#terzo capitolo
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Appena postato il terzo capitolo di "Ed eccoci qua"
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Di cose convincenti e meno convincenti
Nella quarta stagione di True Detective ci sono diverse cose che mi convincono. La regia. L'ambientazione. La caratterizzazione dei vari personaggi (su tutti, spicca lo sceriffio della Foster: cinica, antipatica, intuitiva, in fondo meno dura di quanto lei stessa non voglia apparire). I dialoghi. Però c'è una cosa che mi convince poco. La commistione dei generi giallo e mistery. Un giallo - perché mi rifiuto di chiamarlo thriller - è un giallo. Mischiarci degli elementi soprannaturali mi sembra un po' forzato. Inoltre hanno messo troppa carne al fuoco e continuano a mettercene (io sono arrivato al terzo capitolo). Quando fanno così, il rischio - più che concreto - è quello di fornire una risoluzione banale e/o deludente del mistero cui si tenta di dare una spiegazione un minimo sensata. Un po' come quando ti promettono un raffinatissimo piatto gourmet. Poi ti mettono davanti un minestrone sciapo. E freddo.
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
Francesco Perizzolo
RUNE: ORIGINE, MITO E COMUNITÀ
Analisi e indirizzi archetipici per il Fare Sacro
Prefazione di Carlomanno Adinolfi
Considerazioni finali di Andrea Anselmo
Postazione di Alberto Brandi
La tradizione è l’Origine che ritorna sempre, in forme diverse, di ciclo in ciclo. I princìpi costitutivi del cosmo, cioè del Sacro, si manifestano dal piano metafisico a quello fisico, attraverso tutte le dimensioni: il filo conduttore è la Coscienza, la quale è continua lungo lo svolgersi dei cicli.
Gli archetipi costitutivi del cosmo sono ciclicamente celati e manifestati: le ventiquattro rune antiche ne sono la rappresentazione simbolica. Ciascuna runa convoglia un significato che non è univoco e nemmeno binario, e che – anzi – è una sorta di sfera semantica: messi insieme, tutti e ventiquattro questi elementi descrivono il Sacro costitutivo e ordinatore cosmico.
Come l’universo si contrae ed espande continuamente, essi non muoiono né si estinguono: ad ogni contrazione vengono celati, per poi essere riscoperti alla successiva espansione. È il Mito, radicato nell’Origine, a raccontare il Sacro e le sue manifestazioni ricorrenti.
Dopo aver indagato con i primi due testi le rune alla luce del sistema Uthark, della Vǫluspá e del Poema Runico Anglosassone, questo terzo capitolo procede attraverso poemi e testi mitologici alla ricerca degli elementi sacri e fondanti la comunità radicata della Gens/Kinþiz.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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Kabal, sei nel terzo capitolo 💔
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sto guardando Terrifier, cosa ne pensi del film?
Sono un fan di Damien Leone fin dal primo film.
Ho adorato il primo capitolo, mi è piaciuto il secondo e ho un po' paura per il terzo visto che ormai è diventato famoso, spero non si sputtani.
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Venom: The Last Dance - CB01 [ITALIA]
TRAMA Venom - The Last Dance
Eddie torna sulla sua Terra dopo una brevissima permanenza in quella degli altri eroi Marvel come Spider-Man, e scopre di essere ricercato per la morte del detective Patrick Mulligan. Nel mentre Knull si risveglia e manda i suoi cacciatori "xenofagi" in cerca di Venom. Mentre Eddie cerca di raggiungere New York, viene attaccato da uno di questi xenofagi ma riesce a sopravvivere. Si ritrova presto però braccato anche dai militari a caccia di alieni guidati da Rex Strickland. I suoi scienziati hanno infatti salvato dalla morte Patrick Mulligan. Un confuso terzo capitolo, che introduce molti personaggi, troppi simbionti e la consueta minaccia a base di CGI e poco altro. Più canzoni e balletti non redimono il clamoroso spreco di cast di Venom: The Last Dance. La logica è un fastidio non richiesto e se da una parte la Computer Grafica è un po' migliorata, tutto continua a sembrare piuttosto finto e posticcio, dall'aereo in volo a cui Venom si attacca fino ad alieni mutaforma o capaci di rigenerarsi che sembrano coperti di una patina di plastica.
