Tumgik
#sfaldare
ragazzoarcano · 1 year
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“Le cose si sfaldano, dice Chatwin, se non le accarezzi ogni tanto. I vasi vogliono acqua e fiori, se no ti cadranno di mano quando li sposti, a me è successo. Guardali, ogni tanto, i quadri appesi a casa tua. Per chi si affaticano se no, aggrappati a quel chiodo per anni? Toccali con la scusa di spolverarli. E fermati, quando si sbilanciano su un lato: lo fanno per attirare l'attenzione.”
— Elvira Seminara, Atlante degli abiti smessi
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ross-nekochan · 9 months
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Certe volte mi chiedo come si sentono quelle persone che non hanno mai avuto una famiglia.
È peggio non averne mai avuta una ma desiderarla, oppure è peggio averne avuta una e vedersela sfaldare davanti agli occhi?
Dopo 1 mese e mezzo ho chiamato i miei nonni e mi sono accorta che manco a loro frega un cazzo. In fondo sono solo una nipote che sta lontano. Nessuno prova pena. Basta che dicono "è una scelta che hai fatto tu e devi prenderti le tue responsabilità" e le mani sono belle che pulite. Grazie al cazzo per il conforto, non lo sapevo e mi serviva proprio che mi dicessi queste cose, grazie davvero.
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victory-raven · 17 days
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“Insisto
nel ricercarti nel fuscello e mai
nell'albero spiegato, mai nel pieno, sempre
nel vuoto”
Victor si trovava nel mezzo di quella festa soltanto perché qualcosa era scattato nella sua testa, l’idea che Rey potesse mettersi in qualche pasticcio doveva averlo convinto a sfaldare la propria ordinaria routine… e se ci fosse dell’altro, sotto, ad averlo spinto a venir fuori dalla sua crisalide, questo non era dato sapere nemmeno a se stesso.
La figura di Nath finì per confondersi in mezzo alla ressa, Victor sistemò meglio la custodia di chitarra sulla spalla, laddove aveva custodito le spade, si guardò intorno con la fronte corrucciata e tornò con lo sguardo su Rey, soltanto quando fu abbastanza certo che andasse tutto nel verso giusto, almeno per il momento.
Perché Victor doveva essere proprio certo che, alla fine, qualcosa sarebbe successo e forse le spade gemelle che si era preso il disturbo di portare con sé e nascondere, gli sarebbero servite.
La maggior parte delle persone intorno a loro erano umane, come lui… se soltanto non fosse stato per la doppia realtà con la quale aveva convissuto da sempre. Victor aveva scrutato già troppe volte oltre il velo che celava all’umanità l’esistenza dei demoni e questo lo rendeva diverso da loro. Al contempo, non possedeva alcun marchio che lo accomunasse davvero ai cacciatori degli incubi. Victor era un ibrido, stava sospeso tra entrambi quei mondi e non gli riusciva mai di sentirsi a suo agio, ne nell’uno e ne nell’altro.
-C’è così tanta gente qui che se venisse un demone, avrebbe la strage a portata di mano.
Mormorò con aria severa, cercando riscontro nel volto di Rey ma, probabilmente, con scarso successo. Lei in fondo si era proiettata nella parte oscura del mondo da relativamente poco, era più legata alle facezie umane rispetto a lui che non aveva mai vissuto altro che quella condizione di costante tensione al pericolo.
-Vai, se vuoi andare a ballare.
@rey-themoon
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Siamo in un’epoca di complicazione del tempo, il tempo è una dimensione inafferrabile, oggi triplicata. Einstein dice di sapere cos’è il tempo, Bergson parla del tempo della coscienza, ma poi arriva la modernità, la post-modernità e il tempo reale grazie alla tecnologia. E il tempo reale porta con sé un turbamento. Un giorno ero in Portogallo, nel salotto di casa, stavo mangiando e guardando la televisione e in tempo reale grazie al satellite vedevo l’esecuzione di una donna in una pubblica piazza di un paese lontano. Io mangiavo e in tempo reale mi arrivava una cosa che mi portava in un altro tempo. La mia generazione è stata abituata a portare in banca qualcosa di visibile, banconote, assegni. Oggi via mail il valore di quel denaro non ha bisogno di essere espresso, questa è una ‘perturbazione del tempo’. Fino a poco tempo fa avevamo un tempo storico che era un patto sociale. Sapevamo quali tragedie sono successe. Poi qualcosa si è cominciato a sfaldare, sono arrivate persone che hanno cominciato a negare che certi fatti siano successi. Il negazionismo non nega solo il fatto ,ma anche il tempo. L’ideale non è una forza nobile solo perché è un ideale, attenzione. Nel nostro tempo, il cosiddetto secolo breve, che sembra passato da un attimo e invecchiato male, questi ideali hanno preso grandi spazi, per contrapposizione la mancanza di questi e il loro crollo ha fatto credere che il nulla potesse sostituirlo. Crolla il muro di Berlino e non finisce lì, si capisce molto bene che il secolo breve continua in questo perché la natura umana è una costruttrice di muri, il muro ci è consustanziale e se non si fa di mattoni ce lo costruiamo dentro ed è sì una difesa, ma anche una prigione.
