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Tashkent: tra storia e modernità, un legame speciale con i nostri lettori. Scopri la bellezza della capitale dell’Uzbekistan e un grazie speciale ai 549 lettori che ci seguono da questa città secondo Google Analytics
Tashkent, capitale dell’Uzbekistan, è una città che combina storia, cultura e modernità. Situata lungo le antiche rotte della Via della Seta, Tashkent è un crocevia di civiltà e tradizioni
Tashkent: il cuore pulsante dell’Uzbekistan.Tashkent, capitale dell’Uzbekistan, è una città che combina storia, cultura e modernità. Situata lungo le antiche rotte della Via della Seta, Tashkent è un crocevia di civiltà e tradizioni. Con una popolazione di oltre 2,5 milioni di abitanti, è il centro politico, economico e culturale del paese. Un viaggio attraverso la storia.Tashkent vanta una…
#Alessandria today#Alessandria Today mondo#Alessandria Today Tashkent#Alessandria Today Uzbekistan#arte applicata Uzbekistan#arte e cultura Uzbekistan.#attrazioni Tashkent#capitale Uzbekistan#Chorsu Bazaar#connessione culturale#connessione globale#crocevia civiltà#cultura Tashkent#cultura uzbeka#esplorare Tashkent#Google News#Hazrati Imam#italianewsmedia.com#legame culturale#lettori Google Analytics#Lettori internazionali#lettori Tashkent#lettori Uzbekistan#metropolitana di Tashkent#Pier Carlo Lava#ringraziamenti lettori#ringraziamento lettori internazionali#scopri Tashkent#storia Tashkent#storia Uzbekistan
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Retrospettiva rurale e avanguardia Uzbeka. O viceversa.
C'era una volta in Uzbekistan una strana coppia, arrivata in Lambretta in abiti anni '50, dritta dritta per limonare duro in una cabina telefonica, facente parte della sceneggiatura di una retrospettiva cinematografica che nemmeno nei cineforum impegnati degli anni '70 se ne erano viste.
Qualcuno, mentendo solo per prendere le distanze, dice che fosse Uzbekistan proprio, altri narrano che l'Uzbekistan fosse in realtà un'area rurale come ce ne sono tante, ancora, nascoste tra beate e pie vergini che amavano invano le minchie e navigli caldi, placidi, secchi ed odorosi.
Un'area ferma nel tempo, sudata che infoia, tettuta e color paglia.
È lì che giace immemore, Sborrate sul Ticino, dove nasce la storia di un avanguardismo di retrospezione rurale, che all'osteria-bar-tabacchi ancora oggi il pescatore dice d'essersela fottuta, la rossa. Ma tutti lo sanno che la chiazza sui suoi pantaloni era piscio e non succo di gnocca.
(Sovracoperta, prima edizione in divenire).
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Tuliyeva Sarvinoz presenta la giovane scrittrice Saitkulova Matluba Karshi, pubblicazione di Elisa Mascia -Italia
Foto cortesia di Saitkulova Matluba Karshi – Uzbekistan FONDAMENTI TEORICI DELLA LOGISTICA E DELLA SUA STORIA Annotazione: L’articolo conduce uno studio sui fondamenti teorici della logistica e sul suo ruolo nell’economia mondiale, teorie provenienti dalla ricerca degli economisti, sulla storia della logistica e sull’applicazione della logistica per ridurre al minimo le riserve di materie prime…
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Saiyuki: origini parte 2
Come detto nel post precedente,l'opera di Wu Cheng'en è ispirata a sua volta ad un altro testo le Testimonianze sulle regioni occidentali del Grande Tang. Il libro venne scritto nel 646 d.C. da Bianji un discepolo di Xuanzang e descrive il viaggio del giovane Xuanzang da Chang'an (oggi Xi'an) verso l'Asia Centrale e forse anche in Asia meridionale tra il 629 e il 645 d.C. Il libro è costituito da 120.000 caratteri cinesi ed è suddiviso in 12 volumi nei quali è descritta la geografia, le terre, il clima, i trasporti marittimi, i prodotti locali,le persone, la lingua, la storia, gli usi e costumi, la religione, la cultura, la politica e via dicendo dei territori occidentali quali Xinjiang, Persia, Tajikistan, Bangladesh, Pakistan, India, Sri Lanka ecc. (ho messo i nomi odierni di alcuni dei territori occidentali visto che Tajikistan, Uzbekistan non esistevano all'epoca). L'opera ha un grande valore storico e archeologico,ad esempio fornisce informazioni sul fatto che a quel tempo esisteva già una cultura buddhista in Afghanistan nonché la prima testimonianza letteraria dell'esistenza dei Buddha di Bamiyan:Buddha di Bamiyan:
foto risalente al 1931 dal sito: http://www.uspolicyinabigworld.com/2009/10/29/us-diplomat-delivers-odd-resignation-in-afghanistan/bamiyan_buddha/
L'opera è importante anche per la storia indiana tant'è che gli archeologi lo usano per riempire alcuni vuoti della storia indiana. Il libro è noto anche per avere un'esatta descrizione delle distanze e dei luoghi dei diversi posti ed è servito anche come linea guida per lo scavo di molti importanti siti quali Rajagrha,il tempio a Sarnath,Ajanta,le rovine del monastero di Nalanda nel Bihar e le rovine di Vasu Bihar dell'antica città di Pundra.
