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Raffaele Cascone, famoso radiofonico, intervista Janet Josse l'autrice del romanzo francese Une bouée dans le noir
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VICENÇ COMAS-RADIO MANRESA-ESTUDIS-PINTURA-RETRAT-LOCUTOR-HOMENATGE-ARTISTA-PINTOR-ERNEST DESCALS por Ernest Descals Por Flickr: VICENÇ COMAS-RADIO MANRESA-ESTUDIS-PINTURA-RETRAT-LOCUTOR-HOMENATGE-ARTISTA-PINTOR-ERNEST DESCALS- Pintura de mis archivos fotográficos, el Homenaje que pinté al querido locutor radiofónico VICENÇ COMAS en los Estudios de RADIO MANRESA, personajes famosos en su ambiente de trabajo de locución, el periodista hablando ante el micrófono sentado en su mesa, al fondo una ventana que permite ver la Basílica de LA SEU de Manresa, cuadro del artista pintor Ernest Descals sobre papel cartón de grandes medidas. Mi larga trayectoria como artista plástico guarda muchos tesoros, no todos lo que quisiera, hay muchas obras y muchos momentos de los que no dispongo de documentos gráficos, eran otras épocas en que los artistas no pensábamos en fotografiar toda nuestra producción artística, es una lástima pues todos los trabajos contribuyen a la historia del Arte.
#ESTUDIS#ESTUDIOS#LOCUTOR#PERSONAJES#RETRATO#PORTRAIT#RADIO#TRABAJO#RADIOFONICO#RADIO MANRESA#VICENÇ COMAS#HISTORIA#ARCHIVOS#HOMENATGE#HOMAGE#HOMENAJE#MICROFONO#INTERIOR#LA SEU#EMISIONES#HISTORY#PERSONATGES MANRESANS#ART#ARTE#ARTWORK#CUADRO#CUADROS#QUADRES#QUADRE#PINTURA
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Voici dal web - Enrico
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Condivido con piacere!
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Stazioni radio e tecnologia, con Gabriele Gobbo e Cristian Comelli - 168
In questa puntata di FvgTech, Gabriele Gobbo e Cristian Comelli ci conducono nel vibrante universo delle stazioni radio, esaminando come le tecnologie emergenti stiano trasformando questo settore in continua evoluzione. L’FM, pur mantenendo il suo ruolo fondamentale nella comunicazione, si arricchisce di elementi innovativi come il web, lo streaming e i social network, creando un’esperienza di…
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#Cristian Comelli#Disk jockey#Esperienza di ascolto#FM#Gabriele Gobbo#Innovazione tecnologica#Mercato radiofonico#puntata video#Radioascoltatori#Rivoluzione digitale#social network#Stazioni Radio#Streaming audio#Tecnologia radiofonica#Tendenze#Web radio
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T'anta wawa ("bread baby", from Aymara and Quechua t'anta "bread" and wawa "child, baby") is a type of sweet roll shaped and decorated in the form of a small child or infant. They are generally made of wheat and sometimes contain a sweet filling. They are made and eaten as part of ancestral rites in Andean regions of Bolivia, Ecuador, Peru, the south of Colombia, and the north of Argentina, mainly on All Souls' Day, but also as part of agricultural festivals, carnivals, and Christmas. T'anta wawa are consumed on November 2 all over the Andean region. They are eaten with colada morada. They are made by families and exchanged among groups of family and friends and given to godchildren. In rural cemeteries and indigenous communities, such as Tungurahua Province, they are used as offerings as part of a ceremony of encounter with one's ancestors.
src.: Radio San Gabriel, "Instituto Radiofonico de Promoción Aymara" (IRPA) 1993, Republicado por Instituto de las Lenguas y Literaturas Andinas-Amazónicas (ILLLA-A) 2011, Transcripción del Vocabulario de la Lengua Aymara, P. Ludovico Bertonio 1612 (Spanish-Aymara-Aymara-Spanish dictionary), Teofilo Laime Ajacopa (2007). Diccionario Bilingüe Iskay simipi yuyayk'ancha [Quechua-Spanish dictionary]. La Paz, Diccionario Quechua - Español - Quechua [Quechua-Spanish dictionary]. Cusco: Academía Mayor de la Lengua Quechua, Gobierno Regional Cusco. 2005, Wikipedia
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È passato qualche giorno, ma adesso ho tempo per ricordare un grande giornalista musicale, Massimo Cotto, scomparso a 62 anni una settimana fa, il 2 Agosto 2024.
