#speriamo che non lo faccia
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Io penso che Sandrino abbia visto la S3 di Merltag e abbia proprio pensato "madonna con che faccia mo' lo faccio mettere con Laura. Vabbè famo di no"
#speriamo almeno#o ancora peggio: luna#nel senso che sono personaggi con uno spessore di 3mm che potrebbe sviluppare ma non come in merltag#quindi#speriamo che non lo faccia#un professtag#merltag
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per favore gr4v1n4 stia ZITTO
#FACCIA SILENZIO MADON#per una volta in vita sua#DOPPIA GUFATA QUA per favore#ieri comunque l'inviato di sky ha detto che nicobare ha una soglia del dolore cosi alta che quando si fa male non lo sente#per questo si infortuna 'poco' perche non sente i dolori e quindi va avanti uguale#e sto giro ha fatto uguale l'allenamento di spalletti era diverso e gli e' venuta sta roba dell'ematoma#ma i dottori hanno detto che dovrebbe recuperare in corsa come verratti l'altra volta#SPERIAMO perche siamo letteralmente m o r t i senza nicobare
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Forse dormo male perché ho paura di andare a dormire. Ho paura di scoprire come mi sentirò il giorno dopo.
La mia testa funziona un po' come una roulette russa. Posso svegliarmi felice e propositiva, ansiosa e nevrotica, depressa e stanca, angosciata e disperata, vuota e spenta, arrabbiata e tesa, instancabile e maniacale, iperattiva e iper-produttiva, pericolosamente impulsiva, iper-vigile ed iper-controllante...
Ci sono un bel po' di combinazioni, a volte si presentano addirittura insieme o si alternano nel corso della stessa giornata. Sono cose difficili da spiegare agli altri, persone che non se lo immaginano nemmeno come sia non avere il controllo dei propri pensieri e del proprio umore. Può sembrare così strano che, legittimamente, queste persone si ritraggono e minimizzano, anche se poi fa un male cane.
E mentre mi schiaccio per l'ennesima volta contro al pavimento, rannicchiata in attesa che l'uragano emotivo passi (perché a passare D. passano sempre, lo sai bene... il problema è rimanere vivi nel mentre)o che l'antidepressivo del momento faccia effetto (speriamo non paradosso questa volta), dalla mia pancia si irradiano rabbia, impazienza e frustrazione.
Certe volte odio la mia vita e mi domando se potrà mai essere normale. Odio questo blog che ultimamente si è ridotto ad uno stagno di rancore, paura e negatività. Odio che ogni punto d'arrivo nasconda in realtà l'ennesimo punto di partenza.
Sono stanca e arrabbiata, vorrei distruggere tutto, eppure, l'unica cosa che riesco a fare a pezzi è me stessa.
#sfogo#solitudine#salute mentale#disturbo dell'umore#ciclotimia#ansia#paura#paura del domani#paura di vivere#rabbia#odio#vita#frasi sulla vita#pensieri#psicofarmaci#russian roulette#fine#gif#adhd
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Rating: Mature
Fandom: Interview with the Vampire (tv show)
Relationships: Daniel/Armand
Characters: Daniel Molloy, Armand
Tags: Cosa succede quando Louis se ne va, Armand e Daniel parlano, Trasformazione di Daniel, Armand e Daniel lasciati da soli a casa
Lingua: Italiano
Sommario: Louis lascia soli Armand e Daniel. E questo è il racconto di quello che succede appena dopo. Almeno una delle tante versioni nella mia testa.
ooo
Louis aveva appena lasciato la stanza.
Dal momento in cui aveva incendiato il suo laptop a quando era sparito dalla sua vista era trascorsa una frazione di secondo impercettibile.
CONTINUA A LEGGERE SU AO3
ooo
Una veloce chiacchierata com’è d'uso dalle mie parti prima di augurarvi una (speriamo) buona lettura.
Il mondo creato dalla Rice non mi piace.
Chi mi conosce sa che per me è necessario sempre precisare certe cose, per la mia salute mentale.
In generale non mi piace il suo modo di scrivere, non mi piacciono molte delle cose che i personaggi da lei creati fanno e dicono e, nei libri, non mi riesce proprio di vederci quello che ci si dovrebbe vedere, che molti vedono. Le storie d’amore lì dentro ai miei occhi non sono storie d’amore e il racconto si concentra più su temi che per come vengono trattati sarebbe meglio non trattare affatto.
Non sto qui a precisare, ma ci sono scene all’interno dei libri della Rice che hanno risvolti e reazioni dei personaggi per me inqualificabili.
E partendo da quella base ho sempre fatto fatica a trovare interessanti sia dinamiche che personaggi delle Vampire Chronicles.
Quanto ho appena affermato cambia radicalmente quando andiamo a parlare della serie televisiva creata ispirandosi ai lavori della Rice.
Chi ha letto le mie impressioni sulla serie (se vi interessano le trovate su STIGAMES) sa che il discorso è molto più ampio di quello che posso fare qui, ma in sostanza la serie mi ha stregato.
La serie ha finalmente creato, per me, dei personaggi interessanti, pieni di sfaccettature e soprattutto NON DI GIOVANISSIMA ETÀ, cosa che in un vampiro io NON posso concepire.
La serie ha corretto certe cose, ne ha tolte altre, ha modificato al meglio altre ancora.
Come Hannibal nei confronti dei libri di Harris, anche la serie di Interview with the Vampire è una lunga fanfiction ispirata ai lavori della Rice.
E quello ha cambiato tutto, per me.
Continuo a ripeterlo perché il PER ME è importante.
Queste sono tutte opinioni personali.
Inoltre la serie mi ha dato anche la curiosità per andare a leggermi parte delle opere originali di cui ho elencato solo alcuni enormi difetti, ma che non avrei mai letto altrimenti.