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Venom: The Last Dance - CB01 2024
TRAMA Venom - The Last Dance
Eddie torna sulla sua Terra dopo una brevissima permanenza in quella degli altri eroi Marvel come Spider-Man, e scopre di essere ricercato per la morte del detective Patrick Mulligan. Nel mentre Knull si risveglia e manda i suoi cacciatori "xenofagi" in cerca di Venom. Mentre Eddie cerca di raggiungere New York, viene attaccato da uno di questi xenofagi ma riesce a sopravvivere. Si ritrova presto però braccato anche dai militari a caccia di alieni guidati da Rex Strickland. I suoi scienziati hanno infatti salvato dalla morte Patrick Mulligan. Un confuso terzo capitolo, che introduce molti personaggi, troppi simbionti e la consueta minaccia a base di CGI e poco altro. Più canzoni e balletti non redimono il clamoroso spreco di cast di Venom: The Last Dance. La logica è un fastidio non richiesto e se da una parte la Computer Grafica è un po' migliorata, tutto continua a sembrare piuttosto finto e posticcio, dall'aereo in volo a cui Venom si attacca fino ad alieni mutaforma o capaci di rigenerarsi che sembrano coperti di una patina di plastica.
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Venom: The Last Dance italiano
✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ Venom: The Last Dance Streaming ITA
:: Trama Venom: The Last Dance ::
Nel terzo capitolo della serie, Tom Hardy ritornerà nei panni del letale vigilante Venom. Il film è diretto da Kelly Marcel, che ha anche scritto la sceneggiatura insieme a Tom Hardy.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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VENOM - THE LAST DANCE FINALE
✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ Venom: The Last Dance Streaming ITA
:: Trama Venom: The Last Dance ::
Nel terzo capitolo della serie, Tom Hardy ritornerà nei panni del letale vigilante Venom. Il film è diretto da Kelly Marcel, che ha anche scritto la sceneggiatura insieme a Tom Hardy.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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LA MORTE DI PITON PER AMORE
L'interpretazione è quella canonica e il riassunto proviene dal capitolo 5 del libro di Laura Anna Macor, "Filosofando con Harry Potter" (Mimesis).
- SETTE ANNI DI GUAI -
Piton è il personaggio piu' sfuggente e contraddittorio perche', se ufficialmente e' schierato coi "buoni", non fa corrispondere a questa scelta un cambiamento di psicologia o una differenza di comportamento. Fin dal primo anno si dedica a salvare Harry Potter lanciando un controincantesimo che impedisce al professor Raptor di uccidere il bambino nella partita di quidditch: eppure Piton odia Harry, perche' è il figlio dell'uomo che lo bullizzava a scuola - James Potter. E Potter fu anche quello che gli porto' via la ragazza che amava: Piton non ha mai cambiato il suo punto di vista.
Il secondo anno, scoperta la gatta pietrificata, sostiene che potrebbe non essere stato Harry Potter ma lo dice come se facesse del sarcasmo.
Il terzo anno nessuno ha ancora capito che Sirius Black è innocente del tradimento dei genitori di Harry e della loro conseguente morte: benche' Piton odi Remus Lupin profondamente, non e' per odio che si oppone all'idea di assumerlo come insegnante, bensi' perche' era amico di Sirius e ritiene che potrebbe avere la tentazione di aiutarlo ad entrare a scuola, per consentirgli di uccidere Harry.
Durante il quarto anno, il Veritaserum che serve a tirare fuori la verita' da Barty Crouch jr proviene da Piton.
Nel quinto anno, Piton scopre che la visione trasmessa ad Harry di un Sirius Black torturato all'Ufficio Misteri era falsa. Pertanto avverte i membri dell'Ordine della Fenice perche' vadano in aiuto dell'esercito di Silente.
Durante il sesto anno, dopo aver ucciso Silente che stava proteggendo Harry Potter, impedisce ai Mangiamorte di torturare il ragazzo.
Nonostante tutto cio', è palpabile la sua avversione per ogni membro dell'Ordine, il disprezzo per individui di sangue non puro, il disgusto per chi cerca e accetta la compagnia di creature "subumane" come lupi mannari ed elfi domestici.
- IL NOCCIOLO DEL PROBLEMA -
< Che valore ha una scelta che non modifica in alcun senso il carattere di una persona?> (Cit.)
