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PRIMA PAGINA Giornale Di Sicilia di Oggi lunedì, 19 agosto 2024
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scorcidipoesia · 8 months
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Scusate se non rispondo ai Tumblr con contenuti pornografici .. non è una presa di posizione, non sono una bigotta, ma francamente credo di non avere niente da dire o trasmettere che sia costruttivo. Il sesso palesato o il continuo alludervi produce in me l’effetto contrario . Io mi innamoro della mente, mi suggestiono dalla intelligenza e dalla profondità , persino dalla fragilità .
Un Tumblr con tante scene di sesso e gif mi lascia del tutto indifferente , anche le pose da dive porno .. per me questo luogo è un rifugio dalla realtà squallida, e’ una parentesi di respiro .
Mi eccito per la delicatezza e la tenerezza di un uomo. Quando sono stata attratta dalla sicurezza anche sessuale di un uomo , li’ ho sbagliato perché mi sono affidata a un professionista di figa ma non di anima.
Quindi per dirla come piace a me: l’amore è altro, la passione di una donna nasce dal cervello, se pensate di intraprendere una relazione attraverso immagini di prestazioni altrui così squallide , non è la porta giusta.
So anche chi mi scrive prendendomi in giro cioè fingendosi altro.. ho imparato a lasciar divertire le persone, non sto più a chiedere .
Però i cazzi e le scenette anche no , grazie 🙏
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Vivere è stare svegli
e concedersi agli altri,
dare di sé sempre il meglio,
e non essere scaltri.
Vivere è amare la vita
con i suoi funerali e i suoi balli,
trovare favole e miti
nelle vicende piú squallide.
Vivere è attendere il sole
nei giorni di nera tempesta,
schivare le gonfie parole,
vestite con frange di festa.
Vivere è scegliere le umili
melodie senza strepiti e spari,
scendere verso l’autunno
e non stancarsi d’amare.
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Angelo Maria Ripellino
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intotheclash · 6 months
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Con cosa posso trattenerti? Ti offro strade difficili, tramonti disperati la luna di squallide periferie. ...Ti offro le amarezze di un uomo che ha guardato a lungo la triste luna. Ti offro i miei antenati, i miei morti, i fantasmi a cui i viventi hanno reso onore col marmo: il padre di mio padre ucciso sulla frontiera di Buenos Aires due pallottole attraverso i suoi polmoni, barbuto e morto, avvolto dai soldati nella pelle di una mucca il nonno di mia madre - appena ventiquattrenne - a capo di trecento uomini in Perù, ora fantasmi su cavalli svaniti. Ti offro qualsiasi intuizione sia nei miei libri, qualsiasi virilità o vita umana. Ti offro la lealtà di un uomo che non è mai stato leale. Ti offro quel nocciolo di me stesso che ho conservato, in qualche modo - il centro del cuore che non tratta con le parole, nè coi sogni e non è toccato dal tempo, dalla gioia, dalle avversità. Ti offro il ricordo di una rosa gialla al tramonto, anni prima che tu nascessi. Ti offro spiegazioni di te stessa, teorie su di te, autentiche e sorprendenti notizie di te. Ti posso dare la mia tristezza, la mia oscurità, la fame del mio cuore cerco di corromperti con l'incertezza, il pericolo, la sconfitta. (Jorge Luis Borges)
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bricko-mcfisto · 3 months
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So I wanna talk about Elden Ring, specifically about the final boss of its DLC, Shadow of the Erdtree, specifically about some of the controversy and fandom infighting I've seen and some of my own thoughts about why they did what they did.
Obviously, spoilers beneath the cut.
So, instead of Godwyn we got Promised Consort Radahn and the reveal that Miquella had been thirsting for the Starscourge as his lord and consort since before he was even called the Starscourge, and some people are pretty disappointed about that, and honestly I am too, but...I want to take a stab at trying to explain why.
As youtubers like Zullie the Witch have started delving into Shadow of the Erdtree's lore and assets it's pretty obvious that indeed as has been said already, the content in SOTE was part of Georgie Martin's lore bible that he wrote for the game, and honestly I think this is the root reason for why it was Radahn at the end of the DLC and not Godwyn.
George RR Martin is a man kind of famous for his painstaking detail even where it's not always wanted, such as his notorious quote asking what Aragorn's tax policies were after Lord of the Rings, and Radahn's presence in the DLC answers a question that while maybe not important to most of us would have absolutely been something he'd have included in what he wrote for Fromsoft.
