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#san giacomo di corte
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San Giacomo di Corte church in Santa Margherita Ligure, Liguria region of Italy
Italian vintage postcard
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stregh · 1 year
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PARROCCHIA SAN CRISOGONO - (5.000x14.000 pixel) da Annalisa Giuseppetti Tramite Flickr: Storia L’edificio non sembra di origine cristiana e può attribuirsi ai primordi del secolo IV. La nuova basilica è stata costruita sull’antica dal Card. Giovanni da Crema nel 1123. Il Card. Scipione Borghese la ampliò e la restaurò nel 1625 dandole l’aspetto che attualmente presenta. La parrocchia vi fu eretta, secondo una lapide vicina alla sacrestia, nel 1127, ma risale certamente a prima della metà del secolo V: i suoi presbiteri infatti si trovano tra i sottoscrittori dei sinodi romani del 499 e del 595. Il papa Gregorio III (731-741), come narra il "Liber pontificalis", vi instituì un monastero che mantenne distinto dal "titulus", i cui presbiteri erano addetti alla cura d’anime. Il Card. Giovanni da Crema, come dalle due lapidi vicine all’ingresso della sacrestia, vi costruì nel 1128 un oratorio con chiostro (V. Forcella, "Iscrizioni", iII, 169 nn. 486-487). Calisto II, il 17 aprile 1121, ed Innocenzo III, il 23 luglio 1199, intervennero per risolvere i problemi di amministrazione parrocchiale di S. Salvatore della Corte nei confronti di quelli di S. Crisogono. Innocenzo III sostituì i monaci con i Canonici regolari del Salvatore i quali vi rimasero fino al 1480 quando Sisto IV affidò la parrocchia ai Carmelitani. Pio IX, il 1 giugno 1847, insediò nella basilica i Trinitari, i quali tuttora l’amministrano. Lo stato attuale architettonico si deve al card. Scipione Caffarelli Borghese, nipote di Paolo V che lo commise a Giovanni Battista Soria (1581- 1651). Nell’abside, Madonna con il Bambino tra i santi Crisogono e Giacomo, mosaico della scuola di Pietro Cavallini (c. 1290). La proprietà, per la legge del 19 giugno 1873 n. 1402 è passata al demanio del Regno d’Italia. NOTIZIE: PARROCCHIA SAN CRISOGONO Basilica Minore Piazza Sonnino 44 - 00153 ROMA Settore Centro - Prefettura III - Rione Trastevere - 1º Municipio Affidata a: Ordine della Santissima Trinità (Trinitari) (O.SS.T.) ___________________________________________________________________________ History The building does not seem to Christian origin can be attributed to the beginning of the fourth century. The new basilica was built on the Cardinal Giovanni by Cream in 1123. Cardinal Scipione Borghese enlarged and restored it in 1625 giving the appearance of which is at present. The parish was erected, according to a plaque close to the sacristy, in 1127, but it certainly dates from the first half of the century V: her priests are in fact among the subscribers of the Roman synods of 499 and 595. Pope Gregory III (731-741), as recounted in the "Liber pontificalis" we instituted a monastery that kept distinct from the "titulus", whose priests were involved in the care of souls. Cardinal John of Crema, as the two tombstones nearby the entrance to the sacristy, built there in 1128 a chapel with cloister (V. Fork, "Subscriptions", III, 169 nn. 486-487). Calisto II, April 17, 1121, and Innocent III, July 23, 1199, intervened to solve the problems of administration Parish Church of St. Savior of the Court in relation to those of S. Krševan. Innocent III replaced the monks with the Canons Regular of the Savior which you remained until 1480 when Pope Sixtus IV entrusted the parish to the Carmelites. Pius IX, June 1, 1847, settled in the basilica, the Trinitarians, who still administer it. The current state of architecture is due to the card. Scipione Caffarelli Borghese, nephew Paul V, who committed it to Giovanni Battista Soria (1581-1651). In the apse, Madonna and Child with Saints James and Grisogono, mosaic of the school of Pietro Cavallini (c. 1290). The property, by the law of 19 June 1873 no. 1402 has gone to the State the Kingdom of Italy. NEWS: PARISH SAN CRISOGONO Minor Basilica Piazza Sonnino 44-00153 ROMA Central Sector - Prefecture III - Trastevere district - 1st Hall Entrusted to: Ordine della Santissima Trinità (Trinitari) (O.SS.T.)
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cinquecolonnemagazine · 3 months
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Presentato il report “Napoli cresce con il turismo”
Con una permanenza media di tre giorni, Napoli è la città italiana – dopo Roma – in cui i turisti restano più a lungo. Il livello di soddisfazione di chi ha visitato la città nei primi mesi di quest’anno è superiore rispetto a quello, già elevato, registrato nel 2023 con il patrimonio storico-monumentale, la cultura e il folklore e l’enogastronomia che sfiorano la valutazione massima. Sono alcuni dei dati che emergono dal lavoro condotto dall’Osservatorio scientifico, lo strumento di cui il Comune di Napoli si è dotato per analizzare in modo costante i flussi di visitatori, in maniera da garantire servizi adeguati e fare del turismo uno stabile fattore di crescita economica e sociale della città.  “Napoli cresce con il turismo” I risultati dello studio sono confluiti nel report “Napoli cresce con il turismo” presentato dal sindaco Gaetano Manfredi e dall’assessora al Turismo e alle Attività Produttive Teresa Armato. All’incontro nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo hanno preso parte anche il presidente della Commissione Turismo del Consiglio Comunale, Luigi Carbone, la coordinatrice del Tavolo Osservatorio scientifico Valentina della Corte e l’architetto Marco Tatafiore.Nel periodo aprile-ottobre 2023 è registrata una media mensile che oscilla intorno a un milione e 200mila pernottamenti, con una marcata crescita rispetto all’anno precedente. In tutti gli altri mesi, ad eccezione di febbraio, è sempre superata la soglia degli 800mila pernottamenti, segno che Napoli comincia ad essere attrattiva davvero 365 giorni all’anno. I primi dati del 2024 sono anche superiori a quelli del 2023. Questionario In base al questionario a cui hanno risposto circa cinquemila turisti italiani (70%) e stranieri (30%), ciò che viene maggiormente apprezzano di Napoli sono storia, paesaggio ed enogastronomia, con una valutazione pari a 4,4 su una scala da 1 a 5. Da notare, inoltre, che nessuna delle offerte valutate – tra le altre, eventi culturali e sportivi, divertimento, offerta alberghiera ed extra-alberghiera e professionalità delle risorse umane – ha ricevuto un punteggio più basso di 3,5. Un giudizio complessivamente positivo, quindi, tale da spingere il 90% degli italiani intervistati e il 91% degli stranieri a dire di voler tornare a far visita alla città.   Un focus particolare è dedicato all’enogastronomia. L’89% del campione ha dichiarato che ricorderà almeno uno dei prodotti tipici assaggiati durante la vacanza. Affinché l’impatto della crescita del settore turistico non vada a discapito della qualità della vita dei residenti, gli esperti dell’Osservatorio hanno raccolto anche il parere di tremila napoletani. Nove residenti su 10 ritengono che il turismo apporti benefici economici alla città (89,39%) e alle attività locali (91,66%), che abbia incrementato l’orgoglio culturale dei residenti (89.39%) e che aiuti a mantenere viva la cultura locale (90,44%). Il 96,02% ritiene un’esperienza positiva incontrare turisti provenienti da tutte le parti del mondo. Napoli e turismo, diffusione dei dati La diffusione dei dati sul turismo precede di pochi giorni la presentazione del nuovo “Brand Napoli”, un’installazione composta da 12 pannelli con la scritta “Napoli” in italiano e in inglese, che verrà collocata in piazza Municipio, nei pressi di via Acton. La scritta accoglierà i turisti in arrivo in città via mare e i tanti visitatori della zona di piazza Municipio. Il progetto è realizzato dall’architetto Marco Tatafiore. L’idea è nata con l’obiettivo di promuovere ulteriormente la città e la sua immagine.   Il “Brand Napoli” offrirà ai turisti l’opportunità di scattare selfie con i simboli di Napoli. Tra questi, sono raffigurati il San Gennaro dipinto da Jorit, la pizza, il babà, la stazione della metropolitana Toledo, Pulcinella, il Vesuvio, la vista sul golfo e il mare. E ancora: Maradona, Palazzo Donn’Anna e il mare di Posillipo. Le parole del sindaco Manfredi “Questo bilancio sull’andamento del turismo ci mostra numeri molto positivi, ma anche l’importanza di una politica di sistema grazie alla quale la qualità dell’offerta è progressivamente migliorata, come ci conferma il gradimento dei turisti che è molto alto. Anche la destagionalizzazione dei flussi è ormai una realtà. Vogliamo rafforzare il nostro brand, che è già molto forte, e migliorare ulteriormente i servizi. Bisogna potenziare anche l’offerta alberghiera per renderla adeguata alle necessità e alle richieste che abbiamo. I processi del turismo vanno governati, ma il lavoro che stiamo facendo ci sta dando grandi soddisfazioni in un settore che per la città è molto importante perché crea economia e lavoro”. Così il sindaco Gaetano Manfredi alla presentazione del report “Napoli cresce con il turismo” Foto di copertina: Comune di Napoli Read the full article
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brookstonalmanac · 6 months
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Events 3.25 (Before 1920)
410 – The Southern Yan capital of Guanggu falls to the Jin dynasty general Liu Yu, ending the Southern Yan dynasty. 421 – Italian city Venice is founded with the dedication of the first church, that of San Giacomo di Rialto on the islet of Rialto. 708 – Pope Constantine becomes the 88th pope. He would be the last pope to visit Constantinople until 1967. 717 – Theodosius III resigns the throne to the Byzantine Empire to enter the clergy allowing Leo III to take the throne and begin the Isaurian dynasty. 919 – Romanos Lekapenos seizes the Boukoleon Palace in Constantinople and becomes regent of the Byzantine emperor Constantine VII. 1000 – Fatimid caliph al-Hakim bi-Amr Allah assassinates the eunuch chief minister Barjawan and assumes control of the government. 1065 – The Great German Pilgrimage is attacked on Good Friday by Beduin bandits, suffering heavy losses. 1306 – Robert the Bruce becomes King of Scots (Scotland). 1409 – The Council of Pisa convenes, in an attempt to heal the Western Schism. 1410 – The Yongle Emperor of Ming China launches the first of his military campaigns against the Mongols, resulting in the fall of the Mongol khan Bunyashiri. 1519 – Hernando Cortes, entering province of Tabasco, defeats Tabascan Indians. 1576 – Jerome Savage takes out a sub-lease to start the Newington Butts Theatre outside London. 1584 – Sir Walter Raleigh is granted a patent to colonize Virginia. 1655 – Saturn's largest moon, Titan, is discovered by Christiaan Huygens. 1708 – A French fleet anchors nears Fife Ness as part of the planned French invasion of Britain. 1725 – Bach's chorale cantata Wie schön leuchtet der Morgenstern, BWV 1, is first performed on the Feast of the Annunciation, coinciding with Palm Sunday. 1770 – Daskalogiannis, leads the people of Sfakia in the first Greek uprising against the Ottoman rule 1802 – The Treaty of Amiens is signed as a "Definitive Treaty of Peace" between France and the United Kingdom. 1807 – The Swansea and Mumbles Railway, then known as the Oystermouth Railway, becomes the first passenger-carrying railway in the world. 1811 – Percy Bysshe Shelley is expelled from the University of Oxford for publishing the pamphlet The Necessity of Atheism. 1821 – Greek War of Independence: Traditional date of the start of the Greek War of Independence. The war had actually begun on 23 February 1821 (Julian calendar). 1845 – New Zealand Legislative Council pass the first Militia Act constituting the New Zealand Army. 1865 – American Civil War: In Virginia during the Siege of Petersburg, Confederate forces temporarily capture Fort Stedman from the Union before being repulsed. 1894 – Coxey's Army, the first significant American protest march, departs Massillon, Ohio for Washington, D.C. 1905 – The Greek football club P.A.E. G.S. Diagoras is founded in the city of Rhodes. 1911 – In New York City, the Triangle Shirtwaist Factory fire kills 146 garment workers. 1911 – Andrey Yushchinsky is murdered in Kiev, leading to the Beilis affair. 1914 – The Greek multi-sport club Aris Thessaloniki is founded in Thessaloniki. 1917 – The Georgian Orthodox Church restores its autocephaly abolished by Imperial Russia in 1811. 1918 – The Belarusian People's Republic is established. 1919 – The Tetiev pogrom occurs in Ukraine, becoming the prototype of mass murder during the Holocaust.
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Re Carlo operato alla prostata, sta bene
 Una succursale della Corte di San Giacomo dietro le mura discrete di una clinica d’elite nel quartiere londinese chic di Marylebone. E’ l’immagine, in questo scorcio d’inizio 2024, della London Clinic, ospedale vip che ha accolto oggi il secondo paziente di casa Windsor in pochi giorni: re Carlo III in persona stavolta, ricoverato per un intervento chirurgico condotto in porto nel giro di poche…
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jacopocioni · 1 year
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Famiglia Sapiti prima parte
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Notai fiorentini famosi in Inghilterra Antica famiglia fiorentina originaria del paese dell’Ancisa (anticamente chiamato anche Lancisa), oggi si chiama Incisa Val d’Arno Superiore, dal 2014, si è fuso con il vicino paese di Figline Val d’Arno, assumendo il nome di Figline e Incisa Val d’Arno. I componenti della famiglia giunsero a Firenze nel tredicesimo secolo con Andrea di Ser Philippi Sapiti Notaro Procuratore “de civitate “del Sesto di Oltrarno, riuscì ad emergere e a diventare importante dando lustro alla famiglia, risulta iscritto nella matricola dei Giudici e Notai nel 1291. Tra il 15 febbraio 1292 e il febbraio 1294, è annoverato fra i Notai della Repubblica di Firenze. Nello stesso periodo è addetto come ufficiale alle costruzioni, ancora risulta come Notaio dei Priori 1292/1298 e membro dei consigli. Fra l’11 giugno e il 10 settembre 1298, è Notaio di San Giacomo d’Oltrarno, rogato in due atti da un altro Notaio d’Oltrarno Biagio Boccadibue componente di una famiglia di Notai legati ai Mercanti Bardi. Grazie alla frequentazione della società mercantile dei Bardi, aventi affari con la Curia, riuscì a farsi accettare alla corte del Papa Benedetto XI, ricevette il titolo di “tabellione” nel gennaio 1304, e in seguito Notaio apostolico. Presta anche la sua opera ai mercanti fiorentini. Nel marzo 1304 durante la sua permanenza a Roma, dai mercanti Cerchi riceve l’incarico di rogare alcune carte. In esse Andrea aggiunge ai titoli di Notaio apostolico e imperiale, quello di Notaio del “praefectus alme urbis”(prefetto di Roma). Inizia a collaborare con Giovanni Frescobaldi, canonico di Salisbury – Inghilterra, della omonima compagnia fiorentina, per i Peruzzi e i loro affari con la camera apostolica e con Carlo II d’Angiò. Queste frequentazioni e la rappresentanza della famiglia Frescobaldi, gli servirono per sé stesso e la sua famiglia di farsi conoscere in Inghilterra.
