#strafalcioni
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noi ridiamo e scherziamo ma questi non capiscono davvero un cacchio....;-)
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Castronerie
Le castronerie ovvero corbellerie o strafalcioni che seguono non si trovano nel libro “500 Castronerie e Freddure” perché prodotte dopo la sua pubblicazione. Bellissimo vaso per “banzai” È rimasta “basista”, senza parole Si allena remando con il “navigatore” La “banchina” di ghiaccio del Polo Sud Vivere l’attimo “sfuggente” Hanno concesso il permesso di “crivellare” il petrolio Immunità di…
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#castronerie#Corbellerie#eventi#Fatti#frase scherzosa#freddure#gioco di parole#Medicina e Chirurgia#Mitologia#Osè#Personaggi#Personaggi famosi#Piccanti#storpiature#strafalcioni#Surreali
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L'incoerenza di genere sfida la filosofia interpersonale
Post ad alto contenuto di imbarazzanti ovvietà da boomer e strafalcioni dettati da ignoranza becera dell'argomento riguardo i quali sono contento di discutere per saperne di più e per migliorarmi. Ne scrivo proprio per avere una discussione proficua. Abbiate pietà, sono nato e cresciuto negli anni ottanta del secolo scorso.
Seguitemi un attimo. Io sono Firewalker, ho una certa altezza, un certo peso, una certa capigliatura. Se cambio capigliatura, se ingrasso o dimagrisco, sono sempre Firewalker.
Ho avuto un incidente anni fa e ho cambiato il legamento crociato anteriore sinistro. Nonostante quel cambio, sono sempre io. Se perdo l'intera gamba continuo a essere io. Se perdo tutti gli arti sono comunque io. Se mi cambiano il cuore sono sempre io.
La leggenda vuole che ogni sette anni cambiamo tutte le cellule del nostro corpo (che poi dubito sia vera questa cosa, soprattutto per alcuni tipi di cellule, ma facciamo finta che). Comunque a 14 anni siamo sempre la stessa persona di quando avevamo 7 anni, giusto?
C'è una vecchia storiella che racconta che nel corso della manutenzione a una barca, questa piano piano vede sostituito tutto il suo legno con del legno nuovo.
E allora, quanti pezzi di me devo cambiare, quanto legno della barca devo sostituire, per fare sì che quella persona non sia più io, che quella barca non sia più la stessa barca?
Non so per le barche, ma la mia idea è che io risiedo nel mio cervello. Il mio cervello (la mia mente... la separazione tra cervello e mente è un altro paio di maniche. Per me sono la stessa cosa, facciamo finta che sia così per tutti per semplicità di discussione) decide come mi muovo, cosa faccio, come reagisco, decide il mio carattere, decide i miei interessi, decide le mie passioni, i miei amori, le mie antipatie. Io sono il mio cervello.
Probabilmente, se guardiamo la questione in maniera egoriferita, è lapalissiano, ed è per tutti così. Il problema è quando guardiamo gli altri. Se io conosco Marco, lo conosco con la sua altezza, col suo peso, con la sua capigliatura, oltre che con i suoi modi di fare e con i suoi interessi. Lo riconosco per il suo aspetto, e magari ho piacere a stare con lui per il suo cervello, ma non è quello che mi indica la sua identità, non è quello che me lo fa riconoscere. Per me Marco è un corpo esterno da me, per Marco lui è il suo cervello.
Ecco il punto del discorso.
Ci vuole un salto qualitativo da parte mia per riconoscere che Marco non è il suo braccio o il suo collo messi insieme a tutto il resto. Marco è il suo cervello. Questo salto qualitativo non è fatto da tutti, forse perché non ci pensano, forse perché non sono d'accordo con la mia affermazione "è così per tutti", ci hanno ragionato sopra e per loro ha importanza anche la corporeità. Forse è un problema culturale (inteso proprio come conoscenze delle varie sfaccettature di questo argomento).
Il fatto è che se Marco ha una incoerenza di genere e il suo cervello gli dice di essere Angela, ecco che potrebbe non accettare più le parti del corpo che ha, perché vive la sua realtà, il suo cervello, non è allineato. Qui si sfocia nella disforia di genere, che è un malessere generato da questa incoerenza di genere.
In qualunque modo la viva Angela, il fatto è che non vive da sola. È circondata da persone che gli dicono che si chiama Marco, che ha il corpo di Marco, e che magari non accetta il fatto che sia Angela a "pilotare" il corpo che vedono.
