#vaffanculo vaffanculo e ancora vaffanculo
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E l'offerta è arrivata oggi dopo pranzo.
Al netto di tutto quello che è scritto sopra, che è ancora vero, diciamo che adesso mi cago un po' sotto. Ma non tanto per la difficoltà o su chissà cosa mi aspetta, ne ho viste talmente tante da non preoccuparmi più di tanto, è che ormai, ad un passo dai miei 10 lustri, inizi a vedere le cose in modo diverso, e soprattutto a chiederti se avere il culo al caldo valga più la pena di rimettersi di nuovo in gioco. Dovessi accettare, questa è la mia ultima volta, proprio fisicamente, altri giri non ce ne saranno più perché ho letteralmente finito, è molto probabilmente l'ultimo bivio lavorativo della mia vita.
Ed è un po' come quando Iron Man, in Endgame, scopre il modo di viaggiare nel tempo, e chiede alla moglie se non sia il caso, visto che lui ha ancora una famiglia, rispetto a chi è stato cancellato da Thanos, di buttarsi tutto alle spalle, andarsene a dormire, mollare tutti e vaffanculo.
Poi alla fine non molla, combatte, vince ... e muore :D ... ecco.
Oggi il capo del dipartimento dove lavoro da 6 mesi ha espresso il desiderio di assumermi.
Tutto il Team ha votato a favore.
La cosa mi ha commosso, sinceramente, visto che, quando sono stato assunto in SAP, ho diviso gli animi, al punto tale da aver vinto per un solo voto di scarto (il problema era legato esclusivamente alla lingua, faceva loro schifo che non fossi tedesco).
Ma non so se accetterò, ci sono tanti pro e tanti contro, e ultimamente la mia vita è cambiata talmente tanto (al punto che ho ripreso a lavorare di notte), che troppi cazzi per la capa non mi danno la possibilità di riflettere con lucidità.
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PLEASE I AM SO MAD
LOOK AT THIS SHIT
THIS PART OF HANNIBAL TAKES PLACE IN ITALY
YOU’D EXPECT THEM TO GET THINGS RIGHT THAT ONE TIME IT ISN’T JUST ABOUT MAFIA, AND YET
I will now explain in detail some mistakes in this wanted poster because it is both extremely frustrating and hilarious
“Voluto per omicidio”. That’s supposed to be “wanted for murder” but since in English “want” can have different meanings it’s actually “desired for murdered”, instead of “ricercato per omicidio” as it should be said when talking about a wanted criminal
Small mistake, “marrone” means “brown”, referring to eye and hair colour, but Italian adjectives are numbered so it should be “marroni” (yes, even for the hair)
The “Caratteristiche Distintive” paragraph begins with “Dott. Lecter”, without putting the needed article “il”
The second sentence of that paragraph begins with the pronoun “Lui”, “he”, which can be and usually is omitted by natives since verbs already imply the subject
Third sentence begins with “Egli”, which is pointless too and also a rarely used, more posh version of “Lui”
Still third sentence, one of the worst things about this. “Egli sarà disegnato alla cultura”. Where do I even begin? “Sarà” is “will be”, I don’t see why they used a future tense while putting a present tense right after, but do you want to know the funniest thing? This whole thing is supposed to mean “he will be(?) drawn to culture”, but we all know that “draw” also means this: ✍🏻. GUESS WHICH VERB THEY USED
“Dott. Lecter è ben arredata”: lack of article again, also this translates to “Doctor Lecter is well furnished” and the word for “furnished”, which is referring to Hannibal, is feminine
Last line, the one with the phone number at the bottom of the page, talking about how you should contact local police or call the number if you see him. Last few words “o chiamata”: they probably meant “or call”, but “chiamata” is the noun “call” (the verb “to call” is “chiamare”)
It’s both hilarious and frustrating. I was glad to see that they spoke Italian relatively often and that it wasn’t all a mafia-centered parody, but apparently asking, possibly paying a native/Italian speaking person on set (like Fortunato Cerlino, the actor that plays Inspector Pazzi) to check this thing instead of typing on Google Translate and calling it a day is still too much to ask
What can I say?