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I contatti con la compagnia mercantile dei Frescobaldi prima fra le compagnie presenti, favorirono l’ingresso di Andrea e della sua famiglia in Inghilterra. I suoi fratelli, Francesco e Ranuccio sono annoverati fra i fattori della società i Inghilterra dal 1306. Andrea è presente in Inghilterra come funzionario del Vescovo di Worcester, pagato per i suoi servizi 100 sterline annue. Dal 1309 sempre Andrea si trova nel priorato cluniacense di Payenne diocesi di Losanna, come procuratore “ad impetrandum”. Nel tredicesimo secolo i procuratori erano Notai, lavoravano come liberi professionisti presso la Curia. Venivano assunti di volta in volta, dovevano seguire un percorso obbligatorio burocratico, fino a raggiungere la giusta pratica per compilare dei documenti, dalla petizione fino alla spedizione della supplica. Il procuratore veniva impiegato all’ufficio delle suppliche con la procura del “petente” (colui che chiede con una petizione ad una autorità, un procuratorium, con il quale di volta in volta doveva rappresentare il cliente davanti alla Curia. Latinismo raro usato nel linguaggio burocratichese, al posto di richiedente o postulante. In queste suppliche a partire dalla fine del tredicesimo secolo, si può sapere chi è il compilatore, rintracciando il “signum procurationis” posto sul verso della pergamena, dove è scritto il nome o la sigla del procuratore responsabile del negozio in questione. I Sapiti si salvarono dal fallimento della compagnia dei Frescobaldi fra gli anni 1310 – 1312 con il bando dei componenti la compagnia dall’isola. Dall’inchiesta sui mercanti fiorentini, ordinata dal re Eduardo I, Ranuccio Sapiti suo procuratore, ne uscì pulito riuscendo a farsi assegnare un lasciapassare per sé, altri soci e fattori della Compagnia per rientrare in Firenze. Anni dopo mentre la Compagnia cercava di riorganizzarsi ad Avignone entrò in gioco Andrea, che figurava fra i clienti dei mercanti fiorentini, con i quali intratteneva rapporti di lavoro, rogando atti e lettere di credito e riscuotendo per loro i debiti. Una nuova indagine sul fallimento dei Frescobaldi, ordinata da re Eduardo II non trovò alcuna compromissione della famiglia Sapiti con la Compagnia Frescobaldi. Nel periodo 1322 – 23, Ranuccio venne nominato rappresentante di Andrea in Inghilterra e Irlanda. Dal 1311 contrariamente agli altri mercanti fiorentini costretti a lasciare l’isola, lavorò esclusivamente per gli inglesi e gli irlandesi. I suoi committenti erano i rappresentanti più in vista della Curia e della corona inglese: l’Arcivescovo Rolando di Armagh, l’Arcivescovo di Canterbury Walter Reynolds (già cliente prima della traslazione da Worcester), i Vescovi Giovanni di Winchester, Tommaso di Hereford, Lodovico di Beaumomt Vescovo di Durham, Rodolfo di Down, Riccardo Kildare, Enrico di Lincoln, baroni e funzionari del re: Bartolomeo Burghersli, Nicola di Cantalupe, Guglielmo di Montagu, e il re Eduardo II d’Inghilterra e suo figlio Eduardo III.
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Alberto Chiarugi Read the full article
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lamilanomagazine · 1 year
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Trieste Estate fuoricentro: musica, teatro e attività per famiglie animeranno il Rione di San Giacomo dal 20 al 23 luglio
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Trieste Estate fuoricentro: musica, teatro e attività per famiglie animeranno il Rione di San Giacomo dal 20 al 23 luglio. Da giovedì 20 a domenica 23 luglio San Giacomo accoglierà i numerosi eventi di "Trieste Estate fuoricentro”. Il rione sarà il prossimo ad accogliere gli eventi della rassegna. Numerosi i luoghi che verranno animati dagli interessanti spettacoli. Il primo sarà la corte della Biblioteca Quarantotti Gambini, in via delle Lodole 6, che giovedì 20 giugno alle ore 19.30 ospiterà "Notturno, per coro, pianoforte e voce recitante" di Corale Nuovo Accordo. Musica e poesia si alterneranno per offrire al pubblico un'esperienza diversa da quella dei consueti concerti corali. Alle ore 21.00 nella stessa corte si terrà lo spettacolo "Uno sconosciuto di nome Mare", a cura di Marevivo FVG, con la regia di Fabio Denitto. Le musiche di Marco Castelli e le letture di Roberto Eramo accompagneranno il pubblico in un percorso all'interno della scienza. Un viaggio coinvolgente e inedito per raccontare la storia di ciò che è ancora uno dei luoghi più misteriosi del pianeta: il mare. Venerdì 21 luglio sarà invece Piazza Puecher la sede degli eventi. Alle ore 19.30 l'Orchestra di Fiati Arcobaleno presenterà "Trieste e l'Arcobaleno", un concerto che farà percepire al pubblico come la musica sprigioni sempre energia e colore. Alle ore 21.00 le luci si accenderanno su "Come su un tavolo di un bar di periferia", spettacolo a cura di e con Paolo Rossi. Improvvisazione, spontaneità, attualità, dialogo con il pubblico, ma anche esercizio e studio di diversi generi teatrali, saranno la base di questo spettacolo-happening capace di creare di volta in volta nuove situazioni, gag, quadri e personaggi. Una raccolta di sketch e storie del celebre comico che si intersecano a invenzioni estemporanee frutto della continua e attiva interazione con il pubblico. Il giorno successivo, sabato 22 luglio, gli eventi si terranno a Campo San Giacomo. A partire dalle ore 19.00 sarà possibile assistere allo spettacolo "UomOmbra" di Sergio Longobardi. UomOmbra è un personaggio da e di strada che lavora col pubblico, interagendo sempre con esso. Pochi e poveri gli elementi dello show: una valigia piena di cianfrusaglie, una bombetta da film muti, dei baloons da fumetto, uno stand per appendere costumi, parrucche varie e almeno tre possibilità di travestimento. A seguire, alle ore 21.00, avrà luogo il concerto di musica greca del gruppo Tsikàrim/Τσικάριμ, un ensemble proveniente da Atene e Trieste. I componenti si conoscono e iniziano la loro collaborazione nella realtà delle taverne greche portando alla luce la tradizione del Rebetiko, musica tradizionale greca intrisa di aspetti della musica turca e araba, fortemente orientalizzata dai secoli di dominazione ottomana. Domenica 23 luglio continuano le attività per famiglie di "Trieste Estate fuoricentro". Presso gli spazi esterni del Ricreatorio Pitteri, in via San Marco 5, alle ore 17.00 avrà inizio lo SwapParty a cura di Trieste Senza Sprechi. Un'occasione divertente per scambiare i capi di abbigliamento che non vengono più usati, ma che sono ancora in buone condizioni con qualcosa di "nuovo-diverso", rinnovando il proprio look e salvando così qualche pezzo dal disuso o dalla discarica. Alla stessa ora Giorgio Cescutti sarà presente con il furgone-biblioteca Drago Zio Giò - LibRibelli. Una biblioteca itinerante che porta in modo dinamico ad avvicinarsi al mondo della lettura. Difficile spiegare lo stupore dei piccoli e dei grandi che entrano all'interno del furgone con la possibilità di visionare, leggere e giocare con i libri. Sempre alle 17.00 i bambini potranno divertirsi assistendo a "Una valigia di colori e storie" di Giulia Binali. Lo spettacolo è incentrato su un'Acchiappastorie, che viaggia in compagnia di un'Oca addormentata e della sua valigia piena di Storie da raccontare con l'antica tecnica del Kamishibai, "teatro di carta" che dai tempi più antichi incanta grandi e bambini. Alle ore 17.30 Luisa Verenini, direttrice della Scuola di Formazione Biodanza Trieste Ibf, condurrà l'incontro "Cerca e danza la felicità", nel quale verranno proposti alcuni esercizi che facilitano il movimento spontaneo, naturale, espressione autentica di ogni partecipante. La serata di domenica inizierà con il concerto della Bandorchestra Ongia alle ore 19.30. Il repertorio eseguito dalla banda abbraccia diversi generi musicali, che vanno dai pezzi di tradizione popolare a brani di musica pop e pezzi swing. A chiudere il lungo weekend di eventi di Trieste Estate fuoricentro sarà l'appuntamento alle 21.00 con "Summer Notti Ground", la jam session di parole, lette o recitate, e musica, a cura di Hangar Teatri. Ospiti speciali della serata a tema "mistero" saranno i Dance for Freud. Programma completo di Trieste Estate su: www.triestestate.it.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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stocklivemarket · 2 years
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The gothic-style giant basilica of the list of places to visit in Bologna is the 15th largest church in the world, with a length of up to 132 meters and a width of 66 meters. Its construction started in 1390, but the church is not yet completed. Just like Barcelona's most famous structure, La Sagra da Familia, its exterior appearance is unfinished today. It is a church dedicated to St. Petronius, who lived in the 5th century, one of the important figures in the history of Bologna. The Basilica of San Petronio was built with great money and effort to show the strength of the Bologna commune. San Petronio Basilica In 1388, the architect Antonio di Vincenzo was commissioned to build the church, and the foundations for the construction were laid in 1390. Other projects were canceled in order for the Gothic style church to be magnificent enough. The façade and some of the chapels were completed in 1393. The construction of these chapels was only completed in 1479. In 1514, another architect proposed to build a larger church based on the famous St. Peter's Basilica in Rome, but the Pope did not approve such a large structure. After the Pope's objection, the construction of the church did not go as planned. The current marble façade of the church was made by Giacomo Ranuzzi, but he could not complete it. Sculptures and decorations by famous artists Jacopo della Quercia, Amico Aspertini and Alfonso Lombardi have been added to the completed part. Inside the church there are 23 chapels dedicated to different saints. The main entrance was designed by Jacopo della Quercia and features scenes from the Bible. There is a giant sundial on the eastern façade of the basilica. Gian Cassini and Domenico Gugliemi, who designed this giant sundial in 1656, discovered anomalies in the Julian calendar, and this discovery led to the concept of the year. Address: Corte De' Galluzzi 12/2, 40124 Bologna, Italy Visiting hours: 07.45 – 18.30 Nearby Places: Teatro Anatomico, Archiginnasio di Bologna
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sciatu · 4 years
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CORTEI DEDICATI A FEDERICO II HOESTAUFEN E FEDERICO III D’ARAGONA.
1297 - LA BATTAGLIA DI FALCONARA TRA FEDERICO III E FILIPPO D’ANGIO’.
