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Highway to hell. 🔥
(Foto by) @clacclo
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Storia Di Musica #367 - Grateful Dead, Europe '72, 1972
La storia dei dischi che si legano al numero 3 oggi prevede un triplo disco, dal vivo, di una formazione che ha fatto la storia della musica dal vivo (sono la band con più registrazioni live pubblicate della storia della musica, e vista la loro quasi cinquantennale attività non verranno probabilmente mai superati). I Grateful Dead decisero di intraprendere il primo tour fuori dagli Stati Uniti verso la fine del 1971. La band di San Francisco, che in patria era già una sorta di mito, non aveva idea dell'accoglienza degli ascoltatori europei. Anche per questo, la Warner Bros organizzò tutto alla perfezione, con una serie di concerti tra l'Aprile e il Maggio del 1972 previsti in Gran Bretagna, Francia, Germania, Paesi Bassi e Danimarca. I Dead erano in un momento di cambiamento organizzativo: Micky Hart, uno dei due batteristi, si chiamò per un po' fuori, Ron "PigPen" McKernan era debilitato da problemi di salute (che lo porteranno dopo pochi mesi alla morte) e in questa occasione fu affiancato da Keith Godchaux alle tastiere, accompagnato da sua moglie Donna , corista già di Elvis Presley. Ai musicisti si accodò una leggendaria band di groupies, che si dice composta da una quarantina di elementi, a cui sono dedicate svariate leggende tra serate acide, strani incontri, avvistamenti alieni. La Warner Bros, visti i costi, decise di registrare tutte le date, e ricavarne poi un disco per rientrare degli investimenti.
I Grateful Dead avevano già virato, con i due capolavori Workigman's Dead e American Beauty (entrami del 1970), dal puro acid rock ad una musica che si espandeva ai suoni della tradizione musicale americana, dal blues al bluesgrass, dal country al rock fino alle improvvisazioni jazz, che diventeranno le basi per i loro enciclopedici concerti, vere esperienze musicali inimitabili. La chitarra di Jerry Garcia, che per queste date passa al suono caldo di una Fender Stratocaster del 1959, accompagnata dall'altra chitarre e dalla voce di Bob Weir, il basso guida di Phil Lesh, la batteria di Bill Kreutzmann e la sezione di tastiere di PigPen e Godchaux sciorina accordi in concerti seguitissimi a mostrare il nuovo suono della band, che di fatto aprirà la strada a quel genere, detto americana, che ebbe notevole successo su tutte e due le sponde dell'Atlantico.
Le registrazioni, da due date di Londra, una a Parigi, Amsterdam e Copenaghen, ebbero piccolo ritocchi in post produzione, soprattutto alle parti vocali, e dimostrano la totale padronanza del patrimonio musicale tradizionale della band, che anche qui suona canzoni mai registrate prima, come la splendida Jack Straw, con i testi del membro aggiuntivo alla formazione, il paroliere Robert Hunter, e Brown-Eyed Woman. Cavalcano i blues come Cumberland Blues, Hurts Me Too (di Elmore James e Marshall Sehorn), la stupenda He's Gone, il country di You Win Again di Hank Williams. La band risponde con il rock vintage di One More Saturday Night, la ripresa della solare Sugar Magnolia, la frizzante Ramble On Roses. Garcia e Weir suonano due riff differenti intrecciati per la stupenda China Cat Sunflower, che in queste date verrà fusa con il traditional I Know You Rider, e diventerà in futuro uno dei momenti clou dei concerti (verrà suonata così in combinazione oltre 500 volte). Truckin' è il manifesto spirituale di questo tour, e diventerà altro momento clou dei live, che qui si chiudono con una emozionante versione da 11 minuti di Morning Dew.
In copertina, la premiata ditta Alton Kelley e Stanley Mouse immaginano il Truckin' Foot che sta per atterrare in Europa sul fronte, e dietro uno dei più iconici disegni per i Dead, il Truckin' Fool con i capelli arcobaleno che si schiaccia un gelato in testa, le cui gocce formano con un ambigramma la parola "LIVE". Nell'edizione originale, per la prima volta in un disco della band, un libretto con foto, racconti, informazioni di ben 43 pagine.
La passione per la band è sempre stata una questione profondissima: non si contano gli studi accademici che individuano, nella prima e rivoluzionaria generazione delle aziende della Silicon Valley, la comune passione per la loro musica come motore dell'innovazione e della creatività. Mi piace ricordare che l'entomologo J.H. Epler nominò una nuova specie di maggiolino d'acqua Uvarus sinofelihelianthus, dove sinofelianthus sta proprio per China (sino) Cat (feli) Sunflower (helianthus).