Conduttore radiofonico, scrittore musicale prolifico, autore di teatro, astigiano classe 1962, Massimo Cotto esordisce come dj in Rai nel 1983. Resta a Radio Rai per vent'anni, conducendo moltissimi programmi e seguendo eventi storici come il concerto di Bob Dylan davanti a Papa Giovanni Paolo II. Francesco De Gregori sceglie lui come intervistatore in uno storico concerto radiofonico a Via Asiago, negli Studi della Rai, che interrompe un lungo silenzio. Nel 2003 passa a Radio 24, successivamente a Radio Capital. Infine, nel 2012 approda a Virgin Radio, di cui era una delle voci più autorevoli.
Dopo Ernesto Assante, un'altra perdita gigantesca per il panorama giornalistico musicale italiano
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Del resto, il fatto che il green soddisfi il bisogno di religione di ometti sufficientemente piccini da negarsi a una spiritualità più elevata è evidente nella struttura di questo nuovo culto, che insiste sul meccanismo colpa-redenzione, sostituendo al peccato originale il vostro diesel, e all’espiazione il vostro impoverimento. Come in altre religioni, anche in questa il clero tende invece a passarsela piuttosto bene. (...) Ieri un conduttore radiofonico intervistando un geologo a basso h-index ha detto più o meno testualmente: “È ormai chiaro che è colpa nostra!” Che poi questo “noi”, caro operatore informativo, da chi sarebbe composto, esattamente? Orate fratres!
via https://twitter.com/AlbertoBagnai/status/1720713650321678729
PENITENZIAGITE!
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yyy el demonio radiofonico !
I had some more in me today so I just kept the fanart train going haha
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“ All’atto di redigere il testo di un parlato radiofonico si dovrà dunque evitare in ogni modo che nel radioascoltatore si manifesti il cosiddetto «complesso di inferiorità culturale», cioè quello stato di ansia, di irritazione, di dispetto che coglie chiunque si senta condannare come ignorante dalla consapevolezza, dalla finezza, dalla sapienza altrui. Questo «complesso» determina una soluzione di continuità nel colloquio tra il dicitore e l’ascoltatore, crea una zona di vuoto, un «fading» spirituale nella recezione. Ad ovviare la qual calamità radiofonica è in particolare consigliabile: a) in ogni evenienza astenersi dall’uso della prima persona singolare «io». Il pronome «io» ha carattere esibitivo, autobiografante o addirittura indiscreto. Sostituire all’«io» il «noi» di timbro resocontisticoneutro, o evitare l’autocitazione. Al giudizio: «Io penso che la Divina Commedia sia l’opera maggiore di Dante», sostituire: «La Divina Commedia è ecc.»; b) astenersi da parole o da locuzioni straniere quando se ne possa praticare l’equivalente italiano. Usare la voce straniera soltanto ove essa esprima una idea, una gradazione di concetto, non per anco trasferita in italiano. Per tal norma inferiority-complex, nuance, Blitz-Krieg e chaise-longue dovranno essere sostituiti da complesso d’inferiorità, sfumatura, guerra lampo e sedia a sdraio: mentre self-made man, Stimmung, Weltanschauung, romancero, cul-de-lampe e cocktail party potranno essere tollerati; c) evitare gli sterili elenchi dei nomi di persona quando non si possono caratterizzare o comunque definire le persone chiamate in causa. Meglio omettere dei «nomi da manuale», che infastidire l’ascoltatore citando nomi destinati a spegnersi appena pronunziati, come faville lasciate addietro per un attimo dalla corsa d’una locomotiva; d) operare analogamente con le date. In un esposto di carattere storico le date costituiscono opportuno ammonimento, gradito appoggio e gradita eccitazione per la memoria. Tali appaiono al viaggiatore le indicazioni chilometriche. Delle date si dovrà misurare il valore e l’intercorrenza più conveniente. Si dovranno gerarchizzare, distanziare le une dalle altre; e porgerle comunque con garbo all’attenzione di chi ascolta, quasi le richiedesse opportunità, necessità; e) astenersi dal presupporre nel radioabbonato conoscenze che «egli», il «qualunque», non può avere e non ha. Inibirsi la civetteria del dare per comunemente noto quello che noto comunemente non è. A nessun uomo, per quanto colto, si può chieder di essere una enciclopedia. I lemmi dell’enciclopedia rappresentano la fatica di migliaia di collaboratori; f) entrare subito o pressoché subito in medias res: non tener sospeso l’animo del radioascoltatore con lunghi preamboli, con la vacuità di premonizioni superflue che il valore cioè il costo del tempo radioparlato sono ben lontani dal giustificare, dall’ammettere. “
Carlo Emilio Gadda, Norme per la redazione di un testo radiofonico.
