#seconda categoria
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Bonnanaro promosso in Seconda categoria
La squadra del Bonnanaro Il Bonnanaro può brindare nel girone E della terza categoria: la vittoria tennistica 6-2 nei confronti del Caniga ha definitivamente aperto le porte del paradiso con ben tre giornate d’anticipo, andando diritta in Seconda categoria, mentre nel girone F il cambio al vertice tra Santa Lucia Sennori e Centro Storico Sassari rende sempre più entusiasmante la volata per la…
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PRIMA PAGINA Nuova Ferrara di Oggi domenica, 22 settembre 2024
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"Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi. A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere, potremmo essere suddivisi in quattro categorie. La prima categoria desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi: in altri termini, desidera lo sguardo di un pubblico. [...] La seconda categoria è composta da quelli che per vivere hanno bisogno dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti. [...] C'è poi la terza categoria, la categoria di quelli che hanno bisogno di essere davanti agli occhi della persona amata. [...] E c'è infine una quarta categoria, la più rara, quella di coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti. Sono i sognatori. Ad esempio Franz."
(Milan Kundera, l’insostenibile leggerezza dell’essere)
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2.00 am
caldo, sudore, testa che frulla. contratti? ma sarò capace? se l'ho fatto una volta, non è detto che riesca una seconda. giudizio oggettivo, dici tu. e mi pare di prendere il volo. chi crede in te, ti fa esistere. esisto. r-esisto. mi bruciano le palpebre.
chiedo al dottore cos'è questa cosa che sento di lato, tra la tetta finta e lo sterno. le ondulazioni della protesi, dice, e mi punta l'ecografo per farmi vedere. le vedo, vedo le ondine. sorrido e dico che schifo. lui ride. ho sempre paura che si giri qualcosa lì dentro, dico. cosa vuoi che si giri, le palle girano, risponde. ora sono io a ridere. lo vedo che è felice quando mi dice che è tutto ok. io sollevo le braccia al cielo e dico siiiiiiiiiiii. sticazzi se sono nuda (nella categoria dei "ti ammazzo" rientrano anche i dottori?)
intanto mi faccio film. ho tutta la vita da vivere sei mesi alla volta. un giorno è già passato
thor, daje un po' di temporale
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Le elezioni europee sono il mio appuntamento quinquennale con lo scorno politico. Non che io normalmente sia un entusiasta ma per qualche motivo, vuoi il letale mix di respiro internazionale e pochezze locali, vuoi un quorum incompatibile con le mie passioni di nicchia, vuoi per ricordi di ex parlamentari europei comportatisi quasi ineccepibilmente a Bruxelles per poi rovinare anche le aspettative più basse una volta usciti di lì, l'appuntamento con le europee mi mette addosso una mestizia Baudelairiana.
Oltre ad una già discussa impressione di peggioramento qualitativo, si sono uniti gli scambi umani con persone più o meno conosciute, ascrivibili a due macrocategorie:
i nichilisti in attesa di mordere, che sono quelli che buttano lì l'argomento europee come il pescatore da laghetto la pastura, e alla prima ipotesi sul voto anche vaga ti trasmettono con una certa delicatezza che loro non vanno a votare e che tu sei chiaramente un coglione se ci vai
gli indecisi tormentati che si chiedono a vicenda un parere sperando che qualcuno di stimato tiri fuori idee illuminanti e propongono una chat di gruppo fra amici fidati per trovare una strada sensata tergiversando fino alle 22:50 di domenica
Tendo a preferire (e ad appartenere) alla seconda categoria. Ieri l'altro un'amica diceva che sarebbe entrata in cabina guardando la scheda senza fare niente aspettando di essere richiamata dal presidente di seggio, e un po' la capisco.
Poi non è che voglia sovrastimare l'importanza delle europee, ma non è tanto per l'elezione in sé, è più per il suo ruolo di fotografia rappresentativa di un fallimento di ambizioni politico-sociali e di assenza di movimento in quel senso, che non è una novità per nessuno ma vederlo in 4k e in ogni singolo doloroso dettaglio è un passaggio un poco sofferente.
