#storie drammatiche
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Tramonto d'Inferno di Antonella Di Martino: Un Thriller Psicologico tra Vita e Morte. Recensione di Alessandria today
Antonella Di Martino esplora l'oscurità della mente umana in un thriller avvincente dove poche ore possono cambiare tutto.
Antonella Di Martino esplora l’oscurità della mente umana in un thriller avvincente dove poche ore possono cambiare tutto. In Tramonto d’Inferno, Antonella Di Martino ci presenta una storia di tensione e introspezione, un thriller psicologico che si svolge in poche, cruciali ore al tramonto. La narrazione segue Max, un uomo la cui decisione sembra irrevocabile: togliersi la vita prima che arrivi…
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Tutti gli animali, Uomo compreso, sono di natura empatici, ma mentre i cani, le giraffe o i gorilla, hanno continuato ad esserlo, la Bestia Umana ha sepolto sotto la sabbia dell'indifferenza, l'EMPATIA che provava, temendo d'essere fragile dato che i sentimenti uccidono più di un coltello. Giacomo Rizzolatti, dell'Università di Parma, scopri' che nel cervello umano sono presenti dei "neuroni-specchio" che ci consentono di far nostre le emozioni degli altri.
La presenza o l'assenza di questi neuroni spiega la differenza tra Noi e i Leghisti.
Senza, non c'é condivisione né appartenenza. L' EMPATIA ci consente di metter dietro tutti i ragionamenti pratici, i perché e i percome di una vicenda, mette in risalto l'emozione e la partecipazione alla stessa.
Una barca che parte, carica di Uomini e Donne alla ricerca della Vita, il loro stringersi addosso per mitigare il freddo, per sconfiggere la Paura per trasmettersi l'un l'altro la Speranza, NON puo' lasciarci indifferenti.
Il nostro "non possiamo accoglierli tutti" é la patetica difesa che l'Egoismo mette in pratica per sconfiggere l' Empatia che vorrebbe invece farci aprire le braccia per accoglierli.
E questo vale per tutte quelle storie che ci sfiorano ogni giorno.
Dalle più drammatiche, tipo una Donna che si brucia per disperazione, all'anziano costretto a rovistare nei cassonetti dell'immondizia per racimolare un po' di cibo.
Da un Popolo oppresso come quello Palestinese, ad un Popolo schiavo come quello egiziano. La nostra EMPATIA ci costringe a fare i conti con noi stessi, con le nostre azioni, i nostri pensieri. Ci sbatte in prima linea nella guerra contro l'Indifferenza. Vi auguro di soffrire per chi soffre, di piangere per tutti coloro che piangono, di provare lo stesso freddo, la stessa fame o la stessa sete. Vi auguro di capire. Vi auguro di possedere la Maledetta Benedizione. Solo cosi', forse, un giorno, facendo nostre le altrui difficoltà, riusciremo a fare qualcosa per fermarle. Avremo la capacità di accogliere le barche, proteggere le Donne umiliate e ferite dal "troppo amore" dei loro padroni, proteggere dall'insulto tutti coloro che amano in modo ritenuto stupidamente "diverso" saremo accanto a chi soffre, dividendo con lui la sua sofferenza, stringeremo le mani, abbracceremo i deboli, aiuteremo chi é caduto a rialzarsi. Saremo dentro il cuore degli altri. Non vi dovete vergognare di provare questi sentimenti. Sono l'unica ragione valida per continuare a vivere, per dare uno scopo al quotidiano respirare, per dare un significato vero, alle nostre azioni.
Senza EMPATIA non saremmo che foglie. Io ho la presunzione e il desiderio d'essere un Animale. Nonostante tutto.
