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Festa del papà ... "cose" da sapere ...
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Festa del papà giorno di celebrazione in onore della figura paterna e viene celebrata in vari Paesi del mondo, ma le date e le tradizioni possono variare a seconda della storia e delle usanze locali. La festa del papà in Italia ricorre il 19 marzo. Il 19 marzo, secondo la Chiesa cattolica, è scelta come data di festeggiamento per la paternità perchè ricorda San Giuseppe, padre putativo di Gesù,…
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Some years ago, while celebrating Hanukkah at the home of Moroccan Jewish friends, I got my first taste of sfenj. I knew (and loved) the Israeli jelly donuts called sufganiyot, but sfenj, while also donuts, were something different. The yeasted dough was familiarly puffy, but instead of being shaped into a plump round, it was formed into rings. And instead of sufganiyot’s jam filling and snowy cap of powdered sugar, my friends served sfenj two ways: dipped into granulated sugar or generously drizzled with an orange-blossom-scented syrup. Naturally, I was smitten with this new-to-me expression of Hanukkah frying.
A few years after tasting sfenj, I learned about sfingi — another doughy fritter, which hails from Southern Italy and can be found in many Italian American bakeries. The term “sfingi” refers to a couple of different pastries, including simple, free-form donut holes rolled in sugar, and a more elaborate fried round that gets topped or filled with sweetened ricotta (think: cannoli filling) and sweet Amarena cherries. In Naples, the fritters are sometimes called zeppole, but in Sicily and other parts of Southern Italy, they usually go by sfingi or, to further confuse matters, sfinci.
Some Italian families make sfingi to celebrate Christmas, but they really shine on March 19th, or Saint Joseph’s Day, which honors the Virgin Mary’s husband. On that day, many Italians — particularly Sicilians who consider St. Joseph to be their patron saint — pull out all the stops to throw a feast that often ends with sfingi and other decadent sweets.
Sfenj. Sfingi. Two donuts with remarkably similar names. There had to be a connection, right? As it turns out, the North African Hanukkah treat and Southern Italy’s feast-day fritter likely do share a common ancestor. The name for both pastries comes from the Arabic word “isfenj,” which translates to“sponge,” and refers to the way dough soaks up oil while it fries, and also to its bouncy texture. (Interestingly, sufganiyot also means sponge in Hebrew, suggesting a linguistic connection between all three donuts.)
This connection also hints to the influence that Arabic cuisine had across both North Africa and Southern Italy. According to some historical accounts, sfenj originated in Moorish Spain in the Middle Ages. (The era and region similarly gave rise to the traditional Sephardic Hanukkah dish, bimuelos — small, sweet fritters that are often round in shape.) From there, the dish spread to places where Moorish traders traveled, including the Maghreb – North African countries that border the Mediterranean Sea.
Today, sfenj are popular across Morocco, Algeria, Tunisia and Libya. In Morocco, they were traditionally prepared by sufnajeen — bakers dedicated to the craft of making sfenj. They were (and are) considered an everyday breakfast pastry or street food snack, and are served alongside coffee or mint tea.
Jewish Moroccans, meanwhile, adopted the fritter for Hanukkah, when Jews traditionally eat foods fried in oil. They introduced sfenj to Israel when they immigrated there in the mid-20th century. In Israel, however, sfenj never caught on in quite the same way as sufganiyot. Moroccan Jewish families still make them, and they’re available in food markets nationwide, but you are not likely to see piles of sfenj in bakery windows across Tel Aviv and Jerusalem, they way you will sufganiyot.
Sfingi, meanwhile, hail from Palermo, Sicily’s capital. The recipe for the ricotta-cream-filled version was invented by nuns, who adapted the dessert from Arabic cuisine and dedicated it to St. Joseph. In the weeks leading up to St. Joseph’s Day, you will find sfingi di San Giuseppe – in all of its fried, cream-filled glory — in bakeries across Southern Italy, and in communities across the world that are home to Southern Italian communities.
