#prezzi agricoli
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CIA. Nocciole: Primo Prezzo Definito in Commissione Prezzi ad Asti. Tonda Gentile Trilobata: il mercato delle nocciole inizia a muoversi, ma le preoccupazioni rimangono
Ad Asti, presso la Camera di Commercio, si è svolta la prima riunione della Commissione Prezzi per i territori di Asti e Alessandria, con l’obiettivo di rilevare i prezzi delle nocciole.
Ad Asti, presso la Camera di Commercio, si è svolta la prima riunione della Commissione Prezzi per i territori di Asti e Alessandria, con l’obiettivo di rilevare i prezzi delle nocciole. La varietà Tonda Gentile Trilobata, una delle più apprezzate in Italia e utilizzata in molteplici produzioni di alta qualità, ha segnato un prezzo di 1010 €/punto resa IGP e 1080 €/punto resa per le transazioni…
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IL PESCE PUZZA SEMPRE DALLA TESTA
Una riflessione che mi tocca fare è questa: se tu agricoltore, per campare la tua famiglia, hai bisogno di sfruttare il prossimo, allora hai sbagliato mestiere e questo vale per tutti quelli che sfruttano altri per guadagnare illecitamente.
Lo sfruttamento, che non deve mai essere giustificato per concorrenza, crisi, o altro, non vede ragione con i prezzi al dettaglio dei prodotti agricoli. All'agricoltore vanno le briciole? Allora e' il sistema che e' sbagliato.
Questo sistema è molto vasto in Italia e non solo nel campo dell'agricoltura, vedi balneari, ristoratori, etc. etc.
Come ha detto Brunetta, in audizione per il salario minimo: "se gli imprenditori dovessero pagare il salario minimo a nove euro..., allora molti chiuderebbero!" Se non e' una lode allo sfruttamento, questa, non saprei quale altra possa essere.
Aveva ragione Paoletto er pesciarolo, quando diceva: " A Robbe', er pesce puzza sempre dalla testa".
@ilpianistasultetto
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Meno di nulla
Distratti dalle epiche gesta dell'Italica formazione in quel di Germania, narrate dal più nazionalpopolare istituto lucerai (ho persino temuto che il patriottico tricolore, lo si dovesse esporre ed omaggiare, come nelle adunate in piazza Venezia), abbiamo ricevuto informazione del decesso del bracciante Singh, con malcelato disturbo, nelle edizioni serali e pre partita dall'ufficio di propaganda del governo.
Tre/cinque minuti al massimo, con intervista al genitore del padroncino, reo, quest'ultimo, di aver scaricato, come un sacco di rifiuti, il corpo agonizzante di Singh, innanzi l'abitazione del bracciante.
Per dovere di cronaca, l'abitazione di Sing, era, fino allo sfratto odierno, un lamierato di cinque metri, per ospitare due persone. Sfratto che messo per strada la vedova, accolta da una volontaria della Cgil.
Lollo&Brigida, alias il cognato e, Calderone, ministra del lavoro e delle politiche sociali, hanno dichiarato, post mortem, guerra al caporalato.
Lodevole l'iniziativa, ma, la prevenzione, la si attua prima, non post.
Lo Stato, indignato, ha concesso, post mortem, un permesso di soggiorno speciale, ex t.u. immigrazione.
L'operazione giustizialismo/moralismo di facciata, è già partita. Tutti indignati, tutti basiti, tutti sconcertati, ma nel frattempo, la raccolta di pomodori, la coltivazione di ortaggi, i lavori nelle serre, procedono senza sosta a 4/5 euro l'ora, per permettere, alla GDO di vendere a prezzi bassissimi i prodotti agricoli e, al popolo di telespettatori, di godere-rassicurati, delle telenarrazioni delle epiche gesta italiche, in quel di Germania.
Gentilissima Signora Singh, è verissimo quanto da Lei dichiarato. Non siamo un paese buono. Non lo siamo mai stato. Siamo marci, finti e insinceri. Forti con i poveri e cacasotto dinanzi il potere. Razzisti fino al midollo, classisti, pronti a strapparci le vesta per amenità nazionalpopolari e insensibili innanzi la morte di colui che vale, nella nostra scala di valori, meno di nulla.
Se ne vada, scappi da questo infimo paese.
Mi permetta di stringerla con un grande abbraccio. Ci perdoni.
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Quanto ci costa il cambiamento climatico?
E’ dagli anni ’90 che il clima del nostro pianeta mostra segni di squilibrio causato dalle emissioni di gas serra delle attività umane e l’Italia è particolarmente esposta a questi mutamenti perché è circondata dal mar Mediterraneo, un mare piccolo, che si riscalda più degli oceani aperti ed è anche vicino agli anticicloni caldissimi del Sahara. I nostri ghiacciai alpini si sono ridotti del 60% nell’ultimo secolo, facendo diminuire le riserve idriche destinate ai fiumi, all’agricoltura e alla produzione idroelettrica. L’innevamento sulle nostre montagne dura meno e penalizza l’industria turistica invernale. Le estati sempre più calde provocano vittime per colpo di calore (estate 2022: 18.000 vittime solo in Italia). I fenomeni di alluvioni e tempeste sempre più frequenti e violenti provocano danni per miliardi di euro (vedi la Romagna nel 2023) impattando sui prodotti agricoli, danneggiati irrimediabilmente, e ciò genera l’aumento dei prezzi dei prodotti. negli ultimi 40 anni le perdite finanziarie causate da fenomeni meteorologici e climatici estremi nell’UE hanno superato i 487 miliardi di euro. Di tutte queste problematiche che influenzano l’economia e le nostre vite dovremmo occuparcene ora. Eppure, diamo retta al negazionismo climatico, che è una scappatoia per negre qualsiasi responsabilità, per dire che la colpa non è nostra e lasciare tutto com’è.
