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Progettazione orto 2024
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LATITUDINI
Ti penso, penso a te, a te che non pensi a niente, questo io penso. L’attesa lenta delle tue lettere, il senso del tempo, l’attesa del tempo, il tempo che si faceva verbo. Tic tac, metronomo d’ottone, mesta meraviglia. Mi manchi. Mattina, pomeriggio, sera, notte. Tempi, tempo. Non c’è nulla da dire, niente da fare, la direzione è stata decisa, noi deviamo. Buongiorno alla rivoluzione…
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#attesa#domenica#latitudine#latitudini#lettere.tempo#lunedì#mattina#metronomo#notte#pomeriggio#rivoluzione#rotazione#sera#Verbo
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per convincere gerry a rinforzare la difesa e investire sul settore gli faccio vedere come si comporta il mio elettrocardiogramma quando gli avversari passano la metà campo
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Fortunato Depero (Italian, 1892-1960), Rotazione di ballerina e pappagalli [Rotation of Ballerina and Parrots], 1917. Oil on canvas, 140.5 x 89.5 cm. Mart, Rovereto
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Le cose davvero importanti
I tempi per ottenere alcune carte si sono allungati. Ciò incrementa il coefficiente di rotazione di quanto contenuto nelle sacche scrotali. Ma io non posso farci niente. Aspetto, anche se è tra le cose che meno mi piacciono al mondo. Comunque sono riuscito a stupire me stesso. Alla domanda standard Come va? io rispondo con cruda sintesi che è morto mio papà. Lo so che è una risposta brutale, ma è la verità nuda e semplice. La cosa più importante, però, è un'altra. Nel pomeriggio è arrivata l'urna con le ceneri. Papà è tornato a casa. Buonanotte a tutti.
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X: "Come fa a vincere la Meloni! È omofoba e fascita! La Sinistra non riesce a fare opposizione?"
Idee media della sinistra italiana:
Geronimo Stilton è un borghese e un nemico del popolo!
Dovremmo permettere alla gente di occupare le case!
Perché non mettiamo una bella patrimoniale?
*inserire commento assolutamente irrilevante sul fascismo, come se gli italiani non sapessero che la Meloni è fascista"
Togliamo i ferri da stiro giocattolo dai supermercati!
Quando una sinistra non riesce a portare in campo neanche mezza frase coerente alla fine ti becchi Sangiuliano ministro della cultura con la 4a elementare e Salvini che pur di non lavorare spande disinformazione su atlete algerine. Che tristezza. Almeno in America (che pure non sono santi) si fanno venire qualche idea sull'economia sul sociale. Qui abbiamo il nulla cosmico. Abbiamo avuto una rotazione di almeno 6 partiti negli ultimi 10 anni, di tutto lo spettro politico. E neanche uno che abbia fatto qualcosa, ma un cosa qualunque, tipo fare delle strade in Puglia. Boh. Costruire un Acquedotto in Sicilia. Fare un spaventapasseri in Calabria, uno zoo ad Abbiategrasso.
Aiuto molto out of context questo ask
Lamentarsi della sinistra italiana e poi avere da ridire sulla patrimoniale e sulle case occupate non è molto coerente, anzi forse queste sono 2 delle pochissime cose DA SINISTRA che vorrebbero fare (ma che non faranno mai)
Lo spiego meglio, perché pure su twitter tempo fa vidi molta gente impanicata sulla questione case occupate, state tranquilli la nostra sinistra non è così a sinistra, e nessuno vuole togliervi la casa al mare o la casa ereditata da nonna. Quando si parla di case vuote nello specifico si sta indicando le NUMEROSE case in mano allo STATO ITALIANO, le suddette "case popolari", che sono appunto inutilizzate, altre andrebbero ristrutturate, ma devono essere assegnate. C'è molta gente che ne ha urgentemente bisogno (ad esempio i senza dimora, ma anche chi vive strutture che non garantiscono una vita dignitosa o sono addirittura pericolose -vedi la recente tragedia a Scampia) perciò se per te "dare un tetto ai poveri" è una cosa che non riguarda il sociale, non so.
Stesso si può dire sulla patrimoniale, tassare di più i ricchi per far respirare i poveri. Ci sarebbero più entrate, e quindi anche più investimenti per le infrastrutture che sono carenti, soprattutto nel mezzogiorno come hai fatto notare.