Quando a Federico III re di Sicilia riferirono che Filippo d’Angiò Principe di Taranto, aveva levato l’assedio a Trapani e si stava dirigendo a Marsala, decise che quello era il momento opportuno di dare battaglia. Il mare era in tempesta e la flotta Angioina non poteva aiutare il suo principe e quindi lasciò Erice con le sue truppe e si diresse verso Marsala, intercettando nel vallone di Falconara i francesi. Federico non si trovava in una situazione militarmente felice. Dopo i vespri siciliani accaduti quindi anni prima, i francesi erano stati scacciati dall’isola e il Parlamento Siciliano aveva chiamato a governare Pietro III d’Aragona, marito di Costanza Hoestaufen, nipote di Federico II. Morto Pietro III che aveva tenuto saldamente l’isola, il regno passò a Giacomo D’Aragona, fratello maggiore di Federico, il quale, una volta diventato re di Aragona e volendo tornare in Spagna, incominciò a brigare per risolvere il conflitto con gli Angiò proponendo il fratello per un matrimonio con l’erede dell’impero d’oriente. I francesi non accettarono e Filippo si ritrovò abbandonato dal fratello e dalla madre per cui accetto il titolo di re di Sicilia che il parlamento di Palermo gli aveva dato, offeso dal comportamento di Giacomo. Federico restò presto politicamente solo e persino il papa Bonifacio VIII chiese a Giacomo e a Carlo d’Angiò di riportare l’ordine in Sicilia levando di torno Federico e il suo regno. Giacomo si uni agli Angiò e sconfisse il fratello nella battaglia di Capo d’Orlando da cui Federico si salvò a stento. Ricevuti in cambio la Sardegna, la Corsica e una cospicua somma di denaro, Giacomo se ne tornò in Spagna, lasciando il fratellino alla mercè degli Angioini. Carlo, re di Napoli, aveva grandi mire per il figlio Filippo che già vedeva imperatore d’Oriente, per cui preparò un esercito e lo spedì a Trapani per porre fine al regno dell’Aragonese. I Francesi avevano già conquistato buona parte della Sicilia orientale, l’attacco di Filippo nella parte occidentale avrebbe imprigionato Federico a Enna, dove aveva la corte, rendendolo inoffensivo. Saputo però dell’arrivo di Filippo, Federico decise di attaccarlo guidando personalmente l’esercito di nobili siciliani e aragonesi che lo sosteneva. Uscendo da Enna i soldati della città si unirono a lui e nel tragitto fino a Trapani, popolani e piccoli nobili ingrossarono il suo esercito, decisi a non far tornare i francesi nell’isola e fedeli a un re che discendeva dai grandi re Normanni. Vedendo l’esercito siciliano schierato, Filippo predispose il suo collocandosi con i cavalieri provenzali sul lato sinistro del suo schieramento di fronte alle truppe Aragonesi certo che tra loro vi fosse Federico. Nel centro aveva collocato Brolio dei Bonsi con cavalieri napoletani e sull’estremo lato destro il fedele Principe San Severino e gli altri cavalieri francesi. Questi aveano di fronte i principi siciliani, i vari Chiaramonte, Vinciguerra, Polizzi e un gruppo di cavalieri senesi guidati da Farinata degli Umberti venuti in Sicilia a contrastare l’egemonia dei francesi. Di fronte ai cavalieri siciliani si collocarono i fanti e gli arcieri di Enna. Il centro dello schieramento di Federico vedeva i fanti disposti su una unica linea dietro a cui stava Federico con la sua guardia del corpo e pochi cavalieri, mentre alla sua destra e di fronte ai cavalieri provenzali di Filippo, vi erano le truppe aragonesi di Blasco d’Alagona, esperto e ambizioso soldato a capo degli Almogavars. Questi ultimi erano una truppa scelta di origine popolana, temprata dalle guerre contro gli arabi, ricoperti da una cotta di cuoio e armati di due giavellotti corti e una daga, arme alquanto anacronistiche rispetto a quelle dei cavalieri francesi che con la loro armatura di ferro e le temibili balestre rappresentavano in quel momento la migliore evoluzione degli eserciti medievali. Infatti quando Filippo diede ordine di attaccare i suoi cavalieri misero in seria difficoltà gli spagnoli tanto che parvero disperdersi e persino lo stendardo di Blasco D’Alagona sembrò cadere. Vedendo che tra gli aragonesi non vi era Federico, Filippo decise di dirigersi verso i cavalieri siciliani tra i cui stendardi poteva forse esserci quello del re nemico. Fece quindi una manovra che lo obbligo a passare davanti al centro dell’esercito nemico e a voltare le spalle agli Almogavars. In quel momento, vedendo le difficoltà delle truppe aragonesi e i cavalieri siciliani ormai circondati dai nemici, qualcuno suggerì a Federico di fuggire. Lui rispose che l’unica strada che doveva percorrere era quella che aveva davanti a sé. Fece dispiegare il suo vessillo e caricò con i suoi soldati i francesi che gli passavano davanti. I fanti lo seguirono aggredendo i cavalieri provenzali con le poche armi che avevano. Gli Almogavars, da soldati professionisti quali erano si riorganizzarono, si disposero nella loro formazione di attacco a forma di cuneo scagliandosi contro i cavalieri provenzali, usando i giavellotti per abbattere i cavalli e la daga per tagliare la gola ai cavalieri che ormai appiedati, con la lunga spada e la cotta di metallo non potevano sopravvivere nel corpo a corpo. Fu così che i francesi scoprirono un’altra terribile caratteristica degli Almogavars: la ferocia. Il cavallo di Filippo fu abbattuto e gli aragonesi furono subito sopra di lui per ucciderlo. Lui si fece riconoscere e chiese di essere ucciso da un nobile. Arrivò Blasco d’Alagona il quale gli avrebbe volentieri tagliato la testa, ma alla fine preferì prenderlo prigioniero. Il principe San Severino, visto che Filippo era stato catturato e che la battaglia era ormai compromessa  diventando un mischia furibonda dove i suoi cavalieri non avevano nessuna probabilità di sopravvivenza, si arrese. Il giovane Federico salvò così il regno, come avrebbe poi fatto anche negli anni futuri. Fu l’autore di importanti leggi che vedevano dare al parlamento Palermitano e alle autonomie locali più poteri. Come il suo avo Federico II preferì sempre la negoziazione per risolvere gli interminabili conflitti che devastavano la sua isola. Morì giovane ma il suo ricordo resta nelle tante manifestazioni che si svolgono ad esempio a Erice e ad Enna, sul cui castello è ancora alzato il suo vessillo.
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pangeanews · 4 years
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“Quel poco che aveva destinò a costruire un ospizio per matti”. Jonathan Swift, la cacca e i versi sulla sua morte
Jonathan Swift (1667-1745) ha sempre desiderato essere uno scrittore di mer*a, perlomeno è riuscito a essere il miglior scrittore di mer*a della storia, o meglio, il più sagace scrittore della mer*a. Per Jonathan (che letteralmente significa “donato a Dio”) il mondo è una immane cloaca a forma di canyon e l’uomo è la fetta di popò che l’attraversa, fino a disciogliersi, dopo morto, nello stagno, giù in fondo. Questo orrore verso l’umano – che ha qualcosa di gnostico prima che di surreale – allegoricamente e fisicamente trova ragione proprio in quella cosa lì, la cacca, lo sterco da cui non nascono i fiori, come dice la canzone, ma muoiono i sogni di gloria del figlio di Adamo. Cosa produce l’uomo, cotanto intelletto? Merda. Caga, mangia e procrea: questa è la mirabile attività umana e stop.
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Swift fu la penna più sagace e capace del proprio tempo, una delle maggiori dacché è nato l’alfabeto, ma la cacca, si sa, fa storcere il naso ai critici e agli scrittori che pensano alla scrittura come a una partita di golf in un delizioso pomeriggio inglese. John Middleton Murry, che diresse tra il 1911 e il 1913 assieme a Katherine Mansfield una rivista importante come “Rhythm”, fu il primo ad applicare a Swift l’etichetta di «visione escrementale». Murry, che è lo stesso cervellone che amava Dostoevskij alla follia rimproverandogli «l’oscenità metafisica», ha sempre avuto la tendenza a separare il grano dal loglio, cioè a dire che Swift era un genio, sì, ma la quarta parte del “Gulliver”, ma alcune satire spinte non leggerle è meglio. Di un genio devi accettare tutto, anche le sporcizie, ma i bacchettoni che credono di avere la bacchetta magica non lo capiscono.
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Aldous Huxley fu un altro che diede una martellata al cerchio e l’altra alla botte. «La grandezza di Swift sta nell’intensità, direi nella quasi folle violenza di quell’odio per gli intestini che è la caratteristica della sua misantropia e che sta alla base di tutta la sua opera», scrive in un saggio del 1926. Ma poi Aldous non ce la fa più, alza il mento all’insù, all’inglese, e bacchetta «l’assurdità, la bambinesca stupidaggine di questo rifiuto di accettare il mondo così com’è» di cui sarebbe reo Jonathan, come fosse un difetto, codesto, e non la spinta originaria che dà gas a ogni grande scrittore, il quale il mondo lo riscrive proprio perché gli fa schifo. Neppure David H. Lawrence riuscì a tapparsi la bocca e in un saggio sulla sessualità in letteratura eccolo sparare la bomba contro Swift, «così perverso, così innaturale, così umanamente sbagliato». Leggere tali improperi ci fa amare ancora di più Jonathan il Folle, il quale risolse i problemi a tutti impazzendo, definitivamente, nel 1742, a settantacinque anni. Ah, ecco perché scrisse quelle cose lì, era tocco, ghignano i santi.
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A difendere il genio e la sua «visione escrementale» e a mettere in riga i sapientini fu uno psicoanalista col talento del letterato, Norman O’Brown, che in “La vita contro la morte” (1959) scrive papale: «Gli esperti di psicoanalisi sono d’accordo con i critici nell’affermare che Swift era pazzo e che le sue opere andrebbero lette solo come documenti della storia di un caso clinico». Superbo: ogni opera di genio è anche il resoconto di un caso clinico. Per uno come Norman, che ha scritto che la follia è la matrice della verità, capite bene cosa vuol dire quanto sopra. Caso chiuso.
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Jonathan fu sano come un pesce, ecco il fatto, e se pensava che il mondo era cacca, pensava che cacca era anche lui. Nessuno si salva sotto le cesoie di mastro Swift, figurarsi se si piazza un cuscino proprio sotto il suo deretano. Ecco allora che nel 1731 per sollazzo il genio ti scrive questi “Verses on the Death of Dr. Swift”, tradotti e chiosati da Lodovico Terzi in L’autonecrologia di Jonathan Swift (Adelphi, 2007), e pressappoco si scalcia via la sedia da sotto i piedi, impiccandosi alla meglio. Difficilmente si può dire qualcosa di originale sulla morte, questione su cui sbatte perfino il più acerrimo dei cinici, mutandosi in nonnetto brontolone. Peraltro, questo è esercizio antichissimo, biblico per giunta. Nel celebre cantico di Debora, capitolo quinto del libro dei Giudici, la profetessa s’immagina la madre e le mogli di Sisara, duce appena schiantato e morto con un palo conficcato nella tempia, aggirarsi per il palazzo e domandarsi «Perché il suo carro tarda ad arrivare?», «certo han trovato bottino, stan facendo le parti» (Gd 5, 28; 30). La satira difficilmente salva qualcosa dal massacro. Così Swift, che fin da subito mette le cose in pace dicendo che «il difetto è nel genere umano», non si fa mancare nulla, né l’invidia («Quale poeta non si rode nel vedere/ i suoi colleghi scriver bene come lui?»), né la saggezza («Umana gente, incoerente e vana!/ Delle tue follie non si può fare il conto!»), né l’autodafè («Se n’è andato… e le sue opere con lui,/ soggette anch’esse alla sorte comune»). Onore al vero: anche lui, però, a volte fa il cane fustigato, e il cinismo si sfalda in chiacchiera da sottoscala. Ad esempio quando fabbrica una corte di cartone, con cortigiani e lacché che sospirano «è morto, dici? Be’, marcisca pure». Sul punto ci era andato giù duro qualche anno prima, nel 1722, quando nell’elegia in morte del duca di Marlborough evocò baciapile e parrucconi così: «Venite qui, tutti voi, gusci vuoti,/ voi, bolle di sapone suscitate dal soffio di un re,/ sempre a galla sull’alterna marea dello Stato».
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Viene da domandarsi, leggendo Swift, cosa sia mai la satira. Essa, guardate Aristofane, guardate Petronio, distrugge per costruire, alla fine sgrana i diamanti dalle palle di popò. Ma Swift no, Swift assedia la città, la devasta e semina sale sulle ceneri. Altro che «la sua vena ironica, e tuttavia severa,/ smascherava lo stolto, sferzava la canaglia», qui si spalanca un baratro per risalire il quale non esiste arpione. E la satira più sferzante di mastro Swift, forse, è quella che il suo devastante “Gulliver” sia divenuto, audacemente addomesticato, lettura per piccini. A questo punto, meglio farglielo leggere integrale, il libro, ai poppanti, così san tutto e subito e uccideranno ridacchiando i propri padri. La vena di Swift, comunque, incompresa ai tempi suoi e incompresa dai paladini della giustizia letteraria, fu trapiantata nel corpo di James Joyce e di Samuel Beckett. Senza il letame di Swift non si spiega né Bloom che caca sul cesso di casa sua, né il delirio compulsivo di Watt, e scusate se è poco. Erano tutti e tre di Dublino, Giacomo, Samuele e Gionata, «là dove regnano alterigia, follia, faziosità». Da lì tutti e tre scapparono, ma a Swift toccò lo scherzo di tornarci e marcire. «Quel poco che aveva destinò a costruire/ un ospizio per matti e deficienti», scrive Jonathan, profetizzando la propria fine, al termine dello sfottò a se medesimo. Prima di firmarsi a modo suo, pazzo ma mica scemo, con quella parolina conclusiva, “Better”, sempre e comunque il migliore. (Federico Scardanelli)
*In copertina: Hyeronimus Bosch, particolare dal trittico del “Giardino delle delizie”, 1480-90
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Brindisi nella guerra greco-gotica, una lunga guerra poco nota ma dalle conseguenze epocali (prima parte)
Giustiniano e la sua corte. Mosaico nella chiesa di San Vitale a Ravenna
  di Gianfranco Perri
La storiografia classica colloca convenzionalmente il passaggio dal Tardoantico al Medioevo in coincidenza con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, a sua volta associata alla deposizione dell’ultimo imperatore, Romulo Augustulo, per mano del generale romano di origini unne Odoacre, nel 476 dC., estromesso dopo tredici anni dal goto Teodorico e da questi ucciso nel 493. Da qualche tempo però, gli storici hanno messo in discussione tale convenzione, osservando che più significativo che l’individuazione di una data precisa in cui collocare il trapasso, sia l’individuare la fine della persistenza dell’antico, cosa che si traduce inevitabilmente in accettare una transizione più o meno lenta e solo eventualmente più o meno legata a un qualche specifico accadimento, in sostituire quindi a una data un periodo e infine, in considerare un passaggio non unico ma diverso da luogo o regione a regione.
In questo ordine di idee, per Brindisi e per la sua regione salentina, probabilmente lo spartiacque tra il Tardo Antico e l’Alto Medio, potrebbe averlo costituito la ventennale guerra greco-gotica iniziata nel 535, una sessantina d’anni dopo la fine dell’Impero Romano d’Occidente. Infatti, anche se le fonti sul corso della guerra intorno a Brindisi non sono molto prodighe di notizie e sono comunque sufficienti a poter determinare la ‘non occorrenza’ di un evento dalla portata emblematica di un cataclisma epocale, è indubbio che l’avvento del dominio bizantino conseguente al risultato di quella lunga guerra – che vide finalmente sconfitti i Goti – costituì certamente un cambio profondo e una interruzione drastica per un sistema socioeconomico e politico che, se pur in graduale e oscillante evoluzione, con i Goti si era mantenuto in sostanziale continuità con il trascorso Basso Impero.
Le Variae di Caissiodoro Flavius Magnus Aurelius (~486-560) costitiscono la fonte più diretta circa il cinquantennale periodo del dominio gotico in Italia, con il re Teodorico, Amalasunta sua figlia reggente del fratello Atalarico, e il re Teodato cugino marito e omicida di lei. Mentre numerosi ed interessanti dettagli sono riportati nello “Stato politico economico di Brindisi dagli Inizi del IV Secolo all’anno 670” di Giacomo Carito in Brundisii Res, 1976 e “Sulle Condizioni Economiche della Puglia dal IV al VII Secolo dC” di Francesco M. De Robertis, 1951 in “Archivio Storico Pugliese”.
Fonte principale della guerra gotica è, invece, il De bello Gothico di Procopio di Cesarea (~495-565), storico greco, segretario e consigliere al seguito del comandante bizantino Flavio Belisario, in parte – fino al 540 – testimone diretto e privilegiato degli eventi che si susseguirono in Italia fin dallo sbarco in Sicilia degli eserciti bizantini inviati dall’imperatore Giustiniano – l’ultimo imperatore con origini romane – completato dagli scritti di Agazia di Mirina (~536-582), un altro storico bizantino considerato il continuatore di Procopio, che iniziò la sua narrazione della guerra dal punto – circa il 550 – in cui l’interruppe Procopio, descrivendone di fatto le fasi finali con le campagne di Narsete, il generale bizantino eunuco e grande stratega, che rilevò Belisario dal comando fino a culminare vittoriosamente la guerra.