Le varie versioni di Lestat e Louis conosciute finora non avevano mai destato il mio interesse.
La serie ha cambiato anche questo.
Veniamo ora a ciò che ho scritto io.
Riguarda Daniel e Armand che, al momento, trovo la coppia con le dinamiche più affascinanti.
Perché per me Louis e Lestat sono risolti, la serie è stata perfetta in quel senso e non sento il bisogno di aggiungere nulla.
Su Daniel e Armand invece c’è ancora TANTO da dire. E non vedo l’ora che la serie lo faccia.
Nel frattempo però sono qui a chiedermi che cos’hanno combinato quei due che noi non abbiamo ancora visto.
Anche in questo caso mi riferisco al Daniel e all'Armand della serie e, non serve specificarlo ma lo faccio lo stesso, il Daniel non giovane, che io trovo un personaggio infinitamente più interessante e affascinante della sua versione giovane nella serie stessa.
Perciò per me sono questi due personaggi ad interagire sempre e comunque.
Io spero tantissimo di poter vedere una versione riveduta e corretta di Devil’s Minion fornita dal team di sceneggiatori della serie che fino ad ora ha fatto un lavoro egregio. E il mio desiderio è che il Devil’s Minion della serie cominci dal punto in cui siamo adesso, senza andare a toccare mai più il Daniel giovane.
Questa è la mia speranza, poi si vedrà.
Ma tutto quanto scriverò riguarda loro due, perciò chiaro che chi ha deleterie ed infantili idee sul fatto che quel Daniel è troppo vecchio per quell'Armand o cavolate tristi di questo tipo può astenersi subito dal leggere perché al mio Armand quel Daniel lì piace e piace pure tanto.
Anche perché, vorrei vedere, cosa c'è che può non piacere?
Stabilito ciò poi c'è da dire che per me il mondo delle fanfictions è creatività a tutto tondo e spesso mi prendo libertà per quanto riguarda regole e ambiente che circondano i personaggi; anche perché la serie è meravigliosa e chi vuole immergersi nel vero racconto può guardarsi quella, ciò che scrivo io è solo un minimo tentativo di mettere nero su bianco quello che mi gira per la testa e mi piacerebbe vedere su schermo.
Ma sono certə che questi sceneggiatori mi stupiranno immaginandosi le cose cento volte meglio.
Nell'attesa della terza stagione questo è il mio contributo al rapporto tra Armand e Daniel.
Ne ho altre nella mia testa di versioni possibili di quanto accaduto a Dubai dopo che Louis è uscito di scena, ma al momento ho messo giù solo questa, la più breve e la più "ragionata".
Mi piace dare la mia personale versione della vampirizzazione e dei poteri che hanno i vampiri e quindi troverete alcune capacità vampiresche di cui non ho assolutamente la certezza o che ho inventato di sana pianta perché mi facevano comodo.
Come mi piace sempre ricordare: qui non c’è nulla di vero tranne i sentimenti e le emozioni.
Buona lettura!
Len
#Fanfictions#Interview with the Vampire#IWTV#Iwtv amc#Devil’s Minion#Interview with the Vampire amc#Len Irusu#Leniam#Daniel Molloy#Armand#lingua italiano#scrittura
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In attesa di succose rivelazioni
Lo so. Penserete ch'io sia monotono. Ma la colpa è mia solo in parte. Dico davvero.
Parliamo di Lupin III. La quinta serie si chiude con un colpo di scena del tutto inaspettato. Si scopre infatti che quella che si credeva essere la sua vera faccia è in realtà una maschera. Io mi aspettavo che nella sesta serie si proseguisse sulla scia di questa rivelazione croccante. Invece i primi episodi parlano della sfida con un discendente di Sherlock Holmes. E di altre cose che non c'entrano un ghezzo. Per sperare in qualcosa di ghiotto, occorre aspettare fino al tredicesimo episodio. Prelude infatti a qualche ulteriore interessante rivelazione. O all'ennesima delusione. Speriamo bene.