I like to joke that the reason Hanukkah lasts for eight nights is so home cooks can dedicate each night to a different fried treat. From potato latkes and sufganiyot to bimuelos and sfenj, there is no shortage of Hanukkah dishes to celebrate. But this year, if my patience for frying (and my appetite for fried foods!) hold, I might just add sfingi to my Hanukkah menu.
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Gli Sfinci di San Giuseppe (Sfince) sono dei dolci fritti tipici della pasticceria siciliana (in particolare di Palermo) che si preparano in occasione della Festa del papà, il 19 marzo! Si tratta di frittelle morbidissime (infatti il nome deriva dal latino ‘spongia’ che significa ‘morbido’) realizzate con un impasto choux di farina, burro e uova molto simile alle Zeppole di San Giuseppe . Prima cotte in olio bollente, poi farcite con crema di ricotta e gocce di cioccolato , infine decorate con granella di pistacchi, ciliegia e scorza di arancia candita. Una golosità immensa, che vi stupirete, quanto sia semplice preparare in casa con tutti i miei consigli passo passo! Per quanto esistano diverse varianti regionali; quella che vi propongono è la Ricetta originale degli Sfinci di San Giuseppe tratta dal mio manuale di dolci siciliani tradizionali confermata della mia amica palermitana doc! Insomma una garanzia di riuscita. I segreti per un risultato perfetto sono 2. Prima di tutto procuratevi gli ingredienti giusti: ricotta di pecora, perfettamente sgocciolata per un ripieno denso e non umido. I canditi, prediligete quelli di pasticceria profumati e consistenti, meglio ancora se fatti in casa. In secondo luogo, quando cuocete, realizzate una frittura lenta e costante, in modo che la Sfince si colori gradatamente di dorato e diventi alveolata dentro e spugnosa! Proprio come Bignè di San Giuseppe, li trovo perfetti non solo da servire e regalare per i nostri papà, ma anche come dolce della domenica in famiglia per tutta la primavera. Provateli e fatemi sapere se non sono strepitosi! Scopri anche: I Cannoli siciliani ( la vera ricetta originale, spiegata passo passo) Ricette Sfinci di San Giuseppe TEMPI DI PREPARAZIONE Preparazione Cottura Totale 20 minuti 20 minuti 40 minuti Costo Cucina Calorie Basso Italiana 433 Kcal Ingredienti Quantità per 15 pezzi impasto : 250 gr di farina ’00 250 gr di acqua 50 gr di burro 5 uova medie 5 gr di sale 1 lt di olio di semi di girasole per friggere ( secondo la ricetta originale 1 kg di strutto) farcitura : 400 gr di ricotta di pecora (peso netto sgocciolato) circa 300 gr senza sgocciolatura 150 gr di zucchero semolato 60 gr di gocce di cioccolato decorazione : 1 ciliegia candita per ogni sfincia 1 scorza di Arancia candita per ogni sfincia 2 cucchiai di granella di pistacchi Procedimento Come fare le sfinci di San Giuseppe Prima di tutto sgocciolate la ricotta strizzandola in un panno molto bene e setacciatela con un passino in modo da eliminare eventuali grumi, lavoratela con lo zucchero e lasciatela da parte in frigorifero in modo che si amalgami perfettamente : Poi dedicatevi all’impasto delle sfinci: in un pentolino dove andrete a realizzare l’impasto, pesate l’acqua, aggiungete il sale e il burro a pezzettini e. ponete su fuoco, aspettando che si sciolga il burro. Aspettate che il composto si riempia di bollicine ( segno che è partita l’ebollizione) e aggiungete la farina in un solo colpo e girate immediatamente. Poi allontanate dal fuoco e continuate a girate energicamente fino a trovarvi un impasto denso e gommoso . Poi riponete il pentolino sul fuoco e girate ancora per pochi secondi, fino a sentire sfregare sotto la pentola: A questo punto versate l’impasto caldo su un piano di lavoro e raffreddatelo lavorandolo con una spatola e solo quando si è raffreddato ( attenzione non prima) potete aggiungere le