#scultura su ghiaccio
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klimt7 · 10 months ago
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Questa mi mancava
[ Tecnica mista: motosega e cazzuola su ghiaccio ]
Ammetto che non avevo ancora pensato alla motosega come strumento artistico. Ma c'è sempre una prima volta, e ciò che ho visto oggi, durante i preparativi per la Marcialonga mi ha fatto ricredere.
La Creatività non ha confini nè limiti, se non quelli che ci portiamo in testa.
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personal-reporter · 1 year ago
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La Città del Natale 2023 a Jesolo
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Jesolo sarà la Città del Natale, con un gran numero di eventi che animeranno strade e piazze durante le prossime festività, a partire da venerdì 1 dicembre fino a domenica 7 gennaio 2024 e oltre con lo Jesolo Sand Nativity che chiuderà solamente la sera di domenica 4 febbraio 2024. Il primo appuntamento ufficiale di Jesolo la Città del Natale è fissato per sabato 2 dicembre con l’inaugurazione del celebre presepe di sabbia, che aprirà le sue porte ai visitatori il giorno successivo. La 21esima edizione dello Jesolo Sand Nativity avrà il titolo di Sulle orme di Francesco d’Assisi, su un percorso che racconterà la vita di San Francesco d’Assisi attraverso 12 episodi chiave proprio a 800 anni dalla creazione da parte del poverello d’Assisi del primo presepe a Greccio, rappresentati da 14 artisti provenienti da tutto il mondo, scultori professionisti coordinati dal direttore artistico della manifestazione, il canadese David Ducharme, e grazie alla collaborazione del Sacro Convento di San Francesco in Assisi. Questo legame troverà massima espressione grazie alla presenza di una grande scultura che verrà scolpita nell’area antistante l’ingresso inferiore della basilica del Santo ad Assisi, per un’opera maestosa lunga 8 metri, alta 4 e profonda 4 con la Sacra Famiglia, San Francesco e gli angeli che sarà presentata ufficialmente l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata concezione. Ad accogliere i visitatori dello Jesolo Sand Nativity sarà quest’anno Il Grido, un’imponente scultura lignea realizzata dall’artista veneto Marco Martalar con elementi di scarto naturale di abete rosso e sfridi di faggio raccolti nei boschi delle dolomiti abbattuti dalla tempesta di Vaia nel 2018. Nel centro storico, si consolida e si amplia la presenza del Presepe di Ghiaccio, giunto alla terza edizione, dove dal 6 al 10 dicembre un gruppo di artisti scolpirà le sculture ospitate quest’anno nella grande teca sotto zero allestita in piazza I Maggio. La manifestazione si amplia ulteriormente con un ingresso completato da un grande arco illuminato e una squadra di scultori che comprenderà professionisti come David Ducharme,  direttore artistico dello Jesolo Sand Nativity, poi il russo Ilya Filimontsev e il duo proveniente dalla Mongolia composto da Tsagaan Munkh-Erdene ed Enkhtaivan Uugantsetseg. Le opere nasceranno da 70 blocchi di ghiaccio dal peso di 125 chilogrammi ciascuno, protette all’interno di una grande teca dove la temperatura sarà mantenuta in maniera costante tra i 10 e i 14 gradi sotto lo zero e l’inaugurazione si terrà domenica 12 dicembre. A completare la Jesolo dei presepi sarà il Presepe di Sassi che scalderà piazza Milano come l’anno scorso, curato dallo scultore Sergio Dalla Mora. Una grande novità, invece, sarà in piazza Marconi che diventerà un luogo fantastico con Jesolo Incantatus, dove una grande tensostruttura riprodurrà il mitico castello di Hogwarts, ospitando ricostruzioni del mondo di Harry Potter e la magia sarà anche all’esterno grazie a fantastici allestimenti e dal 17 dicembre al 7 gennaio si svolgeranno spettacoli e laboratori di magia e illusionismo, con artisti e attori specializzati, dedicati ai più piccoli ma non solo. Domenica 3 dicembre l’amministrazione comunale aprirà ufficialmente le porte del Villaggio di Natale, visitabile a partire da venerdì 1 dicembre tra piazza Mazzini, piazza Aurora e via Silvio Trentin con 75 casette, dove verranno ricavate 13 postazioni con casetta doppia da adibire a punto ristoro. Le due piazze, come di consueto, rappresenteranno i due poli del divertimento soprattutto per i più piccoli, infatti piazza Mazzini ospiterà la pista di ghiaccio e diverse giostre mentre in piazza Aurora si potranno trovare la Casa di Babbo Natale, che la raggiungerà il 10 dicembre a bordo di una slitta trainata dalle renne Fulmine e Saetta, poi l’ufficio postale, una giostra e una torre panoramica che sovrasterà la piazza, compreso un grande albero luminoso. Durante la cerimonia ufficiale di inaugurazione si potrà assistere all’accensione del grande albero addobbato di piazza Mazzini con un mare di luci e colori festosi che illumineranno il lido fino a domenica 7 gennaio ma anche di musica e intrattenimento. La Città del Natale nutrirà anche anima e mente grazie a numerosi appuntamenti culturali, infatti per tutto il mese di dicembre, e fino al 28 gennaio 2024, il JMuseo ospiterà una mostra curata dal maestro Agostino Busanel dedicata ai presepi. Imperdibili saranno gli appuntamenti musicali di martedì 26 dicembre con il classico concerto di Natale e, giovedì 28 dicembre al teatro Vivaldi, quello moderno con l’Aurora Wind Band che propone un repertorio anni Settanta, Ottanta e Novanta, oltre al tradizionale concerto di Capodanno che vedrà protagonisti Luca Minelli e la sua band al teatro Vivaldi dalle 17.30. Dopo il grande successo dell’anno scorso, a segnare il passaggio tra il 2023 e il 2024 sarà il Capodanno in piazza che quest’anno raddoppia la festa a Piazza Kennedy, che diventerà il palcoscenico per le esibizioni musicali dei djs. A mezzanotte la piazza si fermerà per il brindisi e lo spettacolo pirotecnico, ma il grande show proseguirà l’1 gennaio a partire dal pomeriggio con la partecipazione di un super ospite, il cui nome sarà  annunciato nei prossimi giorni. Read the full article
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piazzeabbiategrasso · 3 years ago
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Come avere la tua casa ininterrottamente nelle condizioni migliori con gli utensili per la casa strumenti per la casa elettrodomestici per la cucina migliori
In codesto parte ci concentreremo sui consigli per la manutenzione degli elettrodomestici per risparmiarvi al momento più problemi. La conservazione preventiva, specialmente sugli elettrodomestici più costosi, non solo renderà l'aereo più solerte, ma può anche estendere la sua vita prima di dover individuo riparato o sostituito.
Suggerimenti per la cura di frigoriferi e congelatori
riposizionare il frigorifero. Il tuo frigorifero funziona in modo più efficiente quando ha un emissione d'aria posteriore di sé. allontanate il frigorifero di uno o due pollici dal muro per progredire il suo meccanismo.sgrassare il refrigerante. pulisci le guarnizioni della porta e aspira la rocchetto del condensatore sul tuo frigorifero una volta ogni tanto per farlo funzionare in modo più attivo.
Organizzare il frigorifero. Puoi usare contenitori di scultura schietto per pianificare gli alimenti simili nel tuo refrigerante. Puoi anche appoggiare in fila i ripiani con una membrana di plastica per ridare il sviluppo di detersione molto fattibile.
cautelarsi l'ammucchiata di freddo nel ghiacciaia. Puoi mettere un pedante strato di spray da arte culinaria all'spirituale del tuo congelatore e poi pulirlo. La piccola dose di spray che rimane aiuterà a prevenire l'mucchio di gelido.
Rimagnetizzare le porte del refrigerante. Se i magneti delle guarnizioni della porta del tuo frigorifero sembrano deboli, puoi rimagnetizzarli facendo scivolare un forte magnete lungo la abbellimento. È tassativo farlo trascorrere nella stessa amministrazione per circa 50 volte per acquisire i migliori risultati.
Svuota il tuo contenitore del gelido. Il gelido che sta nel tuo surgelatore per molto tempo formerà un ordinario pezzo e comincerà a appestare. svuota il contenitore del gelido una volta al mese per avere ghiaccio fresco e inodore.
Riempi il congelatore. Il tuo frigorifero funziona in modo più solerte in quale tempo è pieno di cose fredde piuttosto che vuoto. Se non hai molto da disporre nel tuo congelatore, riempi un paio di brocche di latte con acqua e congelale fin tanto che non ilmiopuzzle.com - casa hai più cibo da riservare.
Consigli per la cura di microonde e forni
Pulisci la impurità dura del microonde. Metti un po' di aceto latteo in una tazza o ciotola adatta al microonde e scaldala per 3 minuti per sguinzagliare le macchie all'recondito. Dopo di che, puoi purgare più agevolmente con un panno umido.
purgare il forno. L'profondo del forno può farsi un pastrocchio se non lo http://query.nytimes.com/search/sitesearch/?action=click&contentCollection®ion=TopBar&WT.nav=searchWidget&module=SearchSubmit&pgtype=Homepage#/diy project si pulisce costantemente. Per dissolvere la lordura, puoi preparare una combinazione di bicarbonato di sodio, aceto e acqua in una vaso adatta al forno a fuoco basso per 45 minuti. Spegni il forno e sarà più eseguibile da lavare una volta refrigerato.
Detergere la cappa del forno. Se la cappa è particolarmente sporca, puoi rimuoverla e immergerla in acqua calda saponata prima di pulirla. Puoi poi prevenire l'cumulo di sabbia strofinando una piccola moltitudine di olio da arte culinaria o minerale su di essa dopo la ripulitura.
Suggerimenti per la manutenzione di vari elettrodomestici da gastronomia
strofinare la automobile del caffè. È realizzabile perpetrare una miscuglio 50/50 di aceto bianco e acqua attraverso la robot del caffè per pulirlo e sgombrare l'mucchio di minerali. sincerarsi di ottemperare un paio di cicli di acqua attraverso la macchina prima di fare la prossima pentola di caffè per sciacquare fuori.Lustrare l'acciaio inossidabile. Gli elettrodomestici in acciaio inossidabile possono essere lucidati con WD-40, dando loro una bella brillantezza.
acuminare il tritarifiuti. Puoi affilare le lame del tritarifiuti e ravvivare l'apparecchio facendoci scorrere freddo e bucce di limone.
Detergere la lavastoviglie. Come per il microonde, puoi usare l'aceto per purgare la lavapiatti. Metti una tazza di aceto immacolato sul ripiano prevalente ed esegui un ciclo naturale per spostare i residui duri prima di pulirla.
Prendi un lazy Susan. Un lazy Susan (piatto girevole) è un brillante modo per progettare le droghe o i condimenti, rendendo più fattibile afferrare quello che vuoi senza far crollare le cose.
Consigli per la mantenimento degli apparecchi di riscaldamento e raffreddamento
Spurgare lo boiler. I minerali si accumulano nello boiler con il tempo, il che riduce la sua bravura e causa problemi. Puoi coadiuvare a abbassare l'cumulo scaricandolo al minimo una volta all'anno.
Coprire lo boiler. È probabile acquistare una copertura per lo scalda acqua per dividere l'attrezzo e impedirgli di smarrire tanta energia a aiuto dell'aria circostante.risciacquare il condizionatore d'aria. Puoi usare un tubo per tergere l'coesione esterna del refrigeratore. assicurati che sia spenta in quale tempo lo fai.evolvere il colino del refrigeratore. Se il filtro del refrigeratore d'aria si intasa, funziona in modo meno attivo. Sostituisci il colatoio al minimo una volta all'anno.
Consigli per la cura di lavatrice e asciugatrice
rimuovere la peluria dell'asciugatrice. È essenziale pulire il cartella di lana dell'asciugatrice dopo ogni stipato di panni lavati. È anche urgente detergere il tubo a fisarmonica che si stacca dalla dispositivo per controllare che non si intasi, causando un rischio di entusiasmo. Puoi farlo agevolmente con un complementare per l'aspirapolvere.
Detergere la lavatrice.
soprattutto per le lavatrici a carica frontale, la muffa può maturare tempestivamente. pulisci ciclicamente l'recondito della strumento, comprese le guarnizioni della porta.
Suggerimenti per la mantenimento della bacino
racimolare i detriti del colino. Puoi bendare il cesto dello skimmer del colino della tua piscina con un collant per cogliere i detriti fini. cambiare i collant successivo ovvio.
radunare gli oli in estensione. potete avere una palla da tennis che galleggia nella vostra vasca per agevolare a raccogliere gli oli che provengono dalla crema splendente e dai nuotatori sudati.
Non consentire l'uso di abiti normali. I costumi da bagno sono fatti di un drappo tipico fatto per le piscine. I vestiti normali possono avere fibre e coloranti che possono indurre danni alla piscina.
cacciare gli insetti. La citronella respinge naturalmente le zanzare, poi averne qualcuna attiguo alla peschiera può aiutare a renderla un luogo più attraente.
speriamo che questi suggerimenti vi aiutino a far andare i vostri elettrodomestici in modo più fattivo e a perfezionare la vostra casa.
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vitaafragola · 3 years ago
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trucchi per la manutenzione degli utensili per la cucina strumenti per la cucina elettrodomestici per la cucina per rimandare la vita più facile|Come avere la tua casa ogni ora nelle condizioni migliori con gli utensili per la casa strumenti per la casa elettrodomestici per la cucina giusti| 18 Indicazioni su come trattare bene i tuoi utensili per la casa in modo da farli resistere più a lungo
In corrente paragrafo ci concentreremo sui consigli per la mantenimento degli elettrodomestici per risparmiarvi per ora più problemi. La mantenimento preventiva, prima di tutto sugli elettrodomestici più costosi, non solo renderà l'attrezzo più produttivo, ma può anche estendere la sua vita prima di dover essere riparato o sostituito.
