#sensibilità artistica
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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"Ignare" di Pirandello: una potente riflessione contro la violenza di genere. In scena a Palermo la novella scandalosa di Pirandello, riletta da Lucia Incarbona
Domenica 1 dicembre 2024, alle ore 18:00, il Teatro Apparte di Palermo ospiterà una rappresentazione teatrale carica di significato: "Ignare", tratto dall’omonima novella di Luigi Pirandello e adattato dalla regista e attrice Lucia Incarbona.
Domenica 1 dicembre 2024, alle ore 18:00, il Teatro Apparte di Palermo ospiterà una rappresentazione teatrale carica di significato: “Ignare”, tratto dall’omonima novella di Luigi Pirandello e adattato dalla regista e attrice Lucia Incarbona. Questo spettacolo fa parte della rassegna “Trame e miraggi” 2024/2025, organizzata da Panormos Officina Artistica in collaborazione con L’Incanto di Iris e…
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dinonfissatoaffetto · 3 months ago
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Oh, quanto amiamo i bambini. Ma non li rispettiamo davvero. Tendiamo a pensare che abbiano menti meno sofisticate, capaci di emozioni intense, ma semplici. Di sicuro crediamo che i bambini non possano essere intelligenti e complessi quanto noi adulti. Diciamocelo, quali spe- ranze possono avere di capire la narrativa letteraria se molti di loro non sono neanche capaci di allacciarsi le scarpe?
E se invece avessimo sbagliato tutto?
Se i bambini fossero il pubblico perfetto per l'arte? Se fossero i lettori ideali per la narrativa letteraria? Se in realtà fossero equipaggiati meglio degli adulti per farsi coinvolgere profondamente dalle storie?
Se lo scopo di un'educazione artistica non fosse solo quello di accumulare nuove capacità, ma anche quello di risvegliare sensibilità a lungo sopite? Se la capacità di apprezzare l'arte fosse, non dico innata, ma attiva molto presto durante l'infanzia?
Be', allora dovremmo fare del nostro meglio per produrre degli ottimi libri per bambini.
- Mac Barnett
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thegianpieromennitipolis · 5 months ago
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SENSI DELL'ARTE - di Gianpiero Menniti
LA CRISI VISTA DA BOTTICELLI
"La calunnia" (Uffizi, Firenze) viene considerata una tavola appartenente a una terra di mezzo, tra la fine delle illusorie certezze umaniste di matrice neoplatonica e l'inizio di una consapevolezza intensa e profonda.
Risale a un periodo compreso tra il 1491 e il 1495, anni di svolta nella Firenze che assiste alla scomparsa di Lorenzo de Medici e all'ascesa effimera del frate ferrarese Girolamo Savonarola, con la successiva costituzione della "repubblica" che vedrà in Niccolò Machiavelli il più acuto tra i suoi protagonisti.
Sandro Botticelli (1445 - 1510) di quell'età di mutamenti radicali se ne fece imprevisto interprete: da artista di profonda sensibilità, artefice che aveva dipinto la gloria della "Signoria" medicea, seppe tuttavia intuire prima del tempo l'esigenza espressiva della crisi incombente, di una cupa caduta, dell'inesorabile e lunghissimo scivolamento che lascerà solo vestigia mute in una Firenze ingessata nel vanto fuggevole di impareggiabili forme architettoniche e artistiche.
Le fiamme alte dei "fuochi delle vanità" non bastarono a illuminare fino in fondo le piazze della città: quanta produzione artistica venne bruciata, sacrificata sugli altari di una rivoluzione di parole.
Ma non quest'opera del maestro della "Nascita di Venere" e della "Primavera": un quadro che segna, nei suoi chiaroscuri e nella concitazione drammatica della scena, l'avvento del tragico e grandioso "rinascimento" cinquecentesco.
Con la "Natività mistica", del 1501, il ciclo inaugurato da "La calunnia" si chiuse in un delirante, inascoltato appello.