uova una alla volta, aggiungendo il secondo solo quando il primo è perfettamente amalgamato. L’impasto finale deve risultare morbido e sodo: Come friggere le sfinci gonfie, dorate e asciutte! Prima di tutto utilizzate un pentolino a bordi alti piuttosto largo, le sfinci si gonfiano e hanno bisogno di spazio . Poi sciogliete lo strutto ( o scaldate l’olio) ad una temperatura di 165 – 170°, su fuoco medio, l’olio dev’essere bollente ma non eccessivo, altrimenti si coloreranno troppo. Se non avete un termometro, di tanto in tanto allontanate il pentolino dal fuoco per abbassate la temperatura, questo trucchetto vi aiuterà ad avere delle sfinci dorate e non bruciate! Inoltre, prima di partire con la cottura, fate prima la prova con un pezzettino, se galleggia e si riempie di bollicine è pronto, diversamente, se affonda, significa che l’olio è ancora freddo. Infine con l’aiuto di un cucchiaio, prelevate l’impasto e immergetelo in olio bollente e friggete solo 1 – 2 sfince alla volta in modo che abbino lo spazio necessario per gonfiarsi. Utilizzare due forchette per girarle spesso e cuocete in questo mondo per 6 – 8 minuti ogni tanto allontanando il pentolino dal fuoco . Quando sono belle gonfie, dorate e leggere scolate su un piatto da portata precedentemente foderato di carta da cucina, senza schiacciare. Completate la cottura in questo modo per tutte le frittelle, poi trasferitele in un piatto senza carta da cucina, non addossate! Farcire e decorare le sfinci di san giuseppe Quando tutte le sfinci saranno intiepidite, riprendete la crema di ricotta, aggiungete le gocce di cioccolato mescolate bene: poi aggiungete una cucchiaiata abbondante di farcitura su ogni sfince. Infine decorate con un cucchiaino di granella di pistacchi, una ciliegia candita e una fettina di scorza d’arancia candita. Ecco pronte le vostre Sfinci di San Giuseppe pronte da servire Variante Sfinci di San giuseppe al forno Per chi non vuole friggere, c’è la soluzione, potete realizzare anche queste come le Zeppole di San Giuseppe al forno , l’impasto resta lo stesso così come il procedimento. disponete le cucchiaiate su un foglio di carta da forno ben distanti tra loro di almeno 10 – 12 cm e cuocete a 200 per i primi 10 minuti, poi abbassate a 180° e completate la cottura per ancora 20 minuti. Infine farcite come indicato. Conservazione Si possono conservare 2 giorni, consapevoli però che vanno gustate subito belle fresche, come tutti i dolci fritti! Non perderti tutta la Raccolta di Dolci per la Festa del papà Fonte
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Made Sfinci today with an old (from the 14th cen in Palermo) recipe (which used more eggs and no milk compared to the recipe my mother grew up with). Had to add more flour and water at various points to get it into different consistencies to try and make it deep fry better.
They kinda came out more like pancakes and I’m wondering how to get them to hold their shape when I put them in the hot oil, cause they had a bunch of tendrils and only about 2/3s of them puffed up.
If anyone has made Sfinci (puffed dough balls) before please help.
#food#genuine question#sicilian#sfince#cooking#baking#sicily#sicilia#help plz#maybe it’ll go better next time lol
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#dolci #sweet #süß #sangiuseppe #sfinci #zeppole #foodporn #instafood #igers #igersitalia #picoftheday #sicily #italy https://www.instagram.com/p/BvMGkxlHkYq/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=186nu3ko22x8e
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Sfinci di San Giuseppe Chiamate anche ciambelle siciliane, le sfinci fritte venivano tradizionalmente preparate il 19 marzo per la festa di San Giuseppe, da cui il nome. Oggi gli sfinci sono disponibili tutto l'anno e sono anche un popolare dolcetto natalizio.