Grazie e vaffanculo
I don’t think there’s any need to translate that too
#hannibal#tyler rambling#vaffanculo vaffanculo e ancora vaffanculo#it’s not a catastrophe but i’m mad. sorry#italian#non native english speaker#italian english speaker#lost in translation#and that’s a very nice thing to call it#but it’s proper terrifying mistakes#hannibal 3x05#italy#translation#vent post#angry post
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Un piccione mi è entrato in casa proprio oggi. Ha pure scagazzato dappertutto.
Chiedetemi ancora perché li odio.
Avevo giusto bisogno di mettermi a disinfettare il pavimento oggi.
Dovevo capire che era una giornata di merda quando ho trovato il fornaio chiuso stamattina.
#pessimismo e fastidio#ditemi ancora che sono carini#ma vaffanculo va#ho buttato diversi stracci#è lunedì
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CHI CAZZO HA VOTATO ULTIMO ANCORA CHE PALLE
Classifica di merda come sempre
#sanremo#buonanotte me ne vado#marco all'eurovision domani se ha ancora la maglietta muoio#vaffanculo ultimo sempre e comunque
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Ma se pò campà co' 'sta paura sul collo che scoppia 'na guerra mondiale da un momento all'altro?
Io non ci credo ma la tensione resta, anche perché non trovi più una notizia positiva da leggere per tirare un sospiro di sollievo, solo roba deprimente. Secondo gli analisti più guerrafondai in qualche modo moriremo tutti se non armiamo l'Ucraina, "mo me lo segno" avrebbe detto Troisi, uccellacci del malaugurio sempre presenti in televisione, qualcuno di questi ha detto: "preparatevi alla guerra se volete la pace", ma cosi, di punto in bianco? Mica ogni giorno ci siamo allenati a sparare contro le sagome dei possibili nemici. E poi in che modo mi devo preparare? Comincio a litigare con il mio vicino di casa o mi armo di vaffanculo per l'ENEL?
Non ho fatto nemmeno il militare, esonerato perche' orfano di padre. Io sono un tipo tranquillo, non credo di avere nemici, di armi e bombe a mano non capisco nulla, l'ultima volta che ho giocato a freccette, in un villaggio turistico, sono ancora in causa con un tizio che prendeva il sole con un costume a cerchi colorati! Questo governo fara' partire corsi di formazione per pistoleri occupabili? E che dire dei virus sempre in agguato? Non passa giorno che i giornali non scrivano di nuove pandemie in arrivo. Un futuro da immaginare con infermieri con la siringa del vaccino nella mano destra e il fucile nelle sinistra, guerre e pandemie da combattere, per non parlare delle zanzare, ogni volta ne arriva qualcuna che trasmette malattie, allora ti devi armare di unguenti repellenti e allenarti a tirare pantofole su ogni piccolo segno scuro alla parete o prenderti a schiaffi appena senti un ronzio sospetto all'orecchio!
Praticamente, per chi comanda, devi solo scegliere come morire: sparato, infettato o punto da una zanzara del cazzo. Futuro di cacca! @ilpianistasultetto
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VecchioDiMerda ©®™ fermo alle cinque del mattino in mezzo alla rotonda dell'IMA, nella zona industriale di Tolara di Sotto, abbassa il finestrino e fa segno con la mano.
- Di là si arriva sulla via Emilia ?
Dai seguimi VdM che ti porto sulla Statale Nove. Mi segue. Un VdM dietro a un VdM.
Alla rotonda sulla via Emilia gira a sinistra come e me e io penso che avrà riconosciuto che era la via Emilia ma lo tengo d'occhio nello specchietto.
Nel tratto successivo poco illuminato alza gli abbaglianti, io penso che stia lampeggiando perché ha bisogno di altre info, freccia e accosto poco prima di Osteria, lui passa spedito e io vaffanculo, mi metto in coda.
Passiamo Osteria senza danni, nel tratto successivo ancora poco illuminato alza i fari ma quando dall'altra parte arrivano le macchine non li abbassa.
Così gli stronzi dalla parte opposta abbagliano lui e di conseguenza il VdM che segue il VdM con gli abbaglianti, e via così fino a Castel San Pietro.
I VdM devono morire tutti.
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Erano momenti difficili e lo erano da tempo e quindi, non erano momenti.
L'ultima volta che ho visto mia madre di persona, era una figura racchiusa tra la porta d'ingresso ed il suo battente. Pallida, malata, con la mano tesa a ricevere i medicinali che avevo appena comprato.