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precisazioni · 7 days ago
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mi sento un po' a terra. mio padre è ancora in ospedale; dovrebbe essere trasferito in una clinica riabilitativa, ma in sicilia la mala sanità si vede anche nel pressapochismo con cui gestiscono situazioni del genere. sta comunque meglio: ha ripreso a bere e mangiare, e sente un po' di sensibilità nella parte paralizzata; però, anche per lui, che è sempre stato ottimista, l'umore è difficile da sostenere: due giorni fa gli abbiamo portato la settimana enigmistica per tenergli la mente allenata, ma ieri mia madre l'ha trovato più triste del solito, con il giornale caduto a terra e nessuna possibilità di raccoglierlo. cerchiamo di dargli supporto, ma appena usciamo dalla sala mi tocca tirare su mia madre, almeno fino a cena, perché puntualmente crolla sul divano appena finito di mangiare, esausta dall'ennesima giornata sfiancante
fatte due brevi eccezioni, è un mese che esco solo per andare a trovarlo. passeremo il natale visitandolo, poi torneremo a casa a non festeggiare nulla, così come per capodanno. superata la fase iniziale di tensione e angoscia per la sua situazione critica, ho provato a darmi una spinta contattando locali per suonare in città, ma palermo, musicalmente, è la città morta che conoscevo. apro i social e vedo certi conoscenti che passano dischi, suonano a eventi, mentre io con la musica continuo a non concludere molto: a ottobre ho suonato in una webradio, ma il canale non ha ancora pubblicato il set; avevo poi registrato un mix per un altro canale, che ha deciso di posticipare la pubblicazione perché avevo espresso la mia scelta di non avere pubblicata la tracklist, senza però che però venissi avvisato in alcun modo del posticipo. sto pensando di bidonarli e mandare il lavoro a qualche altra serie podcast, ma è raro che qualcuno risponda
non conosco molte persone e farmi notare, per uno come me senza agganci, è infinitamente più difficile rispetto all'impegno che dedico alla mia ricerca artistica, a cui riservo ogni attimo del mio tempo. forse dovrei lasciare perdere e dedicarmi piuttosto a scrivere per le riviste, come già sto facendo. tanto si sa, i critici musicali sono musicisti falliti
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ineedahugesticktobeatyou · 9 days ago
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Davvero, per favore, qui, su X e ovunque, sforzatevi di analizzare la situazione Capodanno di Roma con un briciolo di obiettività e mente fredda. Sono 24 ore che leggo di tutto e di più perché ci sono voluti 2 secondi netti per infilare nel calderone la qualunque e spostare il focus dal discorso degli artisti.
Sforzatevi di capire di cosa stanno parlando davvero, perché nessuno ha difeso i testi di Tony Effe. Sono fuori tema anche loro? Probabile. Stanno usando il termine censura un po' a sproposito? Anche qui, probabile.
Ma da qui a dire che allora sono tutti misogini e che addirittura appoggiano la violenza sulle donne, ce ne passa. Mahmood ha letteralmente scritto che tutto può essere criticato, dove lo vedete l'appoggio ai testi? A me sembra chiaro che la presa di posizione sia perché l'esclusione da Roma, potenzialmente, è un gesto che può portare alla censura. Qui non lo è nel senso puro del termine ma appare tale per le dinamiche. Presta il fianco a una caccia alle streghe trasversale perché, se voglio, posso trovare qualcosa che non va ovunque, che sia una canzone che cita le dipendenze o fatti di cronaca, politica o rapporti tossici. E a quel punto posso pretendere che venga bloccata. Anche nelle canzoni di Ale eh, ad esempio quando cita le droghe o rapporti tossici, si potrebbe dire che sono temetiche che urtano la sensibilità e chiedere così che lui non si esibisca da nessuna parte. È esattamente questo che porta alla censura, nella musica, nei libri, ovunque. Poi si può discutere che su altri temi non ci sia stata la stessa presa di posizione ma anche qui io distinguo le cose, questo è comunque lavoro, in altro c'è una componente troppo personale che, per esempio, non credo Ale sarà mai a suo agio a condividere in modo palese (again, ma tramite la musica sì, quindi con la libertà di espressione di cui ha sempre parlato).
