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make-them-die · 1 year ago
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inthemixtokyo · 1 year ago
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pollicinor · 2 years ago
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Rastrelliere per passeggini a Vicenza
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seoul-italybts · 2 years ago
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[✎ ITA] Intervista / Editoriale : JIMIN x W Korea⠸ 20.01.2023
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JIMIN, In Piena Fioritura
JIMIN x DIOR - 20 gennaio 2023
Editoriale | Intervista : JIMIN x W KOREA Vol. 2 2023
Jimin dei BTS sa narrare storie già solo con i suoi movimenti sul palco – agili e leggeri, seppur audaci e maestosi, a volte. Ora è qui, accucciato di fronte alle foto-camere. Jimin – che non fa che trasudare fascino – è in piena fioritura per <;W Korea>
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Un piccolo studio fuori Seoul, grande appena per accogliere tre auto d'epoca delicatamente avvolte e ricoperte di boccioli, un ampio materasso a molle, le attrezzature per il servizio e alcune rastrelliere di vestiti, cui sono appesi una decina d'abiti della collezione Dior : Estate 2023 — disposti con estrema cura per Jimin dei BTS, il quale, recentemente, è stato nominato nuovo ambasciatore globale per Dior. Tranquillo e leggiadro, Jimin fa il suo ingresso sul set. Con la sua collezione "Moda Uomo Dior Estate 2023", il direttore artistico Kim Jones presenta capi funzionali che uniscono il formale all'informale e lo stile alla praticità. In onore del 75° anniversario della casa di moda, il suo animo creativo ha voluto rendere omaggio all'identità e alla tradizione di House of Dior, incorporando i suoi iconici giardini sul set. Tutto un lato, infatti, è completamente disseminato di fiori multicolore. Per il servizio fotografico di copertina, ci si aspetta una crew piuttosto grande, tra produzione e staff, tante più persone di quante potreste immaginare. E per fortuna! Così questi bellissimi fiori non saranno sprecati, se ognunə deə partecipanti se ne porterà un po' a casa come ricordo. Jimin, circondato da fiori, inizia a saltare su un materasso piuttosto grande, sollevandosi in aria e lasciandosi ricadere di schiena più e più volte; ogni suo movimento ci ricorda le sue aggraziate esibizioni sul palcoscenico; Jimin, il quale ha studiato danza alle scuole superiori, non si limita semplicemente a saltare. Piuttosto, potremmo dire che si solleva e, per un secondo, sembra quasi galleggiare in aria. La fotocamera cattura quel suo istante di volo, la sua ombra campeggia enorme su un ampio sfondo.
A giugno 2022, i BTS hanno rilasciato il loro album antologia, Proof; una compilation di tre CD contenenti i momenti chiave dei loro 9 anni di carriera e relativi successi. Mi vengono in mente alcune parole del singolo “Yet to Come (The Most Beautiful Moment)”:
“Da qualche parte, nel profondo del tuo cuore / C'è ancora sempre un bambino / Il mio momento deve ancora arrivare.”
Non c'è dubbio che il verso ‘il mio momento deve ancora arrivare’ sia una piccola ode alla loro promessa e speranza per il futuro, dato che i sette artisti, l'anno scorso, hanno deciso di guardare con trepidazione ad un nuovo capitolo. Negli ultimi anni, la popolarità dei BTS è aumentata vertiginosamente, diffondendosi in tutto il globo. Grazie alla solidarietà ed al supporto senza pari del suo fandom, il gruppo ha ottenuto, in pochissimo tempo, un successo enorme su scala globale. Ciò mi ha spintə ad andare a dare un'0cchiata a tutte quelle destinazioni sconosciute nel mondo in cui i BTS hanno lasciato il segno. E dato che la loro influenza si estende a livello globale, talvolta ho dovuto ricorrere al mappamondo o a cartine mondiali per poter rendermi effettivamente conto fin dove sono arrivati.
Attualmente, ognuno dei membri ha dato inizio ad un nuovo capitolo della propria carriera.
J-hope e RM sono stati i primi, con il rilascio dei loro primi album solisti ufficiali - a luglio e dicembre 20222 - mentre Jin ha pubblicato il suo primo singolo solista a ottobre. Chi sarà il prossimo? I dettagli relativi all'album solista di Jimin non sono ancora stati svelati, ma sono convintə non avremo più da aspettare molto. La popolarità e l'impatto di un Jimin in quanto artista solista sono evidenti; la reazione di pubblico per le sei copertine lui dedicate da <W Korea>, condivise sulla nostra pagina Instagram, è stata enorme (ce l'aspettavamo, ma siamo rimastə comunque sorpresə), chiaro esempio della sua influenza. ‘Filter’, sua traccia solista pubblicata nel 2020 sul 4° album dei BTS, risulta aver superato i 340 milioni di stream su Spotify, a gennaio 2022. Tra le sue tracce soliste, troviamo anche ‘Promise’, rilasciata su Soundcloud 4 anni fa, e poi ‘Friends’, prodotta da Jimin ed eseguita insieme a V. Jimin, artista pieno di sentimento, ha conquistato i cuori deə fan con le sue incantevoli esibizioni di ‘Serendipity’ e ‘Lie’. Degno di nota anche il modo in cui ə sue/oi devotə fan festeggiano gli anniversari di rilascio delle sue tracce individuali con molte iniziative preziose.