#saiyuki#viaggio in occidente#buddha di Bamiyan#afghanistan#saiyuki: origini#vecchio post#Italian post#kazuya minekura
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la dissoluzione dell'URSS
La sera del 25 dicembre 1991, in un discorso televisivo di poco più di dieci minuti, Mikhail Gorbaciov, dopo aver spiegato la necessità ineludibile delle riforme intraprese dalla primavera del 1985, aver rivendicato la loro valenza storica e ribadito di essersi battuto per la sovranità delle repubbliche ma anche per la conservazione della loro Unione, prende atto che è prevalsa la linea di disgregazione dello Stato e rassegna le dimissioni da presidente dell'URSS. La bandiera rossa con la falce e il martello viene ammainata dal palazzo del Cremlino e il 26 dicembre 1991 l'URSS viene ufficialmente sciolta. Dalla dissoluzione dell'URSS nascono Stati indipendenti in Europa (Ucraina, Moldavia, Bielorussia, Estonia, Lettonia e Lituania), nel Caucaso (Georgia, Armenia e Azerbaigian), in Asia centrale (Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Kirghizistan e Tagikistan) e, nella maggior parte di quello che era stato il territorio sovietico, la Federazione Russa. Significato della fine dell’URSS La dissoluzione dell'URSS è un evento di enorme portata storica che sconvolge l'ordine mondiale e pone fine all'epoca bipolare. Non è però solo un evento storicamente determinato, è anche un processo per comprendere il quale occorre tener conto dell'accumularsi e dell'intrecciarsi progressivo nel tempo di una molteplicità di aspetti, cause e fattori di crisi. Occorre considerare:
fattori di lungo periodo: l'arretratezza economica che è la condizione di partenza dell'esperienza sovietica e poi il deficit da superare a tappe forzate),
fattori di breve periodo: la stagnazione degli anni Settanta o la mancata ristrutturazione tecnologica dell'apparato produttivo,
fattori contingenti (come la perestrojka, l'esplodere dei nazionalismi o gli eventi degli ultimi mesi dell'URSS) che caratterizzano in modo più o meno persistente la storia sovietica: il rigido modello di potere burocratico-centralistico, la sovrapposizione fra partito e Stato, i limiti della pianificazione, lo sviluppo prioritario dell'industria pesante, la compressione dei consumi, il fallimento dei tentativi di riforme, la doppia economia, la formazione di una burocrazia privilegiata, la corsa agli armamenti, i problemi della democrazia, la spoliticizzazione e la crisi dei valori socialisti…,
fattori indotti in vario modo dall'esterno (come la guerra fredda o la rivoluzione informatica connessa alla crescente globalizzazione dell'economia).
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nessuno ha "sfasciato la Russia": la Russia si è sfasciata da sola.