Suggerimenti per la conservazione di frigoriferi e congelatori
riposizionare il frigorifero. Il tuo frigorifero funziona in modo più efficiente in quale momento ha un perdita d'aria dietro di sé. allontanate il frigorifero di uno o due pollici dal muro per perfezionare il suo meccanica.sgrassare il frigorifero. pulisci le guarnizioni della porta e aspira la rullo del condensatore sul tuo frigorifero una volta ogni tanto per farlo essere in funzione in modo più fattivo.
Organizzare il frigorifero. Puoi usare contenitori di plastica schietto per progettare gli alimenti simili nel tuo frigorifero. Puoi anche unificare i ripiani con una membrana di scultura per rimandare il criterio di depurazione molto facile.
precedere l'caterva di ghiaccio nel congelatore. Puoi inserire un fresco strato di spray da gastronomia all'interno del tuo frigorifero e poi pulirlo. La piccola quantità di spray che rimane aiuterà a anticipare l'cumulo di ghiaccio.
Rimagnetizzare le porte del refrigerante. Se i magneti delle guarnizioni della porta del tuo refrigerante sembrano deboli, puoi rimagnetizzarli facendo leggere rapidamente un valoroso magnete lungo la abbellimento. È ineluttabile farlo defluire nella stessa dirigenza per circa 50 volte per acquisire i migliori risultati.
Svuota il tuo involucro del gelido. Il freddo che sta nel tuo frigorifero per molto tempo formerà un forte pezzo e comincerà a dar cattivo odore. svuota il scatola del freddo una volta al mese per avere gelido fresco e privo di odore.
Riempi il congelatore. Il tuo frigorifero funziona in modo più funzionale in quale momento è pieno di cose fredde alquanto che vuoto. Se non hai molto da mettere nel tuo congelatore, riempi un paio di brocche di latte con acqua e congelale fino a che non hai più cibo da riservare.
Consigli per la conservazione di microonde e forni
Pulisci la sozzura dura del microonde. Metti un po' di aceto bianco in una tazza o coppa adatta al microonde e scaldala per 3 minuti per slegare le macchie all'interiore. Dopo di che, puoi pulire più bene con un panno umido.
strofinare il forno. L'interno del forno può rendersi un sformato se non lo si pulisce regolarmente. Per sbrogliare la sudiciume, puoi cuocere una combinazione di bicarbonato di sodio, aceto e acqua in una coppa adatta al estintore-antincendio.com - cucina forno a fuoco basso per 45 minuti. Spegni il forno e sarà più realizzabile da detergere una volta bloccato.
Pulire la cappa del forno. Se la cappa è particolarmente sporca, puoi rimuoverla e immergerla in acqua calda saponata prima di pulirla. Puoi poi anticipare l'accumulo di polvere strofinando una piccola abbondanza di olio da cucina o elemento su di essa dopo la pulizia.
Suggerimenti per la cura di vari elettrodomestici da cucina
nettare la organizzazione del espresso. È plausibile realizzare una amalgama 50/50 di aceto immacolato e acqua attraverso la dispositivo del caffè per pulirlo e scostare l'caterva di minerali. verificare di ottemperare un paio di cicli di acqua attraverso la automobile prima di fare la prossima tegame di espresso per risciacquare fuori.Lucidare l'acciaio inossidabile. Gli elettrodomestici in acciaio inossidabile possono persona lucidati con WD-40, dando loro una bella brillantezza.
aguzzare il tritarifiuti. Puoi affilare le lame del tritarifiuti e diventare fresco l'congegno facendoci scorrere ghiaccio e bucce di limone.
Detergere la lavastoviglie. Come per il microonde, puoi usare l'aceto per sgrassare la lavastoviglie. Metti una tazza di aceto latteo sul pedana posto sopra ed esegui un ciclo comune per allontanare i residui duri prima di pulirla.
Prendi un lazy Susan. Un lazy Susan (piatto girevole) è un ottimo modo per progettare le erbe aromatiche o i condimenti, rendendo più realizzabile rinvenire esso che vuoi senza far precipitare le cose.
Consigli per la conservazione degli apparecchi di riscaldamento e raffreddamento
Bonificare lo scaldabagno. I minerali si accumulano nello scaldabagno con il tempo, il che riduce la sua potenza e causa problemi. Puoi collaborare a abbassare l'mucchio scaricandolo se non altro una volta all'anno.eclissare lo scaldabagno. È verosimile ottenere una tetto per lo scaldabagno per dividere l'aereo e impedirgli di calare tanta vigore a beneficio dell'aria circostante.aspergere il condizionatore d'aria. Puoi usare un tubo per purificare l'convergenza esterna del refrigeratore. assicurati che sia spenta quando lo fai.modificare il filtro del refrigeratore. Se il colino del refrigeratore d'aria si intasa, funziona in modo meno fattivo. Sostituisci il filtro come minimo una volta all'anno.
Consigli per la mantenimento di lavatrice e asciugatrice
rimuovere la lanugine dell'asciugatrice. È influente purgare il cartella di lanugine dell'asciugatrice dopo ogni sovraccarico di biancheria. È anche importante detergere il tubo a fisarmonica che si stacca dalla robot per sincerarsi che non si intasi, causando un azzardo di entusiasmo. Puoi farlo bene con un non necessario per l'aspirapolvere.
Pulire la lavatrice.
specialmente per le lavatrici a carica diretto, la muffa può alzarsi presto. pulisci sistematicamente l'profondo della organizzazione, comprese le guarnizioni della porta.
Suggerimenti per la cura della piscina
mietere i detriti del colatoio. Puoi arrotolare il paniere dello skimmer del colatoio della tua piscina con un collant per accogliere i detriti fini. modificare i collant inferiore logico.
accumulare gli oli in apparenza. potete avere una palla da tennis che galleggia nella vostra peschiera per http://www.bbc.co.uk/search?q=diy home project aiutare a mietere gli oli che provengono dalla crema solare e dai nuotatori sudati.
Non consentire l'uso di abiti normali. I costumi da bagno sono fatti di un drappo singolo fatto per le piscine. I vestiti normali possono avere fibre e coloranti che possono produrre danni alla piscina.
allontanare gli insetti. La citronella respinge genuinamente le zanzare, quindi averne qualcuna attiguo alla piscina può aiutare a renderla un luogo più attraente.
speriamo che questi suggerimenti vi aiutino a far essere attivo i vostri elettrodomestici in modo più solerte e a progredire la vostra casa.
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lagentediagnone · 3 years ago
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Consigli per la cura degli utensili per la casa strumenti per la casa elettrodomestici per la cucina per restituire la vita più facile|Come avere la tua cucina incessantemente nelle condizioni migliori con gli utensili per la cucina strumenti per la cucina elettrodomestici per la cucina giusti| 18 Curiosità su come manipolare al meglio i tuoi strumenti per la casa in modo da farli durare più a lungo
In presente voce ci concentreremo sui consigli per la conservazione degli elettrodomestici per risparmiarvi ora più problemi. La mantenimento preventiva, in specie sugli elettrodomestici più costosi, non solo renderà l'apparecchio più attivo, ma può anche allungare la sua vita prima di dover essere riparato o sostituito.
Suggerimenti per la manutenzione di frigoriferi e congelatori
riposizionare il refrigerante. Il tuo frigorifero funziona in modo più ottieni più informazioni fattivo quando ha un emissione d'aria retrostante di sé. allontanate il refrigerante di uno o due pollici dal muro per progredire il suo funzionamento.purgare il refrigerante. pulisci le guarnizioni della porta e aspira la rullo del condensatore sul tuo refrigerante una volta ogni tanto per farlo andare in modo più proficuo.
Progettare il refrigerante. Puoi usare contenitori di scultura palese per progettare gli alimenti simili nel tuo refrigerante. Puoi anche unificare i ripiani con una membrana di intervento per riconsegnare il sviluppo di depurazione molto semplice.
precedere l'accumulazione di gelido nel frigorifero. Puoi appoggiare un scaltro superficie di spray da arte culinaria all'riposto del tuo frigorifero e poi pulirlo. La piccola moltitudine di spray che rimane aiuterà a anticipare l'mucchio di freddo.
Rimagnetizzare le porte del frigorifero. Se i magneti delle guarnizioni della porta del tuo refrigerante sembrano deboli, puoi rimagnetizzarli facendo scivolare un grande magnete lungo la guarnizione. È indispensabile farlo scorrere nella stessa direttorio per circa 50 volte per guadagnarsi i migliori risultati.
Svuota il tuo recipiente del freddo. Il freddo che sta nel tuo frigorifero per molto tempo formerà un grande pezzo e comincerà a dar cattivo odore. svuota il involucro del ghiaccio una volta al mese per avere ghiaccio leggermente freddo e inodore.
Riempi il ghiacciaia. Il tuo ghiacciaia funziona in modo più dinamico quando è pieno di cose fredde piuttosto che vuoto. Se non hai molto da sistemare nel tuo surgelatore, riempi un paio di brocche di latte con acqua e congelale fino al momento che non hai più cibo da conservare.
Consigli per la conservazione di microonde e forni
Pulisci la immondizia dura del microonde. Metti un po' di aceto bianco in una tazza o coppa adatta al microonde e scaldala per 3 minuti per dissolvere le macchie all'interno. Dopo di che, puoi purgare più speditamente con un panno umido.
Detergere il forno. L'riposto del forno può riuscire un timballo se non lo si pulisce ordinatamente. Per sgranchire la bruttura, puoi preparare una reazione di bicarbonato di sodio, aceto e acqua in una tazza adatta al forno a fuoco basso per 45 minuti. Spegni il forno e sarà più fattibile da pulire una volta bloccato.
Detergere la cappa del forno. Se la cappa è particolarmente sporca, puoi rimuoverla e immergerla in acqua calda saponata prima di pulirla. Puoi poi anticipare l'accumulo di sabbia strofinando una piccola profusione di olio da arte culinaria o composto su di essa dopo la nettezza.
Suggerimenti per la manutenzione di vari elettrodomestici da cucina
sgrassare la automa del caffè. È fattibile attuare una miscela 50/50 di aceto latteo e acqua da parte a parte la meccanismo del espresso per pulirlo e destituire l'ammucchiata di minerali. accertarsi di adempiere un paio di cicli di acqua attraverso la aeroplano prima di fare la prossima pignatta di caffè per risciacquare fuori.Lustrare l'acciaio inossidabile. Gli elettrodomestici in acciaio inossidabile possono persona lucidati con WD-40, dando loro una bella lucentezza.
arrotare il tritarifiuti. Puoi acuminare le lame del tritarifiuti e refrigerare l'attrezzo facendoci passare ghiaccio e bucce di limone.
Pulire la lavastoviglie. Come per il microonde, puoi usare l'aceto per purgare la lavastoviglie. Metti una http://edition.cnn.com/search/?text=diy home project tazza di aceto bianco sul mensola distaccato ed esegui un ciclo nella norma per sgombrare i residui duri prima di pulirla.
Prendi un lazy Susan. Un lazy Susan (piatto girevole) è un inappuntabile modo per progettare le spezie o i condimenti, rendendo più elementare intuire colui che vuoi senza far cascare le cose.
Consigli per la conservazione degli apparecchi di riscaldamento e allontanamento
Spurgare lo boiler. I minerali si accumulano nello boiler con il tempo, il che riduce la sua forza e causa problemi. Puoi sostenere a concentrare l'ammasso scaricandolo come minimo una volta all'anno.dissimulare lo scalda acqua. È verosimile avere una coperchio per lo boiler per segregare l'apparato e impedirgli di sciupare tanta potenza a beneficio dell'aria circostante.strofinare il refrigeratore d'aria. Puoi usare un tubo per purificare l'formazione esterna del condizionatore. assicurati che sia spenta in quale momento lo fai.variare il filtro del condizionatore. Se il colino del climatizzatore d'aria si intasa, funziona in modo meno produttivo. Sostituisci il filtro quantomeno una volta all'anno.
Consigli per la manutenzione di lavatrice e asciugatrice
rimuovere la pelo dell'asciugatrice. È insigne lavare il esattore di pelo dell'asciugatrice dopo ogni zeppo di panni lavati. È anche prestigioso sgrassare il tubo a fisarmonica che si stacca dalla apparecchio per sincerarsi che non si intasi, causando un azzardo di ardore. Puoi farlo comodamente con un non necessario per l'aspirapolvere.
Detergere la lavatrice.
in specie per le lavatrici a mansione diretto, la muffa può maturare alla svelta. pulisci regolarmente l'intimo della organizzazione, comprese le guarnizioni della porta.
Suggerimenti per la conservazione della piscina
mietere i detriti del filtro. Puoi affagottare il cestello dello skimmer del colino della tua peschiera con un collant per accumulare i detriti fini. trasformare i collant inferiore povertà.
racimolare gli oli in area. potete avere una palla da tennis che galleggia nella vostra vasca per soccorrere a racimolare gli oli che provengono dalla crema raggiante e dai nuotatori sudati.