da Mangialibri - Elena Torre intervista Antonio Tabucchi
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Siamo in un’epoca di complicazione del tempo, il tempo è una dimensione inafferrabile, oggi triplicata. Einstein dice di sapere cos’è il tempo, Bergson parla del tempo della coscienza, ma poi arriva la modernità, la post-modernità e il tempo reale grazie alla tecnologia. E il tempo reale porta con sé un turbamento. Un giorno ero in Portogallo, nel salotto di casa, stavo mangiando e guardando la televisione e in tempo reale grazie al satellite vedevo l’esecuzione di una donna in una pubblica piazza di un paese lontano. Io mangiavo e in tempo reale mi arrivava una cosa che mi portava in un altro tempo. La mia generazione è stata abituata a portare in banca qualcosa di visibile, banconote, assegni. Oggi via mail il valore di quel denaro non ha bisogno di essere espresso, questa è una ‘perturbazione del tempo’. Fino a poco tempo fa avevamo un tempo storico che era un patto sociale. Sapevamo quali tragedie sono successe. Poi qualcosa si è cominciato a sfaldare, sono arrivate persone che hanno cominciato a negare che certi fatti siano successi. Il negazionismo non nega solo il fatto ,ma anche il tempo. L’ideale non è una forza nobile solo perché è un ideale, attenzione. Nel nostro tempo, il cosiddetto secolo breve, che sembra passato da un attimo e invecchiato male, questi ideali hanno preso grandi spazi, per contrapposizione la mancanza di questi e il loro crollo ha fatto credere che il nulla potesse sostituirlo. Crolla il muro di Berlino e non finisce lì, si capisce molto bene che il secolo breve continua in questo perché la natura umana è una costruttrice di muri, il muro ci è consustanziale e se non si fa di mattoni ce lo costruiamo dentro ed è sì una difesa, ma anche una prigione.
Antonio Tabucchi
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chez-mimich · 2 years
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MILANO DA ROMANTICA A SCAPIGLIATA (II parte)
(Segue) Ma il percorso della “geostoria” comprende naturalmente anche episodi importanti per la storia di Milano, ma anche d’Italia, come quelli descritti dai quadri di Carlo Canella, in particolare quelli con episodi delle Cinque giornate di Milano o il magnifico “Carlo Alberto al balcone di Palazzo Greppi” del 1849. Vale la pena soffermarsi anche sui volti patetici o trasognati di Domenico induno, con quella che il mio professore di figura disegnata al liceo artistico amava definire “la pittura dei bulbi oculari rovesciati”. È certo che pur con qualche sospiro di troppo o con una eccessiva inclinazione al “pittoresco”, i fratelli Induno (l’altro è Gerolamo) sono sempre godibili, pur nella loro minuta retorica,qualche volta un po’ troppo stucchevole. Con i dipinti di Filippo Carcano (non a caso allievo di Hayez), si incomincia ad intravedere una deviazione dai canoni pittorici tradizionali che rileva uno spiccato interesse per luce, per il colore e la loro modulazione sulla figura umana. Con lui una serie di artisti come Eleuterio Pagliano e Giuseppe Bertini (gli ultimi due messi opportunamente a confronto con due opere parallele), Federico Faruffini (di raffinata bellezza la sua “Toletta antica” del 1865), che danno la stura alle vibrazioni e ai moti dell’animo della pittura scapigliata. Sempre del Faruffini la “Saffo”, coloristicamente e luministicamente molto rilevante, sembra in realtà alludere già al Simbolismo. Dove invece è palpitante e necessaria, oltre che tangibile, l’innovazione formale è nel quasi modiglianesco “Ritratto di giovane donna” di Daniele Ranzoni del 1863-1864. Di lì a poco, sarà Tranquillo Cremona (magnifica la “Visita al collegio” del 1877-78) a sfaldare la pennellata, a trasformarla in macchia e ad impastarla di luce, come nelle mani della pianista in “Melodia”. Siamo nel 1877 e tre anni prima a 800 chilometri da Milano qualcuno aveva parlato di “Impression”. Milano rincorre Parigi (succede spesso), ma in questo caso l’Italia rincorrerà Milano…
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wdonnait · 6 months
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Pennette con sgombro al sugo e acciughe
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/pennette-con-sgombro-al-sugo-e-acciughe/117355?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=117355
Pennette con sgombro al sugo e acciughe
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Le pennette con sgombro al sugo e acciughe rappresentano un piatto saporito e nutritivo, che combina i sapori intensi del mare con la praticità di una pasta veloce da preparare. Questo piatto può essere considerato un’ottima scelta per chi cerca un pasto completo, ricco di Omega-3 grazie alla presenza di sgombro e acciughe, e allo stesso tempo desidera gustare qualcosa di diverso dalla solita pasta al pomodoro. Ecco una ricetta base per preparare questo piatto:
Ingredienti:
350 g di pennette (o altra pasta corta a piacere) 200 g di sgombro sott’olio (sgocciolato) 4 filetti di acciughe sott’olio 400 g di passata di pomodoro 1 spicchio d’aglio Un ciuffo di prezzemolo fresco Peperoncino a piacere Olio extravergine d’oliva Sale
Procedimento:
Preparazione del soffritto: In una padella ampia, riscalda un filo d’olio extravergine d’oliva e aggiungi lo spicchio d’aglio (intero o tritato, a seconda delle preferenze). Aggiungi i filetti di acciughe e lasciali sciogliere a fuoco basso, mescolando con un cucchiaio di legno. Se gradisci, aggiungi un po’ di peperoncino per dare un tocco piccante.
Aggiunta del pomodoro: Versa la passata di pomodoro nella padella, mescola bene e lascia cuocere a fuoco medio-basso per circa 15 minuti, finché il sugo non si è un po’ addensato. Regola di sale, ma fai attenzione perché le acciughe sono già salate.
Cottura della pasta: Nel frattempo, porta a ebollizione una pentola di acqua salata e cuoci le pennette seguendo i tempi indicati sulla confezione per ottenere una cottura al dente. Scola la pasta conservando un po’ d’acqua di cottura.
