presente” è un’opera che va oltre la semplice narrazione autobiografica, diventando una riflessione collettiva sui dilemmi dell’esistenza. Rosella Postorino parte dall’infanzia, un tempo di sradicamento e differenze, per tracciare un percorso che…
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J. J. Rousseau
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L'irriducibile
…E quindi, è andata bene la tua vita? Le tue richieste sono state soddisfatte?
Con abbondanza. Ero una morta di fame analfabeta. Ho imparato a leggere e a scrivere e, almeno per qualche tempo, mi sono riempita la pancia.
Hai amato i tuoi fratelli?
I miei fratelli sono coloro che ricambiano il mio amore, o almeno coloro che non ne sono disturbati: gatti, piccioni… Sono sorella anche di topi, scarafaggi e lucertole. Gli umani, li amo rinunciando a mettere le mani su di loro: li lascio alla loro libertà; mi sembra tanto.
Parlaci di chi hai amato di più.
Oh sì, era deriso e rifiutato da tutti per via di una malformazione ossea, ma aveva gli occhi azzurri più belli del mondo: erano lo sguardo dell'universo che ti scruta nelle viscere.
Certo, Leopardi.
Macché Leopardi, era il gatto siamese che trovai in un parcheggio. Rispondeva ai miei abbracci con le fusa anziché divincolarsi.
Va bene, ma l'esperienza più bella della tua vita?
Be', quando toccai uno di quei cosini. Era una combinazione inaspettata di sofficità e robustezza. Davvero, certe cose non puoi immaginarle, farne teoria: per quanto rischiose e perturbanti, vale la pena di venire al mondo anche solo per viverle. Non mi pento di nulla.
…intendi, la prima volta che toccasti un ragazzo?
Ma vi pare! Parlavo della prima volta che toccai un cucciolo di piccione: becco, grinfie e ali robustissime, già pronte alla durezza della vita. Ma quel piumino serico, impalpabile, come nessun'altra cosa di cui si possa fare esperienza. Pensate che c'è chi crede che il piccione nasca già adulto, o che sia un uccellaccio comune, da prendere a pedate. Invece è una porta per una conoscenza oltreumana…
E ne hai aperte molte, di queste porte?
Non molte, perché sono rare. Ma potrei considerare il tutto come un'unica porta, la cui soglia ho attraversato con gioia e profitto.
Non hai rimostranze da fare? Ci sarebbero utili per valutare meglio la tua esperienza.
Gli sciocchi e i depressi parlano di traumi e amori falliti. Io ne avrei una vagonata da rovesciarvi su questo bel pavimento lucido, ma vi sembro sciocca o depressa?
Va bene, allora ti aspetteremo per un altro colloquio, quando sarai meno su di giri e ti sarà passata la voglia di scherzare.
Siete sicuri che verrà mai quel momento? Chi varca la soglia, non torna indietro…
Allora, cinque stelle?
Avari! Ma le vedete le stelle di tutte le galassie? Quella è la mia valutazione. E adesso vado a visitarle per sentire che si dice laggiù.
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Ya no considero inalcanzable la felicidad como me sucedía hace tiempo. Ahora sé que puede ocurrir en cualquier momento, pero nunca hay que buscarla.
Jorge Luis Borges. Autobiografía.
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Sentia vergonha, como se eu não merecesse tamanha consideração, e chegava a fantasiar que havia algum interesse particular em mim. Depois de um tempo percebi que os sorrisos, as perguntas feitas com um ar gentil não eram tão diferentes de mastigar de boca fechada ou assoar o nariz discretamente.
— O Lugar, Annie Ernaux (1983)
[via poem4]
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Minha alma é feita de luz e trevas; nada de brumas. Ou faz bom tempo ou há temporal; as temperaturas variáveis são de pouca duração.
