#vendita auto
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Unicar Alessandria: Professionalità e Soddisfazione con la Nuova Volkswagen Polo Edition Plus 1.0
Una scelta vincente per l'acquisto di un'auto grazie all'accoglienza e competenza dello staff Unicar.
Una scelta vincente per l’acquisto di un’auto grazie all’accoglienza e competenza dello staff Unicar. Quando si tratta di acquistare un’auto nuova, la qualità del servizio è importante quanto la scelta del veicolo. Dopo aver visitato diverse concessionarie, la nostra esperienza presso la Concessionaria Unicar di Alessandria, in zona D3, si è rivelata un successo sotto ogni punto di vista. Alla…
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primepaginequotidiani · 3 months ago
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PRIMA PAGINA La Stampa di Oggi lunedì, 19 agosto 2024
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falcemartello · 3 months ago
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Non so se tutti si rendono conto delle dimensioni del disastro del settore automobilistico in Europa: gigantesco, epocale.
La causa non è la tecnologia, o i mancati investimenti (oddio un po’ sì, ma solo in parte): la causa è la forte crisi della domanda: in un mercato già in fase calante (per fattori economici, demografici, di stili di vita) la decisione di FISSARE una data (oltretutto stringente) per lo stop alla vendita delle auto termiche (unici al mondo) ha portato una tale incertezza negli acquirenti (cosa, come, ma soprattutto QUANDO comperare) che ha bloccato la domanda.
Provate a pensare all’effetto di milioni di cittadini che ritardano, anche solo di 1 anno, l’acquisto di un auto nuova, magari perché vogliono capire meglio che direzione prendere. Ne deriva un mercato dove la domanda va a intermittenza, o a piccoli strappi (tipo quando vengono reintrodotti gli incentivi per le auto elettriche). Il tutto con effetti devastanti sulla pianificazione industriale di un settore che ha cicli molto lunghi e investimenti enormi da fare per allestire gli impianti di produzione.
Un settore che occupa 13 milioni di lavoratori e vale l’8% del PIL europeo. Si stimava, l’anno scorso, che i posti a rischio fossero 1,5 milioni, ora sono molti di più. Volkswagen, ad esempio, ha appena rescisso il contratto collettivo sulla garanzia del lavoro: da gennaio i licenziamenti. Bosch a luglio ha raggiunto un accordo sindacale per un centinaio di esuberi in Italia, vediamo quanto dura.
Vorrei che fosse chiara una cosa però: il problema non è auto elettrica vs auto termica, quindi evitiamo di far partire la solita diatriba tra opposti supporter: il problema è aver messo una DATA DI SCADENZA. Una data di scadenza ha impatti forti sulla domanda di qualsiasi prodotto, figuriamoci su quella di un bene che rappresenta un investimento pluriennale.
Se una tale decisione fosse stata presa da un CdA ora i componenti sarebbero tutti a spasso, invece i politici che l’hanno presa sono ancora più o meno tutti lì, continuano a pontificare, e quel che è peggio, parte dell’elettorato gli dà ancora credito.
Voi direte: ma a suo tempo nessuno ha detto niente? Per la verità qualcuno, lato industria, ci fu, che disse che era una scelta folle, ma venne emarginato e bollato con lo stigma del “sei contro il progresso” (es. Tavares) ma ci fu anche chi sposò con entusiasmo l’idea, come il CEO di Volkswagen Diess, che è stato fatto fuori (anche) per questo.
Pagheremo a caro prezzo il fatto che nessuno abbia saputo fermare una decisione del genere, ma quel che è peggio è che non sembra proprio che abbiamo ancora sviluppato gli anticorpi per contrastare le follie ideologiche, che trovano invece ancora largo seguito.
Spiace pensare che solo una crisi profonda, che pagheranno tutti i cittadini, ci aiuterà, forse, a non commettere di nuovo certi errori.
Mauro Rizzi
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colonna-durruti · 9 months ago
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A Mario mancano tre anni alla pensione, da 35 è impiegato nella grande distribuzione, in un supermercato Pam di Corso Svizzera a Torino.
A un certo punto la vita comincia a precipitare: il mutuo di casa schizza alle stelle, sua moglie si ammala. Mario stringe i denti, dà fondo ai risparmi. Ma con questi lavori mica metti in banca milioni e i risparmi finiscono presto.