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Sono in un momento particolare della mia vita, un momento che colpisce noi donne... a qualcuna dura meno, per altre si prolunga anche per mesi e mesi. Appartengo alla seconda categoria e credetemi, non è per niente piacevole. Sono diventata irascibile, non mi riconosco, passo in pochi minuti da uno stato d'animo all'altro, piango continuamente e gli attacchi di ansia sono sempre più frequenti. Improvvisamente ho un caldo assurdo, poi dopo due minuti il gelo nelle vene. Mi fa paura tutto e divento una persona intrattabile... mi odio da sola. purtroppo non è facile da capire nè da accettare e credetemi per me è terribile! Ciclicamente si hanno atteggiamenti noiosi e stufevoli, ma credetemi, non si controllano!! È terribile, non si può spiegare!!! Chiedo venia a chi ha provato a sopportarmi!! Sono donna!!!
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SASSARI È LA CITTÀ CON LA MIGLIORE QUALITÀ DELL’ARIA IN ITALIA
È Sassari la città con l’aria più pulita d’Italia.
Secondo i rilevamenti dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, la città sarda si posiziona al 21esimo posto tra le città europee nella classifica della qualità dell’aria, con una concentrazione media annua di particolato fine (Pm2,5) pari a 6,2 μg/m3; un valore considerato “soddisfacente” per la salute. La seconda città con l’aria più pulita è Livorno (65esimo posto in Europa) seguita da Savona (148esimo posto), Battipaglia (161esimo posto) e Siracusa (167esimo posto). Ventinove città italiane, tra cui Firenze (247esimo posto in classifica), Roma (269esimo posto), Napoli (283esimo posto) e Bologna (292esimo posto), hanno una qualità dell’aria definita “moderata”, con una concentrazione di Pm2,5 tra 10 e 15 μg/m3 di media annua. Nessuna città italiana rientra nella categoria “molto scarsa”, caratterizzata da livelli di Pm2,5 superiori a 25 μg/m3.
All’inizio del 2024, le istituzioni dell’UE hanno raggiunto un accordo su una proposta per aggiornare le direttive dell’Unione per allineare gli standard di qualità dell’aria dei Paesi membri ai livelli guida dell’OMS e contribuire a realizzare gli obiettivi del piano d’azione per l’inquinamento zero. La qualità dell’aria in Europa è in miglioramento nell’ultimo decennio e i dati mostrano gli effetti delle campagne di sensibilizzazione e delle azioni intraprese negli ultimi anni. 13 città europee hanno concentrazioni medie di particolato fine inferiori al livello base stabilito dall’Organizzazione mondiale della sanità di 5 microgrammi per metro cubo di aria. Queste città sono quattro capitali del nord Reykjavik, Tallinn, Stoccolma ed Helsinki e due portoghesi, Faro e Funchal.
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Fonte: Agenzia Europea dell’Ambiente; foto di Sicco CC
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Ciao Papero! Mio parere non richiesto sui cartoni animati (io orgogliosamente cresciuta con Telecapri e reti regionali). Yattaman ok, per gli altri robottoni io non li amavo, però stravedevo per Harlock e Galaxy Express. Le parti violente ci sono ma più discrete che in Ken o nei Cavalieri dello Zodiaco, che ricordo di aver iniziato a 6-7 anni e a posteriori forse era presto. Ricordo che guardavo tutto ma che sotto sotto mi impressionavo. Su tutt'altro genere e di quegli anni meravigliosi ci sono Lamù, Maison Ikkoku, Orange Road, Pollon e il Fantazoo che sono uno spasso anche per i più piccoli. Mi piaceva tanto anche Mila e Shiro che ha fatto appassionare tanti ragazzini alla pallavolo, poi a seconda dei tuoi gusti ci sono Holly e Benji oppure Jenny la tennista. In definitiva, credo che robottoni e anime con toni troppo seriosi o violenti siano da evitare per adesso.
Ciao,
grazie mille per il tuo parere SUPERPREZIOSO, il primo :)
Sì, da due giorni che ci penso, e guardando di nuovo Trider G7, che dovrebbe essere uno dei più "sciapiti" della categoria, mi sono reso conto che forse è meglio aspettare.
