#situazionismo
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Era il marzo 1972. Il primo numero di “Robinud. Da qualche parte nella foresta di Sesto”. Sesto è Sesto San Giovanni. Situazionismo in purezza. Non ripercorro il mio personale contributo al foglio murale. Mi costò in Statale minacce da parte del Movimento studentesco, una delle formazioni politiche più stupide di tutti i 68 - e 69 – isole comprese. La critica alla politica rivoluzionaria plana leggera come una piuma e pesante come un pugno dalle pagine degli “Albi di Topolino” (n. 962, pag. 3, seconda vignetta a s.). Lungimiranza.
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situationist films, film texts, library
Situationist Films (the site) SI Film Texts SI Films Situationist Library _
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↬ Questa e altre goffe chincaglierie su Anatomia del Buon Umore !
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Filastrocca Lsd
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GIANNI-EMILIO SIMONETTI Windows on Analogy/Finestre sull’Analogia
In mostra a Bologna Gianni-Emilio Simonetti, protagonista del Situazionismo e più importante esponente italiano del movimento Fluxus
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Détournements è il titolo della seconda edizione di un progetto speciale promosso da Scenario Pubblico e la facoltà di laurea magistrale in Teatro e arti performative dell’Università IUAV di Venezia. Stefano Tomassini e Roberto Zappalà, dopo la residenza dello scorso anno dedicata alla Flȃnerie baudeleriana, hanno rinnovato l’impegno per un nuovo concept. La settimana di lavoro svolta dal 5 al 9 settembre 2023 è stata
un laboratorio sulle destinazioni, sulle teorie dell’andatura, sul potere degli stereotipi e le necessità del détournement. Del deviare, divagare e fuorviare (ma anche dell’appropriazione, del convertire e pervertire) Catania, e l’Etna che la sovrasta. Un esercizio di détournement collettivo per documentare ciò che sta tra l’usura e la perdita e immaginare nuovi racconti, usi, attraversamenti della città.
È il 5 settembre e il pavimento bianco di Scenario Lab, dopo un anno, accoglie di nuovo diciannove corpi distesi: dieci tra studenti e studentesse dell’Università IUAV di Venezia e nove danzatrici della CZD2. Scenario Lab, inaugurato l’anno scorso, è ora come allora come una scatola vuota da riempire o – meglio – è il tramite, il mezzo testimone di dialoghi, confronti, condivisioni.
L’idea del progetto è nata dalla voglia di vivere una settimana insieme tra studenti e danzatori per condividere un esercizio di osservazione sulla città - la viabilità, i modi d’esistenza, l’organizzazione – per chi arriva per la prima volta e per chi vive ogni giorno Catania. L’invito fatto ai partecipanti è stato quello di investire uno sguardo capace di
a t t r a v e r s a r e
le parti più opache, le ombre dei luoghi per viverli, ripensarli, far riemergere l’inedito e raccogliere testimonianze sul
vivente
Cosa è stato fatto?
Il primo giorno della residenza è stato dedicato alla definizione delle coordinate teoriche e metodologiche del concept del progetto. Marco Baravalle ha storicizzato il situazionismo di Guy Debord ponendo l’attenzione sugli effetti che ha prodotto nell’arte contemporanea e nella società di quegli anni - cosa voleva dire elaborare un concetto diverso di arte lontano dalla mercificazione? è possibile destrutturare le rigide direzioni imposte dall’urbanistica? (tra le molte)
La lezione di Nicola Di Croce si è incentrata poi sul paradosso di creare un metodo capace di tradire e mettere in discussione il metodo stesso. Una riflessione volta alla pratica: come muoversi nella città?
lavoro sulla de-gerarchizzazione dello sguardo
lasciarsi guidare dalla multisensorialità
seguire odori, suoni, sensazioni
rifiutare l’adesione agli schemi
“Queste le strategie artistiche per approcciare in modo diverso la città, prenderla come materia viva per tirarne fuori ragionamenti che in un secondo momento possono diventare materiale di studio per una ipotetica azione performativa. La fase di ricerca deve essere più lunga e aperta possibile a raccogliere stimoli che vadano oltre il livello riflessivo o razionale, legati anche alle percezioni del corpo, alle sensazioni, alle intuizioni che riescano a tradurre cose difficili da raccontare a parole. Raccogliere materiale quindi per
tenerne traccia e poi
interrogare le proprie sensazioni”. NDC
Perché mi sento in agitazione entrando in una stradina? Perché ho voltato a destra? Perché ero lì?
I ragazzi e le ragazze sono stati divisi in gruppi eterogenei da tre, ciascuno dei quali è stato invitato a lanciarsi nelle derive urbane durante la mattina e il pomeriggio. Ognuno ha seguito una traccia diversa che veniva raccontata durante l’ultima ora conclusiva di ogni giornata. Sull’Etna c’è stato il compimento di questa deriva.
Qui la raccolta visiva fatta durante le spedizioni di alcuni materiali: foto, video, scritture, azioni. Le folgorazioni, le scoperte e le intuizioni servono a rompere la narrazione abituale sulla città, sul vulcano.
Lontananza, Una distanza maggiore Supera e dirotta il mio equilibrio Lontana da un corpo sempre presente Vicino a un respiro Pietra lavica che si ripete In forme diverse, plagiata, sfruttata Lava che scorre tra le mie vene Come un naufrago lontano da casa Ció che distrugge per me è solo amore Costruzione e distruzione di desideri Anima e paura che mi sovrastano Fratture Melania C.
La mia riflessione è stata sulla coesistenza degli opposti e di come decidiamo di occupare un luogo liberamente. Alessandra V.
