#ricerca ossessiva
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pensierodelgiornoblog · 7 months ago
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Se insegui qualcosa che non hai, non vedi ciò che hai...
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queerographies · 2 years ago
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[Sono normale?][Sarah Chaney]
La storia vertiginosa del concetto di "normale", e del suo infido contrario, fa aprire gli occhi su un'ossessione moderna che plasma la nostra vita quotidiana, spesso in modo subliminale e inatteso.
In passato il termine «normale» era raramente associato al comportamento umano, piuttosto veniva usato in matematica: «normali» erano gli angoli retti e i triangoli, non le persone. Ma a partire dagli anni trenta dell’Ottocento, la «scienza» della normalità prese il sopravvento in Europa: iniziarono a proliferare i test del quoziente intellettivo, questionari sul sesso, censimenti delle…
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valentina-lauricella · 4 months ago
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Un utente Facebook, sotto una bella poesia di Pavese, Mania di solitudine, scrive: "Sì, però Pavese ha qualcosa d'inquietante"; e invece un'utente (fate attenzione all'apostrofo) sottolinea: "Non sopporto come oggettifica la donna".
Io nel frattempo penso: "La sua umanità è ai confini dell'animalità,
è oscura, riposata in sé stessa
nonostante sia alla ricerca ossessiva della donna,
è sensuale, risiede nel senso carnale; egli
è un esponente emblematico dell'umanità atavica, nella quale si sono innestati un'eterogenea e ben assimilata cultura e un gusto letterario educato e finissimo.
Come nell'opera, anche nell'individuo si riscontrano il dissidio, il non risolto rapporto campagna-città, atavismo-civiltà. Pavese è monstrum archetipico: egli ci appare grande e imprendibile perché è l'incarnazione di un mito che risiede nell'inconscio pre-verbale. La totalità della sua figura è illuminata dal nobile sentimento di pietas per i sofferenti e le vittime, vivi e morti, vincitori e vinti. Questo sentimento non è d'accatto, non è forma culturale, ma sgorga da quello stesso serbatoio di istinti e intuizioni attivato dalla sensazione corporea primitiva.
Sto imparando a conoscerlo da un mese e mezzo e ne sono incantata, mesmerizzata."
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crazy-so-na-sega · 4 months ago
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Datemi una sequenza qualsivoglia e vi troverò una regola di qualche tipo cui la sequenza obbedisce. (Wittgenstein)
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(magari poi la regola sembra strana, ma è comunque una regola)
Poi si sa che l'effetto disordine viene amplificato dalla lunghezza della sequenza.
Gli studi di psicologia dimostrano che tendiamo a considerare intuitivamente 010110 più probabile di 000111 e suggeriscono che questo dipende dal fatto che 010110 sembra più simile all'immagine che ci facciamo di una sequenza disordinata. (E di nuovo si tratta di un'illusione: 010110 è altrettanto probabile di 000111).
Siamo ossessionati dall'ordine perché questo è il nostro modo di semplificare i dati, e in moltissimi casi questa semplificazione ci permette di tenere sotto controllo l'enorme flusso di informazioni che ci bombarda a ogni istante. D'altro canto, il meccanismo che ricerca un ordine è per così dire sempre acceso, anche quando non c'è nessun ordine da trovare.
Pensiamo a come funzionano bene le profezie di Celestino o di Nostradamus: troppo bene, col senno di poi, il che significa che qualcuno ha selezionato le cosiddette predizioni in modo da far tornare i conti.
Pensa alla ricerca ossessiva (e perfettamente inutile, come abbiamo visto) dei cosiddetti ritardi nel Lotto. Pensa al modo in cui riscriviamo la nostra vita mettendo in luce dei fatti che confermano l'immagine elegante che ci piace avere di noi stessi, dimenticando quelli che non ci fanno onore. Pensa all'idea che la storia si ripeta, che è anche una delle idee più ripetute della storia.
In tutti questi casi imponiamo un ordine a dei fatti di cui abbiamo invece ragione di pensare che siano ampiamente dominati dal caso. Credimi: la realtà, la vita, e la storia sono infinitamente più complesse delle immagini che ci pare di scorgere nella loro filigrana.
R.Casati A. Varzi Il disordine invisibile (Semplicità insormontabili)
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harshugs · 28 days ago
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Quindi hai trovato lavoro, brava
si dopo un mese e mezzo di ricerca ossessiva si hahahah
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vecchiorovere · 3 months ago
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La felicità
La vita ci insegna che quando siamo felici ne siamo inconsapevoli ma sappiamo quando siamo infelici. Ogni uomo è alla ricerca della felicità, dello stato in cui il nostro spirito è appagato senza che sia necessario altro per aumentare la sensazione di grazia che lo pervade. Ma la felicità è fuggevole, e quando ne avvertiamo la presenza viviamo la precarietà della sua durata come se camminassimo su un filo tagliente di rasoio, come se dovessimo spingere i nostri passi su una lastra sottile di ghiaccio, pronta a creparsi all’improvviso. È allora meglio non cercarla in maniera ossessiva, perché, raggiunta, potremmo perderla in un solo istante. Questa è la natura fragile della felicità, anche di quella che si ha nelle piccole cose: passa velocemente dopo avere illuminato il cuore di chi è triste o disperato, disperato come il pianto del bambino che giocando con un pallone lo perde tra le case, perdendo anche la felicità del gioco.