C'è pure il discorso della lingua, che se da un lato è ancora presto (ascolta in italiano tutto il giorno, ma comprende veramente poco per ora), dall'altro mi chiedevo se quei dialoghi potevano essere un ulteriore banco di apprendimento, come lo sono in film in tedesco per me, ma considerando tutte le variabili, forse è meglio aspettare i 6/7 anni, avrà un vocabolario migliore e potenzialmente sufficiente per poterli capire.
No, Ken se lo vede da sola se vuole e quando sarà, che io non ce l'ho mai fatta a vederlo 😅.
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Cosa ne pensi del recente scandalo della Ferragni?
Ho due opinioni, che sembrerebbero espresse da 2 persone diverse ma in realtà una non esclude l'altra:
La prima è che dovevamo aspettarcelo, in molti (includo anche me stessa) spesso hanno applaudito alle iniziative benefiche di questi due, ma abbiamo dimenticato di che categoria di persone fanno parte, e diciamo che adesso sta uscendo fuori l'ovvio
La seconda è che la destra non aspettava altro e ci sta volutamente marciando sopra, ma hanno dimenticato che loro essendo al governo avrebbero altre priorità, e sono anche più squallidi dei ferragnez che fingono beneficienza
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Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi. A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere, potremmo essere suddivisi in quattro categorie. La prima categoria desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi […] La seconda categoria è composta da quelli che per vivere hanno bisogno dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti […] C’è poi la terza categoria, la categoria di quelli che hanno bisogno di essere davanti agli occhi della persona amata […] E c’è infine una quarta categoria, la più rara, quella di coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti. Sono i sognatori.
Milan Kundera
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PRIMA PAGINA Gazzetta Di Modena di Oggi venerdì, 23 agosto 2024
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unagioia:
Decidiamo di andare a fare un weekend in Slovenia/FVG. Differenti scelte per il pernottamento tra me e la mia signora. Vince lei, mi chiede di prenotare subito. Tergiverso pensando che a) ci sarà posto anche prenotando domattina b) se poi non andiamo prenotazione e denari andrebbero in fumo. Stamattina pausa viaggio con l'erede. Mi chiede "Hai prenotato?" al mio "no.." nasce piccola accesa discussione in quanto davvero non c'è più posto. A quel punto in emergenza allo stesso prezzo trovo hotel di categoria superiore. Prima sopresa: booking mi regala un credito di 20€ per il prossimo soggiorno. Seconda sorpresa: all'arrivo ci dicono che visto che abbiamo un bambino ci concedono un upgrade gratuito in suite (che sarebbe venuta 110 sacchi in più). Dopo molto vagare con l'erede posso affermare che ha molto più culo di me!!
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«Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi. A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere, potremmo essere suddivisi in quattro categorie. La prima categoria desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi: in altri termini, desidera lo sguardo di un pubblico. [...] La seconda categoria è composta da quelli che per vivere hanno bisogno dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti. C’è poi la terza categoria, la categoria di quelli che hanno bisogno di essere davanti agli occhi della persona amata. E c’è infine una quarta categoria, la più rara, quella di coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti. Sono i sognatori»
(Milan Kundera)
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collettivisti da cortile
Ascoltando questi ultimi ho scoperto che il divide et impera del pollaio si è ultimamente arricchito di una nuova categoria di kulaki: i proprietari di case (al plurale: seconde, terze, quarte...) che, a seconda del narratore, sottrarrebbero con le loro smanie da rentier ora clienti agli albergatori, ora alloggi agli studenti, ora un tetto ai bisognosi, ora un nido alle giovani coppie. A questi neghittosi speculatori che in certi casi avrebbero – orrore! – ereditato dette case dagli zii e dalle nonne, pare si debbano inoltre le seguenti piaghe: inflazione immobiliare, occupazioni abusive, gentrificazione dei centri urbani, improduttività, sovraffollamento turistico, vagabondaggio e forse anche dissesto erariale, giacché alcuni di essi avrebbero osato chiedere e ottenere incentivi pubblici per la riqualificazione edilizia. Costoro andrebbero dunque, se non espropriati, almeno castigati con una generosa sferza fiscale, additati alla riprovazione di chi-lavora, costretti a mettere i loro vani a disposizione di chi-dico-io, alle condizioni che-decido-io e a prezzi drasticamente calmierati. Così imparano.