Ciò detto, per me l'errore è stato a monte, perché come fai a fare una line up per un evento del genere senza un'unità di intenti? È chiaro che il passo indietro di Roma è politico, il Sindaco ha chiaramente detto che non voleva che l'evento fosse divisivo, ergo ha scelto il quieto vivere. Tony Effe non andava invitato a prescindere, per me potrebbe non cantare mai più in vita sua e ne sarei contenta ma adesso non facciamo l'errore di condannare tutto questo discorso perché di mezzo c'è lui.
Anche perché poi, l'utente medio del social lo usa come pretesto per scagliarsi contro gli altri - Mahmood in primis - vomitandogli addosso le cose peggiori. Perché tutti bravissimi a riempirsi la bocca di belle parole per difendere le donne, salvo poi usare contro chi non piace il tono e il linguaggio che tanto disprezzano. Moralisti a convenienza, paladini della giustizia solo se si sta tutti dentro i paletti delle loro idee, tutti gli altri al rogo (e poi magari stannano personaggi discutibili tanto quanto quelli che criticano).
Detto ciò, mi pare altrettanto ovvio che i cantanti vivano la cosa diversamente dallo spettatore, nel senso che scindono la persona dall'opera che può essere eccessiva perché espressione artistica. Sarebbe un po' come dire che se uno scrittore scrive di omicidi allora è un delinquente. Non voglio dire che certi testi vadano giustificati perché, obiettivamente, fanno ribrezzo ma neanche credo che siano la condanna dei giovani. Se i ragazzi di oggi non hanno gli strumenti per discernere con la propria testa il bene dal male, una storia dalla realtà, una canzone da un esempio da imitare, vuol dire che gli educatori hanno fallito. E prima che si arrivi agli intrattenitori, ci dovrebbero essere la famiglia e gli insegnanti, senza parlare di chi ci governa.
Quindi, in sintesi, anche meno.
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fashionbooksmilano · 1 year ago
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I mondi di Gina Gina's Worlds
a cura di Chiara Sbarigia e Lucia Borgonzoni
Marsilio Arte, Venezia 2023, 192 pagine, 21,5x27,8cm, ISBN 9791254631263
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
La bersagliera, la fata turchina, la donna più bella del mondo, un simbolo della bellezza mediterranea, l’incarnazione della diva per eccellenza del cinema italiano, la testimone dell’Italia della rinascita, ma anche la fotografa, la scultrice, la pittrice. Una grande artista a tutto tondo: questa era Gina Lollobrigida. Irriverente, ironica, vulcanica, bella, la Lollo resta un simbolo dell’Italia nel mondo, non solo per essere stata una grande attrice, ma per aver deciso di confrontarsi anche con il mondo dell’arte. Possedeva una sensibilità artistica fuori dal comune e un grande amore per la vita: una vitalità che non l’ha mai abbandonata, una volontà incrollabile, oltre alla sua divorante passione per l’arte: tutte tessere molto importanti nella costruzione della sua carriera di attrice. Da icona del cinema italiano apprezzata ovunque ad accanita viaggiatrice dalla forte e carismatica personalità, nonché ambasciatrice FAO impegnata nel sociale con istituzioni come l’UNICEF e l’UNESCO. Il volume racconta la vita di questa grande artista attraverso le sue straordinarie fotografie, le affettuose testimonianze di Christian De Sica, Carlo Verdone, Gérard Depardieu, Alex Marshall, i testi critici delle curatrici e un saggio di Fabio Melelli.
08/11/23
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libriaco · 7 months ago
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Oggi, oggi, oggi
Non pensavo mai all’avvenire ed ero perfettamente felice.