Fonte: Consiglio dell’Unione europea https://bit.ly/480uB6I
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#climate change#ambiente#sostenibilità#crisi climatica#mediterraneo#mediterrenian#italy#romagna#european union
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Nuove parole italiane, il vocabolo si arricchisce
L'Accademia della Crusca ha recentemente aggiornato il suo vocabolario online con l'aggiunta di nuove parole italiane che riflettono l'evoluzione del linguaggio e della società italiana. Tra queste, troviamo "turistificazione", "degenero" e "agrivoltaico", termini che offrono uno spaccato interessante sui temi attuali e sulle nuove sfide che il Paese si trova ad affrontare. Turistificazione, le nuove parole italiane Questo termine, già in uso da tempo, ha assunto un significato più pregnante negli ultimi anni, descrivendo il fenomeno crescente dell'adattamento di luoghi, servizi e attività alle esigenze dei turisti, spesso a discapito dell'identità locale e della fruibilità da parte dei residenti. La turistificazione può comportare l'aumento dei prezzi, la proliferazione di strutture ricettive omologate e la perdita di autenticità dei luoghi. Degenero Un termine dal significato forte e negativo, che indica un decadimento morale, sociale o politico. "Degenero" viene utilizzato per descrivere fenomeni come la criminalità organizzata, la corruzione, la diffusione di odio e intolleranza, ma anche il degrado ambientale e il declino di valori e tradizioni. Agrivoltaico Un neologismo che coniuga l'agricoltura anche con la produzione di energia fotovoltaica. Si riferisce all'installazione di pannelli solari su terreni agricoli, spesso in sinergia con le coltivazioni. L'agrivoltaico rappresenta quindi una nuova frontiera per la produzione di energia rinnovabile, con potenziali benefici per l'ambiente, l'economia e il paesaggio. L'inserimento di queste parole nel vocabolario dell'Accademia della Crusca sottolinea soprattutto il loro radicamento nella realtà italiana e la loro importanza per comprendere i mutamenti in atto nel Paese. Nuove aggiunte Oltre a queste tre nuove voci, l'aggiornamento include anche altri termini come "antispecista", "criptovaluta", "influencer" e "smart working", a dimostrazione della continua evoluzione della lingua italiana e della sua capacità di adattarsi alle nuove realtà. L'Accademia della Crusca, fondata nel 1583, ha il compito di tutelare e promuovere la lingua italiana. L'aggiornamento del vocabolario online è uno degli strumenti con cui l'Accademia assolve questo compito, offrendo un punto di riferimento autorevole per l'uso corretto della lingua e per la comprensione delle sue trasformazioni. Foto di PDPics da Pixabay Read the full article
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Sarà inaugurato il 13 maggio il nuovo ortomercato di Milano
300 milioni di euro il costo della riqualificazione per trasformare il vecchio mercato ortofrutticolo di Milano che sarà inaugurato dal sindaco Beppe Sala il 13 maggio, dopo due anni di lavori. In queste ore, già molti operatori hanno fatto ingresso nel nuovo terminal che, assicura il presidente di Sogemi Cesare Ferrero, «è grande quanto l’aeroporto di Malpensa: siamo a un punto di compimento. Non sarà più l’Ortomercato come lo abbiamo conosciuto in questi anni, nel bene e soprattutto nel male. Questa nuova area è quello che serve a Milano per garantire la sicurezza alimentare». Pareti bianche, insegne rosse, stand spaziosi per la conservazione di frutta e verdura. Il lungo corridoio su cui si affacciano i «negozi» è suddiviso in corsie: la prima, quella davanti agli stand, è per gli acquirenti, che passando possono osservare la merce esposta nella corsia più ampia e più spostata verso il centro della navata, così da rendere più fluida la visita e la possibilità di scegliere la merce con calma, paragonando prezzi e qualità. Ma rispetto a tutti gli altri padiglioni dell’Ortomercato — che risalgono alla sua apertura, nel 1965, e che saranno rasi al suolo — questo è «moderno: anzi — si corregge Ferrero — è il più moderno d’Europa, anche perché avendolo realizzato per ultimi abbiamo il vantaggio che ci consentirà di diventare i primi come benchmark di riferimento ambientale». Questo perché è «innovativo e sostenibile dal punto di vista energetico». Non solo, infatti, prevede un sistema di carico-scarico basato sulla digitalizzazione — ogni operatore e acquirente prenota il suo slot orario sulla app — ma i quattro mini-padiglioni che lo compongono sono alimentati a pannelli solari e, grazie a una collaborazione con A2a, riscaldamento e raffreddamento saranno regolati con le pompe di calore. Entro il prossimo anno, poi, il programma Foody 2025, lanciato poco prima della pandemia, porterà a un raddoppio: un padiglione gemello di questo sarà realizzato lì dove ora ci sono i vecchi terminal B, C e D dell’Ortomercato. Sogemi, la società partecipata del Comune che ne ha la proprietà e la gestione, punta a una riqualificazione totale dei 700 mila metri quadri dei quattro mercati (ortofrutta, ittico, carni, fiori), con 350mila metri quadri di superficie edificabile di cui 220 mila di nuova costruzione entro l’estate prossima. «Questo significa — conclude Ferrero — assicurare quattro padiglioni per oltre 100 mila metri quadri e 282 punti vendita, con nove piattaforme logistiche e sette operatori specializzati». Gli obiettivi, d’altronde, sono ambiziosi: oltre 2 miliardi di euro di cibo scambiato ogni anno, 8 milioni di quintali di prodotti commercializzati e 368 imprese insediate stabilmente, di cui 150 grossisti e produttori agricoli, 134 operatori logistici, 3.903 società acquirenti, 5 mila persone al giorno e oltre 10 milioni di consumatori serviti. Read the full article