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Brindisi. Towards East: la mostra itinerante che racconta il viaggio in Asia dell’artista Francesca Biondi
Brindisi. Towards East: la mostra itinerante che racconta il viaggio in Asia dell’artista Francesca Biondi. Le sale del Castello Ducale di Ceglie Messapica (Br) si aprono per Towards East, la mostra itinerante di pittura (patrocinata dal Comune di Ceglie Messapica) dell’artista cegliese Francesca Biondi che racconta la storia del suo viaggio in Asia realizzato da sola e senza prendere aerei. L’obiettivo non era la meta ma la direzione, ossia il fascinoso viaggiare verso Est. Il viaggio è durato circa due anni, da marzo 2018 a gennaio 2020, e le ha permesso di visitare 15 paesi: Turchia, Iran, Turkmenistan, Uzbekistan, Kyrgyzstan, Kazakistan, Cina, Vietnam, Laos, Cambogia, Tailandia, Myanmar, India, Nepal, Pakistan. “Ho deciso di intraprendere il viaggio via terra per poter meglio apprezzare i divari culturali e le peculiarità paesaggistiche esistenti tra il mio luogo di origine, il sud Italia, e ciò che si trova a oriente di esso – spiega l’artista -. Ero e sono alla ricerca di luoghi in cui le tradizioni della vita comunitaria e la relazione di rispetto con la natura siano ancora esistenti, autentiche e non artefatte per scopi commerciali o turistici. Durante il mio viaggio ho avuto modo di avvicinarmi alle popolazioni locali cercando ospitalità nelle loro case in modo da entrare a far parte delle loro quotidianità, assaporarne ritmi di vita e di relazioni. La convivenza durava pochi giorni ma era un fertilissimo territorio di scambio di visioni, di emozioni, di saperi, di ricette culinarie che mi hanno arricchito come mai altro avrei potuto desiderare. Dopo alcuni mesi dall’inizio del viaggio, ho ampliato questo scambio attraverso la realizzazione di ritratti della gente che mi offriva ospitalità o da cui rimanevo particolarmente colpita.” “Il dedicarmi allo studio delle linee dei loro volti – continua ancora Biondi - mi permetteva di conoscerli molto più approfonditamente di come mai avessi potuto fare con le parole. Questo strumento è stato particolarmente utile per me nei casi di barriere linguistiche, difficoltà spesso trovata nella conoscenza delle donne che di solito parlavano meno la lingua inglese rispetto agli uomini. Il dono dei miei ritratti costituiva uno dei più grandi motivi di gioia e di orgoglio per la gente che li riceveva e tutto ciò ha motivato la mia voglia di continuare a realizzarli e farne dono durante il mio percorso. Grazie alla completa immersione nella quotidianità della vita in Oriente porto testimonianza dell’essere ponte tra i due emisferi geografico-culturali così come tra i due emisferi celebrali: l’Oriente e l’Occidente si incontrano, si mescolano e si completano dentro di me attraverso la danza armonica tra intuizione e ragione. L’incontro con l’altro è un dono prezioso. È dono che mi ha offerto la possibilità di espandere le mie prospettive e imparare a riconoscere e usare con maggiore fluidità le capacità espressive e di adattamento del mio corpo, della mia mente e del mio cuore.” In Towards East, Francesca Biondi ha deciso di raccontare il suo viaggio attraverso la pittura perché dipingere le ha permesso di elaborare e comunicare il contenuto conscio e inconscio delle sue memorie. Il suo intento è offrire un’ampia possibilità di immaginazione dei luoghi incontrati attraverso l’osservazione dei simboli e dei colori dei soggetti che ha ritratto. Il suo desiderio è che al termine della visita si possa avere la sensazione di aver esplorato e conosciuto i luoghi e le persone dipinti e narrati nella loro quotidianità. Una mostra interamente dedicata all’Asia, alla sua straordinaria diversità e ricchissima cultura, alla infinita generosità, accoglienza delle sue genti che le hanno permesso di sentirsi a casa anche a centinaia di chilometri da casa. Luogo: Castello Ducale Indirizzo: via Chiesa, 11 – Ceglie Messapica (Br) – Puglia Quando: dal 10/06/2023 - al 09/07/2023 Vernissage: sabato 10 giugno 2023 – ore 20 – con la partecipazione di Anna Rita Merico Generi: arte contemporanea Orari: tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 21.30 – ingresso libero Artist’s talk: 17-24 giugno e 1-8 luglio ore 19 Francesca Biondi è nata nel 1981 a Ceglie Messapica, Comune non lontano dalla città di Brindisi che le ha sempre offerto un immediato e facile accesso alle rotte di viaggio verso l’Oriente. E’ una pittrice autodidatta e da sempre privilegia il disegno e la pittura come mezzo di esplorazione e di espressione di se stessa e di ciò che la circonda. La sostenibilità ambientale è per lei di grande importanza e le sue scelte di vita ne rispecchiano l’influenza. Guidata dal suo interesse per l’ecologia a 28 anni ha lasciato l’Italia e le sicurezze di un lavoro fisso per iniziare a viaggiare alla ricerca di luoghi dove poter sperimentare stili di vita più sostenibili. Francesca ora ricomincia a viaggiare assieme ai quadri della sua mostra itinerante per continuare a ricevere i doni attraverso coloro che incontra e per coltivare il processo artistico virtuoso che si è generato spontaneamente durante il suo viaggio in Asia tramite l’interazione con le energie ricevute.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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In Uzbekistan con Antonio Gervasoni: un viaggio tra storia e meraviglie sulla Via della Seta
Un racconto di viaggio e fotografie per scoprire il cuore pulsante dell’Asia centrale.