Fulco di Verdura (*), [A Sicilian Childhood. The Happy Summer Days. 1976], Estati felici. Un'infanzia in Sicilia, Palermo, Edizioni Novecento, 1994
(*) FULCO SANTOSTEFANO della Cerda, duca di Verdura e marchese di Murata, è nato il 20 marzo 1899 a Villa Niscemi, presso Palermo. Ha combattuto nell’esercito italiano durante la prima guerra mondiale. Amante del disegno e dotato di una notevole sensibilità artistica, nel 1929 incominciò a disegnare gioielli in oro e smalto, dapprima per creare nuove montature o restaurare vecchi gioielli di famiglia. Nel 1937 partì per gli Stati Uniti, dove disegnò gioielli per Paul Iribe, Coco Chanel, e tutta l'alta societa americana ed europea. È tornato a vivere in Europa nel 1973 ed è morto a Londra il 15 agosto 1978. Pubblicato originariamente in inglese, dall’editore Waldenfel e Nicholson, Estati felici è stato riscritto in lingua italiana dallo stesso autore e pubblicato nel 1977. (Dal risvolto di copertina).
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lalacrimafacile · 5 months ago
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Becoming Elisabeth - Il ritratto di una regina (2022)
Alla scoperta di "Becoming Elizabeth": Un'immersione nella storia Tudor
"Becoming Elizabeth" è una miniserie che cattura l'attenzione degli appassionati di storia e delle serie TV storiche. Essa offre uno sguardo affascinante e dettagliato sugli anni formativi della futura regina Elisabetta I d'Inghilterra. La serie, ambientata nel tumultuoso periodo post-Enrico VIII, esplora le dinamiche politiche e personali che hanno influenzato la giovane Elisabetta.
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Fedele ai Riferimenti Storici
Una delle principali forze di "Becoming Elizabeth" è il suo impegno nel rimanere fedele ai fatti storici. Ovviamente presenta qualche inevitabile licenza artistica. Nonostante il focus su Elizabeth, la miniserie mette anche in evidenza eventi chiave come la morte di Enrico VIII assieme alla successione di Edoardo VI. Vengono rappresentate le lotte di potere tra le diverse fazioni della corte inglese. Attraverso dialoghi ben scritti e una trama avvincente, la serie riesce a trasmettere l'atmosfera di incertezza politica che caratterizzò l'epoca.
Ecco che Elisabetta, interpretata da Alicia von Rittberg, è presentata come una giovane donna intelligente e ambiziosa. Una persona consapevole delle insidie che la circondano. La serie non manca di esplorare le sue relazioni personali. Sono inclusi i complessi rapporti con il fratellastro Edoardo VI, la sorella Maria, e il patrigno Thomas Seymour. Queste dinamiche sono trattate con una sensibilità che permette di comprendere meglio le sfide e le pressioni a cui Elisabetta fu sottoposta fin dalla giovane età.
Ambientazioni Autentiche
Le ambientazioni di "Becoming Elizabeth" sono curate nei minimi dettagli, offrendo uno spaccato realistico della vita nella corte Tudor. I set, dalle grandi sale del palazzo reale ai giardini curati e ai castelli austeri, contribuiscono a creare un senso di immersione totale. Le riprese, realizzate in parte in location storiche in Inghilterra, aggiungono autenticità e profondità visiva alla narrazione.
Come detto in precedenza, infatti, ogni ambiente è attentamente progettato per riflettere l'epoca, dai lussuosi appartamenti reali ai più modesti alloggi dei servitori. Le scelte cromatiche, la disposizione degli arredi e l'uso della luce naturale nelle scene interne contribuiscono a creare un'atmosfera che rispecchia fedelmente il periodo rinascimentale.
Costumi Dettagliati
Continuando a parlare dei particolari su cui i creatori si sono soffermati, parliamo dei costumi.
Un altro elemento che distingue "Becoming Elizabeth" è l'attenzione ai costumi. Quest'ultimi sono ricchi di dettagli e riflettono accuratamente la moda dell'epoca Tudor. Abiti sontuosi, ricami intricati, tessuti pregiati e gioielli sfarzosi contribuiscono a delineare lo status e la personalità dei personaggi.