I gruppi l’ultimo giorno, sono stati invitati a vedere in prospettiva il percorso fatto e hanno lavorano tutti insieme per una elaborazione collettiva performativa. La restituzione non voleva essere un esito impacchettato, ma più un’idea di quello che è stato evocata attraverso l’azione.
Il détournements non è solo un atto politico di rovesciamento; è un’esperienza estetica dalla forte valenza politica. Ma l’obiettivo qui è uno scioglimento amoroso, l’amore è una possibilità della radicalità. S. Tomassini
all'anno prossimo con IUAV.
a presto con il prossimo attraversamento 💘
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Ma la miseria reale della vita quotidiana dello studente trova una immediata compensazione fantastica nella sua principale droga: la merce culturale. Nello spettacolo culturale, lo studente ritrova naturalmente il suo ruolo, di discepolo rispettoso, prossimo al luogo della produzione senza potervi mai penetrare – l’accesso al santuario gli resta vietato – lo studente scopre la “cultura moderna” da spettatore ammirato. (…) E quando gli “dei” che producono o organizzano il suo spettacolo culturale si incarnano sulla scena, è il loro principale pubblico e il frequentatore ideale. (…) Ignorante com’è, prende per novità “rivoluzionarie” garantite da un etichetta i più insipidi sottoprodotti di antiche ricette effettivamente importanti al loro tempo, edulcorate ai fini del mercato. Il problema è di preservare sempre la sua reputazione culturale. Lo studente è fiero di comprare, come tutti, le riedizioni tascabili di una serie di testi importanti e difficili che la “cultura di massa” diffonde a ritmi accelerati. Ma non sapendo leggere si accontenta di consumarli con lo sguardo
MUSTAPHA KHAYATI
1966
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Addio a Mario Perniola. Filosofo. #philosophy #perniola #filosofia #filosofo #morte #lutto #estetica #sexappeal #inorganico #transiti #sentire #enigmi #disgusti #arte #critica #art #roma #situazionismo #situationism
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I Beccafichi
Anna Lombroso per il Simplicissimus
Il saòrè un tipo di marinatura da sempre usata a Venezia, che somiglia al condimento delle sarde a beccafico, con lo scopo di conservare gli alimenti durante le lunghe traversate. È talmente efficace che, narra una leggenda cara a Hemingway, quando morì un alto prelato di Torcello considerato alla stregua di un santo, si volle seppellirlo in Basilica. Ma…
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#antifascismo#Autonomia regionale#Bologna#Emilia#femminsimo#Ilva#immigrazione#Merola#No Muos#no Tav#NO-Triv#Puglia#Salvini#Sardegna#Sardine#Se non ora quando#Sicilia#sindacato#situazionismo#Taranto
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SIATE VIVI💪 Le Magliette Cazzute ti augurano una domenica sera e un lunedì vivo e scalciante 💟 Sempre che non piovano... MADONNE 😂☔ www.lemagliettecazzute.it #fabrizioloschi #trasportoanimalivivi #cazzuto #lemagliettecazzute #arte #popart #condominialitaemotiva #operatoredellinutile #magliette #artista #politicamentescorretto #modenese #romanticamentecorretto #traghettatore #caronte #limitededition #edizionelimitata #situazionismo #lamagliettacazzuta #cazzuta https://www.instagram.com/p/B4Ib5ZiIAVo/?igshid=u4yswjz89sop
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guy debord @ ubuweb
Guy Debord (1931-1994) Critique de la séparation (1961) Hurlements en faveur de Sade (1952) In Girum Imus Nocte Et Consumimur Igni (1978) Refutation of All the Judgements, Pro or Con, Thus Far Rendered on the Film “The Society of the Spectacle” (1975) Society of the Spectacle, Part 1 (1973) Society of the Spectacle, Part 2 (1973) Guy Debord, son art et son temps (1995) Society of the…
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↪ Questa e altre patetiche aporie su Anatomia del Buon Umore ↩
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Editoriale cordiale: la calma, l'orizzonte e lei che viene
Oggi vi scrivo dalla spiaggia.Dopo due giorni di mare mosso ora sembra che si stia calmando.Che bella la calma.Più passano gli anni e più apprezzo la dilatazione del tempo, il rallentare, la leggerezza dello stare spento.Guardo l’orizzonte senza aspettative.Ho con me un binocolo per guardare lontano.A venti metri dalla riva c’è uno yacht.Do una sbirciatina in cabina.Una coppia fa l’amore.“Che…
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AGITARE PRIMA DELL’USO
sabato 01 aprile dalle 18 in poi al @teatrofficinarefugio.
"Giovani uomini, giovani donne, qualunque attitudine alla noia e al gioco. Senza speciali conoscenze. Se intelligenti e belli, voi potete entrare dentro al senso della Storia. Con i situazionisti. Proibito telefonare. Presentarsi. "
In occasione dei 50 anni di vecchiaia dei due testi principali del situazionismo, "La società dello spettacolo" di Guy Debord e "Trattato del saper vivere ad uso delle giovani generazioni" di Raoul Vaneigem, il Teatrofficina Refugio invita i restanti vivi ad un primo aprile situazionista a base di:
ore 18
MaloXX - dibattito orizzontale
"Arte e/o Rivoluzione. Appunti sparsi sul situazionismo ad uso delle non più giovani generazioni"
ore 20
CenAsociale
ore 22
"Conferire/editarsi"
con Giuliano Nannipieri
Per dimenticarci poi di tutto Valentina Restivo esibirà in anteprima il suo omaggio a Debord, così come nel video pensaranno a riseppellirlo per bene Jacqueline Farda, Luca Falorni & Falco Ranuli
Ingresso gratuito
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Aveva ragione il Marchese, vecchia Europa rialza la testa!
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