Quel pomeriggio stesso il covid avrebbe steso anche me per giorni, da solo, a casa. Quegli stessi giorni in cui mia madre avrebbe trovato la sua fine per complicazioni alle vie respiratorie, con la testa infilata in un palloncino di plastica.
Ancora ammalato, ho raggiunto mio padre, talmente abbandonato a se stesso, dal dimenticarsi l'ossigeno, preso appena in tempo per i capelli che non aveva.
La morte, il funerale, gente inutile che produce parole oltraggiose e poi, la grande fuga. Tutti spariti, dileguati, irraggiungibili.
Certo il vecchio, quello rimasto, è stato egoista, ma ha anche fatto tanto e per tutti.
Ma ora è diventato una rottura di coglioni, giusto?
Non potrei essere più d'accordo, solo che è solo e non sa fare un cazzo.
Diventa difficile parlare con la gente, quando è girata di schiena.
Allora, raccogli le palle e fai quel che devi, in memoria di tutto quello che mia madre ha sempre fatto e per tutti,
Lascio la casa, vengo a vivere qui, io e il vecchio, il vecchio ed io, ogni giorno, ogni mese, ogni anno.
Non è andata nemmeno male poi, ci abbiamo messo appena due anni per. trovare un minimo d'intesa.
Scrivo tutto questo, perché a distanza di due anni e mezzo, mi rendo conto che ognuno si è riservato il diritto di vivere il proprio dolore per la perdita, a modo proprio, come meglio credeva.
Invece io, non ho potuto farlo.
Troppi cambiamenti, troppe cose da fare, troppe cose imminenti da affrontare. Solo, come sempre.
Scrivo tutto questo non per bearmi di chi io sia, probabilmente un coglione, ma perché a distanza di due anni e mezzo quel dolore mi torna su in bolle, bolle ermetiche, che hanno lasciato tutto intatto.
Ecco. Lo fisso qui quel dolore, così ci possiamo guardare negli occhi.
Vaffanculo alla morte, come ai vigliacchi, preferisco restare coglione.
L.
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L'evoluzione è un processo rigenerante, ma distruttivo. Serve a demolire il falso e a integrare il vero. Su questo Sistema opera principalmente attraverso il dolore.
Viviamo tutti esperienze orrende. Delusioni, rabbia, tradimenti, sconforti. Molte volte le persone vi soccombono, ma più spesso imparano la lezione in modo distorto.
Cioè diventano come il male che hanno ricevuto e si sentono forti nella conquista dello stesso tipo di reattività. In realtà assumono il ruolo dei distruttori e peggio ancora lo fanno senza coscienza di sè. Il cinismo dopo tutto è negazione ed è facile incarnarlo, perché spazza via le responsabilità e l'impresa di conoscere davvero sé stessi (nella sua pratica ottusa).
Le situazioni che ti portano a dire 'vaffanculo, se volevate un mostro adesso ce l'avete', dopo tutto sono più frequenti che rare, ma il punto è che se lo guardi bene un mostro è soltanto un vile che casca nel trabocchetto di questo Sistema.
Chi si spaventa crea mostri, perché i mostri lo hanno spaventato.
Perciò la questione è una e semplice: se rispondi al dolore con il dolore significa che vuoi ripetere la stessa lezione.
Se ti piace continua, se non ti piace comprendi innanzitutto che l'ombra è al servizio della luce, non il contrario.
Cioè ti serve per trovare il tuo Senso.
Fanne buon uso.
#zombie#società#società malata#svegliatevi#aprite gli occhi#sistema#verità#schiavi#matrix#ombra#catene#discernimento#illusioni#lezioni#karma#volontà#evoluzione#lezioni di vita#luce#dolore#responsabilità#conosci te stesso#lavoro su di sè
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Mesi fa mi sono resa conto di non riuscire a immaginare un futuro in cui io fossi felice.