Ma torniamo sul set, Jimin ricompare sfoggiando un look ed emanando un'aura diversa rispetto ad un momento fa. Calde luci dalle tonalità sepia cadono sulla sagoma dell “It Boy”, che ora indossa una giacca Dior. Appoggiato ad una sedia ladderback dai motivi floreali, le gambe incrociate, l'icona K-pop ricorda un po', nell'insieme, alcuni dei ritratti di Amadeo Modigliani. Ma questa volta, quando si impossessa della fotocamera per scattarsi dei selfie, l'affascinante artista sa anche trasformarsi in un ragazzo birichino. Forse in pochi ricorderanno che i BTS erano già apparsi, come boy band agli esordi, nel numero di dicembre 2014 di <W Korea>. Questi 7 ragazzi ambiziosi, allora, ci parlarono in tutta serietà dei loro sogni – riguardo i loro concerti, il premio come Migliori Nuovi Artisti e la tanto agognata vittoria ad uno show musicale. Quando sono tornatə in ufficio, ho riesumato quel numero del 2014 e l'ho messo a confronto con le nuove foto che presto andranno in stampa; nel riflettere sulla notevole evoluzione compiuta dal gruppo, non ho potuto che provare un certo batticuore. Sicuramente Jimin non ha dimenticato il suo primo incontro con <W Korea>. Molto cortesemente ha dato inizio alla nostra intervista usando il termine ‘ritrovarsi’.
Quest'intervista si è svolta per e-mail; piuttosto che sottoporlo ad una lunga sessione di domande, circondati dalla frenesia del set, abbiamo voluto dare a Jimin – il quale ultimamente ha sviluppato una predilezione per la scrittura - l'opportunità di riflettere con cura sulle sue parole.
Alcune delle sue risposte mi sono rimaste particolarmente impresse. Specialmente quelle più memorabili, ma quella che mi ha fatto sorridere di più me l'ha data alla domanda “Se togliamo tutto il bagaglio della superstar globale, nonché membro dei BTS, chi sei in realtà?”, “Un amico un po' imbranato, sempre in tuta, che adora bere del soju in compagnia presso i Pojangmacha (bancarelle di cibo/bevande).” Ed è proprio quel suo modo fine e premuroso di definirsi un ‘amico’ che gli permette di arrivare al cuore dei nostri lettori.
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<W Korea>: Siamo lieti tu sia il nostro artista di copertina, finalmente! E congratulazioni per essere il nuovo ambasciatore globale Dior. Immagino presto ti vedremo nella capitale della moda. Jimin: Innanzi tutto, sono felice di ritrovare <W Korea> dopo tanto, e vi sono grato. Sono estremamente onorato di essere l'ambasciatore per un marchio globale come Dior ed emozionato per questa partnership. Mi piacerebbe cogliere quest'occasione per approfondire la mia conoscenza sulla moda e dare un contributo significativo al brand. Non sono mai stato alla Settimana della Moda, quindi temo sarò piuttosto agitato. ⠀
Che reazione hanno avuto i tuoi genitori quando hai detto loro d'esser diventato un ambasciatore globale? E quale quando hai parlato della tua visita alla Casa Bianca, l'anno scorso?
Jimin: Ogni volta, mi fanno dei gran sorrisi e mi dicono che sono fieri di me. Opportunità fantastiche come queste sono ciò che mi rende orgoglioso d'essere un membro dei BTS. ⠀ La data di rilascio del tuo album solista è ancora un mistero, ma sono sicurə ci starai lavorando proprio in questi giorni. Quindi, come vanno le cose, ultimamente? Sei preoccupato o abbastanza sereno, nonostante i tanti impegni?
Jimin: Ho pochissimi ripensamenti e non lo trovo pesante. Ma sto preparando parecchie cose, quindi per la maggior parte del tempo sono preso dalla supervisione e preparazione del lavoro. Potremmo quasi dire che la mia mente lavora di più del mio corpo, di questi tempi (ride). ⠀ Nella prima metà del 2022, tu e Ha Sung Woon avete rilasciato la OST del drama <Our Blues>, ‘With you’. Inoltre, è uscito l'album antologia Proof, a chiusura del primo capitolo dei BTS. Saremmo curiosə di sapere come hai trascorso il periodo di pausa dopo il rilascio. Hai avuto modo di mettere ordine nei tuoi pensieri o di scoprire qualcosa di nuovo che ti ha permesso di riflettere su te stesso? Mi pare fosse la prima volta che potevi effettivamente fare una pausa e guardarti intorno.
Jimin: Ho cercato di concentrarmi sulle mie ‘sensazioni presenti’. Mi sono appuntato tutto ciò che provavo in ogni istante – il più accuratamente possibile – perché avevo paura quelle sensazioni sarebbero andate perdute, altrimenti. Sentivo di dover conservare quei momenti. Di fatto, negli ultimi anni, i BTS ed io abbiamo affrontato molti cambiamenti. Restando insieme, siamo riusciti a farci forza e a superare tutto, quindi ho pensato che annotare ciò che provo e penso potrebbe tornarmi utile la prossima volta che incontrerò sfide ed ostacoli simili. In parole povere, è stato un periodo in cui ho potuto riflettere su come mi sentissi – specialmente su ciò che mi rendeva felice o ciò che, in passato, mi aveva portato all'esaurimento. ⠀ Che cos'è che ti rende felice? Sentiti libero di rispondere qualsiasi cosa, ma sono sicurə ə ARMY saranno ə primə cui penserai.