Un giorno perde la testa, sono parole sue, e ruba sei uova e una scamorza affumicata dagli scaffali del supermercato, gli stessi che aveva riempito e su cui aveva vigilato per tanti anni. Lo beccano subito perché lui non è un ladro di professione, è solo un uomo disperato e affamato. Appena viene sorpreso con la scamorza nel sacco, ammette tutto e chiede scusa: “Ho sbagliato, ma vivo una situazione privata ed economica al limite del sostenibile. Non è una giustificazione, solo una spiegazione”.
All’azienda le scuse e la mortificazione non bastano. Il licenziamento in tronco arriva per raccomandata: “Appare particolarmente grave che lei abbia deliberatamente prelevato dagli scaffali di vendita alcune referenze per un valore complessivo di 7,05 euro e sia poi uscito dal negozio senza provvedere al pagamento delle stesse. Le scuse da lei fornite non possono giustificare in alcun modo l’addebito contestato. Considerati violati gli obblighi generali di correttezza, diligenza e buona fede, ritenuto venuto meno l’elemento fiduciario, avendo abusato della sua posizione all’interno dell’organizzazione a proprio indebito vantaggio e a danno della società, le comunichiamo la risoluzione del rapporto di lavoro per giusta causa”.
I sindacati, giudicando la misura del licenziamento sproporzionata, hanno fatto ricorso.
Anche Jean Valjean, il protagonista dei Miserabili, ruba un mezzo pane e per tutta la vita viene inseguito da Javert, il poliziotto che diventerà il simbolo universale della giustizia ottusa e, appunto, sproporzionata.
Ma questi sono gli aggettivi della burocrazia e dei tribunali, abbiamo bisogno di altre parole per capire un sistema disumano, che si basa su uno schiavismo legalizzato che (anche) nella grande distribuzione trova terreno fertile.
Questo sistema feroce – in cui si sono polverizzate le reti sociali (in un alimentari a gestione familiare la vicenda di Mario sarebbe andata a finire nello stesso modo?) e milioni di individui sono esposti alle intemperie del mercato – è pensato a discapito della maggioranza e a vantaggio dei pochi che si spartiscono le ricchezze del mondo, con l’avallo dei governi.
Il nostro, nonostante una situazione di crescente, paurosa povertà, ha abolito il Reddito di cittadinanza anche grazie a un’indegna campagna di stampa portata avanti dai principali giornali italiani per conto di lorsignori.
In un bel libro appena uscito per Einaudi, Antologia degli sconfitti, Niccolò Zancan mette in fila le storie dei nuovi Valjean: nella discesa agli inferi dell’emarginazione gli apre la porta Egle, un’anziana signora che fruga nell’immondizia del mercato di Porta Palazzo, in cerca di verdura per fare il minestrone. Ma nella vita di prima c’erano state una casa, una famiglia, le vacanze a Loano sulla 500. Poi si è ritrovata a vivere con la pensione di reversibilità del marito e la dignità perduta in un cassonetto della spazzatura.
In questo atlante della disperazione c’è tutto il catalogo degli emarginati: un padre separato, un senzacasa che dorme in auto, un cassintegrato, prostitute, migranti, rider. E un ladro di mance che viene licenziato come Mario. L’aiuto cuoco gli dice: “Da te non me lo sarei mai aspettato”. E lui gli risponde, umiliato, “nemmeno io”.
Invece è tutto prevedibile e ha un nome semplice: si chiama povertà. Dei poveri però non frega niente a nessuno, incredibilmente nemmeno dei lavoratori poveri: sono solo numeri nelle statistiche dell’Istat.
Finché non rubano sei uova e una scamorza.
(Silvia Truzzi, FQ 29 febbraio 2024) da Tranchida.
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curiositasmundi · 6 months ago
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[...]
Sulla Topolino amaranto si va che è un incanto e dalle parti della Fiat (che ormai è un logo di Stellantis) hanno pensato che non ci fosse nulla di meglio che appiccicare una bandiera italiana sulle portiere del quadriciclo venduto in Italia sulla spinta del patriottismo. Peccato che quelle auto di italiano non abbiano nulla: non il progetto iniziale, non l’idea se non per l’usurpazione del nome, non la manodopera e nemmeno – figurarsi – le tasse per sostenere l’Italia, la sanità italiana, i conti italiani, i servizi italiani, le pensioni italiane e così via. 