Da settimane invece mi sono resa conto di non riuscire ad immaginare proprio un futuro. Oggi pomeriggio ero nel letto, sentivo l'odore del ragù che ho messo su ore fa, sentivo il rumore dei vicini che litigavano e sentivo squillare il cellulare perché lui ha provato a chiamarmi, ma non riuscivo mentalmente ad affrontare l'ennesima discussione. Non è solo stanchezza, è proprio consapevolezza che non ne valga la pena, perché tanto non si risolverà niente. Ho accettato l'ennesimo lavoro in cui non mi sento valorizzata, perchè non se ne esce e purtroppo funziona così per tutti. La sola cosa che lui riesce a fare è ribadirmi costantemente quanto io ai suoi occhi sia una persona da compatire: nel giro di sei mesi ha ottenuto un lavoro in cui viene pagato il doppio e riconosciuto il triplo, il tutto ammettendo di avercela fatta grazie al mio aiuto, all'aiuto della sua famiglia che è migliore della mia, all'aiuto della sua laurea che ha potuto prendere proprio perché i suoi gli hanno pagato l'università privata senza battere ciglio. Io invece sto sprofondando sempre di più perché sento di provare estrema invidia nei suoi confronti e per il fatto che a lui la vita stia solo riservando sorprese positive. "Da quando ti conosco la mia vita va sempre meglio" mi dice "vorrei poter fare qualcosa per te".
Vaffanculo.
Lascio squillare il telefono perché sarà l'ennesima buona notizia che non voglio sentire; sono stanca di dire "sono felice per te". Vorrei essere felice per me.
Alzo lo sguardo e vedo la mia camicia sulla sedia: la mettevo così quando studiavo e avevo ancora speranza di trovare una soluzione a tutto questo fastidio costante nella mia testa. Da quando lavoro getto le cose direttamente in lavatrice.
All'estremità sinistra della mia visuale, una mia foto da neonata.
Non se ne esce.
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Onestamente non ho seguito il festival (tranne che per i meme e i vostri post). Però se il televoto mi arriva a un 60% ( e finisce secondo) e invece vince chi ha fatto solo il 16%, un bel vaffanculo è il minimo. Voto del pubblico proprio worthless per la Rai
Renditi conto che con questa roba qua si gridò allo scandalo
Adesso 60% vs 16%, un gap ancora più enorme, penso il più grande furto con scasso della storia della Rai
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"Però, sai? Forse ti sto dimenticando. Non piango più dopo averti parlato, né dopo averti visto parlare con un'altra, e nemmeno dopo che i nostri occhi si sono incontrati. Certo, il tuo nome mi smuove ancora qualcosa dentro, certo, quando penso a cosa eravamo, e non siamo più, ho ancora il vuoto allo stomaco, certo, quando passo davanti la tua classe spero ancora di vederti sulla soglia, certo, fa male vederti trattare le altre come trattavi me, certo, a volte mi tornano alla mente tutti quei ricordi, certo, ogni tanto li rileggo i tuoi messaggi, e continuo a sorridere, certo, lo controllo ancora il tuo ultimo accesso, certo, quando qualcuno dice una frase che avevi detto tu, mi viene un po' di malinconia, certo, non riesco ancora a guardare nessun ragazzo senza pensarti, certo, continuo a sognarti ogni notte, certo, qualche volta mi capita di sentire ancora la tua notifica, e ci rimango un po' male quando apro il telefono e non c'è un tuo messaggio, e mi sento stupida ad averci sperato, certo, continuo a scambiare qualche passante per te, certo, se mi dicono "amore" continuo a pensare ai tuoi occhi, certo, ogni tanto ho quei momenti in cui mi butto sul letto, ti penso, e mi prende la nostalgia, certo, cammino ancora per i corridoi di scuola con quella strana ansia d'incontrarti, certo, nessun ragazzo regge mai il confronto che faccio con te, certo, ti penso ancora appena mi sveglio, prima di dormire, e anche per tutto il resto della giornata, certo, ho ancora una nostra foto come sfondo, certo, ho ancora la tua chat fissata in alto, certo, mi manchi ancora un po', forse, un po' di più di un po', certo, ogni tanto mi viene da piangere, ma ho imparato a ricacciare le lacrime indietro. Però, sai? Forse non ti sto dimenticando, per niente, però ci provo, me lo impongo, me lo sono imposta più volte, "basta lui mi ha dimenticata, devo farlo anch'io", poi però torni tu, torna il tuo ricordo, torna quell'assurda speranza nel tuo ritorno, e non ci riesco, o forse non voglio, non