Elisabetta, con i suoi abiti elaborati, trasmette l'evoluzione da giovane principessa a futura regina. I costumi di personaggi come Maria Tudor e Caterina Parr sono ugualmente curati. La serie quindi offre un ulteriore livello di profondità e autenticità alla rappresentazione storica.
Recitazione Eccellente
La qualità della recitazione in "Becoming Elizabeth" è un altro punto di forza della serie. Alicia von Rittberg offre una performance convincente e sfaccettata come Elisabetta. L'attrice riesce a trasmettere sia la vulnerabilità che la determinazione della giovane principessa.
Da fan delle romance, molto importante è stata anche la chimica tra la protagonista a l'attore di Robert Dudley. Jamie Buckley diventa uno dei principali attori negli ultimi episodi, dando alla serie una sfumatura più giovanile.
Gli attori di supporto, tra cui Romola Garai nel ruolo di Maria Tudor e Tom Cullen come Thomas Seymour, offrono interpretazioni altrettanto solide, aggiungendo complessità ai loro personaggi. Le interazioni tra i personaggi principali sono cariche di tensione emotiva e sottigliezza, riflettendo le sfide e le rivalità che caratterizzavano la corte Tudor.
Conclusione
"Becoming Elizabeth" è una miniserie che merita di essere vista sia dagli appassionati di storia sia da chi ama le narrazioni ricche e ben realizzate. La sua fedeltà ai riferimenti storici, le ambientazioni autentiche, i costumi dettagliati e la recitazione di alto livello si combinano per creare un'esperienza coinvolgente e istruttiva.
Guardando "Becoming Elizabeth", gli spettatori possono immergersi nel mondo complesso e affascinante della corte Tudor, scoprendo le radici di una delle sovrane più iconiche della storia inglese.
Se anche voi amate le serie storiche, romanzate come questa appena descritta, commentate e scrivetemi la vostra preferita!
Non perdetevi gli altri articoli di questo blog. Se avete dei consigli su quali serie TV recensire o qualche argomento che vi appassiona, scrivetemi!
Stay Tuned! La vostra Easy Tears
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abatelunare · 1 year ago
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Come tutte le creature di sensibilità artistica squisita, ella credeva, in arte, soltanto agli impulsi istintivi del suo gusto: non aveva preconcetti, non ammetteva consigli di competenti né imposizioni di critici (Salvator Gotta, Il primo re).
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Roberta Giacobbi: Artista e Autrice di Alessandria Today – Un Viaggio tra Acqueforti e Scrittura. Roberta Giacobbi espone la sua mostra personale di acqueforti "Acquafortis" dal 18 ottobre all'11 novembre 2024 a La Morra
Roberta Giacobbi è un’artista e autrice di Alessandria Today, nota per il suo talento versatile nel mondo dell'arte e della scrittura.
Roberta Giacobbi è un’artista e autrice di Alessandria Today, nota per il suo talento versatile nel mondo dell’arte e della scrittura. Oltre a contribuire con articoli e riflessioni su Alessandria Today, la sua espressione artistica si riflette anche in una serie di opere grafiche di grande impatto, come dimostra la sua prossima mostra personale di acqueforti intitolata “Acquafortis”, che si…
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istanbulperitaliani · 8 months ago
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Bedri Rahmi Eyüboğlu
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Nel vasto panorama dell'arte turca del XX secolo, pochi nomi risplendono con la stessa intensità di Bedri Rahmi Eyüboğlu. Nato nel 1911 e cresciuto in un'epoca di tumultuosi cambiamenti culturali, Eyüboğlu è noto per il suo stile distintivo che mescolava elementi tradizionali dell'arte turca, principalmente quella anatolica, con influenze contemporanee.
Le sue opere hanno avuto un impatto significativo sulla scena artistica turca del suo tempo ed è considerato uno dei più importanti artisti moderni della Turchia.