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Sembra che la manifestazione dei trattori, prevista per giovedì prossimo, al Circo Massimo sia confermata. Anche la premier Giorgia Meloni ha compreso le ragioni di questa mobilitazione, perché «l’ambiente non si salva certo contro gli agricoltori», né con «le follie» imposte dalla transizione ecologica. Tuttavia, il Governo è riuscito modificare l’emendamento al Milleproroghe sull’Irpef, che esenta i redditi fino a 10mila euro e riduce del 50% l’importo da pagare per quelli compresi tra i 10mila e i 15mila euro, anche se riguarda solo gli imprenditori agricoli professionali e i coltivatori diretti in forma individuale o in società semplice. Il Riscatto Agricolo si è detto soddisfatto anche per il «riconoscimento istituzionale» ricevuto: i rappresentanti del movimento hanno annunciato l’imminente costituzione «di un sistema organizzato di rappresentanza nazionale», intenzionati a sostenere il Governo su tutte «le azioni finalizzate alla difesa del Made in Italy in Italia e in Europa». Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha assicurato, oltre alle modifiche sull’Irpef, anche interventi sulle vendite, dichiarando che «in presenza di acquisti inferiori al prezzo medio di produzione pubblicato da Ismea», scatteranno «verifiche automatiche». Per quanto riguarda la concorrenza di Paesi terzi, invece, si sta lavorando per far passare la proposta del ministro francese, Marc Fesneau, sul principio di reciprocità «per evitare – ha spiegato il ministro Lollobrigida – che nella nostra Nazione arrivino merci provenienti da Stati che non rispettano le stesse regole imposte ai nostri agricoltori». Poi ci sono «il sostegno al reddito dei più deboli e l’abbattimento dei costi di produzione», che «restano la stella polare dell’esecutivo». Queste decisioni, però, non fermano la mobilitazione degli agricoltori. Infatti, il movimento Riscatto Agricolo ha precisato che, almeno finché non sarà tutto nero su bianco, «anche se a Roma stanno pensando di tornare nei luoghi di origine – ha spiegato Davide Pedrotti, referente del collettivo per il bresciano –, una ventina di presidi rimarranno operativi, in Lombardia, in Friuli Venezia Giulia, Campania, Puglia e in Sardegna». L’obiettivo è arrivare al 26 febbraio «quando ci sarà la riunione straordinaria della Commissione Ue a Bruxelles e si vedrà se le modifiche alla Pac annunciate saranno realizzate». Se da un lato Riscatto agricolo è soddisfatto, dall’altro lato il leader Danilo Calvani, conferma il raduno di giovedì prossimo al Circo Massimo con l’arrivo di altri mezzi, in aggiunta alle centinaia di trattori che continuano a sostare alle porte della Capitale. Inoltre, al termine del vertice convocato ieri da Matteo Salvini, la Lega ha chiesto di approvare la sua proposta sul controllo dei prezzi e sui costi di produzione, confermando la «netta contrarietà» ai negoziati dell’Europa con i Paesi del Mercosur. Negoziati che Antonio Tajani, leader di Fi e ministro degli Esteri, difende in nome del «libero scambio», rimanendo comunque aperto a miglioramenti ulteriori, ma solo «con proposte che non siano demagogiche e che possano permettere di risolvere i problemi». Nel frattempo, le opposizioni continuano ad attaccare con la denuncia, da parte del Pd, delle lotte intestine nella maggioranza: «I ministri vanno in ordine sparso – hanno detto i capigruppo in commissione Agricoltura Simona Bonafè e Ubaldo Pagano -. Stiamo assistendo a uno spettacolo indecoroso». «Il Governo ha creato il problema con gli agricoltori aumentando loro le tasse – ha invece commentato il leader di Alleanza Verdi-Si, Angelo Bonelli – e oggi, per distogliere l'attenzione dalle proprie responsabilità, attacca la transizione verde mentre la crisi climatica produce danni ingenti e nel 2022, la siccità ha causato 6 miliardi di euro di danni all'agricoltura».
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Trattori in piazza anche ad Avellino
Arriva anche in Irpinia la protesta di agricoltori e imprenditori agricoli contro le politiche europee, i tagli ai benefit su gasolio e il ripristino dell’aliquota Irpef alla soglia più alta: decine di trattori ed altri mezzi agricoli hanno occupato oggi Piazza Kennedy, nel centro di Avellino. Cartelli e striscioni sono stati esposti contro il caro-prezzi: “Siamo allo stremo – hanno detto gli…
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Crisi alimentare globale: l'ONU lancia l'allarme
L'ONU ha lanciato l'allarme sulla crisi alimentare globale che sta colpendo milioni di persone in tutto il mondo. Secondo il Programma Alimentare Mondiale (PAM), nel 2023 il numero di persone che soffrono di insicurezza alimentare grave potrebbe raggiungere i 349 milioni, un aumento di 133 milioni rispetto al 2022. ONU - Cause della crisi alimentare globale Le cause della crisi alimentare globale sono molteplici e includono: La guerra in Ucraina: La guerra in Ucraina ha causato una grave crisi alimentare in tutto il mondo. L'Ucraina è un importante esportatore di grano, mais e altri cereali, e la guerra ha interrotto le esportazioni, causando un aumento dei prezzi dei generi alimentari. Il cambiamento climatico: Il cambiamento climatico sta causando eventi meteorologici estremi, come siccità, inondazioni e tempeste, che stanno danneggiando i raccolti e rendendo più difficile la produzione di cibo. La pandemia di COVID-19: La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto negativo sull'economia globale, causando la povertà e la fame. Conseguenze della crisi alimentare globale Le conseguenze della crisi alimentare globale sono drammatiche. Milioni di persone stanno soffrendo di malnutrizione, e la crisi sta contribuendo a instabilità politica e sociale. I bambini sono i più colpiti dalla crisi alimentare. Secondo l'UNICEF, nel 2023, 10 milioni di bambini sotto i 5 anni potrebbero morire di malnutrizione grave. La crisi alimentare sta anche contribuendo a instabilità politica e sociale. In molti paesi, la scarsità di cibo sta portando a proteste e violenze. Misure per far fronte alla crisi alimentare globale L'ONU sta lavorando per far fronte alla crisi alimentare globale, ma le sfide sono enormi. L'organizzazione ha lanciato un appello per 4,4 miliardi di dollari per fornire assistenza alimentare a 43 milioni di persone in 43 paesi. Alcune delle misure che vengono prese per far fronte alla crisi alimentare globale includono: Aumento della produzione alimentare: L'ONU sta lavorando per aumentare la produzione alimentare in tutto il mondo, in particolare nei paesi più colpiti dalla crisi. Riduzione degli sprechi alimentari: L'ONU sta lavorando