martaemedea
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Di amore, mare e altre amenità
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martaemedea · 6 years ago
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"Reggiseni d'autore" realizzati da coraggiose donne affette da cancro al seno. Molte di loro, purtroppo, non sono più con noi. Ma resta la loro forza nell'affrontare un dolore così grande e, nonostante tutto, nell'amare profondamente la vita. Che i loro messaggi siano d'ispirazione per molte altre donne che ogni giorno affrontano numerosi ostacoli e difficoltà.
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martaemedea · 6 years ago
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L'anima e le sue forme
Richiamano le onde
Si infrangono molli lasciando orme
Come il fumo in un corpo deforme
L'anima si muove inquieta
Nel silenzio di una fronda, sotto una pineta
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martaemedea · 7 years ago
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Loro non moriranno mai Resteranno immortali nella memoria indelebile degli uomini onesti Nelle azioni degli uomini giusti.
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martaemedea · 7 years ago
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Nel ricordo di queste vittime, doloroso e senza tempo, la memoria allarga le sue pieghe, rendendo infinite quelle esistenze.
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Io vi perdono, ma voi vi dovete inginocchiare
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martaemedea · 7 years ago
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Men go by, ideas stay. Moral efforts stay and will continue to walk on the legs of other men.
On May 23rd 1992,  judge and prosecuting magistrate Giovanni Falcone, who had fought against Mafia all his life, was travelling with his security detail on the A29 coastal motorway to get from Palermo’s airport to his home. In retaliation for all of his life’s work and in particular for the Maxi-Trial who had convicted hundreds of Mafia affiliates and judicially proven Mafia’s existence, a half-ton of explosives was placed in a culvert under the motorway, near the town of Capaci and it was set off when the three cars with Falcone and his security detail were  travelling by. The blast killed Falcone, his wife, and the three men in the first car of his security detail. Only four survived. The explosion was so powerful it registered on local earthquake monitors.
Giovanni Falcone [ Palermo - May 18, 1939 / Capaci - May 23, 1992 ]
Francesca Morvillo  [ Palermo - December 14, 1945 / Palermo - May 23 1992 ]
 Vito Schifani  [ Palermo - February 23, 1965 / Capaci - May 23, 1992 ]
Rocco Dicillo [ Triggiano - April 13,1962 / Capaci - May 23, 1992]
Antonio Montinaro [ Calimera - September 8, 1962 / Capaci - May 23, 1992 ]
 Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello,Giuseppe Costanza
Huge public outrage (especially against politicians) and deep mourning followed the judge’s death and thousands gathered at the funerals which were broadcast on national television. 53 days later Falcone’s close friend and collaborator, Judge Paolo Borsellino, and five men of his security guide, were killed in a similar bomb attack in Palermo.
Mafia is not invincible; it’s a human reality and as everything which is human it has a beginning and it will also have and end. However, we must realize that we can win not by requesting defenceless citizens to act as heroes, but by engaging every best institutional force in this battle. 
Giovanni Falcone
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martaemedea · 7 years ago
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“δεινὴ γάρ: οὔτοι ῥᾳδίως γε συμβαλὼν ἔχθραν τις αὐτῇ καλλίνικος ᾁσεται. - For she is terrifying: not easily will anyone contending with her sing triumphant.”
— Euripides, Medea 44-5 (via terpsikeraunos)
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martaemedea · 7 years ago
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I migliori anni
Quando qualcuno mi si accosta e, quasi con invidia e una punta di presunzione di chi sa come vanno certe cose perché ci è già passato, mi dice: “Questi sono gli anni migliori della tua vita”, vorrei anche sputargli dritto in un occhio. 
Parlare di “anni migliori” in tempi così nefasti per vivere l’età più bella della vita, il fiore di ogni tempo appena sbocciato, parlare di possibilità, di porte che si aprono verso il futuro, di occasioni, treni che partono solo una volta, che non tornano o forse lo fanno ma tu sei già troppo avanti o troppo indietro, mi sembra come parlare della Sagra della porchetta a un bambino del Biafra.
Ecco, sì dai, rendetevi anche un po' conto: non è facile per un giovane di oggi essere "giovane". Se va bene devi sbracciarti e sgomitare fra mille insidie ​​e mille imbrogli, perché viviamo in un mondo bastardo e in un momento storico che non ci favorisce, e chi ha già una posizione non vorrà mica farsela fregare sotto il naso dal primo sbarbatello di turno. Questo comunque, che tu abbia o meno la tanto agognata "raccomandazione", che per i più pigri sarà sempre un miraggio, finché non capiranno che a questo mondo nessuno ti regala niente. 
Se ti va male dovrai comunque conquistare una posizione, mangiare la merda per anni in quella che i tuoi capi chiameranno “gavetta”, e che serve solo a giustificare il loro sfruttamento delle tue capacità, che verranno impiegate per mansioni infime che nessuno intende svolgere e che saranno sottopagate. E mentre tu cerchi di tirare a campare con 50 euro al mese, arriva il ragazzetto figlio di papà, con il successo già in tasca, che leccando sfinteri anali a destra e a manca, l’instancabile e inamovibile slinguazzatore, riuscirà anche a scavalcarti.