Eyüboğlu, morto nel 1975, aveva un'anima artistica poliedrica. Le sue opere letterarie e poetiche riflettono la sua elevata sensibilità artistica ed il suo profondo attaccamento alla lingua e alla cultura turca. Personalmente sono sempre rimasto impressionato dalle sue opere mosaicali. Queste si trovano in una nota pasticceria a Karaköy.
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Insieme alla moglie Eren, ha realizzato molti mosaici ad Ankara e ad Istanbul, soprattutto negli anni '60, con una produzione artistica rivolta negli spazi pubblici che sono ancora visibili oggi. Una cosa che mi piace molto perché sono concepiti per non essere dentro un museo o galleria d'arte. Chiudo il post con gli ultimi versi di una sua poesia "Hele bir başlasın" (Che inizi proprio adesso). "Hele bir duyulsun uzaktan (Che si senta lontano) Yaylı çıngırakları (Il tintinnio dei campanelli) Yıldızlar seslensin, (Che le stelle sussurrino) Hele bir armut ağacı temmuzu yüklensin, (Che un albero di pero si carichi come a luglio) Hele bir kerrecik daha yalınayak yere değsin içimdeki çocuk…" (Che un'altra volta il bambino dentro di me possa camminare a piedi nudi sulla terra).
La mia Vita a Istanbul: consigli e informazioni turistiche. Disponibile come GUIDA per delle ESCURSIONI in città.
Scrivi una e-mail a: [email protected]
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francolancio · 9 months ago
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Ci ha lasciato Katsumi Komagata (1951-2024), designer e illustratore giapponese di grande sensibilità artistica. Adoro la sua poetica fatta di semplici forme e colori. I suoi meravigliosi libri sono dedicati ai bambini e a chi come noi fa di tutto per rimanere in quel mondo magico.
One-stroke è la sua propria casa editrice e in Italia LazyDog ha pubblicato una sua bella monografia.
Qui una sua intervista in occasione di una sua mostra in Italia da Mutty  
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sergiodb · 10 months ago
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STREET ART
Viaggio dal brutto al bello, basta avere fantasia e sensibilità artistica. ..:: SdB ::..
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thegianpieromennitipolis · 2 years ago
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SENSI DELL’ARTE - di Gianpiero Menniti 
TRACCE DI MONDO
Egon Schiele (1890 - 1918) è uno dei molti artisti banalmente interpretati da una critica “patografica” che riduce la libertà d’espressione a riflesso della psiche. Così, quest’originale e geniale pittore è stato inteso alla luce delle sue presunte turbe di uomo irrisolto, ossessionato dalle pulsioni, immerso in una soggettività patologica. Ha ragione Massimo Recalcati: letta in quest’ottica, l’arte diventa misera cosa. Ma qui, la sua critica a un forzato psicologismo e la sua visione dell’inconscio dell’opera, proposta d’origine lacaniana, non è sufficiente: conduce fino a una soglia e non l’attraversa. Non può varcarla. Scrive Lacan: 
«Il reale è ciò che resiste al potere dell’interpretazione. Il reale non coincide con la realtà poiché la realtà tende a essere il velo che ricopre l’asperità scabrosa – «inemendabile» – del reale.» 
La sensibilità, estrema, di un artista, corrisponde alla sua capacità di scorgere oltre la realtà delle cose: la sua personalità altro non è che l’espressione di un’epoca intrecciata con una storia personale, crogiolo vivente di molteplici fonti, variamente assorbite, costitutive di una dimensione culturale e sentimentale, infine stagliate su una tela. Anche se l’interpretazione artistica fosse cosciente, questo non implica l’emergere di stati profondi nei quali fonti misteriose abbiano messo radici. Scrivo nel mio “Sarà dipingere!”:  
«L’urto lacaniano è un risveglio che tende ad annullare lo scenario artificioso dell’io: questo risveglio non è più una forma che riflette il soggetto ma un apparire concreto e insormontabile che in un tratto di colore o in un oggetto o in un luogo, rifondano la percezione, la svuotano per fare spazio all’imprevedibile.»