Preparazione del sgombro: Mentre il sugo cuoce, sgocciola lo sgombro dall’olio di conservazione e sminuzzalo grossolanamente con una forchetta.
Unione degli ingredienti: Aggiungi lo sgombro sminuzzato al sugo di pomodoro e acciughe, mescola delicatamente per non sfaldare troppo il pesce. Se il sugo risulta troppo denso, aggiungi un po’ dell’acqua di cottura della pasta per raggiungere la consistenza desiderata.
Condimento della pasta: Versa le pennette nella padella con il sugo, aggiungi il prezzemolo tritato fresco e salta la pasta a fuoco vivo per qualche minuto, mescolando bene per farla insaporire.
Servizio: Servi le pennette con sgombro al sugo e acciughe ben calde, decorando con un ulteriore spolverata di prezzemolo fresco tritato.
Questo piatto è un esempio perfetto di come sia possibile preparare un pasto ricco di sapori e nutrienti con pochi ingredienti e in breve tempo, ideale per una cena settimanale o per impressionare gli ospiti con sapori mediterranei autentici.
Proprietà benefiche
I principali ingredienti della ricetta delle pennette con sgombro al sugo e acciughe offrono una serie di proprietà benefiche per la salute. Ecco un approfondimento:
Sgombro:
Ricco di Omega-3: Lo sgombro è una fonte eccellente di acidi grassi Omega-3, noti per i loro effetti benefici sul cuore. Aiutano a ridurre il colesterolo cattivo (LDL) e aumentare quello buono (HDL), riducendo il rischio di malattie cardiovascolari.
Proteine di alta qualità: Fornisce proteine di alta qualità, essenziali per la costruzione e riparazione dei tessuti corporei.
Vitamine e minerali: Ricco di vitamina D, vitamina B12 e selenio, importanti per la salute delle ossa, il funzionamento del sistema nervoso e la protezione dalle malattie.
Acciughe:
Ricche di proteine: Come il sgombro, anche le acciughe sono una buona fonte di proteine.
Contenuto di calcio: Le acciughe, consumate con le loro lische, sono una fonte significativa di calcio, utile per la salute delle ossa.
Minerali: Forniscono anche ferro, magnesio e fosforo, importanti per vari processi metabolici.
Passata di pomodoro:
Licopene: I pomodori sono una delle migliori fonti alimentari di licopene, un antiossidante che ha dimostrato di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro.
Vitamine: Sono anche una buona fonte di vitamine C, K e del complesso B, oltre a minerali come il potassio.
Prezzemolo:
Ricco di vitamina K: Essenziale per la coagulazione del sangue e la salute delle ossa.
Antiossidanti: Contiene antiossidanti come la vitamina C e la vitamina A, che aiutano a combattere i danni dei radicali liberi.
Olio d’oliva:
Grassi monoinsaturi: L’olio d’oliva è ricco di grassi monoinsaturi, che sono considerati grassi “buoni” e possono aiutare a ridurre il rischio di malattie cardiache.
Antiossidanti: Contiene antiossidanti e vitamina E, che possono proteggere le cellule dal danno ossidativo.
Nel complesso, le pennette con sgombro al sugo e acciughe rappresentano un pasto bilanciato e nutriente, che combina proteine di alta qualità, grassi sani, vitamine e minerali essenziali. È un piatto che può contribuire a una dieta equilibrata e sostenere vari aspetti della salute.
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silviascorcella · 10 months
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Litkovskaya pre p/e 21: sembrano sbagli, invece sono trasformazioni
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La moda come fosse un diario del tempo vissuto, una sorta di taccuino con pagine in stoffa in cui gli eventi esteriori e le emozioni interiori, le sfumature variegate delle culture e le intemperanze degli stili di vita vengono annotati con l’acutezza della creatività e poi trascritti con gli strumenti della sartoria: così accadeva fino al termine del secolo scorso, quando l’evoluzione sociale e del gusto componeva capitoli di stile ben scanditi dalle decadi estetiche, fintanto che il racconto non è esploso nel contemporaneo caleidoscopio affollato di storie e trend stilosi.
Così torna a succedere ora, in quest’esordio così intenso, di certo provante e al contempo stimolante, della seconda decade del nuovo millennio: l’imponente accadimento della pandemia ha risvegliato l’urgenza spontanea ad annotare nel taccuino della moda quel che dall’immersione nel flusso di esistenza e coscienza imposto dal lock-down è affiorato nella consapevolezza.
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Ogni fashion designer ha collezionato le proprie suggestioni, ha ricomposto il proprio insegnamento e l’ha plasmato in un messaggio attraverso il proprio linguaggio creativo: e anche Lilia Litkovskaya non si è sottratta al richiamo positivo della sensibilità. Lei che dal 2006 guida l’allestimento della sua ricerca stilosa attraverso le creazioni del brand che porta il suo cognome e che, allo stesso tempo, porta anche la sua determinazione all’individualità d’espressione, ha ascoltato con cura le riflessioni e le suggestioni che l’immobilità improvvisa le ha suggerito: e le ha trascritte nel carosello di abiti della pre p/e 2021 che proprio in tempi di pandemia è stata concepita.
Ricerca, ripensamento, rinascita. E, ça va sans dire, riciclo. Son queste le parole-chiave che guidano l’ispirazione alla collezione, nata per l’appunto come reazione costruttiva all’esperienza distruttiva della pandemia: non  c’è un titolo ad indirizzare il racconto, ma bastano le creazioni e i segni distintivi che portano indosso per diffonderne il messaggio. Tutto, infatti, è frutto di una dichiarazione d’intenti che inizia dalla decostruzione delle forme e delle silhouette riconoscibili: Litkovskaya smonta la superficie conosciuta degli abiti così come la pandemia ha smontato la nostra percezione della quotidianità, sfalda gli elementi che partecipano alla conformazione di giacche, camicie, abiti, bomber, gonne, così come il lock-down ha sfaldato i nostri gesti, comportamenti e pensieri che costruivano la nostra routine.