(Claudio Khaled Ser)
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Storia Di Musica #321 - Okkervil River, The Stage Names, 2007
Fino a 15 giorni fa non conoscevo questo gruppo, e la sua storia variegata e spassosa. Non conoscevo ovviamente nemmeno il loro modo di fare musica, che mi ha colpito davvero tanto. Will Sheff, voce e chitarra, Zach Thomas al basso e al mandolino e Seth Warren alla batteria sono tre amici sin dal tempo del liceo, e vivono nel New Hampshire. Si trasferiscono dopo il college ad Austin, in Texas, e mettono su una band: prendono nome dal titolo di un racconto di Tat'jana Nikitična Tolstaja (che discende da un ramo minore dei Tolstoj), contenuto nella raccolta Sotto Il Portico Dorato, che si intitola Sul Fiume Okkervil, che è un breve fiume che passa per San Pietroburgo: Okkervil River. Siamo a fine anni '90 del '900 e i nostri registrarono un album autoprodotto composto da sette canzoni intitolato Stars Too Small To Use. Iniziano a fare concerti, la band si allarga (Jonathan Meiburg alla fisarmonica e poi all'organo). Nel 2002 la famosa etichetta indipendente Jagjaguwar li mette sotto contratto: Seth Warren abbandona per seguire la carriera accademica a Berkely e viene sostituito da Mark Pedini alla batteria. Nello stesso anno pubblicano il loro primo LP, Don't Fall In Love With Everyone You See. Un anno dopo si spostano a San Francisco, Warren ritorna in gruppo, e pubblicano Down The River Of Golden Dreams. La band ha continui cambi di formazione, ma raggiunge una certa forma quando Travis Nelsen sostituisce Pedini alla batteria e si aggiunge un altro chitarrista, Howard Draper. Con questa formazione, nel 2005, pubblicano il loro lavoro più riuscito, che li fa conoscere in maniera decisiva anche oltre la scena indipendente: Black Sheep Boy è osannato dalla critica e vende benissimo per un disco indipendente, tanto che la band lo pubblica nel 2006 anche in Europa e ne fa uscire un mini EP in accompagnato, Black Sheep Boy Appendix. Zach Thomas esce dal gruppo e viene sostituito da Pat Pestorius. Il suono è un folk rock ricco, delicato, gioioso ma sono le idee dei testi di Sheff che stupiscono, in una sorta di costruzione di musica cabaret dove il racconto, a volte stucchevole, di ciò che succede intorno a lui è il fulcro della musica degli Okkervil River. E prova maestra è il disco di oggi, uscito nell'Agosto del 2007 e quasi da subito un classico della musica indipendente.
The Stages Names è, come suggerisce il titolo, una riflessione ironica e senza peli sulla lingua sull'essere un'artista e sulle storie che l'esserlo nasconde. Our Life Is Not A Movie Or Maybe prende in giro il già allora evidente e potente ingigantimento di qualsiasi cosa succeda nella vita di chiunque, o per meglio dire, la voglia di rendere le cose della vita molto più drammatiche o epiche di quello che sono (It's just a life story, so there's no climax\No more new territory, so pull away the IMAX). Unless It's Kicks è una analisi sul rapporto artista fan, A Hand To Take Hold Of The Scene è la prima genialata, infatti è una canzone che racconta della trama di due programmi TV, Cold Case (famoso anche in italiana, sulla squadra dell'FBI chiamata a risolvere i casi irrisolti di anni precedenti) e Breaking Bonaduce (una sorta di documentario su Danny Bonaduce, famoso attore bambino degli anni'70, che raccontava dei suoi problemi familiari da adulto) in cui furono usate canzoni della band (in Cold Case Black Sheep Boy). Savannah Smiles è la storia di Shannon Wilsey, famosa pornostar americana, che prese il suo nome d'arte da un film, Savannah Smiles del 1982: la sua è una storia tragica, poichè dopo un incidente stradale dove rimase sfregiata, decise di suicidarsi per non essere vista "brutta". Plus Ones è un piccolo capolavoro: l'espressione indica nelle liste dei concerti le aggiunte che gli ospiti dei backstage hanno per le entrate, ed è un testo quasi non sense che aggiunge uno o più unità a famosi titoli di canzoni: ? and the Mysterian che scrissero 96 Tears diventano 97, le 50 Ways To Leave Your Lover di Paul Simon diventano 51 e così via, citando anche i The Byrds di Eight Miles High, i R.E.M. di 7 Chinese Bros., David Bowie in TVC15 ed altri. You Can't Hold The Hand Of A Rock And Roll Man cita nel titolo un testo di una canzone di Joni Mitchell, Blonde In The Bleachers, e cita nel testo un quadro di Marchel Duchamp, La Sposa Messa A Nudo Dai Suoi Scapoli, Anche. John Allyn Smith Sails è dedicata alla vita e al suicidio del poeta confessionale John Berryman (originariamente John Allyn Smith). La canzone si conclude rielaborando la tradizionale canzone popolare Sloop John B (resa famosa dai Beach Boys), paragonando la morte a un viaggio di ritorno a casa. Non posso non citare anche Title Track (che cita Hollywood Babylonia di Kenneth Anger) e la toccante A Girl In Port, canzoni misteriosa e dolente. Le canzoni hanno una gioiosa musicalità e il disco va persino in classifica su Billboard. Will Sheff si mostra un cantautore davvero poliedrico e la band gira a mille, usando spesso solo strumenti acustici (tranne in Title Track e poche altre occasioni). Un piccolo gioiello scoperto in questo mese di Aprile, che con la seconda copertina capite benissimo a cosa è dedicato (almeno spero....)