Victoria Ocampo
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Sempre connessi. Sempre. Tutti. Risucchiati nell’ipnosi dei nostri iPhone. Non siamo più dove realmente siamo, ma in mille altrove contemporaneamente. Non siamo più con chi abbiamo di fronte, ma con decine di altri fantasmi bidimensionali che ci danzano nel cervello sgusciando dalla nostra tecnologia sempre a portata di mano. Ciò che ci circonda o che abbiamo di fronte diventa ben poca cosa. Ma perché? Di cosa abbiamo paura? È un continuo, festoso e incosciente stato di allerta. Sfiancante. La realtà di luoghi o persone evapora per il torrido calore di questa incorporea ma continua suggestione di mille altre voci e sirene. La quantità ha sopraffatto la qualità. Meglio il mucchio del bersaglio. Comincio a sentirmi solo perché c’è troppa gente. Vedo molti pericoli nell’abuso del mezzo tecnologico. Abuso, non uso, così, per chiarire subito. Tuttavia, non sono così rétro. Comprendo anch’io l’utilità di avere milioni di informazioni racchiuse in un oggetto minuscolo come uno smartphone; quello che condanno è altro. Oggi ci si richiede di essere veloci: SEMPRE! Veloci nell’apprendere, veloci a conseguire risultati, veloci nel sapere, nel decidere e nel fare. La tecnologia ha la possibilità di aiutare l’uomo a fare le cose rapidamente, ma non possiamo ignorare che, di fondo, la nostra biologia richiede altro, perché la conoscenza possa permanere. Noi abbiamo bisogno di tempo, di riflessione per “leggere” la realtà. Se i ragazzi devono fare una ricerca a scuola vanno su internet, premono un pulsante, scelgono l’argomento, scaricano il testo e presumono di averla fatta; non c’è alcuna fatica dietro! Solo che, mentre il computer può permettersi quella velocità, la mente umana non ci riesce. Cosa resterà nelle menti di quegli studenti? Quanto ci metteranno a dimenticare i risultati delle loro “ricerche”? Se si interra un fagiolo, c’è un intervallo biologico necessario perché diventi piantina. Mentre la tecnologia continuerà a svilupparsi in un crescendo di velocità, noi avremo ancora i nostri tempi naturali imprescindibili, che dovremo rispettare: ci vorranno sempre nove mesi di gestazione per nascere e, con ogni probabilità, un raffreddore passerà comunque in sette giorni. Uomini e tecnologia si trovano su due binari diversi, con velocità differenti. Penso che il nostro treno di esseri umani non abbia a disposizione quella rapidità e rischi di deragliare nel tentativo di star dietro all’altro convoglio. In fondo, non sarebbe neanche giusto: correre così tanto ti fa perdere il gusto della vita! La nostra esistenza è fatta anche di attese che danno sapore al sentimento, senso e sostanza alla conoscenza, e che prevedono la noia in cui nasce e si sviluppa la fantasia. Se alla mente umana non viene più concesso tutto questo, se appena ha un momento si tuffa in rete, quando tornerà a guardarsi attorno farà fatica a riconoscere ciò che la circonda, a distinguerlo e a desiderarlo. Effetti collaterali della realtà virtuale!
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L'affresco avvilente della Dolce vita
Lasciatemi testimoniare in tutta onestà che raramente ho visto qualcosa di più vero di quel salotto intellettuale. Esso ha dato perfino a me, che non ne frequento nessuno, un senso profondo di mortificazione, un vago anelito a cambiar mestiere e a iscrivermi, fo per dire, ai coltivatori diretti. Dio mio che tristezza, che miseria, quei discorsi, quelle facce, quel fasullame! Siamo noi quei tipi lì? Si, siamo noi, Dio ci perdoni. Quelle son le cose che diciamo (e che pensiamo) quando ci si trova insieme. Quelle son le nostre bugie. Quelle son le nostre vanità. Quelle son le donne che ci ruotano attorno, o intorno a cui ruotiamo, che hanno tutto incerto, anche il sesso. No, il ritratto di questa società non migliora quando si passa dal palazzo del Principe al salotto della poetessa o all'atelier della pittrice. Cambia stile. Ma resta meschino, nel dialettale, nel falso. E non migliora nemmeno quando si arriva al fondo della scala, a quello che la retorica proletaria chiama "il sano popolo lavoratore", nei terreni vaghi delle bidonvilles, dove ogni tanto la Madonna appare. Non la si vede, grazie al Cielo: è l'unica che abbia rifiutato l'invito di Fellini a recitare la parte di se stessa. Ma sono dei bambini a dire, istigati dai genitori, che l'hanno vista. Ed ecco montarsi intorno a questa bugia, una di quelle atmosfere di miracolo italiane in cui la fede, la speculazione, l'ingenuità e il calcolo si attorcigliano fino a comporre un'allucinante e avvilente scena di sacrilegio pagano.