voglio dimenticare cosa sei stato, né cosa saresti potuto essere,no, non voglio proprio dimenticarti, anche se fa male, fa malissimo, ma il problema è che dimenticarti, mi fa più male di continuare ad amarti. Quindi aspetterò, e forse ti dimenticherò, un giorno, forse mai,ma infondo mi va bene così, forse è così che deve andare, no? Tu che sorridi a un'altra, e io che cerco di trattenere le lacrime. E forse un giorno ti dimenticherò, dimenticherò la ragione dei miei sorrisi, dei miei pianti, delle mie ansie, delle mie paure, e di tutte quelle cose, che solo tu sei in grado di provocare, e mi chiederò che ci vedevo di speciale in te. Poi forse, sarà un giorno di sole, o magari di pioggia, forse di nebbia, grandine, forse sarà autunno, o forse primavera, forse sarà al mare, magari in montagna, o, perché no? In città, sotto la luce del sole, o sotto uno spicchio di luna, forse mentre sarò presa dai miei pensieri, forse dopo una lunga giornata, forse di prima mattina, forse quando sarò in vacanza, ma insomma, poco importa, del perché, del quando, e del dove, ma succederà, che la vita, dolce amara per com'è, mi ricorderà di te, dei tuoi occhi, dei tuoi lineamenti, mi ricorderà di chi sei, probabilmente non ricorderò più il tuo nome, non è quello l'importante, o forse sì, anzi, sicuramente lo ricorderò, e mi ricorderò di te, dei sorrisi, e dei pianti, delle insicurezze e le paure, dei "vaffanculo", dei baci, dei "ti odio", della voglia che avevo di dirti "ti amo", degli abbracci, di quel posto in cui mi hai portata quella sera, delle cazzate, delle giornate no, della tua presenza a migliorarle, dei sabati sera trascorsi insieme, e di quelli passati a sentire la tua mancanza, dei messaggi, delle chiamate, dei "va via", che tradivano voglia soltanto di abbracciarti, mi ricorderò di tutto ciò che abbiamo passato, e che ho passato, dell'inizio e della fine, e mi ricorderò che ci vedevo in te, e mi riinnamorerò di te, anche se tu non mi vorrai, per poi scoprire, di non aver mai smesso di amarti."
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Finalmente sono un ferie.
Niente di che per l'Europa, ma qui avere più di 3 giorni di fila di festa è un miracolo di dimensioni astronomiche e di cui dovrei ringraziare tutti i kami giapponesi (anche se non se lo meritano).
Domani cerco di fare l'italiana pure io e vado al mare, anche se non ho un costume e, tra il mio odio per lo shopping e il fatto che molto probabilmente avrò una XXL giapponese, mi sa che è meglio se per una volta non compro su internet (ultimamente sta diventando il mio unico modo per non rimanere senza niente da mettere - e non sto esagerando).
Vorrei già andarmene pure da sto lavoro, ma vabbè che lo diciamo a fare. Ho fatto così tanto per trovare qualcosa che avesse orario flessibile e smartworking e invece comunque lo standard è l'ufficio. Poi ovviamente io ho avuto il grande culo di stare nel dipartimento dei visti quindi c'è sempre un via vai di passaporti immane, per cui se non ci sei tu, il lavoro va sugli altri che già hanno la loro merda da fare, già fanno gli straordinari e quindi via di senso di colpa e di responsabilità... poi uno si chiede perché questi so strani e si ammazzano di fatica: eccovelo spiegato facile facile.
Per questo motivo ultimamente sto pensando di traslocare. Ho trovato un monolocalino bellino a 10 min A PIEDI dall'ufficio (che è centralissimo) con un affitto abbordabile... peccato che qui esiste questa cosa magica chiamata "spese iniziali" per cui tu prima di entrare devi pagare tutta una serie di cose che loro faranno per te (tipo cambio chiavi di casa, pulizia generale, disinfestazione ecc) al prezzo che dicono loro pure se tu non vuoi. Peccato che ste spese iniziali ammontano a MEZZO STIPENDIO e se ti metti a pensare a tutte le cose nuove che vanno comprate (dato che qui gli appartamenti si vendono completamente vuoti e senza elettrodomestici), insomma, non lo so se voglio buttare uno stipendio così. Però dall'altra parte sto vivendo veramente male con sti viaggi continui in treno e ora con sto caldo che ammazza la voglia di vivere di chiunque... se ripenso all'anno scorso in cui non mi avevano ancora assegnato a nessun posto e sono stata tutta l'estate a casa... Madonna che culo che ho avuto e solo ora lo sto realizzando perché è veramente impossibile vivere così.