Jimin: Ovviamente la risposta è "ə ARMY", ma sono veramente le persone che mi rendono l'uomo più felice sulla Terra (ride). Siamo sempre statə insieme, nella gioia e nella sofferenza, affrontando diverse vicissitudini. Inoltre, un'altra piccola gioia della mia vita è trascorrere del tempo con gli amici – ed è anche il mio unico passatempo.
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Il 13 gennaio, prima che uscisse il 2° Volume di <W Korea>, hai fatto squadra con Taeyang dei BigBang e hai rilasciato ‘VIBE’. Avete un fascino ed uno stile diverso, ma in fin dei conti siete riusciti a trovare qualche punto di contatto. Innanzi tutto, siete entrambi noti per essere veterani di una boy band, abili sia nel canto che nel ballo. Ed il pubblico trova entrambe le vostre voci siano acute e nostalgiche, oltre che solide nelle note più alte.
Jimin: Taeyang è il mio idolo. Possiamo tranquillamente dire che lavorare con lui sia sempre stato un mio obiettivo e desiderio. È fin da quando ero piccolo che lo seguo e ho imparato molto da lui. Quindi, sì, quando ha menzionato la collaborazione, mi sembrava troppo bello per essere vero. Lavorando a stretto contatto con lui, ho scoperto che è ancor più incredibile di quanto già lo considerassi. Sono rimasto anche molto colpito e grato per come si è occupato di ogni più piccolo dettaglio, durante tutto il processo creativo. Lavorare insieme a lui ha rinvigorito il mio desiderio di diventare un cantante e performer fantastico. ⠀ Leggendo la tua intervista con Weverse Magazine, rilasciata intorno all'uscita di Proof, menzionavi l'intenzione di lavorare a stretto contatto dei vostri produttori e di provare tante cose nuove. Ora che stai lavorando con costanza alla tua musica, ti sembra di aver realizzato quelle tue idee, o sono diventate ancor più complesse?
Jimin: Sto lavorando con vari produttori e chiedendo loro molte impressioni, e mi sto divertendo un sacco. Più andavo avanti col lavoro e meglio era. Ora capisco perché gli altri membri mi hanno sempre consigliato di scrivere canzoni. Tuttavia, scrivere brani basati sulle emozioni provate in passato è tutta un'altra storia. Non è stato tutto rose e fiori (ride). ⠀ Hai trovato una risposta alla domanda - ‘Cos'è che desidero di più?’ - che darà il la alla tua avventura solista?
Jimin: Temo di non aver trovato una risposta completa e definitiva. Credo non esista migliore risposta di ‘Voglio continuare con ciò che sto facendo ora, solo meglio ed il più a lungo possibile’. È proprio per quello che cerco di guardarmi indietro e di rifletter su ciò che ho provato in passato.
Parlando della tua performance ideale, hai detto che vorresti mostrare tutto di te nella migliore forma possibile. Al di là della musica e dell'esibizione in sé, vorresti trasparisse il tuo lato più audace, sexy ma anche tutta la tua tenerezza. Dare il meglio di sé ed essere un perfezionista sembrano due cose simili, ma sono diverse. Credi sia possibile raggiungere la perfezione se ci si spinge al massimo – sia fisicamente che mentalmente – e si dà letteralmente tutto di sé?
Jimin: Forse suonerò un po' estremo, ma sono convinto la cosa più importante siano i risultati. Ciò che si può ottenere quando si dà il massimo e ciò che si prova nel raggiungere tali risultati non ha proprio paragoni. Per riuscire ad ottener il miglior risultato possibile, bisogna concentrarsi su un obiettivo, ed un obiettivo soltanto, e mettere tutto il nostro impegno.
Diventare il responsabile di progetto per il vostro album speciale BE e lavorare alle tue canzoni individuali saranno sicuramente state esperienze utili, in previsione del tuo album solista. La tua prima canzone totalmente auto-prodotta è stata ‘Promise’, che hai pubblicato su Soundcloud. Quando, la scorsa estate, ho intervistato j-hope, lui ha detto che riascoltare le sue vecchie mixtape gli è stato utile per mettere ordine nei suoi pensieri, prima di dedicarsi al suo album solista. Tu che ne pensi?
Jimin: A dire il vero, per me è stato più difficile iniziare questi progetti (ride). Ho scoperto quanto può essere divertente e piacevole, ma non è affatto facile scrivere testi che possano arrivare al cuore e alla mente di tuttə. Cioè, provo ancor più rispetto per gli altri membri, ora. Credo di essermi un po' lasciato trasportare da emozioni e desideri contrastanti, dal proposito ed entusiasmo di fare e, al contempo, dai dubbi sulle mie effettive capacità.
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Sono in moltissimi a definire le tue performance di una bellezza eccezionale. Siamo tuttə curiosə di scoprire quali sono stati gli ‘esordi di Jimin’. Quand'è che il giovane Jimin ha conosciuto la danza? Qual è stato il vostro primo incontro? Quello che ha fatto scoccare la scintilla?