Un racconto di viaggio e fotografie per scoprire il cuore pulsante dell’Asia centrale. Venerdì 22 novembre, alle ore 17:00, presso la Biblioteca “Roberto Allegri” di Serravalle Scrivia, l’assessorato alla Cultura invita a un evento imperdibile: Antonio Gervasoni, viaggiatore e narratore, condurrà il pubblico in un viaggio suggestivo attraverso le atmosfere magiche dell’Uzbekistan, cuore della…
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In Uzbekistan c’è una delle città più antiche del mondo con circa 2700 anni di storia😱 Stiamo parlando di Samarcanda, città incrocio di culture che dal 2001 è patrimonio dell’umanità UNESCO! Il fulcro di Samarcanda è la scenografica piazza Registan, definita anche il luogo più straordinario di tutta l’Asia centrale. La particolarità di questo luogo è la presenza di tre madrase, ovvero scuole islamiche, caratterizzate da splendide decorazioni😍 Questa in foto è la madrasa più moderna del complesso: Tilya Kori, che in persiano significa "dorata" e deve il suo nome alle decorazioni interne. Il soffitto è infatti completamente ricoperto di lamine d’oro🌟 Siete mai stati in questa città?😊 https://www.instagram.com/p/CSaBGBXKIEw/?utm_medium=tumblr
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Zebiniso Meiliyeva presenta la giovane scrittrice Umirzakova Farangiz - Uzbekistan
Foto cortesia di Umirzakova Farangiz – Uzbekistan Umirzakova Farangiz UzbekistanIstituto pedagogico Uzbekistan-Finlandia, Facoltà di pedagogia e cultura fisica, Dipartimento di storia, studente del 4° anno Storia delle madrase durante l’era timuride.L’importanza delle madrase nella spiritualità, per questa istituzione educativa delle persone. Probabilmente non esiste una definizione che riveli…
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Tamara Chikunova contro la pena di morte
https://www.unadonnalgiorno.it/tamara-chikunova/
Io una piccola donna sconfitta, lavoravo per far vincere la vita.Tamara Chikunova è diventata un’attivista per i diritti umani dopo la fucilazione di suo figlio nel 2000.Ha fondato l’associazione Madri contro la pena di morte e la tortura e girato il mondo raccontando la sua storia, l’esecuzione immotivata del suo ragazzo, propugnando la tutela dei diritti civili e dell’umanizzazione delle carceri, soprattutto nei paesi in cui vigeva la pena di morte.Nel 1999, in Uzbekistan, alcuni attentati terroristici avevano portato a misure restrittive e all’arresto di centinaia di attivisti dell’opposizione, costretta a agire in clandestinità. L’intimidazione e l’imprigionamento arbitrario di centinaia di dissidenti politici divennero normali strumenti di dissuasione.È stato in questo clima che Dmitrij Chikunov, l’unico figlio di Tamara venne arrestato il 17 aprile 1999. Aveva 28 anni, viveva a Tashkent. Fermato per normali controlli non è più uscito dal carcere.Sua madre si era recata spesso al posto di polizia per chiedere informazioni e cercare di capire il motivo della detenzione. Come risultato venne interrogata per ore e picchiata.Dopo sei mesi di totale assenza di notizie riuscì finalmente a vedere suo figlio in carcere. Il ragazzo era distrutto emotivamente e fisicamente per le torture subite, ma continuava a dichiararsi innocente. Raccontava di aver rifiutato di firmare una confessione fasulla per un omicidio mai commesso e, per questo, veniva continuamente torturato. Alla fine, ha ceduto, quando gli hanno fatto ascoltare le urla di disperazione e di dolore della madre picchiata durante il suo interrogatorio.Così Dmitrij, per salvare sua madre, aveva firmato la sua condanna a morte, eseguita nel carcere di Tashkent il 10 luglio del 2000.La donna non venne avvertita dell’esecuzione e non le fu neppure restituito il corpo del figlio per la sepoltura. Era uso comune per non mostrare i segni delle torture inferte ai detenuti.Forte del suo dolore e disperazione, Tamara Chikunova si è fatta carico dell’ingiustizia subita dal figlio e ha continuato a battersi fino a quando, nel 2005, è riuscita a ottenere la riabilitazione postuma di Dmitrij.Un giudice ha ammesso che quel processo non era stato giusto e che il ragazzo non era colpevole.Ma anche dopo la vittoria in tribunale, la donna ha continuato la sua battaglia per evitare che si ripetessero altri casi simili e ha fondato l’associazione Madri contro la pena di morte e la tortura.
Grazie al suo impegno incessante e instancabile, è riuscita a salvare 23 prigionieri dalla condanna a morte.
Nel settembre 2003, ha inaugurato una campagna mediatica per l’ottenimento di una moratoria sulla pena di morte nel suo paese, diffondendo un appello con una sottoscrizione mondiale: le adesioni sono state migliaia in poche settimane. La mobilitazione sarebbe dovuta culminare in una conferenza a Tashkent il 5 dicembre 2003, ma è stata impedita dal governo con scuse pretestuose. Gli interventi delle diplomazie europee per la creazione di una rete di attenzione internazionale e sostegno locale si sono rivelati decisivi perché l’associazione potesse proseguire il suo lavoro.Tamara Chikunova ha ricevuto la Colomba d’Oro e il Premio Norimberga per la sua strenua battaglia civile.