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Tutto nella collezione crolla, come se d’improvviso la sicurezza sartoriale si fosse inceppata, così come son crollate le nostre certezze materiali: eppure, il bello di sfaldare l’apparenza è scoprire le virtù della sostanza nascosta sotto, per questo quelli che sembrano sbagli da modellista sono in verità la dimostrazione del nuovo che può nascere dalla trasformazione.
Sono infinite le possibilità di ripensamento e ricostruzione della nostra esistenza che ci sono offerte: è questo che dichiarano i resti delle maxi camicie scomposte, i colletti appesi alle spalle come decorazione, le maniche ricomposte in modo che possono essere infilate o avvolte alla vita come un abbraccio che si stringe in un fiocco, con lo stesso approccio componibile si comportano le maniche dell’ampio bomber in seta, mentre il classico tessuto a righe da camiceria maschile ripiegato fino a plasmare un minidress senza spalline.
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Intanto un taglio netti fende la superficie maglia e disegna un motivo delicato sul petto, così come la tecnica della scoloritura viene usata a mo’ di metafora per aggredire la superficie colorata della stoffa e grattarne via la patina artificiale per rivelare la verità di sfumatura cromatica originale: gesti di purificazione esteriore per incoraggiare il rinnovamento interiore.
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A proposito di rinnovamento, Litkovskaya prosegue il percorso di sostenibilità che aveva già intrapreso: anche in questa collezione compaiono capi nati dal riciclo di tessuti di giacenza, capi vintage e campioni inutilizzati, intessuti in una tela nuova da cui son nate la giacca cropped e la mini-gonna.
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È l’occasione giusta per approfittare della leggendaria tabula rasa su cui scrivere nuovi valori: una  sorta di tela bianca, come quella del completo in lino tinta a metà del color azzurro carta da zucchero, un invito sincero a ritrovare e indossare la serenità.
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
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INSALATA DI ANGURIA
Tagliare 600 gr di anguria a cubetti, eliminando con cura tutti i semi e mettere in una ciotola. Aggiungere anche il cetriolo lavato e mondato e ridotto a cubetti più piccoli e qualche listarella di cipolla rossa. Unire 250 gr di feta sbriciolata. Condire con 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva, sale, pepe e foglioline di menta fresca. Mescolare bene, facendo attenzione a non sfaldare gli…
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newsintheshell · 3 years
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Lucca Comics 2021: gli annunci targati J-POP MANGA (Parte 3)
La Osamushi Collection si arricchisce di altri titoli, accompagnati da Alma, Shouwa Ichidai Onna, Kakeguiri Midari e il continuo di SAO Progressive.
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Questa terza giornata fitta di annunci del Lucca Comics & Games 2021 si chiude ancora una volta con altre novità in casa J-POP Manga. Con questa terza sessione di reveal per il 2022 sono stati anticipati nove titoli, fra i quali molti firmati dal Dio del Manga. 
Vi ricordo che la casa editrice non ha ancora finito, domani sera ci sarà l’ultimo giro di annunci.
Qua trovate i titoli svelati i giorni scorsi: Parte 1 - Parte 2
SHOUWA ICHIDAI ONNA (UNA DONNA DELL’EPOCA SHOWA) di Kazuo Kamimura e Ikki Kajiwara
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Una delle opere più importanti di Kazuo Kamimura, finora inedita, che celebra la felice collaborazione con un altro grande maestro indiscusso: Ikki Kajiwara, sceneggiatore leggendario di Ashita no Joe (Rocky Joe), Tiger Mask (L’Uomo Tigre) e Kyojin no Hoshi (Tommy la stella dei Giants).
Uscito per la prima volta nel 1977, il manga racconta con grande coraggio la vita di Shoko, prima bambina e poi donna, superstite dei 30.000 orfani giapponesi nell'immediato dopoguerra. La legge della strada, il riformatorio, i problemi con gli insegnati e gli adulti crudeli. Questa storia di “rabbia giovane” è un vero e proprio capolavoro nella produzione di Kazuo Kamimura, un inno lirico all’epoca (e all’epica) Showa, con ancora una volta una donna al centro dell’azione drammatica.
Volume unico
ALABASTER di Osamu Tezuka
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Alabaster è l'alias scelto da James Block,  acclamato campione olimpionico del Wisconsin finito in prigione per aver aggredito pubblicamente Susan Ross, una starlette della televisione che, dopo essersi accompagnata a lui per "interesse d'immagine", ne aveva respinto l'amore, a motivo del colore della sua pelle. In carcere, il giovane, ancora pieno di un cieco risentimento, conosce un folle e cinico scienziato ergastolano che gli confida di aver inventato una apparecchiatura in grado di rendere invisibili i corpi degli esseri viventi, e di averla sperimentata sulla propria figlia, che non ne è sopravvissuta, e sulla nipotina Ami, sulla quale l'esperimento ha avuto pieno successo, e che è stata adottata da una giudice mossa da compassione e materna attenzione. Al suo rilascio, James Block non esita a far uso di quest'invenzione ma riesce a rendere trasparente solo lo strato superficiale della sua pelle. Prigioniero del suo nuovo e mostruoso aspetto, inizia a mettere in atto propositi di vendetta che, a lungo covati, hanno assunto la forma di una delirante dichiarazione di guerra contro la bellezza. Tra le sue prime vittime, oltre alla stessa Susan Ross, la piccola Ami, che rapisce e poi, in nome del destino che li accomuna, riesce a portare dalla propria parte, anche per poter sfaldare la completa invisibilità di lei in piani criminosi per i quali trova complici anche in un gruppo di giovani balordi che ha fatto evadere dal riformatorio. Dopo ripetute beffe in cui incorrono le forze di polizia mobilitate contro questa crescente minaccia, entra in scena l'abile agente FBI Rock Holmes, che non è certo un eroe positivo, rivelandosi un narcisista talmente ebbro di sé e privo di scrupoli da rappresentare, più che il nemico, il rivale di Alabaster.
