#argomentare
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" Ricordo di aver letto non molti anni fa uno spiritoso articolo di Stefano Rizzato (apparso su «La Stampa» nella primavera del 2012) dedicato ai fumetti di Topolino. Diceva che i giovani lettori avevano qualche difficoltà a capirne la lingua, e che occorreva ormai il pronto soccorso di un «topo-dizionario» per capire verbi usati di frequente dal piccolo animale come turlupinare, corroborare, lucrare, un sostantivo come darsena, aggettivi come erudito, esoso, retrogrado, intabarrato. È vero che la lingua di Topolino è sempre stata di livello alto, ma le nuove generazioni non conoscono queste parole anche perché non le leggono piú. In un suo libro recente Massimo Arcangeli* ci ha fatto notare che addirittura fra gli studenti universitari stanno perdendosi parole come abulico, sordido, modico, solerte, blaterare, corroborare, menzionare, coacervo, laconico, nemesi; e che moltissimi non sanno trovare un sinonimo di pusillanime, e che indigente è confuso con ingente.
Ma oggi in realtà preoccupa di piú il fatto che molti giovani non sanno mettere insieme con accettabile padronanza una pagina scritta. All’Università hanno difficoltà a stendere una tesina, arrivano alla laurea sprovvisti di sintassi, incapaci di argomentare, fanno fatica ad articolare (ma anche a leggere) un testo con un po’ di subordinate. Come se non avessero fatto nulla in precedenza per imparare a scrivere, soltanto scaldato dei banchi. Siamo di fronte a un collasso sintattico, che preoccupa molto di piú degli strafalcioni e delle carenze lessicali: qui è in gioco l’incapacità di organizzare e gerarchizzare e illustrare le idee, sono saltati i nessi logici, i legami tra il prima e il poi, tra causa ed effetto, sono franati i nessi insieme alle pause, l’andare a capo, la scansione, la punteggiatura, il ritmo del discorso. Che cominci a farsi sentire il mancato insegnamento dello spessore storico di una lingua, o la semplificazione eccessiva di tale prospettiva? Dopo anni di impegno, di entusiasmi per sperimentazioni glottodidattiche, la capacità di costruire discorsi scritti da parte dei giovani che escono dalla scuola italiana è sempre piú carente. E il fatto poi che si leggano piú social che saggi e narrativa ha un suo peso. "
*M. ARCANGELI, Senza parole. Piccolo dizionario per salvare la nostra lingua, il Saggiatore, Milano 2020.
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Gian Luigi Beccaria, In contrattempo. Un elogio della lentezza, Einaudi (collana Vele), 2022. [Libro elettronico]
#letture#leggere#citazioni#saggistica#scritti saggistici#libri#Gian Luigi Beccaria#In contrattempo#Stefano Rizzato#letteratura#La Stampa#scrittura#fantasia#Topolino#evasione#fumetti#lessico#storia della Lingua italiana#società contemporanea#Italia#studenti#università#cultura#sapere#pensiero#argomentare#Massimo Arcangeli#linguaggio#presente#critica letteraria
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Analfabetismo funzionale.
A spalare il fango in Emilia Romagna devono recarsi le amministrazioni politiche che hanno permesso che cittadini comuni vivessero tale tragedia, senza fare opere di prevenzione.
Cosa c'entrano i giovani di Ultima Generazione?! Non sono di certo loro responsabili di tale scempio.
#Samule Buglione#analfabetismo funzionale#ultima generazione#troll#fango#Emilia Romagna#analfabeta funzionale#@sbuglio#adeguata risposta#argomentare#scuola#problema#educazione
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Un pensiero sulla conoscenza
Io credo di avere due parti di me che vanno in conflitto quando si parla di conoscenza. Una parte di me vorrebbe conoscere gente nuova, scoprire pensieri diversi ed interessanti, trovare dei punti in comune e creare dei bei rapporti. Un'altra parte di me odia il genere umano, di conseguenza si ostina a non voler conoscere nessuno, perché tanto, gran parte della gente è diversa dal mio modo di pensare e di essere, ha dei pensieri e modi completamente per me sbagliati sotto molteplici aspetti. Già la società attuale mi fa cagare, figuriamoci gran parte delle persone.
In conclusione mi ritrovo con la curiosità che combatte con la diffidenza. Non credo uscirò mai da questo limbo, però forse, grazie a questo mio modo di fare, riesco a filtrare la gente.
Oppure sto sbagliando tutto o non ciò capito niente.