Sfinci di San Giuseppe Chiamate anche ciambelle siciliane, le sfinci fritte venivano tradizionalmente preparate il 19 marzo per la festa di San Giuseppe, da cui il nome. Oggi gli sfinci sono disponibili tutto l’anno e sono anche un popolare dolcetto natalizio.
Chiamate anche ciambelle siciliane, le sfinci fritte venivano tradizionalmente preparate il 19 marzo per la festa di San Giuseppe, da cui il nome. Oggi gli sfinci sono disponibili tutto l’anno e sono anche un popolare dolcetto natalizio. Sebbene la ricetta autentica richieda l’uso dello strutto (lardo reso), le ciambelle di San Giuseppe hanno una consistenza sorprendentemente leggera. Sono…
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Good morning my Friends !! Happy San Joseph's Day !! #gmtraveldesigner #traveldesigner #tailormadetours #sfinci #sanjosephotographer #sicily🇮🇹 @gmtraveldesigner @massimobrullo45 (at Sicilia, Italy) https://www.instagram.com/p/B957KnDqYZ4XZSAsZw63sy1xMU5Tkm-8TVxGMc0/?igshid=u87usw8d5o3c
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not to just be posting about wh1te men but the two most important the old guard alternate universes i’m living in are a) Quebecois Booker and b) Sicilian Nicky
#listen i HAD to do that to booker for the pac rim au#au where booker never fought in the napoleonic wars he just had an unfortunate run in with a bear while out tapping maple syrup#or else an ice hockey accident#the always excellent Gio was like nicolo would be a sicilian name actualy and i have to admit this idea HAS occured to me mainly for the#humour potential of Yusuf in Tunis and Nicolo in like. castelmare del golfo#just angrily smoke signalling each other BITCH. BITCH. FUCK YOU. across the strait of sicily#arguing about sfinj vs sfinci and yusuf finding out about cooking couscous with fish like WHAT THE FUCK#anyway
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For many, what they associate most with Saint Joseph’s Day (March 19) is the sweet sfince di San Giuseppe. Sfinci are fried cream puffs served hot with a dusting of cinnamon, confectioner’s sugar, and honey, or, like those pictured, cold and open-faced with a smear of sweet ricotta cream and decorated with candied orange and cherry. Depending on the baker and tradition, sfinci may have a different appearance and different ingredients. In Naples, for example, they even have a different name: le zèppole, and they're made with a lemony custard. And in Rome, they are called Bignè di San Giuseppe. This one pictured is from the Sicilian pasticceria Villabate Alba in Brooklyn. We'll be enjoying both sfinci and zèppole on Sunday, March 24 during our annual community luncheon for St. Joseph's Day at Cacio e Vino @cacioevinonyc. Full details, menu, and RESERVE your spots at https://experiencesicily.com/saint-josephs-day-in-new-york-city/! #saintjosephsday #stjosephsday #cacioevino #nyc #stjosephnyc #newyorkcity #sangiuseppe #saintjoseph #sfince #sfinci #lafestadisangiuseppe #pastry #saintjosephsday #experiencesicily #sicily #sicilia #siciliabedda #italy #italia #sicilyvacation #sicilians_world #ig_sicily #igerssicilia #instasicilia #gf_italy #siculamenteDoc #sicily_tricolors #ig_visitsicily #Sicilia_PhotoGroup #smallgrouptours (at Villabate Alba) https://www.instagram.com/p/Bu74QOHghxA/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=18nf0iyk7ykqd
#saintjosephsday#stjosephsday#cacioevino#nyc#stjosephnyc#newyorkcity#sangiuseppe#saintjoseph#sfince#sfinci#lafestadisangiuseppe#pastry#experiencesicily#sicily#sicilia#siciliabedda#italy#italia#sicilyvacation#sicilians_world#ig_sicily#igerssicilia#instasicilia#gf_italy#siculamentedoc#sicily_tricolors#ig_visitsicily#sicilia_photogroup#smallgrouptours
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Per chi non le conoscesse, nella nuova #videoricetta, vi presento le #sfincidiriso #messinesi ! Io ne mangerei a quintalate! Link in bio #fabriaifornelli #messina #messinesità #sicily #instamessina #sicilia #cibosiciliano #instasicilia #sfinci #ricette #ricetta #videoricette #cibo #cucina #cooking #tradizione #ricettedellatradizione #siciliabedda #carnevale #carnevale2017
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Tè caldo, sfinci con lo zucchero, brucia essenze e serie tv. Lasciatemi qui per sempre, felice, con le labbra ricoperte di zucchero e le dita caramellose.