Why did Malenia and Radahn fight? It's a question we never get an answer to main game, I don't think we even get any real hints. Personally I didn't think it was that important, the entire point of the Shattering War was that it was bad and the demigods going mad with newfound strength so does it really matter what their specific supposed reasons were for annihilating the countryside?
However, George Martin absolutely would have included the details of why that war happened, what the goals were, the point of it even was, and thus...we see Radahn's place as final boss and Promised Consort.
Now do I know this for fact? Obviously not, I'm inferring based on my understanding of Martin's writing and the general level of historical detail in Elden Ring's base game and how neatly the rest of the DLC fits into the history and worldbuilding of the base game, and the fact that George kinda feels like the only explanation?
Promised Consort Radahn is kind of unprecedented in terms of Fromsoft's DLC boss fights. The closest we've ever come to something like this was in Dark Souls 2, with things like the Squallid Queen summoning Velstadt and the optional powered up, Cool Ranch flavored Smelter Demon, both of which don't even come close.
This would be like if the Artorias of the Abyss DLC in Dark Souls 1 had like the Four Kings again but more powerful and "in their prime" as the final boss instead of Manus. It would be like if the final boss of Dark Souls 3's last DLC was Lorian revealing that while he liked his brother he always thought Yhorm was super cool and wanted to marry him and you then fought them both together. Really the only reason I can think for why Fromsoft would do something this unusual for them is because it's what George wrote down when detailing the events of the Shattering War and why those battles happened.
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abr · 1 year
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Sul ponte sventola bandiera bianca ...
(Quante squallide figure che attraversano il paese Com'è misera la vita negli abusi di potere).
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pietroleopoldo · 2 months
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Ieri sera mia sorella ha cercato delle battute squallide da raccontarci e ha trovato un articolo pieno di quelle che dopo un po' abbiamo capito essere giochi di parole in inglese tradotti senza alcuna cura, che in italiano però diventano quasi post-ironiche:
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E la mia preferita:
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nineteeneighty4 · 24 days
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Forse sono leggermente insofferente. Sarà il caldo , la tristezza tipica del post vacanza , l’anno difficile , la morte di mia madre , l’ansia per il rientro , lo sfratto alle porte , sarà la vita , l’universo , tutto quanto ma è come se la mia soglia di sopportazione fosse giunta al limite. Non lo faccio neanche apposta , è che certi discorsi -così come alcuni sguardi indagatori , bigotti , invadenti , insopportabilmente banali , scontati o costruiti - non li reggo. Poco fa ,infatti ,ne ho combinata un’altra delle mie insolite. La signora che ha acquistato casa un bel po’ di anni fa si è messa a parlare del marito - morto l’anno scorso a causa di un tumore - e di quanto e come le persone si comportino male certe volte senza rendersene conto. Poi , a mo’ di frecciatina implicita ,ha voluto sottolineare il fatto che non mi fossi fatta viva subito, post mortem di lui , per farle le condoglianze. Non l’ha dichiarato esplicitamente ma il senso era “ G ci teneva tantissimo a te. Non faceva altro che nominarti. Ogni estate mi faceva una testa così su quanto fossi dolce , delicata , colta. Ti ha invitato a casa un sacco di volte , ricordi? . Eh ma lui era come sappiamo,il bene sapeva dimostrarlo”. Lo scrivo qui perché sono stufa dell’apparenza. Ne ho fin su i capelli dei chiacchiericci di quartiere. Mentre la signora parlava elogiando il marito avrei voluto disintegrarle la memoria , rompere tutti i bei ricordi che aveva con e di lui , farle leggere i messaggi che io e mia madre commentammo con “Che schifo” perché non potevamo credere che un vecchio di sessant’anni ci stesse provando con una di trent’anni più giovane. Mi avrebbe rallegrato come non mai risponderle che il marito tanto gentile e tanto onesto pareva. E che il fatto di parlare costantemente di me o di invitarmi a casa quando lei non c’era per quei caffè allo schifo che teneva in corpo, erano cosa nota ormai ma ho sospirato come un’anima in pena,divagando con la mente su certe frasi a doppio senso , su delle battutine squallide che facevano ridere soltanto lui. E quell’ insistenza poi…Quel mettersi sull’ uscio di casa solo per farsi notare fino ad avere la faccia tosta di dirmi “Guarda che io sono capace anche con le ragazze ,eh. Sono sempre stato un bell’uomo “. Quella voglia matta e improvvisa di tirargli un pugno in faccia davanti a tutti quanti, moglie compresa e quella rabbia che conosco soltanto io. Quel nervosismo che mi sale dell’anima quando mi ammazzano la poesia toccandomi le cose , provando a sfiorarmi o a trascinarmi nella merda delle loro vite. Con questi pensieri in mente, ovvio che l’idea di partecipare al funerale non mi abbia proprio sfiorata. Certo che mi è sembrato giusto non aggiungere niente.