Gli altri devono far caso al fatto che Angela non è il suo corpo, ma il suo cervello. Devono improntare il rapporto con gli altri ad un livello superiore per poter notare questa cosa e, come detto, non tutti lo fanno. Anzi, per molti non è pensabile che Angela esista, esiste solo Marco, che è quello che loro vedono. E se Marco dice di essere Angela, allora ha un problema mentale (per alcuni è il demonio, per altri è una moda...), perché non è possibile che non si accorga di essere Marco, deve fare finta per forza.
Senza contare poi che, magari, la situazione è anche più complicata. Me li immagino pensare "sei Marco, cosa significa che non ti senti ne maschio né femmina?"
Non ho ancora trovato il modo migliore per rapportarmi con queste persone (quelle che non riconoscono Angela), so solo che la divulgazione è spesso osteggiata o marginalizzata in settori di nicchia, perché per capire certe cose (anche solo vagamente, come penso e spero di fare io) bisogna sbatterci la testa contro più e più volte, e non tutti c'hanno voglia di faticare su questo.
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MAI MANGIARE INSETTI?
Mi viene chiesto di commentare il seguente post, che io riporto solo per iscritto senza rebloggare, perché a fare brainshaming si va sempre poco lontano.
MAI mangiare insetti. Neanche per divertimento….! Gli insetti contengono chitina che non può essere elaborata dal nostro intestino. Ma la chitina è un polisaccaride molto gustoso per cancro, parassiti, muffa e quasi tutto ciò che provoca malattie. Chitin fa parte del suo edificio. Contengono anche steroidi metamorfici e soprattutto ekdisterone. Questo non è cibo per "mammiferi". Solo gli uccelli possono lavorare in sicurezza il cibo per insetti Il sistema digerente degli uccelli è molto diverso dal nostro. Inoltre, gli insetti contengono una grande quantità di metalli pesanti e sono letteralmente una calamita per i pesticidi. ✏️ Pavel Štástka
Procediamo per punti.
La chitina è sì un polisaccaride ma, appunto, non digeribile... quindi è da considerarsi alla stregua delle fibre, così tanto importanti per la salubrità delle notre funzioni intestinali.
Inoltre costituisce la matrice della struttura cellulare dei funghi e nessuno mi sembra che abbia mai rotto il cazzo avuto da ridire... per concludere molti studi suggeriscono addirittura un effetto positivo sul microbiota [X]
Ah... e su 100g di farina di grillo ce ne sono solo 5 grammi, comunque, quando quella dei funghi può arrivare fino al 20%
'polisaccaride molto gustoso per cancro, parassiti, muffa' non vuol dire nulla... quasi ogni cosa è 'gustosa' per qualsiasi essere vivente e scommetto che muffe, batteri e pure le cellule cancerose alla chitina preferirebbero il saccarosio ... lo zucchero da cucina, insomma.
'steroidi metamorfici' e 'ekdisterone' sono termini che fanno davvero molta paura, peccato che l'ecdisterone lo puoi trovare su Amazon come integratore alimentare e sebbene non tutti siano d'accordo su una sua reale efficacia, l'EFSA ne ha permesso la commercializzazione perché praticamente innocuo.
Sui metalli pesanti e pesticidi mi viene da chiedermi se Pavel Štástka abbia mai visto cosa spargono su frutta e verdure o cosa diano agli animali da macello.
A proposito di Pavel Štástka, su internet non ho trovato chi sia e di cosa si occupi (speriamo non sia un medico o un biologo, visti gli strafalcioni) ma in compenso digitando il suo nome insieme a 'chitin' compare il messaggio di cui sopra in un numero di lingue troppo alto e imbarazzante per il sottoscritto :(
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Quando la lingua fa male
Quel malessere improvviso Lo hanno sperimentato un po’ tutti quel fastidio che si prova ascoltando o leggendo un errore di grammatica da matita blu. È un disagio che suscita una sensazione tra il disgusto e l’imbarazzo ed è ancora più viscerale quando l’errore (il più gettonato è un congiuntivo sbagliato) è commesso da un politico che si suppone, in Parlamento, rappresenti l’Italia intera. Qualcuno lo ha anche studiato questo malessere improvviso (assomiglia tanto al disagio provato quando si sente stridere il gesso sulla lavagna) che cresce subito dopo aver ascoltato un «che io vadi» o qualcosa di simile. Due professori dell’Università di Birmingham, in Inghilterra, Dagmar Divjak, docente di linguistica cognitiva e Peter Milin, professore di psicologia del linguaggio, hanno scoperto che il nostro organismo entra in «modalità stress» quando si ascoltano errori di grammatica, mettendo in luce una nuova dimensione nell’intricata relazione tra fisiologia e cognizione. Il fastidio, dunque, si ripercuote anche su un parametro organico [...]