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anchesetuttinoino · 5 months ago
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La follia della sicurezza ha raggiunto il culmine a Motta Visconti (MI): autovelox sulle ciclopedonali!
Questo delirio pretestuosamente securitario sta trasformando le nostre città da luoghi di incontro, di scambio e di vita in ambienti asettici, dove la paura di essere puniti la fà da padrone.
La ricerca ossessiva di una sicurezza assoluta (cosa di per sé impossibile e nemmeno auspicabile) ci sta costringendo a vivere in un mondo sterile, inibendo la nostra spontaneità e vitalità. Eppure, la sicurezza non è soltanto "assenza di rischio", ma è anche libertà di scegliere, di sbagliare ed eventualmente di imparare dai propri errori. 
La vita è fatta di imprevisti, di sbagli, di momenti di gioia e di spensieratezza ed è esattamente questo che la rende degna di essere vissuta. Non permettiamo a nessuno di rubarcela.
Giacomo Del Pio Luogo
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carmenvicinanza · 2 years ago
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Alejandra Pizarnik
https://www.unadonnalgiorno.it/alejandra-pizarnik/
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Credo che nelle mie poesie ci siano parole che ripeto incessantemente, senza tregua, senza pietà: quelle dell’infanzia, quelle delle paure, quelle della morte, quelle della notte, dei corpi. Scrivere una poesia è riparare la ferita fondamentale, lo squarcio.
Alejandra Pizarnik, poeta e traduttrice, è stata una delle voci più intense e originali del Novecento argentino.
Chiusa in articolati labirinti, coraggiosa nel delirio, accesa, ha vissuto senza sostegni, consegnandosi cruenta, fino a soccomberne, scrivendo fino all’ultimo istante. Ha tentato di placare, attraverso una passione ossessiva per la lettura e la scrittura, un vuoto interiore, fatto di inquietudine e disagio.
Bisessuale, dipendente dai farmaci, ha incarnato lo spirito libero, vissuto e sentito senza filtri, vulnerabile soprattutto di fronte a se stessa.
La poesia ha rappresentato, per lei, la vita negata. La sua ricerca di “perfezione poetica” era in contrasto con ciò che viveva, perennemente incompiuto.
Nata a Buenos Aires, in Argentina, il 29 aprile 1936, in una famiglia di ebrei russi, durante l’infanzia ha sofferto di parecchi disturbi fisici e un senso di inadeguatezza e estraneità che l’hanno portata a fare uso di anfetamine. La ricerca di identità è stata un’importante causa del suo complesso e disperato approccio all’esistenza che l’ha accompagnata per tutta la vita.
Ha studiato Lettere e Filosofia e, in seguito, Pittura con Juan Battle Planas.
Ha vissuto a Parigi dal 1960 al 1964, dove ha studiato storia delle religioni alla Sorbonne e lavorato per alcune case editrici e collaborato con diverse riviste letterarie.
I suoi primi maestri sono stati gli esponenti del surrealismo, sebbene avesse anche una notevole fascinazione per l’esistenzialismo e la psicoanalisi.
Ha tradotto autori come Antonin Artaud, Aimé Césaire, Yves Bonnefoy e altri.
La Ville Lumière è stata un rifugio letterario ed emotivo, il luogo dove ha conosciuto importanti intellettuali come Simone de Beauvoir, Georges Bataille, Italo Calvino, Ivonne Bordelois e il poeta messicano Octavio Paz, che scrisse il prologo ad Árbol de Diana, la sua quarta raccolta di poesie.
Nel 1962 ha conosciuto la poetessa italiana Cristina Campo, per cui provava una profonda attrazione e con cui si è scambiata poesie e lettere fino al 1970. A lei ha dedicato la poesia Anelli di cenere.
Il rientro in Argentina produsse i suoi principali testi quali I lavori e le notti, Estrazione della pietra della pazzia e L’inferno musicale.
La sua unica opera in prosa è stata La contessa crudele (o sanguinaria), del 1969. Un’inquietante profezia dello sterminio che, di lì a poco, ha violentato la gioventù del suo paese e fatto scempio della sua innocenza.
Nello stesso anno è stata a New York per ricevere la borsa di studi Guggenheim, tornandone frastornata dalla “ferocia insostenibile” della città. Dopo due anni ha vinto anche la borsa di studio Fulbright.
Per un periodo ha vissuto con la sua compagna, la fotografa Martha Isabel Moia.