La Guardia di finanza ne ha bloccate 134 al porto di Livorno per violazioni della legge sul Made in Italy (che non ha nemmeno un nome italiano). Per i funzionari della dogana e le fiamme gialle la produzione in Marocco e il tricolore sulla fiancata sarebbe in contrasto con la normativa a tutela del made in Italy, la legge 350 del 2003. Si tratterebbe di una probabile “funzione decettiva di tali segni”, ossia ingannevole, “che porterebbero il consumatore a ritenere che la produzione dei suddetti beni sia avvenuta in Italia”. 
Chissà che questa non sia la volta buona per accorgersi che Stellantis si atteggia da Fiat in Italia per poi diventare internazionale quando deve dislocare stabilimenti e tasse. Quella sì che sarebbe una difesa della Patria davvero originale.
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kon-igi · 2 years ago
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Figlia grande mi ha fatto apprezzare di riflesso I cartoni Morti (nel senso che li spara sul megaschermo di casa e ci costringe ad assorbirli per osmosi) e viste le promozioni istituzionali di italici prodotti che curano il cancro e l’aids (cit. @firewalker​) mi pare giusto ribadire che la quantità salutare di alcol per il nostro organismo è pari a:
ZERO
Con buona pace della Mussolini che si attacca alla bottiglia durante un’intervista a reti unificate in mondovisione perché il vino italiano fa bene e traina l’economia
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Brava l’Irlanda che renderà obbligatoria l’etichetta di rischio per la salute... mica le avvertenze da microscopio elettronico come noi
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E per chiudere l’angolo della polemica, quando grazie alla Spezia diventerò imperatore di questa parte di universo conosciuto:
BOLLO DI CANCEROGENICITA’ SU CARNI ROSSE E INSACCATI
BOLLO DI DIABETE SU ALIMENTI E BEVANDE ZUCCHERATE
MESSA AL BANDO DI PRODOTTI CON ACIDI GRASSI TRANS
DIVIETO DI VENDITA DI ACQUA MINERALE IN BOTTIGLIA
E già che ci siamo
BLOCCO A 130KM/h SU QUALSIASI TIPO DI MOTORE DI AUTO
Grazie dell’attenzione.
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ilpianistasultetto · 2 years ago
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Ve la ricordate Giorgia Meloni negli anni di opposizione? Lancia in resta  contro i poteri  forti, contro le banche, contro i mercati, contro l’unione europea, contro l’euro, contro ogni tipo di troika che controllasse i nostri bilanci o dicesse cosa, dove  e quanto tagliare. Per anni e anni, a parole, è stata sempre dall’altra parte. Tutto era Satana.  Amava dire: “Me ne frego” o “la pacchia è finita” o “Padroni in casa nostra” quando si parlava di norme europee, ve la ricordate? “Prima l’Italia e gli italiani”- “Non si media mai sulla pelle degli italiani”.  Eh!  Bene, prendete un pennarello e cancellate tutto.  Da quando presiede il governo, da  tigre del Bengala , Giorgia s’è ridotta a micetta birmana, docile docile, tenerosa e sempre con la coda ciondolante per dire ch’è d’accordo su tutto e con tutti.. Dopo aver abbassato la gonna con Biden sulla guerra, con  Macron sui migranti, con la UE  sulle regole, le concessioni balneari, la Bolkestein per i tassisti, gli insetti nelle farine, le etichette sui vini come per le sigarette, il divieto di vendita  delle auto non elettriche dal 2035.ecc.ecc.. tra poco ingoierà il MES ed ha già annunciato (sotto la pressione dei Britannici) l’invio di aerei  da guerra per sostenere gli ucraini contro i russi . Meno male che la Meloni  sta al governo, così mi risparmio quella sua voce da carciofara mentre inveisce contro gli eventuali “incapaci” del momento. Ieri sera, sentirla appellarsi alle banche (le sanguisughe, come le ha chiamate  fino a ieri)  in ginocchio, con la voce rotta e implorante  e con il capo cosparso di cenere affinchè acquistino loro i crediti incagliati derivanti dai bonus edilizi, è stata una scena da incorniciare nella migliore teca per tramandarla ai posteri. Siamo passati da 1000 euro a tutti  con un clik, ad un click per togliere tutto a tanti..  Altro che schiena dritta e petto in fuori, siamo di fronte a una mutante che rinnega anni della sua storia pur di stare su quella poltrona. Lo hanno fatto tutti e lo fa anche lei, seppur ha sempre detto il contrario. @ilpianistasultetto
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pettirosso1959 · 3 months ago
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Tutti noi abbiamo bisogno di fare una risata. E qui, non potrete far a meno di ridere.