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" Ricordo di aver letto non molti anni fa uno spiritoso articolo di Stefano Rizzato (apparso su «La Stampa» nella primavera del 2012) dedicato ai fumetti di Topolino. Diceva che i giovani lettori avevano qualche difficoltà a capirne la lingua, e che occorreva ormai il pronto soccorso di un «topo-dizionario» per capire verbi usati di frequente dal piccolo animale come turlupinare, corroborare, lucrare, un sostantivo come darsena, aggettivi come erudito, esoso, retrogrado, intabarrato. È vero che la lingua di Topolino è sempre stata di livello alto, ma le nuove generazioni non conoscono queste parole anche perché non le leggono piú. In un suo libro recente Massimo Arcangeli* ci ha fatto notare che addirittura fra gli studenti universitari stanno perdendosi parole come abulico, sordido, modico, solerte, blaterare, corroborare, menzionare, coacervo, laconico, nemesi; e che moltissimi non sanno trovare un sinonimo di pusillanime, e che indigente è confuso con ingente.
Ma oggi in realtà preoccupa di piú il fatto che molti giovani non sanno mettere insieme con accettabile padronanza una pagina scritta. All’Università hanno difficoltà a stendere una tesina, arrivano alla laurea sprovvisti di sintassi, incapaci di argomentare, fanno fatica ad articolare (ma anche a leggere) un testo con un po’ di subordinate. Come se non avessero fatto nulla in precedenza per imparare a scrivere, soltanto scaldato dei banchi. Siamo di fronte a un collasso sintattico, che preoccupa molto di piú degli strafalcioni e delle carenze lessicali: qui è in gioco l’incapacità di organizzare e gerarchizzare e illustrare le idee, sono saltati i nessi logici, i legami tra il prima e il poi, tra causa ed effetto, sono franati i nessi insieme alle pause, l’andare a capo, la scansione, la punteggiatura, il ritmo del discorso. Che cominci a farsi sentire il mancato insegnamento dello spessore storico di una lingua, o la semplificazione eccessiva di tale prospettiva? Dopo anni di impegno, di entusiasmi per sperimentazioni glottodidattiche, la capacità di costruire discorsi scritti da parte dei giovani che escono dalla scuola italiana è sempre piú carente. E il fatto poi che si leggano piú social che saggi e narrativa ha un suo peso. "
*M. ARCANGELI, Senza parole. Piccolo dizionario per salvare la nostra lingua, il Saggiatore, Milano 2020.
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Gian Luigi Beccaria, In contrattempo. Un elogio della lentezza, Einaudi (collana Vele), 2022. [Libro elettronico]
#letture#leggere#citazioni#saggistica#scritti saggistici#libri#Gian Luigi Beccaria#In contrattempo#Stefano Rizzato#letteratura#La Stampa#scrittura#fantasia#Topolino#evasione#fumetti#lessico#storia della Lingua italiana#società contemporanea#Italia#studenti#università#cultura#sapere#pensiero#argomentare#Massimo Arcangeli#linguaggio#presente#critica letteraria
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Taggato da @vivenda per il giochino "le nove persone che vorrei conoscere meglio", mi accingo a rispondere alle domande, in italiano, perché l'albionico idioma non è la mia lingua madre e faccio abbastanza strafalcioni già così.
Ultima canzone ascoltata: walk like an egyptian (ho cercato su Google l'esatta ortografia, e sono quattro parole, letteralmente)
Ultimo film/programma televisivo: Leverage
Dolce/speziato/salato: tutto, ma al dolce posso rinunciare senza troppi rimpianti
Stato sentimentale: innamorato e ricambiato
Ultima ricerca su Google: come detto sopra, la corretta grafia di "egyptian". Per il resto, praticamente su Google ci vivo
Ossessione corrente: domanda impegnativa, non saprei dire, come Linus tendo ad essere un fanatico eclettico
Ultimo libro: La luce delle stelle, di Licia Troisi. Una mezza delusione, quasi tre quarti
Non vedo l'ora di: triste dirlo, ma di andare in pensione. La vita è troppo breve per sprecarla lavorando.
Come al solito (as usual) non taggo nessuno perché sono timido e non so chi ha già fatto cosa, ma se volete giocare consideratevi pure taggati. Anzi, se volete vi taggo a posteriori.