#persone#cose a caso#pensieri#gente#conoscenze#conoscere#argomentare#riflessione#rifolessioni#comportamenti#sensazioni
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Qualcuno, sera fa, mi ha chiesto: 𝘔𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘧𝘢𝘪 𝘢 𝘴𝘤𝘳𝘪𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘪̀ 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘰 ? (𝘴𝘶 𝘛𝘩𝘳𝘦𝘢𝘥𝘴); la spiegazione è molto semplice: giro sui social dal 2013: prendo appunti, su vari miei blog, di tutte le repliche che fornisco, costruendo, a volte, veri e propri articoli - quindi ho traccia di anni e anni di conversazioni argomentate e perfezionate. Quando bazzicavo su X, il ban era quasi giornaliero: dovevo ricostruirmi l'account in continuazione, ricopiando i post - proprio come è accaduto qui.
#qualcuno#ban#ban giornaliero#x#Threads#scrivere#spiegazione#girare sui social#social#2013#prendere appunti#appunti#blog#repliche#argomentare#perfezionare#bazziacare#account#bannato#ricopiare#post#accadere
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Dire ad una persona "Hai sbagliato", senza argomentare il perché un concetto lo si ritiene errato, è facilissimo: lo può fare anche un bambino, poiché non ha strumenti per altro.
Tra adulti, i comportamenti infantili, dovrebbero essere già risolti, già accantonati: tutte le volte che diciamo a qualcuno "Hai sbagliato", senza argomentare, dimostriamo di essere scimmie che vivono alla giornata: scimmie che "fanno cose", senza alcuna cognizione di causa.
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Difficoltà ad argomentare.
Si impara alle elementari ad argomentare: se si è in disaccordo con qualcuno è sufficiente argomentare.
Le bio di Twitter non sono pagine di un blog: non si può scrivere in modo completo, ma è necessaria una sintesi. Il perché l'account sia gestito da un analfabeta funzionale è spiegato nei tweet stessi di quell'account, e riportato su siti esterni.
Le prove a riguardo non mancano.
#Voceirriverente#@voceirriverente#argomentare#Patriam#@Patriam20#analfabetismo funzionale#analfabeta funzionale
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Il governo Meloni ha fatto uscire allo scoperto tutti i trogloditi che desiderano 'dire la loro' senza argomentare e farsi pure rispettare solo con la forza della violenza e della repressione, perché Ignoranti, privi di idee, di autorevolezza.
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I bambini (per ovvi motivi) trattano le questioni con aggettivi come 'bello', 'brutto', 'buono', 'schifo/schifosi'; gli Adulti, invece, argomentano. Quando si sanno sfornare solo aggettivi, come 'schifosi', senza argomentare, non si dice nulla: si dimostra solo pura Ignoranza.
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Quando si è contro o a favore d'una tesi o comportamento, si argomenta, non si divaga; chi divaga, lo fa poiché non ha prove per segnalare una questione che 'sente sbagliata', ma non sa davvero il perché.
I moralisti parlano di cose indegne; le persone con una mente formata su base logico-razionale non danno opinioni senza prima analizzare bene un problema e non usano termini tipici dei perbenisti, come indegno, ma casomai non etico, ovvero che lede terzi.
Quando un giornalista o una testata giornalistica non sono in grado di attirare i lettori con prove, con argomenti (tesi basati su evidenze), allora usano termini che richiamano solo sensazioni o divagano. Questa è la base, il fondamento, delle testate giornalistiche spazzatura.
Il lavoro del giornalista si basa o sul riportare fatti in modo oggettivo o sul commentare fatti basandosi su prove, su evidenze; chi usa parole, termini che si rifanno ai sentimenti e non ad un logico ragionamento, non è un giornalista e ciò che dice non ha alcuna autorevolezza.
Il sensazionalismo è tipico dei moralisti e delle testate giornalistiche scandalistiche (quelle buone solo per pulire i vetri e raccattare sporcizia, non da leggere); divulgare fatti e notizie esagerandoli, allo scopo di suscitare interesse, non è giornalismo: solo spazzatura.
Le vecchie generazioni che leggono testate spazzatura, essendo moralizzate (piene di pregiudizi) non sanno cogliere la differenza fra argomentare e fare sensazionalismo; le nuove generazioni, più colte, si: e quando si incontra tale fenomeno su temi importanti va segnalato.
Arthur Schopenhauer ha dedicato buona parte della sua vita a ragionare sul come argomentare e ha scritto libri che aiutano a riconoscere un interlocutore capace da un incapace dalla logica fallace; un giornalista, una persona disonesta, non limpida.