NOTA: durante la sua collaborazione con la RAI (accettata per necessità e mal sopportata), presso i servizi di cultura del Terzo programma (1950-55), Gadda redasse un breve vademecum a beneficio degli autori radiofonici e destinato a circolazione interna (veniva allegato ai contratti per i collaboratori). La prima edizione delle Norme (ERI, Torino, 1953) apparve senza il nome dell’autore ma firmata in calce «IL TERZO PROGRAMMA»; seguì una seconda edizione (ERI, Torino, 1973), questa volta a nome di Gadda. Il testo fu quindi accolto nelle raccolte postume degli scritti minori dell’ «ingegnere».
#Carlo Emilio Gadda#radio pubblica#linguaggio#mass media#complesso di inferiorità culturale#letture#leggere#parlare#intellettuali italiani del XX secolo#barbarismi#comunicazione#Storia della lingua italiana#scrittori lombardi#codici linguistici#Radiotelevisione italiana#RAI#citazioni#società italiana#Unità linguistica italiana#italiano standard#anni '50#cultura#Terzo programma#autori radiofonici#vademecum#lingue#manuali d'istruzione#Torino#neologismi#conservatorismo
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La sopportabilità massima del parlato-unito, in Italia, è di quindici minuti. La voce unica e fusa erogata dal graticcio del radioapparecchio, in quanto non soccorsa dalla presenza fisica, dalla gestizione o dall’atteggiamento di chi parla, annoia l’ascoltatore italiano dopo quindici minuti, quali che siano la forma o il contenuto dell’allocuzione. A quindici minuti di parlato corrispondono centottanta righi dattiloscritti. Nessuna conversazione da trasmettere “a una voce” può superare questo limite.
-Carlo Emilio Gadda (Norme per la redazione di un testo radiofonico)
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il tuo blog sta diventando come un podcast radiofonico notturno dove chiamano tutti dei personaggi interessanti e molti casi umani. Stile Cruciani ma non fascio di merda
Mi piace questa visione del blog: Spazio notturno con soggetti borderline che raccontano liberamente le loro storie senza paraculi o buonisti di mezzo.
E lavandoci i capelli molto più spesso di Cruciani.
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guardando i video delle reazioni dei cantanti che partecipano a sanremo penso che fino a prima di amadeus a sanremo non ci voleva andare a nessuno era una specie di cimitero degli elefanti per vecchi cantanti che non sapevano piu che fare e grazie alle edizioni di amadeus ora e' il posto piu ambito, il podio piu alto, IL palco per la nuova wave di cantanti italiani (giovani!!!!) ed e' incredibile come in poche edizioni ama abbia letteralmente influenzato e cambiato tantissimo il mondo discografico italiano oltre ad aver ridato una luce che la kermesse non aveva ormai da anni. le edizioni di sanremo da quando c'e amadeus sono state in grado di fermare un mondo intero e far puntare tutti gli occhi sull'ariston per una settimana di fila senza mai perdere un colpo. trash o meno, e' un fenomeno di costume cosi affascinante che nessun altro paese al mondo ha e non potrebbe mai capire. non poteva succedere altrimenti quando metti un dj radiofonico come direttore artistico, si sente dalle scelte che fa che sa perfettamente riconoscere una hit da un flop totale in base a quanto radiofonico sia, non per niente ha 45 miliardi di dischi di platino appesi alla parete del suo studio e sono tutte canzoni che ha scelto per le sue edizioni che sono diventate hit incredibili nel giro di 7 giorni ci mancherai ama
#scusate il pippone queste cose mi affascinano troppo#sara' un peccato quando sanremo verra' rovinato da qualche fascio amico della meloni dall'anno prossimo
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Oggi abbiamo toccato il fondo radiofonico, poi il mio collega che se la ballava (scoppia, scoppia mi sco, scoppia scoppia mi scoppia il cuor)...
Non so se ridere o piangere
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Whiplash intervista Johnny Christ
Continuano le interviste rilasciate in occasione del rilascio del nuovo Life is But a Dream… Questa volta Johnny si è concesso ai microfoni di Full Metal Jackie durante il programma radiofonico Whiplash. La discussione, come è facilmente immaginabile, è stata prevalentemente incentrata sul nuovo album, sulla scelta di Nobody come singolo, sull’ utilizzo dell’ orchestra e di come la band collabori…
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Joe Strummer – Un Cantante Folk Con La Chitarra Elettrica
Il 21 agosto ’52 nasce ad Ankara, John Graham Mellor, meglio conosciuto come Joe Strummer, chitarrista, cantautore, frontman di The Clash, 101’ers, Joe Strummer and the Mescaleros. Una carriera spesa come cantante, attore, conduttore radiofonico, ribelle militante, vegetariano e politicizzato. White riot, Ankara, George Orwell, Woody Guthrie, l’ukulele, il punk, London Calling, i Pogues, il…
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