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Come sempre... All'italiana, senza contare nomi località sbagliati, provincie sbagliate, vedi descrizione laghi e luoghi bellunesi, non oso immaginare per il resto d'Italia. ( Stanno venendo fuori tutti gli strafalcioni...) e pantalone paga.
9 mln di euro...
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Un anno senza di te e per quasi tutto il giorno ho pensato a te, ho pensato ai ricordi che ho ancora limpidi e poi ho pensato a quel giorno di un anno fa.
Mi manchi e vorrei che fossi qui per raccontarti tutto quello di bello che mi è successo in quest'anno, mi manca darti fastidio con le barba e riscaldarti le mani fredde, mi mancano i tuoi strafalcioni di italiano.
Vorrei averti qui per ricevere il tuo incoraggiamento nel dare la svolta alla mia vita.
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Sei di Bastoni.
"Accogliere la fatica di ricevere Amore".
Tutti vorremmo un mondo amorevole, colmo di affettività, ispirato alla gentilezza, alla fiducia, alla gioiosa collaborazione.
E' da sempre un desiderio umano scambiare Amore e potersi sperimentare nella reciprocità.
Ma tra il dire e il fare c'è effettivamente di mezzo il mare.
Un mare di automatismi, di ricordi, di Ferite, di immaturità emotiva.
Non basta la Consapevolezza, per quanto fondamentale, ad attivare il processo di cambiamento. Essa non è l'unico elemento che possa scardinare il Vecchio.
Gli automatismi sono duri a morire. E boicottano la trasformazione, riportandoci a schemi pregressi depauperanti e ripetitivi.
Anche ricevere il Bene dall'Universo è una predisposizione legata all'Amore. Amore per se stessi. Per la Vita. Per la gioia.
Seppur a livello teorico ci costruiamo dei mantra richiestivi o delle preghiere molto propositive, dettagliate e grondanti di abbondanza, noi in fondo in fondo ci aspettiamo sempre il peggio.
E guarda caso accade proprio l'imprevisto, l'ostacolo, la direzione opposta a quanto sperato: "Mai una gioia! A me non ne va bene una. Eppure cerco, mi sforzo di pensare positivo. E poi? Vedi? La Vita ce l'ha con me".
Nella maggior parte degli Esseri Umani non sono Cuore e Anima a governare i processi di manifestazione. E' la Ferita che si muove in anticipo su tutto. Prima arriva l'automatismo e dopo eventualmente il resto.
Uno schema. Uno schema muoveva tutto.
Questi schemi mesi fa sono caduti. Nel piccolo, così nel grande.
Erano tenuti in piedi da energie molto dense e difficilmente reversibili.
Questa immensa opportunità di portarsi oltre la staccionata dei ruoli fissi, ci ha però posti nella condizione di sperimentare situazioni di profondo disagio e smarrimento.
Non ci siamo più riconosciuti nella versione di noi precedente. Improvvisamente eravamo orfani di punti di appiglio, sicurezze, certezze, seppur altamente disfunzionali.
Essere amati, realizzarsi sul lavoro, essere rispettati ed accolti, creare abbondanza nella Materia, non era contemplato nella maggior parte dei ruoli antichi.
Era permesso solo il sogno, l'anelito, la speranza.
Ed è per questo che molti hanno sognato invano per anni l'Amore vero.
Hanno sempre fatto enorme fatica anche solo a stringere la mano dell'Altro. Allontanandolo, boicottando il rapporto a priori o fuggendo quando la situazione si rendeva troppo intima.
E' stato preferibile immolarsi alla causa del "rapporto patologico".
Cliché già conosciuto, sicuro, affidabile. Niente di nuovo. L'ennesima conferma dell'appartenenza immutabile ed irreversibile al ruolo assegnato.
Cadono i codici antichi. Si sgretola questa prigione. Si liberano i prigionieri. E poi?
Quanti sono davvero in grado di proseguire nel viaggio?
In questo momento così altamente trasformativo, non è sufficiente "sapere". E' fondamentale disciplinarsi. Conoscersi. Ascoltarsi. Sperimentarsi nel "Nuovo".
Fare esperienza del nostro disagio, della nostra "coazione a ripetere", quella tendenza del tutto inconscia a porsi nelle situazioni penose e dolorose, senza rendersi conto di averle attivamente determinate.
Dobbiamo correre il rischio di essere felici! Senza paura di sbagliare.
Non c'è nulla di più formativo dell'errore. Se di "errore" possiamo parlare.
La Consapevolezza è stata il primo passo. Ora si parte con la Pratica.
E vale tutto.
Ruzzoloni, cadute, strafalcioni.