La chiave di lettura fornita dalla Macor deriva dal rapporto che ciascun personaggio, Piton in particolare, ha con la morte.
Dopo gli anni di scuola, Lily sposa il giovane che aveva bullizzato Piton e lo fa essenzialmente perche' membro dell'Ordine. Peraltro, lo stesso Piton da ragazzo tendeva a bullizzare i maghi nati babbani, da solo o in compagnia di altri Serpeverde. Non vede in questo comportamento una frattura o una contraddizione, come se Lily fosse altro da se stessa, un'idea della sua mente.
Severus Piton ammette davanti a lei le molestie ad altre babbane ma non ne comprende appieno la gravita'. È maligno, ma non corrotto, in caso contrario mentirebbe. È interessato unicamente ai propri desideri, ma non e' falso; tuttavia il suo è un amore immaturo rimasto ai primi anni dell'infanzia.
Piton diventa un Mangiamorte seguace di Voldemort, in parte per lenire la delusione d'amore, ma anche perche' convinto degli ideali della purezza della razza.
- DUE AMORI -
L'amore per Lily è cio' che lo ha convinto a passare definitivamente alla magia oscura, ma e' la morte di Lily che lo induce a diventare spia per conto di Silente.
Come puo' lo stesso sentimento spingere a due comportamenti antitetici?
La confusione è aumentata dal fatto che il Patronus di Piton è una cerva, come quello di Lily, il che denota sincerita' di sentimenti. Pero' non e' chiaro se lo sia sempre stato o se il Patronus sia diventato cosi' dopo la morte dell'amata, uccisa per mano di Voldemort.
Dopo aver implorato il signore oscuro di risparmiare la donna in cambio del marito e del figlio - inviano - Piton passa i successivi 17 anni a complottare contro il suo vecchio signore, facendogli credere di essergli ancora alleato. E senza dubbio Voldemort ci crede, perche' la loro ideologia condivisa vuole che Lily fosse un capriccio, un desiderio rimpiazzabile da una piu' degna pretendente di sangue puro.
Piton tuttavia non si sposa, ma chiede a Silente che nessun altro sappia le sue reali intenzioni, di fatto gettando fango su di se'. Ancora una volta, non e' con Voldemort che ha un conto in sospeso, ma con se stesso.
- LO SCOPO E LE INTENZIONI -
Se manifestare antipatia verso Harry Potter servisse al suo scopo di spia, egli dovrebbe dimostrare comprensione ed empatia verso il ragazzino, nelle occasioni in cui parla da solo con Silente. Invece il suo atteggiamento non cambia.
Piton si divide tra l'amore infantile - ma puro - l'amore maturo, corrotto e consapevole, e l'avversione per gli altri personaggi, per lo piu' conosciuti negli anni di scuola. L'amore infantile è quello dominato dall'egocentrismo e dal sacrificio chiesto agli altri. L'amore maturo porta al sacrificio di se', ragion per cui è probabile - anche se non reso esplicito - che Piton non avesse Patronus prima di apprendere della morte di Lily. O che ne avesse uno differente.
< Non stupisce che Harry ne rivendichi la centralita' (del Patronus) come testimonianza della fedelta' di Piton a Silente nel dialogo che precede il suo scontro finale con Voldemort. > (Cit.).
- LE NOSTRE CONVINZIONI -
L'odio che Piton nutre per i propri alleati, anziche' diminuire la credibilita' delle sue scelte, sembra esortare a "curare cio' che ci unisce, non cio' che divide". Il filosofo Vaihinger scrisse che le nostre idee e convinzioni non descrivono la realta', ma danno comunque una direzione che migliora la vita. "Comportati come se fosse vero", disse. Piton fa qualcosa di piu', si comporta come se ci credesse, dal momento che anche quella di Vaihinger è una convinzione.
< Egli non si limita a riconoscere la propria parte di colpa ne' acconsente semplicemente a proteggere Harry (...) Non porta solo dentro di se' il ricordo dell'errore commesso, quasi morso interiore che preclude il raggiungimento di qualsiasi felicita', ma sceglie consapevolmente e ripetutamente di confermare la decisione presa a suo tempo > (Cit.)
La morte per amore, invece dell'amore per la morte come era nei progetti iniziali.