Questa donna tenace e coraggiosa è riuscita, grazie anche al supporto di diverse organizzazioni internazionali, a ottenere l’abolizione della pena capitale in Uzbekistan dal 1 gennaio 2008. Ogni anno nel paese venivano eseguite più di 200 condanne.
Ha esportato le sue lotte anche in Kyrgyzstan, Kazakistan e Mongolia. Negli ultimi tempi si stava interessando al caso della Bielorussia, unico paese in Europa dove è ancora in vigore la pena di morte.Era stata nominata Delegata del Consiglio d’Europa per la questione della pena capitale in Bielorussia.Ma la morte l’ha colta il 31 marzo 2021 a Novara, dove risiedeva da quando aveva dovuto lasciare l’Uzbekistan per le continue minacce alla sua incolumità.Le Madri contro la Pena di Morte e la Tortura non hanno portato avanti soltanto campagne d’informazione, ma anche agito concretamente al fianco dei detenuti in attesa dell’esecuzione.
Tamara Chikunova negli anni del suo attivismo ha subito intimidazioni, è stata chiamata “la madre dell’assassino”, accusata di favoreggiamento della prostituzione, di essere una terrorista musulmana, più volte ha ricevuto minacce di morte da agenti di polizia e da ignoti. Ciononostante, ha proseguito impassibile la sua battaglia contro la pena capitale senza mai retrocedere affinché altre mamme non avessero dovuto subire quello che era successo a lei.
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Milano: Le mostre e gli eventi di Triennale per la Milano Design Week.
Milano: Le mostre e gli eventi di Triennale per la Milano Design Week. In occasione della Milano Design Week, Triennale Milano apre al pubblico una serie di nuove mostre e progetti, rinnovando così la sua vocazione di istituzione di riferimento per il design e l'architettura a livello internazionale e presentando i progetti di alcune delle più interessanti realtà nel campo della progettazione. Il pubblico della Milano Design Week avrà la possibilità di visitare il Museo del Design Italiano, diretto da Marco Sammicheli, che presenta una nuova selezione di oggetti e un nuovo allestimento progettato da Paolo Giacomazzi Design Studio. Il percorso espositivo ripercorre i cento anni della storia di Triennale con una selezione di iconici oggetti di design a partire dal 1923 fino ai giorni nostri. Il nuovo allestimento ospita un’ulteriore novità: la Design Platfom, uno spazio destinato ad accogliere mostre temporanee con un focus sul design di oggi. La prima esposizione è Text (fino al 17 settembre 2023, a cura di Marco Sammicheli), che racconta il comune atteggiamento di stilisti e designer di fronte alla progettazione del testo, delle interfacce e dei tessuti. Triennale presenta inoltre la mostra Droog30. Design or Non-design? (fino al 23 aprile), coprodotta con Nieuwe Instituut di Rotterdam e a cura di Maria Cristina Didero e Richard Hutten, che celebra l’attività dell’innovativo gruppo di design olandese a 30 anni dalla sua prima esposizione milanese per il Fuorisalone del 1993, e la mostra Lisa Ponti. Disegni e voci (fino al 7 maggio), a cura di Damiano Gullì e Salvatore Licitra, che presenta una selezione di opere dell’artista, editor, critica e scrittrice che ha fatto del disegno su fogli formato A4 il suo mezzo espressivo di elezione. Ad accogliere i visitatori all’esterno di Triennale, è l’opera Falena di Nico Vascellari, un'installazione composta da falci placcate d’oro che evoca dei grandi e luminosi raggi solari. In apertura della Milano Design Week, Triennale presenta una speciale installazione per omaggiare il designer e artista brasiliano Fernando Campana che, con suo fratello Humberto, ha dato vita a una delle più importanti realtà del nuovo design brasiliano. Inoltre, assieme al partner istituzionale Lavazza Group, con cui Triennale condivide l'approccio multidisciplinare alla ricerca nell’ambito delle arti visive e ai temi della sostenibilità, viene inaugurata l’opera Terra-cotta, Plastic Pots and Chai and Chinese Hibiscus di Lorenzo Vitturi. L’installazione, la terza proposta in collaborazione con Lavazza Group, è ospitata all’interno del Caffè Triennale e approfondisce il rapporto tra arte e sostenibilità, evidenziando l’importanza dello scambio tra culture geograficamente lontane. Dal 17 al 23 aprile, Triennale accoglie inoltre nei suoi spazi le ricerche di importanti istituzioni e aziende internazionali, offrendo un approfondimento su alcuni dei temi centrali del dibattito contemporaneo sul design, come il recupero di materiali e tecniche tradizionali o la rielaborazione delle icone del passato, attraverso le esposizioni OUR BAMBOO. Exploring Materials by Japan Creative, promossa da Japan Creative, Mother-of-Pearl Tables, proposta da Duson Gallery Seoul, e FUTURE73 VISIONS, installazione immersiva di intelligenza artificiale presentata da Timberland. La sostenibilità ambientale