Poi ti prego, menzionami tutti i paesi del mondo ma non uno in cui 1. la sinistra non esiste 2. non hanno manco una sanità pubblica, cioè noi siamo la merda della merda ma mai al livello di quelli là, grazie.
Per il resto mi trovi d'accordo sul fatto che la sinistra fa poco la sinistra (a parte le 2 cose che mi hai menzionato, che ripeto, sono le uniche cose DA SINISTRA che vorrebbero fare), ormai il PD è la nuova DC
E mi trovi pure d'accordo sull'approccio della "sinistra" che fa schifo, e non tanto per il memino scemo di Geronimo Stilton, è proprio imbarazzante la puzza sotto al naso, come se stessero parlando ad una sorta di élite, e se vuoi essere di sinistra non puoi fare l'elitario, quella è roba da destra (che difende i ricchi), la sinistra deve guardare ai poveri, punto.
Quindi io più che cringiare per Geronimo Stilton, mi preoccuperei più di gente che senza ironia alcuna se ne esce con roba tipo "aboliamo il suffragio universale", questo è un atteggiamento sbagliato e anche classista.
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Ursula von der Leyen nomina Peter Strohschneider, professore di storia medioevale perché supervisioni un importante rapporto sull’agricoltura; il professore guadagnerà 973,79 € al giorno.
se credevate che l’amichettismo fosse un fenomeno solo italico, vi siete sbagliati, prima la Metsola nomina il cognato come capo di gabinetto (“La Meloni si e io no?”), adesso la Ursula che nomina Peter.
In molti hanno trovato esagerato il compenso per questo studioso, molto meno ha stupito che un medioevalista si interessi di agricoltura, noi per fortuna siamo abituati a gente che non c’entra niente con l’incarico che ottiene, Lollobrogida è “laureato” (Università Cusano) telematicamente in giurisprudenza ed è ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare (qualunque cosa sia, Dio ci perdoni tutti) e delle Foreste (quelle che sono rimaste).
Molto probabilmente i contadini da ora in poi andranno al lavoro a piedi o su un carro di buoi, periodicamente metteremo una parte di terreno a maggese e faremo la rotazione delle colture, reintrodurremo l’aratro a versoio trainato da buoi o cavalli e ricorreremo al “debbio” (no a Paolo Del Debbio), cioè all’utilizzo delle ceneri delle erbacce estirpate come fertilizzante.
Un ritorno al medioevo insomma, pensate che io stia scherzando? Neanche per idea, Francesco Lollobrigida ha proposto il “servizio civile agricolo”, cioè l’idea di offrire ai giovani l’opportunità di poter lavorare quasi a titolo gratuito (i rimborsi previsti coprono appena le spese) nelle aziende agricole in cambio del 15% di posti riservati nei concorsi pubblici.
Insomma, stanno reintroducendo la servitù della gleba, dove il nobile proprietario delle terre obbligava i suoi contadini a prestare gratuitamente lavoro per le courvée che desiderava effettuare.
Prossimamente è prevista anche la reintroduzione dello jus primae noctis.
E allora, cosa state aspettando? Tirate fuori zappe, roncole e falcetti e iniziate ad affilarle.
#ursula von der leyen#francesco lollobrigida#metsola#servi della gleba#Peter Strohschneider#medioevo#jus primae noctis
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Lancette
Questo in foto è un capolavoro di arte artigianale: è un orologio Breguet che ha molteplici "complicazioni", cioè mostra dei dati come l'equazione del tempo (la differenza tra il tempo solare medio, il nostro tempo civile della durata convenzionale di ventiquattrore, e il tempo solare vero, che varia in funzione dell’orbita irregolare della terra intorno al sole) o il calendario perpetuo e sul quadrante finemente lavorato a guilloche sfoggia un tourbuillion, geniale invenzione di Abraham Louis Breguet, cioè l'installazione dell'intero scappamento (il bilanciere con la rispettiva molla, l'ancora e la ruota di scappamento, ossia le parti più sensibili agli effetti della forza di gravità) all'interno di una gabbia mobile che compie una rotazione completa ogni minuto. In questo modo, i difetti, che hanno una cadenza regolare, si compensano reciprocamente. Questo è un prodotto fatto quasi totalmente a mano da un abilissimo orologiaio. E abilissima è l'autrice di questo libro, che ho adorato
Rebecca Struthers è una delle ultime orologiaie del Regno Unito. In questo saggio racconta la sua storia prima di studentessa (fino alla laurea in orologeria), poi di giovane artigiana e infine da affermata restauratrice di orologi antichi e, insieme al marito Craig, fine produttrice di pezzi unici, fatti completamente a mano nel loro piccolo laboratorio di Birmingham. Ogni capitolo è un pezzo di storia della sua vita, un pezzo di storia dell'orologio e un pezzo di meccanica, dove spiega con la massima semplicità (tipica di chi è maestro di una disciplina) le meraviglie tecniche che indossiamo al polso ogni giorno.