Dopo un altro breve e deludente soggiorno in Francia, è tornata in Argentina, dove è iniziato un processo di chiusura e disgregazione, acuito dalla dipendenza dai farmaci e culminato in due tentativi di suicidio e un lungo internamento in una clinica psichiatrica.
È morta a Buenos Aires il 25 settembre 1972, dopo aver ingerito cinquanta pastiglie di barbiturici, mentre era in permesso dalla clinica. Aveva 36 anni.
Dopo la sua morte, l’amico e scrittore argentino Julio Cortázar le ha dedicato la poesia Aquí Alejandra.
Negli anni, sono stati pubblicati i suoi diari e altre opere rimaste inedite, a testimonianza del fatto che non è mai stata dimenticata e che la sua scrittura è ancora oggi molto apprezzata e letta.
Se c’è una ragione per la quale scrivo, è perché qualcuno mi salvi da me stessa.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Sotto il Sole di Mezzanotte: Il Thriller Inquietante di Keigo Higashino tra Segreti, Vendetta e Misteri Irresoluti
Keigo Higashino ci trascina in un intricato caso di omicidio irrisolto, dove il tempo non attenua il mistero e la ricerca della verità si fa ancora più ossessiva.
Keigo Higashino ci trascina in un intricato caso di omicidio irrisolto, dove il tempo non attenua il mistero e la ricerca della verità si fa ancora più ossessiva. Sotto il Sole di Mezzanotte di Keigo Higashino è un thriller che esplora l’oscurità dell’animo umano e il potere del tempo nell’intensificare il mistero. Ambientato in Giappone, il romanzo si apre con l’omicidio di Yosuke Kirihara,…
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missmelancholya · 7 months ago
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...ho perso dysnomia e senza di lei c'è solo anedonia... L ho ignorata e maltrattata così tanto tempo che se n è andata via...Eleonora ha preso il sopravvento 🥺 una mamma ossessiva e anafettiva e un altra che fugge dalla vita imbottendosi di sedativi, Halga.
Le sorelle di sua mamma, Viridis e Dark Red sono totalmente "state cacciate". Eleonora è una despota, è quella che vuole sempre il controllo in modo maniacale, non si fida di nessuno, nessuno può fare le cose meglio di lei, nessuno può farle al posto suo.
Lunakya non ha neanche più voglia di recitare la sua parte.
Melancholya è stata chiusa nell'armadio e forse è morta soffocata.
Eterya cerca in ogni modo di dare fede a Eleonora ma lei non vuole ascoltare nessuno, non c'è tempo per la speranza, non ha senso credere in qualcosa che poi ci deluderà facendoci crollare tutte: non possiamo permettercelo, dice.
Eleonora, ha messo BH, la sorella adolescente di dysnomia in punizione in camera sua. Normalmente cercherebbe di scappare perché è una ribelle, ma l'ha convinta che arrabbiarsi è una perdita di tempo ed energie e anche lei si è rassegnata a stare rinchiusa.
Gli manca la sua sorellina.
Vedete?! In fondo a nessuna di me importa di dysnomia, nessuno sta andando a cercarla, lei è scappata e a nessuno importa.
La immagino nel bosco che corre come alice nel paese delle meraviglie... Forse sta facendo le sue esperienze... forse sta solo cercando di diventare grande, perché nella "nostra famiglia" non c'era più spazio per una bambina di 3 anni che continuava soltanto a piangere e cercare amore costantemente terrorizzata.
A differenza di Eleonora che non si fida di nessuno, lei si fidava troppo di tutti.
Magari ha accettato delle caramelle da qualche sconosciuto pensando avesse buon cuore come lei e dentro invece c'era il veleno ed è morta.
Qua nella nostra casa, non c'è più.
Il nostro corpo non la percepisce neanche. C'è solo il suo eco, il suo ricordo.
Eleonora DEVE prendere in mano la nostra vita.
Deve fare la patente, deve studiare, lavorare.
Non sopporta il contatto fisico. Non sopporta le persone. È una macchina. Un robot, un automa.
Ossessivamente perfezionista non riesce ad accettare che la perfezione esiste.
C'è una parte di me, che sente che tutti le mentono, che nessuno gli vuole veramente bene, non so quale sia. Eppure le persone mi dimostrano di esserci, sono io che non ci sono. È dysnomia che manca, è lei che se n è andata e glielo abbiamo permesso senza correrle dietro.
Lei era la nostra scintilla. Senza di lei ogni azione è fine a se stessa.
Halga - dissociazione, evitamento, sedativi, dipendenze.
Lunakya - recitazione, falsità, maschera.
Eleonora - iperazionalitá, perfezionismo, controllo.
Melancholya - anedonia.
Dark Red - stress, nervosismo, burn out.
Viridis - rassegnazione.
Eterya - mancata speranza, mancata connessione, rimasta senza "fede"...
Bh - sesso fine a se stesso, divertimento superficiale ed effimero, edonismo senza piacere. Ricerca del dolore per sentire almeno qualcosa.