rimane un tema centrale nella proposta di questa Design Week, attraverso l’esposizione Made by Fire di Moravian Gallery in Brno, e affianca tematiche come la rilettura del lavoro del grande maestro Gaetano Pesce per Meritalia con l’esposizione EVERYTHING IS GONNA BE ALRIGHT, o la riscoperta di un patrimonio architettonico da valorizzare col progetto Tashkent Modernism. Triennale Milano Index di ACDF (Arts and Culture Development Foundation under the Cabinet of Ministers of the Republic of Uzbekistan). Il 18 aprile, dalle ore 18.30, il giardino di Triennale Milano si anima con Another Tuesday Design Party, la serata con dj set in collaborazione con Le Cannibale, con performance di Luwei e Luce Clandestina. Il 20 aprile alla Aerostazione di Milano Linate inaugura la mostra Triennale Milano 1923 – 2023 (fino a dicembre 2023). Curata da Marco Sammicheli, Direttore del Museo del Design Italiano, è la quarta esposizione organizzata dall’istituzione negli spazi di Linate e costituisce un racconto in pillole sui cento anni di Triennale, ripercorrendo anche la storia delle ventitré edizioni delle sue Esposizioni Internazionali. La proposta di Triennale per la Milano Design Week è anche accompagnata da uno speciale public program dedicato ai protagonisti del mondo della progettazione con incontri, lecture e talk. Tra gli altri, Preserving Modernism. A conversation with Gayane Umerova, Rem Koolhaas and Jean-Louis Cohen (19 aprile, ore 13.30), una conversazione tra gli architetti di fama internazionale e i membri del progetto Tashkent. Modernism XX/XXI, nell’ambito della mostra Tashkent Modernism. Index, e il talk con i curatori e gli artisti della mostra Droog30. Rimangono aperte al pubblico la retrospettiva Angelo Mangiarotti. Quando le strutture prendono forma (fino al 23 aprile) e l’allestimento permanente di Casa Lana di Ettore Sottsass, con la mostra Ettore Sottsass. La Parola (fino a settembre 2023), così come l’esposizione Mirdidingkingathi Juwarnda Sally Gabori (fino al 14 maggio), presentata nell’ambito del partenariato con Fondation Cartier pour l’art contemporain. Nel giardino di Triennale, rimane visibile l’opera Aperta parentesi (fino al 26 aprile) di Franco Mazzucchelli, parte del doppio intervento installativo dell’artista Aria, terra, acqua.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Indonesia 🇮🇩 Batu Karas ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 🇬🇧 You know when you are very tired, you close your eyes... but a little hand gets you asking for another story please!? 🙏 . Or when she's sleeping... you prepare a coffee in the garden of the guest house, you sit in the hammock and at that precise moment: "mom, hello let's go to the beach?" 😱 . You pack 400 things in 5 seconds ... no worries, you will forget "that only thing" you will really need. 😥 . Once at sea there is no longer the sunbathing, reading a beautiful book ... book? What's this? 🤔 . You will only have to play. Sand castles, baths then, after a few seconds, you are exhausted: "mom I am hungry, shall we eat anything? Let's go to the lady with yellow veil who prepares great noodles! 🍜 . Hadn't we come here to relax? 😂 I'm kidding, we have learned a lot, first of all: sharing with love. ● ● ● ● 🇮🇹 Avete presente quando sei stanchissimo, ti si chiudono gli occhi da soli... ma una manina ti tira la maglia e ti chiede ancora un'altra storia please!? 🙏 . O quando sta dormendo... Ti prepari un caffè fumante nel giardino della guest house, ti accomodi sull'amaca e in quel preciso istante: "mamma, ciao andiamo al mare? " 😱 . E prendi 400 cose da mettere nello zainetto in 5 secondi... che poi tanto "quella cosa" di cui avrai bisogno non ci sarà. 😥 . Incremiamola tutta... Pianti vari... La crema proprio non piace. 😯 . Una volta al mare non esiste più il prendere il sole, leggere un bel libro... Libro? Cos'è? 🤔 . Si gioca, punto. Ci si tuffa, si fanno castelli di sabbia, si cucina con le pentoline comprate in Uzbekistan per il suo compleanno... Poi, dopo che sei sfinito: "mamma ho fame, cosa mangiamo di buono, andiamo dalla signora con il motorino e il velo giallo che fa i noodles buoni buoni? " 🍜 . Ma non eravamo venuti qui per rilassarci un pochino? Relax? Non ci ricordiamo più il vero significato di questa parola... Però abbiamo imparato davvero cos'è condividere e quando la sera tutti dormono... Beh capisci che hai il cuore pieno di felicità. ❤️ (presso Batukaras Beach) https://www.instagram.com/p/Bz2vYGpIjVr/?igshid=1ae3ygybn15se
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Global Slavery Index 2016
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Global Slavery Index 2016
The results of Global Slavery Index 2016, compiled by the Walk Free Foundation. According to the researchers, were diffused: 45.8 million people live in conditions of slavery.