Oltre le incredibili storie dell'oggetto, i cui andamenti variano da oggetto di lusso a status symbol economico, in una sorta di spirale sinusoidale di successo, commercio e crisi e dei personaggi a loro legati (scienziati, re e regine, inventori, industriali, geni come Breguet, generali, esploratori, sportivi e così via), ci sono due aspetti che mi hanno colpito profondamente e personalmente:
l'importanza del lavoro degli artigiani, e soprattutto l'importanza delle scuole per gli artigiani: il saggio di Rebecca Struthers è anche un viaggio nel declino di una certa idea di trasmissione del sapere che è coinciso con la fine delle scuole di alta specializzazione (Struthers è stata una delle ultime a completare un corso di studi specifico per l'oreficeria e l'orologeria, che adesso non esiste più). In un paese come il nostro, che spesso solo a parole si vanta della propria tradizione artigiana (che ancora resiste), dovrebbe essere un motivo di studio e dibattito;
Ci sono delle pagine che ho sentito molto vicine a me quando Struthers parla della decisione di mettersi in proprio, e di aprire un laboratorio "fuori dal tempo": le difficoltà iniziali, il modificare macchinari vecchi e usati, il primo stipendio serio dopo anni ma allo stesso tempo la certezza che una scelta di qualità, che comporta molti più problemi di una scelta di quantità, con il tempo sia premiante soprattutto a livello di piena soddisfazione di sè. e l'importanza di fare le cose con le mani, che è un momento creativo eccezionale.
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like clockwork
il terrorista ancora non ha fatto uscire la formazione e giochiamo alle tre, già lo vedo il 352
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VIETNAM, INDIA E PAKISTAN HANNO UFFICIALMENTE DEBELLATO IL TRACOMA
Il Vietnam ha debellato il tracoma come problema di salute pubblica. Questo risultato è stato convalidato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che ne ha sancito l’ufficialità dichiarandolo il 20esimo Paese al mondo a sconfiggere la malattia.
Il tracoma è la principale causa infettiva di cecità a livello globale. “É un risultato monumentale per il Paese e per la lotta globale contro la malattia”, ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS. “Questa pietra miliare è una testimonianza dell’incrollabile dedizione degli operatori sanitari del Vietnam, compresi molti che lavorano a livello di comunità. Sottolinea il potere dell’azione collettiva, del pensiero innovativo e dell’impegno condiviso per un futuro più sano per tutti”. Il traguardo segue di pochi giorni lo stesso obiettivo raggiunto dall’India, diventata il quarto Paese nel 2024 a eliminare con successo il tracoma insieme a Pakistan e Benin.
Il tracoma è endemico in alcune delle popolazioni più povere del mondo che vivono in aree rurali e remote e hanno un accesso altamente inadeguato all’acqua, ai servizi igienici e all’assistenza sanitaria. La malattia è causata da un batterio chiamato Chlamydia trachomatis che si trasmette da persona a persona attraverso il trasferimento diretto o indiretto ma anche tramite le mosche. Infezioni ripetute portano a cicatrici del lato interno delle palpebre superiori, con conseguente rotazione verso l’interno del margine palpebrale e la trichiasi tracomatosa che può provocare disabilità visive e cecità. Il tracoma può essere eliminato come problema di salute pubblica utilizzando la strategia SAFE, adottata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1993.