Il disco fu un grande successo, e il loro live più venduto di sempre, ripagando la scommessa della band e della Warner Bros. Ma c'è di più: siccome tutti i concerti furono registrati, e i fan dei Dead, i deadheands, sono tra i più avidi collezionisti musicali, nel Settembre 2011 fu pubblicato un mega box di tutte e 22 le date, in un cofanetto che assomigliava ad una cassa di legno da trasporto, per un totale di 73 CD e oltre 70 ore di musica. Pubblicato in 7200 copie a 450 dollari l'uno dalla Rhino, finì in 4 giorni di prevendita, tanto che furono ristampate altre 3000 copie senza però la cassa in legno, che terminarono in un solo giorno. Dove può arrivare la passione, solo l'appassionato lo sa.
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Coltivate la bellezza e l’amore con estrema discrezione.
E ad essere avvilente è l’esposizione universale dei corpi, questo grande mercato che dimostra realmente, nei fatti, quanto le ragazze siano le peggiori nemiche di loro stesse. Mostrare al mondo intiero non veramente se stesse, ma un pezzo di carne, al solo scopo di ricevere un minimo di attenzione, o di innalzare un’autostima sempre troppo bassa. Logicamente noi maschi apprezziamo, io per primo, ma non è questo il punto. C’è chi reagisce abbassandosi i pantaloni e iniziando a masturbarsi, e chi come me invece semplicemente guarda, apprezza, e inizia a sognare. Ma è comunque sbagliato. È sbagliato che debba avvenire così. È sbagliato che l’umanità, nella sua totalità, abbia potenzialmente la possibilità di visionare corpi a volte anche molto belli, che non diventano altro che tentazioni diaboliche. E tutto ciò, per cosa? Perché non vi amate abbastanza. Perché cercate, col desiderio degli altri di possedere quel corpo, di colmare un vuoto che in realtà non può assolutamente essere colmato così facilmente. Serve piuttosto l’amore, l’amore vero. Quello per se stesse, sì, ma anche quello di un uomo che vi guidi responsabilmente verso il giusto sentiero. Fate di tutto, pur di cercare quel bagliore di felicità che immaginate e basta, perché i social ve lo fanno vedere così vicino, mentre per voi è invece irraggiungibile. Sono convinto che alcune di voi aprano OnlyFans nemmeno tanto per i soldi, quanto per i motivi di cui sopra. E Tumblr lo dimostra perfettamente. Vedo fondoschiena così belli che mannaggia la miseria, li dovreste sbattere in faccia solo al vostro uomo. Non qui. Perché i tesori non vanno sprecati, perché non vanno date le perle ai porci. E invece no, persistete. E quando non trovate abbastanza soddisfazione da ciò, o quando cadete nella dipendenza di quest’ultima, iniziate a spendere e spandervi in orribili tatuaggi, in ritocchi estetici osceni, che porteranno ancora più post nei social network. E forse anche più “mi piace”, dato che viviamo nella società della bellezza trasformata in bruttezza e volgarità. La questione è solo una, ragazze, e dovete svegliarvi: dovete amarvi di più. Dovete imparare a farlo. E dovete accettare che sia un solo uomo ad accompagnarvi in questa missione. Ogni rapporto sessuale consumato come un panino del McDonalds è una sconfitta. Ogni pene estraneo (a quello del vostro uomo) che penetra il vostro formidabile fondoschiena è uno spreco. Dovete preservarvi, dovete centellinare. Non siete dei contenitori di sperma, dannazione. Lo volete capire o no? Volete tornare tra noi esseri umani? Lo so che i maschi non sono tutti come me, lo so benissimo, purtroppo. Ma non dovete farlo per me, dovete farlo per voi stesse. Io qui vedo fondoschiena così belli che non dovrei poter vedere, assolutamente. Non mi dovrebbe essere possibile, no. E invece sono lì, sbattuti in prima pagina, come fossero merce. Come fossero solo pezzi di carne da schiaffeggiare e sfondare. Siete contente così? No, non ci credo. E non ci crederò mai.