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Lei iniziava a parlare e il tono di voce calava di un’ottava, sprofondando in una storia. Di solito quello era il suo stile, si metteva a blaterare da una cosa all’altra, le storie si rincorrevano. Vorticavano fuori dalla sua testa solo per tornare la settimana dopo con la stessa premessa. “Ecco, senti questa storia Little Dog, questa ti farà impazzire. Sei pronto? Ma ti importa un po’ delle cose che ti dico? Bene. Perché io non mento mai.” E poi partiva una storia familiare, punteggiata dalle stesse pause drammatiche e dalle stesse inflessioni duranti i momenti di suspense o le svolte cruciali. Io seguivo le frasi con il labiale, sottovoce, come se stessi guardando lo stesso film per l’ennesima volta, un film fatto dalle parole di Lan e animato dalla mia immaginazione. In quel modo collaboravamo.
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Fiona Apple
Fiona Apple, pianista, compositrice e cantautrice è tra le artiste più interessanti della sua generazione.
Tra i tanti premi e nomination ricevute, spiccano tre Grammy e due MTV Video Music Award.
Nel 2023 la rivista Rolling Stones l’ha inclusa tra le 200 cantanti più brave di tutti i tempi.
Ha composto ballate con liriche drammatiche e intimiste che testimoniano la sua personalità tormentata e i problemi psicologici cominciati dalla violenza sessuale subita a dodici anni da uno sconosciuto, nel garage di casa.
All’anagrafe Fiona Apple McAfee-Maggart, è nata a New York il 13 settembre 1977, dall’unione tra Brandon Maggart e Diane McAfee, entrambi attori che si sono separati quando lei era ancora molto piccola.
A otto anni ha iniziato a suonare il piano e a undici ha scritto la sua prima canzone.
La sua ascesa artistica è iniziata quando, nel 1994, un’amica ha fatto ascoltare una sua cassetta a Kathryn Schenker (che ha prodotto anche Sting e Smashing Pumpkins), per la quale lavorava come babysitter, che le ha subito procurato un contratto con la Sony.
Ha esordito a soli diciotto anni con Tidal del 1996, disco di platino che ha venduto oltre tre milioni di copie solo negli Stati Uniti e con cui ha partecipato al primo festival tutto al femminile della storia, il celebre Lilith Fair. L’album ha riscosso subito un grande successo di pubblico e di critica e le ha portato il primo Grammy Award nella categoria Best New Artist in a Video per il brano Criminal.
Il suo carattere difficile e la resistenza ad accettare le leggi dello star system che la voleva sex-symbol a tutti i costi, mal si adeguavano alle sue ambizioni artistiche. Nel 1997, agli Mtv Video Music Awards, ritirando il Best New Artist Award, ha dichiarato che quel mondo faceva schifo e concluso con la frase della scrittrice Maya Angelou Go with yourself.
Nel 1999 è uscito il suo secondo album When The Pawn Hits The Conflicts He Thinks… che ha venduto oltre un milione di copie ottenendo il disco d’oro e portandole ulteriori candidature ai Grammy. Il disco è entrato nel Guinness dei Primati come album dal titolo più lungo mai entrato nelle classifiche statunitensi, è infatti, una poesia di 90 parole.
Tra i vari progetti collaterali, nel 1998 ha contribuito anche alla realizzazione della colonna sonora del film Pleasantville interpretando Across the Universe dei Beatles.