Ti abbiamo trascurata, ti abbiamo lasciato andare via senza prenderci cura di te, ma senza di te noi non esistiamo veramente, siamo morte.
Dysnomia torna da noi. Scusaci. Scusaci tanto, è che dobbiamo sopravvivere in questo periodo pieno di doveri dove non c'è spazio per il gioco, la leggerezza e l'amore. Perdonaci lo abbiamo fatto per proteggerti a modo nostro.
Abbiamo cercato di proteggerti così tanto che non ti abbiamo lasciata libera. Non ci siamo fidate di te, quando eri l'unica cosa vera dentro di noi.
Non ci sono più sentimenti dentro questo corpo, solo emozioni caotiche altalenanti negative e circuiti in cortocircuito.
Salvaci.
Cerchiamo la salvezza all'esterno, in un dio una fede, o una persona da idealizzare per farti tornare, quando dovremmo solo venire a prenderti... E invece stiamo in casa a pulire lo sporco che abbiamo lasciato entrare, quello che ti ha fatta scappare.
Lo sporco degli altri, tutti quelli che sono entrati con le scarpe in casa nostra lasciando le impronte e se ne sono andati via senza dire nulla lasciando tutto in disordine.
E tutte noi siamo state zitte, mentre tu piangevi, e ti zittivamo perché "dovevi fare la brava bambina" senza fare rumore. Ti abbiamo fatta sentire in colpa perché ti lamentavi che gli altri incasinavano tutto. Ma avevi ragione. Non ti abbiamo creduta perché ci hanno convinto che "due impronte di fango cosa vuoi che siano" ma erano milioni.
Ci hanno detto che eri esagerata, che eri sbagliata, che il tuo sentire ci faceva solo del male.
Che piangere non sarebbe servito a nulla, e ora darei qualunque cosa per piangere.
Che dovevamo pulire lo sporco, non lasciarlo lì e prenderci cura di te..che era più importante non fare entrare più nessuno, così te ti sei sentita ancora più sola.
Mille estranei che entravano e mettevano tutto in scompiglio.
Nella mia casetta nel bosco.
Non puoi essere lontana, non puoi essere andata in città.
Avrai fatto amicizia con qualche animaletto, starai giocando a prendere il thè invisibile con gli scoiattoli. Ti fiderai del lupo e convincerai a non mangiarti. Perché il tuo cuore è sempre stato così puro da annientare la cattiveria. Eri speciale. E nessuno ti ha mai fatto sentire cosí.
Per noi lo sei, anche se non siamo riuscite a dimostrartelo nel tentativo di salvarci, anche se abbiamo permesso che per gli altri tu non fossi mai la cosa più importante.
Per noi lo sei.
E spero lo sarai anche per chi decideremo di fare entrare in casa nostra la prossima volta quando deciderai di tornare.
Se non sarà così, non lo faremo venire in casa.
Se vorrà solo visitarla per andarsene non gli daremo le chiavi... È che ora... La porta è rotta. Ci abbiamo messo i chiodi.
Casa nostra non è più nostra. E tu ti senti più a casa nel bosco con gli animali perché questo è diventato un posto pieno di caos messo in ordine solo all'apparenza.
La gente entra lo stesso, si autoinvita. Offre aiuto per riparare ciò che rompe, ma se non l'avesse rotto ci sarebbe un problema in meno.
Non ti biasimo che tu sia andata via.
Forse è giusto che tu per un po' stai nella foresta senza farti contaminare da questo sporco.
Noi stiamo cercando di pulire tutto per te e per chi entrerà senza scarpe in punta di piedi senza rompere nulla e SENZA ANDARE VIA.
Se non lo troveremo, resta libera nel bosco.
Gioca, si leggera, divertiti... Ti rincontreremo quando saremo morte. SOGNA.
Non smettere mai di sognare. Noi non possiamo farlo.
Noi siamo adulte. Non c'è spazio per queste cose nel mondo degli adulti.
Magari ti faremo una casa sull'albero un giorno. E verremmo a trovarti e a giocare con te.
Vivrai sempre dentro di noi, anche se forse non c'è più spazio per te all'esterno: nel mondo grigio.
Resta nel tuo mondo di arcobaleni glitter rosa e unicorni perché fuori purtroppo ti faresti solo del male. Ogni volta che vedremo una di queste cose penseremmo a te e ti verremmo a trovare.
Scusa se non ti facciamo uscire nel nostro mondo adesso, ma il mondo ti prende e ti mastica senza fregarsene del tuo buon cuore. È così. Ti dice di essere efficente e non felice.
E tu esisti per brillare giocare e amare. Ma la vita è un gioco che non ti piacerebbe.
È un gioco che non ha veramente delle regole, perché ogni regola può essere manipolata a vantaggio e discapito personale altrui, non c'è giustizia perché la gente si comporterà male e non verrà punita, non c'è empatia ogni gesto è un enorme gigantesco opportunismo che rispecchia gli altri. È un gioco macabro terribile e crudele: è questa la realtà.