per ridurre gli sprechi alimentari, che rappresentano un problema globale. Aiuto alimentare: L'ONU sta fornendo assistenza alimentare alle persone più bisognose. Racconti di persone colpite dalla crisi alimentare Per comprendere meglio le conseguenze della crisi alimentare globale, abbiamo parlato con alcune persone che ne sono state colpite. Aisha, una donna di 35 anni dal Sudan del Sud, ha raccontato che la sua famiglia non ha abbastanza da mangiare. "Non abbiamo cibo per nutrire i nostri figli", ha detto Aisha. "Stanno morendo di fame." Aisha ha detto che la guerra in Ucraina ha contribuito alla crisi alimentare nel suo paese. "L'Ucraina è un importante esportatore di grano e mais", ha detto Aisha. "Quando la guerra ha interrotto le esportazioni, i prezzi del cibo sono aumentati e noi non possiamo più permetterci di comprarli." Aisha ha chiesto aiuto alla comunità internazionale. "Chiediamo al mondo di aiutarci", ha detto Aisha. "I nostri figli stanno morendo." Speranza per il futuro Nonostante le sfide, c'è ancora speranza per il futuro. L'ONU sta lavorando con i paesi colpiti dalla crisi alimentare per trovare soluzioni a lungo termine. Il PAM sta lavorando per aumentare la produzione alimentare nei paesi più colpiti. "Stiamo lavorando con i governi e i produttori agricoli per aumentare la produzione alimentare", ha detto David Beasley, direttore generale del PAM. "Dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che tutti abbiano accesso a cibo sicuro e nutriente." L'ONU sta anche lavorando per ridurre gli sprechi alimentari. "Lo spreco alimentare è un problema globale", ha detto Beasley. "Dobbiamo lavorare per ridurre gli sprechi alimentari e garantire che il cibo che produciamo arrivi a chi ne ha bisogno." **La crisi alimentare globale è una sfida enorme, ma non è impossibile da affrontare. Con un impegno globale, possiamo garantire che tutti abbiano accesso a cibo sicuro e nutriente. Fonti: Programma Alimentare Mondiale (PAM): https://www.wfp.org/ Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU): https://www.un.org/ UNICEF: https://www.unicef.org/ Read the full article
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Caro spesa, sconto del 10% in supermercati e discount. Come funzionerà:
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/caro-spesa-sconto-del-10-in-supermercati-e-discount-come-funzionera/116370?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=116370
Caro spesa, sconto del 10% in supermercati e discount. Come funzionerà:
I costi della spesa continuano ad aumentare, ma da ottobre 1 a dicembre 31 del 2023 le cose potrebbero cambiare.
Si prevede infatti che alcune catene di distribuzione, supermercati e grandi magazzini introdurranno una serie di riduzioni sui prodotti di uso comune. Tali riduzioni potrebbero alleviare le tensioni finanziarie che molte famiglie stanno sperimentando a causa dell’incremento dei prezzi dovuto all’inflazione. Secondo quanto riferito da Il Messaggero, da Esselunga a Conad, Carrefour, Coop, Pam, Lidl, Tigre, Famila e Decò, il mese prossimo fino alla fine dell’anno offriranno sconti che potrebbero arrivare fino al 10%.
Il tutto su una vasta gamma di prodotti di uso comune, in circa 25.000 negozi tra grandi supermercati, discount, superstore e ipermercati, praticamente coprendo l’intera rete di vendita in tutta Italia.
Si prevede che ciò comporterà un risparmio medio di circa 100 euro per ciascun nucleo familiare solo per quanto riguarda l’acquisto di generi alimentari, il che equivale a una diminuzione complessiva di circa 4 miliardi di euro per i consumatori italiani. Finora, trenta aziende, con la collaborazione della rappresentanza dei produttori agricoli Coldiretti, hanno già confermato la loro adesione a questo programma di riduzioni dei prezzi.
Eurospin ed Md ancora in forse
La stragrande maggioranza delle reti di vendita al dettaglio sembra aver accettato favorevolmente il “trimestre contro l’inflazione”, un’iniziativa promossa dal Ministero delle Imprese, presieduto da Adolfo Urso. Questa iniziativa mira a contenere l’aumento dei prezzi dei prodotti essenziali nel cosiddetto “carrello della spesa”. Tuttavia, alcune catene di discount, come Eurospin e Md, sembrano ancora indecise e non hanno ancora preso una posizione definitiva su questa proposta.
Tuttavia, il 23 settembre, verrà consegnato al Ministero delle Imprese l’elenco completo delle imprese che intendono partecipare a questa iniziativa, e il ministero stesso lo renderà pubblico sul suo sito web. Oltre alle grandi catene di distribuzione, si prevede che molte centinaia di piccoli negozi alimentari, negozi di prodotti per l’igiene personale, farmacie e parafarmacie si uniranno all’iniziativa.
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Dolores Huerta. Sí, se puede
https://www.unadonnalgiorno.it/dolores-huerta/
Dolores Huerta è tra le più importanti attiviste e sindacaliste di tutti i tempi.
Una vita spesa per i diritti civili, la difesa dei diritti delle donne, delle persone immigrate e dei lavoratori.
È stata arrestata ventidue volte per aver partecipato ad azioni di disobbedienza civile non violenta e scioperi.
Nel 1997 Ms, la più importante rivista femminista statunitense l’ha nominata tra le tre donne più importanti dell’anno. L’anno successivo Bill Clinton le ha consegnato il premio Eleanor Roosevelt per i diritti umani e il Ladies Home Journal l’ha elencata nelle Cento donne più importanti del Ventesimo secolo.
È stata nei consigli di amministrazione di Equality California, People for the American Way,Consumer Federation of California e Feminist Majority Foundation.
Prima donna latina inserita nella National Women’s Hall of Fame, ha ricevuto ben quindici lauree ad honorem da tutte le più prestigiose università statunitensi e premi importanti come la Medaglia presidenziale per la libertà conferitale da Barack Obama nel 2012.
È talmente celebrata che in California il 10 aprile è il Dolores Huerta Day.
Nata col nome di Dolores Fernández il 10 aprile 1930 a Dawson, nel New Mexico, aveva tre anni quando i genitori si sono separati e, insieme ai fratelli, ha seguito la madre a Stockton, una comunità agricola nella valle di San Joaquin in California.