MAJIN GARON di Osamu Tezuka
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Due meteoriti precipitano sulla Terra e in uno di essi viene ritrovato il gigante Garon, un robot di origine aliena con il potere di distruggere l’umanità intera. Nell’altro viene ritrovato un bambino che negli anni viene cresciuto come un terrestre. All’insaputa di tutti, i due sono stati volontariamente inviati sulla Terra da una razza aliena per testarne l’intelligenza e la saggezza. Riuscirà l’umanità a non porre fine a sé stessa utilizzando le potenti armi di Garon?
MICROID S di Osamu Tezuka
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L’intera umanità è minacciata dallo sviluppo di una razza di insetti super-intelligenti, i Gidoroni. Solo tre umani, Yanma, Ageha e Mamezo possono difendere l’umanità grazie alla loro capacità di trasformarsi in esseri dalle dimensioni di un insetto con fenomenali poteri. Un altro classico della fantascienza d’azione dal Dio del manga Osamu Tezuka.
IL MIO SON GOKU di Osamu Tezuka
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Basandosi sul classico della letteratura cinese “Viaggio verso Ovest”, il Dio del Manga Osamu Tezuka, narra la storia di Son Goku, la scimmia dorata nata da una roccia e dotata di poteri magici che, accompagnato dal monaco buddista Sanzohoshi, si imbarca in un viaggio verso l’India irto di pericoli e minacce inaspettate.
SASUKE SARUTOBI di Osamu Tezuka
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Osamu Tezuka realizza "Io sono Sasuke Sarutobi!", dove il "suo" Sasuke, pecora nera della scuola Koge, è un ragazzino di origini contadine i cui rari successi sono dovuti perlopiù all'amorevole aiuto della zelante compagna di scuola Osai, che lo toglie dai pasticci nei momenti difficili; mosso dall'odio ereditato dal suo ambiente di nascita nei confronti della guerra, dei suoi signori e dei samurai (i quali, quando non seminano morte e miseria nelle campagne, imperversano per bande dedite al saccheggio e al sopruso) è un ostinato antieroe che, dopo aver preso parte alla guerra tra gli Stati belligeranti, solo a fatica e non senza ripensamenti comprende che i suoi propositi di vendetta sono sproporzionati ai suoi mezzi, e si rassegna a tornare alla terra e a mantenere la promessa fatta di utilizzare l'arte ninja solo in favore della giustizia.
ALMA di Shinji Mito
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Una miniserie post-apocalittica dai disegni spettacolari!
Ray e Trice sopravvivono da soli in un mondo devastato, e i loro giorni passano senza che Ray, in quindici anni di vita, abbia mai incontrato un altro essere umano oltre a loro. Ogni giorno espandono la loro mappa del mondo che li circonda, chiedendosi fino a dove dovranno spingersi per trovare altra vita. Una mattina come tante altre, mentre Ray è in procinto di partire per la sua nuova esplorazione, appare una sconosciuta che cambierà per sempre la vita dei due ragazzi, e spingerà uno di loro a cercare un senso al di fuori del mondo da loro conosciuto…
4 volumi - Serie completa
KAKEGURUI MIDARI di Homura Kawamoto e Yuuichi Hiragi
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Lo spin off della serie di successo Kakegurui incentrato sul passato di Midari Ikishima, la più folle delle giocatrici. Il suo ingresso nel comitato studentesco e il suo rapporto con la sfortunata Ayame Nureba, tutto in un unico cofanetto da collezione.
4 volumi - Serie completa
SWORD ART ONLINE: PROGRESSIVE - BARCAROLLE OF FROTH di Reki Kawahara e Shiomi Miyoshi
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Continua l’adattamento della saga Progressive con la trasposizione manga dell’arco narrativo del Quarto Piano, Barcarolle of Froth.
Kirito, essendo un beta tester del gioco, ha una buona idea di cosa aspettarsi dal nuovo lancio di SAO. Unite le forze con Asuna, i due ragazzi si apprestano ad affrontare la marea di enigmi che il gioco nasconde...
2 volumi - Serie completa
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Autore: SilenziO)))
[FONTE]
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pollicinor · 4 years
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Dei teredini, purtroppo, ancora oggi si sa poco, le loro dimensioni hanno suscitato curiosità tra gli scienziati, ma fino al 2010 nessuno scienziato aveva ancora potuto studiare un esemplare vivo. La particolarità di questi animali è che, scavano nel legno, ma nell'imparare a farlo, durante i millenni, si sono trasformati in dei chimici provetti: per sfaldare e "digerire" il legno collaborano con batteri unici nel loro genere, che oggi gli scienziati credono possano essere una miniera d'oro per la nostra medicina. In alcune spedizioni scientifiche (una è stata documentata da un lungo reportage del New York Times) si sono cercati indizi concreti sul come i batteri presenti in questo bizzarro ecosistema fangoso e difficilmente accessibile potrebbero essere la risposta alla crescente resistenza agli antibiotici, uno dei problemi più gravi, letali e urgenti che il mondo scientifico e medico si trova ad affrontare in questo periodo storico.