Jimin: Ricordo ancora molto chiaramente il mio primo incontro con il ballo. Ero alle medie e stavo chiacchierando con gli amici, di fronte all'aula, quando ho notato le varie attività extra-scolastiche segnate nella bacheca settimanale. Tra quelle, c'era anche la break dance. Io ed i miei amici abbiamo deciso di iscriverci perché pensavamo ci avrebbe resi popolari (ride). ⠀ Com'era Park Jimin a quell'età? Che cosa ti viene in mente se ripensi al vicinato in cui sei cresciuto? Mi piacerebbe riuscire ad immaginarti com'eri allora.
Jimin: Ricordo bene il quartiere e la zona intorno alla mia vecchia scuola. Credo la mia attività preferita fosse trascorrere il pomeriggio a casa dei miei amici, finita lezione. Un giorno eravamo a casa di uno, quello dopo di un altro. Ci preparavamo del ramen istantaneo e poi uscivamo e scorrazzavamo insieme. Penso sarebbe proprio bello poter tornare a quel periodo. ⠀ Un artista coreano una volta ha detto di aver veramente realizzato quanto sconvolgente potesse essere la musica solo dopo aver acquistato una musicassetta di Michael Jackson, quando era ancora alle elementari. Jackson e la sua musica hanno davvero aperto un mondo a questo bambino che, prima d'allora, conosceva solo filastrocche ed inni. C'e forse un/a qualche artista che ti ha suscitato emozioni simili?
Jimin: Credo anche per me sia stato Michael Jackson. Quanto vorrei averlo potuto vedere dal vivo, quando era ancora tra noi. Sono rimasto anche piuttosto colpito da Chris Brown e Usher, e dalle performance dei BigBang e di altrə artistə K-Pop.
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A questo proposito, non possiamo non menzionare i concerti dei BTS! L'enorme folla luccicante come le stelle nel cielo notturno, le grida fortissime, le luci brillanti, le performance straordinarie e l'immensa gioia che si prova... Com'è tornare ad una casa tranquilla e silenziosa dopo un'esibizione così carica di passione? A cosa pensi prima di andare a dormire?
Jimin: L'eco delle grida mi accompagna costantemente, da quando scendo dal palco fino a quando rientro in hotel e mi addormento — continua a ripetersi nelle mie orecchie. A volte, a fine performance, provo questo brivido davvero speciale. Non si tratta di una sola sensazione, come il senso di vuoto o di un'emozione in particolare, ma di tante che mi riempiono tutto d'un tratto. Mi sento quasi sopraffare da tutte queste sensazioni, ma poi svaniscono quando mi metto a letto. Di fatto, ciò che resta sono poi solo le sensazioni ed i ricordi positivi, quindi provo subito nostalgia del palco. Vorrei veramente tornare a fare concerti con gli altri membri.
Nel corso della tua carriera, hai mai pianto – che sia quando eri un trainee o dopo il debutto? Se tu potessi dire qualcosa al Jimin del passato, cosa sarebbe?
Jimin: Oh, ho pianto un sacco di volte quando ero esausto, stanco e non sapevo cosa fare. Ma non credo di aver niente da dire al me stesso di allora. Se sono qui oggi è perché ho affrontato tutte quelle prove (ride). ⠀ Quale credi sia la tua qualità migliore? Ho fatto la stessa domanda a j-hope e lui ha risposto che sa essere accogliente.
Jimin: La curiosità? Fin da quando ero piccolo, sono sempre stato molto curioso. Quando non capivo qualcosa o volevo sapere di più, dovevo trovare risposte a tutti i costi. Ciò non significa, però, che io sia una persona poi così diligente (ride). Le cose cui ero così interessato non erano che sciocchezze, in fin dei conti. ⠀ C'è forse qualche parola di conforto che ti è rimasta impressa? A volte, anche non fossero pensate per consolare, ci sono parole che sanno scaldarci il cuore.
Jimin: Ce ne sono un sacco. Ogni singolo giorno, ə fan mi dicono delle cose bellissime che non credo di meritare. Poi penso al mio manager quella volta che si è scusato dicendo che gli spiaceva non poter provare le sofferenze che ho attraversato io e che poi mi ha abbracciato, proprio quando ne avevo più bisogno. Lo staff che ha pianto insieme a me, gli amici ed i parenti che sono venuti a tenermi compagnia senza neppure il bisogno di dire niente. Sa? Ricordo ognuno di questi momenti. E poi ci sono tutte quelle occasioni in cui provo tanta forza ma anche tanti sensi di colpa – ed è quando i membri mi dicono ‘Stai tranquillo, va bene così’.
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Qualcosa del 2022 per cui senti di poterti fare i complimenti?
Jimin: Quella volta che sono andato dai membri e ho detto che, per un po', sarei stato irraggiungibile. Loro sono stati fantastici, pieni di parole di conforto e consiglio e mi hanno trasmesso la forza necessaria per lavorare al mio album solista. Quindi vorrei cogliere quest'opportunità e farmi i complimenti per aver preso l'iniziativa ed essere stato io il primo ad andare dai ragazzi, in un momento in cui mi sentivo smarrito. ⠀ Perché ti sentivi smarrito? Credevi forse l'amore ricevuto fosse più di quel che ti meritassi? O eri combattuto sul da farsi, visto tutto il successo ottenuto dal gruppo? O forse, ancora, era un senso di frustrazione per l'assenza di performance durante la pandemia?