-Indro Montanelli ( un film che andrebbe proibito ai maggiori di sessant'anni)
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A writer’s work is not as complicated as it seems to the critics. He can be misled by vanity or laziness, but the reader’s task is far more difficult. The reader must see through the labyrinth of letters, perceive the relationships between ideas and understand the author’s intention, and that is a far more arduous and noble task.
-Jorge Luis Borges in Autobiography
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Mi autobiografia!
En este blog voy a presentarme, sigue leyendo!
Nací el 7 de diciembre de 2008 en Cuenca, Ecuador. Me llamo María Gómez López y soy la segunda de tres hermanos. Mi mamá se llama Karla y mi papá se llama Ronald, y hace unos meses estaba viviendo en la ciudad de Macas con mi mamá y hermanos, hasta que mi mamá aceptó un trabajo en Estados Unidos y nos mudamos a Cuenca. Tengo muchos hobbys entre los cuales esta la música. se tocar la batería, el piano, el violín y la guitarra. También me gusta el arte: soy muy buena pintando, dibujando, haciendo manualidades y escribiendo historias, en resumen todo lo que requiera papel. Desde pequeña mi papá me enseñó a jugar videojuegos clásicos de la nintendo y luego juegos de la PlayStation y de computadora. También soy buena en los deportes, probé de todo cuando era pequeña y fui federada en Judo y Natación, hasta que un problema de los huesos me hizo retirarme. Estuve en diferentes colegios durante toda mi vida, viví un par de años con mi abuela aqui en cuenca, luego viví 5 años con mi mami en Macas y ahora estoy ya 4 meses viviendo con mis tíos. Soy muy propensa a contraer enfermedades (especialmente respiratorias) tengo asma y rinitis, y cuando paso mas de 10 segundos sin abrigo me da pulmonía. Lo que mas me gusta son los animales (crie zarigueyas, conejos, palomas y un zoologico de animales que traia mi mamá) y ver documentales de historia, especialmente sobre conflictos bélicos y de música. Lo que no me gusta es comer y los lugares con mucha gente. Tampoco me gusta estar sola, y por eso siempre hago todos los amigos que puedo, aunque igual soy muy timida (al principio, luego ya nadie me soporta) A lo que aspiro es convertirme en una biologa y naturalista. mi modelo a seguir es Frank Cuesta, si, es el que aparece en National Geographic agarrando culebras por el pescuezo, y me gustaria mucho ser como el y salvar muchos animales y preservar sus habitats. cuando trajeron a las zarigueyas a mi casa, nos dimos cuenta que hay muy pocos veterinarios especializados en vida silvestre, porque el señor veterinario al que llevamos al churrito y a la vicky (asi bautice al par de zorros) solo habia tratado a perros y gatos. Asi que quiero cambiar eso y volverme Frank Cuesta II y tratar guatusas. FIN.
Gracias por leer!!!
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[Karma][Boy George]
Karma: Un viaggio attraverso musica, dipendenze, fama e l’accettazione di sé Titolo: Karma. La mia storiaScritto da: Boy GeorgeTitolo originale: Karma: My AutobiographyTradotto da: Marco MacheraEdito da: RizzoliAnno: 2024Pagine: 288ISBN: 9788817188371 La sinossi di Karma. La mia storia di Boy George “Mi sono dato molto da fare per creare Boy George e poi ho passato anni a combattere per…
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