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Occhi che fanno abbassare i miei
Un ridere che si perde nella sua bocca
Ecco qui il ritratto senza ritocchi
Dell'uomo al quale appartengo
Quando lui mi prende fra le braccia
Mi parla a bassa voce
Vedo la vita in rosa
youtube
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Additivi
La protesi al seno come regalo per i 18 anni, la mastectomia come «opera d’arte», la neomamma più anziana d’Italia
Piccole donne crescono, e si rifanno il seno. Di recente Emanuele Bartoletti, presidente della Società italiana di Medicina estetica, ha rilasciato delle dichiarazioni pubbliche per richiamare l’attenzione su un dato preoccupante, l’aumento di richieste di ritocchi al seno da parte di giovanissime. E visto che fin dal 2012 il ministero della Salute ha vietato gli interventi di mastoplastica estetica per le minorenni, la moda attuale si assesta sul confine: aumenta il trend di chi riceve un intervento di mastoplastica additiva come regalo di compleanno per i diciotto anni. Due taglie in più per la maggiore età.
Bartoletti osserva che molte neo-diciottenni sono spinte dalle madri più che dai fidanzati. E tanti saluti all’indottrinamento sulla femminilità libera da ceppi estetici stereotipati. C’è tentazione additiva come la mastoplastica. Il di più è un tocco artificiale e correttivo che riveda l’essere al rialzo dell’apparire, più somigliante a un’ipotesi di “io” autocostruito, quindi autodeterminato. In questo senso è, paradossalmente, additivo anche il bisturi che taglia.
Negli Stati Uniti ha sollevato un po’ di turbamento la sfilata del trans Gottmik, ospite della trasmissione Drag Race condotta da RuPaul. Gottmik ha ostentato un’impalcatura d’abito che metteva letteralmente in scena ��� con tanto di mani e sangue finti – una doppia mastectomia. Ha esibito la fierezza di aver aggiunto al suo corpo il tocco della sua scelta libera, decurtarsi della femminilità per poi essere un maschio che fa la drag queen.
«È un’opera d’arte», ha dichiarato Gottmik. Ma che siano protesi o tagli, purtroppo non hanno niente a che fare con ciò ribolle sotto, l’anelito inteso da Giovanni Paolo II quando disse ai giovani: «Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro».
A proposito di aggiunte, c’è un traguardo da segnalare. A 63 anni Flavia Alvaro è la neomamma più anziana d’Italia. Ha da poco partorito il figlio concepito in vitro grazie ai servizi dell’ormai famosa clinica di Kiev, la Biotex Com. Per quanto suoni paradossale, c’è un’intercapedine di realtà per cui si può dire dell’Ucraina che sia una terra da sogno, anche di questi tempi. Ad esempio, permette la fecondazione assistita senza limiti di età e realizza desideri incredibili.
Non c’è dubbio che un bravo paroliere saprebbe fare l’acrobazia retorica di associare il lieto evento di mamma Flavia alla tragicità della guerra. Qualcosa tipo: dove sovrabbonda la morte, il progresso scientifico sparge a piene mani la speranza della vita. Con i dovuti compensi, sia chiaro. Resta il fatto che un bimbo è nato, la cronaca c’informa che il figlio di Flavia è venuto alla luce con un parto cesareo d’urgenza, in anticipo di sette settimane. Prematuro, o forse impaziente. Come se avesse fretta di conoscere la sua mamma, come se si rendesse conto di arrivare oltre un tempo massimo. È in ballo un rapporto in cui il tempo, evidentemente, è un fattore rilevante e non a scopo di record.
via tempi.it
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Topic: Ale , ritocchi e capelli 😇
dopo le foto della sfilata sui social molti hanno fatto ancora supposizioni sui presunti ritocchi di Ale. Io non ho nulla contro la chirurgia, magari non ha fatto nulla, magari sì.. fatto sta che è bono bono. Punto.
Unico dubbio che ho mai avuto su qualche operazione è stato quando un inverno per un po’ aveva nascosto i capelli… in quel caso effettivamente avevo pensato al trapianto 😅 in effetti dopo li ha portati lunghi e ora li trovo davvero bellissimi 🫠
No è che ormai la gente si è convinta che si sia rifatto perchè qualcuno che non comprende bene come barba/capelli/trucco/luci possano modificarti il volto l'ha detto e tutti a seguire come le pecore. Per cui ormai questa questione verrà sollevata di continuo. Non credo assolutamente abbia fatto alcun ritocco perchè il suo volto è sempre lo stesso, ha 30 anni e la genetica dalla sua. O come l'hai messa tu, è bono. Non credo neanche avesse bisogno di un trapianto perchè ho sempre pensato che avesse moltissimi capelli, lo si notava anche quando li portava corti, ma che si fosse pentito di averli rasati completamente e per quello finchè non son ricresciuti li ha tenuti coperti (gli era successo anche ai tempi di Dorado di pentirsene) (l'ha fatto pure Damiano poco dopo LOL). Ma è un dubbio legittimo! In ogni caso son davvero belli adesso, speriamo non faccia qualche altra follia 😅
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“Quando mi sono separata da lui avevo 50 anni. Ci sono stati tanti corteggiatori ma la libertà non ha prezzo e una volta che la si assapora è difficile farsi condizionare di nuovo. E poi quando si hanno tanti amici, figli e nipoti la vita è già piena e ricca”. E sul rapporto con Jolanda, la mamma di Al Bano, evidenzia: “All’inizio era un po’ diffidente, poi con l’arrivo dei figli mi ha aiutata tantissimo e alla fine ci siamo molto affezionate. È stata come una mamma per me, ci volevamo molto bene”.