Il terzo album di inediti, Extraordinary Machine, è uscito nel 2005, portandole il disco d’oro, una candidatura ai Grammy e molte recensioni positive dalla critica. La casa discografica ne aveva bloccato l’uscita ritenendolo poco vendibile, allora venne distribuito in rete, tanto da mobilitare i suoi fans in una raccolta di firme e coniare lo slogan “FreeFiona!
Nel 2006 ha interpretato una cover di Sally’s song inclusa nell’edizione speciale della colonna sonora del film di Tim Burton Nightmare Before Christmas.
Nel 2011 ha partecipato all’album di cover in onore del cantante Buddy Holly, Rave on Buddy Holly, interpretando il famoso brano Everyday.
Nel 2012 ha pubblicato il quarto album, un altro titolo lunghissimo, The Idler Wheel Is Wiser Than the Driver of the Screw and Whipping Cords Will Serve You More Than Ropes Will Ever Do, svettato subito alla terza posizione della classifica statunitense.
Dopo quasi otto anni di parziale assenza dalle scene musicali, nel 2020, ha pubblicato Fetch the Bolt Cutters, interamente registrato a casa sua, che è stato uno degli album maggiormente acclamati nella storia della musica, vincitore del Grammy Award al miglior album di musica alternativa nel 2021.
Fiona Apple ha iniziato come una tenera e languida cantautrice di storie intrise d’angoscia e malinconia, in eterna lotta con il music business, con un carattere difficile e ribelle che l’ha portata a porsi contro chi voleva affibbiarle etichette di bella, sexy e ricca. Oggi è un’artista che non ha dimenticato nulla, che ha imparato a convivere col caos dei suoi sentimenti, pronta ad accusare in pieno ogni nuova ferita. E ad apprezzarne morbosamente le ripercussioni.
Tra uscite di scena, silenzi infiniti e improvvisi ritorni, la sua carriera è un grande gioco di magia che continua a lasciarsi dietro applausi e commozione. Prosegue così come vuole lei, coi suoi tempi e la sua libertà.
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Guido Mazzolini scelto da https://patriziacavalleri.tumblr.com/
La vita, questa incognita sorda. Sorride di luce e quando meno te l’aspetti arriva il colpo basso, lo sgambetto della sorte. Il dolore è un accessorio compreso nel mazzo e ce l’hai sulla pelle, dal primo momento, dalla prima boccata di ossigeno che ti brucia i polmoni. Si vive e si soffre. Qualcuno di più, qualcuno di meno. Il dolore è uno scandalo incomprensibile e genera la rivolta delle coscienze. Nessuno merita la sofferenza, ma questa colpisce tutti, anche gli innocenti. E non esiste un senso, non c’è. Succede e basta. A volte è sufficiente questo concetto per farci abbracciare l’oblio e considerare la vita un’anarchica successione casuale di eventi. Tutto capita e senza un motivo. Molto meglio pensare così, meno doloroso e più semplice. Ma la domanda resta sepolta e come un seme porta frutti. Tutto quello che succede genera interrogativi profondi che bruciano nella mente come piccoli fuochi. Ignoriamo la verità, ma continuiamo a cercarla, e quando ci arrendiamo le affibbiamo nomi meschini. Fato, casualità, destino. Ma che significa? Siamo davvero marionette comandate da un burattinaio talmente idiota e sadico da consegnarci a drammatiche storie di sofferenza? O forse c’è altro, una verità nascosta, un luccichio nel buio, l’esistenza di una risposta differente?
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National Geographic I grandi fotografi
Leah Bendavid-Val
White Star, Vercelli 2006, 336 pagine, 28x31cm, ISBN 8 022 64 734240
euro 30,00
email if you want to buy [email protected]
Il volume presenta le fotografie apparse negli ultimi anni sulla rivista National Geographic (dal '98 il magazine è pubblicato anche in italiano), delle quali racconta i retroscena narrando le storie degli uomini e delle donne che le hanno realizzate. Queste immagini consentono di gettare uno sguardo originale sul mondo della natura e degli animali. Riandando talvolta indietro nel tempo, esse raccontano anche come National Geographic abbia saputo creare nei decenni uno stile fotografico inconfondibile, per quanto capace di evolversi di pari passo con i continui mutamenti della realtà che documentava. In cinque capitoli vengono illustrati i tre grandi temi della Society: la natura, sulla terraferma e negli abissi marini, la cultura, negli Stati Uniti e nel mondo, e la scienza, dall'astronomia all'archeologia alle scienze umane. Pagina dopo pagina, l'abilità e l'inventiva senza pari dei fotografi della rivista si dispiegano attraverso queste immagini suggestive, accompagnate dai racconti delle loro avventure sul campo, divertenti o drammatiche, ma sempre appassionanti. Leah Bendavid-Val descrive i brillanti risultati ottenuti dai fotografi dal punto di vista tecnico, giornalistico e artistico.