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Sviluppo nell'uso dell'AI in ambito medico per diagnosi e cura
Intelligenza artificiale applicata alla nostra salute, dallo screening alla pillola: una nuova sanità. Giorgio Sesti, presidente Simi: prematuro pensare che possa sostituire un internista in una diagnosi, ma può accelerare la scoperta di molecole farmacologiche. Il tempo, breve, di mettere insieme le ricerche sparse nel mondo, verificare le prime sperimentazioni, analizzare i benefici accanto ai possibili danni e l’intelligenza artificiale in medicina è già realtà. Quello che ci circonda è molto più concreto e fattivo di quanto si potesse immaginare solo poco più di un anno fa. La disponibilità di dati in ambito medico è cresciuta enormemente così come le fonti da cui essi provengono. Accanto ai dati tradizionali, dalle cartelle cliniche ai database genetici, sono sempre più disponibili quelli che arrivano da testi, immagini, suoni, sensori. «Gli algoritmi in ambito medico – spiegano gli esperti dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano – sono usati per interpretare questa enorme mole di dati e per identificare possibili relazioni di causa-effetto tra i dati e le patologie di cui un paziente soffre. Il campo nel quale si sono fatti più progressi in termini di utilizzo dell’intelligenza artificiale come supporto per i medici è quello diagnostico. Un’altra area sulla quale si sta lavorando molto è quella legata ai sistemi di predizione, in grado di identificare possibili patologie ancora prima che queste si manifestino». La codificazione dell’uso della AI nel campo della salute, dunque, ha subito una brusca accelerazione. Dai laboratori, dagli spazi della sperimentazione è praticamente arrivata al letto del paziente. Tanto che l’Oms, in pochi mesi, da gennaio a ottobre, si è espressa oltre tre volte sulla materia. L’ultima, un paio di settimane fa: una nuova pubblicazione elenca le principali considerazioni normative sull’intelligenza artificiale per la salute. La pubblicazione mira a delineare i principi chiave che i governi possono seguire per sviluppare nuove linee guida o adattare quelle esistenti. Viene sottolineato che con la crescente disponibilità di dati sanitari e il rapido progresso delle tecniche analitiche gli strumenti di intelligenza artificiale potrebbero trasformare il settore sanitario. L'evoluzione
Nuovi percorsi diagnostici, terapie e ricadute economiche vanno, ovviamente, di pari passo. La ricerca tenta di “armonizzarle” e noi speriamo lo faccia tenendo presente la tutela del paziente. Certo è che volano sia le sperimentazioni che il giro d’affari. In campo sanitario si stima che il settore dell’AI passerà dai 15 miliardi di dollari del 2023 a 103 miliardi di dollari entro il 2028. All’attivo, tra i successi, abbiamo, per esempio, progressi nella diagnostica predittiva, compresa quella precoce di un tumore come quello del pancreas. Ma anche la creazione di un antibiotico (la molecola è stata battezzata Halicin) efficace contro l’antibiotico-resistenza. Nonostante i risultati positivi tra i camici bianchi non si nasconde il timore che questa rivoluzione possa essere mal interpretata. Imboccata come scorciatoia sia diagnostica che terapeutica. Da qui la profonda discussione che ha voluto affrontare la Società italiana di Medicina interna (Simi), circa 5 mila iscritti, durante il recente congresso a Rimini. «L’AI – spiega il professor Giorgio Sesti, presidente della Simi – sta entrando prepotentemente nel campo della medicina. Ritengo però prematuro pensare che possa sostituire il medico internista nel porre diagnosi e consigliare la terapia più appropriata, ma potrà contribuire a perfezionare gli strumenti a disposizione per l’apprendimento, l’aggiornamento, la formazione sul campo tramite le simulazioni, la diagnostica avanzata. Le sue applicazioni possono accelerare la scoperta di nuove molecole farmacologiche e lo sviluppo di indagini per la diagnosi precoce di patologie croniche». La maggior parte di queste applicazioni sperimentali riguarda la radiologia (avanzate sono le applicazioni dell’AI alla mammografia, per lo screening oncologico), ma anche in medicina interna, oftalmologia e in ambito gastro-enterologico. «È necessario – aggiunge Sesti – formare una generazione di “medici cyborg”, cioè medici con competenze informatiche avanzate, per facilitare e avvicinare le nuove generazioni all’uso di certi strumenti. Negli Usa li chiamano “information specialist”. Sono questi i colleghi del futuro specialisti in AI in grado di dialogare con gli sviluppatori, di guidarli dando loro delle specifiche». L’intelligenza artificiale potrebbe, in tempi brevi, entrare in uso anche per prevedere chi è a rischio di arresto cardiaco improvviso: è stato sviluppato un prototipo da ricercatori francesi usando le cartelle cliniche elettroniche di 25.000 persone morte improvvisamente e di 70.000 persone ricoverate per arresto cardiaco che non sono morte a Parigi, in Francia, e a Seattle, a Washington. «La morte cardiaca improvvisa rappresenta dal 10% al 20% delle morti complessive. Prevederla è difficile e gli approcci usuali non riescono a identificare le persone ad alto rischio» spiega Xavier Jouven del Centro di Ricerca Cardiovascolare di Parigi. L’AI sta, inoltre, rivoluzionando molti campi dell’odontoiatria. «Si aprono nuovi scenari – fa sapere il professor Stefano Scavia, docente all’Università Bicocca di Milano – Arriveremo al punto in cui sarà possibile far leggere e interpretare a un algoritmo delicati esami diagnostici con una visione multi-disciplinare. Una diagnosi che non analizzerà più solamente il cavo orale ma lo stato di salute fisico complessivo del paziente». Attraverso complessi software, è possibile valutare con modelli virtuali e scansioni. «Vi saranno – aggiunge Scavia – prevedibili evoluzioni dalla diagnostica per immagini alla progettazione di ponti e corone o ancora ai trattamenti rigenerativi e alla cura della parodontite». Read the full article
#antibiotico#diagnosimalattie#GiorgioSesti#intelligenzaartificiale#MarioNegridiMilano#nuovasanità#nuovifarmaci#parodontite#radiologia
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"ANTIDOTO", il primo singolo di LENÙ
Da venerdì 18 ottobre 2024 sarà in rotazione radiofonica "ANTIDOTO", il primo singolo di LENÙ, già disponibile sulle piattaforme digitali dall'11 ottobre.
"Antidoto" è un brano che parla di un amore ormai finito da tempo ma che con il passare degli anni continua a lasciare il segno. Il testo parla di tirare fuori tutto il dolore e la rabbia che, sicuramente, fanno parte di ognuno di noi quando speriamo in qualcosa che in realtà non c'è. Il messaggio che vuole lanciare questa canzone è di avere la forza di volontà necessaria a raggiungere i propri obiettivi. Associare la felicità ad una persona è un evento che accade nella maggior parte dei casi, ed è proprio questo l'errore: non dobbiamo mai far dipendere la nostra felicità da qualcuno. Questo racconto è solo una metafora per far capire che non bisogna forzare qualcosa che non funziona. La vita, come i sentimenti, sono imprevedibili e tutto può succedere. Ogni cosa accade a suo tempo, l'importante è lasciare che la vita faccia il proprio corso.
