#sculture in bronzo
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Freedom: La scultura di Zenos Frudakis a Philadelphia che rappresenta la liberazione dell'anima. Un simbolo potente di libertà interiore ed emancipazione, la scultura "Freedom" di Zenos Frudakis è un'opera iconica che invita alla riflessione sul concetto di liberazione
La scultura Freedom di Zenos Frudakis, situata a Philadelphia, è un'opera d'arte che riesce a catturare l'essenza della liberazione dell'anima e della ricerca della libertà interiore.
La scultura Freedom di Zenos Frudakis, situata a Philadelphia, è un’opera d’arte che riesce a catturare l’essenza della liberazione dell’anima e della ricerca della libertà interiore. Questo capolavoro in bronzo è stato installato all’esterno dell’edificio dell’azienda GlaxoSmithKline, lungo la sede di Philadelphia, e rappresenta un messaggio universale che ha affascinato visitatori e residenti…
#arte che tocca l’anima#arte come simbolo di libertà#arte e riflessione#arte pubblica Philadelphia#artisti contemporanei#attrazioni artistiche#attrazioni turistiche a Philadelphia#capolavori moderni#emancipazione e arte#espressione artistica della libertà#Freedom scultura significato#Freedom Zenos Frudakis#GlaxoSmithKline Philadelphia#liberazione e arte#libertà e arte#messaggi universali nell&039;arte#monumenti alla libertà#monumenti che ispirano#monumenti simbolici#opere d&039;arte simboliche#opere d’arte ispiratrici#Philadelphia arte pubblica#scultura che rappresenta la liberazione#scultura moderna#scultura Philadelphia#sculture di Zenos Frudakis#sculture famose a Philadelphia#sculture in bronzo#simbolismo nella scultura#statue di Philadelphia
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#sculture #alabastro #bronzo #stonelite @lagrandebellezzavolterra (presso Lojelo art gallery) https://www.instagram.com/p/ClI8v4PsaHS/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Ciglia di auriga di Delfi da vicino.
È una delle poche sculture in bronzo greco che conserva intarsi di occhi in onice e dettagli di ciglia e labbra in rame. Una delle opere più perfette (474 A. C.)
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La scultura "Efebo de Antequera", scultura neo-attica, primo secolo, bronzo, 1,43 m. e 37,5 kg. È considerata una delle più belle sculture della Hispania romana. Museo della città di Antequera, Malaga, (Spagna).
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Cavalli di San Marco , Venezia
Sculture in Bronzo di Lisippo
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Lista di cose artistiche per cui impazzisco quando visito una chiesa, museo, castello o palazzo storico:
⛪ rosone
⛪ campanile con orologio specialmente meridiana
⛪ capitelli
⛪ bassorilievi soprattutto attorno alle arcate delle porte o su un capitello
⛪ affreschi in particolare soffitti affrescati ancor meglio se cupole
⛪ organo soprattutto se antico
⛪ pulpito soprattutto se decorato o presenta una forma particolare
🖼️ affreschi trompe-l'oeil
🖼️ mosaici
🖼️ fasci di luce o vento dipinti
🖼️ uso dell'oro nelle opere d'arte
🖼️ mappamondi antichi e cartine geografiche affrescate o sottoforma di arazzi
🖼️ vetrate colorate
🖼️ stelle e luna dipinte
🖼️ raffigurazioni attinenti ai segni zodiacali, simboli alchemici e nodi celtici
🖼️ scrittura onciale con miniature in particolare se vengono utilizzati colori naturali come il blu oltremare, porpora, ocra, giallo di siena e oro
🖼️ librerie e radio d'epoca
🖼️ strumenti musicali antichi o di etnie lontane soprattutto se si possono vedere i meccanismi interni
🖼️ sculture di personaggi con libri o strumenti musicali tra le mani
🖼️ ceramiche con dipinti paesaggi e natura
🖼️ reperti in bronzo in particolare etruschi
🏰 guglie
🏰 soffitti a cassettoni
🏰 arcate
🏰 lampadari sfarzosi
🏰 cortile esterno con pozzo
🏰 giardini botanici e cespugli dalle forme particolari
🏰 ampolle alchemiche
🏰 strumenti astronomici e orologi antichi
🏰 fontane con sculture
🏰 tessuti e costumi tradizionali ancor meglio se con i bozzetti degli abiti
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#arte#museo#musei#cultura#storia#architettura#particolari#dettagli#turista#vacanza#gita#palazzo storico#monumenti#scultura#artistico#storico#castello#trompe l'oeil#affreschi#chiesa#chiese
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AUTORE: sconosciuto
NOME DELL'OPERA: Ex voto a forma di cavallo
DATA: VIII secolo a.C.