Le fotografie illustrano il lavoro di 110 fotografi, fra i quali Sam Abell, William Albert Allard, Jodi Cobb, David Doubilet, Stuart Franklin, David Alan Harvey, Chris Johns, Emory Kristof, Frans Lanting, Gerd Ludwig, Steve McCurry, Nick Nichols, James Stanfield e molti altri.
20/08/24
#National Geographic#I grandi fotografi#110 fotografi#photography books#libri fotografia#fashionbooksmilano
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La vita, questa incognita sorda. Sorride di luce e quando meno te l’aspetti arriva il colpo basso, lo sgambetto della sorte. Il dolore è un accessorio compreso nel mazzo e ce l’hai sulla pelle, dal primo momento, dalla prima boccata di ossigeno che ti brucia i polmoni. Si vive e si soffre. Qualcuno di più, qualcuno di meno. Il dolore è uno scandalo incomprensibile e genera la rivolta delle coscienze. Nessuno merita la sofferenza, ma questa colpisce tutti, anche gli innocenti. E non esiste un senso, non c’è. Succede e basta. A volte è sufficiente questo concetto per farci abbracciare l’oblio e considerare la vita un’anarchica successione casuale di eventi. Tutto capita e senza un motivo. Molto meglio pensare così, meno doloroso e più semplice. Ma la domanda resta sepolta e come un seme porta frutti. Tutto quello che succede genera interrogativi profondi che bruciano nella mente come piccoli fuochi. Ignoriamo la verità, ma continuiamo a cercarla, e quando ci arrendiamo le affibbiamo nomi meschini. Fato, casualità, destino. Ma che significa? Siamo davvero marionette comandate da un burattinaio talmente idiota e sadico da consegnarci a drammatiche storie di sofferenza? O forse c’è altro, una verità nascosta, un luccichio nel buio, l’esistenza di una risposta differente?
(Ph: Noell Oszvald)
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Addio a papà Giacomo, muore e lascia moglie e 4 figli
[[{“value”:” Ci sono storie davvero drammatiche; storie che, se non avessimo la certezza che si tratta di cruda realtà, diremmo a chiare linee che sono il frutto della folle mente di un regista drammatico. Parliamo di tragedie che sconvolgono l’Italia intera. La rabbia, mista a quel senso di impotenza, ti travolgono, inevitabilmente. Parliamo di giovani esistenze strappate prematuramente alla…
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Questo è "This Is Us": Un Viaggio Emotivo Senza Pari
Preparati a Piangere: Benvenuti nel Mondo di "This Is Us"
Guardare "This Is Us" è un'esperienza che ti tocca nel profondo, una giostra emozionale che ti farà piangere a ogni episodio. La serie drammatica, creata da Dan Fogelman, si distingue per la sua capacità di raccontare eventi drammatici con un rispetto e una sensibilità che raramente si vedono in televisione. La storia della famiglia Pearson, con i suoi alti e bassi, ci ricorda che dietro ogni sorriso c'è una storia, e dietro ogni lacrima, un insegnamento.
Montaggi Temporali: Un Puzzle Ben Costruito
Ah, i salti temporali! Un esercizio per la memoria (e i fazzoletti)
Una delle caratteristiche distintive di "This Is Us" è l'uso magistrale del montaggio per raccontare la storia su diversi piani temporali. Ogni episodio ci porta avanti e indietro nel tempo, svelando pezzi di un puzzle che gradualmente si completa.
Il trucco e gli effetti speciali sono utilizzati con maestria per distinguere le varie epoche: i capelli brizzolati di Jack, le rughe appena accennate di Rebecca, e i cambiamenti fisici dei tre fratelli - Kevin, Kate e Randall - sono curati nei minimi dettagli.
Questo permette agli spettatori di orientarsi facilmente e di immergersi completamente nella narrazione.