Jimin: Credo fosse per tutte e tre queste cose. Non ci è dato sapere perché ci sentiamo smarriti. Forse, dopo un po' di tempo, ne realizziamo il motivo, ma sul momento non abbiamo risposte precise. Credo, nel mio caso, stessi semplicemente cercando di uscire da quella situazione. Un'ansia tira l'altra e io, invece di affrontarle, cercavo di non pensarci ed evitarle. ⠀ Di che cos'è che senti maggiore bisogno, ora?
Jimin: Tempo. Ho bisogno di tempo per concludere in bellezza i miei 20 anni, prepararmi per i 30 e poi trovare la direzione da seguire da quel momento in avanti. E poi vorrei avere più tempo per finire il mio album e divertirmi con gli amici. Vorrei davvero avere più tempo.
Prenditi un secondo e cerca di figurarti come sarà il tuo futuro. Come lo immagini o come vorresti essere, in futuro?
Jimin: Vorrei essere una persona che sa prendere le cose più alla leggera. Se vuoi mantenere una certa compostezza sul lavoro, devi esercitarti. Se vuoi trovare la serenità, devi avere una mente forte e ciò significa anche che la realtà che ti circonda dev'essere solida e stabile. Vorrei diventare una persona capace di realizzare tutto questo. ⠀
Se togliamo tutto il bagaglio della superstar globale, del membro dei BTS, tutta la pubblicità e lo splendore dello spettacolo, chi è in realtà Park Jimin?
Jimin: Un amico un po' imbranato, sempre in tuta, che adora bere del soju in compagnia dei suoi amici presso i Pojangmacha (* le bancarelle di cibo/bevande).
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS ⠸ 
📽 JIMIN x W Korea x Dior :  film IG ; Eye contact
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gennarocapodanno · 7 months ago
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Villa Floridiana: non solo i cani ma entrano anche le biciclette
Villa Floridiana Il nuovo regolamento, entrato in vigore lunedì scorso, prescrive l’obbligo di “condurre le biciclette esclusivamente a mano e parcheggiarle presso le apposite rastrelliere situate in prossimità degli ingressi del parco”. Rastrelliere che in verità non esistono al momento. Ma tanto chi controlla sul rispetto delle norme regolamentari?
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delectablywaywardbeard-blog · 8 months ago
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Apre un nuovo parcheggio per biciclette: ecco dove sarà
Centocinquanta metri quadri, posti per le biciclette, ingressi automatizzati e videosorveglianza: è pronta la nuova velostazione di Fermi, che inaugurerà oggi alle 18. La struttura si trova presso il capolinea della metropolitana di Collegno e al momento ha una capienza di 16 biciclette ma presto saranno 64, tutte al riparo da intemperie, in rastrelliere a due livelli. Il locale è già…
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lamilanomagazine · 8 months ago
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Verona, il Comune ha installato più di 100 biciclette nelle scuole della città
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Verona, il Comune ha installato più di 100 biciclette nelle scuole della città. Sono sempre di più i ragazzini che scelgono di andare a scuola in bicicletta, ciò anche grazie alle iniziative e alle misure messe in atto dall'Amministrazione a favore della mobilità sostenibile. Quando arrivano a scuola però, non sempre trovano un parcheggio comodo e sicuro in cui lasciare la propria bici. Da qui l'intervento del Comune, che per la prima volta ha provveduto ad installare un numero importante di rastrelliere, ben 102, all'interno delle scuole, negli spazi dei cortili e nei giardini, protetti dalle cancellate e quindi a prova di furto e danneggiamenti. I primi a chiedere la rastrelliera interna sono stati gli alunni della scuola media 'Dante Alighieri' a Ponte Catena, seguiti poi dagli studenti di altri 45 plessi scolastici, tra cui anche molte primarie. Complice anche la bella giornata, Lunedì la rastrelliera delle Dante era al completo, come verificato dagli assessori alle Politiche educative Elisa La Paglia e alla Mobilità Tommaso Ferrari, che sono arrivati nella mattina per l'inaugurazione simbolica e per raccogliere le impressioni degli alunni ma anche nuove idee e proposte per migliorare il tragitto casa scuole. Tra tutte, quella di realizzare una 'ciclo officina' della scuola in cui raccogliere pezzi di ricambio di bici vecchie e rotte da riutilizzare su altre biciclette.  "Questo progetto è frutto delle iniziative di sensibilizzazione realizzate dall'Amministrazione per promuovere la mobilità sostenibile tra i giovani, saranno loro infatti i veri protagonisti del cambio di mobilità, a noi il compito di dotarli degli strumenti adeguati", ha detto l'assessore Ferrari. "E' partita da un genitore delle Dante Alighieri quella di posizionare le rastrelliere all'interno della scuola e abbiamo contagiato tutte le scuole delle città- ha detto l'assessora La Paglia-. Siamo venuti qui per ascoltare le impressioni dei ragazzi che hanno rilanciato con la proposta della ciclo officina, ci portiamo a casa l'impegno di realizzare qualcosa in più". I porta biciclette acquistati dal Comune sono il modello Urbany UR1, sono lunghi 1,60 metri e hanno a disposizione 5 posti ciascuno. Verranno installati in 15 istituti comprensivi del territorio comunale per un totale di 46 plessi scolastici. Ad oggi sono già state posizionate 63 rastrelliere sulle 102 complessive. Erano presenti la dirigente delle Dante Alighieri Sonia Disio, la vicaria Antonia Ceni, la referente della scuola Carmela Di Iorio, i genitori del Consiglio d'Istituto e Giorgio Migliorini di Fiab Verona.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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notiziariofinanziario · 1 year ago
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Perché può essere utile scegliere il monopattino elettrico come principale mezzo di trasporto?