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La lunga guerra si sviluppò in due fasi ben separate tra di esse. La prima vide una relativamente rapida vittoria dei Bizantini di Belisario che, sbarcato nel luglio del 536 in Sicilia e conquistatala, varcò lo stretto e attraverso la Calabria si diresse a Napoli che, assediata e conquistata in soli venti giorni, fu sacchegiata indiscriminatamente. In seguito, lo sconfitto re goto Teodato venne sacrificato dai suoi ed al suo posto fu eletto Vitige, il quale dalla capitale del regno, Ravenna, si dispose a organizzare la reazione gotica, mentre Roma senza resistere si arrendeva a Belisario il 10 dicembre del 536. Quindi, Vitige tentò la riconquista di Roma assediandola con un numeroso esercito, ma vanamente e dopo un anno ripiegò nuovamente su Ravenna. Poi, trascorso qualche altro anno di alterne vicende belliche – che nel 537 videro lo sbarco a Otranto di un contingente fresco di mille soldati e di ottocento cavalieri comandati dal generale bizantino Giovanni – fu Belisario a porre l’assedio a Ravenna, che resistette a lungo finchè un vorace icendio, probabilmente doloso, distrusse tutte le scorte di grano. Vitige allora, nella primavera del 540, decise di capitolare e, al seguito di Belisario, fu portato come trofeo a Costantinopoli, dove poi rimase in esilio dorato.
La prima fase della guerra, conclusasi a favore dei Greci, aveva avuto come teatro delle operazioni essenzialmente Roma e le regioni del centro e del nord’Italia e i Goti, in seguito alla capitolazione di Vitige, nel settembre-ottobre del 541 elessero re Baduila, detto Totila che vuol dire ‘immortale’, dopo il breve regno di Ildibald, uno zio di Baduila che presto era rimasto ucciso e dopo Erarico, eletto re ma poi contrastato ed ucciso dopo soli cinque mesi di regno.
«Il ritorno di Belisario a Costantinpoli aveva lasciato l’Italia in mano ai comandanti militari [capeggiati da un debole Costanziano] inesperti di amministrazione, e agli esattori delle tasse, espertissimi ed inesorabili nello spremere denaro anche là dove l’indigenza e la miseria rendevano precaria la stessa vita quotidiana. Le popolazioni esasperate cominciavano già a rimpiangere il governo del Goti.»1
Totila – che da subito applicò una politica intelligente, seguendo l’esempio del suo antecessore Teodorico, facendo il contrario dei Bizantini e gravando i grandi proprietari e favorendo contadini e coloni – organizzata la riscossa, con anche il favore delle popolazioni, procedette a riconquistare gradualmente i territori controllati dai Bizantini e a rioccupare le regioni più meridionali del regno, che non avendo subito le devastazioni della guerra costituivano territori ottimi per i rifornimenti di vettovaglie.
«E poiché niun nemico veniagli contro, sempre mandando attorno piccoli drappelli di truppe, [Totila] operò fatti di gran rilievo. Sottomise l’Abbruzzo e la Lucania e s’impossessò delle Puglie e della Calabria, e i pubblici tributi egli riscosse, e i frutti degli averi si appropriò in luogo dei possessori dei terreni, e di ogni altra cosa dispose come signore d’Italia.»2
Era così iniziata la seconda fase della guerra, fase questa che coinvolse da vicino anche la Puglia, il Salento – cioè l’antica Calabria – e quindi Brindisi. Presa Napoli, nell’aprile del 543, Totila si diresse ad assediare Roma e al contempo inviò una parte dell’esercito verso Sud, su Otranto, sapendo che quella città con Brindisi e Taranto costituiva un triangolo chiaramente strategico per la logistica bizantina, che da quei tre porti dipendeva primordialmente per mantenere attivi ed agili gli indispensabili collegamenti militari e mercantili con la capitale e con il resto dell’impero.
A quel punto, Giustiniano, preoccupato per il precipitare degli eventi, nell’estate del 544 rispedì Belisario in Italia, e questi, in attesa dei rinforzi da destinare alla difesa di Roma, raggiunse Otranto evitandone giusto in tempo la resa e inducendo i Goti, resi timorosi dalla sua presenza, ad abbandonare l’assedio e a recarsi a Brindisi.
«Saputo di ciò, i Goti che stavano ad assediare quel castello, tolto subito l’assedio, recaronsi a Brindisi che dista da Otranto due giorni di cammino, ed è situata sulla riva del golfo e sprovvista di mura.»2
«Procopio afferma che la città era priva di mura, ma non specifica se le stesse erano state demolite o abbattute per sguarnirla della sua fortificazione o per conquistarla in fase di guerra. Nella circostanza appare probabile che le mura fossero ormai vecchie e cadenti, dato che l’esame della superstite muraglia romana, o meglio terrapieno, che è sul seno di Ponente del porto, nei pressi di corte Capozziello, di fronte a quello che doveva essere l’approdo del porto, dimostra che i Romani si limitarono ad accomodare le preesistenti mura messapiche non costruendone di nuove, almeno da quel lato. Inoltre, non risultano esserci stati assedi o scontri armati dal tempo di Antonio e Ottaviano fino alla guerra gotica. È probabile quindi, che nei cinque secoli intercorsi tra i due eventi, le mura siano state superate dallo sviluppo urbanistico, o che fossero in rovina durante la guerra per essere ormai vecchie.»3
Salpando da Otranto, Belisario si diresse con un ridotto esercito alla volta di Roma assediata dai Goti, mentre Giovanni, l’altro generale bizantino, preferendo spostarsi verso Roma per via terrestre, si attardò con i suoi soldati in Calabria e riuscì a sorprendere i Goti che custodivano Brindisi, attaccandoli di sorpresa grazie alla cattura e al tradimento di uno di loro e obbligandoli a fuggire dalla città.
«A Giovanni, che l’interrogava in che modo lasciandolo vivo potrebbe giovare ai Romani ed a lui, questi rispose che lo avrebbe fatto piombar sui Goti mentre men se l’aspettavano. Giovanni disse che quanto chiedeva non gli sarebbe negato, ma che prima ei doveva mostrargli i pascoli dei cavalli [dei Goti che custodivano Brindisi]; ed avendo anche in ciò acconsentito il barbaro, andò egli con lui, e dapprima trovati i cavalli de’ nemici che pascolavano, saltaron su di essi tutti quelli di loro che trovavansi a piedi, ed erano molti e valorosi, quindi di galoppo corsero contro il campo nemico. I barbari, trovandosi senz’armi, del tutto impreparati e stupefatti pel subitaneo attacco, senza dar niuna prova di coraggio, furono in gran parte uccisi e alcuni pochi scampati recaronsi presso Totila. Giovanni con esortazioni e blandizie cercò di rendere tutti i Calabri bene affetti all’imperatore, promettendo loro grandi beni per parte dell’imperatore stesso e dell’esercito romano. Sollecitamente poi partitosi da Brindisi occupò la città chiamata Canosa, che trovasi nel centro delle Puglie e dista da Brindisi cinque giorni di cammino per chi vada verso l’occaso e verso Roma.»2
Belisario non riuscì a liberare Roma dall’assedio di Totila e questi il 17 dicembre del 546 – corrotte le sentinelle della Porta Asinaria – penetrò in città mentre i Greci già stremati dall’assedio, imprendevano una disordinata fuga. Quindi, lasciato in Roma un limitato contingente di forze, Totila si diresse verso Sud per affrontare le forze del generale Giovanni. Questi, saputolo, pensò bene di non affrontarlo e, rinunciando di fatto a raggiungere Roma ancora assediata dai Goti, preferì tornare a rifugiarsi a Otranto. E così tutto il paese ‘al di qua del golfo’, ad eccezione di Otranto, tornò nuovamente sotto i Goti di Totila.
  Note
1 O. Giordano, La Guerra Greco-Gotica nel Salento in Brundisii Res – 1974
2 Procopio Di Cesarea, La guerra Gotica. Testo greco emendato sui manscritti con traduzione italiana a cura di Domenico Comparetti – 1895
3 G. Carito, Lo stato politico economico di Brindisi dagli Inizi del IV Secolo all’anno 670 in “Brundisii Res” – 1976.
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L' isola che rubò Marco Polo a Venezia
Arroccato dietro alle sue mura, il piccolo borgo di Korcula, sull'Adriatico croato, che secondo la mitologia fu fondato da Antenore, eroe di Troia, si vanta d' esser la terra natale di messer Marco Polo, e per la modesta somma di 5 kunas, il forestiero si può arrampicare per una scaletta di pietra e visitare la torre della malridotta casa dove, si suppone, vide la luce il grande viaggiatore e mercante veneziano in un remoto giorno dell' anno 1254.  Dal belvedere, di bianca pietra calcarea, si possono sorvolare le case della città medievale e godere d' una vista superba, ampia e circolare, sui boschi di pini e di cipressi del continente e delle isole vicine, dominando la baia che circonda la penisola dove si trova imprigionata Korcula. Prima qui ci fu una colonia greca e poi una città romana, ma l' impronta imperitura a Korcula la lasciarono i veneziani. Il leone alato di San Marco mangia pecore, protegge i Vangeli o sfida l' orizzonte dal quale potrebbero arrivare gli invasori saraceni con l' ingenua arroganza d' un personaggio del doganiere Rousseau in ogni chiesa del borgo, a cominciare dalla bella cattedrale. I nativi non solo giurano che messer Marco Polo è nato qui, sono certi inoltre che in queste acque verde azzurrine del mar Adriatico egli fu catturato dai genovesi nel 1298 e portato alla prigione di Genova, dove dettò a Rustichello di Pisa, il suo compagno di cella, in un francese alquanto elementare, il Livre des merceilles du monde, conosciuto anche come Il Milione o La descrizione del mondo, nel quale racconta i suoi viaggi e le sue avventure in Asia, alla corte del Gran Khan. Nessun altro libro ecciterà tanto l' immaginazione europea medievale e rinascimentale, né risveglierà tanta sete di esotismo e di avventure come questa cronaca dei quasi vent' anni trascorsi a percorrere l' Europa profonda e l' Asia leggendaria, tra raffinati e squisiti cortigiani o feroci cannibali, corsari scatenati, audaci commercianti, trafficanti di schiavi e di elisir e cacciatori di bestie feroci e di sogni, da questo veneziano dalla vita tanto elusiva e misteriosa, quanto quella di uno dei suoi lettori che più ne trasse profitto, don Cristoforo Colombo, cui, si dice, Il Milione, da lui letto e studiato con devozione da catecumeno, risvegliò il fascino per i tesori e i prodigi di Cipango e di Catay. Perché Marco Polo, che tante cose racconta nel suo libro, poco o niente dice su se stesso. Non c' è alcuna prova che Marco Polo sia nato o vissuto qui, ovviamente. Ma, come mi dice una snella ragazza che, girato l' angolo della torre che ho appena visitato, vende disegni e quadri del marito, l' artista croato Hrovje Kapelina: «Questo che importanza ha ora?». In effetti, gli eroi non possono appartenere soltanto a coloro cui il caso geografico ha dato la cittadinanza; meritano essere anche di chi se ne appropria, di chi fa di più per appropriarsi della sua biografia e leggenda. E, senza dubbio, Korcula si è sforzata di più e ha fatto di più per meritare Marco Polo della stessa Venezia, dove non sono riuscito a trovare nemmeno una targa che ricordi il suo illustrissimo cittadino. Non avevo mai letto il Libro delle Meraviglie del Mondo e ho appena finito di leggerlo ora (nella eccellente versione di Mauro Armino), incuriosito dalla visita a Korcula. E’ una piacevole sorpresa scoprire che, pur riferendo di cose straordinarie, questo documento ha, soprattutto per quanto riguarda la Mongolia e la Cina - meno per quel che riguarda l' India -, una sostenuta vena realistica, e inoltre, che Marco Polo fu e volle essere, prima di tutto e soprattutto, un mercante, un uomo dedito al commercio, attività che - sembra stupido doverlo ricordare - è stata sempre sinonimo di progresso e di civiltà, di convivenza e di dialogo, di rifiuto della violenza e della guerra, di scommessa nella coesistenza e nella pace. Messer Marco Polo registra nelle sue memorie, con il dovuto stupore, l' esistenza, in Sumatra, di alberi i cui frutti curano la malinconia e, nei boschi dell' India, di uomini con code e musi di cane, e nella regione del Gujarat di leoni che, come gli esseri umani della zona, sono neri e scuri come il carbone. E fa sforzi meritevoli per descrivere con linguaggio scientifico gli animali esotici che trova lungo il suo percorso e che nessuno conosce ancora in Europa, come la tarantola, il pipistrello e il rinoceronte, brutta bestia cornuta che egli confonde con il delicato unicorno degli arazzi medievali. In Madagascar s' informa dell' esistenza del Roc, l' improbabile grifone che solleva tra le sue grinfie un elefante, che lo alza in aria e lo lascia cadere perché si spezzi per poi ingollarlo intero, e, a Zanzibar, documenta lo straordinario modo in cui si accoppiano i monumentali pachidermi. Ma quel che esalta ed emoziona davvero il veneziano non sono le curiosità pittoresche, né i fatti di armi degli implacabili mongoli di fronte ai quali i cavalieri, le città e gli imperi cadono come castelli di carte, né le battute di caccia con gli elefanti, i falchi, le scimmie e i leoni dei principi barbari, ma lo spettacolo delle eroiche carovane di mercanti che, dopo aver percorso per mesi e anni delle fitte foreste, delle regioni dai venti glaciali, e dopo essere sopravvissuti alle imboscate dei banditi e alle guerre dei conquistatori, ritornano nelle loro città e distribuiscono nei mercati le loro sete stampate e i loro tessuti ricamati, i loro legni preziosi - l' aloe, caoba, il sandalo rosso, il noce -, i loro gioielli scintillanti e le balle di cannella, di sale e di pepe, di rabarbaro e di ginepro, e vendono e comprano e non hanno finito di raggiungere una destinazione che già sono pronti a ripartire, verso l' altro capo del mondo, in un nuovo pellegrinaggio commerciale, con un altro carico monumentale di merci. Lui, così comprensivo e misurato nei suoi giudizi sui paesi che visita, così tollerante e civile con gli usi e le credenze dei barbari - la stessa antropofagia è oggetto da parte sua di commenti misurati - perde la ponderatezza e quasi diventa blasfemo quando incontra gli infami corsari del Gujarat, parassiti che vivono degli assalti alle carovane degli onesti commercianti e che, non contenti di rubare tutto quello che trovano in coperta e nelle stive delle navi che assaltano, fanno ingollare alle loro vittime, i poveri mercanti, un bibitone di tamarindo, che provoca incontenibili diarree, per far loro espellere i diamanti che hanno ingoiato credendo, poveri ingenui, che nei loro stomaci sarebbero stati al sicuro da quelle avide sanguisughe. Fu un grande viaggiatore, un notevole esploratore, e dovette essere un uomo temerario, un poliglotta e un diplomatico abilissimo per riuscire a farsi accettare e a sopravvivere agli intrighi nella corte del Gran Khan, del quale, a quanto si sa, fu consulente, messaggero speciale e, persino, governatore per tre anni della città di Yangzhou. Ma fu prima di tutto un mercante, nell'accezione nobile e civile di questa parola avvilita ingiustamente dalle ideologie demagogiche, che l' hanno