Purché si sperimenti appieno la "novità di se stessi".
Si parte con qualcosa di soft, di gestibile e poi a Marzo si va di "roba forte".
Buon sabato, Anime resilienti! Gennaio è ancora lungo. Copritevi bene, che tira un meraviglioso gelido vento di Cambiamento!
Mirtilla Esmeralda
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Cose che si scrivono nella mia testa mente cammino verso la scuola: Lombardi POV su Mimmo (😂)... Secondo me è l'unico per cui proverebbe un po' di tenerezza quando gli fa gli strafalcioni nelle versioni di latino. In fondo sono accomunati da una grande stima per Manuel Ferro ed è già un buon punto di partenza U_U
Simone POV che dopo la chiavata vorrebbe tipo ammanettatarlo al letto (😏), tenerlo sempre per sé al sicuro, ma poi si vergogna di quei pensieri perché Mimmo merita la libertà 👏
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traduzione: "Dal punto di vista biologico, nulla è innaturale. Tutto ciò che è possibile è per definizione anche naturale. Un comportamento veramente innaturale, che va contro le leggi della natura, semplicemente non può esistere, quindi non avrebbe bisogno di essere proibito."
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sticazzi di fallacie logiche...:-D
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A volte ancora mi diverto a leggere gli annunci su gabbia.com . A parte tutti i vari strafalcioni dove chi scrive non si cura nemmeno di rileggere l'annuncio prima di pubblicarlo - per correggere sviste grammaticali o errori di battitura - nella maggior parte dei casi mi sembra tutto così...vuoto. Un grande mercatino di morti di f*ga che cercano (disperatamente) il famolostrano, perché si sono annoiati di fare il missionario con la moglie e si sono stufati delle amanti occasionali, che prima o poi finiscono col fargli scenate di gelosia. O per ogni scopata gli fanno spendere un patrimonio in cene e regalini. Allora cercano la schiava o la sottomessa, convinti che così avranno a disposizione una specie di bambola di carne, pronta a soddisfare ogni loro desiderio per essere poi rimessa dentro il cassetto, in paziente attesa della prossima convocazione per un pomeriggio di sesso. Per carità, sicuramente dall'altra parte c'è una folta e nutrita schiera di casalinghe annoiate che non vede l'ora di lasciare le pentole, i figli e la lavatrice per regalarsi qualche ora di (ai loro occhi) bruciante e perversa trasgressione. In mezzo a tutti questi annunci riesco sempre a riconoscere anche quelli del mio primo padrone, alla ricerca dell'ennesima ingenua (come sono stata io una volta) disposta a credere alle sue parole e a cedere ai suoi desideri. Chissà se qualcuna di queste persone conosce l'appartenenza del cuore, quella forma d'amore che vive e cresce ad ogni battito, che si rinnova ad ogni respiro. Quella gioia profonda ed inspiegabile, quella forma di meraviglia che non conosce più parole, ma si nutre di piccoli gesti, di momenti e silenzi, di sguardi e sorrisi, di strette, morsi e carezze. Perché il corpo, davvero, può essere facile darlo e riprenderlo indietro, ma dall'anima è molto più difficile chiudere fuori qualcuno che diventa per te una ragione di vita.
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«Abbiamo suon di politici e di intellettuali» (p. 4); «Sbagliare è umano ma imperversare è diabolico» (p. 70); «Conosco personalmente altre persone che, pur avendo il passaporto tricolore, non spiaccicano più di un “Ciao? come stai?” nella nostra lingua» (p. 226). Sono appena tre degli innumerevoli esempi di italiano «all’incontrario» ricavabili dal libro del generale Roberto Vannacci («Il mondo al contrario»).
Dall'articolo "Strafalcioni e copia e incolla. Il linguista fa le pulci alla lingua del generale Vannacci" di Massimo Arcangeli
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«Se fossi o se sarei?», la regola dei fossi di Mimmo Mòllica
«Se fossi o se sarei?». Nella sua filastrocca Mimmo Mòllica gioca col «congiuntivo» , introducendo parole nonsense e strafalcioni proverbiali.
«Se fossi o se sarei?». Nella sua filastrocca Mimmo Mòllica gioca col «congiuntivo» , introducendo parole nonsense e strafalcioni proverbiali. Dall’apostrofo ‘incerto’ al congiuntivo ‘infelice’, una scelta errata può comportare una netta differenza di significato nella frase, oltreché l’infrazione della grammatica. «Se fossi o se sarei?» di Mimmo Mòllica Se fossi fattucchiera avrei una…
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Il rincoglionimento politico galoppa....
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