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Un giovane texano si trasferisce in California e va in un grande magazzino in cerca di lavoro.
Il responsabile gli chiede: "Hai esperienza nelle vendite?"
Il ragazzo risponde: "Sì, ero un venditore in Texas."
Il capo apprezza il ragazzo e gli dà il lavoro: "Cominci domani. Verrò a vedere come te la sei cavata a fine giornata."
Il primo giorno è stato difficile, ma ce l'ha fatta. Dopo che il negozio è stato chiuso, il capo scende per parlare con lui.
"Quante vendite hai fatto oggi?"
Il ragazzo risponde: "Una." Il capo dice: "Solo una? I nostri venditori fanno in media 20 o 30 vendite al giorno. Quanto era la vendita?".
Il ragazzo dice: "$101.237,64."Il capo esclama: "$101.237,64? Cosa gli hai venduto?"
Il ragazzo risponde: "Prima gli ho venduto un piccolo amo da pesca. Poi gli ho venduto un amo medio. Poi uno più grande. Successivamente, gli ho venduto una nuova canna da pesca. Poi gli ho chiesto dove sarebbe andato a pescare e lui ha detto sulla costa, così gli ho detto che avrebbe avuto bisogno di una barca. Siamo andati al reparto barche e gli ho venduto un Chris Craft con doppio motore. Poi mi ha detto che non pensava che la sua Honda Civic potesse trainarla, così l'ho portato al reparto auto e gli ho venduto un 4X4 Blazer."
Il capo disse: "Un tipo è venuto qui per comprare un amo da pesca e tu gli hai venduto una barca e un camion?"
Il ragazzo risponde: "No, è venuto qui per comprare una confezione di assorbenti per sua moglie, e io gli ho detto: 'Beh, visto che il tuo weekend è rovinato, tanto vale andare a pescare.''
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Stefano Rossi Automotive International's EV of the Year 2024: BYD SEAL
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Per il veicolo elettrico (EV) dell’anno, la mia scelta è ricaduta con ferma convinzione non solo su uno specifico modello (Seal) ma addirittura su un intero Costruttore: BYD. Bild Your Dreams (BYD) – ovvero, un Marchio da prendere in seria considerazione per il value for money incarnato dall’intera gamma del Costruttore cinese: un gigante mondiale operativo dal 1995 che nel 2023 ha venduto la ragguardevole cifra di 3 milioni di veicoli (di cui 1 milione 600 mila EV, contro i 1,8 milioni di EV venduti da Tesla che conserva così ancora per il 2023 il titolo di maggiore Costruttore di EV) con un incremento del 61,9% rispetto al 2022 (vedi relativo lancio d’agenzia Reuters: https://www.reuters.com/business/autos-transportation/chinese-ev-giant-byd-posts-62-jump-2023-vehicle-sales-2024-01-01/ ; o il relativo articolo di BBC News: https://www.bbc.com/news/business-67860232 ), un colosso in grado di costruire intra moenia il 75% dei componenti delle proprie vetture – batterie incluse. Queste ultime, le cosiddette Blade, costituiscono una raffinatissima soluzione tecnologica in grado di rendere molto più sicuro viaggiare in elettrico grazie alle basse temperature (60 gradi contro i 500 gradi delle batterie tradizionali) sviluppate dalle sottili lame, blade, che vanno a comporre la struttura della batteria. V’è poi la piattaforma 3.0, specificamente progettata per veicoli elettrici, con la batteria posta nel pianale a svolgere anche funzioni strutturali – migliorando così precisione di guida e sicurezza (5 stelle Euro NCAP – 89% protezione adulti a bordo) -, con sospensioni MacPherson all’avantreno ed un raffinato sistema multibraccio (5 bracci, per la precisione) per il retrotreno. I dati relativi a BYD Seal parlano da soli: 480cm di lunghezza, 292cm di passo, 82,5kWh per la batteria – e due versioni: la Excellence AWD (trazione integrale con due motori), in grado di sviluppare ben 530cv e di accelerare da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi, posta in vendita all’allettante cifra di 49.390,00 euro (per una vettura completa di tutto, praticamente senza optional a pagamento); e la Design RWD (trazione posteriore), in grado di sviluppare 313cv e di accelerare da 0 a 100 km/h in 5,9 secondi, posta in vendita all’altrettanto allettante cifra di 46.890,00 euro.