Proseguendo, nello stesso testo aggiungo:  
«La parola manca. Ma non all’arte. Che possiede il fragore di un fulmine muto. Non risponde alla domanda. Ma rende “visibile” il “pensabile”. Un pensabile vagheggiato nel processo creativo e che, poi, all’improvviso, appare. Ed ecco la ragione di un inconscio dell’opera che trascende l’autore. Di qui, il motivo per il quale un’opera d’arte, un dipinto, una poesia, è un enigma che non si lascia mai spiegare fino in fondo, ma può solo essere compreso, solo interpretato. Entro un limite invalicabile. Come il punto ombelicale di un sogno che lo stesso Freud volle risarcire di una muta barriera che nessun acume può violare.»
Se tutto questo è vero, allora neanche Schiele, pur conducendo l’osservatore sul culmine della soglia, può accompagnarlo oltre.  Ma lo lascia attonito al cospetto di una visione sostenibile per tracce: “Il cieco”, tela del 1913 (collezione privata) recupera una rappresentazione simbolica di straordinaria inventiva: la figura di un essere umano senza la vista intorno al quale sorge l’immaginario infinito della sua mente, la proiezione di forme create dal tatto, dall’odorato, dal gusto, dall’udito.  Immagini interpretate, vissute come analogia di memorie conservate, intrise di una sensualità più acuta, di una percezione più complessa. Tracce di mondo. Di un mondo nascosto.  Impetuose e tragiche per l’anelito a una visione impossibile. “Il cieco” reclina il capo.  Come ciascuno di noi di fronte alla soglia che ci separa dal mistero.
- In copertina: Maria Casalanguida, “Nulla dies sine linea”, 2010, collezione privata
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gregor-samsung · 2 years ago
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“ Mentre la vita pubblica e persino quella privata assumono i caratteri dello spettacolo, è in atto un contromovimento che cerca di modellare lo spettacolo, il teatro, tutte le forme di espressione artistica, sulla realtà — di annullare la differenza stessa tra arte e vita. Entrambe le tendenze diffondono un senso dell’assurdo caratteristico della sensibilità contemporanea. Va notata la stretta connessione tra un eccesso di elementi spettacolari, il cinismo dell’atteggiamento disincantato ormai diffuso anche tra i bambini, l’impermeabilità alla sorpresa o alle emozioni violente e la conseguente indifferenza a distinguere tra illusione e realtà. Siamo troppo ciniche [scrive Joyce Maynard di se stessa e di una bambina di quattro anni che ha portato al circo], per non intuire il trabocchetto nel gioco di prestigio, l’imbottitura del Santa Claus dell’Esercito della Salvezza, i trucchi della telecamera negli show pubblicitari alla TV (“Non è la mano di un folletto che spunta fuori dalla lavatrice,” mi dice Hanna, “è soltanto un attore coi guanti.”) Non diversamente al circo... ella si appoggiò indietro sul sedile imbottito, la mia bambina di quattro anni... prevedendo capitomboli e scivoloni, severa, sveglia, triste, saggia, matura, disincantata, più assorta nello zucchero filato che affascinata dal Più Grande Spettacolo del Mondo. [...] Avevamo assistito, impassibili, a spettacoli ben più straordinari, tutto il nostro mondo era un’indigestione per gli occhi, un circo a dieci piste con cui non avrebbero potuto competere neppure i Ringling Brothers. Un uomo ficcò la testa nelle fauci di una tigre e io lo indicai alla mia gelida, imperturbabile amica, con espressioni di sbalordimento esagerato, e quando essa non si curava di guardare... le giravo la testa verso la tigre, la costringevo a seguire il numero. La tigre, penso, avrebbe potuto staccare la testa al domatore con un morso, inghiottirlo in un boccone e tramutarsi in scimmia e lei non avrebbe battuto ciglio. Davanti a noi almeno due dozzine di clown ammucchiati in una Volkswagen cercavano di uscirne senza che Hanna capisse qual era lo scopo di tutto ciò. Non è solo perché sa che escono da una botola che Hanna non riesce a entusiasmarsi. Anche se non fosse a conoscenza del trucco, non dimostrerebbe maggiore interesse.