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Jurassic World 3: Il dominio: I dinosauri ci ridimensionano
"Li vuoi salvare perché hanno bisogno di noi o perché hai bisogno di assolvere te stessa?". È una frase che sentiamo dire da un personaggio minore, ed è rivolta a Claire, alias Bryce Dallas Howard, in una delle prime scene di Jurassic World: Il dominio, terzo capitolo della nuova trilogia iniziata da Jurassic World, e diretto da Colin Trevorrow. Claire, con un gruppo di animalisti, sta provando a liberare dei dinosauri che sono stati catturati da alcuni bracconieri e tenuti segregati in condizioni al limite della decenza. È da aspetti come questi che si nota come il mondo dei dinosauri, in questa nuova trilogia, sia visto sotto una luce diversa, lontana da quella dei film di Spielberg, nonostante il punto di partenza sia lo stesso. È questo, in fondo, uno degli aspetti più interessanti di un film che è comunque un grande intrattenimento. Il terzo capitolo inizia spiazzando e, dopo essere diventato quasi una spy-story e un action movie, torna nell'alveo dei predecessori, e, in fondo, non delude le attese.
A quattro anni da Isla Nublar…
Jurassic World - Il Dominio: due Velociraptor in una scena del trailer
Sono passati quattro anni dalla distruzione di Isla Nublar. I dinosauri sono arrivati sulla terraferma e ormai sono tra noi: vivono e cacciano insieme agli umani in tutto il mondo. L'umanità si chiede se, una volta riportate in vita queste specie estinte, debba proteggerle o lasciarle a se stesse. E se gli esseri umani abbiano diritto all'incolumità più di altre specie. Ancora una volta, però, l'essere umano sembra tirare fuori il peggio: i bracconieri sono a caccia di dinosauri per il mercato nero, e Owen Grady (Chris Pratt) e Claire Dearing (Bryce Dallas Howard) dovranno intervenire ancora una volta per sistemare le cose. Ma c'è una nuova minaccia che sembra mette in pericolo l'ordine e l'economia mondiale. E stavolta a intervenire ci saranno anche Ian Malcolm (Jeff Goldblum), Ellie Sattler (Laura Dern) e Alan Grant (Sam Neill). Sì, proprio i nostri vecchi amici del primo Jurassic Park…
La nuova trilogia ribalta il punto di vista
Jurassic World - Il Dominio: Chris Pratt in un primo piano in una scena del trailer
La grande idea alla base della trilogia di Jurassic World è proprio questa: i dinosauri sono trattati come animali, e non come mostri. E, come tali, sono delle specie da proteggere, degli esseri viventi con i loro diritti. È per questo che si battono i protagonisti della nuova saga, non solo per restare in vita e salvare il genere umano. La nuova trilogia allora, pur partendo dallo stesso punto della prima, con Jurassic World che era quasi un remake, oltre che un sequel, del primo Jurassic Park di Spielberg, è arrivata a una conclusione diversa, quasi a un ribaltamento. Non è un caso che il punto di vista ora è quello di Owen Grady: è un addestratore, un "uomo che sussurrava ai velociraptor", uno che i dinosauri li guarda da vicino, li tocca, li sente. Nella trilogia originale il punto di vista era quello dello scienziato, in qualche modo distante dai dinosauri, per lui oggetto di studio, ma non di empatia.
Jurassic World - Il Dominio: un'immagine del trailer
I dinosauri in mezzo a noi: inquietante, ma affascinante
Jurassic World - Il Dominio: il T-Rex in un Drive-In
Quella dei dinosauri in mezzo a noi è una prospettiva che è sì inquietante, ma allo stesso tempo è anche affascinante. Tolti gli animali più pericolosi, certo, è il sogno di ogni bambino che gioca con i dinosauri, con questi animali vissuti 65 milioni di anni fa che non ha mai potuto vedere dal vivo. Vedere i brachiosauri passare accanto ai camion di una segheria, con la neve che cade, è qualcosa di poetico. In fondo è questo che ci accade ogni volta che assistiamo a film di questo tipo: torniamo bambini. E la saga di Jurassic Park, da quando la lanciò un certo Steven Spielberg, ha formato centinaia di bambini e li ha fatti amare i dinosauri, e anche il cinema. Non è un caso che alcuni di quei bambini oggi fanno i paleontologi. E alcuni fanno i registi.