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leparoledelmondo · 11 months ago
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Programma Fit for 55
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"Fit for 55" è un programma elaborato dall’Unione Europea che punta a traghettare i Paesi membri e l'economia europea verso la sostenibilità. Alcuni dei punti di questo piano sono: 
-il divieto di vendita per tutte le caldaie a gas a partire dal 1° settembre del 2029; 
-stop alle auto con motore termico, alimentate da benzina o diesel, nel 2035; taglio del 25% delle polveri sottili nel 2030; 
-salto di classe obbligatorio entro il 2030 per gli edifici in classe energetica G eD; 
-riduzione del 15% dei rifiuti da imballaggio pro capite al 2040.
Un piano ambizioso ma indispensabile se vogliamo limitare i danni del cambiamento climatico e considerate che l’attuale Parlamento della UE si avvia nella corsa di fine mandato (tra pochi mesi ci saranno le elezioni per eleggere un nuovo Parlamento europeo). 
E l’Italia recepisce questo piano d’azione?
Ci sono non poche difficoltà nel rispettare gli obiettivi, presenti e futuri, imposti da Bruxelles. Secondo il database della Commissione, dal 2017 a oggi sono state aperte 1.471 procedure di infrazione contro il nostro Paese (di cui 83 sono ancora aperte) e l’ambiente è tra i settori che in questi sei anni ha collezionato più procedure (276 infrazioni, di cui 17 ancora aperte). E pensare che potremmo essere uno dei Paesi "motore" del cambiamento.
Photo by Michael-Perfecto on Unsplash
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abr · 2 years ago
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No non è un refuso: quando qui da noi sarà vietato tutto ciò che si muove ma elettrico non è, là dove le pistole detta(va)no legge pianificano il contrario. Una risoluzione che incoraggia fortemente a vietare la vendita delle vetture a batteria.
I primi piccoli NO alla cd. "Transizione Energetica". Cresceranno.
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primepaginequotidiani · 3 months ago
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PRIMA PAGINA La Stampa di Oggi giovedì, 15 agosto 2024
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falcemartello · 1 year ago
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FIAT Chrysler risparmia due miliardi sulle multe facendo guadagnare una montagna di soldi a Elon Musk.
Volete sapere come?
Per evitare di pagare 2 miliardi di multa per eccesso di emissioni, Fiat nel 2017 ha acquistato da Tesla crediti di carbonio per un valore di 279,7 milioni di dollari; nel 2018 per ulteriori 103,4 milioni di dollari.
Tesla ha permessi in esubero perché produce automobili elettriche: ha fatto della vendita dei permessi di emissione un vero affare e inoltre gode di incentivi pubblici per la sua produzione.
Così la FIAT continua ad emettere CO2 me risparmia sulle multe, e Musk ci guadagna tre volte. Vendendo Tesla, vendendo crediti di carbonio e ricevendo incentivi dallo stato perché produce auto elettriche.
Chiamatelo scemo!
(Critica Climatica)
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lamilanomagazine · 1 day ago
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Villa Literno (Caserta), aveva realizzato un sito web dove si spacciava per un'autodemolizione di Modena truffando i clienti. 20enne denunciato dai Carabinieri Aveva realizzato siti web per la vendita online di ricambi auto il 20 enne di Villa Literno denunciato dai Carabinieri della locale Stazione per il reato di truffa. In realtà, i militari dell'Arma si erano recati presso la sua abitazione per eseguire una perquisizione domiciliare alla ricerca di sostanza stupefacenti.... 🔴 Leggi articolo completo su La Milano ➡️ Read the full article
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enkeynetwork · 5 days ago
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pressjournalnews · 11 months ago
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Alla scoperta degli “Appointment Setter”: Crippa e Cenedella
Sul gruppo Facebook di Fufflix siamo letteralmente bombardati da richieste su questi nuovi formatori di cosiddetti “appointment setter”. I più quotati sono Beatrice Crippa (finalmente un po’ di quote rosa anche nella fuffa) e Jimmy Cenedella.
Super attivi su Instagram in particolare, postano di continuo esempi di loro presunti guadagni e guadagni dei propri “studenti”, con inviti a contattarli per scoprire come “generare” centinaia di euro al giorno “usando un semplice telefono, comodamente da casa”
LA PRIMA RED FLAG
Ed eccola, la prima red flag: marketing molto aggressivo ai limiti dell’ingannevole, pressing per acquistare subito, corsetto da qualche migliaio di euro imposto prima di presentarvi clienti e promesse roboanti di facili e rapidi guadagni, “anche senza esperienza e competenze”. Aggiungeteci, poi, al solito: mancanza di titoli, abilitazioni professionali/iscrizione ad albi, profili linkedin vuoti/inesistenti, nessuna reale esperienza in aziende minimamente strutturate ed auto-referenzialità massima.