TECNICA: in bronzo; forme estremamente stilizzate ed eleganti
COLLOCAZIONE: Atene
FUNZIONE ORIGINALE: piccole sculture usate come ex voto e deposte presso i santuari
COLLOCAZIONE ATTUALE: New York, Metropolitan Museum of Art
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Beautiful Tomorrow Joseph Klibansky
a cura di Demetrio Paparoni, Luca Berta, Francesca Giubilei
Skira, Milano 2016, 96 pagine, 24x28,5cm, ISBN 978-38 572 32201
euro 30,00
email if you want to buy [email protected]
Mostra Palazzo Franchetti, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti Venezia 27 marzo - 1 maggio 2016
Pubblicata in occasione della prima mostra personale in Italia del giovane artista Joseph Klibansky, la monografia presenta una selezione di opere che offrono una spregiudicata narrazione del percorso creativo di uno dei più interessanti giovani artisti della scena olandese contemporanea.
Un astronauta di sette metri atterrato in bilico su una sedia lungo la sponda del Canal Grande. Un gorilla accigliato che suona una trombetta da party nel salone di un palazzo nobile. La giungla che cresce tra i broccati di seta e rivela una piccola scultura dorata. I lavori fotopittorici di Klibansky, che sovrappongono paesaggi urbani familiari ad ambienti naturali remoti vengono esposti assieme ad irriverenti e poetiche sculture in resina, bronzo, oro."Klibansky" - scrivono in catalogo Luca Berta e Francesca Giubilei - "metabolizza la realtà precostituita dai nuovi media e ci restituisce una vita oltre la superficie, proiettando simboli del presente multiculturale e consumistico nella dimensione dilatata e sorprendentemente innocente delle sue opere." L'uso delle nuove tecnologie è sicuramente un elemento caratterizzante la sua produzione. Le opere bidimensionali sono frutto della sovrapposizione di centinaia di fotografie sulle quali poi l'artista interviene con ritocchi in acrilico su carta di cotone e resina liquida per la finitura.Le sculture invece, generalmente fusioni in bronzo o resina, sono realizzate ricorrendo alla stampa e scansione 3D. Anche in questo caso però l'intervento umano è fondamentale, la lucidatura o dipintura finale vengono sempre realizzate dall'artista, che con questa scelta ribadisce il suo interesse per la commistione tra vecchio e nuovo, tra alta tecnologia e artigianato.
18/05/24
#Joseph Klibansky#art exhibition catalogue#Palazzo Franchetti Venezia 2016#scena artistica olandese contemporanea#art books#fashionbooksmilano
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ETAT LIBRE D'ORANGE - SOUS LE PONT MIRABEAU - Eau de Parfum - Novità 2023 -
P+P what a terrific alchemy. Poems + Perfumes. Is there anything better than that to shake your S+S? Senses and Soul reply right away.
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Che stupefacente alchimia quando le fragranze scuotono la curiosità e sono ganci di riflessione su quanto si è appreso nella vita, soprattutto sui testi scolastici, sulle buone letture fatte nel tempo, su quanto certe esperienze si siano poi trasformate in una trama fitta di passione e condivisione.
Ritrovare Guillame Apollinaire in questa nuova fragranza di Etat Libre d'Orange - Sous le Pont Mirabeau - è stato come aprire un varco di luce nella memoria.
Apollinaire è uno dei grandi della poesia moderna, coniò il termine 'esprit nouveau' dando significato alle avanguardie artistiche francesi d'inizio 900.
La sua poesia multisensoriale vive nella sostanza del ricordo, affrancata dai confini del tempo, ne contrasta la forza dissipatrice per divenire incorruttibile.
Nei versi della sua celeberrima ‘Le Pont Mirabeau’, cui la fragranza si ispira, scorre la malinconia per un amore perduto, la nostalgia di un tempo che non conosce futuro e quella speranza violenta e timida che fu cara a Baudelaire.
E questa sensazione di fluire, del moto perpetuo e sincopato delle acque della Senna traspare da rigorosi accordi acquatici e minerali.
La sensazione in apertura è di freschezza acidula brumosa rubata alle luci dell'imbrunire, di sentori terrosi e metallici sostenuti dalla forza calma dei legni, sandalo e cedro.
Sono aromi sospesi e lenti, meditativi nel solenne evaporare dell'incenso, nel prolungato riverbero ozonato, rischiarati dagli accenti erbacei delle foglie di violetta, dalla poetica rima dell'ambra grigia.
E ancora, come a voler trattenere in circolo le sensazioni di attesa e speranza, riemergono i legni, più confortanti e magnetici nel loro levarsi dal fraseggio distensivo di vaniglia e muschi.
É indossare una poesia.
Creata da Mathieu Nardin.
Eau de Parfum 100 ml. In selezionati p.v.