Nonostante fosse una brava studentessa, suonasse vari strumenti e fosse una premiata come girl scout, il razzismo e il disprezzo per la sua condizione di immigrata non le sono stati risparmiati.
La sua più grande ispirazione è stata sua madre, Alicia Chávez che, dopo tanti sacrifici e doppi lavori per mantenere i figli e fornire loro istruzione e educazione, è arrivata a possedere un ristorante e un hotel dove accoglieva lavoratori a basso salario e famiglie di contadini a prezzi accessibili, talvolta anche gratuitamente.
Dopo essersi laureata allo Stockton College, per un breve periodo ha insegnato in una scuola elementare, ma si è dimessa perché in disaccordo col trattamento riservato agli studenti figli di contadini.
Nel 1955 si è impegnata nella Community Services Organization, associazione che lavorava per porre fine a segregazione, discriminazione e alla brutalità della polizia e per migliorare le condizioni sociali ed economiche dei lavoratori agricoli.
Questi venivano pagati poco o niente, non godevano di alcun diritto, dormivano sul pavimento, avevano scatole di legno come mobili e acqua sporca, non avevano accesso ai bagni e lavoravano dall’alba al tramonto senza interruzioni. Sovente emigravano per seguire la stagionalità dei raccolti, questo comportava che i loro figli non ricevevano un’istruzione adeguata e spesso lavoravano nei campi insieme ai genitori. Molte donne venivano aggredite sessualmente dai proprietari terrieri e costrette a tacere perché le loro famiglie avevano bisogno di lavorare.
Nel 1960, ha fondato la Agricultural Workers Association con cui ha esercito pressioni sui politici del tempo per garantire istruzione e accesso al voto, all’assistenza pubblica e alla pensione alle comunità immigrate.
Insieme a Cesar Chavez ha fondato la National Farm Workers Association (NFWA) che, nel 1965, si è unita all’AWA per formare il Sindacato dei lavoratori agricoli che ha organizzato un importante sciopero dei viticoltori che ha portato a importanti negoziazioni che hanno migliorato le condizioni di lavoro, tra cui la riduzione dell’uso di pesticidi dannosi, l’avvio della disoccupazione e garantito le prestazioni sanitarie. In questo periodo, le è stato attribuito il merito di aver coniato la frase “sí se puede” per spronare nella lotta senza mollare.
Negli anni ’70, ha coordinato un boicottaggio nazionale della lattuga e contribuito a creare il clima politico per l’approvazione dell’Atto per le relazioni sul lavoro agricolo del 1975, la prima legge a riconoscere i diritti dei lavoratori agricoli di contrattare collettivamente.
Durante gli anni ’80 è stata vicepresidente del Sindacato Nazionale, unica donna a sedere nel consiglio d’amministrazione.
Sempre in prima linea per sostenere le sue battaglie, nel 1988, è stata brutalmente picchiata dalla polizia di San Francisco in una manifestazione di protesta contro le politiche dell’allora candidato alla presidenza George H. W. Bush. Le hanno rotto sei costole e dovuto asportare la milza.
Il pestaggio, registrato e trasmesso nei notiziari televisivi le ha consentito di vincere la causa contro la polizia e ha utilizzato i proventi a beneficio dei lavoratori agricoli.
La risonanza mediatica ha costretto il dipartimento a cambiare le sue politiche di controllo della folla e il suo processo di disciplina degli ufficiali.
Dopo una lunga guarigione, Dolores Huerta ha lasciato il sindacato per concentrarsi sui diritti delle donne. Coinvolta per due anni, in giro per il paese, in una campagna di sensibilizzazione rivolta alla candidature delle donne latine che ha portato a un aumento significativo del numero di rappresentanti elette.
Coi soldi del Premio Puffin/Nation for Creative Citizenship nel 2002 ha creato la Fondazione che porta il suo nome per incoraggiare la formazione e le capacità organizzative nelle comunità a basso reddito che intreccia i movimenti dei diritti delle donne, quelli LGBTQ, delle persone immigrate, di lavoro e diritti civili in un unico filo.
A lei sono intitolate scuole, strade e perfino un asteroide. Protagonista di un documentario sulla sua vita, è stata omaggiata in vari film e opere teatrali.
È stata co-presidente onoraria della marcia delle donne su Washington il 21 gennaio 2017, contro l’insediamento di Donald Trump come presidente.
Femminista ecologista intersezionale, si è battuta per tutta la vita per portare le donne nelle lotte per il diritto al lavoro e a eque retribuzioni. Ancora oggi è in giro per portare la voce e le istanze di chi è ancora ai margini della politica e della società.
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ISLAM 101: La Tua Zakah
Finalità della zakah:
Allah, sia Egli glorificato ed esaltato, ha reso la zakah obbligatoria per i Musulmani per diversi motivi inclusi i seguentii:
1) L’amore per le ricchezze fa parte dell’anima umana; l’obbligo della zakah serve quindi a purificare l’anima dai sentimenti di avidità e dall’attacamento a questo mondo. Ha detto l’Altissimo: “Preleva sui loro beni un’elemosina, tramite la quale, li purifichi e li mondi” (Corano 9, 103).
2) Il versamento della zakah promuove la solidarietà e la fratellanza, in quanto la persona prova gratitudine verso colui da cui riceve un dono. Così i membri della società musulmana si amano e si sostengono a vicenda come i mattoni di un singolo edificio. In tale società furti e crimini diventano rari.
3) Attraverso il pagamento della zakah si realizza il vero senso della servitudine, assoluta umiltà e totale sottomissione ad Allah il Signore dell’universo. Infatti quando il ricco preleva la zakah dalle sue ricchezze non fa che obbedire agli ordini divini, mostrando così gratitudine a Chi gli ha permesso di ottenere tali ricchezze: “Se sarete riconoscenti, accrescerò [la Mia grazia]” (Corano 14, 7).
4) Versando la zakah si mettono in pratica i principi della solidarietà e della relativa eguaglianza fra i membri della società. Il versamento della zakah ai bisognosi fa sì che le ricchezze non restino concentrate in una parte ristretta della società. Dice Allah l’Altissimo: “In modo che non sia diviso solo tra i ricchi fra di voi” (Corano 59, 7).