Che poi, fin da subito, dovrebbe spuntare la solita domanda: perché, Cenedella, Crippa ed il resto dei cloni, invece di dedicarsi 8-10 ore al giorno a vendere corsi sul fare i “fissatori di appuntamenti”, non investono anche solo la metà delle ore per svolgere personalmente tale super-semplice e super-remunerativa attività?
Forse perché è ancora più remunerativo vendere il corso? Dicono di avere aziende già pronte alle quali presentare i loro “allievi”. Ma, ancora, perché non ci lavorano loro direttamente, con queste super-aziende? E da quanto, le aziende importanti, chiedono soldi ai sales che dovrebbero vendere i loro prodotti? Per altro, accontentandosi di un corso base e standard propinato da terzi non qualificati, che non è neppure specifico sui prodotti/servizi venduti?
Il target di questi personaggi è abbastanza ben definito: molte donne, solitamente over 35, magari madri in cerca della classica “seconda entrata” (che in questo caso rischia di essere da dietro). Ma anche uomini, per lo più impiegati ed operai.
Che poi, ripeto: se sono così fenomenali a formare questi “appointment setter”, perché chiedono loro 2000 euro come fee di ingresso, invece di fare come fa ogni azienda seria in cerca di bravi venditori, formandoli a proprie spese, prima di tutto e direttamente sui prodotti e/o servizi che poi dovranno vendere?
Che senso ha farsi pagare per un corso generico di “presa appuntamenti”?
Sono ricchi, finanziariamente indipendenti ed hanno bisogno di prendere soldi da persone a basso o nullo reddito? Qualquadra non cosa, direi.
QUANTO DOVETE FATTURARE PER FARE DUE SPICCI?
Il lavoro che dovrete fare, dopo aver sborsato migliaia di euro per fare i primi (veri) soldi a loro, è comunque tutt’altro che semplice. Non mi risulta abbia alcun un fisso garantito tramite contratto, vi costringe ad aprirvi una partita iva (o volete lavorare in nero?) e a ragionare da liberi professionisti pronti ad incassare una valagna di no e a guadangare solo se lavorate (altro che tedicesima e quattordicesima, ferie, malattie e tfr: si fattura o si muore, baby).
E questo, signore e signori, nell’ipotesi migliore possibile, ovvero di un corso utile e valido (che un’azienda seria, ripeto, vi darebbe GRATIS), che vi faccia poi vendere prodotti e servizi VALIDI ED UTILI e non ciarpame proposto magari con pubblicità ingannevole o comunque tecniche di vendita discutibili.
Non conosco le percentuali garantite a questa bassa manodopera che contatta per lo più contatti freddi o tiepidi per fissare appuntamenti ad un venditore ma, per fare i famosi 150-200 euro al giorno promessi, dovreste comunque fissare appuntamenti che poi porteranno a non meno di 4-5000 euro ogni giorno.
IL GRADINO PIÙ BASSO
Voi sarete infatti il gradino più basso della piramide della vendita. Quelli meno qualificati e quindi meno pagati.
Sì, esatto: 4-5000 euro al giorno di fatturato, per portare a casa 200 euro al giorno. Vogliamo considerarli “generosi”, visto che non c’è un fisso garantito e guadagnate solo se producete (ergo magari lavorate gratis per un mese?).
Ok: diciamo che bastano “solo” 2000 euro al giorno e che voi riusciate a chiudere queste cifre appunto come media giornaliera. Se ovviamente vi prendere due giorni di pausa, lavorando i famosi 5 su 7, di sicuro in quei giorni porterete a casa zero. Malattia? Ciao ciao fatturato e quindi guadagni. Se non siete molto preparati e ben formati; se non siete tagliati per questo tipo di lavoro, rimpiangere persino un impiego da 1200 euro netti sarà un gioco da ragazzi, credetemi.
UNA ALTERNATIVA VALIDA E…GRATUITA!
Volete imparare sul serio vendere, partendo dalle basi? Per poi magari potervi proporre ad aziende serie che non guadagnano vendendovi corsi sulle tecniche di vendita che dovreste usare per piazzare i loro prodotti o servizi? Bene: c’è il corso integrale su Youtube di un gigante come Ottavio Alvarez. Trovate tutto, in 21 videolezioni gratuite.
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