Non sopportare l'uso di abiti normali. I costumi da bagno sono fatti di un insieme caratteristico fatto per le piscine. I vestiti normali possono avere fibre e coloranti che possono indurre danni alla piscina.
respingere gli insetti. La citronella respinge certo le zanzare, successivamente averne qualcuna prossimo alla vasca può partecipare a renderla un luogo più compiacente.
speriamo che questi suggerimenti vi aiutino a far essere attivo i vostri elettrodomestici in modo più dinamico e a progredire la vostra casa.
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vitaacate · 3 years ago
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trucchi per la conservazione degli utensili per la casa strumenti per la cucina elettrodomestici per la cucina per trasformare la vita più facile|Tutti i modi per avere la tua casa di continuo nelle condizioni migliori con gli utensili per la casa strumenti per la casa elettrodomestici per la cucina giusti| 13 Suggerimenti su come pulire nel modo migliore i tuoi elettrodomestici per la casa in modo da mantenersi più a lungo
In presente capitolo ci concentreremo sui consigli per la conservazione degli elettrodomestici per risparmiarvi per ora più problemi. La conservazione preventiva, soprattutto sugli elettrodomestici più costosi, non solo renderà l'congegno più dinamico, ma può anche sviluppare la sua vita prima di dover essere riparato o sostituito.
Suggerimenti per la cura di frigoriferi e congelatori
riposizionare il frigorifero. Il tuo frigorifero funziona in modo più capace in quale tempo ha un emorragia d'aria retrostante di sé. allontanate il refrigerante di uno o due pollici dal muro per abbellire il suo andamento.sgrassare il refrigerante. pulisci le guarnizioni della porta e aspira la bobina del condensatore sul tuo frigorifero una volta ogni tanto per farlo funzionare in modo più fattivo.
Pianificare il refrigerante. Puoi usare contenitori di plastica comprensibile per programmare gli alimenti simili nel tuo frigorifero. Puoi anche ordinare i ripiani con una buccia di scultura per riconsegnare il criterio di pulizia molto eseguibile.
prevenire l'ammucchiata di gelido nel ghiacciaia. Puoi sistemare un sottile superficie di spray da arte culinaria all'interno del tuo ghiacciaia e poi pulirlo. La piccola abbondanza di spray che rimane aiuterà a prevenire l'caterva di freddo.
Rimagnetizzare le porte del refrigerante. Se i magneti delle guarnizioni della porta del tuo frigorifero sembrano deboli, puoi rimagnetizzarli facendo scorrere un possente magnete lungo la rinforzo. È essenziale farlo scorrere nella stessa amministrazione per circa 50 volte per procurarsi i migliori risultati.
Svuota il tuo involucro del freddo. Il ghiaccio che sta nel tuo surgelatore per molto tempo formerà un ordinario pezzo e comincerà a dar cattivo odore. svuota il recipiente del ghiaccio una volta al mese per avere ghiaccio fresco e privo di odore.
Riempi il ghiacciaia. Il tuo frigorifero funziona in modo più dinamico in quale momento è pieno di cose fredde piuttosto che vuoto. Se non hai molto da indossare nel tuo ghiacciaia, riempi un paio di brocche di latte con acqua e congelale sinché non hai più cibo da riservare.
Consigli per la conservazione di microonde e forni
Pulisci la turpitudine dura del microonde. Metti un po' di aceto latteo in una tazza o tazza adatta al microonde e scaldala per 3 minuti per spiegare le macchie all'recondito. Dopo di che, puoi pulire più comodamente con un panno umido.
strofinare il forno. L'profondo del forno può riuscire un disordine se non lo si pulisce sistematicamente. Per slegare la porcheria, puoi cuocere una sintesi di bicarbonato di sodio, aceto e acqua in una coppa adatta al forno a fuoco basso per 45 minuti. Spegni il forno e sarà più elementare da pulire una volta frenato.
Sgrassare la cappa del forno. Se la cappa è particolarmente sporca, puoi rimuoverla e immergerla in acqua calda saponata prima di pulirla. Puoi poi prevenire l'cumulo di sabbia strofinando una piccola razione di olio da arte culinaria o elemento su di essa dopo la forbitezza.
Suggerimenti per la conservazione di vari elettrodomestici da arte culinaria
purgare la automobile del caffè. È facile espletare una connubio 50/50 di aceto latteo e acqua trasversalmente la veicolo del caffè per pulirlo e distogliere l'ammasso di minerali. sincerarsi di fare un paio di cicli di acqua obliquamente la dispositivo prima di fare la prossima padella di caffè per lavare fuori.Tirare a lucido l'acciaio inossidabile. Gli elettrodomestici in acciaio inossidabile possono individuo lucidati con WD-40, dando loro una bella nitidezza.
smerigliare il tritarifiuti. Puoi affilare le lame del tritarifiuti e rinnovare l'macchina facendoci scorrere freddo e bucce di limone.
Strofinare la lavapiatti. Come per il microonde, puoi usare l'aceto per detergere la lavastoviglie. Metti una tazza di aceto bianco sul pianale eccellente ed esegui un ciclo a novanta gradi per eliminare i residui duri prima di pulirla.
Prendi un lazy Susan. Un lazy Susan (piatto girevole) è un eccellente modo per coordinare le spezie o i condimenti, rendendo più realizzabile incrociare esso che vuoi senza far piombare le cose.
Consigli per la conservazione degli apparecchi di riscaldamento e rinfrescamento
Bonificare lo scalda acqua. I minerali si accumulano nello scalda acqua con il tempo, il che riduce la sua abilità e causa problemi. Puoi contribuire a abbreviare l'ammasso scaricandolo se non altro una volta all'anno.occultare lo boiler. È fattibile conquistare una copertura per lo scalda acqua per staccare l'strumento e impedirgli di scapitare tanta forza a aiuto dell'aria confinante.strofinare il climatizzatore d'aria. Puoi usare un tubo per sciacquare l'unitarietà esterna del refrigeratore. assicurati che sia spenta quando lo fai.cambiare il filtro del refrigeratore. Se il filtro del climatizzatore d'aria si intasa, funziona in modo meno funzionale. Sostituisci il colino perlomeno una volta all'anno.
Consigli per la manutenzione di lavatrice e asciugatrice
rimuovere la pelo dell'asciugatrice. È saliente lavare il raccoglitore di peluria dell'asciugatrice dopo ogni stipato di bucato. È anche notevole pulire il tubo a organetto che si stacca dalla apparecchio per accertarsi che Estintore Antincendio - cucina non si intasi, causando un pericolo di entusiasmo. Puoi farlo speditamente con un accessorio per l'aspirapolvere.
Pulire la lavatrice.
particolarmente per le lavatrici a funzione frontale, la muffa può crescere alla svelta. pulisci periodicamente l'interno della automa, comprese le guarnizioni della porta.
Suggerimenti per la manutenzione della vasca
collezionare i detriti del filtro. Puoi circondare il cestino dello skimmer del colatoio della tua peschiera con un collant per cogliere i detriti fini. cambiare i collant altro doveroso.
collezionare gli oli in esterno. potete avere una palla da tennis che galleggia nella vostra piscina per soccorrere a accogliere gli oli che provengono dalla crema splendente e dai nuotatori sudati.
Non tollerare l'uso di abiti normali. I costumi da bagno sono fatti di un trama singolo fatto per le piscine. I vestiti normali possono avere fibre e coloranti che possono cagionare danni alla piscina.
cacciare gli insetti. La citronella respinge chiaramente le zanzare, quindi averne qualcuna limitrofo alla bacino può aiutare a renderla un luogo più gradevole.
speriamo che questi suggerimenti vi aiutino a far essere attivo i vostri elettrodomestici in modo più funzionale e a migliorare la vostra casa.
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gonagaiworld · 7 years ago
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maki-tsune · 8 years ago
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Ueno Summer festival (Gruvia fan fiction -fairy tail)
L'Ueno Summer festival ha avuto inizio da pochi giorni e ogni giorno c'era sempre un evento nuovo. Dopo il bacio alla festa del Tanabata, Gray e Juvia erano imbarazzati. Più Gray che Juvia poiché lei era molto felice. I giorni successivi del Tanabata, i due giovani uscivano insieme come coppia e qualche giorno dopo l'inizio del nuovo festival, i due parteciparono all'evento del Toro Nagashi, dove numerose lanterne di carta vengono fatte galleggiare nello stagno di Shinobazu. Era un momento magico dato dal buio della notte e la luce delle lanterne. Juvia aveva fatto increspare appena l'acqua dello stagno per far navigare le lanterne verso l'altra sponda. Vedendo i bambini attratti dall'acqua e con occhi pieni di gioia e meraviglia, si mise a modellare l'acqua giocando con le lanterne. Gray sorrideva divertito mentre i presenti guardavano incantati le sue acrobazie acquatiche illuminate dalle lanterne stesse. Quando placò l'acqua, le lanterne tornarono a galleggiare nel riflesso scuro dello stagno, accompagnate da un forte applauso per la maga di Fairy Tail. Juvia sorrise felice e imbarazzata e nel vedere il suo sorriso Gray si sentì strano. Ma in senso buono. Il giorno dopo ci fu il festival delle sculture di ghiaccio e Gray e Lyon erano tra i partecipanti. Entrambi fecero del loro meglio. Chi evocava animali di ghiaccio e chi creava oggetti e modellavano il ghiaccio con grande immaginazione e prontezza. Diedero un bello spettacolo anche se in realtà tra loro si stavano sfidando. Juvia faceva il tifo per Gray e questo diede grande motivazione al mago di ghiaccio. Nel suo yukata rosa con fiori bianchi e rossi, Juvia ammirava le statue che avevano realizzato i due maghi di ghiaccio e le persone erano ancora più sorprese dalle statue che Lyon creava poiché si muovevano. Lyon era sicuro di sé e ricordò a Gray la scommessa che avevano fatto all'inizio della festa. "Guarda Gray come sono stupiti. Non c'è dubbio che vincerò io. Sai cosa significa?" "Stai zitto! Parli troppo. Ti ho detto che non accetto. Non uscirai con Juvia né oggi né mai." "Andiamo. Sarà solo un'uscita tra amici. Solo senza di te." Sorrise beffardo. "Ti ho detto di scordartelo. Non esiste che lascio un compagno di Fairy Tail nelle mani di un'altra gilda." "Davvero? È solo per questo Gray? Mi deludi parecchio." "Ti ho detto di stare zitto." "Ancora non vuoi ammetterlo? Ferirai i sentimenti di Juvia" A quelle parole Gray chiuse gli occhi amareggiato e con il cuore che gli batteva forte, assieme al viso imporporato, si decise: "Ice make…!" Gray riaprì gli occhi e Lyon sorrise pensando "Finalmente! Se qualcuno non ti sprona non ti muovi eh.. sei sempre stato così..Gray.." Gray creò una grande fontana di ghiaccio con i zampilli di ghiaccio che formavano i getti bassi dell'acqua direzionati verso il centro, dove su un piedistallo c'era la sagoma di ghiaccio di Juvia con le braccia alzate e dalle sue mani uscivano getti di acqua ghiacciata. Sopra le sue mani un gigante cuore di ghiaccio fluttuante roteava su se stesso. ":J-Juvia Love" disse Gray imbarazzato abbassando il tono di voce. Dopo aver visto quello che aveva fatto il suo viso diventò paonazzo e si ranicchiò su se stesso. Teneva le mani tra i capelli "cosa ho fatto? Cosa ho fatto? Davanti tutta questa gente…" Lyon gli si avvicinò con un sorriso impressionato e divertito. "Ben fatto Gray! Direi che hai vinto…" "Stai zitto. Guarda cosa mi hai costretto a fare…o forse è meglio di no" disse Gray rassegnato alzando il viso rosso verso Lyon. Lyon ridacchiò. "Sì ho visto. E non sono il solo... tutta questa gente. Piuttosto… hai visto la faccia di Juvia?" Gray sgranò gli occhi e poi guardò verso la folla incrociando lo sguardo della ragazza dai capelli azzurri, legati a coda di cavallo con un fiocco rosso. Juvia era sorpresa e stava ancora realizzando cosa stesse vedendo. Poi vide il suo dolce Gray e gli sorrise molto contenta, portandosi le mani sulle guance arrossate. Il cuore di Juvia batteva all'impazzata e quella manifestazione d'amore non se lo sarebbe mai aspettata. Vedendo Lyon vicino a lui capì tutto. "Visto? L'hai resa ancora più felice. Dovresti essere contento." Gray si rialzò e Lyon gli appoggiò la mano sulla spalla. Nel vedere la fontana di ghiaccio Gray si portò la mano sul viso di nuovo rosso per l'imbarazzo, ma sotto la mano c'era nascosto un sorriso. Felice che a Juvia fosse piaciuto. "Ora che hai vinto la sfida vedrò di non importunarvi più. Mi dispiacerà non stuzzicarvi.." Lyon spinse l'amico "la sfida è finita. Vai da lei e mi raccomando non farla soffrire." Gray lo guardò e gli sorrise "Ci si vede in giro Lyon" "Puoi starne certo. Ma ora vado…Ti consiglio di cercare un buon posto per i fuochi d'artificio." Si salutarono e le loro strade si divisero. Nel suo completo di jeans beige e camicia bianca e rossa, Gray passeggiò con Juvia per Magnolia. Parteciparono ad altri eventi finché non si accesero le stelle nel cielo. A quel punto tornarono nel loro momento imbarazzante e di intimità. "Gray Sama, Juvia vuole ringraziarti per la scultura di ghiaccio di oggi. Ma non crede di avere posto nella camera, tanto meno permetteranno a Juvia di tenere una fontana di ghiaccio nel dormitorio.." "Aah.. s-sì… sono stato provocato e… ok è imbarazzante ma alla fine l'ho fatto. Juvia…" Gray le prese una mano e la fermò. Poi le strinse entrambe le mani e uno davanti all'altro si guardarono. Gray aveva seguito il consiglio di Lyon e aveva trovato un posto appartato e con una buona vista per i fuochi. Erano su un ponte e sotto di loro scorreva l'acqua. Quel suono provocò tranquillità in entrambi e diede coraggio a Gray. "Juvia…" ad un tratto Juvia si sentì le mani fredde. "Per quanto riguarda la scultura… forse posso provare a semplificare quello che voglio dirti e magari darti qualcosa di più piccolo ma molto più significativo…" Quando riaprì le mani c'erano due metà di ghiaccio. Le unì e Gray saldò le due metà, le quali formavano un cuore. "Questo è per dirti che…io… sì insomma…" Juvia guardò il cuore e commossa sorrise felice. "È un modo per farti capire che ci tengo molto a te e ti affiderei il mio stesso cuore. Juvia io ti a.." partì uno sparo che non rese comprensibile l'intera parola. I fuochi d'artificio erano iniziati a ritmo di musica. Gray rivolse lo sguardo verso il cielo e maledì Lyon. "Certo che hai un tempismo… proprio ora che avevo trovato il coraggio." Pensò il ragazzo. Juvia guardò meravigliata quei colori di luce nel cielo. Poi spostò lo sguardo su Gray e sorrise. Lui imbarazzato distolse lo sguardo e si grattò la testa guardando verso l'alto. Juvia strinse il regalo nella mano destra e appoggiò il cuore di ghiaccio vicino al suo, sul petto, proprio sopra l'obi rosso che da cintura era legata a fiocco dietro la schiena. E per non perdere il regalo, lo nascose proprio dentro l'obi, vicino al petto. Nel vederla Gray sorrise e riprese a guardare il cielo. Con fare timido e rosso in viso, portò la mano sulla spalla di Juvia come un abbraccio. Juvia ne fu sorpresa e aveva il cuore in gola. Si strinse al suo fianco appoggiando la mano sulla schiena di lui. Mentre abbracciarti guardavano il cielo, capitò che i loro sguardi si incrociassero e in poco tempo uno si perse negli occhi dell'altro. Finché Gray non si avvicinò di più al viso di Juvia e la baciò sotto il cielo illuminato, tenendola stretta a sé. Il cielo colorato si prese una pausa dai fuochi d'artificio, come se volesse dar loro privacy nel buio, avvolgendoli nell'intimità di quel bacio. Juvia strinse la camicia di Gray rimanendo abbracciata al fianco del ragazzo e quel bacio per loro durò l'eternità. Una dolce eternità che scambiava amore reciproco senza bisogno di parole.