Dall’articolo "Cosa sono i teredini e perché potrebbero salvare l'umanità" su Esquire Italia
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goodbearblind · 4 years
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“Sai, molti non sanno che per non farli sfaldare, nell’impasto, ci va un po’ di farina di ceci. Sì proprio così, i ceci vanno messi a crudo dopo essere stati messi a mollo per ore. Tante persone non si prendono cura dei dettagli quindi, spesso, si dimenticano di asciugarli per bene una volta tirati fuori dall’acqua. Sono trucchi che impari solo osservando e io osservavo mia zia. Semplicemente, rimanevo incantato ad osservarla mentre cucinava i falafél e quei dettagli sono entrati dentro di me. Questi sono i miei, preparati da me.” “Mi chiedi dove è la Palestina in tutto questo? Ti rispondo che... ebbene sì, la Palestina è proprio dentro questi dettagli.” (Akram Mohammad) . . #freepalestine https://www.instagram.com/p/CAenexWq1Pk/?igshid=1eg1a6rmy059m
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corallorosso · 4 years
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"Metti una faccia accettabile alla destra populista e ti voteranno". Questo era il teorema di Steve Bannon, ex consulente strategico della campagna di Trump del 2016, ideologo della destra sovranista, populista e religiosa con cui si poneva l'obiettivo di sfaldare, tra le altre cose, l'Unione Europea e di reprimere i diritti civili di migranti e comunità LGBTQI+. Non solo, perché Bannon è stato anche stato co-fondatore e vicepresidente del consiglio di amministrazione di Cambridge Analytica, la stessa società di analisi che ha lavorato alla campagna elettorale di Donald Trump utilizzando dati di utenti Facebook ottenuti illegalmente Ebbene: Bannon è stato arrestato. Per frode. Per aver truffato centinaia migliaia di donatori attraverso una campagna finalizzata a costruire il muro con il Messico. 25 milioni di dollari raccolti con l'inganno e in realtà intascati per finanziare la propria vita privata. Dopo aver passato i propri anni a seminare odio contro gli immigrati, accusati di rubare soldi e lavoro alla povera gente, ad essere incriminato per frode è stato proprio lui, Steve Bannon. Per aver fatto affari, cioè, su quella paura da lui stesso alimentata. Perché il sovranismo è esattamente questo: indicare il migrante con il dito e passare all'incasso con la mano restante. Cathy La Torre
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riecheggiare · 5 years
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non capisco come fanno tutti a vivere con serenità a prendere decisioni su se stessi sulle loro vite con leggerezza a non rimuginare costantemente sul loro passato e sul loro presente a credere di essere finalmente su un binario ad accettare le varie fasi della loro vita come se già sapessero esattamente come adattarsi quando ne finisce una e ne inizia un’altra
è tutto terrificante, spaventoso, mostruoso. io non lo so fare e quando mi illudo di avere più o meno in mano le redini della mia vita non ci vuole assolutamente niente a far sfaldare tutto. non ho assolutamente niente fra le mani, non l’ho mai avuto, mai l’avrò, è tutta un’illusione, restano solo le aspettative e l’indifferenza, che poi sono niente pure quelle.
non ce la faccio a far finire tutto così in un colpo, non ho ancora capito. ho capito che causerei molto dolore e poi molto nulla, che non mi va molto sinceramente, poi comunque il dolore qualcuno che sia io o chi mi sta intorno lo deve provare comunque quindi per ora mi carico questo fardello.
io non voglio vivere, non così, non è andata e non andrà mai meglio di cosi. non credo più a niente.
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paoloxl · 5 years
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Due tranche versate da Bruxelles ad Ankara per un totale di sei miliardi, con l’obiettivo di bloccare 3,2 milioni di siriani in territorio turco [1]. Il 31 ottobre 2019 un nuovo finanziamento, rivendicato dal Commissario Stylianides, che porta nelle casse statali turche più di mezzo miliardo: esattamente 663 milioni di euro. Sono passati tre anni dal pagamento della prima “rata” e pochi mesi da quello della seconda. Riscosso il denaro, Erdogan minaccia con toni da bullo l’Unione Europa: “Hey, Europa, svegliati. Lo dico di nuovo: se provate a presentare la nostra operazione come un’invasione, sarà semplice: apriremo le porte e vi manderemo 3,6 milioni di migranti”.
Il messaggio del ricattatore Erdogan è chiaro, lucra sulla vita degli esseri umani, non rispettando neanche i patti (ambigui) stipulati. "O pagate, o appoggiate le mie mire espansionistiche, oppure vi arriveranno milioni di persone”. L’Europa si piega, sgancia soldi su soldi, alza i toni ma immediatamente cerca un nuovo accordo e oggi lo accoglierà a Bruxelles.