Un film che non ci si aspetta
Jurassic World: Il Dominio, Chris Pratt in motocicletta
Jurassic World: Il dominio è però un film che non ci si aspetta. Si gioca subito, con veloci news televisive e stralci di documentari, la carta degli aspetti paurosi, o spiacevoli, della convivenza tra umani e dinosauri, già diffusi nelle immagini di qualche mese fa. L'arrivo dei dinosauri nella nostra civiltà, tra l'altro, era stata una carta già giocata nel secondo film di Spielberg, Il mondo perduto: Jurassic park: ma quella dei dinosauri era una presenza estemporanea, e risolta in poco tempo. Qui è una presenza costante, è la nostra nuova vita, la "nuova normalità" per usare un termine in voga in questi anni. Giocata subito questa carta, il film passa ad altro. È qualcosa che ha a che fare con il Dna del cretaceo, con nuove creature, un'agricoltura geneticamente modificata. E la solita multinazionale scientifica…
Jurassic World: Il Dominio, una fotografia
Tra spy-story e action movie
Jurassic World: Il Dominio - Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum
È in questa nuova storia, una storyline a lungo parallela a quella di Owen e Claire, che entrano in scena Ian Malcolm, Ellie Sattler e Alan Grant, i personaggi del primo Jurassic Park, e che la nuova saga, da remake e sequel, sembra prendere la strada del legacy sequel, riportando in scena i vecchi personaggi. Jeff Goldblum, Sam Neill e Laura Dern, i nostri vecchi amici, sono in forma, la chimica tra loro funziona, ed è un piacere vederli. Però c'è una parte che ci allontana un po' dai dinosauri, dal classico mondo di Jurassic Park, e questa cosa finisce per spiazzare un po'. È una parte che sconfina nella spy-story, mente l'altra storyline, quella di Owen e Claire, finisce per andare nel campo dell'action movie, con gangster e inseguimenti. È una scelta che dimostra come la nuova trilogia abbia cambiato spesso genere: dal primo film, più classico, siamo passati a un fantasy-horror con il secondo Jurassic World - Il regno distrutto, diretto da Juan Antonio Bayona, mentre ora siamo tra la spy-story e l'action movie alla James Bond.
I dinosauri, nelle scene d'azione in modo naturale
Jurassic World - Il Dominio: una scena tratta dal trailer
In questo senso, cambia anche, almeno per la prima parte, la presenza dei dinosauri nel racconto. Molti di loro non hanno più delle vere e proprie scene madri, il loro ingresso ad effetto, non sono protagonisti assoluti. Sono già nel nostro mondo, e in questo modo sono inseriti in modo organico alle scene d'azione, sono naturalmente integrati in esse. Così vediamo dei velociraptor partecipare a una scena di inseguimento in moto, in modo spettacolare sì, ma anche naturale. I grandi predatori, quelli che ci aspettiamo da un film della saga di Jurassic World, arrivano comunque nella seconda parte. E fanno quello che devono fare. Anche se non sono interessati davvero a noi, ma al loro dominio sul territorio e sulla catena alimentare.
Jurassic World: Il Dominio, Bryce Dallas Howard in una foto del film
I dinosauri ci rendono umili
Jurassic World: Il Dominio, uno scontro tra dinosauri
Jurassic World: Il dominio, allora, può accontentare i fan della saga per il suo essere spettacolare, per il punto di vista nuovo che pervade il film e perché i dinosauri funzionano. Tutta la parte in cui al centro non ci sono i dinosauri rischia però di deludere qualcuno, insieme ad alcuni cattivi piuttosto stereotipati e irreali, fumettistici, da action movie, quando il film, pur nelle sue premesse fantastiche, ricerca invece sempre una sua credibilità. Ma, a conti fatti, sono difetti di poco conto. Jurassic World: Il dominio è un film spettacolare. E, come dicevamo, a suo modo è un'operetta morale. Può insegnarci, infatti, a vedere le cose in modo diverso. Come suggerisce un personaggio del film, l'idea che questa forma di vita esistesse fino a 65 milioni di anni fa ci ridimensiona. Loro ci rendono umili. Ed è così che dovremmo essere di fronte alla Terra, e alla natura.