"La chirurgia estetica non ha senso"
“Non ne capisco il senso. Un momento ci siamo e il momento dopo potremmo non esserci più. I continui ritocchi non ti migliorano come persona. A cosa serve la pelle liscia alla mia età? A 70 anni non ci sono più misteri, sono così”.
Romina Power
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Amo i bambini e amo i vecchi di cui faccio indomitamente parte. Sono tutti quelli che ci sono in mezzo che mi lasciano sbigottita. Pochissimi sanno essere vecchi. È un talento anche quello. E ce n’è così poco in giro. La dignità di una senilità nei tratti somatici e nei modi si sta perdendo inesorabilmente. E ripeto: pochissimi sanno essere vecchi e ancora meno sono quei pochi che, per pudore, non esprimono la reale gioia di vivere che ogni mattina li sorprende. Fortunati mortali. Sono quelli che sanno chi sono e si comportano, si vestono e agiscono secondo biologia, disdegnando i ritocchi alla faccia e all’anima.

Mina Mazzini
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Fosse stato davvero visto, "christo", era solo un uomo e facente parte della setta degli zeloti: gruppo ebraico ortodosso estremista, violento, considerato dai romani al pari dei talebani odierni, poiché commetteva atti terroristici (altro che "amore per il prossimo"). I primi cristiani non consideravano gesù una divinità: è stato Paolo da Tarso ad introdurre elementi magici nella figura di questo mito - mito al pari di quelli omerici. Sono innumerevoli i ritocchi fatti dalla Chiesa a riguardo.
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"La vera conquista sociale degli ultimi tre anni sono i ritocchi delle foto con Photoshop."
Cit. Me
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La casa è stata completamente ristrutturata. Pavimenti, pareti, libreria, tutto.. Mancano giusto due piccoli ritocchi alle pareti. La proprietaria è felice. E anch’io.
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Punturine
Sono giorni che nei trends di Google compariva "bob sinclar botox". Credevo fosse il titolo dell'ultimo disco del Dj francese. Invece ho scoperto che è una vicenda direi emblematica dei tempi correnti, efficace esempio dei rapporti comunicativi contemporanei.
Riassumo brevemente: nelle scorse settimane, sono state diffuse delle immagini di Sinclar con il volto vistosamente "diverso", dando l'impressione che avesse subito dei ritocchi estetici. Erano foto che avevano tuta l'aria di essere scatti rubati da sito di gossip. La notizia rimbalzando un po' ovunque era spesso accompagnata da commenti il cui tenore è facilmente intuibile, spesso al livello di quello della donna che gridando "scimmia" alla giocatrice nera della squadra di basket della scuola dove va anche sua figlia, era convinta di non ferire la giocatrice in questione.
Ma ecco il colpo di genio: sulle proprie pagine, Sinclar ha postato un video rivelatore dove, "ritornato" normale, ha mostrato come il volto modificato di quelle foto non sia stato altro che una trucco cinematografico, una maschera che abilissime truccatrici gli hanno applicato per farlo sembrare, è proprio il caso di scriverlo, rifatto.
Eppure, come è ormai ovvio, c'è chi non crede allo svelamento, ed è convinto che Sinclar abbia fatto davvero uso di ritocchi estetici, superando di slancio il confine tra il verosimile, cioè che un personaggio dello spettacolo si rivolga alla chirurgia estetica, e il vero, cioè che abbia spiegato che era una geniale trovata promozionale.