“ Mi aspettavo un messaggio , anche se poi ci siamo viste di persona e ti sei spiegata. Il tuo comportamento mi ha sorpresa ,tutto qui.” Ho anche provato a fingere, sforzandomi di trovare le giuste parole, tuttavia quel che sono riuscita a mettere su carta è stato questo:
Il nulla.
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ninocom5786 · 2 months
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La vittoria olimpica della nazionale italiana di pallavolo femminile ha fatto venire a galla il peggio dell'uomo medio italiano, bianco, eterosessuale, cisgender, basic, alfa, beta, omega e via dicendo con le solite dichiarazioni squallide per sminuire le nostre atlete che hanno ottenuto più medaglie degli uomini. Una visita dall'andrologo sarebbe meglio farla.
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eresia-catara · 4 months
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Have you seen Pupi Avati's Dante? Was it any good? I wanted to pirate it because I'm so desperate for Dante content but the letterbox reviews say its abysmal and there's a scene where Dante shits in the Arno???
my my....the fatal question is here....
Look. Look at me. I KNOW what it's like to be desperate for dante content. I KNOW. BUT. You have to stay strong. To say it was shitty is a compliment. It was simply terrible. They tried sooo hard to show Dante like a random ass guy (aka they tried to make him crass??) that the movie ended up being about Boccaccio in a horror story. It is an absolute disservice to Dante's dignity and genius and I'm not saying this in a 'Dante is Sacred and Cannot be Touched u-u' way. They simply seemed to go 927362618 kilometers off track, they- I mean the more I think about it the more my question is,, how?? could an italian director who allegedly studied and prepared for the movie for years have conceived....this? It's disheartening more than anything. You can clearly see that the audience is not supposed to be dante enthusiasts OR people who want to get to know dante. It was presented as an attempt to make him more accessible, but the real audience is the average uncultured person who doesn't give a shit about learning new stuff. The movie is NOT made to give you a better or more accessible understanding of dante, it's made to make you turn off your brain, enjoy a few squallid fuck scenes, get disgusted a little, and all with the excuse that you're watching a movie about dante so you are Actually Not Wasting Time.
So. Do I recommend it? No. Not at all.
Sorry anon, invest your piracy skills in more worthy movies :/
And yes. We do see him taking a shit.
p.s.
if I had to point out ONE positive thing about the movie, it's Guido talking to Dante's lips rather than eyes for the whole fragmented minute that he was on screen. that was the one and only pinnacle in a vast plane (or rather abyss).
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scorcidipoesia · 2 months
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Che resti dentro il brivido di un momento che è valso la pena di vivere
prima di chiudere un sipario di questo cinema vuoto, dove sola ho guardato lo scorrere di un film.
Ora le sequenze sono squallide, e io resto a vedere scene che intuivo ma che tenevo lontane da me.
Seduta mi mordo le nocche delle mani e vedo gli attori muoversi.
Conosco il finale, lo stesso.
Sento anche le punte del dramma, le contorsioni, le asprezze.
Come se fossi ancora io l’attrice, quella rimasta con gli abiti di scena appesi nel camerino freddo.
Ora però vedo la scritta Exit tra le poltrone e sono io ad alzarmi e andare.
Non voglio più vedere, sono lontananze ormai, sono cose che non mi appartengono più,
vedo gesticolare e vivere persone sconosciute, nemmeno l’audio mi arriva.
Sono come svenuta in un cinema, unica spettatrice che pensava di essere la protagonista.
Scopro che il biglietto era l’ultimo, e l’abito di scena rattoppato
il tempo passato mi ha smagrito e le cuciture fatte in fretta si vedono.
Come nell’ultimo tempo, quando sai già tutto, mi alzo e prendo lo strascico di questa gonna larga.