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Il monopattino elettrico può essere scelto come valido mezzo di trasporto per una serie di motivi. Scopriamoli insieme: - Ottima mobilità urbana: Il monopattino elettrico è ideale per gli spostamenti urbani, perfetto per percorrere brevi distanze in città, si può utilizzare per raggiungere in poco tempo gli autobus e la metro, evitando il traffico urbano. È un mezzo compatto e facile da manovrare, per questo è particolarmente adatto per gli spostamenti in città.  - Sostenibilità ambientale: Utilizzare questo mezzo per spostarsi fa bene al pianeta, infatti, può aiutare a ridurre l'inquinamento atmosferico e a diminuire il traffico nelle aree urbane.  - Buon risparmio economico: Rispetto al mantenimento che richiede un'automobile, il monopattino elettrico è generalmente più economico. Non bisogna preoccuparsi della benzina, della manutenzione e degli altri costi legati all'uso della macchina.  - Parcheggio semplice: Con il monopattino elettrico diminuiscono anche i problemi legati al parcheggio, il guidatore può parcheggiare nelle apposite aree designate, nelle rastrelliere per le biciclette o nello stallo per i motorini.  - Salute e fitness: Anche se elettrici, questi mezzi richiedono un certo grado di attività fisica per mantenere l'equilibrio e guidarli, ecco perché nel complesso possono aiutare a migliorare la salute generale e a mantenere un buon livello di attività fisica.  Oltre ad essere sostenibile, economico e salutare, il monopattino elettrico, può essere anche un mezzo di trasporto divertente da usare per esplorare la città. È importante però seguire sempre le norme sulla sicurezza stradale e indossare le giuste protezioni, come ad esempio il casco.  I migliori monopattini elettrici in offerta per spostarsi rapidamente in città In occasione del Prime Day 2023 su Amazon si trovano molti monopattini elettrici a prezzi veramente convenienti. Read the full article
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top5miglioriblr · 2 years ago
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Ecco l'elenco dei Le 5 Migliori Scolabiberon. 01. Philips Avent SCF149/00 Scolabiberon 02. Badabulle B006906 Asciugabiberon, Multicolore 03. Nuk Scolabiberon Multidry 04. Chicco Scolabiberon Chicco, Bianco e Verde 05. Termichy Rastrelliere asciuga biberon Grazie per la visione Follow Twitter https://twitter.com/5_migliori Facebook https://ift.tt/dzo89QF In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei.
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benzinazero · 2 years ago
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Perché è così difficile prevenire i furti di bici nelle città italiane?
Questo tipo di rastrelliere è il migliore: le bici si possono legare in alto, possono essere legate in due punti diversi, comprendendo anche il telaio e la ruota. Inoltre in ogni archetto si possono legare due biciclette. I furti di biciclette sono una piaga urbana principalmente per tre motivi: Scarsa disponibilità di buoni parcheggi per biciclette, con rastrelliere adeguate (le migliori sono…
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livornopress · 2 years ago
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Via Ricasoli: dissuasori al posto delle fioriere, lo chiedono Confcommercio e commercianti
Confcommercio con gli imprenditori di via Ricasoli che chiedono dissuasori mobili al posto delle fioriere   Livorno 30 novembre 2022 Da tempo i commercianti di via Ricasoli lamentano i danni e i pericoli causati delle fioriere e delle rastrelliere biciclette. Federico Pieragnoli, direttore della Confcommercio provinciale, interviene sullo stato di quella che dovrebbe essere una delle strade…
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nusta · 1 year ago
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Ma infatti la differenza rispetto al nuovo limite la faranno gli eventuali controlli, di persona o con telecamera. Se si guarda la mappa in centro sarebbe già tutto a 30, che poi tra semafori e incroci sarebbe anche un limite normalissimo da rispettare, ma la gente che parte a busso o fa l'allungo per non prendere il rosso è una costante. Mo' vedremo se partiranno le multe e le persone si adegueranno. Dicono che vogliono mettere anche dei dossi e rifare delle corsie per fare spazio alle ciclabili, anche qui staremo a vedere. Per il tipo di strade e incroci che ci sono limitrofi alle mura, ossia almeno metà di quelli interessati dal cambio, andare oltre i 30 di giorno in effetti mica ti fa guadagnare chissà quale tempo, forse recuperi 5 minuti se becchi un verde in più. Vai più veloce perché altrimenti ti arriva nel didietro un'altra macchina e ti suona pure e ti sorpassa facendoti il pelo, quindi di fatto è più pericoloso andare ai 30, ora come ora, ma se andassimo tutti ai 30 arriveremmo all'incrocio successivo tipo 20 o 30 secondi dopo rispetto a quanto arriviamo ora, forse pure meno.