La realtà è mostruosa e terrificante. Non c'è buono o cattivo, ci sono solo persone che scelgono di pensare a loro stesse, che si dimenticano delle "dysnomia" e le abbandonano per sempre. Che preferiscono i soldi e il potere e la fama all'amore. Che per raggiungere i loro obbiettivi effimeri rinuncerebbero per sempre a parti di loro stessi.
Non ci sono adulti felici, ma tanti bambini persi come te. Quindi resta nel tuo mondo, non perderlo MAI. Non diventare come loro. Non contaminarti. Resta arcobaleno. Non diventare grigia. Va via da questa casa che è stata contaminata.
Trova il tuo posto in quella foresta di incanti e sogni. E aspettaci che verremmo a trovarti senza portarti lo sporco del mondo di fuori.
Nel mondo reale c'è più funzione che nel mondo dove vivi tu. So che può sembrarti un paradosso. Qui tutti recitano parti, mentre tu sei vera. Tu hai quella magia che trasforma davvero un cavallo in un unicorno, una macchia in un disegno, un peluche in un animale antropomorfo parlante. La fantasia è reale. Qua invece è una "mascherata tragicomica" la gente finge pure con sé stessa costantemente pur di non alterare la propria percezione di realtà che si sono creati per convincersi che ciò che fanno sia giusto. So che odi ciò ed è giusto che tu non ne faccia parte. Anche noi fingiamo, anche noi recitiamo la nostra parte, tu no. Tu sei pura, sei incontaminata. Sei libera, vera, magica. Noi ti vogliamo bene e ci fidiamo di te. Abbiamo capito perché sei "andata via" e verremmo a giocare a nascondino e a "strega mangia colori" con te. Ma tu resta li dove tutto è colorato, dove tutto non è ancora grigio. Vivi dentro di noi nel tuo gigantesco spazio al di fuori della nostra casa piena di sporco. Nella natura, nella verità, vicino al ruscello dove si sentono ancora cantare gli uccellini, dove si vedono le piante crescere, dove la natura sboccia, gli animali corrono liberi, dove non c'è inquinamento, dove si è ancora tutti connessi davvero con la vita, con il mondo, con se stessi, con la natura.
Fuori è tutto artificiale. È tutto un grattacielo. È tutto una prigione. È pieno di smog, l'aria è rarefatta, la natura muore, gli animali vengono uccisi senza pietà, il denaro e il potere sono le uniche cose che mandano avanti questo mondo. La realtà qua non è un sogno, ma un film horror senza un bel finale.
Non facciamo tutto questo per cattiveria, non c'è buono e cattivo, è che nel tuo mondo il tempo scorre lento, qua è tutto frenetico. La gente deve lavorare per sopravvivere e si dimentica di vivere cercando piaceri nelle cose effimere come il potere e il denaro, ma la verità è che si sono tutti persi, non perderti anche tu.
Qua cercano tutti di stare meglio a modo loro, cercano di credere di fare la cosa giusta. Ma sono tutti abituati a questo mondo infelice che crescendo si dimenticano il piacere dell'ingenuità. Qua molti hanno paura. La paura in realtà regna sovrana. Pensano che con il controllo la paura andrà via, ma il controllo è solo una stupida illusione. La libertà è l'unica salvezza. Il controllo rende schiavi, degli altri e di se stessi. Qua cercano tutti di sopravvivere, sbranando senza scrupoli chi hanno di fronte pur di salvarsi la pelle.
Sarebbe una bella utopia un mondo dove TUTTI potremmo essere liberi di essere noi stessi e non dovremmo più proteggerci da niente o da nessuno. Ma non è questo il mondo che esiste ora. Quindi vivi nel tuo, non uscire, non sporcarti, ama e sogna e osserva incuriosita questi pagliacci tristi recitare i loro copioni... sogna anche per chi ha smesso di farlo o non è più in grado perché si è dimenticato come si fa rincorrendo cose che pensava lo rendessero felice.
Vivi anche per noi.