Spiega l'artista a proposito del brano: «Mi sento soddisfatta e felicissima perché è il mio primo inedito. Mi sono impegnata tanto e senza l'aiuto della mia scuola di canto non ci sarei riuscita. Sono molto emozionata e aspettavo questo momento da tanto. Da RC VOCE PRODUZIONE ho imparato ad andare oltre la mia zona confort e sono riuscita a tirare fuori un brano molto interessante. Ho voluto usare il termine "catalettico" proprio perché il testo è nato così: sembravano parole in una nota del mio telefono che piano piano hanno preso forma.
Io ho delle cicatrici sul braccio, sono delle punture di zanzare che da piccola non smettevo mai di toccare e mia mamma mi diceva sempre: "Smettila di toccarle altrimenti ti rimarrà per sempre la cicatrice", eppure io continuavo imperterrita non volendo capire che aveva ragione e che se avessi smesso di togliere la crosticina ogni volta a quest'ora non soffrirei così tanto per queste cicatrici che si vedono Vorrei che questa canzone possa spingere ad una forza che spesso pensiamo di non avere o che sottovalutiamo: bisogna credere in se stessi e non smettere mai di credere in quello che ci fa stare bene.
Ho citato Seneca perché è un autore latino che mi ha colpito particolarmente, l'ho sentito molto vicino al modo per me giusto di affrontare le situazioni e la vita, mi aiuta in questo anche la filosofia ma il discorso del dolore di Seneca mi ha colpita particolarmente».
Biografia
Eleonora Ziccarelli, in arte Lenù, ha scelto questo nome perché un giorno alcuni amici hanno iniziato a chiamarla così, e lei ha apprezzato la loro creatività. Inoltre, questo soprannome le ricorda il nome di sua madre. Ha intrapreso gli studi universitari presso la facoltà di Lettere Moderne e studia pianoforte e violino in conservatorio sin da bambina. Il suo sogno più grande, fin da piccola, è sempre stato il canto. A tal punto che, come primo regalo a Babbo Natale, ha chiesto un microfono delle Winx, che conserva gelosamente insieme a un video ricordo. La persona che è oggi lo deve ai suoi genitori, che l'hanno sempre supportata e hanno fatto sacrifici per permetterle di realizzare, passo dopo passo, i suoi sogni.
A soli 3 anni ha iniziato a studiare canto e, dopo qualche tempo, è entrata a far parte del Piccolo Coro del Teatro A. Rendano, diretto da Maria Carmela Ranieri, con la quale ha avuto la fortuna di fare numerose esperienze, tra cui esibirsi sul palco dell'Ariston di Sanremo all'età di 12 anni. Successivamente ha incontrato Cecilia Cesario ed è riuscita a entrare nella sua scuola di canto, RC Voce Produzione, dove ha scoperto la sua identità artistica e una parte di sé che non immaginava: la scrittura. Ha sempre amato scrivere e comporre, ma non pensava che questo potesse diventare un elemento essenziale della sua musica. Lenù ama ascoltare diversi generi musicali, leggere, scrivere e, soprattutto, viaggiare con la fantasia.
"Antidoto" è il singolo d'esordio di Lenù disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dall' 11 ottobre 2024 e in rotazione radiofonica da venerdì 18 ottobre.
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"ANTIDOTO", il primo singolo di LENÙ
Da venerdì 18 ottobre 2024 sarà in rotazione radiofonica "ANTIDOTO", il primo singolo di LENÙ, già disponibile sulle piattaforme digitali dall'11 ottobre.
"Antidoto" è un brano che parla di un amore ormai finito da tempo ma che con il passare degli anni continua a lasciare il segno. Il testo parla di tirare fuori tutto il dolore e la rabbia che, sicuramente, fanno parte di ognuno di noi quando speriamo in qualcosa che in realtà non c'è. Il messaggio che vuole lanciare questa canzone è di avere la forza di volontà necessaria a raggiungere i propri obiettivi. Associare la felicità ad una persona è un evento che accade nella maggior parte dei casi, ed è proprio questo l'errore: non dobbiamo mai far dipendere la nostra felicità da qualcuno. Questo racconto è solo una metafora per far capire che non bisogna forzare qualcosa che non funziona. La vita, come i sentimenti, sono imprevedibili e tutto può succedere. Ogni cosa accade a suo tempo, l'importante è lasciare che la vita faccia il proprio corso.
Spiega l'artista a proposito del brano: «Mi sento soddisfatta e felicissima perché è il mio primo inedito. Mi sono impegnata tanto e senza l'aiuto della mia scuola di canto non ci sarei riuscita. Sono molto emozionata e aspettavo questo momento da tanto. Da RC VOCE PRODUZIONE ho imparato ad andare oltre la mia zona confort e sono riuscita a tirare fuori un brano molto interessante. Ho voluto usare il termine "catalettico" proprio perché il testo è nato così: sembravano parole in una nota del mio telefono che piano piano hanno preso forma.
Io ho delle cicatrici sul braccio, sono delle punture di zanzare che da piccola non smettevo mai di toccare e mia mamma mi diceva sempre: "Smettila di toccarle altrimenti ti rimarrà per sempre la cicatrice", eppure io continuavo imperterrita non volendo capire che aveva ragione e che se avessi smesso di togliere la crosticina ogni volta a quest'ora non soffrirei così tanto per queste cicatrici che si vedono Vorrei che questa canzone possa spingere ad una forza che spesso pensiamo di non avere o che sottovalutiamo: bisogna credere in se stessi e non smettere mai di credere in quello che ci fa stare bene.
Ho citato Seneca perché è un autore latino che mi ha colpito particolarmente, l'ho sentito molto vicino al modo per me giusto di affrontare le situazioni e la vita, mi aiuta in questo anche la filosofia ma il discorso del dolore di Seneca mi ha colpita particolarmente».