©thebeautycove @igbeautycove
IL PONTE MIRABEAU Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna E i nostri amor Che io me ne sovvenga La gioia mai mancò dopo il dolor Venga la notte rintocchi l’ora I giorni se ne vanno io non ancora Le mani nelle mani restando faccia a faccia Lasciam che giù Sotto l’arcata delle nostre braccia D’eterni sguardi passi l’onda lassa Venga la notte rintocchi l’ora I giorni se ne vanno io non ancora L’amore se ne va come va la corrente L’amore va Come la vita è lenta E come la Speranza è violenta Venga la notte rintocchi l’ora I giorni se ne vanno io non ancora Giornate e settimane il tempo corre Né più il passato Né più l’amore torna Sotto il ponte Mirabeau la Senna scorre Venga la notte rintocchi l’ora I giorni se ne vanno io non ancora
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Il ponte Mirabeau deve parte della sua fama a questa celeberrima poesia di Apollinaire. Costruito nel biennio1895/97 ha una struttura a tre arcate in acciaio e collega la riva sinistra del 15°arrondissement alla destra del 16°. Quattro imponenti sculture in bronzo, poste alla base dei pilastri di sostegno, rappresentano l'abbondanza, la navigazione, il commercio e la città di Parigi. E' uno dei ponti più romantici della Ville Lumière, da sempre cantato e celebrato da artisti e letterati.
Elogio in fragranza al poeta Guillaume Apollinaire, che coniò il termine “esprit nouveau” per rappresentare l’avanguardia dei tempi moderni. Apollinaire aveva in se la genialità dell'innovatore, fu un visionario nell'approcciare le nuove correnti artistiche e il primo a riconoscere la valenza della pittura metafisica.
Il ponte Mirabeau è una delle sue poesie più belle, tratta dalla raccolta Alcools del 1913, in cui l'autore applica ai versi i principi della pittura cubista, le liriche non servono uno schema, non presentano un soggetto ricorrente ma, soprattutto, sono libere e non costrette in spazi limitati dalla punteggiatura.
Il ponte ha per Apollinaire una profonda valenza simbolica, è metafora del sentimento amoroso, luogo che induce a riflettere su sentimenti e tempo. Malinconia e visione onirica si fondono palesando il tratto distintivo dello stile del poeta, la sua poesia non è solo parola, è anche tattile, udibile, percepibile con i cinque sensi, qui sta la sua straordinarietà.
C'è il riferimento alla Senna, all’acqua che scorre veloce come il tempo, alle cose smarrite in esso, all'amore perduto per la pittrice Marie Laurencin, il ricordo e la nostalgia, la consapevolezza di ciò che non potrà tornare, l' abisso di solitudine e malinconia. Tutto passa, la giovinezza e la felicità spazzate via per sempre e la citazione alla 'speranza violenta' di Baudelaire è più che appropriata, poichè la tristezza ha per lui lo stesso significato, di violenza e timidezza congiunte.
E se il tema del tempo è cruciale in quest'opera, la protagonista assoluta è la poesia stessa. Tutto ciò che resiste all’azione distruttrice e implacabile del tempo è il dono di queste parole. Il dolore della separazione viene lenito dalla bellezza, dallo splendore del verbo poetico, che possiede la stessa funzione salvifica della memoria.
©thebeautycove
#etat libre d'orange#sous le pont mirabeau#perfume#niche perfumes#scent2023#livelovesmell#thebeautycove
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RECYCLING BEAUTY
Che questa mostra non si possa leggere indipendentemente dal luogo che la ospita, lo si evince già dalle parole di Rem Koolhaas nel catalogo. Non dimentichiamo che Koolhaas è l’architetto che ha curato il restauro dell’antica distilleria della periferia sud di Milano che, come d’incanto, si è trasformata nella meraviglia che conosciamo. Tutto questo è pertinente con la mostra? Lo è, visto che il curatore Salvatore Settis ha voluto intitolarla “Recycling Beauty”. Non si tratta della semplice esposizione di una serie di sculture di epoca classica, bensì di un progetto più sottile, così come di grande acume fu la prima mostra con cui fu inaugurata la Fondazione Prada nel 2015, quel “Serial Classic” che proponeva una lettura molto originale della statuaria greco-romana, come grande creazione “collettiva”. Questa volta, la tesi, brillantemente sostenuta dalla qualità dei pezzi esposti, è che nulla si crea e nulla si distrugge, per usare uno slogan di facile comprensione. Non è ovvio, come si può credere, che l’arte classica abbia avuto momenti di grande fortuna e di oblio. Dopo la fine dell’Impero Romano d’Oriente la circolazione di reperti classici prende vigore, prima ancora della grande rivalutazione concettuale che ne farà il