#ricerca della felicità
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ragazzoarcano · 2 years ago
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"Si ha sempre fretta di essere felici”
— Alexandre Dumas
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pensierodelgiornoblog · 4 months ago
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“La felicità a volte è nascosta nell’ignoto.” – Victor Hugo
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qualbuonvento · 6 months ago
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Perché sorridi nonnina?
Perché il lupo non mi ha ancora mangiata.
Lidia Ravera
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unacosatuttamia · 2 years ago
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Io non posso garantirvi che sarete felici. Un giorno sarete la lucina accesa, un giorno quella spenta, l'unica cosa davvero importante è che abbiate nostalgia della felicità. Solo cosí vi verrà voglia di cercarla.
“Il primo giorno della mia vita”
Paolo Genovese
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pier-carlo-universe · 12 days ago
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La Giostra di Silvia De Angelis: Un’Analisi Intensa sul Valore della Resilienza. Recensione di Alessandria today
La metafora della vita come una giostra in movimento tra sfide, alti e bassi, e la forza interiore necessaria per affrontare il viaggio.
La metafora della vita come una giostra in movimento tra sfide, alti e bassi, e la forza interiore necessaria per affrontare il viaggio. La Giostra di Silvia De Angelis è una riflessione profonda e poetica sulla vita, paragonata a una giostra che non smette mai di girare, portandoci attraverso momenti di felicità e periodi di difficoltà. L’autrice esplora il concetto di resilienza e ci invita a…
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parolerandagie · 6 months ago
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Molto più spesso di quanto ci piacerebbe pensare il tempo perso è tutta vita guadagnata.
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alberto--c · 1 year ago
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illsadboy · 10 months ago
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neottolemo · 2 years ago
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The Sunset Limited
L’incontro tra un aspirante suicida e un ex carcerato che discutono sul senso della vita davanti a un caffè. Con “The Sunset Limited” (USA 2011) Tommy Lee Jones firmò un film apparentemente semplice, ma che stimola la ricerca interiore e l’autocritica. Un tentato suicidio a New York.Un uomo di colore salva un bianco che si stava gettando sulle rotaie della metro, del Sunset Limited…
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bluehartsblog · 2 years ago
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"Vivila la felicità, che se pensi a cercarla l' hai già perduta"
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ggpost · 11 days ago
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Di tanto in tanto è bene fare una pausa nella nostra ricerca della felicità ed essere semplicemente felici..
- Guillaume Apollinaire
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ragazzoarcano · 2 years ago
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💫
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pensierodelgiornoblog · 3 months ago
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francesca-70 · 6 months ago
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Una forza e una generosità straordinarie sono il dono di ogni madre, e sono la base di quell’amore incondizionato che solo una madre sa offrire e che tutti dovremmo avere la possibilità di assaporare. Un vecchio proverbio napoletano recita: «Chi tene ‘a mamma, nun chiagne» (chi ha la mamma, non piange), ed è vero. Le madri sono scudo pronto a difenderci da ogni dolore, a volte persino esagerando.
La verità è che l’amore può tutto, che un sorriso, uno sguardo sincero, una carezza sono sorsi di eternità, che nel dolore la fiducia nel domani può soltanto diventare più grande.
Una terribile battaglia da combattere “un lungo addio”.. “un addio rubato..un addio mancato.. un addio finto”.
Perché tra di noi, mamma, non può esserci addio.
La mia persona più amata si dissolve lentamente in piccoli pezzi, ed è impossibile andare a ripescare quale sia stata l’ultima conversazione. Struggente ed emozionante, «il segreto della vita».
Tutto ruota intorno ai ricordi e alla memoria, al loro disperdersi e riemergere continuo e imprevedibile, trasportando tutti in una sorta di infinito presente. Una storia di cui non conosco né l’inizio né la fine, ma di cui ho vissuto e vivo intensamente ogni giorno con dolore, paura, rabbia, fatica, solitudine, curiosità, ostinazione. Facile perdersi in questo guazzabuglio di emozioni. Non so dire con precisione quando quel processo abbia avuto inizio. Sono stata incapace di cogliere i primi segnali quotidiani. E mi sono trovata direttamente a decidere quanti scatoloni avrebbero occupato i ricordi della mia infanzia e della mia adolescenza, riempiendoli ad una velocità molto superiore a quella delle mie emozioni, che mi soffocavano la gola. “Questo è il momento più difficile”, mi racconto ma intanto sto tatuando il mio cuore. In maniera indelebile.
Figlia unica di un genitore non autosufficiente, come la definisce la USL.
Il muro che ho dovuto attraversare per trovare il mio binario è fatto di rifiuto, disoriento.
Dovevo combattere con i fantasmi del mio passato, guardare negli occhi una persone che non mi riconosceva piu e specchiarmi nelle sue paure. Una micidiale danza di emozioni contrastanti: l’eterno presente senza ieri e senza domani il passato remoto improvvisamente prende vita catapultandoti in una dimensione surreale e spiazzante. Mi trito il cuore cercando di cogliere un’espressione diversa sul volto, un lampo negli occhi, un gesto, ma lei ė in un'altra dimensione e questo fa male. Come tenere tutto dentro.
Ecco come vedo, assisto e vivo questo lento perdersi. Un lento svanire. Spegnersi poco a poco, spettatore di questa surreale esibizione della vita. Dove il regista è il tempo e la trama è composta dalla memoria, dai ricordi, che a tratti riemergono da quel luogo fuori dallo spazio e dal tempo. Sono sempre lì. Sono sempre loro. Solo nascosti in qualche angolino. Basta aspettare il momento giusto... ed eccoli.
Un viaggio nei legami affettivi più forti, nelle nostre paure e nei nostri bisogni di amare, alla ricerca della felicità anche nelle situazioni apparentemente più avverse.