Biografia
Eleonora Ziccarelli, in arte Lenù, ha scelto questo nome perché un giorno alcuni amici hanno iniziato a chiamarla così, e lei ha apprezzato la loro creatività. Inoltre, questo soprannome le ricorda il nome di sua madre. Ha intrapreso gli studi universitari presso la facoltà di Lettere Moderne e studia pianoforte e violino in conservatorio sin da bambina. Il suo sogno più grande, fin da piccola, è sempre stato il canto. A tal punto che, come primo regalo a Babbo Natale, ha chiesto un microfono delle Winx, che conserva gelosamente insieme a un video ricordo. La persona che è oggi lo deve ai suoi genitori, che l'hanno sempre supportata e hanno fatto sacrifici per permetterle di realizzare, passo dopo passo, i suoi sogni.
A soli 3 anni ha iniziato a studiare canto e, dopo qualche tempo, è entrata a far parte del Piccolo Coro del Teatro A. Rendano, diretto da Maria Carmela Ranieri, con la quale ha avuto la fortuna di fare numerose esperienze, tra cui esibirsi sul palco dell'Ariston di Sanremo all'età di 12 anni. Successivamente ha incontrato Cecilia Cesario ed è riuscita a entrare nella sua scuola di canto, RC Voce Produzione, dove ha scoperto la sua identità artistica e una parte di sé che non immaginava: la scrittura. Ha sempre amato scrivere e comporre, ma non pensava che questo potesse diventare un elemento essenziale della sua musica. Lenù ama ascoltare diversi generi musicali, leggere, scrivere e, soprattutto, viaggiare con la fantasia.
"Antidoto" è il singolo d'esordio di Lenù disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dall' 11 ottobre 2024 e in rotazione radiofonica da venerdì 18 ottobre.
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"ANTIDOTO", il primo singolo di LENÙ
Da venerdì 18 ottobre 2024 sarà in rotazione radiofonica "ANTIDOTO", il primo singolo di LENÙ, già disponibile sulle piattaforme digitali dall'11 ottobre.
"Antidoto" è un brano che parla di un amore ormai finito da tempo ma che con il passare degli anni continua a lasciare il segno. Il testo parla di tirare fuori tutto il dolore e la rabbia che, sicuramente, fanno parte di ognuno di noi quando speriamo in qualcosa che in realtà non c'è. Il messaggio che vuole lanciare questa canzone è di avere la forza di volontà necessaria a raggiungere i propri obiettivi. Associare la felicità ad una persona è un evento che accade nella maggior parte dei casi, ed è proprio questo l'errore: non dobbiamo mai far dipendere la nostra felicità da qualcuno. Questo racconto è solo una metafora per far capire che non bisogna forzare qualcosa che non funziona. La vita, come i sentimenti, sono imprevedibili e tutto può succedere. Ogni cosa accade a suo tempo, l'importante è lasciare che la vita faccia il proprio corso.
Spiega l'artista a proposito del brano: «Mi sento soddisfatta e felicissima perché è il mio primo inedito. Mi sono impegnata tanto e senza l'aiuto della mia scuola di canto non ci sarei riuscita. Sono molto emozionata e aspettavo questo momento da tanto. Da RC VOCE PRODUZIONE ho imparato ad andare oltre la mia zona confort e sono riuscita a tirare fuori un brano molto interessante. Ho voluto usare il termine "catalettico" proprio perché il testo è nato così: sembravano parole in una nota del mio telefono che piano piano hanno preso forma.
Io ho delle cicatrici sul braccio, sono delle punture di zanzare che da piccola non smettevo mai di toccare e mia mamma mi diceva sempre: "Smettila di toccarle altrimenti ti rimarrà per sempre la cicatrice", eppure io continuavo imperterrita non volendo capire che aveva ragione e che se avessi smesso di togliere la crosticina ogni volta a quest'ora non soffrirei così tanto per queste cicatrici che si vedono Vorrei che questa canzone possa spingere ad una forza che spesso pensiamo di non avere o che sottovalutiamo: bisogna credere in se stessi e non smettere mai di credere in quello che ci fa stare bene.
Ho citato Seneca perché è un autore latino che mi ha colpito particolarmente, l'ho sentito molto vicino al modo per me giusto di affrontare le situazioni e la vita, mi aiuta in questo anche la filosofia ma il discorso del dolore di Seneca mi ha colpita particolarmente».
Biografia
Eleonora Ziccarelli, in arte Lenù, ha scelto questo nome perché un giorno alcuni amici hanno iniziato a chiamarla così, e lei ha apprezzato la loro creatività. Inoltre, questo soprannome le ricorda il nome di sua madre. Ha intrapreso gli studi universitari presso la facoltà di Lettere Moderne e studia pianoforte e violino in conservatorio sin da bambina. Il suo sogno più grande, fin da piccola, è sempre stato il canto. A tal punto che, come primo regalo a Babbo Natale, ha chiesto un microfono delle Winx, che conserva gelosamente insieme a un video ricordo. La persona che è oggi lo deve ai suoi genitori, che l'hanno sempre supportata e hanno fatto sacrifici per permetterle di realizzare, passo dopo passo, i suoi sogni.
A soli 3 anni ha iniziato a studiare canto e, dopo qualche tempo, è entrata a far parte del Piccolo Coro del Teatro A. Rendano, diretto da Maria Carmela Ranieri, con la quale ha avuto la fortuna di fare numerose esperienze, tra cui esibirsi sul palco dell'Ariston di Sanremo all'età di 12 anni. Successivamente ha incontrato Cecilia Cesario ed è riuscita a entrare nella sua scuola di canto, RC Voce Produzione, dove ha scoperto la sua identità artistica e una parte di sé che non immaginava: la scrittura. Ha sempre amato scrivere e comporre, ma non pensava che questo potesse diventare un elemento essenziale della sua musica. Lenù ama ascoltare diversi generi musicali, leggere, scrivere e, soprattutto, viaggiare con la fantasia.