Conclusioni
In conclusione Jurassic World: Il dominio come tutta la trilogia, mette i dinosauri sotto una luce diversa, animali e non mostri. È questo uno degli aspetti più interessanti di un film che è comunque un grande intrattenimento. Il terzo capitolo inizia spiazzando e, dopo essere diventato quasi una spy-story e un action movie, torna nell'alveo dei predecessori e, in fondo, non delude le attese.
👍🏻
L'idea di raccontare i dinosauri da un punto di vista "animalista": sono animali, con i loro diritti, sono specie da proteggere.
I dinosauri sono ben realizzati e i momenti in cui sono in scena sono emozionanti.
Il ritorno dei tre vecchi protagonisti è riuscito…
👎🏻
…ma la storyline dedicata a loro ci allontana per un po' dal mondo dei dinosauri.
Alcuni cattivi sono stereotipati ed eccessivi, e questo contrasta con un film che, al di là delle premesse fantastiche, cerca una sua credibilità.
#jurassic world#jurassic world 3#jurassic world dominion#jurassic park#jurassic world chaos theory#jurassic world camp cretaceous#jurassic world: dominion#recensione#recensioni#recensione film#review#movie review
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Abhorsen
Scheda informativa
Titolo originale: Abhorsen
Terzo capitolo de: Trilogia del Vecchio Regno
Autore: Garth Nix
Editore: Fazi Editore
Prima edizione: 2024
Pagine: 380
Prezzo: € 18,50
Trama
Dopo secoli di cattività, il Distruttore sta per tornare libero: Orannis non è più imprigionato nelle profondità della terra e sta cercando di spezzare l'ultimo vincolo che gli impedisce di esercitare i suoi terribili poteri. Mentre il Vecchio Regno cade ancora una volta nell'oscurità e nel terrore, la popolazione può confidare solo nell'Abhorsen, flagello dei morti. Ma l'Abhorsen Sabriel si è recata ad Ancelstierre insieme a suo marito il re e nessuno ha più ricevuto notizie. Soltanto Lirael, erede alla carica di Abhorsen, ha qualche possibilità di fermare Orannis, anche se non ha idea di come fare. Fino a poco tempo fa era semplicemente un'assistente bibliotecaria, che speranze può avere di salvare il mondo? Guidata da una visione delle Clayr, Lirael decide di mettersi in viaggio insieme ai suoi fidati compagni – Sameth, la Canaglia e Mogget – per cercare ovunque, sia nel regno dei vivi che in quello dei morti, qualcosa che la aiuti a fermare il Distruttore. Ma tra i mostri d'ombra e malvagi negromanti, sembra che Nicholas, il migliore amico di Sameth, si sia lasciato manipolare dai poteri di Orannis e stia collaborando con lui. Che possibilità ha una giovane donna di sconfiggere un potere in grado di distruggere la vita stessa?
Recensione
È sempre meglio agire.
Con l'Abhorsen — il terzo volume della Trilogia del Vecchio Regno — si conclude il viaggio di Lirael che, partita dal Ghiacciaio delle Clayr come “Clayr senza vista” trova non solo il suo posto nel mondo, ma anche una famiglia e degli amici che, con il tempo, imparerà a conoscere, così come diventerà un'Abhorsen degna del suo ruolo, orgoglio di suo padre, Abhorsen prima di Sabriel,e della stessa Sabriel sua sorellastra, proprio come sua madre Arielle aveva previsto.
Meglio non contare le mele prima di aver piantato l'albero. [...] La vita andava avanti, sebbene in una lotta continua.
Come nei precedenti volumi Lirael e, prima ancora, Sabriel, anche nell'Abhorsen sono contenuti preziosi insegnamenti, tra cui il non mettere fretta al tempo e alle proprie capacità e abilità di spledendere, e il non arrendersi mai di fronte alle difficoltà.
La scrittura di Garth Nix ti tiene incollato alle pagine, piene di colpi di scena e avventure che vorresti davvero vivere in prima persona, nonostante l'oscurità e l'incombente malasorte del mondo che potrebbe polverizzare tutto il conosciuto, tanto che anche nel fortuito caso in cui Lirael e i suoi compagni non fossero riusciti a fermare il Orannis, il Distruttore, la fantasia del lettore sarebbe galoppata: se per pura fortuna un singolo individuo, o un paio di esseri viventi, fossero riusciti a scampare alla morte certa, cosa sarebbe loro successo? Un interrogativo che, comunque, non si pone se non in un finale alternativo.