Per non parlare, poi, di quelli di noi che si sono fatti un mazzo tanto all’Università, lavorando per mantenersi (eh sì, cari i miei sostenitori de “i giovani d’oggi sono bamboccioni e choosy” dei miei stivali), prendendo lauree, controlauree, master con i controcazzi, mazzi e ramurazzi, per poi presentarsi all’azienda del proprio Paese e sentirsi dire: “Mi dispiace, sei troppo qualificato per i nostri standard”. Allora emigri e speri di non dover più rimettere piede in una terra così ingrata, che non riconosce le tue qualità, che resta così strettamente e irrimediabilmente legata al passato da non avere più alcuna visione verso il futuro. Lasci affetti e radici, fai fagotto e trovi fortuna all’estero, esportando il tuo talento in una dimensione che ti sforzi di fare tua, ma in fondo un pezzetto del tuo cuore sarà sempre legato a quei ricordi, a quei profumi, all’odore pungente di mare e salsedine d’estate e al freddo infame degli inverni che sembrano non finire mai.
La nostra generazione, che ha fatto propri i valori del sacrificio, s’incazza quando sente dal nulla arrivare il buontempone a ribadire la massima: “Di cosa ti lamenti? Questi sono gli anni migliori della tua vita”.
Sì, va bene, per carità, sarà anche così, ma quanto ci piacerebbe per una volta sentirci dire: “Hai tutto il diritto di lamentarti”.
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martaemedea · 7 years ago
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Uno dei piaceri della vita: gustare una pizza napoletana, sorseggiare un calice di prosecco, conversare con la persona che si ama.
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martaemedea · 7 years ago
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Palermo è il cielo azzurro che richiama le sue onde, 
E’ la brezza che trasporta salsedine,
E’ la poesia che incanta, che divora, che inorridisce, che stupisce,
Palermo è umile
Vestita di saggezza, austerità, di silenzioso clamore.
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martaemedea · 7 years ago
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Curiosità storiche sull'arancina/arancino: la sua origine è piuttosto discussa, anche se si ritiene, per l'ostinata presenza dello zafferano mescolato al riso, che questa sia legata al periodo alto-medievale, della dominazione musulmana in Sicilia. L'idea della panatura, invece, è stata introdotta a partire dalla corte di Federico II di Svezia, quando si cercava un modo per conservare meglio la pietanza nel corso di viaggi e battute di caccia, lasciando intendere che l'arancina fosse un cibo prevalentemente da asporto. Oggi la sua diffusione e l'apprezzamento di questo piatto sono diffusi in tutto il mondo, grazie allo spostamento dei siciliani all'estero. #ArancinaDay
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martaemedea · 7 years ago
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Migrant's Guide to Sicily
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martaemedea · 7 years ago
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A Palermo torna festAmbiente Mediterraneo, alla sua quarta edizione, i temi di quest'anno si concentreranno su spunti di riflessione e dibattiti sul Mare nostrum.
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martaemedea · 7 years ago
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Il 29 agosto veniva ucciso a Palermo l'imprenditore Libero Grassi. Il suo impegno contro il racket mafioso non viene dimenticato e continua oggi grazie alla sua famiglia e alle associazioni a fianco degli imprenditori.
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martaemedea · 7 years ago
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Discorso di Pericle ai palermitani
Qui a Palermo noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i pochi invece dei molti: e per questo viene chiamato democrazia (guidata).
Qui a Palermo noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia (dis)eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi ignoriamo sempre i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma come un atto di privilegio (e raccomandazione), non certo come una ricompensa al merito, e la povertà costituisce un impedimento.
Qui a Palermo noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo non si estende assolutamente anche alla vita quotidiana; noi siamo sospettosi l’uno dell’altro e infastidiamo spesso il nostro prossimo se al nostro prossimo non piace vivere a modo nostro.
Noi non siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e non siamo pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino palermitano trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto spesso si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui a Palermo noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi ma a volte dimentichiamo che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso (ci è stato insegnato, ma alcuni se ne dimenticano comunque).
Qui a Palermo noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, tutti qui a Palermo (e specialmente i politologi su Facebook) siamo in grado di giudicarla.
Noi consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia: “haiu ragione sulu io, tu sì un cuinnuti i razza”.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore, delle stigghiola e della carne di crasto. A quanto al chilo?
Insomma, io proclamo che Palermo è la scuola della Sicilia e che ogni palermitano cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui a Palermo noi facciamo così.
Discorso di Pericle ai palermitani (se fosse vissuto a Palermo), 431 A.C
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martaemedea · 7 years ago
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Camilleri – che per la prima volta ha parlato della sua vista sempre più spenta – ha esortato gli allievi del liceo a “stare lontani” dal segretario del Partito democratico e dal M5s, ritenuti dal padre di Montalbano “già cadaveri, già fuori dalla vostra storia. Teneteli lontani dal vostro avvenire”. Piuttosto, ha aggiunto, “il vostro futuro costruitevelo voi”. “Rifate la politica – è il suo appello – che è diventata quasi sinonimo di disonestà. Ricordatevi Pericle, il discorso che fa sulla democrazia. Applicatelo. Voi giovani siete in condizioni di farlo”.
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martaemedea · 7 years ago
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Il volume, scritto da Filippo Maria Battaglia, attraverso l'arco temporale che va dal secondo dopoguerra a oggi, descrive il fenomeno dell'omofobia e in che modo questa sia radicata nella nostra società.
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martaemedea · 7 years ago
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Un Leopardi inedito quello che viene fuori dal volume presentato a Palermo al festival del libro Una marina di libri. Il pensiero anarchico e politico del poeta italiano è approfondito in questo libro, a cura di Antonio Di Grado.
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