Sulle ciclabili ci sarebbe molto da migliorare, anche se si apprezza l'intenzione: molte fanno pena, oltre al discorso delle sportellate e dei portici da cui esce la gente all'improvviso come ha descritto perfettamente @autolesionistra, ci sono sistematicamente tombini affossati in mezzo alle piste e buche o piastrelle disallineate che ti fanno rischiare di perdere il controllo. Molta gente non ha idea che alcuni pezzi siano su un marciapiede. Molti ciclisti a loro volta non sanno che alcune sono a senso unico e che per andare nella direzione opposta dovresti stare in strada. Farle rosse e migliorare in generale la segnaletica orizzontale è una buona idea, ma già mi è arrivata voce che volevano mettere dei cordoli, che invece sono il male assoluto secondo me, perché rischi di prenderci contro per schivare un pericolo (tipo il fantomatico pedone sbadato di cui sopra) e venire catapultato in mezzo alla strada.
Sarebbe bello invece che ci fosse più attenzione ai tempi semaforici dedicati ai ciclisti e ai pedoni, che a volte passano col rosso perché stufi di aspettare un verde che non arriva mai, quando non sta passando praticamente nessuno in auto. Sarebbe bello anche avere più rastrelliere dove parcheggiare. Vedremo.
Termometro politico bolognese: la ciclabile rossa di via Saragozza e l'istituzione della zona 30 in città. A voi la linea Bologna
Ah, proprio due temi vissuti dai bolognesi in maniera serenissima e pacata. Proviamoci:
ciclabile via Saragozza
breve riassunto: qualche anno fa il comune dipinge un po' di linee bianche per terra su via Saragozza e dice di aver fatto una pista ciclabile. In realtà quello che ha realizzato è un emozionante percorso di cicloavventura in cui si fa lo slalom fra macchine in doppia fila, portiere aperte a cazzo, sorpassi azzardati. L'unica differenza tangibile pre-ciclabile è che chi è in bici è pervaso da un falso senso di sicurezza pensando di essere in una ciclabile ed è meno in ansia quando arriva l'inevitabile sportellata sulle gengive.
Uno dei problemi grossi è la visibilità delle strisce così qualche giorno fa sono partiti i lavori per pittarla tutta di rosso (cosa non stupida e che già era stata fatta in corrispondenza del semaforo del Meloncello), senonché per motivi non chiarissimi la ciclabile ha immediatamente iniziato a spelarsi con un gradevole effetto ustione-di-secondo-grado. Una notevole figura da piccioni ma non vorrei che quella che è una vicenda tutto sommato di mera cronaca su cui la giunta ha responsabilità dirette relative oscuri il fatto che negli ultimi anni c'è stato un florilegio di linee bianche tracciate in carreggiata e definite (e conteggiate) con molto coraggio come piste ciclabili bolognesi. Qui ci vedo qualche responsabilità politica in più.
2. Bologna città 30
Qui lo spiegòn ufficiàl: https://www.bolognacitta30.it/ (con mappina)
La premessa è che su queste cose io non sono oggettivo per motivi vari ma una volta tanto eviterò l'excursus sui cazzi miei. Diciamo che:
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eccetera.
C'è un po' di rissa sulle statistiche negli anni passati dei morti per incidenti stradali nelle aree del comune di Bologna che passeranno a 30 km/h ma onestamente non l'ho capita molto. Se questo tipo di approccio può salvare una persona ogni cinque anni o cinque persone all'anno cambia davvero qualcosa?
Comunque ciò non toglie che da saltuario automobilista e soprattutto da ciclomotorista, essere certi di non sforare i 30 costringe a continui controlli del tachimetro che in una città dove lo sport preferito è attraversare sbucando dai portici a cazzo non è una bella cosa.
Poi: nell'ultimo ventennio girando per Bologna non mi è letteralmente mai capitato di assistere a controlli di nessun tipo della polizia locale. Ci sono strade dove quando il traffico lo permette la gente gira serenamente ai 70 e c'è un quantitativo fuori scala di persone che guidano usando il cellulare in varie forme (e se parli con loro sono sinceramente convinti che in quel momento siano in grado di guidare normalmente - spoiler alert: no). Ci sono sempre stati ampi margini di miglioramento sul fronte sicurezza stradale regolarmente ignorati. Se (quando) compariranno i controlli per i limite dei 30 km/h sarà molto difficile non viverli come presa per il cvlo.
In sostanza questo provvedimento potrà avere come effetto di salvare la buccia di qualcuno (che è l'unico motivo per cui non mi viene da osteggiarlo) ma non mi sembra sia lo scopo per cui è stato fatto e strombazzato.
Qui stadio a voi studio.