Ah poi vabbè parliamo in verità di buchi di monolocali dato che sono 20 m2 e sono pure TANTI. Ho visto annunci di appartamenti singoli di 13/15 m2 SENZA ARMADIO a prezzi che manco vi sto a dire. Poi dite la crisi abitativa a Milano e che la gente vive nei buchi a prezzi folli... che ve devo dì.
Inizialmente volevo fare un viaggio al sud per vedere delle amiche che abitano lì però poi tutte loro si sono impegnate con altre persone (perché giustamente le ferie queste sono e se non ci si muove addio) e quindi vaffanculo non sono andata da nessuna parte. Un poco me ne pento, un poco sono talmente stressata che veramente voglio solo morire sti giorni.
Poi considerando che in 1 anno sono stata a Tokyo meno di 10 volte nonostante ce l'abbia potenzialmente a 2 passi, direi che è meglio se me la comincio a girare un poco in più finalmente.
Per il resto come sto? Boh io mi sento sempre peggio. Questa non è vita, questa non è la mia vita. Però che devo fare, che posso fare? Niente posso fare. Posso solo patire, fare come quelli che non ho mai capito: fare finta che vada tutto bene, che questa sia vita; lo fanno tutti quindi lo devo fare anche io.
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TU (la scrivo qui, non la leggerà mai)
Ciao, oggi, dopo quasi cinque anni, mi manchi come quando dopo il primo mese che ci eravamo lasciati, passavo le ore ad aspettare un tuo messaggio. Parlo di ore perché all'epoca mi ricercasti subito, scrivendomi quanto mi amassi e quanto fossi importante per te. Ecco, il mio errore più grande forse lo commisi proprio allora, nel credere a quelle parole, a quelle bellissime parole. Provai un senso di felicità infinita, non potevo credere che fosse successo a me e che finalmente il mio turno fosse arrivato. Il principe azzurro tanto agognato, bellissimo, intelligente, colto, bravo a letto ( all'epoca bravo, dovevamo ancora conoscerci bene , adesso superlativo ma questo te lo diranno tutte, tutte ti diranno tutto), aveva bussato alla mia porta, si era accorto di me, strampalata, sognatrice, problematica, psicotica e ,UDITE UDITE, mi amava. Sì, le ho tutte ma tu lo hai sempre saputo e dicevi di amarmi , hai detto sempre di amarmi, di provare sentimenti (ultimamente solo a letto ma ..so' dettagli) . Invece io non ti ho mai detto nulla, se non in rarissime occasioni ma i miei occhi, i miei occhi, cazzo hanno sempre parlato chiaro. Anche quando montavi gli ultimi mobili, mi sono soffermata ad “osservarmi” mentre ti guardavo estasiata ,non dalla tua bellezza che sì sei bello ma non basta, ti guardavo estasiata dall'amore che provo per te. Tu non mi hai mai guardato cosi e ti spiego anche il perché. Ti guardo così perché spero di ritrovare quell'amore che provo per te anche nei tuoi, di occhi. A te, di scorgerlo nei miei non ti è mai importato. Anzi se non ti avessi amato, per te sarebbe stato sicuramente meglio. Invece ti amo, mi manchi da soffocare, come quando fa caldissimo e l'acqua non ti basta mai. Scommetto che in questi cinque anni tu, tornando da me, non ti sia mai posto il problema di tornare libero, di pensare “ ma che cazzo ci faccio qui, io voglio lei, adesso lo dico al mondo intero perché l'amore viene prima di tutto e rende felici. Già, l'amore …. la parolina chiave, quella che spiega tutto. Spiega perché io sia ancora qui a piangere per te e spiega perché tu riesca a fare tutto ciò che hai sempre fatto, con le stesse persone o quella di turno, senza minimamente considerarmi se non quando ti gira. Riceverai queste mie parole solo nel caso in cui dovessi scrivermi tu, cosa che farai? Non lo so più. Gli auguri per la festa della mamma avresti dovuto risparmiarteli, perché sono pugnali che sicuramente a tua insaputa(o forse no), ogni volta mi infliggi. Quando qualcuno è interessato a me e non ricambio, io evito qualsiasi contatto, soprattutto se persona per bene , non mando