Researchers considered 24 vulnerabilities in four groups: protection of civil and political rights, social and economic health, personal security and refugee populations and from conflicts. The analysis was conducted by analyzing the situation in 167 countries, by carrying out random checks and surveys sometimes at the state level (as in India) sometimes through interviews (42,000 in 53 different languages). Many the difficulties encountered: measure the number of people in the state of modern slavery is often very difficult because of the hidden nature of this crime and low levels of identification of victims.
About a quarter of new slaves are localized in 5 countries: India, China, Pakistan, Bangladesh and Uzbekistan where they produce goods for Western Europe, Japan, North America and Australia markets. The highest number of slaves lives in India (18 million), but if you look at the percentages of the total population and refers to the modern slavery to lead the ranking is the DPRK: according to the research, 4.37% of the population in the North Korean lives in slave-like conditions.
Since the last report, the number of slaves grew considerably (about 30%). In 2014, they were 35.8 million; now, according to the researchers of the Walk Free Foundation, it increased by more than ten millions.
Surprisingly no country is “free”. In the US live over 57 thousand slaves. And in Japan, according to the researchers, there would be 290 thousand (over 2 persons per thousand). Lowest prevalence of modern slavery (referring to the population) was found in Luxembourg, Ireland, Norway, Denmark, Switzerland, Austria, Sweden and Belgium, the United States and Canada, and Australia and New Zealand.
In Europe, there are over a million and two hundred thousand “new slaves”. Despite having the lowest regional incidence of modern slavery in the world, this remains a problem in Europe. The worst situation is in Macedonia, the best occurs in Austria, Belgium, Denmark, France, Germany, Ireland, Luxembourg, Norway, Spain, Sweden, Switzerland and the United Kingdom. But even in these countries the cases of slavery are not lacking. In Germany new slaves are 14500 (0.018 percent of the population), the same percentage in France and in the United Kingdom. Much worse the situation in Italy: according to Walk Free Foundation, there are almost 130 thousand slaves (0.02 of workers).
Modern slavery is influenced by several factors related to the presence or absence of protection and respect for the rights, physical safety and security, access to the necessities of life, such as food, water and health care, and patterns of migration, displacement and conflict.
C.Alessandro Mauceri
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ASCOLI PICENO – Un viaggio lungo 8 mesi, una sfida che ha attraversato 2 continenti e 12 paesi, il desiderio di mettersi alla prova e di raccontare la disabilità da un’altra prospettiva. Tutto questo è I to Eye.
I to Eye è un progetto ardito che vuole spronare le persone a scoprire la vita con le sue infinite possibilità, desidera incoraggiarle a oltrepassare i propri limiti perché come dice spesso il suo protagonista, “non esistono grandi o piccoli problemi, ma solo il modo in cui questi vengono affrontati”. I to Eye è un viaggio lungo 8 mesi in sella ad un tandem, una sfida lunga 2 continenti e 12 paesi, è il desiderio di mettersi alla prova e di raccontare la disabilità da un’altra prospettiva.
I to Eye è un’avventura iniziata a Roma venerdì 1° marzo per volontà di Davide Valacchi, un ragazzo di 28 anni che non vede dall’età di 9. I to Eye è sinonimo di amicizia perché non potrebbe esistere senza il supporto di Michele Giuliano e Samuele Spriano. I to Eye ha un obiettivo ambizioso: viaggiare ed entrare in contatto con associazioni e federazioni che gravitano attorno al mondo dei non vedenti, capire come la disabilità visiva possa inserirsi nei diversi contesti socio-culturali e dimostrare che un tandem può essere un influente mezzo di inclusione sociale.
Inoltre, come spiega Davide: “Raccontare e farci raccontare sono i nostri intenti: lo scambio di idee ed esperienze è la prima motivazione che ci ha spinti a intraprendere questo viaggio, con la speranza di smuovere gli animi rispetto alle possibilità che un disabile può avere nella vita.