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ballata · 10 months ago
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In internet manifestimo il sogno d'una conoscenza universale. Tuttavia, la quantità di risorse di cui disponiamo �� tale che il sogno di conoscenza s’infrange contro ogni idea di decifrazione. Poichè è impossibile conoscere tutto. Come il talmudista (talmud significa ‘studio’) chiosa e rovista le prescrizioni della Torah fino a renderle inapplicabili, così lo studioso rimugina e sbriciola le sue possibilità di ricerca una dopo l’altra, infinitamente.Per l’internauta ( mi riferisco in primis a me) la ricerca non può trovare conclusione, poiché la quantità di materiale accumulabile oltrepassa la possibilità di rimuginarlo interamente. La conoscenza si mantiene oscura nonostante la facilità d’accesso; e proprio per via di questa facilità, siamo spinti a non abbandonare la ricerca ossessiva, di pagina in pagina, di link in link. Google, Internet Archive, Wikipedia fanno risorgere il fantasma dell’antico ermetismo, l’immensa raccolta di testi della sapienza occulta, di immagini mnemoniche, di simboli e di pratiche magiche miranti a padroneggiare tutto lo scibile. Ma cosa smarriamo in questa ricerca ossessiva, Cosa ci viene tolto? I movimenti, le carni, i sapori, gli odori, cancellati dal monoteismo di un solo mondo comunicativo lontano dai nostri sensi. Siamo diventati tutti tuttologi, senza capire ancora che Internet non è monolitico; è invece multiplo, diversificato, frammentato, contraddittorio, tutto nello stesso tempo e se non lo avessimo continuamente davanti agli occhi sapremmo rispondere a mala pena ad un decimo delle domande poste. Futuro o Inganno?
#liberopensiero #robertonicolettiballatibonaffini #web #esoterico #knowledge #mind #mindset #conoscenza #internet
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pensierodelgiornoblog · 8 months ago
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“Gli uomini coltivano 5000 rose nello stesso giardino… e non trovano quello che cercano… e tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua. Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore!”
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oubliettederien · 11 months ago
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In quest’epoca, in cui le stories durano 10 secondi e la concentrazione pure, sembra che ci sia la necessità aggressiva di essere ricordati. Non è importante per cosa, è importante il “chi” e come esso appare.
La promozione dell’individualismo, più che l’individualismo in sé, è ciò che più interessa al singolo. Quindi è essenziale raggiungere la perfezione esteriore, ma anche e soprattutto l’assunzione di un atteggiamento forte e fragile al punto giusto, per destare sentimenti sia di empatia sia di ammirazione e invidia.
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oubliettemagazine · 11 months ago
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La ricerca ossessiva della perfezione, ovvero la necessità di postare
Il Festival di Sanremo, criticato da molti ma seguito da altrettanti, si è trasformato nella vetrina italiana per la promozione delle tendenze sociali e social. Ricerca della perfezione nei social network In particolare, si evince la ricerca forsennata della perfezione, che nasconde dietro di sé il bisogno impellente di essere notati. In quest’epoca, in cui le stories durano 10 secondi e la…
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crazy-so-na-sega · 5 months ago
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Difficile dire dove e quando abbia avuto inizio quella lunga marcia dell'estraneità egoistica ed egocentrica verso la sua attuale egemonia (intesa, per citare Luciano Gallino, come "potere esercitato con il consenso di coloro che vi sono sottoposti). Forse già nel 1947 - subito dopo la fine della prima ondata di "peste nera" - come scrive lo stesso Gallino, sulle pendici di "una montagnola svizzera", il Mont Pèlerin, dove un gruppetto di economisti allora relativamente controcorrente (Friedrich von Hayek, Milton Friedman, Maurice Allais...) aveva fondato la Mont Pèlerin Society (Mps), un think tank votato all'affermazione di un credo assoluto incentrato sulla minimizzazione dell'intervento dello Stato, sulla piena libertà di circolazione dei capitali e soprattutto su un individualismo atomistico e assoluto che riduce l'uomo a mero soggetto economico e ne cancella il legame sociale in nome della competitività per l'utile (tutte cose che sul piano storico, ma non necessariamente logico, si collocherebbero agli antipodi rispetto ai totalitarismi novecenteschi). O forse nel 1987 quando Margaret Thatcher, sintetizzando quel dogma, proclamò che la società non esiste, esistono solo gli individui (There is no such thing as society. There are individual men and women) e disvelò ufficialmente e pubblicamente il nuovo statuto del mondo entrato ormai compiutamente nell'epoca della finanziarizzazione: di quella forma estrema e probabilmente terminale del capitalismo in cui - è ancora Galliano - domina la "ricerca ossessiva di sempre nuovi campi della vita sociale, dell'esistenza umana e della natura da trasformare il più rapidamente possibile in denaro.
-Marco Revelli (Umano Inumano Postumano)
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dilebe06 · 1 year ago
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Three Body
alla fine rimarranno solo gli insetti
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Questo drama andrebbe visto a prescindere. Che sia bello, brutto, lento, complicato, un genere che non piace...non importa. Le tematiche e le riflessioni che porta in scena infatti, sono temi essenziali per tutti.
Premessa: questa serie è la versione drama della popolarissima saga dei tre libri Il Problema Dei Tre Corpi, salito alla ribalta per via della sua citazione nientepopodimeno da parte di Barak Obama. Libro così famoso che nel 2024 uscirà anche la versione occidentale fatta da quei due fenomeni di D&D. Ma di questo parlerò dopo.
Intanto questa serie da 30 episodi dovrebbe riguardare il primo libro dei tre.