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Fonte: World Health Organization; immagine di Dirk Tussing
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Sono nato, a vent’anni, esasperato dalla ripetizione - cioè contro la vita. Alzarsi, rivestirsi, mangiare, eliminare, coricarsi - e sempre queste stagioni, questi astri - E la storia! - saputa a memoria, fino alla follia. Per questo non posso soffrire la campagna, i lavori della terra, i solchi, l’attesa delle messi - tutto ciò che passa per “poetico”. Ma per me, poetico è quel che si oppone a questa triste operosità, altrettanto mortalmente circolare che la rotazione diurna e l’altra. Non sopportavo che la mia mente non volesse sempre “tendere al limite” - bruciare tutto ciò che essa ri-conosceva - appena riconosciuto. L’amore mi sembrava ripetizione inutile; tutto il “sentimento” registrato da secoli. Impossibile dire Io t’amo senza perdere la propria ragion d’essere, di Essere di una sola volta. Come sentirsi sussurrare questo senza sentire un altro, e tutti? E a che pro ri-vivere, se non si è abbastanza forti per vivere, che significa creare, esprimere nel proprio modo esclusivo? Sognavo un essere che avesse i più grandi doni - per non farne niente, essendo certo di averli. - A volte le Cose, il sole, le mie carte, sembrano dirmi: Ancora Tu! Che cosa fai qui? Non ci hai ancora visto abbastanza? Stai ancora una volta per afferrare quest’idea che spunta, ma tu l’hai sentita arrivare almeno dieci milioni di volte. Il sentimento della novità, quante volte l’hai provato! E mi siedo, e mi prendo lo stesso mento nella stessa mano.
Paul Valery
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su Jaehwan:
senza lubrificante, senza protezione, tutta la notte, tutto il giorno, dal pavimento della cucina al sedile del water, dal tavolo da pranzo alla camera da letto, dal lavandino del bagno alla doccia, dalla veranda al balcone, in verticale, in orizzontale, quadratico , esponente al, logaritmico, mentre ansimo, urlo e vedo la luce, missionario, cowgirl, cow girl al contrario, alla pecorina, indietro, avanti, di lato, sottosopra, sul pavimento, nel letto, sul divano, su una sedia, trasportato contro il muro, fuori, in treno, in aereo, in macchina, in moto, sul pianale di un camion, su un trampolino, in una casa gonfiabile, in piscina, piegato, in nel seminterrato, contro la finestra, hanno il maggior numero di arricciamenti delle dita dei piedi, inarcamento della schiena, tremore delle gambe, pulsazione del cazzo, prima stretta, ronzio alle orecchie, sbavatura in bocca, stretta del culo, naso che tira su col naso, lacrimazione degli occhi, rotazione degli occhi, spinta dei fianchi, terremoto, presa delle lenzuola , schioccare le nocche, abbassare la mascella, strapparsi i capelli. jitterbug dei denti, blog mentale, rapimento dell'anima, iperstimolazione, vile, sciatto, che induce lamenti, straziante il cuore, formicolio alla colonna vertebrale, rottura della schiena, atroce, zampillante, cremoso, bestiale, mordersi le labbra, sfidare la gravità, mangiarsi le unghie, sudare, calciare i piedi, mente soffio, tremore del corpo, orgasmo, rottura di ossa, fine del mondo, creazione di un buco nero, distruzione dell'universo, subdolo, delizioso, sorprendente, delizioso, delizioso, incredibile, intorpidimento del corpo, corteccia degna, non riesco a camminare, annuire con la testa, evaporazione dell'anima, vulcano in eruzione, Sudore intenso, voce spezzata, tremore, lenzuola bagnate, capelli inzuppati, sbalordimento, bloccaggio delle labbra, desquamazione della pelle, rimozione delle ciglia, allargamento degli occhi, schiocco della figa, stravolgimento delle unghie, tagli alla schiena, spettacolare, distruzione delle cellule cerebrali, strappo dei capelli, interruzione dello spettacolo, magnifico , unico, straordinario, slanciato, fenomenale, bava alla bocca, paradisiaco, risveglio, tanghi di diavoli, potresti mettere una bomba nucleare dentro di me e ti cavalcherei comunque.
#the world after the fall#Jaehwan#Twatf#The world after the fall jaehwan#i love this man so much#underrated#webtoon#Jaehwan twatf#Jaehwan x reader#Jaehwan twatf x reader
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Sharing a couple of Spotify's playlists: -BIG ITALIANI with the most famous Italian singers and their hits (a choice) -ALTA ROTAZIONE with the main hits of the moment
and a short playlist that I may update occasionally in which I also added other songs and artists (some are Explicit so beware)
#music#musica#musica italiana#it#italian#languages#italian music#langblr#italiano#italian language#language#italian langblr#new music#italianblr#spotify#playlist#Spotify
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Oggi è il primo febbraio. In Spagna chiude la caccia e per migliaia di levrieri la vita finisce, miseramente così come era inziata. Le atrocità a cui sono sottoposti per la loro breve vita e infine per la loro morte, sono inaccettabili e tuttavia la cultura spagnola ancora le sostiene. È la tradizione.