Un tandem può cambiare l’intera esistenza di un non vedente: noi tre del progetto I to Eye vogliamo dimostrarlo perché è l’unico mezzo di trasporto che gli permette di avere un ruolo attivo nel movimento su lunghe distanze e di godere delle infinite sfumature sensoriali di un viaggio. L’esperienza mi ha insegnato che un tandem può essere un potente mezzo di inclusione sociale per chi ha problemi alla vista, abbattendo alcune delle barriere imposte dalla disabilità”.
Ma chi è Davide? Quando gli viene chiesto di descriversi, risponde: “Sono originario di Ascoli ma vivo da anni a Bologna, dove sto per sostenere l’esame di abilitazione come psicologo clinico. Molto determinato, ho ideato il progetto I to Eye e intendo portarlo in giro per il mondo. A Bologna ho conosciuto Michele in un bar ed è stata subito amicizia, un’amicizia fraterna e spontanea, come quelle che si hanno da bambini.
L’incontro con Samuele è invece avvenuto in un campeggio durante un viaggio sul Gargano, grazie ad un’amicizia in comune… l’immediata sintonia e la condivisione di interessi e idee hanno fatto il resto! Non vedo da 18 anni, ma credo che la disabilità possa essere messa sullo stesso piano di un qualsiasi altro problema della vita… siamo noi che decidiamo se essere disabili o meno!”.
Michele, 37 anni, sardo di origine ma cresciuto in un piccolo paese dell’Appennino bolognese, è cuoco di professione e da 6 anni ha scelto di abbandonare l’automobile per spostarsi unicamente in bicicletta. In questo primo viaggio ha cercato delle risposte e un arricchimento personale. La sua genuinità e la sua ironia hanno reso il percorso più divertente!
Samuele, 25 anni, è nato e cresciuto a Gorla Maggiore. Amante dello sport e della natura, studia e intraprende da anni numerose discipline delle arti marziali, delle quali condivide profondamente stile di vita e valori. La sua esperienza nei viaggi on the road e la sua innata capacità di protendersi verso l’altro rappresentano appieno il progetto I to Eye!
In questa storia intessuta di coraggio, vitalità e speranza hanno giocato un ruolo fondamentale anche Diego Guerriero e Cassandra Poggioli de Il Tandem Volante, due ragazzi dinamici e generosi originari di Piacenza che acquistano e riparano queste particolari biciclette per poi donarle ad enti e associazioni che si occupano di disabilità visiva e/o cognitiva.
Sono stati loro due a fornire il primo strumento necessario per compiere quella che suona come un’impresa. Davide, Michele e Samuele hanno persino dato un nome al loro mezzo speciale: Esmeralda.
Dopo un grave danneggiamento, in Iran è stato acquistato un nuovo tandem grazie al contributo decisivo della famiglia Faraotti – Fainplast – e con Baghera i ragazzi sono giunti sino a Dušanbe, dove il mezzo è stato donato a Siyovush, un ragazzo non vedente di trent’anni che lavora come insegnante di inglese nella scuola speciale di Isor, un sobborgo della capitale tagika.
In questo primo step Davide, Michele e Samuele hanno percorso 12.000 chilometri. Sono partiti da Roma e hanno attraversato Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria, Turchia, Iran, Turkmenistan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan, Kazakistan.
Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione di Montura, Biotex, Ama Aquilone, Comune di Ascoli Piceno, Makeitalia, Fainplast, Radio Ascoli, Fondazione per lo Sport Silvia Rinaldi Onlus, Rotary E-Club Roma, Rotary E-Club Due mondi, Panathlon Ascoli Piceno e Fermo, CBM Italia Onlus, Cantine di Castignano.
Domenica 1° dicembre alle ore 17 presso il Green Park – Circolo Sportivo Fondazione Carisap i ragazzi saluteranno tutte le persone che li hanno seguiti durante il viaggio, racconteranno dettagli e impressioni che non sono trapelati dalle narrazioni su Facebook, rispondere a tutte le domande e alle curiosità dei presenti e soprattutto accenneranno i progetti futuri.
Seguirà un ricco buffet. Prenotazione obbligatoria entro sabato 30 novembre ai numeri 339.4925860 – 0736.341250.
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Ibrat Farzandlari -Academy
Foto cortesia di Ibrat Farzandlari IBRAT FARZANDLARIPer il momento, vorrei chiarire e descrivere informazioni sufficienti e complete su uno dei progetti utili e attraenti in Uzbekistan: Ibrat Farzandlari.Inizialmente, sarebbe meglio spiegare perché questo progetto è stato chiamato Ibrat Farzandlari, perché c’era un grande e onorevole, ammirevole individuo nella storia recente dell’Uzbekistan. Il…
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