"Antidoto" è il singolo d'esordio di Lenù disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dall' 11 ottobre 2024 e in rotazione radiofonica da venerdì 18 ottobre.
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Sulla domanda riguardo Carlos e i normie italiani, io sono lombarda e dalle mie conoscenze al bar + qualche collega/amico/amici di papà etc è lì? non è che odiato, non è neanche amato, è riconosciuto come un pilota middle of the pack nel modo più neutro del termine, toh, dicono che si lamenta un po' troppo a volte, si spera che faccia bene per la squadra nessuno che conosco si è strappato le vesti che se ne va, imo, è uno di quei piloti che non ci ricorderemo nemmeno, ne carne ne pesce, è lì, veste i nostri colori speriamo che faccia bene ma dall'anno prossimo si andrà avanti senza un sussulto, che, imo, è peggio, che essere odiato andarsene nella completa indifferenza
GIULIA U DIDNT HAVE TO KICK HIM HE'S ALREADY DOWN... però hai ragione... Ricordo vagamente (?) fosse stato ben ricevuto nel 2021 quando effettivamente ha abuto una buona stagione però poi è rimasto lì, nel 2022 ovviamente è stato eclissato da Charles. L'anno scorso non ho seguito niente di niente però il fatto che sia stato rimpiazzato da uno come Lewis fa si che automaticamente il fan medio non se ne faccia un problema del fatto che se ne vada. Cioè nessuno lo voleva cacciare ma se ne son fatti una ragione.
#screwdriver-and-souffle#però la volta che si è presentato a Jeddah con l'IV ancora infilato nella mano... worked on me i must say....#quando soffre è così. affascinante#elle asks
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Ancora viva
Oggi sono uscita a fare la spesa e a fare la ricarica per internet ma sembra che il mio operatore sia un po' lento ad accorgersi della ricarica quindi non so esattamente a quali condizioni sto navigando e quali sorprese avrò, al momento manca tutta la ricarica e l'euro e 40 di credito residuo, speriamo che non sarà necessario dover nuovamente uscire a fare una nuova ricarica perchè potrei non essere in grado di uscire nuovamente per giorni e non esattamente per colpa del caldo...
In effetti si, era necessario aggiungere credito perché il non aver ricaricato entro la scadenza ha fatto scattare costi aggiuntivi, anche se non ho utilizzato internet prima della ricarica (non sapendo che avrei potuto navigare a semi credito fino alla nuova ricarica) Quindi, al di là del Microsoft down c'è stata una vera e propria volontà di bloccare e fare danno, perché il grande dio che tutto vede, tutto sa e tutto tocca mi aveva preparato lo scherzetto, soprattutto per me che non guido e che rischio di farmi ammazzare ogni volta che esco di casa! Pensare di avere credito e invece ritrovarmi punto e a capo avrebbe dovuto dargli grande soddisfazione, con questo caldo, i negozi chiusi e comunque lontani chilometri... E invece ho utilizzato gli ultimi 6 euro della prepagata e ho potuto comodamente da casa aggiungere credito, alla faccia dello stronzo che a tutti rompe le scatole e tutti deruba!
E ancora una volta, come nelle migliori delle favole, la fata buona ha trasformato in un danno minore la maledizione scagliata dal feroce stregone maligno...!
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Il giorno delle 4 atomiche di Tarkovskij
Ore 12:30
"Tutta la vita in attesa di questo momento" si dice il tipo, mentre stanno attendendo 4 atomiche esplodere. Non si sa dove, non si sa precisamente QUANDO, ma sappiamo che è finita.
Il film di Tarkowski (che alla fine con Bergman ha in comune giusto ambientazione, qualche dialogo e gli attori) è una lunga attesa verso la fine. Fine che sarebbe arrivata comunque (non si muore, in fondo) ma che giunge inattesa. Più inattesa del solito, più che altro, perché ben pochi han la fortuna di conoscere il momento in cui se ne andranno. Che poi, fortuna? Se mi avessero detto Tu morirai a 86 anni, l'avrei presa meglio? Non avrei forse contato i minuti, gli anni, i giorni, e pianto per ogni giornata mandata a fanculo da ormoni, umore, noia, caso, sfiga? Sono più le giornate mandate a fanculo che quelle memorabili.
In un altro film visto poco tempo fa il protagonista elencava i gesti usuali (entrare in casa, posare le chiavi, sedersi, vedere la tv e via dicendo) e si lamentava, dapprincipio, di questo continuo ripetersi dei gesti. Poi si chiedeva se, in fin dei conti, la vita non fosse proprio quei gesti e che fosse strano quando NON li si faceva. Chi ha detto che la vita è l'avventura, il caos, l'imprevisto? Perché la vita non è sedersi e scrivere sul blog, stendere i vestiti, rimetterli nell'armadio, lavare i piatti?
Siamo piccole formiche insignificanti. nasciamo e muoriamo e nel mezzo non sappiamo che farcene, quindi riempiamo il tempo con il nulla. Questo nulla mi pesa, ma non riesco a sostituirlo con un QUALCOSA (non dico un TUTTO). Quel qualcosa lontano, poi, non diverrebbe a sua volta nulla, dopo poche ripetizioni ravvicinate? Se vado a Tokyo (che mi piacerebbe) dopo un po', non sarebbe poi uguale a Palinuro?
certo, a Tokyo posso spendere soldi in mille modi.
Certo, i soldi io non li ho. Quindi il tempo sarebbe speso per guadagnare soldi da spendere per provare esperienze tutte legate ad un consumismo.
È meglio? Peggio? Uguale?