Un Cast Stellare: La Recitazione Che Senti Nel Profondo
Gli attori: maestri della lacrima e del sorriso
Milo Ventimiglia e Mandy Moore, che interpretano Jack e Rebecca Pearson, sono il cuore pulsante dello show. La loro chimica sullo schermo è palpabile e ogni scena insieme è carica di un'emozione autentica che trasmette tutto il peso delle loro vite intrecciate.
Milo Ventimiglia, con il suo sorriso dolce e gli occhi tristi, incarna perfettamente il padre e il marito devoto, mentre Mandy Moore porta una delicatezza e una forza incredibili al personaggio di Rebecca, una madre e moglie che affronta ogni sfida con grazia.
Sterling K. Brown, Chrissy Metz e Justin Hartley, nei ruoli dei tre fratelli Randall, Kate e Kevin, portano sullo schermo performance che sono un vero e proprio tour de force emotivo. Brown, in particolare, con il suo ritratto di Randall, un uomo in perenne ricerca di se stesso, riesce a trasmettere una gamma di emozioni che va dalla gioia più pura al dolore più straziante, il tutto con una autenticità disarmante.
Inoltre è pazzesco come ogni episodio ci siano nuovi personaggi con cui il pubblico entra in sintonia, nonostante il breve cameo. Questa serie è fatta di persone, di relazioni ed emozioni.
Lacrime e Risate: L'Essenza di "This Is Us"
Perché guardare "This Is Us" è come una seduta di terapia (ma più economica)
Ogni episodio di "This Is Us" è un viaggio emotivo. La serie riesce a bilanciare perfettamente momenti di strazio con attimi di pura gioia, creando un ritratto della vita che è tanto realistico quanto edificante.
Le storie dei Pearson ci ricordano che, nonostante le difficoltà e le tragedie, c'è sempre spazio per l'amore, la redenzione e la crescita personale. "This Is Us" non è solo una serie televisiva, è una lezione di vita. Ci insegna che ogni esperienza, buona o cattiva, ci forma e ci rende ciò che siamo.
È un promemoria costante che, non importa quanto oscura possa sembrare la notte, il sole risorge sempre. E noi, con i nostri fazzoletti pronti, siamo qui per viverla insieme a loro. Personalmente credo che sia una delle serie TV drammatiche più belle ed emozionanti che io abbia mai visto. Sicuramente farò un rewatch molto presto.
Spero che anche voi abbiate apprezzato This Is Us e se non l'avete ancora visto...correte!
Per altri contenuti tenete d'occhio i miei ultimi post. Stay Emotional!
La vostra EasyTears
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Salvini salta Papeete, ma si prepara a un autunno caldo incentrato sull'autonomia e sulle pensioni, affermando: "Mi ritirerò solo se verrò arrestato".
Sono le sei di sera a Milano Marittima, con il sole che tramonta sulle sedie e sui baldacchini. Un tempo era l’era del gin tonic, dell’arte cubista in costume da bagno, e delle storie drammatiche di un vice primo ministro in topless che ha rovesciato regimi. Ora si vede Matteo Salvini tornare in albergo mano nella mano con sua figlia, accompagnato passo dopo passo dalla sua guardia, Francesca…
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Altrove - Animali
Un efficace mix di cantautorato e world music per un brano dirompente di denuncia sociale
«”Animali” racconta tre storie, tre drammatiche vicende con riferimenti specifici ad accadimenti ricorrenti nella nostra società e che segnano uno stigma su una falla del sistema. Tre storie che si fanno simbolo di ogni sopruso, di ogni oltraggio, di ogni trasgressione alla Dichiarazione universale dei diritti umani.» Altrove
“Animali” è il nuovo singolo di Altrove (al secolo Ashai Lombardo Arop), primo tassello di un nuovo percorso musicale per l’artista genovese, dopo l’esordio del 2023 con l’album Tossica Animica, positivamente accolto dalla critica.
Una canzone caratterizzata da un testo duro di denuncia sociale, dove le voci delle vittime raccontano in prima persona storie drammatiche di soprusi e violenze, quando l’essere umano dimostra di utilizzare solo la parte più bestiale di sé, quella che lo avvicina agli animali del titolo.