Forse inciamperò correndo fuori, ma questo cinema è claustrofobico
e io sono di troppo anche nella solitudine, adesso.
Tatiana Andena
2008-2011 circa
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canesenzafissadimora · 2 months
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Ho molte storie cucite addosso: Ho le storie che mi hanno dipinto su misura gli ipocriti. Ho la vita di chi ha pensato di conoscermi abbastanza per potermi giudicare. Ho la storia di coloro che hanno solo dato uno sguardo a ciò che ero per poi trarre le loro squallide conclusioni. In realtà l'unica vera storia della mia vita, dei miei giorni trascorsi fino ad oggi la conosco solo io e solo ed esclusivamente quella mi sento cucita addosso. Stampata sulla pelle. Tatuata in ogni cicatrice dell'anima come un autentico sigillo. Tutto il resto e scusate la sincerità... Sono alterazioni mentali di gente che non ha capito un cazzo della sua di vita e pretenderebbe di capire qualcosa della mia!
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Silvia Nelli
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randomwriteronline · 3 months
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In some of his few restless dreams, Whexie forgives him.
He forgives him for his betrayal.
He forgives him for his weakness.
He forgives him for his cowardice.
In some of his dreams, Nidhiki kills him. In some, he doesn't.
He doesn't know if Whexie really would forgive him for doing what he did - for almost selling the city to the Dark Hunters to save his own skin first and foremost: he likes to think he would, because he knows Lhikan won't.
Lhikan will never forgive him.
He will take this grudge to his grave, clinging to it as hard as he can.
Because they were brothers before they were Mangai, and Nidhiki abandoned him when Whexie was torn away from them.
Oh, what an actor his brother is.
He is the leader of the Toa Metru, protector of the City of Legends, as they call it with no shortage of mockery in the peninsula; as he surveys the Matoran his Hau shines golden like the twin suns, as splendid as the Great Spirit himself; he is stalwart and stoic, sure of himself, a steady guide like a burning torch through the dark.
But Nidhiki remembers the other him: the bright shadow hiding away behind a white Calix, quiet and fearful. The Toa so shaken by the loss of his brothers that he could not run away from even the worst fights, fixated on trying to save anybody he could.
They were a team, the three of them. They were brothers.
But Whexie left and never returned.
He left, with a worried smile and reassurances of coming back.
They knew they would not see him again after the first decade.
Lhikan mourned him. Each day, after living as though nothing could affect him, he locked himself in his small, squallid home, and grieved where none could find him.
Nidhiki decided he would not die, or go missing, or disappear without a trace or a warning, and betrayed the whole city along with him.
And for that, Lhikan will never forgive him.
Yet in his dreams Whexie forgives him, because Whexie was his brother, and he would have understood.
In some way, he might have understood.
Mahtse would have kept him around, sullying the air with the bitterness between them as he covered the whole thing with a layer of professionalism, like geological eras piled on one another.
Sutau would have refused to have nothing more to do with him: he would have sunk briars in his arm in the hopes he would have to live with a painful reminder of his mistake forevermore.
Naho would have stared him down appalled with her frighteningly bright eyes, and her silence would have stung through his armor.
Tuyet would have killed him. Consumed him without remorse, another worthwhile stepping stone for her design.
Pyea would have simply gazed into him, blankly, a little sadly.
Tumul would have watched the Dark Hunters tear him apart.
Mackari would have encased him in the Archives, for stasis was the closest thing to death he could sentence him to; he would have left him as the highest exhibition of punishment, his only way to get revenge for something none of them were guilty of.
And Eyini...
He preferred not to think of Eyini.
(Nidhiki had met Eliminator a few times - he had been eyed by him, heard his horrible gargling laugh, his insinuations that he could feel himself back on the hunt for him soon.)
(Nidhiki had wondered, each time, what the fear in his eyes would have looked like if he had stolen the air from his lungs, leaving only droplets of humidity to fill them mercilessly until he was left agonizingly drowning on land.)
(Nidhiki had wondered, each time, how it would have felt to lean down on the dying bastard and ask him if he could feel around his many limbs the liquid protodermis of the Ga-Metru canals - where the body of his youngest brother had been thrown to be discovered, lifeless, as he floated face down, in a desecration and insult to the Kaukau he bore.)