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tmnotizie · 5 years ago
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FRONTONE – Spettacolo unico e coinvolgente quello che ha regalato lo scorso week-end, per l’inaugurazione, Nel Castello di Babbo Natale. L’accensione delle luminare, lo spettacolo pirotecnico, in programma solo per l’apertura,hanno illuminato il meraviglioso centro di Frontone rendendolo ancor più suggestivo e affascinante. Giochi di luci, tanti colori e grandi emozioni in una cornice incantevole dominata dal monte Catria. Migliaia i visitatori tra sabato e domenica, tanti i camperisti, provenienti da diverse zone d’Italia, tutti rimasti piacevolmente colpiti dalla bellezza del luogo e dalla qualità dell’evento. Un enorme successo per Pro loco e Comune, che con impegno e passione curano la manifestazione da ben 18 anni.
Dopo l’inaugurazione in notturna l’arrivo di Babbo Natale, che si è insediato con i suoi folletti nella dimora accogliente che lo ospiterà fino al 15 dicembre. Domenica 1 dicembre il mercatino nella calda e magica atmosfera del Castello di Frontone, in provincia di Pesaro Urbino, cala il tris, proponendo un programma ricco e variegato.
Alle 11 l’apertura. All’interno delle vecchie mura castellane, tra le stanze riscaldate del maniero, saranno presenti artigiani, commercianti e hobbisti del territorio: sarà facile – tra gustosi prodotti tipici e originali creazioni artistiche realizzate con sapiente cura, manualità e passione  –  trovare i regali giusti per parenti e amici! I sapori della montagna, come formaggio, tartufo, birra, zafferano e miele, oltre a essere oggetto di dono agli altri, saranno utili anche per imbandire le proprie tavole per le feste natalizie.
I bambini potranno abbracciare Babbo Natale nella sua casa e consegnargli direttamente la propria letterina. Dedicati a loro anche nuovi e divertenti laboratori artistici, che si svolgeranno sempre al coperto e stimoleranno la creatività dei più piccoli rendendo la giornata indimenticabile per tutta la famiglia. Sarà proposto un laboratorio speciale di decorazione su ceramica.
Per tutta la giornata originali e coinvolgenti giochi di strada per vie del borgo con i Caimercati. L’atmosfera s’accenderà con l’animazione musicale de La Cantina del Zì Socrate e lo spettacolo Sculture di ghiaccio.
Non mancheranno castagne e vin brulé, musica soffusa, il trono di Babbo Natale sul quale i bambini potranno fare foto e – per le vie del borgo – punti di ristoro per grandi e piccini. Tutto inizia da Piazza del Municipio, dove si attende la navetta sotto il maestoso albero di Natale. La salita si fa subito emozionante perché dopo pochi minuti già si ammira il Castello nella sua atmosfera ovattata.
Il borgo medievale in pietra calcarea affascina da subito. Ad accogliere i visitatori all’ingresso del Castello, il Cavallo dell’artista Dall’Osso, una scultura in ferro e fili di rame che con la sua criniera al vento saluta la vetta del Catria (1701m), ospitante gli impianti scioviari. Il Castello, splendida struttura dell’anno mille, già di proprietà dei Montefeltro prima e dei Della Porta poi, è impreziosita dal puntone di mano Martiniana.
Nel Castello di Babbo Natale proseguirà domenica 8 e 15 dicembre. Programma e informazioni sul sito: https://mercatini.castellodifrontone.it
Pro Loco Frontone: 338 2111286 – 339 8611291 – [email protected]  Punto IAT Comune di Frontone: 380 1377626 – [email protected]
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federicodeleonardis · 6 years ago
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In morte di Nanni Balestrini 2
Quando muore un artista si chiude un ciclo e si è indotti a fare un consuntivo. Balestrini apparteneva alla seconda metà del secolo appena passato, il periodo che ha inventato la performance, il minimalismo, il concettuale e da ultimo ha visto la nascita e lo stabilizzarsi in modo irreversibile del fenomeno della cultura di massa. Dire ‘ignoranza di massa’ può in alcune menti particolarmente legate al qui e ora e indifferenti al futuro procurati il giudizio che tu ti azzardi a pronunciare su quella. Il suo lavoro e la sua figura di intellettuale sono significativi, direi emblematici, e ci permettono di farci delle domande importanti.
Ho fatto lo sforzo di capire cosa possa aver indotto una persona senz’altro intelligente ad approfittare della disponibilità del mercato ad accogliere sulle tele il tuo pensiero, quello stesso che cerchi di veicolare nei libri, che tirano al massimo tremila copie per venderne forse 500 (le altre vanno al macero e va già bene se qualcuna se ne salva sulle bancarelle). Non rende giustizia all’artista presumere che sia semplicemente la pagnotta a farti approfittare, sull’onda della moda sessantottina, di una fama raggiunta in campo letterario negli anni giovanili.
B non è l’unico e non sarà certamente l’ultimo ad aver guardato con interesse il fenomeno di cui abbiamo detto: il toro si affronta anche con la muleta. In fondo il quadro, non tanto nelle gallerie quanto soprattutto oggi nelle fiere, ha una visibilità eccezionale: ci passano migliaia di persone e una frase, un’affermazione breve, magari evidenziata in mezzo ad altre forse meno importanti ma anch’esse rappresentative di un clima di pensiero, può mettere una pulce nell’orecchio di qualcuno, farlo riflettere. Il significato delle scritte che B affida alle tele è immediato e ha un contenuto verbale molto chiaro. La pulce fa il suo lavoro, lento, ma lo fa. E che differenza c’è tra questo lavoro e quello di un quadro qualsiasi? L’arte lavora lentamente e lentamente preme alla rivoluzione verso un mondo migliore, una vita senza bombe H, senza Hitler o Stalin, senza prevaricazioni, soprusi, ingiustizie, insomma verso l’amor che move il sole e l’altre stelle. In genere gli artisti, quelli veri, anche quelli che si sono buttati nella Senna o nel Tevere per disperazione, anche quelli che si sono sparati nella pancia, finché “la cosa brutta” non li ha sconfitti, lavoravano e lavorano in quella direzione, malgrado tutte le contraddizioni che si portano appresso, la tensione tremenda che in alcuni casi fa vibrare i loro coltelli vicino al collo degli amici o delle mogli o dei creditori imbecilli, ecc ecc. 1
Ma occorre approfondire. Sto cercando di concentrare l’attenzione su un punto importante: la specificità  del linguaggio elettivo. Sia chiaro, non sto sostenendo affatto che sia illecita un’invasione di campo: siamo tutti ladri e invasori. La visibilità, chiave di volta di qualsiasi messaggio, oggi si è spostata in certi luoghi e ha disertato la Tebaide? Benissimo, ne approfittiamo e lo occupiamo, magari non in toto, magari in maniera semplice e non elaborata, magari solo giocando sui caratteri tipografici, la loro dimensione e il loro stile (Bodoni, Times New Roman  ecc). E’ sufficiente.
E’ sufficiente? Che differenza c’è per esempio con le scritte di un Gastone Novelli o con le lavagne e le performances, parlate e sciamaniche, di un Beuys? E se vogliamo spaziare un poco, che differenza  fra i titoli o le fotografie di un Fabio Mauri, tra le sue scritte e quelle di NB? E’ una questione di semplicità, di linguaggio volutamente povero?
Allora rimaniamo in tema, in quello dell’elementarietà del linguaggio. Stiamo sconfinando in un altro campo, quello del minimale, quello, per fare un esempio emblematico, di un Richard Serra che invade una Biennale veneziana (una delle ultime decenti) con due spirali apocalittiche che parlano di spazio e solo di spazio, senza parole di sorta. Si tratta chiaramente di due diverse specificità e non si può parlare di questa senza aggiungerci il concetto di autonomia, parola che da almeno quarant’anni ha perso qualsiasi interesse da parte della critica avanguardistica (già dai tempi del Gruppo ‘63).  Autonomia da linguaggi altri e soprattutto da quelli filosofici. Un’operazione inversa quale quella di Agnetti ha paradossalmente aiutato a capire l’importanza di quelli visivi: un cortocircuito vitale e ricchissimo. E autonomia non significa proibizione, ma evitare usi impropri, compreso quello ammiccante alla facilità. L’arte infatti non ha commercio con la facilità: sempre di durissime punte di diamante elitarie tratta, di asce nel ghiaccio del lago del cor. Ma asce in una lingua, precisa, antica, come quella di Cimabue o di Duccio, antichissima addirittura, come quella di Prassitele o Scopas, ma anche moderna, come quella ‘semplice’ del miglior Fontana. Ma tanto più incisiva, quanto più ne tiene conto, lo ricorda. E a proposito di specificità del linguaggio sarebbe opportuno che la critica una buona volta cercasse di  mettere d’accordo proprio il concettualismo con il lavoro di uno come Olivieri o come Pellegrini, per rimanere in pittura o di uno come Anselmo in scultura.
Come dicevo all’inizio è indubbio che B si sia inserito nel solco della cultura di massa, con l’ironia e il senso della storia che lo distingue per es. da artisti come Kossuth o come Wiener. Non sta a me giudicare se tutto ciò è sufficiente: non mi interessa una valutazione di merito. So solo che quella che oggi ingombra le scene, con una prepotenza e un pressapochismo mai conosciuti dall’arte, va combattuta e, se devo fare un nome che abbia contribuito a forgiare la spada con la quale abbattere finalmente il toro, questi è senz’altro un artista scomparso giovanissimo da molti anni, Gordon Matta Clark: i suoi vuoti e il suo coraggio costituiscono una speranza.
Una morte colpisce sempre e mette in primo piano un personaggio piuttosto ingombrante: il Tempo. E’ l’ossessione che ha spinto un artista come Roman Opalka a una decisione contemporaneamente minimale, concettuale e performatica (per rimanere in tema), una decisione che gli ha fatto ridurre il suo messaggio di pittore a una radicale  ma chiarissima operazione: limitarsi per tutta la vita a tradurre in numeri consecutivi su una tela il precipitare assordante del Signore-delle-nostre-vite-e-della-Morte. Vedete, signori, vedete? Sottolineo il verbo.
Una scritta  di B recita: “Voglio tutto”e se in questo momento non fosse derisorio mi verrebbe da sorridere: Ya los musgos y la hierba/ abren con dedos seguros/ la flor de su calavera…2 Solo la poesia rimane.
FDL
1.       Alludo ai tentativi di omicidio contro persone particolarmente vicine e amate da parte di chi poi è riuscito a praticarlo contro se stesso perché oppresso da quella “cosa” (David Foster Wallace)
2.       Come il primo post a lui dedicato mi piace chiudere questo con parole dello stesso grande poeta.
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viafarini-collezione-blog · 6 years ago
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Amande In Senza titolo 2011 Tempera su vetro cm. 54 x 51
Le sculture di ghiaccio colorato si sciolgono e creano nuovi paesaggi di tempera che rimane sul vetro. Questa opera riguarda la transizione di materiali e la sfida giocosa ai canoni artistici convenzionali. L'immateriale e il materiale si fondono con il sensuale e l’immaginazione. Il reale e l'irreale, il presente e l'assente si scontrano in opere che contraddicono e sfidano i tradizionali modi di parlare della pittura. Il lavoro è una performance, una scultura precaria e una pittura che si crea con lo scioglimento del ghiaccio sul vetro, lasciando tracce che ricordano corpi e paesaggi.