identificata con una visione materialista, elementare, egoista e avida della vita, scordando che commerciare significò, innanzi tutto, comunicazione e interscambio di beni e di idee tra i popoli, tra le culture e tra le religioni diverse, un impegno a gettare dei ponti e a trovare punti in comune che prevalessero sulle differenze che inimicavano i popoli, e a creare norme e leggi che mettessero fine alle guerre e rendessero possibile la legalità e la pace. Niente come il commercio ha creato nel tempo spazi e opportunità per permettere nel corso della storia la nascita dell' individuo sovrano e della libertà. Questa vocazione commerciale Marco Polo la portava nel sangue, l' aveva ereditata da messer Nicolò e da messer Matteo, il padre e lo zio che lo precedettero nei lunghi percorsi nelle terre del Qubilai Khan, e dal quale furono incaricati di una missione presso il Papa, che i due veneziani non poterono portare a termine perché, proprio in quel momento, la cristianità si trovava acefala. Ma la famiglia dei Polo - la snella ragazza che vende i quadri di Hrovje Kapelina m' informa che ci sono ancora i loro discendenti, e che hanno aggiunto al nome la parola "de" e che ora si chiamano DePolo - aveva nutrito la propria vocazione mercantile nella sua cultura natale, perché Venezia, che è stata molte cose geniali nella sua storia, è stata, prima di tutto, la città del commercio per eccellenza. Conquistò il mondo, ma prima che con gli eserciti che armò, con i suoi architetti e suoi artisti che abbellirono l' Europa, e con quegli astuti maestri della trattativa e dell' intrigo che furono i suoi politici, banchieri, finanzieri e mercanti; essi tessero quel sottile arcipelago di fabbriche, depositi, strade, dipendenze, fiere, mercati, che si estese gradualmente a tutto il mondo conosciuto, filtrando ciò che era ancora sconosciuto, le idee e i miti e le istituzioni e i prodotti artigianali e industriali dell' Europa, importando ciò che le altre regioni del mondo creavano e producevano. Lo vedo qui, a ogni passo, in questo intrico di isole e di porti dell' Adriatico croato, dove la presenza veneziana è ancora viva e vegeta ovunque, negli bei campanili delle chiese e nelle belle facciate dei palazzi rovinati e macchiati dal tempo, e nei balconcini che si affacciano sulle sue sponde quasi permettendo ai vicini di bagnarsi i piedi. L' ammirevole mercante Marco Polo fu un figlio tanto rappresentativo della sua terra quando l' esimio amatore don Giacomo Casanova o come lo furono i raffinati compositori di musica barocca Vivaldi e Albinoni, presenti in tutti i concerti di questo lato dell' Adriatico. Non ho altri motivi per restare qui, a guardare i dipinti dell' artista di Korcula, Hrovje Kapelina, venduti dalla moglie, una ragazza dalle gambe lunghe e dagli occhi del colore delle alghe marine, la cui filosofia commerciale, originalissima, non la renderà mai ricca. Mi ha appena comunicato che quell'olio del porto di Korcula avvolto dalla nebbia che guardo per la decima volta non lo venderà né a me, né a alcuno. Lo mostra per fare un piacere al marito, al quale l' amore per l' arte non fa scordare la necessità di sopravvivere, ma siccome a lei piace molto, scoraggia i potenziali acquirenti chiedendo per il quadro dei prezzi impossibili: «Prenda piuttosto quel disegno della torre che è la nostra gloria locale», mi suggerisce, «è molto bello e costa 15 dollari». Se fosse stato un commerciante così poco pratico come la moglie di Hrovje Kapelina, messer Marco Polo non sarebbe mai riuscito a farsi accettare alla corte del Gran Khan, né sarebbe sfuggito all'appetito di quei mangiatori di carne umana dell' Asia Centrale con i quali andò tanto d' accordo. 
(c) El Pais-la Repubblica traduzione di Guiomar Parada (26/08/2002)
MARIO VARGAS LLOSA
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MARTEDÌ 12 APRILE 2022 - ♦️ SAN GIUSEPPE MOSCATI ♦️ Giuseppe Moscati (Benevento, 25 luglio 1880 – Napoli, 12 aprile 1927) è stato un medico, fisiologo e accademico italiano. Beatificato da papa Paolo VI nel corso dell'Anno Santo 1975 e canonizzato da papa Giovanni Paolo II nel 1987, fu definito "medico dei poveri. La famiglia Moscati proveniva da Santa Lucia di Serino, paese in provincia di Avellino; qui nacque, nel 1836, il padre Francesco che, laureato in Giurisprudenza, nel corso della sua carriera fu giudice al tribunale di Cassino, Presidente del tribunale di Benevento, consigliere di Corte d'appello, prima ad Ancona e poi a Napoli. A Cassino, Francesco incontrò e sposò Rosa De Luca, dei Marchesi di Roseto, con un rito celebrato dall'abate Luigi Tosti; ebbero nove figli, di cui Giuseppe fu il settimo. Il 12 aprile 1927, martedì della Settimana santa, dopo aver assistito alla Messa e ricevuta la Comunione nella chiesa di San Giacomo degli Spagnoli e dopo aver svolto come di consueto il suo lavoro in ospedale e nel suo studio privato, verso le 15 si sentì male e spirò sulla sua poltrona a causa di un infarto, all'età di 46 anni e 8 mesi[37] La notizia della sua morte si diffuse rapidamente e alle esequie vi fu una notevole partecipazione popolare. Il 16 novembre 1930 i suoi resti furono traslati dal Cimitero di Poggioreale alla Chiesa del Gesù Nuovo, racchiusi in un'urna bronzea, opera dello scultore Amedeo Garufi, motivo per il quale è a questa data che fu posta la sua memoria liturgica. Il pontefice Paolo VI lo proclamò beato il 16 novembre 1975.Il 16 novembre 1977, due anni esatti dopo la beatificazione, i resti vennero posti sotto l'altare della cappella della Visitazione, a seguito della ricognizione canonica. Fu proclamato santo il 25 ottobre 1987 da Giovanni Paolo II. La sua festa liturgica si celebrava il 16 novembre[40]; il Martirologio Romano del 2001 lo riportò invece al dies natalis del 12 aprile Da Il Santo del Giorno. Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia #Tradizioni_Barcellona_Pozzo_di_Gotto_Sicilia #Sicilia_Terra_di_Tradizioni Rubrica #Santo_del_Giorno (presso Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia) https://www.instagram.com/p/CcQH7HpMXiB/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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brookstonalmanac · 2 years
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Events 3.25
421 – Italian city Venice is founded with the dedication of the first church, that of San Giacomo di Rialto on the islet of Rialto. 708 – Pope Constantine becomes the 88th pope. He would be the last pope to visit Constantinople until 1967. 717 – Theodosius III resigns the throne to the Byzantine Empire to enter the clergy. 919 – Romanos Lekapenos seizes the Boukoleon Palace in Constantinople and becomes regent of the Byzantine emperor Constantine VII. 1000 – Fatimid caliph al-Hakim bi-Amr Allah assassinates the eunuch chief minister Barjawan and assumes control of the government. 1306 – Robert the Bruce becomes King of Scots (Scotland). 1409 – The Council of Pisa convenes, in an attempt to heal the Western Schism. 1519 – Hernando Cortes, entering province of Tabasco, defeats Tabascan Indians. 1576 – Jerome Savage takes out a sub-lease to start the Newington Butts Theatre outside London. 1584 – Sir Walter Raleigh is granted a patent to colonize Virginia. 1655 – Saturn's largest moon, Titan, is discovered by Christiaan Huygens. 1708 – A French fleet anchors nears Fife Ness as part of the planned French invasion of Britain. 1770 – Daskalogiannis, leads the people of Sfakia in the first Greek uprising against the Ottoman rule. 1802 – The Treaty of Amiens is signed as a "Definitive Treaty of Peace" between France and the United Kingdom. 1807 – The Swansea and Mumbles Railway, then known as the Oystermouth Railway, becomes the first passenger-carrying railway in the world. 1811 – Percy Bysshe Shelley is expelled from the University of Oxford for publishing the pamphlet The Necessity of Atheism. 1821 ��� Greek War of Independence - Traditional date of the start of the Greek War of Independence. The war had actually begun on 23 February 1821 (Julian calendar). 1845 – New Zealand Legislative Council pass the first Militia Act constituting the New Zealand Army. 1865 – American Civil War: In Virginia, Confederate forces temporarily capture Fort Stedman from the Union. 1894 – Coxey's Army, the first significant American protest march, departs Massillon, Ohio for Washington, D.C. 1905 – The Greek football club P.A.E. G.S. Diagoras is founded in the city of Rhodes. 1911 – In New York City, the Triangle Shirtwaist Factory fire kills 146 garment workers. 1911 – Andrey Yushchinsky is murdered in Kiev, leading to the Beilis affair. 1914 – The Greek multi-sport club Aris Thessaloniki is founded in Thessaloniki. 1917 – The Georgian Orthodox Church restores its autocephaly abolished by Imperial Russia in 1811. 1918 – The Belarusian People's Republic is established. 1919 – The Tetiev pogrom occurs in Ukraine, becoming the prototype of mass murder during the Holocaust. 1924 – On the anniversary of Greek Independence, Alexandros Papanastasiou proclaims the Second Hellenic Republic. 1931 – The Scottsboro Boys are arrested in Alabama and charged with rape. 1932 – The famous Tomb of the Unknown Soldier is unveiled in Athens. 1941 – The Kingdom of Yugoslavia joins the Axis powers with the signing of the Tripartite Pact. 1947 – An explosion in a coal mine in Centralia, Illinois kills 111. 1948 – The first successful tornado forecast predicts that a tornado will strike Tinker Air Force Base, Oklahoma. 1949 – More than 92,000 kulaks are suddenly deported from the Baltic states to Siberia. 1957 – United States Customs seizes copies of Allen Ginsberg's poem "Howl" on obscenity grounds. 1957 – The European Economic Community is established with West Germany, France, Italy, Belgium, Netherlands and Luxembourg as the first members. 1959 – Chain Island is sold by the State of California to Russell Gallaway III, a Sacramento businessman who plans to use it as a "hunting and fishing retreat", for $5,258.20 ($48,877 in 2021). 1965 – Civil rights activists led by Martin Luther King Jr. successfully complete their 4-day 50-mile march from Selma to the capitol in Montgomery, Alabama. 1971 – The Army of the Republic of Vietnam abandon an attempt to cut off the Ho Chi Minh trail in Laos. 1975 – Faisal of Saudi Arabia is shot and killed by his nephew. 1979 – The first fully functional Space Shuttle orbiter, Columbia, is delivered to the John F. Kennedy Space Center to be prepared for its first launch. 1988 – The Candle demonstration in Bratislava is the first mass demonstration of the 1980s against the communist regime in Czechoslovakia. 1995 – WikiWikiWeb, the world's first wiki, and part of the Portland Pattern Repository, is made public by Ward Cunningham. 1996 – The European Union's Veterinarian Committee bans the export of British beef and its by-products as a result of mad cow disease (Bovine spongiform encephalopathy). 2006 – Capitol Hill massacre: A gunman kills six people before taking his own life at a party in Seattle's Capitol Hill neighborhood. 2006 – Protesters demanding a new election in Belarus, following the rigged 2006 Belarusian presidential election, clash with riot police. Opposition leader Aleksander Kozulin is among several protesters arrested. 2018 – Syrian civil war: Following the completion of the Afrin offensive, the Syrian Democratic Forces (SDF) initiate an insurgency against the Turkish occupation of the Afrin District.
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jmmultimediadev · 3 years
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Grottammare Alta, un viaggio tra terra e mare
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Grottammare Alta, un viaggio tra terra e mare
Tra le località più fotografate delle Marche c'è il borgo di Grottammare Alta che regala uno splendido panorama sul mare dagli intensi contrasti cromatici tra il blu dell'Adriatico e il bruno del cotto che ne compone il borgo.La posizione cruciale per il controllo dei confini la rese protagonista di una lunga serie di attacchi, ingerenze e alcune frane che ne cambiarono lentamente l'aspetto. Lo sperone roccioso su cui si aggrappa era, in passato, molto più vicino al mare e gli abati di Farfa, che nelle vicinanze avevano eretto la corte di San Martino al Tesino, lo scelsero per farne una fortificazione di guardia. Gli abati, protetti da papi e da bolle imperiali per tutto il XII secolo, furono costretti a cedere la loro Grottammare a Fermo nei primi anni del Duecento anche se i fermani riuscirono ad arginare con fatica i tanti nemici che aspiravano alla sua conquista.Un annus orribilis fu il 1451 quando una grossa frana ne distrusse le mura e buona parte delle abitazioni lasciando la popolazione esposta alle numerose scorrerie di pirati che si muovevano nell'Adriatico fino alla conquista degli ottomani nel 1525. Quando Fermo riuscì a recuperare Grottammare iniziò la ricostruzione delle mura, ma la crescita della città fu sostenuta soprattutto dall'intenso impegno di papa Sisto V che qui nacque nel 1521 con il nome di Felice Peretti e promosse opere assistenziali e culturali, nuovi scambi commerciali, la costruzione di palazzi e chiese di grande valore artistico.Alla fine del Settecento una nuova frana cambiò l'aspetto di Grottammare, questa volta non toccò alle mura che rimasero intatte, ma al porto che venne completamente interrato modellando una nuova zona pianeggiante dove si sviluppò un elegante borgo sulla costa frequentato fin dall'Ottocento da raffinati visitatori, alcuni anche prestigiosi come Franz Liszt, che hanno fatto nascere preziose ville liberty attorniate da ameni giardini con le palme, fino a divenire una della località balneari più frequentate dai turisti di oggi.Il nostro tour vi propone un giro partendo da Piazza Peretti con la famosa loggia panoramica che è ormai un must di tutti i social. Sono chiamate anche "Logge dell'Arancio" perché la tradizione racconta di un albero di arancio piantato al centro della piazza proprio da Sisto V. In realtà la coltivazione degli agrumi in questo fazzoletto di terra non rappresentava un'eccezione, ma una vera regola di lunga tradizione. Per visualizzare a tutto schermo fare doppio click all'interno del Virtual Tour. Dalle logge si accede al Museo il Tarpato che raccoglie le opere di Giacomo Pomili detto il Tarpato (Grottammare 1925 - 1997), un pittore autodidatta che potrebbe essere ascritto tra gli artisti naif e folk, pazzi e instabili, ma che ha realizzato una sua visione del mondo svincolato da qualsiasi logica creando oniriche visioni e pezzi di sogni dai colori potenti. Subito relegato tra le fila degli artisti locali che ritraggono il solo paese di provincia, Pomili è oggi sempre più apprezzato dai critici e dal pubblico per l'immediatezza con cui ha saputo leggere e tradurre in immagini l'anima della sua terra.