L’amore per le ricchezze è insito nell’animo umano. L’Islam invita alla purificazione dell’anima dall’attaccamento ad esso.
Beni e ricchezze per le quali è dovuta la zakah?
La zakah non è dovuta sui beni che una persona possiede per il proprio uso come l’abitazione (anche se di lusso), l’auto che utilizza (anche se di lusso), i propri abiti, il cibo, ecc.
Invece la zakah è stata resa da Allah obbligatoria sui beni che non sono per uso personale ma per l’investimento e lo sviluppo. Ad esempio:
1) Oro e argento (non per ornamento personale delle donne)
Non è dovuta la zakah tranne nel caso in cui la loro quantità raggiunge o eccede il minimo stabilito dalla legge islamica (detto nisab) per questo particolare tipo di ricchezza e dopo che questa quantità è rimasta in possesso per la durata di un anno lunare intero (354 giorni).
Il nisab per oro ed argento è il seguente:
Oro: circa 85 grammi; argento: circa 595 grammi.
Se il Musulmano ha avuto in suo possesso tali quantità per un anno, allora deve pagare la zakah pari al 2,5% del valore che possiede.
2) Denaro e valuta che detiene o che ha depositato presso un conto bancario o simile:
Per calcolare la zakah sulla valuta si fa riferimento al valore dell’oro: se il totale posseduto – per la durata di un anno – equivale o supera il valore del nisab (circa 85 grammi d’oro), allora paga la zakah pari al 2,5 % del valore totale posseduto.
Esempio: essendo il prezzo dell’oro fluttuante, consideriamo che il prezzo dell’oro al momento in cui è dovuta la zakah sia per sempio di US$25 al grammo; allora la zakah sarà:
$25 (prezzo dell’oro al grammo) X 85 (nisab: quantità minima di grammi d’oro su cui si applica la zakah) = $ 2.125 (nisab espresso in forma di denaro)
3) Beni commerciali
Sono tutti i beni e proprietà che si possiedono al fine di sfruttarli commercialmente (immobili, beni di consumo, ecc.)
La zakah su tali beni si applica calcolando il valore dei beni posseduti per un intero anno lunare (si fa riferimento ai prezzi locali correnti); se tale valore raggiunge il nisab del denaro, si deve pagare il 2,5%.
4) Prodotti agricoli
Ha detto Allah: “O voi che credete, elargite le cose migliori che vi siete guadagnati e di ciò che Noi abbiamo fatto spuntare per voi dalla terra” (Corano 2, 267)
La zakah si applica solo a determinati prodotti agricoli e non su tutti ed a condizione che essi raggiungano la determinata quantità minima stabilita dalla legge islamica (nisab).
Considerando le diverse circostanze, l’ammontare della zakah da pagare su prodotti agricoli varia a seconda dei costi e del lavoro spesi per l’irrigazione. Si distingue tra prodotti che hanno ricevuto un’irrigazione naturale e quelli che sono stati irrigati artificialmente per opera umana.
I capi di bestiame fra bovini, camelidi ed ovini, a condizione che siano al libero pascolo, senza che il proprietario debba spendere per il loro nutrimento.
Se invece per la maggior parte dell’anno il proprietario deve provvedere il cibo per il bestiame, allora la zakah non è dovuta.
Per conoscere i dettagli della zakah dovuta sui capi di bestiame, si deve fare riferimento ai testi di giurisprudenza islamica (fiqh).
Destinatari della zakah?
L’Islam ha specificato chi sono i beneficiari aventi diritto alla zakah. Chi versa la zakah può scegliere una o più fra le categorie degli aventi diritto oppure può versarla ad un ente preposto o un’associazione caritatevole che si occupa di distribuire la zakah ai Musulmani che ne hanno diritto, a cominciare da quanti si trovano nella propria zona di residenza.
È più appropriato, comunque, pagarla nel paese in cui si vive.
Gli aventi diritto alla zakah:
1) I nullatenenti (fuqara’) ed i poveri (masakin), ovvero quanti sono sprovvisti dei mezzi per rispondere ai bisogni vitali elementari
2) I bisognosi che vivono in povertà assoluta e chi non riesce a rispondere ai bisogni vitali elementari
3) Gli addetti alla raccolta e distribuzione della zakah stessa.
4) Lo schiavo che intende liberarsi pagando il proprio riscatto.
5) Chi è indebitato e non riesce a pagare i suoi debiti (creati per interesse pubblico o personale).
6) Quanti si sforzano per la causa di Allah e combattono per difendere la religione, il proprio Paese, come pure quanti si adoperano per la diffusione dell’Islam.
7) I nuovi convertiti all’Islam o quanti sono ritenuti prossimi alla conversione. La zakah a questa categoria di beneficiari non viene data individualmente ma sono le autorità in carica o le associazioni caritatevoli a valutare come distribuirla.
8) Il viaggiatore che si trova in temporanee difficoltà finanziarie, anche se nel suo paese di residenza dovesse possedere molte ricchezze.
A proposito dei beneficiari della zakah, Allah ha detto: “La zakah è per i bisognosi, per i poveri, per quelli incaricati di raccoglierla, per quelli di cui bisogna conquistarsi i cuori, per il riscatto degli schiavi, per quelli pesantemente indebitati, per [la lotta sul] sentiero di Allah e per il viandante” (Corano 9, 60).
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Eyes on the world #142
Pronti per il ponte del 25 aprile? Anche questo mese sta volando via come se nulla fosse.
Questa settimana torno a parlare più ampiamente della guerra in Ucraina e della situazione in Italia, ma spazio anche a Sudan e Yemen, due realtà che negli ultimi giorni hanno fatto notizia per vari motivi.