La sovraesposizione a illusioni prefabbricate distrugge rapidamente la loro efficacia rappresentativa. La componente illusoria del reale non produce, come sarebbe prevedibile, una intensificazione del senso della realtà, ma genera, nei confronti della realtà stessa, uno stato di allarmante indifferenza. Il nostro senso della realtà si trova allora a dipendere, per quanto sembri strano, dalla nostra disponibilità ad accettare l’aspetto illusorio del reale. Persino la comprensione razionale delle tecniche illusorie non annulla la nostra capacità di considerare l’illusione prodotta come una rappresentazione della realtà. La smania di conoscere i trucchi del prestigiatore, come l’interesse suscitato recentemente dagli effetti speciali di un film quale Guerre stellari, hanno in comune con lo studio della letteratura il desiderio di apprendere dai maestri dell’illusione lezioni sulla realtà stessa. Ma quando si riscontra un’indifferenza totale persino per la meccanica dell’illusione, è prevedibile il collasso della stessa idea di realtà, che dipende in ogni suo elemento dalla distinzione tra natura e artificio, realtà e illusione. Tale indifferenza rivela l'erosione della capacità di interessarsi a qualsiasi cosa esterna al sé. Così la bambina impassibile, che ha già visto tutto, si riempie di zucchero filato e quanto succede non le importerebbe neppure se non sapesse in che modo ventiquattro clown riescono a infilarsi in una macchina. “
Christopher Lasch, La cultura del narcisismo. L’individuo in fuga dal sociale in un’età di disillusioni collettive; Nuova postfazione dell’autore, traduzione di Marina Bocconcelli, Fabbri (collana Saggi Tascabili), 1992. [Libro elettronico]
[Edizione originale: The Culture of Narcissism: American Life in an Age of Diminishing Expectations, W. W. Norton, New York City, 1979]
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thebeautycove · 2 years ago
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THoO - HIDDEN SHADES - Universe THoO Collection - Collaborazione Artistica con Iris Roth - Eau de Parfum - Novità 2023 - When a scent keeps you from complications, or rather knocks your cortisol out… This new THoO creation reminds me of the bright emptiness of essentiality, the sudden glimmer of an idea, a slight thought that prelude a creative gesture. Something related to raw material that, once shaped, is simply defined as art. ••••• Che belle suggestioni in questa fragranza che ha parole semplici da regalarmi per descriverla, che racconta di gesti antichi mai dimenticati, di una bellezza eterna e docile, ammansita da mani sapienti, sporche di passione e lentezza. Tanta sensibilità creativa traspare in questo nuovo racconto tratto dall’universo olfattivo di THoO. Hidden Shades è espressione dell’ultima collaborazione artistica con Iris Roth, designer e maestra ceramista che predilige il contatto diretto con una Natura sincera, la cura artigianale nel plasmare la materia grezza, nelle sue mani l’argilla ritrova la sua anima, l’essenzialità della forma, un’estetica organica rispettosa e rassicurante. Nella fragranza è ben delineata questa sequenza di contrasti aromatici tra duttilità, fragilità, solidità. Come argilla centrata sul tornio le note si sollevano sagomate da stecche e mirette, ecco la fresca ruvidezza degli agrumi far da preludio alla dolcezza golosa della prugna mirabelle. Nel gentile soffio floreale di gelsomino e fiore di ciliegio si scorge il profilo sinuoso del jus mentre la sensazione di compattezza e levigatezza è affidata a sandalo, cisto e patchouli così morbidi sensuali, attraenti, impeccabilmente modellati da vaniglia, tonka, muschi.
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Pregevole il flacone realizzato a mano con nuance che ricordano le tonalità di ceramica, argilla e terracotta. Creata da Maurizio Cerizza. Eau de Parfum 75 ml. Online qui ©thebeautycove   @igbeautycove
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