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livingwomen · 7 years ago
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Carta, polimeri, combustibili fossili, idrocolloidi, colle industriali , barattoli, tibie di cinghiale, teschi animali, protesi dentali, calchi di mani e di dita, micro-organismi, paraffina, biglietti da 5 euro, citazioni religiose, neo-sciamanesimo, numerologia, ricerca d’identità, creatività, critica ai social-networks ed alla chirurgia estetica, apocalissi varie ed eventuali, trasformazione e rivoluzione dal basso. Tutto questo è Patrizio Cavallar, nato il 22 Gennaio 1988 a Trento, in arte Baba Del Latte. Ha esposto in trentino e fuori con collettive e personali,  suscitando sempre interesse per il suo lavoro sia tecnicamente che comunicativamente. Fra le sue partecipazioni Paratissima di Torino ed una personale a Milano (Monolite). E’ inoltre stato selezionato per il Premio d’Arte Giovani Industriali di Bologna. Sua una personale anche a Trento (In_da_Vudd) ed ora la sua ultima esposizione personale di pittura e scultura “il Bababestiario” a Cles, in Val di Non, suo luogo di origine. Sculture, pittore su tela e  su stampe, di graffiti su muro ed incisore. Il suo curriculum è un susseguirsi di mostre e concorsi. A Paratissima (fiera di arti e  fotografia contempranee, nata come manifestazione off di Artissima, fiera internazionale di arte contemporanea, è diventata in pochi anni uno degli eventi di riferimento nel panorama artistico a livello nazionale) nel 2011 ha presentato raffigurazioni di mani che si cercano, braccia crocifisse, pugni che reggono scheletri di ombrelli: la critica lo accoglie con entusiasmo, definendo le sue rappresentazioni “tese, realistiche, cariche di lotta, di sofferenza e, al tempo stesso, di speranza.” Si diploma in oreficeria e arte di metalli all’Istituto Vittoria di Trento, prosegue gli studi laureandosi con 110 al corso di scultura presso l’Accademia delle Belle Arti a Bologna nel 2011.
“Che ‘n dighest? L’è piasest? Dighe che i investa!” (Che ne dici? E’ piaciuto? Digli che investano!) 
“Sì, i ha dit che l’è na bela roba. Dài. Provan a veder…” (Sì, hanno detto che è una bella cosa. Proviamo a vedere…)
Ci incontriamo  con Patrizio Cavallar, in arte Baba del Latte, nel luogo dove per la prima volta abbiamo visto le opere di Patrizio esposte: siamo a Cles (suo paese di origine e luogo dove vive attualmente) al Minicaseificio “la Cucola” (piccola attività in un luogo suggestivo di antichi vòlti in pietra, appena aperta con prodotti di qualità a chilometro zero). Qui ci siamo conosciuti in occasione della sua recentissima mostra di pittura e scultura “il Bababestiario” che al momento dell’intervista è ancora in esposizione ed aperta al pubblico. Lo stralcio della conversazione è con un anziano del posto che è venuto a visitarla. E noi trentini sappiamo che quando qui si dice “Provan a veder” comunque ciò che è stato visto è piaciuto, e ha rotto il ghiaccio della diffidenza locale. Perché per noi trentini “i ha dit che l’è ‘na bela roba” equivale a “hanno detto che è una figata” per il resto d’Italia. E “provan a veder” è quasi ad una dichiarazione d’amore…
Intervista di Marika & Masha Mottes
Foto Francesco Franzoi
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L’esposizione “il Bababestiario” al Minicaseificio “La Cucola” – Cles – ph Francesco Franzoi
Tutte le volte rimango sempre stupito quando la gente mi apprezza a casa. Di solito sono apprezzato di più fuori dal Trentino, soprattutto per le sculture. Ma sono rimasto proprio contento che sono arrivato a piacere anche qui, ed anche alla terza età! Certamente mi fa piacere che mi apprezzino i giovani, ma l’interesse delle persone più anziane del posto mi lascia sempre piacevolmente stupito. Sono stati colpiti molto dalle sculture.
Mari: Forse è il tuo approccio all’utilizzo dei materiali, insieme al fatto che si possono ricondurre in qualche modo a degli archetipi… (il termine viene usato per indicare, in ambito filosofico, la forma preesistente e primitiva di un pensiero; in psicologia analitica da Jung ed altri autori, per indicare le idee innate e predeterminate dell’inconscio umano, ndr) … riesci a toccare certe loro corde interiori.
Le mie sculture hanno un linguaggio diverso, hanno delle tematiche più estreme, ed anche visivamente sono più difficili da digerire. Eppure sono piaciute comunque, forse addirittura di più. Credo che i i miei quadri siano non tanto più semplici, ma di certo meno forti. Ed anche più facili da vedere e da “tenere in casa”. Questo apprezzamento locale delle mie opere con un messaggio anche tosto, mi ha fatto particolarmente piacere.
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Mari: La tua ultima personale è esposta in un luogo privato, il Minicaseificio “la Cucola” di Cles, il tuo paese di origine ed in cui vivi attualmente. Quanto è importante per te “mettersi insieme per fare qualcosa”?
  Secondo me lo spirito di condivisione e di collaborazione fra le persone, fuori dalle istituzioni, è fondamentale. Fra gli artisti, i luoghi e la gente.  E’ un peccato perché ci sono tante persone che fanno delle cose interessanti fuori dai circuiti  istituzionali o di associazionismo, ma spesso rimane tutto un po’ separato, limitato ad una piccola cerchia di conoscenti. Certamente queste sono funzionali, ma anche limitanti . E poi c’è il discorso economico. Il laboratorio che avevo per esempio era sotto circolo Arci, ma nel momento in cui non c’era più entrata di tessere perché il mio spirito era più orientato alla creazione che all’associazionismo, ho dovuto prendere una decisione e chiuderlo. Ed anche per quanto riguarda il digitale bisogna stare attenti: bisognerebbe sfruttarne le potenzialità senza farsi travolgere e fagocitare completamente dal virtuale. E’ un’arma a doppio taglio. Sarebbe bello poter spingere di più nella direzione della creatività, del creare, con meno compromessi. Ho fatto la mia tesi nel 2011 su una tematica simile: “Le forme di devianza e la trasformazione da essere umano a prodotto” ; quindi legata direttamente al mio lavoro di scultura e soprattutto legata al mondo virtuale, ai social media ed alla compravendita di dati on-line…
  Mari: Un tema oggi attualissimo, che hai in un certo qual modo precorso con questa tua tesi con un anticipo temporale di quasi 10 anni (vedi lo scandalo recentissimo di Cambridge Analytica l’azienda che aveva deliberatamente acquisito e rivenduto dati personali di utenti su Facebook, ndr) 
  In realtà al tempo mi hanno dato dell’anarcoide,  cose tipo “eccone un altro che arriva a criticare a fare e a dire”. E invece alla fine poi anche quello è stato un lavoro che è stato molto molto apprezzato. 
  Masha: Come funziona la creazione della tesi nel tuo indirizzo specifico? Si compone di più parti?
  La tesi è molto libera nell’interpretazione che puoi dare. Io che ho fatto scultura ho deciso di creare e fare una serie di sculture e poi legarle alla parte scritta, che sostanzialmente si è articolata nella spiegazione delle opere. Poi la mostra ha girato un po’. Una parte è andata ad una galleria di Firenze, dove poi però alla fine non siamo andati d’accordo perché oltre a chiedere la percentuale sul prezzo che io ho fatto, che ci può stare, cacciavano altri cinquecento euro al cliente oltre a  chiedermi la percentuale… ti dico: così non mi è piaciuto tanto. Se c’è onestà e si guadagna tutti mi va bene, però così no… L’aspetto economico è sempre un tasto un po’ delicato, sia buono che negativo, quando si parla di arte.  
Mari: E’ un po’ il tasto dolente dell’arte in un certo senso… 
Purtroppo sì, la creatività in generale cozza un pochino con l’economia. Anche se c’è da dire e bisogna dirlo, pagare un lavoro creativo è il modo giusto di dargli il suo valore.
Mari: Questa forse è una cosa anche un po’ italiana, tu che ne pensi?
Forse sì, nel senso che all’estero si ha meno paura e anche vergogna di spendere per la creatività, perché questa é riconosciuta come un mestiere, come un lavoro vero e proprio. Qui da noi l’arte difficilmente è percepita così. Qui invece mi è capitato perfino che mi venissero a chiedere perché non ero lì a lavorare alla consegna che mi era stata data, o che mi dicessero addirittura che avrei dovuto mettere più o meno colore, e quale… Non capisco perché è cosi difficile far capire che questa è una professione – Non voglio fare il figo, lungi da me, ma questo è il mio lavoro: io sono un professionista. E’ come se uno andasse dall’idraulico a spiegargli come tirare i tubi: lì nessuno lo farebbe mai. In Italia in generale, ma soprattutto qui in Trentino. Non è un lavoro come un altro, ma è un lavoro. Soprattutto, questo mancato riconoscimento è mortificante. Magari tutti mi dicono “bravo bravo” e magari comprano anche, però viene sempre preso come un gioco, un hobby tipo fare del decoupage. 
Masha: Ma dietro ci sono anni di studio, preparazione, impegno, tempo, fatiche… come in qualsiasi altro mestiere!
Si mescolano le due cose, perché per me è sia un bisogno sia una professione. Nel mio caso io davvero non so fare altro, e inoltre per me è un’esigenza quasi fisica. E’ il mio modo di comunicare. Posso parlare, ma quello che riesco a dire veramente è in quello che faccio. Se guardi i miei quadri sono abbastanza oscuri, cupi. Io in realtà ho un carattere abbastanza solare e socievole, ma se non dipingessi non lo so come sarei, perché tutta quella parte di me non avrebbe modo di uscire fuori. E’ il mio modo di dire le cose con sincerità. 
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Paranoia da utero  Gesso a base acrilica e pietra su tela 100×50 cm  anno:2008
Mari: Dell’arte contemporanea quindi, che è anche quella che tu fai, cosa vorresti dire?
  Per me l’unico elemento per far sì che l’arte moderna si possa definire arte, è la sincerità.  L’essere veri. Non necessariamente queste due cose sono legate alla qualità o non qualità di un’opera o di un’installazione… Nel senso che un’opera  d’arte moderna può essere di grande qualità, tecnica ed anche visiva. Ma questo non ha niente a che vedere con la sincerità dell’opera. E’ difficile oggi riuscire a capire quando un intervento artistico è sincero, perché tutto è talmente mescolato con il discorso economico, pubblicitario, promozionale ed autoreferenziale. Se questa è l’arte mainstream, non so che cosa dire. Perché sfruttare uno spazio creativo come alcuni artisti del cosiddetto circuito mainstream hanno fatto recentemente (e che fra l’altro finiscono per rappresentare la mia categoria) in modo falso e  con il solo interesse ad avere un ritorno economico e di immagine personale, mi fa incazzare.  Quando alla Biennale un paio di anni fa “l’opera” presentata era uno spazio vuoto venduto a Dior ad una cifra spropositata… lì mi sono veramente scoraggiato. Ho trovato la cosa fallimentare. Prima di tutto questo è quello che abbiamo rappresentato come artisti italiani all’estero. Ed io non mi sono sentito rappresentato. E poi la transazione finanziaria fine a sé stessa spacciata per una provocazione… che delusione. Questo è marketing, non è arte. Anche la provocazione per essere provocazione deve essere sincera: va bene che sia contro, va bene che sia politicamente scorretta o qualsiasi altra cosa. Ma deve essere onesta. Sfruttare una finestra così importante sulla scena internazionale, uno spazio creativo e di comunicazione di quella portata in maniera così bassa… Una transazione finanziaria, una finta provocazione per ricchi fra ricchi fine a sé stessa, spacciata per arte. Io come artista ho vissuto tutto questo come un fallimento dell’arte contemporanea. Mi sono vergognato. Mi ha fatto male. E mi ha fatto schifo.
Mari: Per opposti arriviamo a parlare della tua arte, Patrizio. Tu metti un sacco di messaggi dentro a quello che fai.
Sì. I miei lavori sono sia visivamente stratificati, che a livello concettuale. C’è un filo rosso che collega un po’ tutti i miei lavori, che è l’elemento del micro:  in particolare ho lavorato sull’elemento delle muffe, che sono rappresentate dagli sfondi. Con questa cosa voglio comunicare la mia visione personale, che è quella che il piccolo, anche il più piccolo ed umile e povero elemento nella natura va a rosicchiare quello che è la struttura portante, e quello che è superfluo. E soprattutto va a rosicchiare quello che è la parte concettualmente malsana, che potrebbe rappresentare l’inserimento dell’elemento umano nella società in un’ottica di giustizia sociale: il piccolo, il povero che dal suo essere visto come “niente” lentamente ma inesorabilmente prende il suo spazio, dal basso, piano piano, con tempi  anche lunghissimi, riesce a portare avanti la sua ribellione. 
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  Mari: Dentro la tua testa, c’e un punto di arrivo da raggiungere? Uno scopo finale? Oppure è il processo in sé che ti interessa? 