Ma c’è un motivo se il sultano di Istanbul viene chiamato dalla gente turca “Kabadayi", ovvero il mascalzone. Il voltagabbana. Erdogan ha mire espansionistiche. Vuole l’annientamento dei curdi ed esercitare forti influenze nei territori siriani. Vuol far tornare agli antichi fasti l’Impero Ottomano. E per farlo strozza Bruxelles, cerca di sfaldare l’Unione, aumenta il clima di tensione con la Grecia distrutta dalla perenne crisi economica. Dopo aver deciso di non rispettare l’accordo, lascia partire e spinge i profughi verso il confine con la Grecia: la risposta della polizia greca di frontiera è feroce, le motovedette greche bloccano l’ingresso in modo virulento. Ci sono morti e feriti tra i rifugiati. Salgono a galla le criticità dell’accordo UE-Turchia, i nodi vengono al pettine. Si sfregano le mani i partiti di estrema destra locali, Alba Dorata in primis, che inzuppano il biscotto nella melma delle ingiustizie: raid punitivi in stile nazifascista, aggressioni, pestaggi. Nel mentre Erdogan strumentalizza la vita dei bambini con dichiarazioni scellerate, quando contemporaneamente massacra i fanciulli in territorio siriano. E guarda cosa, poco prima del vertice a Bruxelles, ordina a suoi guardacoste di fermare i migranti prima di attraversare il mar Egeo. Il tutto con la perenne complicità delle élite europee che elogiano la Grecia innalzandola a "scudo d’Europa", inviano agenti di Frontex e legittimano l’utilizzo delle armi da fuoco sul confine contro i migranti [2].
Quali sono le violazioni in atto?
Stringere accordi e versare soldi ad un ricattatore non potrà mai comportare una risoluzione delle problematiche, ma un ingrandimento delle stesse: ecco il risultato. Tra le decine di migliaia di profughi arrivati in questi giorni nella zona di confine e sulle isole  sono molti i minori stranieri non accompagnati (MSNA), la situazione al confine è al collasso.
Normativamente, l’accordo è stato una forzatura e chiudere le frontiere ai profughi non è rispettoso della legge: in primis, l’Unione può stipulare accordi con Paesi extra-UE considerati Paesi Terzi Sicuri. La direttiva 2013/32/UE (art.42) chiarisce i parametri: “la valutazione alla base della designazione può tener conto soltanto della situazione civile, giuridica e politica generale in tale paese e se in tale paese i responsabili di persecuzioni, torture o altre forme di punizione o trattamento disumano o degradante siano effettivamente soggetti a sanzioni se riconosciuti colpevoli. Per questo motivo è importante che, quando un richiedente dimostra che vi sono validi motivi per non ritenere sicuro tale paese per la sua situazione particolare, la designazione del paese come sicuro non può più applicarsi al suo caso”. Arresti di giornalisti, oppositori, docenti universitari e sindacalisti, uniti allo stato di guerra del Governo turco, chiaramente non rendono la nazione classificabile come sicura;
per considerare uno Stato sicuro, bisogna quantomeno aver ratificato il fulcro della normativa riguardante i diritti umani: la Turchia ha ratificato la Convenzione di Ginevra ma non il Protocollo di New York del 1967 che ha ridisegnato il concetto di “rifugiato” allargandolo non solo agli europei sfollati prima del 1951 ma anche a tutti coloro in fuga da situazioni di grave pericolo per la loro vita. Di fatto, per la Turchia sono rifugiati soltanto gli europei in fuga prima del 1951: ovvero, nessuno. Per i siriani in territorio turco la copertura normativa è blanda, un contentino dato all’Europa per stipulare l’accordo miliardario. La loro fuga è legittima quanto l’accoglienza europea doverosa: testimonianza della situazione critica (e della normativa latente) [3] sono le espulsioni di massa attuate dall’AKP [4];
conseguente la violazione del Protocollo Addizionale n°4 alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti umani e delle libertà fondamentali e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea: "le espulsioni collettive sono vietate. Nessuno può essere allontanato, espulso o estradato verso uno Stato in cui esiste un rischio serio di essere sottoposto alla pena di morte, alla tortura o ad altre pene o trattamenti inumani o degradanti";
Al confine greco le violazioni sono tante, troppe. Di conseguenza, non vengono rispettate molteplici leggi basilari della normativa europea ed internazionale:
TUE (art.2): “L’Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, dell’eguaglianza dello Stato di Diritto e del rispetto dei diritti umani”;
TUE (art.6): "L’Unione riconosce i diritti, le libertà e principi sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea del 7 Dicembre 2000 a Strasburgo, che ha lo stesso valore giuridico dei Trattati”;
TFUE (art.78), il sacrosanto principio di non refoulement, per cui “l’Unione deve offrire uno status appropriato a qualsiasi cittadino di un paese terzo che necessita di protezione internazionale e garantire il rispetto del principio di non respingimento in conformità alla Convenzione di Ginevra del 28 Luglio 1951 e al protocollo del 1 gennaio 1967 relativi allo status dei rifugiati”;
Carta dei diritti fondamentali (con efficacia vincolante dopo il trattato di Lisbona):
"Ogni persona ha diritto alla vita" (art.2); “Ogni persona ha diritto alla propria integrità fisica e psichica” (art. 3); "Nessuno può essere sottoposto a tortura, né a pene o trattamenti inumani o degradanti” (art. 4); "È proibita la tratta degli esseri umani" (art.5); "Il diritto di asilo è garantito nel rispetto delle norme stabilite dalla convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951 e dal protocollo del 31 gennaio 1967, relativi allo status dei rifugiati, e a norma del trattato sull’Unione europea e del trattato sul funzionamento dell’Unione europea” (art.18); “Le espulsioni collettive sono vietate” (art.19.1.); “Nessuno può essere allontanato, espulso o estradato verso uno Stato in cui esiste un rischio serio di essere sottoposto alla pena di morte, alla tortura o ad altre pene o trattamenti inumani o degradanti” (art.19.2.);
Ancora più drammatiche, e violente, le violazioni della “legge del mare” per quanto riguarda i respingimenti della guardia costiera greca nei confronti dei profughi: [5]
Convenzione SOLAS (capitolo V, regolamento 33): “Il comandante di una nave che si trovi nella posizione di essere in grado di prestare assistenza, avendo ricevuto informazione da qualsiasi fonte circa la presenza di persone in pericolo in mare, a procedere con tutta rapidità alla loro assistenza, se possibile informando gli interessati o il servizio di ricerca e soccorso del fatto che la nave sta effettuando tale operazione”;
Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare - UNCLOS (Art.98 Comma 1): “Ogni Stato deve esigere che il comandante di una nave che batte la sua bandiera, nella misura in cui gli sia possibile adempiere senza mettere a repentaglio la nave, l’equipaggio o i passeggeri, presti soccorso a chiunque sia trovato in mare in pericolo di vita quanto più velocemente possibile”.