Dal punto di vista musicale il brano è parte di un nuovo progetto discografico di Altrove, che affina la ricerca tra cantautorato e world music. Nato voce e chitarra è stato arrangiato poi da Stefano Saletti (creatore dello storico gruppo world Banda Ikona) con una mistura di percussioni dell’Africa Occidentale (dun dun e djembe, suonati dal vivo da Ruggero Artale) con l’intento di dare quella pasta sonora tipica del repertorio musicale dei popoli di quella regione. Questi suoni legati a tradizioni vive ma antiche sono commissionati e integrati con suoni più contemporanei come una chitarra distorta e un beat elettronico.
“Animali” è stata scritto da Ashai Lombardo Arop (Altrove) e prodotta da Stefano Saletti. Fabrizio De Carolis si è occupato del master presso il Reference Studio Roma.
Nata a Genova da madre italiana e padre Sud sudanese. Attrice, danzatrice e cantautrice. Ha lavorato con La Banda di piazza Caricamento diretta da Davide Ferrari, con la quale ha partecipato al primo disco; è stata la Cenerentola di Francesco Di Giacomo nel suo ultimo spettacolo "Cenerentola. La parte mancante" all'auditorium Parco della Musica di Roma; ha partecipato come corista e autrice nel disco jazz sperimentale Electric Sheep del collettivo omonimo, diretto dal trombettista Angelo Olivieri; ha lavorato con l'Orchestra di Piazza Vittorio, partecipando anche al film "Il Flauto Magico" nel ruolo di fata. Negli anni ha avuto modo di collaborare con Marcello Colasurdo, Antonio Infantino, NCCP, Carlo Faiello, Maurizio Capone, Arakne Medoterranea, Lino Canavacciuolo, Lina Sastri e molti altri. Tutto questo avveniva parallelamente al percorso lavorativo di attrice, danzatrice e insegnante di danze “etniche” e popolari, teatrodanza e movimento creativo. Il 20 gennaio 2023 pubblica “Tossica Animica” album d’esordio, con cui raccoglie preziose critiche. Il videoclip del singolo “Tossica animica” viene selezionato e proposto da Metromusic e viene premiato al concorso Doremifasud al C.I.Q. di Milano. Ad agosto 2023 il brano ”La Terra all’Umano” vince il premio come miglior brano Ecogreen del concorso ECOFUTURO del MEI (Meeting delle Etichette Indipendenti). Il 2 settembre 2023 Altrove vince il contest MUSAQ (Music & Street Art Quiliano) sempre in partnership con il MEI di Faenza. A febbraio 2024 esce “ANIMALI” il nuovo singolo, parte di un nuovo progetto discografico che affina la ricerca fra cantautorato e musica world.
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Le foto che hanno segnato un'epoca. Cronaca nera
La morte della Dalia Nera Elizabeth Short, l’arresto del mostro di Milwaukee Jeffrey Dahmer, le ventiquattro personalità di Billy Milligan, il sorriso inquietante di John Gacy, il killer clown. Quali drammatiche, feroci storie sono racchiuse dietro le fotografie più famose della cronaca nera mondiale? Prefazione Stefano Nazzi.
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Storie delle Olimpiadi: gli stadi olimpici di Roma
Quando nel 1955 fu assegnata a Roma l’edizione dei Giochi estivi del 1960, fu un grande risultato che premiò lo sforzo del presidente Alcide De Gasperi e del sottosegretario Giulio Andreotti per dare una credibilità internazionale al mondo dello sport italiano, dopo le drammatiche vicende della Seconda Guerra Mondiale. Tutto era nato dalla decisione nel Dopoguerra di non liquidare Il Comitato…
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Ritorno in vita di un eroe: Under the Red Hood Torna in Italia nel 2024!
Nel mondo delle storie di Batman, poche narrazioni sono altrettanto intense e drammatiche quanto il ritorno in vita di Jason Todd, il secondo “boy wonder” a vestire i panni di Robin (qui un nostro speciale per gli 80 anni del personaggio). Il suo percorso è stato segnato da tragedie e rinascite, trasformandolo da giovane alleato di Batman a un vigilante implacabile con una vendetta personale.…
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#cavaliere oscuro#dc comics#Doug Manhke#jason todd#judd winick#Matt Wagner#Panini Comics#Panini DC Comics#Robin#Under the Red Hood
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