  La mèta non è importante, è il come ci si arriva. Non c’è un finale: c’è tutto il percorso. E’ il come, non il cosa. Penso che se dovessi arrivare un giorno a trovare lo scopo finale, pianterei lì. In realtà è un po’ la mia paura, arrivare a quello che voglio.
Mari: Quindi la tua è una ricerca?
Sì. Sempre e costantemente. Ricerca e ricerca di comunicare. E tecnica. Sperimentazione. Mi piacciono molto i materiali diversi: mi piace cercare, trovare, provare. Lavoro sempre con recupero, riciclo. Ed è bellissima per me questa cosa qua.
   Mari: Quali sono i tuoi strumenti? La stratificazione attraverso la bruciatura, ad esempio, come si realizza?
  Ecco: pennello ne uso poco. Le bruciature vengono fatte con lo spray e le bombolette tirate con il nitro e con la benzina, e poi stratifico materiali plastici per creare tutto questo effetto appunto della muffa. Soprattutto in questo lavoro degli animali funziona così: in base a come questa sorta di cellophan si ritira con la bruciatura crea delle forme, delle macchie. Dalla macchia grande che si crea dalla bruciatura, tiro fuori il soggetto figurativo. Una sorta di pareidolia: vedere ciò che non c’è, quel  fenomeno del vedere immagini riconoscibili in immagini astratte. Il  mio obiettivo però non è quello di lasciare interpretare… chiaramente ognuno lo può fare, ma per me è importante il messaggio di fondo di cui parlavamo prima. Nei quadri il senso è quello delle muffe sotto di cui si parlava, il processo è il messaggio di fondo.  Soprattutto quando espongo fuori dal Trentino tendo a lavorare più sull’astratto e a togliere, restando solo su questi elementi principali delle muffe e del processo; e allora lì ci puoi vedere di più il tuo. Si può fare, ma non è quello che ricerco io come messaggio. Poi ovviamente stratificandosi tecnicamente e visivamente, si stratifica anche il messaggio in base al soggetto che io gli metto sopra di volta in volta.
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neve 2 Neve 2  tecnica mistica su tela  dim. 50×35 anno 2012
  Masha: Un’opera in quanto la crei? Ce l’hai già in testa? E hai già un’idea per la tua prossima mostra dopo “il Bababestiario” ?
  Parto con i bozzetti, e poi mescolo …Disegno, stampa o frasi scritte: fermare l’idea ed il concetto che ho in testa per poi trasformarlo nella mia forma comunicativa. La prossima mostra che vorrei fare invece è solo di stampe. Che sono i lavori tra quelli che preferisco, ma anche quelli più difficili da esporre. Perché con queste tematiche un filo sottili sono anche quelle di più difficile interpretazione a conto terzi. Però sono anche quelle a cui sono un po’ più affezionato. Ci sono altre delle cose che faccio che sono più “decorative” – anche se suona male detta così. Più semplici dal punto di vista non tanto tecnico quanto comunicativo. Meno stratificati. Ecco quelle invece sono le cose che piacciono di più alla gente.
    Masha: Fai questo mestiere da moltissimo pur essendo così giovane. Quando è iniziata questa tua passione per l’arte? 
  Fin da bambino. Ho sempre disegnato. Poi il liceo artistico. E nel 2005 ho fatto la prima mostra qui in Trentino in un lago in mezzo al bosco, che era andata molto bene. E da lì basta, mi sono innamorato e non ho più smesso. E devo dire anche che la mia famiglia da sempre mi ha aiutato ed incoraggiato a seguire la mia passione.
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  Baba del Latte – autoritratto – Ph Francesco Franzoi
  Mari: Oltre ai quadri ed alle stampe, ci sono anche le tue sculture.
  Sì. E lì si possono trovare gli elementi della metamorfosi e della trasformazione. In questo caso, da una parte fra animale ed essere umano e dall’altra parte da essere umano a prodotto.  Non è tanto l’unione tra umano e natura, ma piuttosto la trasformazione. Una metamorfosi. Anche dolorosa, sofferta. Gli elementi delle mani e delle dita sono dei calchi. La resa della tecnica è iperrealista. All’inizio lavoravo con la cera, ma potevo esporre solo d’inverno (ridiamo). Così sono passato alle resine da scenografia, ma erano costosissime. E allora ho voluto provare con la colla a caldo, e ho trovato il mio materiale. Ho contattato un’azienda che la fa a livello industriale e me la procura, la metto nelle padelle e la sciolgo per lavorarla; poi non vi dico con cosa faccio il negativo… Anche se non sono geloso delle mie tecniche, anzi le ho sempre divulgate, soprattutto nei corsi che tengo e ho tenuto nei laboratori che ho fatto sia con gli adulti che con i bambini. La gelosia in questo ambito la trovo negativa. Non è costruttiva. Non bisogna impedire agli altri di provare ad esprimersi. Tanti artisti sono estremamente gelosi delle proprie tecniche, non vogliono addirittura farsi vedere mentre lavorano. Facendo i corsi quando avevo il mio laboratorio, ho capito che se io sono stato fortunato ad imparare una tecnica nuova è bello divulgarla e dare una possibilità, uno strumento in più per esprimersi. Tutti abbiamo bisogno di dire qualcosa e di comunicare. Io ai miei corsi ho sempre cercato di toglierlo questo gradino tra insegnante e studente. Se lo fanno nei miei confronti non ho nessun problema, ho comunque il piacere di imparare; ma se l’insegnante sono io mi sento più me stesso mettendomi vicino anziché sopra a chi viene da me per imparare. 
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  dettaglio di scultura “il Bababestiario” – Ph Francesco Franzoi
  Masha: L’esperienza dell’insegnamento e dei corsi, com’è nata?
  E’ una storia particolare. Anche veramente buffa alla fine. Nel 2008 ho fatto una mostra collettiva in Val di Sole, si chiamava “Sensazioni dal Bosco”. La mostra era a Dimaro. Io avevo portato due peni di legno giganti. Uno in erezione e uno no, il secondo con due ali fatte con dei rami. La gente del posto era molto tranquilla ed era venuta a vedere, ma ci sono stati dei turisti che si sono lamentati ed il sindaco ha deciso di chiudere la mostra. A quel punto il curatore della mostra collettiva ha chiamato i giornalisti ed è successo un casino. Siamo stati una settimana in prima pagina sui giornali locali e ne è uscito uno scandalo. Io ero stupito e me la ridevo e fra me pensavo “non succede proprio niente in Trentino per mettere due peni giganti una settimana in prima pagina”. Io non pensavo di fare scandalo, per me non c’era niente di volgare. Ci sono altri lavori miei che secondo me sono molto più scandalosi, anche se non sono espliciti e non hanno elementi sessuali. Mia nonna aveva più di 80 anni, super credente e super cattolica, e ha voluto mettere questi due cosi qui a Cles all’esterno della sua porta di casa: ci era rimasta male per me e mi aveva detto “Patrizio mettili lì perché non si dicono e non si fanno ‘ste cose: l’arte è arte”. Ero rimasto male, perché la cosa per me era veramente semplice e terra terra per me: si trattava di un riferimento alla fertilità. Questo bigottismo nel 2000 mi ha lasciato stupito. Non tanto per il fatto che sia stata chiusa, ma per il caso mediatico che gli è stato costruito intorno: i Carabinieri che sono arrivati a fare le foto con le macchinette…  Sono stato contento per la solidarietà, ricordo una lettera di Arcigay di Trento e anche di altri artisti. Poi dopo la cosa è stata buttata tutta in caciara ed io mi sono tirato fuori. Il curatore aveva iniziato a portare flauti a forma di fallo, vibratori da casa per cavalcare l’onda. E’ stato tremendo. Allora io ho preso le mie cose e ho lasciato la mostra. E poi è andata a finire che questa cosa mi ha fatto un’enorme pubblicità, mi hanno chiamato finanche due anni dopo da fuori. Ed appunto l’Assessore alla Cultura di Tassullo mi ha chiamato per fare questi corsi ai bambini. Che è paradossale, ma anche bellissimo. 
  Mari: Alla fine quindi tutto questo caos ha trovato il suo senso. L’esperienza del laboratorio a Tassullo con i bambini poi, come è stata?
  E’ stata un’esperienza bellissima. Apprezzata da me, ma soprattutto dalla gente. Ricevo ancora lettere dalle mamme dei bambini. Mettere insieme l’economia e l’arte è sempre una cosa dolorosa, soprattutto quando non funziona. Quando è stato chiuso il mio laboratorio a Tassullo per questioni di burocrazia  mi è dispiaciuto tanto. Sono andata un po’ in crisi: l’ho vissuto come un fallimento ed ho perfino smesso di dipingere per un po’. Quando avevo aperto la mia partita iva ero orgogliosissimo; poter riuscire a pagare delle tasse e potermi mantenere grazie al mio lavoro. Era il mio passo verso la professionalizzazione. Ma invece la cosa non era gestibile, e ho deciso di chiudere. Ho scoperto recentemente che c’è un’associazione a Trento che ha una sorta di fattura annuale collettiva per artisti, danno anche assistenza legale e fiscale. Quella potrebbe essere una buona soluzione. 
  Masha: E il nome Baba del Latte da dove arriva?
  Anche qui è una storia buffa. Sono sempre stato un bambino particolare. Tutti volevano fare il calciatore, l’astronauta. Io come lavoro volevo fare il rabdomante e andavo in giro con sto bastoncino a cercare l’acqua. Parlavo perfino con i sassi. Una sera a Bologna ero fuori con tutti gli amici a vedere un documentario che parlava di questo santone indiano che faceva il rabdomante e da 20 anni viveva in un albero solo con del latte. Che fra l’altro a me non piace per niente e non ne bevo. E così per ridere è nato il nome Baba del Latte. Che poi cambia nel tempo, è anche diventato Baba O Nero... ogni tanto sfuma in qualche cosa d’altro. Mi segue anche il mio nome, nelle mie trasformazioni. 
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El Baba desnudo penna biro e vernice su tela riciclata dim. 60×50 anno 2011
  Mari: Il tuo rapporto con il Trentino? O meglio: il rapporto del Trentino con te?
  Sono stato a Bologna 6 anni e poi sono tornato. Il Trentino ha delle potenzialità stupende, dal punto di vista paesaggistico, del materiale, dello spazio, della creatività degli altri creativi… il problema però qui è che non vieni visto come un lavoratore.  Non tanto un professionista, quanto un lavoratore. E non è nemmeno dal punto di vista dell’acquisto e della vendita. ma dal punto di vista del poter esporre, e socialmente.  Essere estroverso qui per me è stata una fortuna. Sono benvoluto, soprattutto grazie al lavoro di insegnamento fatto con il laboratorio e con i bambini. Lì c’è stato un cambio anche nel modo di porsi verso di me. Ma so anche di avere delle potenzialità altre, e l’essere limitato in questo per mancanza di sensibilità mi fa soffrire molto. Sia per me, ma anche per gli altri che possono essere più simili a me e che vivono qui. La cosa bella dell’arte è che un lavoro che ti puoi portare dietro, prendi e ti porti via. Ma anche se ho sempre cercato di andare via, quando ho aperto il laboratorio era un orgoglio essere tornato e poter lavorare qui. Quando mi sono fermato a Bologna la prima volta ricordo che per me il cielo era troppo grande. E avevo fatto addirittura una serie su questa sensazione. Qui la montagna mi fa sentire più protetto, nonostante le condizioni di vita in sé siano più difficili fra temperature e tutto il resto. La sento più materna.
  Mari: La tua visione personale sull’arte in generale, qual’è?
  L’arte per me è proprio la mancanza di compromesso: è il suo bello e il suo brutto. Non ci sono sfumature di grigio. O fai o non fai.  …Magari ci farò uno studio per il prossimo mio lavoro sui “pioci rifati“.*
(* “pioci rifati” è un’espressione trentina: indica i poveri che si sono arricchiti. Nel dopoguerra un po’ alla volta tutti noi italiani siamo diventati “americani” – ma non dovremmo dimenticarci mai che siamo stati gente povera e di origine umile. E che abbiamo lasciato la povertà solo da sessant’anni, ndr.)
  Mari: Trattando temi anti-convenzionali e forti allo stesso tempo, ti è mai capitato di essere censurato?
  Tornando della differenza tra decorazione ed arte, sì mi è successo. Mi è successo a Pomaria. Perchè ho portato l’unico lavoro artistico di critica, ed è stato l’unico che non è stato né fotografato né pubblicizzato sul sito. Eravamo una decina di artisti, ed ha vinto un’opera molto bella di uno scultore di Rumo. Però la mia è stata censurata. Mi ha chiamato il fotografo (che è mio amico e inoltre ha anche comprato delle mie cose perchè gli piace cosa faccio) mortificato, dicendomi che gli avevano detto di non fotografare il mio lavoro. Nell’ambito dei miei lavori sui cerchi delle botti, ne ho fatto uno con dentro una radice da cui usciva una mela scolpita nel legno che aveva un taglio e dei denti (mi hanno regalato una scatola di protesi dentali). I denti li avevo sporcati di nero perché sembrassero vecchi. E la mela mordeva la mano del raccoglitore in un’ottica di scambio di ruoli e di  metamorfosi. Era un’opera di critica al trattamento chimico e dei veleni sulle piante, che diventa anche una critica sociale  dove c’è una sorta di “vendetta” della natura dove non è più l’uomo a mangiare la mela ma il contrario. Il titolo era “La rivincita della mela”. Io non sapevo che le opere sarebbero state fotografate e pubblicizzate, l’ho saputo da questo amico. Quindi non l’ho fatto per avere visibilità. Devo dire ci sono rimasto un po’ male. Anche perché non mi è stato detto nulla. Ed è l’unica volta che mi è successo da parte dell’organizzazione. Io rispetto l’idea del concorso, e non discuto la scelta della giuria. Ma l’esclusione mi ha fatto restare male. Anche perché io  di mio preferisco la critica costruttiva alla lode. Perché del bravo bravo non me ne faccio niente. Da una critica costruttiva posso tirarci fuori tantissimo invece. E anche imparare qualcosa.