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maurofiz · 3 years ago
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Colonnine ricarica #ebyke a cura di @bikefacilities insieme a #rastrelliere portabici di @mmcite @ital_way @arredourbanoitalia #bilockitalia #pacheggiobici #bikepark #bikerack #mobilitàsostenibile #salvaiciclisti #ladridibiciclette #bike #bicilettrica #ebike (presso Marghera, Veneto, Italy) https://www.instagram.com/p/CPLFRJ1qLaL/?utm_medium=tumblr
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gregor-samsung · 3 years ago
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“ Billy guardò l'orologio sulla stufa a gas. Aveva un'ora da passare prima che arrivasse il disco volante. Entrò in soggiorno, facendo dondolare la bottiglia come una campanella per annunciare il pranzo, e aprì la televisione. Cominciò a confondere leggermente i tempi, vide l'ultimo film in programma a ritroso, e poi di nuovo in avanti. Era un film che parlava dei bombardieri americani durante la seconda guerra mondiale e dei loro coraggiosi equipaggi. Vista a ritroso da Billy, la storia era così: Gli aerei americani, pieni di fori e di uomini feriti e di cadaveri, ritornavano da un campo d'aviazione inglese. Quando furono sopra la Francia, alcuni caccia tedeschi li raggiunsero e risucchiarono proiettili e schegge di bombe da alcuni degli aerei e degli aviatori. Fecero lo stesso con degli apparecchi americani distrutti che erano al suolo, e questi volarono poi per unirsi alla formazione. La squadriglia aerea sorvolò una città tedesca in fiamme. I bombardieri aprirono gli sportelli delle bombe, quindi, grazie a un miracoloso magnetismo, risucchiarono le fiamme, le racchiusero nuovamente entro contenitori cilindrici d'acciaio che portarono infine nel ventre degli apparecchi. I contenitori furono sistemati ordinatamente su delle rastrelliere. I tedeschi, là sotto, avevano a loro volta degli strumenti portentosi, costituiti da lunghi tubi d'acciaio. Li usavano per risucchiare altri frammenti dagli aviatori e dagli aerei. Ma c'erano ancora alcuni americani feriti, e alcuni dei bombardieri erano gravemente danneggiati. Arrivati sopra la Francia, comunque, furono raggiunti di nuovo da dei caccia tedeschi che rimisero tutti e tutto a nuovo. Quando i bombardieri tornarono alla base, i contenitori di acciaio vennero tirati fuori dalle rastrelliere e rimandati negli Stati Uniti, dove c'erano degli stabilimenti impegnati giorno e notte a smantellare i cilindri e a ridurre il pericoloso materiale che contenevano a minerale. Cosa commovente, erano soprattutto donne a fare questo lavoro. I minerali vennero poi spediti a degli specialisti in zone lontane. Era loro compito rimetterli nel terreno, e nasconderli per bene in modo che non potessero mai più far del male a nessuno. Gli aviatori americani si trasformarono, nelle loro uniformi, ridiventando ragazzi. E Hitler, immaginava Billy, tornava bambino. Questo nel film non c'era, Billy stava estrapolando. Tutti ridiventavano bambini, e tutta l'umanità, senza eccezione, cooperava biologicamente a produrre due individui perfetti di nome Adamo ed Eva; così immaginava Billy. “
Kurt Vonnegut, Mattatoio n. 5, o la crociata dei bambini: danza obbligata con la morte, traduzione di Luigi Brioschi, (collana Scrittori italiani e stranieri) Mondadori, 1970. (Libro elettronico)
[ Edizione originale: Slaughterhouse-Five or The Children's Crusade, Delacorte Publishing, NYC, 1969 ]
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alibnabitalib · 4 years ago
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Ingredienti:
½ testa di cavolo viola
2 pomodori prugna
1 cipolla grande
½ tazza di olive nere, intere o a fette
¼ di tazza di olio d'oliva
1 cucchiaio di erbe di provenza
2 cucchiai di aceto balsamico
3 spicchi d'aglio schiacciati
1 cucchiaino di sale kosher
⅛ cucchiaino di pepe nero
1 tazza di polenta cruda
¼ di tazza di parmigiano
Indicazioni:
Preriscaldare il forno a 425°F (220°C).
Tagliare il cavolo, i pomodori e la cipolla a spicchi.
Gettare le verdure (comprese le olive) con il condimento.
Stendere su una teglia da forno e cuocere coperto per 20 minuti, poi scoprire per altri 20, o fino a quando il cavolo è tenero.
NOTA: la cottura su una teglia vera e propria contro una teglia di carta stagnola usa e getta altera in modo significativo il tempo di cottura. Una teglia in stagnola impiegherà più tempo, il vetro o la ceramica saranno pronti prima.
Anche i forni variano, quindi tenete d'occhio la cottura.
Cuocere la polenta secondo le indicazioni della confezione.
Una volta cotta, mescolate il parmigiano e condite con sale e pepe a piacere.
Servire un cucchiaio di polenta con un abbondante ammasso di verdure arrostite in ogni ciotola.
Opzionale: guarnire con ulteriore parmigiano.
NOTA: se volete raddoppiare le verdure, fate pure, ma fatelo in due padelle, non stipate tutto in una sola. Potrebbe essere necessario scambiare le rastrelliere a metà dell'arrosto in modo che si cuociano in modo uniforme.
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delectablywaywardbeard-blog · 9 months ago
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Coppia di turisti ruba gli sci durante la vacanza in Trentino
Due giovani turisti italiani sono stati denunciati in concorso per furto aggravato e ricettazione di sci dal personale del soccorso piste della Polizia di Stato in servizio presso il distaccamento sciatori di Moena – Passo San Pellegrino (valle di Fassa).     I due si aggiravano all’esterno delle aree di ristoro del comprensorio e, dopo una rapida occhiata alle rastrelliere degli sci, prelevavano…
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