auguri, messaggi, saluti perché temo possa fare più male che bene. Tu questa accortezza, non l' hai mai avuta. Soffre? Ma chi se ne frega, io ho voglia di vederla o di di scoparla , è innamorata … due moine, qualche regalino, le passerà!!! Purtroppo non mi passa ma non importa, mi hai fatto provare cose bellissime, mi hai fatto vivere emozioni dimenticate da tempo e ti ringrazierò a vita, per questo. Mi piace sentirmi viva e tu mi hai fatto rinascere , anche se con l' inganno ma non sono perfetta e sì, le corna non me le meritavo, le bugie nemmeno ma tutto ha un prezzo, a quanto pare. Ho pagato tutto ciò per qualche attimo di felicità e ...va bene cosi. Sono certa che ti ritroverai in tutto ciò che ti ho scritto ma le palle di ammetterlo non le hai mai avute e mai le avrai ma questo ti rende più umano, più maschio. Non ti mancherò di certo ma il mio amore, ne sono certa....il mio amarti a letto, in solitudine, fra le risate e le urla, quello sì, ho la presunzione di pensare che essere amato così come ti ho amato io, ti mancherà e pure tanto. Vaffanculo e maledetto quel giorno in cui t'ho creduto!!! Ti chiedo solo, se possibile, di sparire e di evitare posti in cui tu possa incontrarmi. Insomma con la tua prossima amante o donna della tua vita, evita le mie zone....Chiedo troppo? Pazienza, me lo devi!
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Ogni tanto un bel vaffanculo ci vuole.
A chi non ha capito ancora come siamo a chi ci chiede tempo e poi non sa che farne a chi rimane fermo li, nel mezzo.
Alle persone troppo belle che poi dimenticarle è una tragedia.
A quelle brave a far l'amore.
A noi che sapevamo che non si doveva fare però l'abbiamo fatto.
A chi doveva chiederci di restare e poi non ce l'ha chiesto.
Ai gatti neri che non ci sono più e agli inotipisti che non so che cosa sono ma vaffanculo pure a loro.
Alle canzoni che tanto prima o poi finiscono e ai pensieri sbagliati, che invece non finiscono mai.
A chi sa di ferire e ferisce.
Alla vita. Al tempo.
Alla notte che non passa.
All'amico che ti chiede come va e quando gli rispondi bene, lui ci crede.
A chi non chiude gli occhi quando ascolta il mare, quando abbraccia forte, o quando balla un lento.
A quella sete di dolcezza che non mi passa mai e mi respira dentro.
Alla paura che mi ritrova sempre.
A chi non chiede scusa, e a chi non dice mai: mi manchi.
Ai sognatori come me, che di sognare sono stanchi.
Ogni tanto un bel vaffanculo ci vuole.
Proprio li, messo al posto di mille parole.
Come il silenzio, o la bellezza.
Come l'amore
Il sorriso
La calma
Il coraggio
La pioggia, o il sole.
Ogni tanto con il cuore un bel vaffanculo
ci vuole.
Andrew Faber
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Lacrime sul volto quando sento quelle note, quelle parole. Parole delle canzoni che ci dedicavamo, parole di ciò che mi dicevi e che mi è rimasto addosso inciso sulla pelle, sul cuore.
Quel per sempre che è durato quanto un battito d’ali. Per due anni in cui ho visto la mia vita fiorire, brillare e poi ancora cadere a pezzi, giorno dopo giorno, e ho vissuto nell’illusione di un amore perfetto. Ho idealizzato i tuoi gesti ai quali mi aggrappavo.
Ho aspettato ogni secondo, ogni attimo della mia vita una tua carezza, un tuo bacio. Aspettavo il tuo amore come l’ultimo volo per il grande salto nel futuro, e l’amore che provavo per te sembrava non stancarmi mai. Perché c’erano sempre quelle maledette parole delle canzoni e adesso sono qua che riascolto quelle canzoni, che ascolto quella playlist fatta di Emozioni e guardo la tua foto profilo. E la mia anima si divide, si lacera e strappa la serenità dal mio cuore perché il mix di fuoco che sento dentro nemmeno io so descriverlo.
Perché mi manchi, vaffanculo, e non dovresti. Non dovrei permetterti di far parte dei miei pensieri, ma è un mese che ti evito, che chiudo il mio cervello al tuo pensiero.