In loro onore riportiamo un magnifico e toccante testo di Rafael Narbona, perché sappiate, perché rifiutate, perché combattiate.
Los Galgos Ahorcados - I levrieri impiccati
La Spagna è il paese dei levrieri impiccati.
La Spagna è il paese che non apprezza la tenerezza inconcepibile
di un animale che si intreccia con l'aria, disegnando acrobazie impossibili.
La Spagna è il paese degli alberi con i rami assassini,
dove una corda infame spezza una vita leggera come schiuma.
La Spagna è una terra sterile che seppellisce la poesia nel suo grembo morto.
I levrieri sono poeti in agguato nel vento, levigano gli spigoli in silenzio,
scivolando via come un filo d'acqua dal fondo di un fosso.
I levrieri sono poeti che si stagliano alla luna, componendo sagome senza eguali.
I levrieri accavallano le parole, ci saltano sopra, evitano gli accenti, così arroganti e inflessibili.
L'accento è un signore ridicolo che si infila nelle parole come una spina.
I levrieri turbano la sua routine, gettandola al vento, giocandoci finché si stufano.
Così riceve lezioni di umiltà e accetta la sua dolorosa insignificanza.
Le impronte dei levrieri non lasciano traccia. Sono veloci, alati, quasi eterei.
Non influenzati dalla gravità nè dalla durezza della pietra.
I levrieri accelerano la rotazione della terra, quando la follia si impadronisce di loro.
Lo sguardo riesce a malapena a seguire il loro galoppo vertiginoso,
ma grazie alle loro corse percepiamo la musica celeste.
I levrieri prendono in giro l'ortografia tendendo o piegando le orecchie.
Le orecchie di un levriero possono trasformarsi in una X, Y o LL.
Sforzandosi un poco sono in grado di delineare la Ñ o il numero Phi,
il numero aureo in cui è nascosto Dio,
giocando con una serie infinita che lascia con un palmo di naso gli insegnanti.
Gli insegnanti della scuola non capiscono Dio, nè i levrieri.
Dio è un bambino che utilizza i puntini di sospensione per attraversare i fiumi.
Li genera uno ad uno e salta in avanti. Quelli che avanzano, se li tiene in tasca.
I levrieri non sono mai separati da Dio,
perché sanno bene che hanno bisogno di non perdersi sulla strada,
dove si nasconde l'uomo con il forcone in mano.
Ci è stato detto che Dio è un vecchio con la barba bianca e la pelle rugosa,
ma Dio è un bambino malato
che calma il suo dolore accarezzando la testa ossuta di un levriero.
I levrieri vigilano sul mondo, mentre Dio riposa.
Ogni volta che viene commessa una malvagità, lanciano un grido e Dio si sveglia,
ma Dio non può fare nulla,
perché nessuno presta attenzione ad un bambino
che in punta di piedi non raggiunge lo spioncino della porta.
Gli uomini che impiccano i galgos hanno perso la loro anima molto tempo fa.
In realtà, la loro anima è fuggita inorridita quando ha scoperto le loro mani insanguinate.
Gli uomini che impiccano i levrieri nascondono gli occhi dietro gli occhiali scuri,
perché gli occhi li tradiscono.
Basta guardarli per capire che dietro non c'è nulla.
Gli uomini che impiccano i levrieri sono gli stessi che fucilarono García Lorca.
Non gli è importato sradicare dal nostro suolo un poeta
che dormiva tra camelie bianche e piangeva lacrime d'acqua.
Non gli è importato seppellirlo in una tomba senza nome,
con gli occhi aperti e uno sguardo di orrore sul viso.
Gli uomini che impiccano i levrieri parlano a malapena. Non amano le parole.
A loro non piace giustificare le proprie azioni ed esprimere le proprie emozioni.
Lasciano una scia di dolore e paura.
Ridono dei poeti che passano notti insonni
cercando di trovare un verso alla fine di un sonetto.
Ridono degli sciocchi che vogliono un futuro senza bombe o rovine nere.
Ridono delle promesse fatte ai bambini,
delle rassicurazioni sull'eternità che placa la morte e ci impedisce di cadere nell'oblio.
Ogni volta che muore un levriero, un bambino rimane orfano.
I levrieri prestano la luce dei propri occhi ai bambini malati.
Li accompagnano nelle notti di febbre piene di incubi.
Li svegliano dolcemente, parlandogli all'orecchio del giorno che arriva,
con la sua freschezza e la luce rosata dell'alba.