Devo essere onesta. Quando ho iniziato la serie non avevo idea nè della trama generale del libro nè che ci fosse un libro! Essendo il drama bello complesso, sono andata a cercare info sul web e lì ho scoperto tutta la vicenda. E' stata una rivelazione che sì mi ha dato qualche spoiler ma che mi ha aiutato un po' nella comprensione della serie.
Anche perché la trama su mydramalist è volutamente vaga:
Un esperto di nanomateriali vede un misterioso conto alla rovescia sovrapposto nel suo campo visivo e si ritrova sotto indagine militare. Per svelare il mistero, entra nel gioco VR "Three-Body" sviluppato da un'organizzazione segreta ETO e scopre la verità dietro la morte di dozzine di scienziati e una tragedia dei tempi della Rivoluzione Culturale. ~~ Adattato dal romanzo "Il problema dei tre corpi" (三体) di Liu Ci Xin (刘慈欣).
la cosa più vaga che io abbia mai letto
PS: ci saranno spoiler su tutta la prima stagione !!!!!! Spoiler come se piovessero insetti
Purtroppo dal sunto qua sopra si evince poco la grande portata della serie. Letto così pare che ci sia uno scienziato vittima di fenomeni paranormali, un gioco VR sviluppato da un organizzazione segreta, degli scienziati morti e un mistero vecchio di anni e anni che torna prepotente in scena. E non si capisce come tutta sta roba messa assieme possa avere un senso.
Questa domanda me la sono fatta per gran parte della serie, essendo Three Body fatto a mo' di puzzle:
nel senso che ti danno 10.000 pezzi tutti sparsi che tu piano piano metti assieme. Questi due stanno in fondo a sinistra. Questi tre vanno insieme e probabilmente sono la parte alta del puzzle....ecc..ecc.. La difficoltà non è tanto nel mettere assieme i pezzi ma nel completare il puzzle non sapendo quale immagine finale dovrebbe venire fuori.
Il non sapere dove stesse andando a parare la storia, il senso di incertezza ha pervaso molti miei episodi, nel domandarmi perché stessimo vedendo certe scene o incontrando certi personaggi.
Ma tranquillizzo gli animi: tutto ha un senso alla fine.
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Il senso della storia è davvero bello è interessante:
al di là della narrazione - che ho trovato a tratti lentissima e piena di immagini che si potevano benissimo tagliare - sono i concetti di fondo ad avermi affascinato:
Poiché la razza umana ha fallito ed ha distrutto e sta distruggendo la Terra con l'inquinamento e l'indifferenza, poiché la scienza terrestre ha difficoltà a progredire, poiché l'uomo è per sua natura fallace e dedito alla malvagità poiché la situazione può solo peggiorare...cosa si può fare?
Farci "salvare" dai Trisolariani - come sostengono i Redenzionisti - è la soluzione?
davvero questa razza aliena con una tecnologia mille volte più avanzata di quella terrestre può salvare la Terra? E a quale prezzo? Quello dello sterminio della razza umana come sostengono gli Avventisti?
La storia di Evans ad esempio è lampante di tutto ciò: figlio di un petroliere potrebbe stare a casa con i soldi di papà e farsi la bella vita. Ma la vista del petrolio sulle spiagge, degli animali morti avvelenati dal liquido nero, colpisce il giovane così tanto che decide di diventare un ambienalista.
Crescendo, pianta alberi in tutto il mondo alla ricerca ossessiva di salvare animali in via d'estinzione. Di salvare il pianeta. Un lavoro immane e che purtroppo si scontra con la realtà: per ogni albero piantato, 10 alberi vengono abbattuti per far posto ad edifici o strade.
La sua disperazione è reale.
Evans sostiene che la razza umana sia malvagia e irresponsabile, incurante del mondo attorno a se e che meriti la morte per questo.
I redenzionisti invece, sostengono che anche se la razza umana ha sbagliato, si può sempre salvare, grazie alla guida di un intelligenza superiore.
Dovunque sia la ragione, è innegabile il fascino degli argomenti portati dalla serie: l'ambientalismo, il progresso, la scienza a scapito della Natura, l'animo umano... ed è lampante - ed è questo che mi è piaciuto e trovo il motivo principale per vedere la serie - domandarsi dove stia andando l'uomo. Quale futuro per la Terra?
Sono argomenti su cui si potrebbe discutere per anni e sicuramente con persone molto più esperte di me.
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C'è poi la figura cardine del Comandante che ha dato inizio a tutto. Su di lei si potrebbe parlarne per ore ma due cose voglio dire:
che sono rimasta sorpresa da come abbia dato per scontato che i trisolariani siano migliori degli esseri umani, basandosi sul fatto che sono più avanzati tecnologicamente di noi, senza nessuna evidenza scientifica a supporto di questa tesi e senza sapere NULLA di loro.
Per dire, anche noi siamo più avanzati tecnologicamente delle scimmie ma come si evince dalla serie, mica siamo migliori.