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Precedente Successivo Questo bel loggiato che guarda il mare sorregge anche il neoclassico Teatro dell'Arancio, ascritto tra i "Teatri Storici delle Marche" e progettato da Pietro Maggi (Bruzella, Canton Ticino, 1756 – Colonnella, Teramo, 1816). Fu costruito completamente in legno con tre ordini di palchi rifiniti con dorature. Abbandoni e rifacimenti ne cambiarono l'aspetto fino alla versione attuale frutto del restauro del 2003 quando l'ingresso dalle logge, ancora visibile perché murato, fu chiuso a favore di una scalinata a fianco della torre civica. Al centro della facciata è posta la statua di bronzo di Sisto V realizzata da Stefano Interlenghi nel 1794. Nella piazza campeggia anche al chiesa di San Giovanni Battista che custodisce il Museo Sistino con i preziosi oggetti che papa Sisto V regalò alla sua città esposti insieme ai dipinti di Vittore Crivelli e Vincenzo Pagani.Spostandosi verso nord, al centro di una balconata sul mare, si trova la semplice, ma austera chiesa di Santa Lucia voluta da Sisto V nel luogo dove era la sua casa. Fu progettata da Domenico Fontana (Melide, Svizzera 1543 – Napoli, 1607), ma il papa non riuscì a vederne il completamento per il sopraggiungere della morte il 27 agosto del 1590. A decidere la continuazione dei lavori fu sua sorella Camilla Peretti come narra la scritta sull'architrave del portone di ingresso "Dive Lucie Camilla Pirieeta Dicavii". Fu terminata nel 1595 e papa Clemente VIII le conferì il titolo di Collegiata l'anno seguente.Ritornando alla piazza e scendendo di pochi metri in direzione sud, si arriva al Largo Porta Maggiore con uno sguardo sull'infinito del mare. Qui si trovano in mostra le rovine della vecchia porta probabilmente costruita nel 1529, quando tutte le mura furono rinforzate, e poi abbattuta nel corso dell'Ottocento per aprire una strada più comoda per raggiungere la piazza.Dal Largo si arriva al simbolo di Grottammare: il Torrione della Battaglia. Tutto a mattoni con pianta circolare ha la sommità percorsa da beccatelli piombanti abbelliti da sinuosi merli ricurvi cha lasciano aperto il belvedere sul mare. Questa torre è frutto di quell'opera di rafforzamento difensivo avvenuto nel Cinquecento dopo il saccheggio dei pirati provenienti da Dulcigno, città del Montenegro, conosciuta all'epoca come un covo di pirati turchi.Se Sisto V è stato figlio illustre di Grottammare, nel Novecento la città ha dato i natali anche al grande artista Pericle Fazzini (Grottammare 1913 – Roma 1987) autore della Resurrezione esposta nella Sala Nervi in Vaticano e di opere che sono custodite in tutti i più rinomati musei. A Grottammare ha lasciato molte delle sue creazioni oggi disposte lungo un percorso cittadino che parte dal mare per giungere al borgo alto.BibliografiaDragosei, Il Papa & l’Architetto, Gangemi Editore, 2015.Addazi, Grottammare: popolo, territorio, arte, storia, 1998.Appella, Pericle Fazzini, Libreria dello Stato, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 1994.Marini, Storia della terra di Montottone nelle Marche pel Dottore Achille Marini, 1863.Linkhttps://www.comune.grottammare.ap.it/ https://www.comune.grottammare.ap.it/servizi/musei-comunali/ https://www.papasistov.it/it/ http://museisistini.it/ Il Tarpato | Facebook Read the full article
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frontedelblog · 4 years
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Coronavirus, il numero dei contagiati da coronavirus in tutti i comuni della Lombardia, dal comune più colpito al meno colpito (al 31 marzo)
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Il numero di contagi da coronavirus di ogni Comune lombardo, dal più grande al più piccolo, dal più colpito al meno colpito al 31 marzo. *** I nostri approfondimenti sul coronavirus: mortalità in Lombardia, farmaci, vittime famose, interviste ad esperti, inchieste - QUI Com'è iniziata? I dati dei contagi da coronavirus di tutti i Comuni lombardi 15 giorni fa - CONFRONTA  Confronta con i dati di ieri - QUI Tutti i dati aggiornati in tempo reale sui coronavirus - QUI *** I contagi da coronavirus in Lombardia, dal Comune più colpito al meno colpito al 30 marzo: (Dati Regione Lombardia. Non sono segnati nelle statistiche 474comuni con meno di 4 casi) COMUNE PAZIENTI PROVINCIA MILANO 3656 MI BRESCIA 1271 BS BERGAMO 1110 BG CREMONA 1041 CR MONZA 452 MB CREMA 421 CR LODI 407 LO CODOGNO 286 LO VIGEVANO 268 PV COLOGNO MONZESE 252 MI PAVIA 244 PV VOGHERA 228 PV SESTO SAN GIOVANNI 226 MI LECCO 224 LC SERIATE 220 BG NEMBRO 206 BG ALBINO 202 BG DALMINE 194 BG MONTICHIARI 187 BS CASTIGLIONE D'ADDA 184 LO ORZINUOVI 180 BS CINISELLO BALSAMO 178 MI TREVIGLIO 177 BG ALZANO LOMBARDO 174 BG CASALPUSTERLENGO 173 LO COMO 173 CO MANTOVA 172 MN CASTELLEONE 169 CR BRESSO 167 MI CHIARI 156 BS CASTIGLIONE DELLE STIVIERE 153 MN MANERBIO 148 BS PALAZZOLO SULL'OGLIO 145 BS LEGNANO 142 MI PIOLTELLO 139 MI LISSONE 138 MB VIMERCATE 136 MB ROMANO DI LOMBARDIA 134 BG PADERNO DUGNANO 129 MI GUSSAGO 126 BS ZOGNO 126 BG DESENZANO DEL GARDA 125 BS SORESINA 125 CR BRUGHERIO 124 MB BAGNOLO MELLA 123 BS SAN GIULIANO MILANESE 122 MI RHO 121 MI ROVATO 121 BS SEGRATE 117 MI CERNUSCO SUL NAVIGLIO 115 MI GHEDI 112 BS LENO 111 BS CLUSONE 110 BG DARFO BOARIO TERME 109 BS CARPENEDOLO 108 BS CONCESIO 108 BS OSPITALETTO 108 BS STEZZANO 108 BG BORGOSATOLLO 107 BS DESIO 106 MB TREZZO SULL'ADDA 104 MI CARAVAGGIO 102 BG PONTE SAN PIETRO 102 BG BOLLATE 101 MI CALOLZIOCORTE 101 LC BUSTO ARSIZIO 99 VA TORRE BOLDONE 98 BG VIADANA 98 MN OSIO SOTTO 97 BG TREVIOLO 96 BG GARBAGNATE MILANESE 94 MI VEROLANUOVA 92 BS GAVARDO 89 BS MARTINENGO 89 BG CASTEL GOFFREDO 88 MN LUMEZZANE 88 BS ROZZANO 87 MI SEREGNO 87 MB CASALMAGGIORE 86 CR VARESE 86 VA MERATE 85 LC OFFANENGO 84 CR PANDINO 84 CR LONATO DEL GARDA 83 BS CASTELLI CALEPIO 82 BG CAZZAGO SAN MARTINO 82 BS CORMANO 82 MI CAPRIOLO 81 BS MAGENTA 81 MI BORGO SAN GIACOMO 80 BS CESANO MADERNO 79 MB PIZZIGHETTONE 79 CR CASSANO D'ADDA 78 MI MORTARA 78 PV ISEO 77 BS PONTEVICO 77 BS SAN DONATO MILANESE 77 MI VILLA DI SERIO 77 BG ASOLA 76 MN NOVA MILANESE 76 MB CESANO BOSCONE 74 MI SETTIMO MILANESE 74 MI ABBIATEGRASSO 73 MI GAZZANIGA 73 BG LIMBIATE 73 MB MEDIGLIA 73 MI CALUSCO D'ADDA 72 BG VILLA CARCINA 72 BS CASTEL MELLA 71 BS REZZATO 71 BS COCCAGLIO 70 BS TRESCORE BALNEARIO 70 BG CUSANO MILANINO 69 MI RONCADELLE 69 BS SARONNO 69 VA SCANZOROSCIATE 69 BG CAPRIATE SAN GERVASIO 68 BG CASTENEDOLO 68 BS ARCORE 67 MB CASTELVERDE 67 CR GARDONE VAL TROMPIA 67 BS PESCHIERA BORROMEO 66 MI URGNANO 66 BG BOTTICINO 65 BS BREMBATE DI SOPRA 65 BG GRUMELLO DEL MONTE 65 BG MUGGIO' 65 MB RODENGO-SAIANO 65 BS SONDRIO 65 SO CONCOREZZO 64 MB GRASSOBBIO 64 BG LAINATE 64 MI SCHIVENOGLIA 64 MN VILLA D'ALME' 64 BG BORGHETTO LODIGIANO 63 LO CALCINATO 63 BS NAVE 63 BS PROVAGLIO D'ISEO 63 BS SERMIDE E FELONICA 63 MN CASATENOVO 62 LC NOVATE MILANESE 62 MI PISOGNE 62 BS SAREZZO 62 BS SONCINO 62 CR GUIDIZZOLO 61 MN SAN COLOMBANO AL LAMBRO 61 MI SAN PAOLO 61 BS CASTEGNATO 59 BS CURNO 59 BG MOZZO 59 BG SANT'ANGELO LODIGIANO 58 LO COLOGNO AL SERIO 57 BG SALO' 57 BS VERDELLO 57 BG BONATE SOPRA 56 BG COSTA VOLPINO 56 BG ERBUSCO 56 BS GORGONZOLA 56 MI PONTOGLIO 56 BS STRADELLA 56 PV VOLTA MANTOVANA 56 MN GOITO 55 MN MELEGNANO 55 MI MONTIRONE 55 BS QUINZANO D'OGLIO 55 BS ZANICA 55 BG SORISOLE 54 BG CARUGATE 53 MI MELZO 53 MI CARONNO PERTUSELLA 52 VA PALADINA 52 BG PONTERANICA 52 BG PRADALUNGA 52 BG SAN PELLEGRINO TERME 52 BG VERTOVA 52 BG VIMODRONE 52 MI BOLGARE 51 BG BRONI 51 PV CANTU' 51 CO CORBETTA 51 MI ESINE 51 BS PASSIRANO 51 BS ROVETTA 51 BG SERGNANO 51 CR VERDELLINO 51 BG ALBESE CON CASSANO 50 CO CANNETO SULL'OGLIO 50 MN GORLE 50 BG MAPELLO 50 BG SAN GIOVANNI BIANCO 50 BG TRAVAGLIATO 50 BS ALBANO SANT'ALESSANDRO 49 BG BREMBATE 49 BG CASTIONE DELLA PRESOLANA 49 BG CIVIDATE AL PIANO 49 BG CORSICO 49 MI GALBIATE 49 LC GALLARATE 49 VA GIUSSANO 49 MB MALEO 49 LO MARIANO COMENSE 49 CO MAZZANO 48 BS PAULLO 48 MI PEDRENGO 48 BG AGRATE BRIANZA 47 MB BEDIZZOLE 47 BS CALVISANO 47 BS COLOGNE 47 BS ERBA 47 CO PERSICO DOSIMO 47 CR RANICA 47 BG AZZANO SAN