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anchesetuttinoino · 1 month
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“L’Aifa riconosce finalmente quello che qualsiasi persona con la capacità di leggere una scheda tecnica avrebbe dovuto capire dall’inizio, da quello sciagurato dicembre 2020, quando, osannato come un Messia, il cosiddetto vaccino anticovid è arrivato.
Si trattava e si tratta di un farmaco sperimentale, sperimentato per un tempo assolutamente insufficiente, con delle sperimentazioni in doppio cieco che invece si vedevano benissimo, e che non aveva scritto in nessun punto della scheda tecnica di avere un qualche valore per evitare la trasmissione della malattia. Il cosiddetto green pass non aveva nessun senso. La gioia isterica con cui molti sprovveduti controllavano o si facevano controllare il green pass, non aveva nessun senso. Non aveva nessun senso l’isterico e ignobile odio scatenato contro di noi abbastanza intelligenti da capire l’inutilità e la pericolosità di questo cosiddetto vaccino.
Non avevano nessun senso le squallide e violente parole di David Parenzo che invitava a sputare sulla nostra pizza, Selvaggia Lucarelli che ci augurava di diventare poltiglia verde e un tale Andrea Scanzi che si augurava di vederci morire. Esigo le scuse di Mario Draghi, per le sue ridicole parole: «Muori e fai morire», e soprattutto per le vessazioni indecenti a chi rifiutava un intruglio privo di capacità di immunizzare, per aver costretto innumerevoli persone che adesso hanno effetti collaterali spaventosi a inocularsi questa roba per poter lavorare o salire sul mezzo pubblico. Muori e fai morire e se non muori ti faccio 100 euro di multa. Esiste un qualsiasi provvedimento di qualsiasi personaggio politico di qualsiasi epoca che raggiunga il livello di ridicolo dei 100 euro di Draghi per chi non muore?
Esigo le scuse degli Ordini dei Medici e in particolare del presidente dell’Ordine dei Medici di Torino dottor Guido Giustetto, esigo le sue scuse personalmente, perché il dottor Giustetto con commovente sprezzo del ridicolo ha messo la sua firma sotto una Pec che mi ingiungeva di farmi iniettare per immunizzarmi farmaci incapaci di immunizzare, quindi neanche lui nonostante la laurea in medicina è capace di leggere la scheda tecnica di un farmaco. Esigo le sue scuse personali per essersi permesso anche un richiamo in quanto, anche da sospesa in quanto non inoculata, stavo continuando a fare telemedicina.
Difficile infettare qualcuno da un’altra parte dell'Italia attraverso un computer. Quindi a questo punto è evidente che le regole contro i medici che rifiutavano la cosiddetta immunizzazione, non erano per la salvaguardia della salute pubblica, ma per la persecuzione del dissidente costretto alla fame. Questo è quanto di più ignobile i presidenti degli ordini potessero fare. Le alternative sono due: o i presidenti degli ordini dei medici hanno deficit cognitivi per cui non sono in grado di leggere la scheda tecnica di un farmaco, oppure stavano eseguendo ordini. Esigo le scuse del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per non aver difeso la libertà più elementare, quella del proprio corpo, libertà che molte dittature hanno osato ledere, come sarebbe stato suo dovere, anzi per aver dichiarato ufficialmente che a quelle libertà non bisognava appellarsi. Esigo le sue scuse al popolo italiano e anche le sue dimissioni sarebbero un gesto perbene.”
D.ssa Silvana De Mari
(La Verità -15 Agosto 2024)
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mancino · 5 months
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Con cosa posso trattenerti?
Ti offro strade difficili,
tramonti disperati
la luna di squallide periferie.
Ti offro le amarezze di un uomo
che ha guardato a lungo la triste luna.
Ti offro qualsiasi intuizione sia nei miei libri,
qualsiasi virilità o vita umana.
Ti offro la lealtà di un uomo
che non è mai stato leale.
Ti offro quel nocciolo di me stesso
che ho conservato, in qualche
modo – il centro del cuore che
non tratta con le parole, nè coi
sogni e non è toccato dal tempo,
dalla gioia, dalle avversità.
Ti offro il ricordo di una
rosa gialla al tramonto,
anni prima che tu nascessi.
Ti offro spiegazioni di te stessa,
teorie su di te, autentiche e
sorprendenti notizie di te.
Ti posso dare la mia tristezza,
la mia oscurità, la fame del mio cuore
cerco di corromperti con l’incertezza,
il pericolo, la sconfitta.