Ho ancora l'effetto sopresa in me?
Quando stavo a Bologna (ma pure a Milano, spesso) vivo nel costante stupore di poter decidere cosa fare nella mia vita. Non programmavo nulla, conoscevo tante persone, vivevo alla giornata. Era meglio o peggio alla sicurezza e alla noia di oggi? Direi meglio. Ma tornerei indietro? No. Ma forse è no solo perché non ne sono capace più. Sono comoda nella mia noia. Tutto ciò che mi fa incazzare è anche tutto ciò che riesco a tollerare.
Sono già vecchia? Cos'è la vecchiaia?
Ho fame. Vado a mangiare.
Ore 17
Mi chiedo se non sarebbe il caso di mettere via le pinze. È come se andassi in loop mentale, non mi fano combinare nulla. Sto davanti alla tv ma spesso non mi concentro, oppure non faccio proprio niente e continuo a togliermi peli che manco ho (mi scortico la faccia la metà delle volte). La sera può avere senso perché mi aiutano a non addormentarmi... ma il resto del tempo sono un peso.
Ho visto un paio di cartoni animati, speso 500 euro per il telefono (e speriamo che la cosa sia finalmente risolta). Non so se continuare a guardare i cartoni o se uscire.
Deboroh è qui ai piedi che fa il gatto di compagnia (è nel periodo in è molto comunicativo).
Con Prozis c'è un nuovo progetto che parte da lunedì e comunque in generale va tutto ok (per fortuna, altrimenti saremmo diventati Amish visto che si è rotto praticamente tutto.
Alfredo ovviamente dorme. Playstation o Ko, playstation o KO. Se mi avessero raccontato che sarebbe andata così, chissà se avrei preso strade diverse. Non che abbia molta importanza saperlo: non sarei stata contenta lo stesso.
Leggevo di occidentali (americani) che vanno a vivere a Tokyo per distanziarsi maggiormente dalla loro vita. Non tanto per una distanza chilometrica, quanto per una distanza concettuale. Tokyo ed in generale la vita giapponese sono così lontani dal nostro modo di pensare, che pure il quotidiano diventa estraneo. Quindi la distanza dal me che non voglio essere si acuisce.
Sembrerebbe interessante andare a vivere laggiù. Sembrerebbe calzare a come mi sento io da talmente tanto tempo che mi sembra da sempre.
Finito Zankyou no Terror, non so manco come sia stato possibile. 11 episodi di nulla. Certo, dà un minimo di soddisfazione sapere qualcosa del Giappone e potere quindi capire le intenzioni dei lavori che vedi, ma comunque dei militari, le bombe atomiche, la guerra e degli esperimenti sui bambini ne ho piene le balle.
Ho sonno. Torno davanti alla tv, forse.
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Champions League 2023/2024: il Napoli gioca da Napoli
L'andata degli ottavi di finale della Champions League 2023/2024 vede gli azzurri dell'appena arrivato Calzona pareggiare contro il Barcellona di Xavi. Succede tutto nel secondo tempo dove prima il Barca passa in vantaggio con Robert Lewandoski mentre il pareggio azzurro porta la firma del solito Victor Osimhen. Tutto rimandato al ritorno dove nella città catalana, il Napoli dovrà fare l'impresa. Champions League 2023/2024: la gara degli azzurri Ci eravamo lasciati con Mazzarri a cui avevamo chiesto un gesto di onore che non è arrivato ed allora AdL ha deciso per l'unica direzione possibile: far tornare sulla panchina i tre quarti dello staff tecnico che ha vinto lo scudetto e la differenza si è vista. Napoli in palla. Gioco verticale e non orizzontale, raddoppio sulle fasce , profondità in attacco , squadra più corta in campo. Oggi i calciatori che sembravano aver dimenticato come si gioca al calcio, invece tutti nessuno escluso oggi ha fatto la sua parte. Infine Osimhen: ne hanno dette tante ma la verità è che quando c'è, incide. Speriamo adesso che Sinatti faccia la sua parte e li faccia correre… in tutti i sensi. Forse stasera un po' così così la difesa con qualche centrocampista che non era in posizione. Il futuro Partita, quindi, dove finalmente gli azzurri hanno giocato e soprattutto chiuso il Barcellona durante il secondo tempo nella loro area di rigore. Buoni i cambi, ottimo Anguissa nel secondo tempo (dopo primi 45 minuti horror) e soprattutto si è vista la voglia di lottare per vincere la partita. Tutto questo ci fa ben sperare. Adesso sotto col campionato visto che possiamo ancora recuperare. Ad Maiora Read the full article
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- Cos'è quella faccia Lloyd, i "bassi" della vita? Gli alti arriveranno presto, tu mi insegni.
- Nessun alto o basso, Sir: una lettera.
- È per me? Speriamo sia una vocale Lloyd, sai bene quanto io odi le consonanti.
- Lei ha sempre voglia di scherzare Sir, la lettera è per il sottoscritto. Purtroppo temo di doverla lasciare.
- Come mai Lloyd, hai trovato un Sir più Sir di me?
- Magari Sir, magari. Le ho mai detto che ho lontane origini ucraine? Ebbene la patria mi chiama: domani parto per il fronte. La guerra Sir.
- Non sei troppo vecchio per queste cose Lloyd?! A malapena ti reggi in piedi.
- Evidentemente hanno finito la carne da cannone e arruolano tutti Sir.
- Mi spiace. Ah, una cosa Lloyd.
- Mi dica Sir.
- Prima di andartene metti un annuncio per un nuovo maggiordomo, anzi meglio una governante. Massimo trent'anni e un seno generoso.
- "Donna tettona fava biberona". Nel senso del latte Sir.
- La tua ultima perla di saggezza, Lloyd.