Per quanto circoscritto, il caso è affascinante perché illustra quasi ad absurdum la potenza seduttrice del benecomunismo a comando e il suo ben prestarsi a dissimulare obiettivi del tutto estranei da quanto sembra promettere. Restando nell'ovvio, già da parecchi secoli le civiltà si sono strutturate per demandare alla sfera pubblica (lo Stato, le chiese, le associazioni, le corporazioni ecc.) il compito di gestire i problemi sopra elencati e, insieme, di tutelare la proprietà e la produzione, essendo queste ultime non solo bisogni parimenti meritevoli di protezione ma anche presidi di prosperità da cui scaturiscono le forze con cui le istituzioni assolvono alle loro funzioni.
Un sovrano orientato a nutrire e non a divorare le proprie risorse può (deve) intervenire in tanti modi per soddisfare il bisogno abitativo, il più evidente dei quali è quello di acquistare, noleggiare, riscattare o direttamente realizzare gli allogi, contribuendo così anche a raffreddare il mercato.
Lo si era ad esempio fatto in un'Italia incomparabilmente più povera di oggi, quando con il solo piano INA-Casa furono consegnati più di trecentocinquantamila alloggi in un poco più di un decennio. I pluriproprietari e i plurilocatori esistevano anche allora, erano anzi la norma, ma non risulta siano stati di ostacolo a un progetto che, semplicemente, ieri si è scelto di realizzare, oggi si è scelto di abbandonare.
Ma queste sono, appunto, ovvietà. Il succo della faccenda sta invece in un fatto bizzarro: che il nemico del popolo che possedesse oggi case per un valore, diciamo, di un milione, cesserebbe del tutto di essere tale qualora disponesse dello stesso importo, o anche del doppio, o del decuplo, in depositi e titoli finanziari. In quel caso allora no: è roba sua. Ne faccia quel vuole, anzi beato lui! E qui si scopre il gioco. La differenza pratica tra i due capitalisti è pressoché nulla: entrambi traggono un godimento da ciò che hanno, entrambi sono responsabili dell'uso che ne fanno (perché quello finanziario non presta i soldi a chi-dico-io, alle condizioni che-decido-io? magari per comprarsi una casa?). La differenza teorica è invece sostanziale. Il casettaro ha osato mettere le sue sostanze in una cosa vera e, peggio ancora, utile. Ha voltato le spalle alla futilità dei consumi, al rischio dei mercati e specialmente all'impalpabilità del soldo elettronico, fiduciario e finanziario, per spingersi là dove solo i grandi possono incedere: nella realtà, nei bisogni senza tempo. È questo che non gli si perdona, di avere dato materia al suo lurido gruzzolo ereditato o sudato sottraendolo dagli ologrammi bancari, dalla possibilità di svalutarlo, decurtarlo, metterlo fuori corso, dal mare magno a cui attingono gli investitori, anche per iniziative immobiliari. Perché loro possono, il casettaro no, sicché lo danno in pasto ai Sancho Panza dell'equità. Egli deve essere fluido e ricollocabile, negli averi come nell'esistenza.
Il mattone diffuso offende dunque il denaro, mette in crisi la sua magia, disturba l'incanto in cui ci è chiesto di credere e di vegetare. Con un nemico così, c'è da temere che un giorno la polemicuccia di cui ci siamo occupati sarà rilanciata dal burattinaio sulle prime pagine e sui banchi dei parlamenti. In parte sta già avvenendo, ma avvenga almeno senza il nostro plauso.
-Il Pedante
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Perché ci sono alcune persone
che vengono amate più di altre?
Che cosa ho fatto di male io
per finire nella seconda categoria,
quella affamata d'amore?
Non potevo capitare nella prima?
Fra quelli che vengono riempiti
di parole d'affetto
di rassicurazioni
di abbracci
di baci,
fra quelli che hanno
un confidente,
un amico,
qualcuno che li riempie
di coraggio
di amore
di spensieratezza
di voglia di vivere.