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STREET FOOD SICILIANO - I potenti mezzi di diffusione dello street food siciliano
Siamo pronti ad invadere il mondo! Una invincibile armata di terribili carri armati, impietosi strumenti di conquista denominati in gergo "Ape" (acronimo di Ammuccati puri i petri : mangiati pure le pietre) si sta disperdendo nel mondo, da New York City fino a Roma e Barcellona, Mosca e Pechino. Soldati ben addestrati con nomi di in codice "Basiluzzu", "Nunziu", "Sabbucciu" stanno portando nelle strade e nelle piazze di tutto il mondo il verbo invincibile degli Arancini in 34 gusti, dei sfincioni e delle focacce, del Pane e Panelle, tutte terribili armi biologiche come la Caponata o u Pani ca Meusa. Armi di ultima generazione che i radar non possono tracciare e neanche i missili antimissili israeliani possono intercettare e distruggere. Infine l'arma segreta della "Droga Assoluta" , quella a cui nessuno potrà mai sfuggire e cu tutti dovranno ricorrere per avere un attimo di felicità: l'invincibile e dominante Cannolo alla ricotta con granella di pistacchio. Sarà una guerra senza pietà dove neanche i vegani più agguerriti potranno resistere ai carciofi ripieni e il cous cous vegetariano. Fiumi di Birra Messina al sale, di birra scura Minchia, Timilia, Kore e cento altre, inonderanno le gole dei più facinorosi, spazzeranno ogni minima resistenza così che esisterà un solo nuovo ordine, dove ogni controversia sarà risolta tra un piatto di caponatina e sasizza alla brace, dove non esisteranno più affamati e anche chi è povero sarà sempre ricco abbastanza per essere felice con uno sfinci e una fetta di cassata. Allora non esisterà più l'odio e l'amore con la libertà domineranno incontrastati ovunque nel mondo, garanti di una nuova e assoluta Pace!
Tutto è già pronto, siete avvertiti.
We are ready to invade the world! An invincible army of terrible tanks, merciless instruments of conquest called in the jargon "Ape" (acronym for Ammuccati Puru W petri: eat even the stones) is dispersing throughout the world, from New York City to Rome and Barcelona, Moscow and Beijing . Well-trained soldiers with code names "Basiluzzu", "Nunziu", "Sabbucciu" are bringing the invincible verb of Arancini in 34 flavors, sfincioni and focaccia, Pane and Panelle, to the streets and squares around the world all terrible biological weapons like the Caponata ou Pani ca Meusa are ready for the conquest. State-of-the-art weapons that radars cannot track and even Israeli anti-missile missiles cannot intercept and destroy. Finally, the secret weapon of the "Absolute Drug", the one that no one can ever escape and which everyone will have to resort to have a moment of happiness: the invincible and dominant Cannolo with ricotta cheese with pistachio grains. It will be a merciless war where not even the most aggressive vegans will be able to resist the stuffed artichokes and vegetarian couscous. Rivers of Birra Messina with salt, of dark beer Minchia, Timilia, Kore and a hundred others, will flood the throats of the most troublemakers, will sweep every minimum resistance so that there will be only one new order, where every dispute will be resolved between a plate of caponatina and sasizza grilled, where there will be no more hungry and even the poor will always be rich enough to be happy with a sfinci and a slice of cassata. Then there will no longer be hatred and love with freedom will dominate unchallenged everywhere in the world, guarantors of a new and absolute Peace!