- Le mancheranno, Sir?
- Non lo so, fammici pensare. Buona fortuna Lloyd.
- Addio Sir, anzi arrivederci
- Meglio addio Lloyd.
- Allora addio.
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Caso Ilaria Salis, Meloni incontra Orban: faccia a faccia di un'ora a Bruxelles
Caso Ilaria Salis, Meloni incontra Orban: faccia a faccia di un'ora a Bruxelles. Il premier ungherese Viktor Orban si è incontrato all'hotel Amigo, nel centro di Bruxelles, con la premier italiana Giorgia Meloni. Tra i temi dell'incontro il nodo degli aiuti a Kiev, al centro del vertice Ue straordinario in programma nelle prossime ore e il caso Ilaria Salis. Il bilaterale è terminato dopo circa un'ora. All'hotel che ha ospitato il colloquio, nel frattempo è arrivato anche il presidente francese Emmanuel Macron. In ogni caso, la 39enne italiana non può tornare subito nel nostro Paese, ma un suo trasferimento agli arresti domiciliari a Budapest è il primo passo affinché, grazie alle norme europee, possa lasciare l'Ungheria. La strategia del governo per risolvere il caso Ilaria Salis corre sul doppio binario di diplomazia e norme internazionali. Un percorso che comunque non sembra facile. Lo conferma la dichiarazione di Zoltan Kovacs, portavoce del primo ministro ungherese, Viktor Orban: «I reati in questione sono gravi, sia in Ungheria che a livello internazionale. Le misure adottate nel procedimento sono previste dalla legge e adeguate alla gravità dell'accusa del reato commesso». Kovacs, che mette in dubbio la «credibilità» di Ilaria Salis, afferma che nelle carceri ungheresi «vengono forniti tre pasti al giorno», inoltre «vengono effettuati controlli igienici continui e i detenuti ricevono cure mediche adeguate». «Ci sono dei fatti che sono al di là delle parole, per cui non c'è bisogno di commentare più di tanto». Così ha replicato Roberto Salis, padre di Ilaria, alle parole del portavoce del primo ministro ungherese Orban. «Adesso speriamo che si smuovano un po' le acque - ha aggiunto -. Oggi sono stato a pranzo con l’ambasciatore». “I media di sinistra e i gruppi per i diritti umani hanno lanciato un attacco orchestrato contro l’Ungheria”, si legge poi in una nota del governo ungherese, volto a “distruggere le buone relazioni politiche” tra Budapest e Roma “nel caso di tre cittadini stranieri accusati di aggressione organizzata di presunti simpatizzanti dell'estrema destra”. Mentre la diplomazia italiana si muove per riportarla in Italia, su Ilaria Salis scoppia una polemica tutta italiana. La Lega ha fatto sapere che la donna, nel 2017, finì a processo per l'assalto ad un gazebo del partito. Questo anche se i suoi legali precisano che fu assolta «per non aver commesso il fatto». Il vicepremier Matteo Salvini attacca: «È assurdo che questa Salis in Italia faccia la maestra. Non può fare quel lavoro». «Dichiarazioni fuori luogo. Auguro alla figlia (di Salvini, ndr) di avere un decimo dei valori etici di mia figlia», ribatte il padre della 39enne. Il caso Ilaria Salis arriva a Strasburgo. Lunedì pomeriggio alla plenaria dell'Eurocamera si terrà un dibattito, preceduto da un intervento di un rappresentante della Commissione Ue sulla vicenda. Lo riferiscono fonti parlamentari, anticipando l'ordine del giorno approvato dalla conferenza dei capigruppo. Il dibattito dovrebbe essere messo in agenda il 5 febbraio subito dopo l'apertura dei lavori.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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27.12.2023
Questo 2023 sembra non finire più.
Sono giorni che me lo porto appresso.
Sono le 11.01am ed io sono nel letto, alzata più o meno un'oretta fa.
Il 04.01 finirò ufficialmente di lavorare, che strano.
Sono molto positiva in realtà, ma è normale che ci si faccia prendere dalle ansie finché nulla è firmato.
Nulla è firmato.
I segni sono buoni e comunque la ia vibe è positiva, fatto sta che l'ansietta, il dubbio ti viene sempre per il motivo sopra.
Dovrei risolvere la situazione casa attuale, ma non me la sento finché non ho firmato per l'altra. Ho scritto all'agente e speriamo mi risponda asap.
Per il 9 sembra confermato, ma di fatto non ho una confirmation mail.
Questo Z. sembra molto rock n roll.
Siamo tutti molto positivi in merito però è normale avere l'ansia credo cazzoooooooooooo.
Io comunque sono nel letto.
Zero ansia ad esempio per il discorso vecchia azienda, nel senso che alla fine fatto sta che l'azienda per cui sono stata peggio è stata LV, cavolo lì avevo dato tutto, cioè professionalmente sono stata massacrata.
Però alla fine come tutto era un periodo che doveva concludersi.
In ogni modo.
Che devo fa oggi?
Sicuramente sistemarmi ed uscire da questo letto.
Devo prendere le scatolette per i gatti e sicuramente voglio andare in palestra, un po' di corsetta, un qualcosa di easy e basico poi relax doccia e via.
Potrei passare qui a casa e poi andare al Pigneto per prendere la lavanderia e con l'occasione cenare da papà però il tutto molto easy diciamo alle 7pm al Pigneto per ritirare, mangiare e tutto alle 8.30 max I'm on my way.
Devo anche spedire pacchetto Vinted e poi devo continuare le valigie, fare le foto per il trasloco e sempre come plus tipo ciliegina anche pulire casa non sarebbe male.
Sento tutto zozzo comunque Cristo.
Non vedo l'ora di fare lavatrici a cannone.
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