PAOLO 46 BG BOVEZZO 46 BS GANDINO 46 BG INZAGO 46 MI LEFFE 46 BG LOVERE 46 BG PARABIAGO 46 MI SAN ROCCO AL PORTO 46 LO SEDRIANO 46 MI TERNO D'ISOLA 46 BG VILLANUOVA SUL CLISI 46 BS VITTUONE 46 MI ALME' 45 BG CARATE BRIANZA 45 MB TORBOLE CASAGLIA 45 BS BRENO 44 BS CORNAREDO 44 MI GOTTOLENGO 44 BS CASNIGO 43 BG CHIUDUNO 43 BG VILLONGO 43 BG ADRO 42 BS ALBUZZANO 42 PV BAREGGIO 42 MI CORTE FRANCA 42 BS PALOSCO 42 BG ROMANENGO 42 CR SEVESO 42 MB DELLO 41 BS LODI VECCHIO 41 LO VAILATE 41 CR BAGNOLO CREMASCO 40 CR BRUSAPORTO 40 BG CASTREZZATO 40 BS PEGOGNAGA 40 MN PRESEZZO 40 BG SAN PAOLO D'ARGON 40 BG TIRANO 40 SO VALBREMBO 40 BG VAREDO 40 MB BARBARIGA 39 BS CURTATONE 39 MN FLERO 39 BS GORLAGO 39 BG INVERUNO 39 MI MONTODINE 39 CR VERDERIO 39 LC ARCENE 38 BG BERNAREGGIO 38 MB CALCINATE 38 BG CENE 38 BG PARATICO 38 BS RIPALTA CREMASCA 38 CR SAN MARTINO IN STRADA 38 LO SIRMIONE 38 BS SPIRANO 38 BG SUZZARA 38 MN ALMENNO SAN SALVATORE 37 BG BAGNATICA 37 BG BELLUSCO 37 MB BESANA IN BRIANZA 37 MB CASTELCOVATI 37 BS SENAGO 37 MI SOSPIRO 37 CR VEDANO AL LAMBRO 37 MB VILLA D'ADDA 37 BG ARESE 36 MI BIASSONO 36 MB CASTEGGIO 36 PV CISANO BERGAMASCO 36 BG GARLASCO 36 PV OSIO SOPRA 36 BG PIEVE EMANUELE 36 MI SARNICO 36 BG SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII 36 BG TELGATE 36 BG VALMADRERA 36 LC CASALBUTTANO ED UNITI 35 CR CASSINA DE' PECCHI 35 MI CASTELNUOVO BOCCA D'ADDA 35 LO CERRO MAGGIORE 35 MI PAVONE DEL MELLA 35 BS SOVERE 35 BG VEROLAVECCHIA 35 BS VESTONE 35 BS VOBARNO 35 BS ALMENNO SAN BARTOLOMEO 34 BG BRIGNANO GERA D'ADDA 34 BG BUCCINASCO 34 MI CALVENZANO 34 BG CESATE 34 MI CISERANO 34 BG CORNATE D'ADDA 34 MB FIORANO AL SERIO 34 BG TRENZANO 34 BS TREZZANO SUL NAVIGLIO 34 MI VAL BREMBILLA 34 BG VESCOVATO 34 CR AGNADELLO 33 CR BOLTIERE 33 BG BONATE SOTTO 33 BG CASAZZA 33 BG CASTELGERUNDO 33 LO PANTIGLIATE 33 MI POGLIANO MILANESE 33 MI VILLASANTA 33 MB BRIVIO 32 LC CALCIO 32 BG CAVENAGO DI BRIANZA 32 MB EDOLO 32 BS NERVIANO 32 MI OFFLAGA 32 BS POGGIO RUSCO 32 MN PONCARALE 32 BS RIVOLTA D'ADDA 32 CR ROCCAFRANCA 32 BS TAVAZZANO CON VILLAVESCO 32 LO VAPRIO D'ADDA 32 MI ARLUNO 31 MI CAVA MANARA 31 PV LOCATE DI TRIULZI 31 MI LOGRATO 31 BS MEDA 31 MB PERO 31 MI PIEVE PORTO MORONE 31 PV ROBBIATE 31 LC SAN VITTORE OLONA 31 MI VAIANO CREMASCO 31 CR VIZZOLO PREDABISSI 31 MI BIENNO 30 BS CALCO 30 LC FOMBIO 30 LO INVERIGO 30 CO OGGIONO 30 LC PESSANO CON BORNAGO 30 MI POMPIANO 30 BS ALFIANELLO 29 BS ARTOGNE 29 BS BONEMERSE 29 CR BORGO MANTOVANO 29 MN CARNATE 29 MB CELLATICA 29 BS CORTE DE' FRATI 29 CR COVO 29 BG FARA GERA D'ADDA 29 BG GAMBOLO' 29 PV GRAVEDONA ED UNITI 29 CO ISORELLA 29 BS MONTICELLI BRUSATI 29 BS OSTIANO 29 CR PIANENGO 29 CR PONTIROLO NUOVO 29 BG ROGNO 29 BG SOMAGLIA 29 LO VIGNATE 29 MI BORNO 28 BS CAPRIANO DEL COLLE 28 BS CASSANO MAGNAGO 28 VA COLLEBEATO 28 BS LESMO 28 MB MULAZZANO 28 LO OLGINATE 28 LC OME 28 BS PARRE 28 BG SOLARO 28 MI SORDIO 28 LO SUISIO 28 BG URAGO D'OGLIO 28 BS ANNICCO 27 CR ARDESIO 27 BG BELGIOIOSO 27 PV CAVRIANA 27 MN GORNO 27 BG MADONE 27 BG MANDELLO DEL LARIO 27 LC SAN ZENO NAVIGLIO 27 BS BARIANO 26 BG BOVISIO-MASCIAGO 26 MB CASALETTO VAPRIO 26 CR CASIRATE D'ADDA 26 BG CASSOLNOVO 26 PV CERNUSCO LOMBARDONE 26 LC DOSOLO 26 MN GESSATE 26 MI MONTELLO 26 BG PORTO MANTOVANO 26 MN POZZO D'ADDA 26 MI POZZUOLO MARTESANA 26 MI REMEDELLO 26 BS RIVAROLO MANTOVANO 26 MN SAN FIORANO 26 LO SERLE 26 BS SUELLO 26 LC TRADATE 26 VA TREMEZZINA 26 CO BUSNAGO 25 MB BUSTO GAROLFO 25 MI CAROBBIO DEGLI ANGELI 25 BG CARVICO 25 BG CESANA BRIANZA 25 LC COMEZZANO-CIZZAGO 25 BS ENDINE GAIANO 25 BG FINO MORNASCO 25 CO GAMBARA 25 BS GHISALBA 25 BG GIANICO 25 BS MADIGNANO 25 CR MISSAGLIA 25 LC SANTO STEFANO LODIGIANO 25 LO VILLA D'OGNA 25 BG BELLANO 24 LC DOVERA 24 CR FORNOVO SAN GIOVANNI 24 BG GUARDAMIGLIO 24 LO LALLIO 24 BG LENTATE SUL SEVESO 24 MB LEVATE 24 BG MASSALENGO 24 LO OLGIATE MOLGORA 24 LC PADENGHE SUL GARDA 24 BS RUDIANO 24 BS SEDRINA 24 BG TRESCORE CREMASCO 24 CR BARANZATE 23 MI BORMIO 23 SO BOTTANUCO 23 BG CASALOLDO 23 MN CASTANO PRIMO 23 MI CHIGNOLO D'ISOLA 23 BG CHIGNOLO PO 23 PV CIGOLE 23 BS COSTA MASNAGA 23 LC LIVRAGA 23 LO MALEGNO 23 BS PADERNO FRANCIACORTA 23 BS PERLEDO 23 LC PIAN CAMUNO 23 BS PIANCOGNO 23 BS TURANO LODIGIANO 23 LO BALLABIO 22 LC BREMBIO 22 LO CASTEL ROZZONE 22 BG CORZANO 22 BS FILAGO 22 BG FONTANELLA 22 BG FORESTO SPARSO 22 BG GONZAGA 22 MN MESERO 22 MI MISANO DI GERA D'ADDA 22 BG ORZIVECCHI 22 BS PIADENA DRIZZONA 22 CR PONTE NOSSA 22 BG RIVANAZZANO TERME 22 PV SAN BENEDETTO PO 22 MN TRIGOLO 22 CR VARZI 22 PV ACQUANEGRA CREMONESE 21 CR CAPERGNANICA 21 CR CASALMORANO 21 CR CASALMORO 21 MN CASTELLANZA 21 VA COMUN NUOVO 21 BG GROPELLO CAIROLI 21 PV MALONNO 21 BS PALAZZAGO 21 BG PREDORE 21 BG SCANDOLARA RAVARA 21 CR SESTO ED UNITI 21 CR SPINO D'ADDA 21 CR TURATE 21 CO VEDUGGIO CON COLZANO 21 MB AZZANO MELLA 20 BS BASIGLIO 20 MI CANEGRATE 20 MI CANONICA D'ADDA 20 BG CAPONAGO 20 MB CASELLE LANDI 20 LO CASOREZZO 20 MI CIVATE 20 LC CIVIDATE CAMUNO 20 BS CORNO GIOVINE 20 LO COSTA DI MEZZATE 20 BG GARDONE RIVIERA 20 BS GAZOLDO DEGLI IPPOLITI 20 MN LURANO 20 BG MALNATE 20 VA MANERBA DEL GARDA 20 BS OSSONA 20 MI PONTIDA 20 BG PREVALLE 20 BS ROE' VOLCIANO 20 BS SAN BASSANO 20 CR SAN ZENONE AL LAMBRO 20 MI SANNAZZARO DE' BURGONDI 20 PV SERINA 20 BG SPINADESCO 20 CR ZANDOBBIO 20 BG ZELO BUON PERSICO 20 LO BASSANO BRESCIANO 19 BS BUSSERO 19 MI CAPO DI PONTE 19 BS CASELLE LURANI 19 LO CORNEGLIANO LAUDENSE 19 LO GERRE DE' CAPRIOLI 19 CR IZANO 19 CR LA VALLETTA BRIANZA 19 LC LIVIGNO 19 SO MALAGNINO 19 CR MARCHENO 19 BS MIRADOLO TERME 19 PV OLGIATE OLONA 19 VA OPERA 19 MI OSNAGO 19 LC PADERNO D'ADDA 19 LC RONCO BRIANTINO 19 MB SABBIO CHIESE 19 BS SANT'OMOBONO TERME 19 BG SIZIANO 19 PV TOSCOLANO-MADERNO 19 BS VALFURVA 19 SO VELLEZZO BELLINI 19 PV VERANO BRIANZA 19 MB VERCURAGO 19 LC ZAVATTARELLO 19 PV ACQUAFREDDA 18 BS BINASCO 18 MI CAPRINO BERGAMASCO 18 BG CASSAGO BRIANZA 18 LC CETO 18 BS COLZATE 18 BG CURA CARPIGNANO 18 PV GADESCO PIEVE DELMONA 18 CR MALGRATE 18 LC MARCARIA 18 MN MORNICO AL SERIO 18 BG NUVOLERA 18 BS ROBECCO D'OGLIO 18 CR RONCELLO 18 MB SALE MARASINO 18 BS TALAMONA 18 SO USMATE VELATE 18 MB VANZAGO 18 MI VILLANTERIO 18 PV AGNOSINE 17 BS ANGOLO TERME 17 BS BOZZOLO 17 MN CASORATE PRIMO 17 PV CAZZANO SANT'ANDREA 17 BG CENATE SOPRA 17 BG CERVIGNANO D'ADDA 17 LO DONGO 17 CO GABBIONETA BINANUOVA 17 CR GROMO 17 BG MACHERIO 17 MB MEZZAGO 17 MB MOZZANICA 17 BG ORIGGIO 17 VA OSPEDALETTO LODIGIANO 17 LO PADERNO PONCHIELLI 17 CR POZZAGLIO ED UNITI 17 CR PRALBOINO 17 BS SAN FELICE DEL BENACO 17 BS SETTALA 17 MI STAGNO LOMBARDO 17 CR TAVERNOLA BERGAMASCA 17 BG TEGLIO 17 SO TRIUGGIO 17 MB VILLACHIARA 17 BS AMBIVERE 16 BG ASSAGO 16 MI BAGNOLO SAN VITO 16 MN BERBENNO 16 BG BERLINGO 16 BS BERZO SAN FERMO 16 BG BRESSANA BOTTARONE 16 PV CANZO 16 CO CASALMAIOCCO 16 LO CASEI GEROLA 16 PV CASNATE CON BERNATE 16 CO CILAVEGNA 16 PV COLICO 16 LC CORTENUOVA 16 BG CREDARO 16 BG GRAVELLONA LOMELLINA 16 PV GRUMELLO CREMONESE ED UNITI 16 CR LANDRIANO 16 PV MARCALLO CON CASONE 16 MI MARTIGNANA DI PO 16 CR MELETI 16 LO MORENGO 16 BG ORNAGO 16 MB PALAZZO PIGNANO 16 CR PREGNANA MILANESE 16 MI RANZANICO 16 BG SAN DANIELE PO 16 CR SANTA GIULETTA 16 PV SERRAVALLE A PO 16 MN SOVICO 16 MB VALDIDENTRO 16 SO ALBIATE 15 MB AROSIO 15 CO CADORAGO 15 CO CAMBIAGO 15 MI CARDANO AL CAMPO 15 VA CASARILE 15 MI CASTO 15 BS CEVO 15 BS CISLAGO 15 VA COGLIATE 15 MB GANDOSSO 15 BG IMBERSAGO 15 LC LAZZATE 15 MB LIPOMO 15 CO LOMAGNA 15 LC MAIRANO 15 BS MOGLIA 15 MN MONIGA DEL GARDA 15 BS MONTANASO LOMBARDO 15 LO MONTICELLO BRIANZA 15 LC OSTIGLIA 15 MN PIEVE D'OLMI 15 CR RODIGO 15 MN SAN GIORGIO BIGARELLO 15 MN SECUGNAGO 15 LO TRIBIANO 15 MI VILLA CORTESE 15 MI ACQUANEGRA SUL CHIESE 14 MN BERZO DEMO 14 BS BERZO INFERIORE 14 BS BORGO VIRGILIO 14 MN CAMISANO 14 CR CASALROMANO 14 MN CERMENATE 14 CO CHIEVE 14 CR CORTE DE' CORTESI CON CIGNONE 14 CR CREDERA RUBBIANO 14 CR DORNO 14 PV DRESANO 14 MI FERNO 14 VA FIESCO 14 CR GRONTARDO 14 CR GUSSOLA 14 CR LISCATE 14 MI MEDOLAGO 14 BG MONTE ISOLA 14 BS MORBEGNO 14 SO ORIO AL SERIO 14 BG PIANICO 14 BG PIARIO 14 BG RESCALDINA 14 MI RIPALTA ARPINA 14 CR