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Quando una persona, davanti ad un argomento, non risponde argomentando ma offendendo significa che si è cresciuti in una famiglia disfunzionale dove i tutori non sono stati in grado di dargli una buona educazione: di nutrire bene il suo cervello.
Sono le relazioni (la qualità di esse), che intessiamo con chi ci circonda, a partire dall'infanzia, a determinare chi saremo nella vita: chi offende, al posto di argomentare, è perché ha maturato senso di inadeguatezza; e dovrebbe rivolgersi, quanto prima, ad un buon psicologo.
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Quando una persona non argomenta e offende.
Quando una persona non argomenta ma offende, significa che si è cresciuti in una famiglia disfunzionale dove i tutori non sono stati in grado di dargli una buona educazione: di nutrire bene il suo cervello.
Sono le relazioni (la qualità di esse), che intessiamo con chi ci circonda, a partire dall'infanzia, a determinare chi saremo nella vita: chi offende, al posto di argomentare, è perché ha maturato senso di inadeguatezza; e dovrebbe rivolgersi, quanto prima, ad un buon psicologo.
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In risposta ai fotomontaggi offensivi postati dal sindaco di Grosseto (totalmente indegno della carica) nei confronti di Schlein.
Grosseto, il sindaco e i post sessisti su Schlein: è bufera su Vivarelli Colonna, “Solo goliardia”. Quando una persona non argomenta ma offende, significa che si è cresciuti in una famiglia disfunzionale dove i tutori non sono stati in grado di dargli una buona educazione: di nutrire bene il suo cervello. Sono le relazioni (la qualità di esse), che intessiamo con chi ci circonda, a partire…
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#argomentare#buona educazione#educazione#essere#famiglia disfunzionale#Grosseto#Ignoranza#inadeguatezza#indegno#indegno della carica#infanzia#intessere#nutrire#offendere#psicologo#qualità#relazioni#Schlein#sindaco di Grosseto#tutori#vita#Vivarelli Colonna
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Quando una persona, davanti ad un argomento, non risponde argomentando ma offendendo significa che si è cresciuti in una famiglia disfunzionale dove i tutori non sono stati in grado di dargli una buona educazione: di nutrire bene il suo cervello.
Sono le relazioni (la qualità di esse), che intessiamo con chi ci circonda, a partire dall'infanzia, a determinare chi saremo nella vita: chi offende, al posto di argomentare, è perché ha maturato senso di inadeguatezza; e dovrebbe rivolgersi, quanto prima, ad un buon psicologo.
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Quando una persona, davanti ad un argomento, non risponde argomentando ma offendendo significa che si è cresciuti in una famiglia disfunzionale dove i tutori non sono stati in grado di dargli una buona educazione: di nutrire bene il suo cervello.
Sono le relazioni (la qualità di esse), che intessiamo con chi ci circonda, a partire dall'infanzia, a determinare chi saremo nella vita: chi offende, al posto di argomentare, è perché ha maturato senso di inadeguatezza; e dovrebbe rivolgersi, quanto prima, ad un buon psicologo.
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“Non dire cazzate” si qualifica come argumentum ad hominem: uno strumento della retorica che utilizzano le persone ignoranti per allontanare dall'argomento della polemica, contestando non l'affermazione dell'interlocutore, ma l'interlocutore stesso.
“Non dire cazzate” è un’offesa all'interlocutore, con l'aggravante che è fatta in pubblico (siamo su un social, di pubblica consultazione); con quella frase si intende che l'altro sia persona che non pensi a quello che dice.
La fallacia logica degli argomenti ad hominem è evidente (un argomento è vero o falso a prescindere da chi lo sostiene).
Il fascismo non è tornato.
La chiesa cattolica non dice cose diverse dai fascisti. Il fascismo non è tornato, ma ha continuato imperterrito nell'indottrinamento cattolico.
La chiesa cattolica �� razzista, omofoba e misogina: fa continua apologia contro la libertà di autodeterminazione delle donne, contro i diritti gay e contro le altrui religioni; è un'istituzione identica nei disvalori al fascismo: infatti lo appoggiò, senza alcuna riserva.
Si impara alle scuole elementari ad argomentare: quando si è in disaccordo con qualcuno, si argomenta pacificamente, al posto di offendere ( tipo rispondere: "ma non dire cazzate"); quando offendiamo, vuol dire che non abbiamo nulla di intelligente da dire: che ciò che pensiamo è bugia sguarnita di prove.
#analfabeti funzionali#Ponzio Pilato#@sonoponzio#fallacia#argomenti ad hominem#prescindere#argomentare
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comunque di recente ho sviluppato un rispetto per adani che mi preoccupa molto
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