  Mari: Sei sempre alla ricerca, l’abbiamo detto. Sia in campo concettuale, che creativo e sperimentale.  Qual’è la cosa che ti fa da spinta interiore? 
  Per me l’insoddisfazione rispetto a ciò che si fa, è la benzina del motore dell’arte. Nel senso di non essere mai soddisfatti al 100%. Di voler fare sempre qualcosa di meglio e di diverso da quanto fatto in precedenza. Perché chi si ferma è perduto. E’ proprio così. Bisogna continuare a creare cose. Cose nuove. Perché quando l’arte diventa una cosa ripetitiva, diventa anche noiosa. E quando è così, non comunica più nulla a nessuno. E se non comunica, non è più arte – Per questo vi ripeto, per me la cosa più importante, è la sincerità dell’opera.
  Sito Web http://babadellatte.blogspot.it/
Pagina Facebook Baba del Latte
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  Patrizio Cavallar al minicaseificio “la Cucola” – Ph Francesco Franzoi
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  Minicaseificio “la Cucola” – via Lampi 65 – Spinazeda – Cles – Val di Non – Trentino 
Il Minicaseificio “la Cucola”  di Cles ha appena aperto ed è in fase di transizione, con il progetto futuro di costruire una nuova stalla dove ospitare gli animali. Prodotti deliziosi genuini e locali a chilometro zero, vendita diretta al dettaglio e passaparola. Orari: basta venire! 
    Mescolare gli spazi non convenzionali per creare un tipo diverso di gallerie come e’ stato fatto qui ora nel minicaseificio, dove le opere di Patrizio si inseriscono perfettamente e vengono risaltate al massimo dando a loro volta risalto agli ambienti che le ospitano, è un’opportunità in più ed un modo nuovo per essere più collaborativi e creativi.
Andate a vedere!
              LIVINGARTISTS INCONTRA PATRIZIO CAVALLAR/BABA DEL LATTE Carta, polimeri, combustibili fossili, idrocolloidi, colle industriali , barattoli, tibie di cinghiale, teschi animali, protesi dentali, calchi di mani e di dita, micro-organismi, paraffina, biglietti da 5 euro, citazioni religiose, neo-sciamanesimo, numerologia, ricerca d’identità, creatività, critica ai social-networks ed alla chirurgia estetica, apocalissi varie ed eventuali, trasformazione e rivoluzione dal basso.
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pneusnews · 7 years ago
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Michelin amplia la gamma CrossClimate con il lancio del nuovo pneumatico Agilis CrossClimate, dedicato ai veicoli commerciali e ai van. Si tratta di un pneumatico estivo, con prestazioni invernali complete, che apre a una nuova generazione di pneumatici ad alte prestazioni per questa tipologia di veicoli, senza compromessi in fatto di mobilità in condizioni invernali, così come su fango ed erba; pneumatici che vantano elevata durata chilometrica e un ridotto TCO (Total Cost of Ownership), sicurezza in ogni condizione meteo, robustezza e resistenza agli urti.
In conseguenza al boom dello shopping online e al forte incremento delle consegne nei centri urbani, unitamente alle frequenti restrizioni nelle città per i veicoli pesanti, le vendite dei Veicoli commerciali leggeri e dei van sono in crescita. Insieme alle mutate abitudini di acquisto sono aumentate le aspettative dei clienti che ambiscono ad avere il prodotto subito. Pertanto artigiani, piccoli imprenditori e fleet manager per poter assicurare la disponibilità delle consegne e dei servizi tutto l’anno, in modo puntuale, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche, sempre di più ricorrono all’impiego di pneumatici All Season che per questa tipologia di veicoli hanno registrato un incremento delle vendite in Europa pari al 37% tra il 2016 ed il 2017.
Il Michelin Agilis CrossClimate è stato disegnato e concepito partendo dai risultati di uno studio condotto su un campione di utilizzatori in Europa da GMV, un ente di ricerca esterno.
Le esigenze emerse attraverso questa indagine sono state principalmente due:
un unico pneumatico in grado di fornire grip, trazione e affidabilità in tutte le stagioni, in ogni condizione meteo, su ogni tipologia di superficie stradale e con elevata durata chilometrica.
un pneumatico robusto e resistente ai danneggiamenti, in particolare nell’ambiente urbano dove gli urti con i marciapiedi e altri oggetti possono essere frequenti.
Il pneumatico Agilis CrossClimate è dotato del marcaggio 3PMSF (logo alpino) ed è quindi certificato per l’utilizzo in condizioni invernali. Inoltre, nonostante le elevate performance invernali, la durata chilometrica e la frenata sono equiparabili a quelle di un pneumatico estivo su strade asciutte.
Questi risultati sono resi possibili da due caratteristiche chiave:
–              Una mescola di ultima generazione che conferisce flessibilità alla gomma e al battistrada anche a temperature rigide.
–              Un battistrada multistrato che minimizza il trasferimento di calore attraverso il pneumatico.
Ispirato al più volte premiato pneumatico per auto CrossClimate+, ripropone la scultura a V formata da un’innovativa combinazione di tasselli ultra tecnologici. Questi contengono lamelle autobloccanti bi-direzionali che creano spigoli taglienti capaci di “aggrapparsi” a fondi ghiacciati e innevati, per un grip ottimale in caso di condizioni invernali severe. Questa combinazione tra la nuova mescola del battistrada e la scultura a V permette di avere grip in tutte le condizioni, ma permette inoltre un incremento della durata chilometrica del prodotto, pari al 35% in più rispetto alla media dei concorrenti premium testati.
La notevole resistenza ai danneggiamenti è raggiunta attraverso l’aggiunta di blocchi di gomma trapezoidali profondi 1,5mm posti intorno alle spalle e sulla parte alta del fianco. Questa soluzione fornisce grande protezione, senza compromettere la flessibilità della carcassa e deriva dai pneumatici per trasporto pesante ad uso militare.
Michelin Agilis CrossClimate è stato sviluppato e rigorosamente testato in severe condizioni invernali dai team di collaudatori Michelin in due location europee, poste a 4.000 chilometri di distanza l’una dall’altra: Ivalo, situata nel circolo polare artico in Finlandia, e Barcelonnette, a 2.715 metri di altitudine nelle Alpi, una delle più alte strade in Europa.
Il Michelin Agilis CrossClimate non è solo un altro pneumatico All Season, esso offre tutti i vantaggi di un pneumatico estivo in frenata su bagnato***, frenata su asciutto, durata ed efficienza energetica, e i vantaggi di un pneumatico invernale in trazione e frenata per coloro i quali affrontano temperature rigide o condizioni di neve occasionale.
Tecnologia e innovazione – le prestazioni del nuovo pneumatico
L’Agilis CrossClimate inaugura una nuova generazione di pneumatici per furgoni e veicoli commerciali per ogni condizione invernale, dalle elevatissime prestazioni in termini di durata, sicurezza in tutte le condizioni climatiche, robustezza e resistenza, che offre inoltre un basso TCO (Total Cost of Ownership, costo totale di proprietà).
L’Agilis CrossClimate ha tre principali novità, oltre ad una nuova caratteristica: le mescole innovative, la scultura del battistrada, quella dei fianchi e il nuovo design dell’indicatore di usura del battistrada.
Battistrada e mescole
L’Agilis CrossClimate beneficia di mescole innovative: il battistrada è formato da tre diverse mescole di gomma (tre elastomeri sintetici). Questa tecnologia innovativa permette di avere una mescola “dominante”, ‘winter compound’ a basse temperature, ‘wet profiled compound’ quando si ha poca aderenza e ‘dry compound’ in condizioni di caldo e asciutto.
Il battistrada innovativo dell’Agilis CrossClimate si compone di due strati – uno sul battistrada esterno e un altro al di sotto della superficie. Questo permette di minimizzare il calore trasmesso attraverso il pneumatico e ridurne il riscaldamento in condizioni difficili. Così vengono mantenuti gli stessi livelli di performance indipendentemente dall’utilizzo e dalla situazione.
Grazie a queste componenti high-tech, Michelin Agilis CrossClimate ha ottenuto il grading A per la frenata sul bagnato sia in estate che in inverno. L’Agilis CrossClimate, che presenta la certificazione 3PMSF, sull’asciutto si comporta e frena come un pneumatico estivo.
Scultura del battistrada
Ispirato dal CrossClimate destinato alle automobili e vincitore di numerosi test, l’Agilis CrossClimate presenta la scultura a V del battistrada e l’innovativa combinazione di tasselli altamente tecnologici e lamelle 3D autobloccanti.
Grazie alla sua tecnologia e alle lamelle a tutta profondità (9.2 mm), questo nuovo pneumatico esprime la filosofia Michelin Long Lasting Performance: L’Agilis CrossClimate è stato sviluppato per durare dal primo millimetro fino al livello di usura segnalato dall’indicatore.
Protezione delle spalle rinforzata
La tradizionale alta resistenza ai danneggiamenti dei pneumatici Michelin è stata perfezionata con l’aggiunta nella zona delle spalle di una serie di tasselli trapezoidali profondi 1.5 mm, fatti di una gomma simile a quella utilizzata da Michelin per i pneumatici per autocarro.
Questa protezione specifica per le spalle deriva dalla gamma Michelin per mezzi militari all terrain (X Force ZL), che offre protezione ai fianchi senza compromettere la flessibilità della carcassa.
Nuovo indicatore di usura del battistrada
Il nuovo Agilis CrossClimate presenta un nuovo indicatore di usura all’interno del canale, che permettere di leggere facilmente la percentuale di gomma del battistrada ancora utilizzabile.
La profondità iniziale è 9,2 mm e lo “0%” è fissato al limite legale di 1.6 mm. La gomma utilizzabile durante la vita dell’Agilis CrossClimate è 7,6 mm.
Testato fino ai limiti – Ivalo, Barcelonnette e collaudatori specializzati
Sviluppare pneumatici per ogni stagione e condizione climatica è una sfida, ma trovare il luogo che presenti tali condizioni per potere effettuare test rigorosi è una sfida ancora più grande. Creare effetti di pioggia, neve e ghiaccio è possibile in aree ristrette, ma queste non sono adatte per testare van e veicoli commerciali in condizioni invernali realistiche. Michelin testa i pneumatici invernali ed estivi con certificazione invernale lungo una delle strade più alte d’Europa, il Col de la Bonette, nelle Alpi (2,715 m.), quando il passo è chiuso dalle autorità locali. Per 8 settimane, da metà dicembre a fine febbraio, quattro piloti Michelin si alternano nei test. Monitorati dal team Ricerca e Sviluppo di Michelin lungo i 15 km del percorso, i collaudatori hanno così testato e messo a punto la struttura e le prestazioni del nuovo Agilis CrossClimate.
Una batteria completa di test ha permesso di testare, a temperature tra 0° C e -15° C, le prestazioni di accelerazione, frenata, trazione e grip trasversale. Tra un test e l’altro, la strada è stata preparata adeguatamente da gatti delle nevi, e sono state misurate e controllate le caratteristiche della neve, che non è sempre la stessa. Basti pensare che gli Inuit hanno 53 parole diverse per indicarla. Per questo motivo Michelin ha anche un impianto dedicato ai test a Ivalo, in Finlandia del nord, 300 km a nord del Circolo Polare Artico.
Nelle Alpi, la neve è pesante e umida e presenta fiocchi grandi; a Ivalo è leggera e polverosa. Le caratteristiche della neve variano enormemente. Per questo Michelin testa i pneumatici in questi due luoghi che distano 4.000 km e presentano due condizioni estreme, a beneficio dei risultati dei test, che offrono numerosi dati per ogni tipo di neve e permettono quindi di testare al meglio le prestazioni dei pneumatici.
L’Agilis CrossClimate è pur sempre un pneumatico estivo, dagli elevatissimi livelli di performance su terreno asciutto, bagnato, sul fango e sull’erba, ma è in queste condizioni estreme che il nuovo Agilis CrossClimate è stato sviluppato e testato.
Le misure:
                              Michelin estende la gamma CrossClimate ai veicoli commerciali e ai van con il nuovo Agilis CrossClimate Michelin amplia la gamma CrossClimate con il lancio del nuovo pneumatico Agilis CrossClimate, dedicato ai veicoli commerciali e ai van.