A 52 anni proprio non me lo aspettavo. Di figli ne avevo già uno, ormai grande, proiettato verso un futuro luminoso insieme alla famiglia che si era creato.
Ed io, invece, ecco che mi ritrovo, inaspettatamente, a dover fare i conti con la dolorosa esperienza di diventare “madre di mia madre", nel suo lento declino fisico e mentale.
Eppure il suo sguardo, di tanto in tanto, torna per un fugace momento (tanto fugace che, a volte mi chiedo se sia veramente successo) a fissarsi su di me, limpido e cosciente. Come se davvero fosse tornata a vederMi...tornata ad essere mia madre. Quella che si preoccupava per me. E si prendeva cura di me, sempre con un sorriso sulle labbra. Non so bene come spiegarmi. C’è da non trovare le parole quando hai a che fare con una persona che se ne sta andando lontano, sempre più, suo malgrado. C’è da augurarselo di non trovarle, mettere in fila i pensieri richiederebbe di voler vedere quello che si ha davanti e io non voglio.
“Mamma, sono io, sono Francesca”. Te lo ricordo, te lo ripeto, non perderlo il mio nome. Non lasciarmi andare. Nei tuoi pensieri troncati, assillanti, confusi non sei persa, perché non si può affogare in una pozzanghera, e non sei rinchiusa finché fai di tutto per stare a galla. Attaccati a me, aggrappati all'amo, salda più che puoi, con le mani e con lo sguardo, che ti tiro verso di me, non smettere di respirare.
Quanto fa male trasformarsi. “Sono io, mamma, sono Francesca”. “Lo so,” mi rispondi. Sei arrabbiata. In te c’è ancora forza...non molli, non cedi, ti ribelli. Mi prenderesti a schiaffi. Ti vedo, seduta sul divano. Ti stringi, ti rimpicciolisci, scompari, eppure io ti trovo sempre. So dove cercarti. So dove trovarmi. Anche se potremmo essere il gioco dei contrari io e te. Tu, che sei tanto diversa da me eppure ti assomiglio. Ho paura..e nello stesso tempo ho Il bisogno di non far vedere agli altri che sto male.
Ho tanti sensi di colpa: sono una mamma, come te. Quanta malinconia c’è, quanto mi ricordo di te..ricordi che si diluiscono. All’inizio mi concentro sul come fare per catturarti e quando ti ho catturata penso a come trattenerti; quando sto per perderti cerco di invogliarti a restare con un nuovo stratagemma; quando ti ho persa iniziano i propositi per fare meglio la volta dopo. Ricomincio, riprovo, non mollo mai. I tentativi si susseguono senza sosta. Non c’è fine, non c’è pausa. Ci pensi anche quando non lo fai. Ci deve essere da qualche parte una linea di confine che, se oltrepassata, è un cambio perenne di stato. E ci pensi mentre fai la spesa o sei in fila dal dottore, mentre parli al telefono con un’amica e perfino mentre ti fai la doccia. Quando sei sotto il getto dell’acqua tiepida piangi per il fallimento: non importa quanto poco ti consoli l’esserci per accudirla. L’acqua si miscela alle lacrime nel gorgo dello scarico e dovrebbe andare giù, lasciarti, non tornare, giusto? No, non va giù. La lacrima stagna, imputridisce. Si deposita. È l’acqua delle pozzanghere. Non conosce colore, non conosce fine. Non riflette tutto il cielo, non è nemmeno una finestra. Non bisogna scoraggiarsi.. ma mi mancano le forze o forse il coraggio. A volte ricordo i tempi piu felici che sono anche i più taglienti.“Eccomi! Ciao, come stai oggi? Hai visto che è arrivata l'estate???....
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Guardami,
"sono Francesca, mamma
Mamma❤”.
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pier-carlo-universe · 22 days ago
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Luna e la città delle ombre di Roksolana Lebid: un viaggio tra amore e redenzione. Recensione di Alessandria today
Il percorso di Luna tra gli inganni del passato e la ricerca di una nuova sé
Il percorso di Luna tra gli inganni del passato e la ricerca di una nuova sé Recensione: Nel cuore di una vibrante New York, Roksolana Lebid ci racconta la storia di Luna, un’illustratrice di moda che lotta con i fantasmi del passato e le incertezze del presente. La comparsa del suo ex riapre ferite profonde, mentre l’incontro con Dan suscita nuove speranze, ma anche dubbi. La protagonista…
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parolerandagie · 8 months ago
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Storia breve #2
Il semaforo è rosso e chiunque ci si sia già fermato, a questo semaforo, sa che non sarà una cosa breve; per certo è una informazione che possiede anche l'anziano signore che attende il verde pedonale. Berretto lanoso calato sulla testa, giacca e pantaloni larghi e scarpe comode; al suo fianco un cagnetto, grassottello, le zampe davanti un poco curve e piatte, che si stupisce del tiro di guinzaglio a fermare la sua avanzata, lui che aveva appena trovato una briciola di inerzia che rendesse meno dispendiosa d'energia la passeggiata, che, d'energia, non ne ha mica più tanta; si stupisce e alza gli occhioni, appena strabuzzanti e cerchiati di una peluria ingrigita, verso il padrone, preoccupato di avere fatto qualcosa di sbagliato. L'anziano sorride, gli regala un paio di pacchette rassicuranti sulla testolina e gli dice che bisogna avere un poco di pazienza. Il cane fa gli occhi sottili, l'espressione rilassata e sedendosi, caccia fuori la lingua come a sottolineare il momento di riposo che si prenderà. Si guardano e sembrano dirsi che non hanno molto da darsi l'un l'altro, ma che per certo, tutto il bene che possono, quello sì, quello se lo vogliono.
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