ROSATE 14 MI SABBIONETA 14 MN SALA COMACINA 14 CO SAN FERMO DELLA BATTAGLIA 14 CO SAN MARTINO SICCOMARIO 14 PV SANTA CRISTINA E BISSONE 14 PV SELVINO 14 BG SOLTO COLLINA 14 BG SOLZA 14 BG SONGAVAZZO 14 BG TORRE DE' ROVERI 14 BG ALBAVILLA 13 CO BARZANA 13 BG BARZANO' 13 LC BORDOLANO 13 CR CAVENAGO D'ADDA 13 LO CENATE SOTTO 13 BG CERETE 13 BG CERTOSA DI PAVIA 13 PV CICOGNOLO 13 CR GAGGIANO 13 MI MARMIROLO 13 MN MARONE 13 BS MEDOLE 13 MN OLMENETA 13 CR PEIA 13 BG PESCAROLO ED UNITI 13 CR POGNANO 13 BG POZZOLENGO 13 BS PREMANA 13 LC PREMOLO 13 BG RENATE 13 MB ROBECCO SUL NAVIGLIO 13 MI ROGENO 13 LC SONDALO 13 SO SULZANO 13 BS TAVERNERIO 13 CO TRUCCAZZANO 13 MI VALBONDIONE 13 BG ABBADIA LARIANA 12 LC ANNONE DI BRIANZA 12 LC BARLASSINA 12 MB BASIANO 12 MI BIONE 12 BS BORGO SAN GIOVANNI 12 LO CASTEL D'ARIO 12 MN CERNOBBIO 12 CO CERVESINA 12 PV CORTE PALASIO 12 LO CORTENO GOLGI 12 BS CREMOSANO 12 CR FIESSE 12 BS GALGAGNANO 12 LO LACCHIARELLA 12 MI LONATE POZZOLO 12 VA MONTE CREMASCO 12 CR NIARDO 12 BS ONORE 12 BG ORIO LITTA 12 LO PARONA 12 PV POLPENAZZE DEL GARDA 12 BS QUINTANO 12 CR ROBBIO 12 PV ROVERBELLA 12 MN SAN GERVASIO BRESCIANO 12 BS SANTO STEFANO TICINO 12 MI TURBIGO 12 MI VILLA DI TIRANO 12 SO VISANO 12 BS ANTEGNATE 11 BG BAGOLINO 11 BS BIANZONE 11 SO BOSISIO PARINI 11 LC BRIOSCO 11 MB CALVATONE 11 CR CAPRALBA 11 CR CASALE CREMASCO-VIDOLASCO 11 CR CEDEGOLO 11 BS CERRO AL LAMBRO 11 MI COLERE 11 BG COSTA SERINA 11 BG CROTTA D'ADDA 11 CR CUGGIONO 11 MI EUPILIO 11 CO GERENZANO 11 VA GRANDATE 11 CO LURAGO D'ERBA 11 CO MAGNAGO 11 MI MASATE 11 MI MERONE 11 CO NIBIONNO 11 LC NUVOLENTO 11 BS PAGAZZANO 11 BG PIEVE SAN GIACOMO 11 CR PONTE NIZZA 11 PV PUEGNAGO SUL GARDA 11 BS SAMARATE 11 VA SAN GIORGIO SU LEGNANO 11 MI SENNA LODIGIANA 11 LO VALLIO TERME 11 BS VIDIGULFO 11 PV VIGANO' 11 LC VILLA GUARDIA 11 CO ZINASCO 11 PV AIRUNO 10 LC ARZAGO D'ADDA 10 BG BORGO DI TERZO 10 BG BRANDICO 10 BS BREGNANO 10 CO CAPIZZONE 10 BG CAPPELLA CANTONE 10 CR CASPOGGIO 10 SO CASTRO 10 BG CAVERNAGO 10 BG CUSAGO 10 MI ENTRATICO 10 BG FINO DEL MONTE 10 BG GODIASCO 10 PV GORDONA 10 SO GRAFFIGNANA 10 LO ISOLA DOVARESE 10 CR LAVENO-MOMBELLO 10 VA LODRINO 10 BS LONATE CEPPINO 10 VA MEDE 10 PV MONTANO LUCINO 10 CO MONTEVECCHIA 10 LC MONTU' BECCARIA 10 PV MOZZATE 10 CO OLGIATE COMASCO 10 CO OLTRE IL COLLE 10 BG OSSIMO 10 BS PAITONE 10 BS PIEVE DEL CAIRO 10 PV PIEVE FISSIRAGA 10 LO PONTE DI LEGNO 10 BS PRESEGLIE 10 BS QUISTELLO 10 MN RIVAROLO DEL RE ED UNITI 10 CR ROBECCHETTO CON INDUNO 10 MI RODANO 10 MI SALERANO SUL LAMBRO 10 LO SALVIROLA 10 CR SANTA MARIA HOE' 10 LC TREZZANO ROSA 10 MI UBIALE CLANEZZO 10 BG UBOLDO 10 VA VERGIATE 10 VA VERNATE 10 MI VEZZA D'OGLIO 10 BS VIGOLO 10 BG ARCISATE 9 VA ARDENNO 9 SO ARENA PO 9 PV AZZANELLO 9 CR BEREGUARDO 9 PV BUSCATE 9 MI CASSINA RIZZARDI 9 CO CASTELLUCCHIO 9 MN CHIAVENNA 9 SO CIGOGNOLA 9 PV CORNA IMAGNA 9 BG CRESPIATICA 9 LO DERVIO 9 LC FAGNANO OLONA 9 VA GIUSSAGO 9 PV GROSIO 9 SO INDUNO OLONA 9 VA LANZADA 9 SO LINAROLO 9 PV LOMAZZO 9 CO MACLODIO 9 BS MENAGGIO 9 CO MILZANO 9 BS MISINTO 9 MB MONTAGNA IN VALTELLINA 9 SO MONZAMBANO 9 MN MUSCOLINE 9 BS PIERANICA 9 CR PUMENENGO 9 BG RETORBIDO 9 PV ROVELLO PORRO 9 CO SAN GIOVANNI DEL DOSSO 9 MN SAN SIRO 9 CO SCANDOLARA RIPA D'OGLIO 9 CR SCHILPARIO 9 BG SOLAROLO RAINERIO 9 CR SONICO 9 BS SPINONE AL LAGO 9 BG STROZZA 9 BG SULBIATE 9 MB TERRANOVA DEI PASSERINI 9 LO TORRAZZA COSTE 9 PV TORRE DE' BUSI 9 BG TROMELLO 9 PV VALDISOTTO 9 SO VERMEZZO CON ZELO 9 MI VERTEMATE CON MINOPRIO 9 CO VIGANO SAN MARTINO 9 BG VILLANOVA DEL SILLARO 9 LO VILMINORE DI SCALVE 9 BG VIONE 9 BS ARCONATE 8 MI ARSAGO SEPRIO 8 VA BARZAGO 8 LC BERBENNO DI VALTELLINA 8 SO BOFFALORA D'ADDA 8 LO BURAGO DI MOLGORA 8 MB CALVAGESE DELLA RIVIERA 8 BS CANDIA LOMELLINA 8 PV CARBONARA AL TICINO 8 PV CARENNO 8 LC CARUGO 8 CO CASALETTO CEREDANO 8 CR CERESARA 8 MN CISLIANO 8 MI COSIO VALTELLINO 8 SO DELEBIO 8 SO DOSSENA 8 BG GANDELLINO 8 BG GARGNANO 8 BS GARLATE 8 LC GAZZUOLO 8 MN GENIVOLTA 8 CR GRONE 8 BG IDRO 8 BS LAMBRUGO 8 CO LENNA 8 BG LONGHENA 8 BS MARNATE 8 VA MOLTENO 8 LC MONTEBELLO DELLA BATTAGLIA 8 PV MOTTA BALUFFI 8 CR NOVIGLIO 8 MI OLMO AL BREMBO 8 BG OSSAGO LODIGIANO 8 LO OZZERO 8 MI PESCATE 8 LC POLAVENO 8 BS RIVA DI SOLTO 8 BG ROMAGNESE 8 PV ROVELLASCA 8 CO SELLERO 8 BS SOIANO DEL LAGO 8 BS SPINEDA 8 CR TALEGGIO 8 BG TRAVACO' SICCOMARIO 8 PV ALZATE BRIANZA 7 CO ASSO 7 CO BARZIO 7 LC BASTIDA PANCARANA 7 PV BELLINZAGO LOMBARDO 7 MI BOFFALORA SOPRA TICINO 7 MI BRACCA 7 BG BRENNA 7 CO BULGAROGRASSO 7 CO CABIATE 7 CO CAMPOSPINOSO 7 PV CANTELLO 7 VA CAPIAGO INTIMIANO 7 CO CARLAZZO 7 CO CASALETTO LODIGIANO 7 LO CASATISMA 7 PV CASTANA 7 PV CERIANO LAGHETTO 7 MB CERVENO 7 BS CHIURO 7 SO CINGIA DE' BOTTI 7 CR CREMELLA 7 LC CREMENO 7 LC DOLZAGO 7 LC DUBINO 7 SO FIGINO SERENZA 7 CO FORMIGARA 7 CR GAVERINA TERME 7 BG GAVIRATE 7 VA GOMBITO 7 CR LUINO 7 VA LUNGAVILLA 7 PV PIUBEGA 7 MN PORTALBERA 7 PV RICENGO 7 CR ROTA D'IMAGNA 7 BG SAN GENESIO ED UNITI 7 PV SAN GIOVANNI IN CROCE 7 CR SANTA BRIGIDA 7 BG SAVIORE DELL'ADAMELLO 7 BS SESTO CALENDE 7 VA SOMMA LOMBARDO 7 VA TORRE PALLAVICINA 7 BG VALERA FRATTA 7 LO VALGREGHENTINO 7 LC VALLE LOMELLINA 7 PV VALMOREA 7 CO VANZAGHELLO 7 MI VENEGONO INFERIORE 7 VA ZEME 7 PV ZIBIDO SAN GIACOMO 7 MI ADRARA SAN MARTINO 6 BG AICURZIO 6 MB APPIANO GENTILE 6 CO AZZATE 6 VA BASCAPE' 6 PV BESNATE 6 VA BIANZANO 6 BG BORGARELLO 6 PV BORGO PRIOLO 6 PV BRUNATE 6 CO CAINO 6 BS CARPIANO 6 MI CASALETTO DI SOPRA 6 CR CASORATE SEMPIONE 6 VA CASSINETTA DI LUGAGNANO 6 MI CASTELBELFORTE 6 MN CASTIRAGA VIDARDO 6 LO COMAZZO 6 LO CORNALE E BASTIDA 6 PV CORTEOLONA E GENZONE 6 PV CUMIGNANO SUL NAVIGLIO 6 CR FONTENO 6 BG GAZZADA SCHIANNO 6 VA GERENZAGO 6 PV GORLA MINORE 6 VA GREZZAGO 6 MI INTROBIO 6 LC INVERNO E MONTELEONE 6 PV LAVENA PONTE TRESA 6 VA LOMELLO 6 PV LUZZANA 6 BG MAGHERNO 6 PV MAGNACAVALLO 6 MN MARUDO 6 LO MARZANO 6 PV MONASTEROLO DEL CASTELLO 6 BG MOSCAZZANO 6 CR MOTTA VISCONTI 6 MI ONETA 6 BG OTTOBIANO 6 PV PASTURO 6 LC PERTICA BASSA 6 BS PEZZAZE 6 BS PIAZZA BREMBANA 6 BG PIETRA DE' GIORGI 6 PV POMPONESCO 6 MN PONTE LAMBRO 6 CO REDONDESCO 6 MN RONCOLA 6 BG SAN DAMIANO AL COLLE 6 PV SIRONE 6 LC SOLFERINO 6 MN SUMIRAGO 6 VA TEMU' 6 BS TORRE DE' PICENARDI 6 CR TORRE D'ISOLA 6 PV TORREVECCHIA PIA 6 PV VERRUA PO 6 PV ZECCONE 6 PV ALGUA 5 BG APRICA 5 SO BARBIANELLO 5 PV BARGHE 5 BS BELLAGIO 5 CO BESOZZO 5 VA BORGOCARBONARA 5 MN BOSSICO 5 BG BOVEGNO 5 BS BRAONE 5 BS BRIONE 5 BS BULCIAGO 5 LC CAMERATA CORNELLO 5 BG CARIMATE 5 CO CASCIAGO 5 VA CASTELLO DI BRIANZA 5 LC CAVARIA CON PREMEZZO 5 VA CERANOVA 5 PV CHIESA IN VALMALENCO 5 SO COLVERDE 5 CO CORREZZANA 5 MB DAIRAGO 5 MI ELLO 5 LC FILIGHERA 5 PV GARBAGNATE MONASTERO 5 LC GORNATE-OLONA 5 VA GUANZATE 5 CO LEGGIUNO 5 VA LOCATELLO 5 BG MONTE MARENZO 5 LC MORAZZONE 5 VA NOVATE MEZZOLA 5 SO ONO SAN PIETRO 5 BS PINAROLO PO 5 PV PIURO 5 SO PONTE IN VALTELLINA 5 SO PORLEZZA 5 CO REDAVALLE 5 PV RONCARO 5 PV RONCOFERRARO 5 MN SAN GIACOMO DELLE SEGNATE 5 MN SARTIRANA LOMELLINA 5 PV SENIGA 5 BS SENNA COMASCO 5 CO SIRTORI 5 LC SOLBIATE OLONA 5 VA TORNO 5 CO TRAVEDONA-MONATE 5 VA TREVISO BRESCIANO 5 BS VALBRONA 5 CO VALGOGLIO 5 BG VALLE SALIMBENE 5 PV VENEGONO SUPERIORE 5 VA VIADANICA 5 BG VIGGIU' 5 VA ZONE 5 BS ALBIZZATE 4 VA AVIATICO 4 BG BINAGO 4 CO BORGO SAN SIRO 4 PV BORNASCO 4 PV CADREZZATE CON OSMATE 4 VA CAMPAGNOLA CREMASCA 4 CR CARONNO VARESINO 4 VA CASLINO D'ERBA 4 CO CASTIONE ANDEVENNO 4 SO CASTRONNO 4 VA COCQUIO-TREVISAGO 4 VA COLLE BRIANZA 4 LC COLTURANO 4 MI CONFIENZA 4 PV COSTA VALLE IMAGNA 4 BG CUCCIAGO 4 CO CUVEGLIO 4 VA DOMASO 4 CO FARA OLIVANA CON SOLA 4 BG FENEGRO' 4 CO GARZENO 4 CO LONGONE AL SEGRINO 4 CO LURATE CACCIVIO 4 CO MAIRAGO 4 LO MARIANA MANTOVANA 4 MN MERLINO 4 LO MEZZANINO 4 PV MONTORFANO 4 CO MURA 4 BS MUSSO 4 CO ODOLO 4 BS PIATEDA 4 SO PIZZALE 4 PV POGGIRIDENTI 4 SO PRATA CAMPORTACCIO 4 SO PRIMALUNA 4 LC PROVAGLIO VAL SABBIA 4 BS ROBECCO PAVESE 4 PV SAMOLACO 4 SO SAN MARTINO DALL'ARGINE 4 MN TICENGO 4 CR TREMOSINE 4 BS TRESIVIO 4 SO VALVARRONE 4 LC VILLIMPENTA 4 MN VISTARINO 4 PV VOLONGO 4 CR Read the full article
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