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pangeanews · 7 years ago
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Come fa chi riduce ad uno le stelle e la saliva, bisogna ammirare questa spaventosa innocenza: sulle opere di Tiziana Cera Rosco
Ogni parola è ambigua. No, no. Non c’entra l’interpretazione, quello è un prestigio del cervello. La parola, in sé, è Amazzonia. Io, per me, sento il nitido nitrito dei giaguari tra le lettere e mi accodo alla loro pazienza. Io, per me, vedo fiorire le vocali con bocche esotiche. E lo scintillio di un colibrì tra una consonante – continentale – e l’altra. Perciò. La parola cura va usata con cautela. Curarsi della cura. Ora. Martin Heidegger con la Cura nello zaino lo lascio ai filosofi, mi limito all’incompetenza. Cura non è una parola conveniente: ci si cura dei propri figli, con amore materno, ma ci si prende cura dei propri affari, con laida e paterna avidità. La cura è quella: l’esito è diverso, dispari, spaiato. “Gli antichi etimologisti”, dice un antico dizionario etimologico, “ricongiunsero” il latino cura “a cor, cuore, e fantasiando insegnarono così detta quia cor urat, perché scalda, ossia, stimola il cuore e lo consuma”. Le false etimologie, spesso, toccano il nervo del vero. La cura consuma. La cura pertiene – leggo dallo stesso reperto – a “Tutto ciò che sollecita e richiede vigilanza”. Quel Tutto è scritto così, con la T maiuscola, come di uno che vigilia un crocefisso, che sia sollecito al suo fiato. Ogni forma di cura, per sua natura, è inquieta, cavalca il cuore, lo consuma. Bene – mi sacrifico per un altro – e male – una assiduità nel possedere – sono equivalenti: nella cura si muore. Perciò. Quando leggo su un cartiglio che “la personale di Tiziana Cera Rosco” è “a cura di Davide Brullo” sono rapito dal tremore. Da tanti anni, ininterrottamente, forse, sono sulla scrivania di Tiziana, come un falco di legno, tra la fotografia di Rilke e il quaderno di Kafka. Per tanti anni ho abitato in un continente costellato dalle sue parole – che sono simili a betulle, slanciate, bianche, diritte come un sì. Ma questo non importa. Si ha cura aderendo. E in adesione le pietre fatturano la fiamma. La personale di TCR si ha presso la Galleria Biffi Arte di Piacenza (via Chiapponi, 39), dal 24 febbraio (inaugurazione alle ore 17). Il titolo della mostra, La creatura ininterrotta è già un giaciglio. Chi è la ‘creatura’? L’uomo? Dio (increato, creato)? Perché ininterrotta, in un periplo di opere, invece, così piene di rotture, torsioni, spacchi, sconfitte? Come fa chi sa ancora dormire all’aria, tenendo la notte tra le mani e le grida del bosco come avvisaglie oniriche, e riduce stelle e saliva in uno, sono stato in questi lavori di TCR, cercando di essere nuovo, uomo senza più memoria. Il testo che si ricalca è inteso come un invito alla mostra. (d.b.)
*
Una spaventosa innocenza
‘Ogni abbandono dice Dio’, Tiziana Cera Rosco, scultura, febbraio 2018
Poiché Dio è il carnefice che uccide se stesso in forma di Figlio, viene da pensare che questa scansione di torsi scombinati sia macelleria angelica. L’Holocene di Tiziana Cera Rosco annuncia una contraddizione. Questi, di giustiziata bellezza, sono i residui di un tempo astorico; memoria di quando Dio era sterminio; epica muta di un massacro. Eppure. Holocene – inserendoci a serpe nell’etimologia – è il ‘tutto nuovo’, l’era diversa, la partenza, incubatrice della nuova creatura, l’uomo. Eppure. TCR non è artista che ha ambizioni arcaiche, che s’affacci, satura, ai primordi giocando il neo-primitivismo. Cos’è allora questa novità? Forse i frammenti collocati dall’artista sono i denti, le urla, le intenzioni di Dio. Affrontiamo, forse, una sconnessa – ecco la scommessa – ricostruzione del dio. O del salmo, pietrificato, che ci aiuti nell’evocazione. Per questo, allora, la complessità dell’opera è sigillata come La Creatura Ininterrotta, perché l’uomo esiste, ininterrottamente, finché ha lingua e bulbo carnale per pregare, finché ha osso liturgico in gola (così il maestro del VII secolo, Isacco di Ninive: “Quando uno è stato reso aderente a Dio, senza sosta, nell’effusione continua che avviene nella preghiera, su costui non v’è legge, né canoni o tempi o ore distinte e regolari hanno potere su di lui, ma da allora è al di sopra di tutto ed è presso Dio, senza limite”), ed è esito del pasto ed esergo, pietra di paragone, miliare. L’evoluzione del lavoro di TCR – proteso verso un avvenire senza avvenimento, nella pazienza dell’avvenuto – comincia con la barbarica preghiera Patientia, realizzata nel bosco di Barrea, luogo atavico e natio dell’artista, fino al fenomeno scultoreo, nato dopo un viaggio in Islanda, nella folgorazione del ghiacciaio (“un ghiacciaio che azzeri un linguaggio, come si azzera un grande amore”, ha detto l’artista). Non è indisciplinata l’assonanza – in un’opera che è assunzione di ferocia, che non concede assoluzioni – tra Abruzzo e Islanda: Tiziana Cera Rosco, che usa il corpo come scalpello e non come gratuita esibizione di un ego epigrammatico – guardate alla bronzea Giuditta che sembra una sirena in formaldeide – ha bisogno di spazi crudi, che riducano la parola, l’azione, a spaventosa innocenza. Per questo tra il decano dei ghiacciai e l’amazzonia abruzzese è eguaglianza, privilegio della povertà. La ricerca di TCR, verso un assoluto in grado di cauterizzare ogni finzione formale, ogni iride, passa per una prepotente vertigine sul tema del perdono (il ciclo Anthurium): 490 creature plastiche – un Golem a contrario, fetale – che afferiscono alla frase evangelica (Mt 18 21-22: “‘Quante volto dovrò perdonargli? Fino a sette volte?’. E Gesù rispose: ‘Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette’”). Compiuto, il lavoro di TCR non ammette solubilità intellettuale né pillola sublime, pretende adesione e sottomissione. Questa aurora di torsi, di torsioni, esame esanime del palato di Dio, in cui l’artista, letteralmente, muore, affiora, semmai, dalle falangi del Vangelo di Tommaso (“Ho gettato fuoco sul mondo ed ecco, lo custodisco fino a che esso bruci”; “Forse gli uomini pensano che io sia venuto a gettare pace nel mondo; ed essi non sanno che è la divisione che sono venuto a gettare sulla terra: fuoco, spada e guerra”; che è poi analogo a Lc 12 49; 51: “Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei fosse già acceso!… Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione”). Ancora, fisiologicamente uniti, il fuoco – lo sguardo del dio, il mastio d’Abruzzo – e il ghiaccio – la purezza che agghiaccia, sutura memorie, arde – il ghiacciaio islandese che erompe come Gerusalemme Celeste, che ininterrottamente si squaglia e rinsalda, obolo al mutamento. Il ghiaccio come fuoco raggelato, sguardo fisso al rapace. Legata a una artigianalità centellinata, canonica, quotidiana, in imperio monastico – al di là dei mille significati riposti, proposti, ripiegati, TCR non è una artista ‘concettuale’, non impila un fatto ‘culturale’, piuttosto, va amata sregolando i sensi – l’artista, che nasce nella parola – le letture ataviche di Rilke, Kafka, Nietzsche, Pico della Mirandola, una bibliografia che raduna, tra gli altri, i testi poetici Calco dei tuoi arti, Il sangue trattenere, Lluvia, Dio il Macedone, Anatomia del Solo – fa del suo corpo una consonante, vocalizza le mani. Le sue opere pongono una lingua antartica, vengono da chi ha visto il morire e sa che perdono e vendetta sono un parto gemellare.
Davide Brullo
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sounds-right · 7 years ago
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L'ARTISTA DANIELE BASSO ILLUMINA DI CRISTALLI SWAROVSKI®I TROFEI SKI WORLD CUP ALTA BADIA 17/18 DICEMBRE 2017
In occasione della Ski World Cup Alta Badia - Dolomites l'artista Daniele Basso, autore della scultura GIGANT realizzata alla partenza della pista Gran Risa nel 2015 per i 30 anni della manifestazione, interpreta anche per l'edizione 2017 i trofei dello Slalom Gigante e dello Slalom Gigante Parallelo in notturna illuminandoli con cristalli Swarovski®.
"I Trofei - dice Daniele Basso – celebrano le performances dei campioni nella meravigliosa unicità naturale dell'Alta Badia. Esaltano con la forma la strabiliante bellezza delle Dolomiti, monumentali e solenni, dove la protagonista è la neve! Che deve essere perfetta... Su cui si concentra tutta l'attenzione di preparatori, atleti e appassionati. Dove la tensione della gara diventa emozione, passione, gioia... Per una gara perfetta. Neve che diventa ghiaccio nei cristalli Swarovski, purissimi, in cui riscoprire tutti i colori e la bellezza dell'Alta Badia".
E' la metafora di una storia di passione, sport e bellezza che si rinnova ogni anno nel magico evento della Coppa del Mondo di Sci Alta Badia Dolomites. I trofei sono vere opere d'arte che interpretano il sentimento della Ski World Cup Alta Badia – Dolomites, celebrando la neve che rende possibili le gare e rende magica la montagna, nei suoi silenzi e nelle emozioni, alla riscoperta di esperienze autentiche per rigenerare lo spirito oltre il corpo.
" I Trofei - continua Basso – sono volutamente tutti uguali nelle dimensioni, per celebrare oltre la performance il valore Universale dello Sport... Quando determinazione, talento e passione spingono l'Uomo e l'Umanità verso nuovi obiettivi!"
Una scelta, i cristalli Swarovski®, nata non solo per coerenza con le forme a spigolo peculiarità dell'Arte di Basso e della scultura GIGANT" ma anche per il contenuto innovativo della collaborazione iniziata già nel 2011, quando per primo li ha abbinati all'acciaio specchiante, suo materiale d'elezione.
L'autenticità e la provenienza dei cristalli Swarovski vengono certificati dal logo che ri­porta la dicitura Crystals from Swarovski, la firma del fondatore Daniel Swarovski e l'anno di fondazione dell'azienda. Dal 1895 Swarovski fornisce cristalli di qualità ineguagliabile, simbolo di artigianato e creatività che va ben oltre la mera manifattura; la loro brillantezza e versatilità possiedono il magico potere di realizzare visioni artistiche attraverso lo spettro creativo, e sono divenute ingredienti fondamentali del mondo della moda e dell'accessorio, della gioielleria e dell'interior, ma anche del design contemporaneo e dell'arte.
Entrambi i materiali sono eterni e sperimentano, attraverso la luce che in essi si riflette e si amplifica, un Arte etica e responsabile per l'uomo e per l'ambiente, che celebra i valori dell'Umanità che crede nella forza della vita.
Ufficio stampa:    Francesca Lovatelli +39 320 0167747 – [email protected]
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djs-party-edm-italia · 7 years ago
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L'ARTISTA DANIELE BASSO ILLUMINA DI CRISTALLI SWAROVSKI®I TROFEI SKI WORLD CUP ALTA BADIA 17/18 DICEMBRE 2017
In occasione della Ski World Cup Alta Badia - Dolomites l'artista Daniele Basso, autore della scultura GIGANT realizzata alla partenza della pista Gran Risa nel 2015 per i 30 anni della manifestazione, interpreta anche per l'edizione 2017 i trofei dello Slalom Gigante e dello Slalom Gigante Parallelo in notturna illuminandoli con cristalli Swarovski®.
"I Trofei - dice Daniele Basso – celebrano le performances dei campioni nella meravigliosa unicità naturale dell'Alta Badia. Esaltano con la forma la strabiliante bellezza delle Dolomiti, monumentali e solenni, dove la protagonista è la neve! Che deve essere perfetta... Su cui si concentra tutta l'attenzione di preparatori, atleti e appassionati. Dove la tensione della gara diventa emozione, passione, gioia... Per una gara perfetta. Neve che diventa ghiaccio nei cristalli Swarovski, purissimi, in cui riscoprire tutti i colori e la bellezza dell'Alta Badia".
E' la metafora di una storia di passione, sport e bellezza che si rinnova ogni anno nel magico evento della Coppa del Mondo di Sci Alta Badia Dolomites. I trofei sono vere opere d'arte che interpretano il sentimento della Ski World Cup Alta Badia – Dolomites, celebrando la neve che rende possibili le gare e rende magica la montagna, nei suoi silenzi e nelle emozioni, alla riscoperta di esperienze autentiche per rigenerare lo spirito oltre il corpo.
" I Trofei - continua Basso – sono volutamente tutti uguali nelle dimensioni, per celebrare oltre la performance il valore Universale dello Sport... Quando determinazione, talento e passione spingono l'Uomo e l'Umanità verso nuovi obiettivi!"
Una scelta, i cristalli Swarovski®, nata non solo per coerenza con le forme a spigolo peculiarità dell'Arte di Basso e della scultura GIGANT" ma anche per il contenuto innovativo della collaborazione iniziata già nel 2011, quando per primo li ha abbinati all'acciaio specchiante, suo materiale d'elezione.
L'autenticità e la provenienza dei cristalli Swarovski vengono certificati dal logo che ri­porta la dicitura Crystals from Swarovski, la firma del fondatore Daniel Swarovski e l'anno di fondazione dell'azienda. Dal 1895 Swarovski fornisce cristalli di qualità ineguagliabile, simbolo di artigianato e creatività che va ben oltre la mera manifattura; la loro brillantezza e versatilità possiedono il magico potere di realizzare visioni artistiche attraverso lo spettro creativo, e sono divenute ingredienti fondamentali del mondo della moda e dell'accessorio, della gioielleria e dell'interior, ma anche del design contemporaneo e dell'arte.
Entrambi i materiali sono eterni e sperimentano, attraverso la luce che in essi si riflette e si amplifica, un Arte etica e responsabile per l'uomo e per l'ambiente, che celebra i valori dell'Umanità che crede nella forza della vita.
Ufficio stampa:    Francesca Lovatelli +39 320 0167747 – [email protected]
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