Non perdiamo altro tempo, cominciamo 👇
🇺🇦 STORIE DI OPPOSITORI PERSEGUITATI, SCAMBIO DI PRIGIONIERI, SATELLITI VAGANTI: LA SETTIMANA IN BREVE
(1) Riportiamo un attimo il focus sulla guerra in #Ucraina, dato che la settimana ha lasciato qualche strascico. Partiamo innanzitutto dall’oppositore per eccellenza del presidente russo #Putin, Alexei #Navalny, le cui condizioni di salute sono peggiorate di recente per via di un avvelenamento (secondo alcuni dei suoi collaboratori). L’uomo è al momento rinchiuso nel carcere di Melekhovo, a 250 km a est di Mosca, ed è qui che sarebbe avvenuto il fatto. È dall’8 aprile che non si hanno notizie di Navalny, dopo che quella notte un’ambulanza venne chiamata per i suoi forti dolori allo stomaco. A breve potremmo avere novità in merito, ma non è stato l’unico oppositore a fare notizia questa settimana. Da un lato abbiamo avuto Vladimir Kara-Murza, 41enne giornalista e politico russo, condannato a 25 anni di carcere in Russia per alto tradimento (è accusato di aver cospirato in segreto con i governi di alcuni paesi appartenenti alla #NATO, anche se i dettagli non sono mai stati diffusi); dall’altro Ilya Yashin, il cui ricorso contro la condanna a 8 anni e mezzo di carcere è stata respinta. L’uomo è accusato di aver condiviso “informazioni false” in merito alle operazioni dell’esercito russo in Ucraina (divenne famoso nel periodo del noto massacro di Bucha). Tornando a Navalny, il mondo dell’informazione attende novità sul caso, esattamente come per lo scontro più grande in corso tra gli eserciti russo e ucraino a #Bakhmut, dove al momento è il primo a prevalere. Il tutto in attesa di un probabile contrattacco ucraino di primavera, sul quale non vi è traccia nei documenti del #Pentagono trafugati nelle scorse settimane (a differenza di altre informazioni relative all’andamento della guerra); proprio per questo motivo, gli ufficiali ucraini non sembrano particolarmente preoccupati. Nonostante la tensione tra i due schieramenti, la scorsa domenica (in occasione della Pasqua ortodossa), è avvenuto uno scambio di prigionieri: la Russia ne ha liberati circa 130, mentre non è trapelato quanti ne abbia messi in libertà l’Ucraina. Sempre nel weekend i governi di Polonia e Ungheria hanno deciso di non importare più dall’Ucraina grano e altri prodotti alimentari, dai prezzi troppo concorrenziali rispetto a quelli dei settori agricoli locali. Vista la situazione critica nel Mar Nero, Kiev ha dovuto ripiegare sui paesi dell’Est Europa, essendo impossibilitata a raggiungere i clienti abituali (paesi africani e mediorientali in primis), ma Polonia e Ungheria hanno preferito rifiutare a importare tali prodotti per non mettere in difficoltà gli agricoltori locali. Non è escluso comunque che, soprattutto con la Polonia, si possa trovare un accordo. Per la prima volta dall’inizio della guerra, è anche avvenuto l’incontro tra il presidente ucraino #Zelensky e il segretario generale della #NATO Stoltenberg. Infine una curiosità proveniente…dai cieli di Kiev. Qualche giorno fa la #NASA aveva comunicato che un suo satellite defunto (Rhessi) sarebbe precipitato sulla terra tra mercoledì e giovedì, senza dare una precisa localizzazione. La stessa agenzia spaziale ha precisato che la maggior parte del corpo si sarebbe smaterializzata nel rientrare nell’atmosfera. Ebbene, il capo dell’amministrazione militare di Kiev Serhiy Popko aveva riferito che l’allarme aereo risuonato nella capitale nella notte di mercoledì fosse dovuto proprio alla caduta del satellite, ricostruzione immediatamente smentita dalla NASA, che a sua volta ha reso noto che nulla proveniente dallo spazio si sia schiantato su Kiev.
🇮🇹 ULTIME DALL’ITALIA: VISITA DI STATO IN AFRICA, CAUSE AI MEDICI, CONCESSIONI BALNEARI E CASO COSPITO
(2) Tante notizie dall’#Italia questa settimana, con il governo in prima linea in diversi ambiti. Partiamo dalla scorsa settimana, quando tra venerdì e sabato la premier Giorgia #Meloni si è recata in Etiopia per una visita di stato. Qui ha incontrato il presidente etiope Abiy Ahmed e l’omologo somalo Hassan Sheikh Mohamud, ai quali ha parlato di un piano di aiuti per favorire le istituzioni locali e sviluppare le relazioni internazionali con alcuni paesi dell’Africa (il noto “piano Mattei per l’Africa”, che prende il nome dallo storico presidente dell’ENI Enrico Mattei e che coinvolgerebbe anche la Tunisia). Il tutto al fine di arginare il problema migratorio, dal momento che l’Etiopia è uno dei principali paesi dai quali transitano i migranti che raggiungono la Libia e – di conseguenza – il Mediterraneo. L’accordo firmato con Ahmed vede lo stanziamento di 140 milioni di euro (di cui 40 a fondo perduto), che nei prossimi mesi potrebbero alzarsi a 200. A proposito di migranti, in settimana si è parlato ripetutamente della cosiddetta “protezione speciale”, riconosciuta dalla legge italiana (mentre l’asilo politico e la “protezione sussidiaria” sono riconosciute dall’Europa) per chi giunge nel nostro paese da un territorio nel quale è a rischio di persecuzione e non solo. A differenza di quanto dichiarato da diversi membri della maggioranza, la protezione speciale – o versioni simili – è in vigore in 18 paesi dell’UE. Tuttavia, in base alle ultime dichiarazioni, sembra che possa essere abolita dal governo, anche se la sola idea ha generato parecchie polemiche. Nel frattempo è stato nominato il commissario della gestione dello stato di emergenza nazionale sui flussi migratori: si tratta di Valerio Valenti, a capo del dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno. Altri provvedimenti della settimana hanno visto, ad esempio, la rimozione del divieto di vendita di armi agli Emirati Arabi Uniti, introdotto nel 2019 per limitare le attività militari in #Yemen, dove gli EAU hanno sostenuto l’Arabia Saudita contro i ribelli houthi. I recenti sviluppi sul conflitto, che riguardano principalmente il tentativo di raggiungere un accordo di pace, hanno però spinto il governo a procedere in tal senso.