E 2, il suo personaggio sia nel passato sia nel presente, mi ha messo addosso una depressione assurda. Ora, io comprendo che abbia avuto una vita difficile, in anni complicati. Ma penso di averla vista sorridere due volte in 30 episodi. Sempre triste, sempre seria, sempre con quell'espressione di sconforto e d'offesa, come se il mondo ce l'avesse con lei. Talmente anaffettiva e complessata che manco la morte del marito e della figlia la scuote emotivamente.
Poi oh, io odio le persone che hanno avuto vite difficili e la fanno pagare agli altri come se fossero giustificarti nel farlo perché hanno sofferto.
Fortunatamente in tutta questa depressione, qualche gioia c'è.
L'agente Shi e Wang Miao mi regalano una delle bromance migliori di questi ultimi tempi. Li ho adorati, sia in singolo sia in coppia.
Ho amato come Wang Miao inizialmente titubante con il il poliziotto si sia poi aperto e appoggiato a Shi ogni qual volta ne aveva bisogno. Ed ho amato come Shi avesse compreso le difficoltà di Wang Miao e lo sostenesse, incoraggiandolo sempre.
L'ottimismo, la combattività e la spontaneità di Shi sono una manna dal cielo per Wang ed anche per noi: perché mentre l'umanità fa i conti con degli alieni che ci danno degli "insetti" per umiliarci, Shi ci ricorda che non importa quando l'uomo si sia ingegnato per eliminare le cavallette ad esempio. Esse sono sempre tornate. Perché gli "insetti" erediteranno la Terra.
Tutti e due hanno dei caratteri molto diversi ma è insieme che danno il meglio di loro.
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Ultimo appunto lo voglio lasciare per tutta la parte scientifica.
Chissà se aver visto questa serie mi darà autonomamente la sufficenza per l'esame di Fisica all'università. Ma dovrebbe. Dovrebbe perché ho una conoscenza prettamente umanistica per lo più e trovarmi ad affrontare Fisica, Matematica, Astrofisica a tali livelli dovrebbe consentirmi almeno la laurea.
La serie è infatti zeppa di termini e spiegazioni scientifiche - che certe volte prendono l' intera puntata - di non facilissima comprensione. Diciamo che il senso generale si capisce ma guai a chiedermi di ripeterlo in termini corretti perché mai potrò!
Ad esempio, ho capito che il sole è un "antenna* che riflette nello spazio il messaggio che il Comandante lancia verso i trisolariani ma da qui a spiegare come questo accade, avrei seria difficoltà.
Come difficile, ma meno, sono tutte le parti filosofiche e metafisiche fino a sfiorare l'empirismo che Three Body mette in scena. Riflessioni bellissime e molto interessanti ma che contribuiscono a rendere la serie "pesante" e quasi "saggistica".
Detto tutto ciò, non mi rimangono quanto detto all inizio del commento: questa serie andrebbe vista a prescindere, dati tutti gli spunti di riflessione che mostra ed anche perché alla fine, è una bella serie.
Voto: 8
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Ed ora, il discorso D&D.
Concedetemi un po' di paura.
Se da una parte questo sceneggiatori si sono dimostrati in grado di portare su schermo l'opera di Martin seguendo i libri, dall' altra parte hanno dimostrato di non essere dei fan dell' introspezione e delle psicologie dei personaggi, preferendo colpi di scena a cazzo di cane, frettolosità e sciatteria una volta che si sono ritrovati senza libri da adattare.
Certo, il romanzo da cui prendere aspirazione c'è e dovrei stare tranquilla...ma non ci riesco molto.
Tanto più che manco il trailer mi ha tranquillizzato.
Se la versione cinese dura 30 episodi, la versione occidentale ne ha 8.
8.
Manco la metà.
Dal trailer ho visto scene epiche, cose al cardiopalma e imprecazioni tipicamente occidentali che mi hanno fatto solo salire gli occhi al cielo.
Se Wang Miao quando entra nel gioco del tre corpi rimane sorpreso e senza parole dalla maestosità di ciò che sta vedendo ma comunque è composto e serio, nella versione occidentale il buon vecchio Sam Tarly invece spara un divertito:-" cazzo"!
Sono cazzate, lo so.
Ma certificano in me quella paura di trasformare una storia di fantascienza ma con grandi domande filosofiche, morali ed etiche nell' ennesima baracconata americana. Quella con esplosioni, scene epiche , botte e colpi di scena che tanto piace allo spettatore medio, tagliando il più possibile quelle parti sì più noiose, ma che sono il cuore del pensiero umano, le riflessioni, gli spunti interessanti di dibattito più interessanti per me dell' intera serie.
Senza contare poi, la resa della parte ambientata durante la rivoluzione culturale in Cina, momento imprescindibili per capire il personaggio del comandante e del perché abbia fatto quello che ha fatto.
Ovviamente si vedrà anche questa versione occidentale. Anche solo per fare il confronto. 😂
Ma la paura rimane.
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