Everything is ready, you are warned.
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St. Joseph’s Table
The tradition of the St. Joseph’s Table began in Sicily probably in the Middle Ages.
There are many versions of how the tradition came about but the main theme is that people who were suffering from drought or hunger prayed to St. Joseph; their prayers were answered and in the following abundance they offered a feast for the poor in his honor.
As Sicilians immigrated to the United States, they brought their faith and devotions with them; continuing the St. Joseph table as well. The Table is usually done around the Feast of St. Joseph on March 19th. Though sometimes they are done in thanksgiving for favors given or asked and might need to be done at any time throughout the year depending on the urgency of the request or at the prompting of St. Joseph himself.
Traditionally, meatless dishes are served as well as the popular St. Joseph’s Bread, which is baked into elaborate crosses, monstrance's, wheat sheaves or even the staff of St. Joseph adorned with lilies. The Table is not complete without flowers, candles and of course a statue of St. Joseph. Once everything is prepared the people doing the Table invite family, friends, the poor and needy. Tables are offered in homes, parishes, restaurants and neighborhoods; some venues serving as many as 1500 people.
The city of Gloucester MA is a fishing community inhabited by a small population of faith-filled Sicilians who continue the traditions of devotion to St. Joseph. Many prominent families in the community host their own Table in their homes with family and friends traveling to each location to share in faith, fellowship and food. A local trolley company drives the faithful to each of the dozen or so homes where the ‘pilgrims’ are welcomed, fed and sent off with an orange, a lemon and a loaf of bread. These pilgrims pray the rosary and sing Sicilian songs along the way. If you don’t know the words at the beginning of the journey, you will by the end of the day.
Preparations begin months in advance with the production of homemade Limoncello by a small group of ladies. As the feast draws nearer the families offering Tables prepare their traditional foods such as noodles, sauces, desserts and breads. The local Italian bakeries, usually owned and operated by Sicilian immigrants or first and second generation Sicilian Americans are busy making St. Joseph’s bread, rolls, zeppole, sfinci and many other traditional delights that do not stay on the shelves for long. It is recommended that you place orders in advance because there is no guarantee that there will be enough to meet the demand for this celebrated Feast.
If you live in New England it may be worth your time to consider making the trip to Gloucester to experience the Feast of St. Joseph the Sicilian way.
by Kelly Flaherty
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Cucina siciliana - Sfinci di San Giuseppe http://www.diggita.it/v.php?id=1636485
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Sfinci di baccalà
Ancora Sicilia in tavola...e come resistere?
http://www.cucinasopraffina.it/it/ricette/preparazione/111_ricetta_sfinci-(frittelle)-di-baccal%C3%A0.php
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Delle delizie da assaggiare per la Sagra del Miele di Sortino sono, senza dubbio, i "SFINCI".
Già nel III secolo a.C. il poeta siracusano Teocrito esaltava nei suoi Idilli i dolci preparati con il miele ibleo. Oggi tra i dolci più golosi troviamo i Sfinci, frittelle lievitate accompagnate con il miele ma anche con semplice zucchero o con crema al gianduia e al pistacchio. La ricetta prevede 350 g. di farina 00, 25 g. di lievito di birra, olio per friggere (meglio extravergine di oliva) acqua e sale q.b. Si impasta la farina con il lievito sciolto in acqua tiepida e si lascia lievitare fino al raddoppio del volume, si rimpasta e si lascia nuovamente a lievitare. A questo punto si friggono le palline di impasto a immersione. Se non avete voglia di cimentarvi nella preparazione ma volete assaggiare queste delizie vi aspettiamo alla 38^ sagra del miele di Sortino il 28, 29 e 30 settembre 2018!!!
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