UNCLOS (Art. 98 comma 2) ogni Stato ha l’obbligo di “promuovere l’istituzione, l’attivazione ed il mantenimento di un adeguato ed effettivo servizio di ricerca e soccorso relativo alla sicurezza in mare e,ove le circostanze lo richiedano, di cooperare a questo scopo attraverso accordi regionali con gli Stati limitrofi”;
direttiva 2013/32/UE, deve essere svolto un “esame adeguato e completo” per stabilire l’eventuale status;
"Non è possibile valutare lo status di un potenziale rifugiato politico, in mare" (Protocollo addizionale della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Criminalità organizzata transnazionale per combattere il traffico di migranti via terra, via mare e via aria);
“Nessuno dovrebbe essere sbarcato, costretto a entrare, condotto o altrimenti consegnato alle autorità di un paese in cui esista, tra l’altro, un rischio grave di essere sottoposto alla pena di morte, alla tortura, alla persecuzione o ad altre pene o trattamenti inumani o degradanti, o in cui la vita o la libertà dell’interessato sarebbero minacciate a causa della razza, della religione, della cittadinanza, dell’orientamento sessuale, dell’appartenenza a un particolare gruppo sociale o delle opinioni politiche dell’interessato stesso, o nel quale sussista un rischio di espulsione, rimpatrio o estradizione verso un altro paese in violazione del principio di non respingimento.” (Regolamento UE N.656/2014);
TU 286/98, art.19, comma 2, "Non è consentita l’espulsione" degli "stranieri minori di anni diciotto, salvo il diritto a seguire il genitore o l’affidatario espulso";
Convenzione SAR che obbliga gli Stati contraenti ad avere nei confronti dei naufraghi obblighi ben precisi:
(Capitolo 1.2.3.) “fornire le prime cure mediche o di altro genere ed a trasferirla in un luogo sicuro”;
(Capitolo 2.1.10) “garantire che sia prestata assistenza ad ogni persona in pericolo in mare… senza distinzioni relative alla nazionalità o allo status di tale persona o alle circostanze nelle quali tale persona viene trovata”.
Infine, il "Rescue at Sea: A Guide to Principles and Practice as Applied to Migrants and Refugees": prevede l’obbligo per il comandante dell’imbarcazione di tutelare i migranti presenti nell’imbarcazione che chiede (o ha avuto) soccorso e di portarlo in un luogo dove la loro incolumità è assicurata. Il place of safety, quindi.
Il quadro che emerge è chiaro: primo, l’Unione Europea non rispettando la base dei propri principi normativi sta venendo meno alla sua stessa essenza e funzione. Secondo: viene tradita l’idea e la concretezza solidale costruita faticosamente dai padri fondatori dell’Unione stessa. Terzo: fare affari con Erdogan presenta il conto, salato. Non è salutare a livello economico e sociale. E i miliardi spesi tradendo le nostre stesse leggi europee sono state il cappio al collo della libertà dell’Europa stessa. La libertà di non dipendere da nessuno.
L’UE ha dato un enorme potere al presidente turco, che dimostra quotidianamente una spietata scaltrezza. Ma aver pensato di chiudere la crisi dei rifugiati del 2015 in questo modo, abdicando quindi ai diritti fondamentali e stipulando accordi ambigui, presenta come avevamo ampiamente annunciato un conto salato.
Note
[1] https://www.meltingpot.org/Io-non-ho-sogni-L-accordo-UE-Turchia-genesi-applicazione.html
[2] https://www.lettera43.it/commissione-europea-migranti-frontiera-grecia/
[3] Il sistema (inefficace) di protezione internazionale in Turchia oggi è regolato dalla “Law of foreigners and international protection" (e dalla Regulation on the work permits for Foreigners under Temporary Protection Act del 11/01/18). Sistema inefficienti che non consentono l’ingresso nel mondo sanitario e del lavoro e che ha portato al dilagare del lavoro nero). Vedi: https://www.meltingpot.org/Io-non-ho-sogni-L-accoglienza-dei-rifugiati-in-Turchia-un.html
[4] https://www.meltingpot.org/La-Turchia-sospende-l-accordo-con-l-Ue-e-respinge-i-siriani.html
[5] http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Migranti-Video-il-respingimento-della-Guardia-Costiera-greca-a-colpi-di-bastone-e-arma-da-fuoco-56834f52-0c38-4b1d-9358-563468cc2359.html#foto-1
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rettabaleno · 5 years
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In questa calma di piena luce
che si allarga
così compatta che cederle quietamente
è forse necessario,
come indugiare senza significato
a fissare il catrame bollente
o intontirsi di giallo
con l’occhio immobile al sole sulle rotaie.
E’ ancora possibile
smorzarsi senza strappi
fino al margine della coscienza.
Legare il cervello alle vene nei polsi
e sfaldare il pensiero:
sfaldarlo prima del pomeriggio
ma con la pazienza orizzontale
delle strade sdraiate senza respiro
nella piana di sole
che scende su questa curva di piazza
e investe i tetti delle macchine
trovare il secondo.
Milo De Angelis
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