Gli parlano della primavera e dello sbocciare dei fiori.
Parlano delle mattinate torride d'estate, quando il mare è calmo
e il sole sembra una pietra gialla che non smetterà mai di brillare.
Gli dicono che l'inverno si è nascosto dietro un cespuglio e si è addormentato.
I bambini malati sono i bambini che il giovane Rabì scelse
per mostrare al mondo la bellezza nella sua forma più pura.
Il giovane Rabì si presentò di fronte al potere delle tenebre
con un ragazzo paralizzato ed un levriero affamato,
senza ignorare che la compassione è uno strano fiore.
Un fiore che cresce solo su pendii ripidi e in profonde solitudini,
dove le preghiere fremono di paura al pensiero di risuonare in una cantina vuota.
Certe mattine mi alzo presto ed i cani sono già sulla spianata che chiamano piazza,
con la sua triste chiesa dalla facciata imbiancata a calce, e un albero dal tronco nodoso.
Raggruppati per lunghe catene, tutti sono giovani e non sanno cosa li aspetta.
Non sanno che quel giorno diversi di loro resteranno sul campo,
sopraffatti dalla crudeltà umana.
Potrei avvertirli,
ma gli uomini che preparano la loro morte vanno in giro con fucili da caccia e lunghe corde,
ed i loro occhi sembrano braci ardenti di un odio antico.
Gli occhi dei galgos svolazzano come colorate farfalle.
Blu, marrone, viola, forse un debole bagliore d'oro.
Alcuni sono seduti, altri sdraiati, assopiti. Alcuni sono in piedi, altri scomposti.
Alcuni sono così sottili che sembrano quasi levitare.
Alcuni sembrano d'argilla, altri d'argento, altri sono bianchi come l'alba.
Come l'alba che avanza nella piazza e li fa sembrare in movimento.
Si sentono le catene, le grida, le risa.
Via tutti insieme, aggiogati a un destino ingiusto.
Mi sento come Don Chisciotte alla vista dei galeotti,
condannati a spingere un enorme corazzata con un remo:
"Perché fare schiavi coloro che Dio e la natura hanno creato liberi?"
Mi sono seduto su una panchina di pietra e li ho guardati andarsene.
Un levriero bianco, dall'andatura rassegnata, si voltò e mi guardò con umanità,
con gli occhi stanchi e vagamente speranzosi.
Sapevamo entrambi che le nostre vite sono una scintilla,
un momento di chiarezza in un buio infinito,
ma ci siamo sforzati di pensare che ci saremmo rincontrati sotto un altro cielo,
vagando per una sconfinata pianura,
distanti da quel mattino omicida che si sarebbe preso le vite dei più goffi
e di quelli rimasti indietro.
Ci rincontreremo in una mattina di pienezza e splendore, senza tristezza o negligenza,
una mattinata perfetta, libera da paure e lavoro.
Guarderemo indietro, come due vecchi amici che hanno scoperto la gioia di essere altrove.
I suoi occhi nei miei occhi, i suoi sogni nei miei sogni e i nostri battiti all'unisono nel vento.
RAFAEL NARBONA😪
Quanta inutile cattiveria 😡
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L’amore non fa ruotare il mondo
ma rende la rotazione piacevole...
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Di cose accadute ultimamente su Faccialibro
Mi chiede l'amicizia una persona che dovrebbe essere già mia "amica". Ma non ci bado. Perché in quel postaccio ci sono persone che hanno più d'un profilo. Accetto dunque la richiesta. E me ne pento nel giro di pochi minuti. Chiunque sia questa persona, mi scrive in chat. Chiedendomi come sto. Siccome sono una personcina educata, rispondo. Poi la conversazione prende la piega che segue (io sono quello che scrive in blu).
Il maldestro tentativo di truffa è talmente evidente che nemmeno io ci casco. Intanto, quanto viene prospettato non è per nulla verosimile. Capirai se un'istituzione si mette a regalare soldi alla cazzo. (Come farebbero, poi, visto che ne lamentano la penuria…). E poi questa persona scrive emozionato, non emozionata. Mi sa di formuletta copiata e incollata. In ogni caso, a me girano le balle con coefficiente di rotazione altissimo. Perché non sarò un'aquila, ma non mi va che si cerchi di farmi passare da imbecille. Prima intimo alla persona di piantarla, altrimenti la blocco. Poi ci ripenso. Non solo la blocco, ma la segnalo come truffatrice o truffatore. Così impara. Chunque esso o essa sia.
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