Non ho parlato con nessuno di te, mi hanno chiesto le persone se andasse tutto bene. Io non volevo parlare di te, per me eri morto il giorno in cui ho chiuso quella chiamata, il giorno in cui ho eliminato tutte le chat, tutte le foto, tutte le storie dall’archivio e la tua presenza nel mio telefono e nella mia vita.
Non mi sono mai confrontata con il mio vuoto, quello che hai lasciato dentro di me, insieme ai danni e adesso la vita mi porge la resa dei conti e io non ho idea di come affrontarla.
Ma del resto, “Una volta è colpa tua, Due volte è colpa mia”.
Adesso Gemitaiz dimmi, quattro di chi è la colpa?
#frasi#frasi belle#amore#quotes#love#ex#ex fidanzato#ex boyfriend#paura#addio#lacrime#ricordi#gemitaiz#pensieri
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Agnst del giorno:
Immaginatevi questo scenario. Manuel sta attraversando un momento difficile, fra Nina con la figlia e tutta la storia di aver scoperto di avere un padre. Con Nina scoppia un casino nel prossimo episodio, lei e Manuel fanno un incidente in macchina con la bambina a bordo, gli assistenti sociali le allontanano la figlia e lui si sente responsabile, il "caso disperato", ancora una volta: lui. C'è solo una persona che lo può aiutare a stare meglio in questo momento, ed è sempre la stessa: Simone.
Ma Simone non c'è, non è mai a casa ultimamente. Chissà dove cazzo va. Manuel si trova adesso, per la prima volta dopo tante settimane, a pensare a Simone.
Va alla villa, disperato, ma Simone tarda a tornare. Manuel si chiude in quella che, ormai da mesi, è la loro camera, è la loro casa, e non vuole parlare con nessuno, vuole solo il suo migliore amico.
Dopo parecchie ore, Simone arriva. È felice, forse per la prima volta nella sua vita, è innamorato. È con "la persona giusta".
"Dove cazzo eri Simo? Ti sto aspettando da ore, ho fatto un casino".
Simone c'è sempre stato per Manuel, però questa volta qualcosa è diverso. Lo ascolta parlare di Nina, di Nicola, di quanto la sua vita faccia schifo, ma si distrae, si trova a pensare che anche lui ne sta già passando abbastanza di casini, ed è preoccupato per Mimmo. Mimmo dagli occhi azzurri.
Manuel percepisce quella distrazione. Qualcosa è diverso nel loro rapporto, non c'è più solo lui nella vita del suo amico. E realizzare questo, all'improvviso lo terrorizza e lo incendia d'odio.
"Io sto passando il periodo peggiore della mia vita, e tu pensi solo al mimmo tuo."
Primo spintone.
"Sei un cazzo di egoista, Simone. Sei talmente disperato, che manco ti accorgi che a mimmo non gli frega niente di te".
Secondo spintone. Manuel risolve sempre così, a botte. Ma Simone non ci sta più, non è piu disposto a giocare a quel loro gioco.
Prende la porta. Una mano lo ferma, lo stringe e, di nuovo, come la prima volta, le labbra di Manuel si fanno strada sulla sua bocca con prepotenza.
Per un momento, uno soltanto, Simone resta confuso: vecchi, dolorosi ricordi riaffiorano. Poi pensa a Mimmo. Al suo sguardo gentile, al suo fare da bambino. A come non lo abbia mai fatto soffrire.
Questa volta, è Simone a mandarlo via.
"Che cazzo fai, Manuel?"
Manuel sorride.
"Pensavo ti piacesse". Lo canzona.
"Sei impazzito? Che cazzo vuoi da me, eh, Manuel? Mi spieghi che cazzo ti passa per la testa? Stai con Nina, mi hai fatto capire in tutti i modi che non ti piacciono i maschi, che cazzo vuoi?". Simone respira affannato. Prova qualcosa di molto simile al panico, e una fitta dolorosa si fa strada nel suo stomaco.
Ma Manuel continua a sorridere, sicuro di sé, con quel suo sorriso da stronzo. È così bello anche in quel momento.
"Tanto lo sappiamo entrambi che tu pensi solo a me".
Simone lo guarda, poi un'infinita tristezza si fa strada nei suoi occhi.
"Vaffanculo Manuel. Esci dalla mia vita."
E prende la porta. Manuel non lo segue.
(Sorry not sorry)
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