Rinascimento. Monumenti, decori, arredi cominciano ad essere riutilizzati, qualche volta, addirittura, cambiandone l’iconografia, come nel caso, per fare un esempio, del magnifico tondo marmoreo di età romana (nella foto qui sotto), che da sepoltura di un soldato, diventa in epoca medievale, una deposizione di Cristo. Insomma non è proprio una novità dei nostri giorni quella di ritrovare antiche porte a capo del letto o tavolini da salotto il cui piano è un bassorilievo. Del resto è un luogo comune piuttosto radicato quello di considerare l’arte classica come un “unicum” intoccabile. Le sculture greche e romane (ma anche le decorazioni musive o ad affresco), vennero distrutte e disperse, ma anche disprezzate almeno fino al Cinquecento (a volte anche oltre), fino a quando le rovine di Roma non divennero fonte inesauribile di scoperta; ricordo solo “en passant” il rilievo di Roma antica, vecchio pallino di Raffaello e del suo incisore Marcantonio Raimondi. Anche nel Medioevo tuttavia, qualche “ricordino” veniva talvolta portato a casa, magari cambiandone il significato o addirittura la valenza simbolica, come nel caso del “Leone che azzanna un cavallo” , tuttotondo del IV secolo a.C. appartenuto ad un gruppo scultoreo con scene di caccia che ritraggono Alessandro Magno, scultura che Michelangelo definì “meravigliosissima” e trasportato, già dal Medioevo, in Campidoglio per celebrare la grandezza di Roma, quindi in tutt’altro contesto storico ed iconografico. Tante le decontestualizzazioni di oggetti, come il pavone in bronzo di che faceva bella mostra di sé presso il Mausoleo di Adriano (130-140 d.C.) e “ricollocato” nella basilica vaticana. Una mostra affascinante, con pezzi ricercati con cura ed esposti e valorizzati con grande rigore, in uno spazio come quello del “Podium” dal nitore delle superfici e dei volumi. Nella “Cisterna” poi una ricostruzione un po’ didattica del cosiddetto “Colosso di Costantino”, gigantesca scultura in marmo e bronzo dorato del 300 d.C. circa, di cui alcuni “frammenti” sono anch’essi conservati in Campidoglio a Roma. Forse, benché accurata è un po’ poco convincente per la sua collocazione in uno spazio, che certamente decontestualizza troppo l’immensa scultura. Mostra imperdibile per chi ama la classicità, non quella algida e da teca museale, ma quella che riesce a permeare di sé il Tempo e tutti i tempi.
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Henry Moore, scultore e pittore inglese. Henry Spencer Moore è conosciuto per le sue sculture in bronzo semi-astratte di dimensioni monumentali, che si trovano in tutto il mondo come opere d’arte pubblica.
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Restauro del Vittoriano: torna visibile il bronzo dorato dell'Aquila e la Vittoria Alata di Rubino
Il restauro del Vittoriano è in corso e si iniziano a vedere i primi risultati. L’Aquila e la Vittoria Alata, da tempo offuscati dalla patina di ossido che li ricopriva, tornano a mostrare lo splendore del bronzo dorato. Il termine dei lavori è previsto per i mese di ottobre, quando sarà ultimato il restauro delle sculture del fronte principale. foto credit VIVE Vittoriano e Palazzo Venezia Il…
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“ORIZZONTI ESSENZIALI” di Massimo D’Aiuto in mostra a porto Santo Stefano
Massimo D’Aiuto Sulla splendida terrazza della Fortezza Spagnola viene proposta la Mostra ORIZZONTI ESSENZIALI una personale dell’artista Massimo D’Aiuto già presentata recentemente a Pietrasanta con successo di critica e di pubblico. Quasi trenta sculture prevalentemente in marmo, bronzo, altri materiali lapidei, ceramica e legno: un percorso attraverso opere realizzate prevalentemente nel suo…
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La mostra di Massimo D’Aiuto “Orizzonti essenziali” nella Fortezza Spagnola di Porto Santo Stefano Si svolgerà sabato 3 agosto 2024 alle o... #cadifrara #fortezzaspagnola #massimodaiuto #MaurizioRiccardi #mostra #nicolanuti #orizzontiessenziali #portosantostefano #sculture https://agrpress.it/la-mostra-di-massimo-daiuto-orizzonti-essenziali-nella-fortezza-spagnola-di-porto-santo-stefano/?feed_id=6223&_unique_id=66a2ccae7541e
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NOME: I bronzi di Riace
DATAZIONE:450 a.C.
LUOGO DI CONSERVAZIONE: Museo nazionale della Magna Grecia
LIOGO DI RITROVAMENTO: Reggio Calabria
TECNICA: Sculture in bronzo con tecnica a cera persa
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Fredrik Raddum.
https://www.keblog.it/sculture-bronzo-figurative-fredrik-raddum/
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