Jorge Louis Borges
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chez-mimich · 10 months
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THE OLD OAK
Per il suo ultimo film (almeno secondo le stesse recenti dichiarazioni del grande regista britannico), Ken Loach ha scelto di girare un film “in purezza”, come si direbbe per il vitigno di un un vino. “The Old Oak” infatti contiene tutti i temi cari a Loach, più uno: il proletariato e il sottoproletariato urbani post-industriali, la disoccupazione, la miniera, l’alcolismo, la povertà materiale e spirituale, ai quali qui aggiunge il tema capitale dei nostri tribolati giorni, l’immigrazione. The Old Oak è il vecchio e malandato pub di Durham, paesino del nord-est dell’Inghilterra, dove la chiusura delle miniere, oltre ad essere stata una tragedia epocale per l’economia del villaggio, era altresì stato un formidabile collante per la solidarietà e le lotte sindacali dei lavoratori. La “colliery”, ovvero la miniera di carbone, è stata per anni una costante nel panorama delle lotte sindacali dei lavoratori di quella parte del paese e, attorno ad esse, sono nate forme del tutto particolari di mutuo soccorso per il sostegno tra lavoratori, insieme anche iniziative ricreative e sociali che spesso ruotavano attorno al pub del luogo. TJ Ballanthyne è il proprietario di “The Old Oak” (la vecchia quercia), luogo che tiene insieme vecchi compagni di lavoro in miniera, ormai quasi derelitti e impoveriti dalle miserabili pensioni, che si ritrovano alla sera e nei giorni di festa per una pinta di birra come s’usa da quelle parti. A rompere quel delicato equilibrio è l’arrivo di poveri ancora più poveri di loro, in questo caso un nutrito gruppo di famiglie di migranti che fuggono dalla guerra in Siria. Tj Ballanthyne e un piccolo gruppo di frequentatori del pub decidono di mettere in piedi una sorta di mensa dei poveri per i nuovi arrivati, suscitando la protesta degli storici frequentatori che, benché anch’essi figli di un proletariato misero, sembrano ostili alle nuove povertà oltre ad essere, perché no, anche un po’ razzisti.
Il film di Loach, nella sua essenziale semplicità, è tutto qui e non è una pellicola per tutti,e non lo è, non solo per i motivi che si potrebbero pensare. Non lo è perché vedere un suo film è sempre un po’ come partecipare ad un rito purificatorio: ci si sottopone ad esso per ricordare a noi stessi che la Storia che stiamo vivendo è questa, o meglio che ancora oggi molti vivono in prima persona questa Storia, fatta di sussistenza, di squallide periferie e di miseria. Loach, nella sua sempre scarna narrazione filmica, supportata dalle eccellenti sceneggiature di Paul Laverty, punta questa volta il suo sguardo sull’assurdo conflitto tra due povertà, quella degli ex-minatori e quella dei migranti. Se c’è stata una strategia vincente nella destra in Europa e nel mondo occidentale, e quindi anche in Italia, è proprio stata quella di far pensare alle classi meno abbienti che il nemico sociale fosse quello più povero di loro. Gli ex minatori inglesi, come i proletari italiani, guardano ai migranti con diffidenza, se non proprio con odio. Quello è il loro “nemico”, non certo il grande capitalista, il facoltoso commerciante, il professionista affermato o l’evasore fiscale (figure che spesso coincidono). Se in un certo senso è normale che ciò accada, poiché fasce deboli della popolazione indigena e migranti si trovano nelle città a convivere negli stessi quartieri, la cosiddetta “coscienza di classe”, grande invenzione marxiana, attende solo di essere recuperata alla sua funzione, per far, finalmente, deflagrare un sano conflitto sociale, unica barriera possibile allo strapotere del liberismo delle destre. Un manifesto politico più che un film? Sì, bisogna ammettere che Ken Loach è un regista fieramente politico, forse l’ultimo rimasto, che parrebbe aver girato sempre lo stesso film, come monito della perenne ingiustizia sociale che avvelena (e ha sempre avvelenato) la nostra Storia. Forse sarà il suo ultimo film e quindi ne rimpiangeremo per sempre la dirittura morale e la sua sete di giustizia, ma anche la sua ineguagliabile poesia cinematografica. E come il “macchinista ferroviere” di Francesco Guccini sulla locomotiva, ci piace pensarlo ancora dietro la sua macchina da presa “lanciata bomba contro l’ingiustizia”.
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