Siamo in errore quando crediamo di essere nel vero e viceversa. La via dell’assurdo è la sola praticabile. Thomas Bernhard
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Beautiful Tomorrow Joseph Klibansky
a cura di Demetrio Paparoni, Luca Berta, Francesca Giubilei
Skira, Milano 2016, 96 pagine, 24x28,5cm, ISBN 978-38 572 32201
euro 30,00
email if you want to buy [email protected]
Mostra Palazzo Franchetti, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti Venezia 27 marzo - 1 maggio 2016
Pubblicata in occasione della prima mostra personale in Italia del giovane artista Joseph Klibansky, la monografia presenta una selezione di opere che offrono una spregiudicata narrazione del percorso creativo di uno dei più interessanti giovani artisti della scena olandese contemporanea.
Un astronauta di sette metri atterrato in bilico su una sedia lungo la sponda del Canal Grande. Un gorilla accigliato che suona una trombetta da party nel salone di un palazzo nobile. La giungla che cresce tra i broccati di seta e rivela una piccola scultura dorata. I lavori fotopittorici di Klibansky, che sovrappongono paesaggi urbani familiari ad ambienti naturali remoti vengono esposti assieme ad irriverenti e poetiche sculture in resina, bronzo, oro."Klibansky" - scrivono in catalogo Luca Berta e Francesca Giubilei - "metabolizza la realtà precostituita dai nuovi media e ci restituisce una vita oltre la superficie, proiettando simboli del presente multiculturale e consumistico nella dimensione dilatata e sorprendentemente innocente delle sue opere." L'uso delle nuove tecnologie è sicuramente un elemento caratterizzante la sua produzione. Le opere bidimensionali sono frutto della sovrapposizione di centinaia di fotografie sulle quali poi l'artista interviene con ritocchi in acrilico su carta di cotone e resina liquida per la finitura.Le sculture invece, generalmente fusioni in bronzo o resina, sono realizzate ricorrendo alla stampa e scansione 3D. Anche in questo caso però l'intervento umano è fondamentale, la lucidatura o dipintura finale vengono sempre realizzate dall'artista, che con questa scelta ribadisce il suo interesse per la commistione tra vecchio e nuovo, tra alta tecnologia e artigianato.
18/05/24
#Joseph Klibansky#art exhibition catalogue#Palazzo Franchetti Venezia 2016#scena artistica olandese contemporanea#art books#fashionbooksmilano
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retroscena di sanremo spillati da carlo conti nel podcast ‘una tv tutta d’oro’:
- nel 2015 il volo aveva presentato varie canzoni che a conti non piacevano, “grande amore” era presentata da una coppia di tenori candidati alle nuove proposte uno dei quali era però troppo vecchio per la categoria. la canzone fu trasferita al volo coi dovuti ritocchi
- “occidentali’s karma” prevedeva un alè alè alè, conti suggerì fosse più incisiva con un alè solo
- paola turci aveva proposto una canzone in romanesco ma conti preferì “fatti bella per te”
- nel 2016 conti rinfoltì il team di conduttori perché l’edizione gli sembrava più debole della precedente dal punto di vista musicale quindi volle puntare di più sullo spettacolo di contorno
- l’edizione fu poi vinta dagli stadio che avevano già proposto la canzone l’anno prima ma nel 2016 migliorarono l’arrangiamento
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Ci sono momenti in cui mi estraneo completamente, mi stanno parlando e io guardo il vuoto
- «Cosa stai pensando?»
Secondo te? A lui, a noi, a flashback e risate passate che ora pungono gli occhi e fanno scendere lacrime. Chissà cosa sta facendo in questo momento ah sicuramente sta dando gli ultimi ritocchi al suo libro, chissà se si ritrova anche lui a pensare a me ogni tanto a pensare "Oh ho finito anche questa correzione ora la mando a lei per un parere... Ah no è vero non posso più, non posso più sentirla" e a quel punto un vuoto si apre dentro per qualche istante come succede a me per poi scrollarsi di dosso questa sensazione e ripetersi devo andare avanti stringendo i pugni o i denti come sto facendo io in quei momenti.
- «Lo sai»
- Mi ritrovo a fare sogni ad occhi aperti legati alla realtà "magari questo addio è legato solo alla chat, magari se un giorno ci rincontreremo dal vivo anche lui mi verrà incontro stringendomi forte come farei io" mi ritrovo a pensare, per poi sgridarmi "smettila, non devi fare sogni ad occhi aperti... anche questa frase fa doppiamente male e noi sappiamo bene il perché". Ci sono parole, frasi, musiche, oggetti e gesti che appena li pronuncio, li sento pronunciare, li vedo penso a lui e sento un sussulto e lotto per non scoppiare in lacrime, ci devo riuscire, devo essere forte per me.
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#pensieri#ti penso#mi manchi#andare avanti#sono forte#flashback#va bene così#vita#mancanza
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