Perché non io?
Perché non posso cambiare categoria,
una volta ogni tanto?
Perché l'amore non è distribuito
equamente?
Perché c'è chi è amato ogni giorno
e chi nemmeno un minuto?
Perché?
IG: una_goccia_di_pioggia
#poesia#writers#writers on tumblr#writerscommunity#poesia italiana#amore#amore non corrisposto#amore finito#poem#pensieri
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Il wokismo – scrive Renée Fregosi (*) – è un’ideologia totalitaria: si appropria di tutti i campi dell’attività umana e distorce la realtà in vari modi. (...) Il corpo occupa un posto centrale: è il primo punto di partenza della logica di vittimizzazione sistematica che è il motore del wokismo. Il colore della pelle è messo in rilievo per denunciare ciò che i wokisti definiscono la “razzializzazione” dei non-bianchi, ossia le discriminazioni, oppressioni e violenze esercitate ai loro danni “in maniera sistemica” da quelli che a loro detta beneficiano del “privilegio bianco”. La differenza di sesso (...) è messa in discussione a beneficio del “genere” che distingue il maschile dal femminile principalmente attraverso l’apparenza (...), vestimentaria in particolare. Il velamento del corpo delle donne, benché patriarcale, viene rivendicato contro una presunta “islamofobia” (...). L’ossessione wokista trasforma (anche) il corpo degli sportivi in uno dei suoi terreni di gioco privilegiati. (...) Il delirio woke raggiunge nello sport il suo punto più alto, mandando nel panico le federazioni sportive che reagiscono in maniera disordinata. Lo scorso marzo, la Federazione internazionale di atletica leggera (World Athletics) ha deciso di escludere dalle prove femminili le donne transgender che “hanno attraversato la pubertà maschile”, ritenendo “insufficienti le prove che le donne trans non abbiano vantaggi sulle donne biologiche”. Indignata, l’atleta francese nata uomo Halba Diouf ha immediatamente denunciato questa decisione sul quotidiano sportivo L’Équipe. Quanto ai (sedicenti, ndr) atleti intersessuali (ermafroditi o di sesso indeterminato alla nascita), come la sudafricana Caster Semenya, devono d’ora in avanti mantenere il loro tasso di testosterone sotto la soglia di 2,5 nmol/L per ventiquattro mesi per poter concorrere nella categoria femminile (...), fatto che essi giudicano come una misura “discriminatoria”. (...) La Federazione internazionale di nuoto ha annunciato nel giugno del 2022 che voleva creare una categoria per le nuotatrici transgender divenute donne post pubertà (come l’americana Lia Thomas), al fine di riservare le categorie femminili alle donne di nascita e eventualmente alle transgender divenute donne prima della pubertà. Nel calcio, i regolamenti cambiano a seconda dei paesi. Anche nel ciclismo le posizioni sono varie e cambiano in tutti i sensi. I britannici, per esempio, dichiarano che l’atleta transgender Emily Bridges non era “ancora” autorizzata a concorrere in un campionato nazionale. La questione agita tutto il mondo sportivo, e in particolare gli sport di combattimento. (Traduzione di Mauro Zanon) (*) Filosofa e politologa francese, Renée Fregosi, con un passato da militante del Mouvement de libération des femmes (Mlf) e Partito socialista, ha scritto “Les Nouveaux autoritaires. Justiciers, censeurs et autocrates” (Éditions du Moment).
via https://www.ilfoglio.it/il-foglio-internazionale/2023/09/11/news/l-ossessione-woke-trova-nello-sport-uno-dei-suoi-terreni-di-gioco-privilegiati-5664212/
IL DELIRIO. E noi siamo costretti a perderci del tempo.
Ah, sempre a proposito di sport, che dire poi quella francese (giornalaia o ministro? Boh) che ha definito la HAKA neozelandese in corso di Mondiali di rugby, "atteggiamento maschlista e violento". Manco più le popolazioni indigene sfuggono al melting pot omogeneizzante del siamo quello che desideriamo essere (non nel senso motivazionale, in quello "fisico" proprio).
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