L'epilogo dell'Abhorsen lascia comunque spazio all'immaginazione: in cosa consiste il nuovo e inaspettato percorso di Nicholas Sayre?
Valutazione
★★★★★ 5/5
La serie Trilogia del Vecchio Regno
Sabriel Lirael Abhorsen
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✨ MONONOKE: GIÀ IN CORSO I LAVORI PER UN SECONDO FILM!
Neanche il tempo di approdare in sala e già ci confermano un secondo capitolo, atteso per il 14 marzo 2025. Speriamo che qualcuno ce li porti in Italia a questo punto!
AGGIORNAMENTO: Confermato anche un terzo film!
La pellicola è ovviamente diretta ancora una volta da Kenji Nakamura (Gatchaman Crowds, Kuuchuu Buranko, Tsuritama), già regista anche della sperimentale serie tv di 12 episodi risalente al 2007, disponibile ora in streaming su Prime Video.
Il peculiare mistery sovrannaturale nasce come spinoff della precedente serie antologica Ayakashi: Japanese Classic Horror e ha come protagonista un enigmatico esorcista, conosciuto semplicemente come lo Speziale.
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Genere: Darkromance, thriller, mistery.
Autore: Penelope Douglas.
Spicy:4,5/5.
Titolo: Kill Switch.
Editore: Newton Compton Editori
Voto:5/5
Recensione: Terzo capitolo della Devil's Night che vede come protagonisti Damon Torrance e Winter Ashby. Forse il romanzo più discusso, ma a mio parere il più affascinante. Scordatevi le storie precedenti, le parole che hanno spaccato anche i muri, scalato montagne e nuotato oceani immensi, per confluire poi nell'audacia per sconfiggere la paura. Il terrore del passato, il timore del tempo che passa, l'incertezza di un futuro in bilico. Ogni notte l'avrei avuta qui al mio fianco, tutta intorno a me, persa con me dove il resto del mondo non esisteva ed eravamo solo noi due. Sempre solo noi due. Damon è un fiume in piena. Di emozioni, di sentimenti, di dolore, ma non è per tutti. Damon è per chi lo comprende, per chi non lo giudica, ma lo ascolta, per chi lo sente. Come Winter, un piccolo fiocco di neve, incapace però di sciogliersi, nonostante tutte le tragedie che ha dovuto subire e affrontare. Eppure, Winter ha dato a Damon qualcosa senza il quale lui non può più sopravvivere senza: il suo amore. Ogni volta che Damon era lontano, Winter era appoggiata ad una porta immaginaria che la divideva dal suo cuore, non riuscendo a far capire a se stessa che avrebbe dovuto smettere di cercarlo. Non ce n'è per nessuno, quando sono insieme è come se il mondo sparisse. Una volta chiusi gli occhi, ci sono solo loro e la certezza di vivere una storia che non finisce mai. L'unico dubbio che non hanno mai dovuto affrontare è proprio questo: capire il posto a cui sono sempre appartenuti. L'uno accanto all'altra
Trama:"Sono stata io a mandare Damon in prigione. Sono passati tre anni da allora. Pensavo che nel frattempo sarei riuscita a scomparire nel nulla, o che lui avrebbe smesso di odiarmi. Ma mi sbagliavo. Il suo rancore è persino aumentato, al punto da progettare un piano perfetto per distruggermi. La sua vendetta va oltre ogni mia immaginazione. Vuole farla pagare a tutti quelli che l'hanno tradito. La paura sembra essere la sola emozione che ci lega. Ma, nonostante tutto, Damon è diventato parte di me. E non posso fare nulla per sottrarmi al nostro destino."
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Traduzione italiana di "Hello Charlotte DELIRIUM" terminata!
Nella trilogia di Hello Charlotte, Delirium si inserisce come un'esperienza non-canon che andrebbe giocata tra il secondo (Requiem aeternam deo) e il terzo (Childhood's end) capitolo.
Secondo la sviluppatrice di Hello Charlotte, Etherane, Delirium è più un "gioco prova" creato per testare delle nuove feature di RPG maker, ed essendo questa la mia prima traduzione, ho deciso di scegliere proprio Delirium.
Questo sarebbe anche il mio primo post su Tumblr, quindi se avete qualche consiglio vi prego di scrivermi.
Ecco il link di Mediafire.
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