Cambiando argomento, martedì sono iniziate le riunioni della commissione creata dal ministero della Giustizia per gestire la questione delle cause giudiziarie presentate contro i medici sul tema “malasanità”. Il ministro Nordio ha spiegato che il ruolo della commissione non è depenalizzare gli errori medici, ma rivedere le norme che regolano quando e come sia possibile procedere con una causa. Il problema principale è stato rintracciato nella “medicina difensiva”, termine con il quale si identificano le prescrizioni di esami e visite in numero eccessivo per escludere eventuali rischi. In base ai dati dell’Anaao Assomed (tra i principali sindacati di medici ospedalieri) ogni anno si contano circa 35.600 cause giudiziarie contro medici e strutture, molte delle quali sono ancora in attesa nei tribunali e – in generale – solo il 2% finisce con una condanna del medico. Le attuali leggi lasciano ancora diverso spazio per fare causa, perciò sarà compito della commissione evitare di depenalizzare totalmente la categoria e, allo stesso tempo, di intasare i tribunali con cause che non hanno ragion d’essere. Una delle soluzioni sul piatto è presa dalla legislazione francese, dove il paziente riceve un risarcimento economico rinunciando a fare causa, ma anche – al contrario – introdurre provvedimenti contro i pazienti che tentano di ottenere un risarcimento anche laddove non vi sia stato errore medico. Nel frattempo, brutte notizie dalla Corte di Giustizia dell’UE, che ha ribadito come le concessioni balneari – rinnovate automaticamente, ancora una volta, dal governo Meloni – debbano essere sottoposte a una procedura imparziale e trasparente, norma mai recepita da qualsiasi governo dal 2006 in poi. In tutto ciò, Alfredo #Cospito ha sospeso lo sciopero della fame iniziato lo scorso ottobre. Il detenuto anarchico in regime di 41-bis lo ha comunicato al Tribunale di Sorveglianza di Milano, dopo che la Corte Costituzionale ha giudicato illegittimo non prendere in considerazioni delle attenuanti per un caso che lo riguarda (e che potrebbe evitargli l’ergastolo).
🇸🇩 SUDAN SULL’ORLO DELLA GUERRA CIVILE: SCONTRO TRA ESERCITI A KHARTUM. CENTINAIA I MORTI CIVILI
(3) Il #Sudan non sta vivendo un ottimo momento. Sabato scorso sono iniziati degli scontri per il controllo del paese tra il gruppo militare #RSF (Rapid Support Forces, controllato da Mohamed Hamdan Dagalo, vice-presidente del paese e fedele al regime di Omar al Bashir caduto nel 2021) e l’esercito sudanese (comandato dall’attuale presidente Abdel Fattah al Burhan). Pur essendo alleati all’interno della giunta militare, il gruppo RSF ha sempre mantenuto una discreta autonomia, rimanendo separato dall’esercito sotto il controllo di Dagalo. L’intenzione di far tornare tutto il potere nelle mani del governo centrale e il conseguente scioglimento del gruppo ha acceso la miccia per lo scoppio del conflitto. Interessata soprattutto la capitale #Khartum, ma anche diverse altre città del paese. Il bilancio attuale è di oltre 300 morti civili e almeno 3000 feriti, ma i dati sono – purtroppo – provvisori e non contemplano i soldati caduti in battaglia. Ben nota una delle persone aggredite, comunicata lunedì dall’Alto rappresentante per gli Affari esteri europei Joseph Borrell: si tratta – secondo le prime ricostruzioni – di Aidan O’Hara, a capo della delegazione diplomatica dell’UE in Sudan. Il timore è che lo scontro possa molto presto trasformarsi in guerra civile, anche perché gli scontri non sono rallentati nemmeno di fronte due tentativi di tregua di 24 ore stabiliti tra lunedì e mercoledì per assistere i civili coinvolti. Le notizie che giungono sono oltretutto molto frammentate, ma si parla di migliaia di persone in fuga dal paese con qualsiasi mezzo (dal momento che l’aeroporto della capitale è fuori uso). Proprio a Khartum sono concentrati gli scontri più violenti, e iniziano a scarseggiare viveri, elettricità e acqua, oltre che medicine.
🇾🇪 YEMEN: PRINCIPIO DI ACCORDO TRA HOUTHI E ARABIA SAUDITA. TRAGEDIA NELLA CAPITALE SANA’A
(4) Sembra poter avere un seguito l’accordo portato avanti tra Arabia Saudita e il gruppo di ribelli #houthi, che controlla parte dello Yemen. Lo scorso weekend sono stati liberati centinaia di prigionieri nell’ambito di uno scambio che coinvolgerà quasi 900 persone. Un passo importante per il raggiungimento della pace nello Yemen, che tuttavia continua a vivere un periodo di estrema povertà (si parla di 33 milioni di bisognosi, pari a circa l’80% della popolazione). La vera notizia della settimana ha del tragico, dal momento che almeno 80 persone hanno perso la vita durante un evento andato in scena mercoledì sera nella capitale Sana’a. Centinaia di abitanti si erano radunati vicino una scuola dove dei commercianti locali avrebbero distribuito somme di denaro pari a 10 euro a persona, in occasione della festività di fine Ramadan. Sembra che alcuni soldati appartenenti al gruppo Houthi abbiano sparato in aria per cercare di controllare la folla e che uno dei proiettili abbia colpito accidentalmente dei cavi elettrici, provocando un’esplosione e la conseguente fuga travolgente dei presenti. Molti sono rimasti intrappolati nel caos e sono morti schiacciati o di asfissia. I due commercianti che hanno dato vita all’evento con l’ente benefico che rappresentavano sono stati arrestati per non aver preso accordi con la polizia nell’organizzarlo. L’unica speranza che resta agli yemeniti è un accordo tra Arabia Saudita e Iran/houthi che possa mettere fine alle ostilità.
Voliamo alle brevi, oggi molto ricche 👇
🇫🇷 Adesso è ufficiale: la maggior parte della nuova riforma pensionistica francese è stata approvata dalla Corte Costituzionale, compresa la sua parte più contestata (che innalza l’età minima per andare in pensione da 62 a 64 anni). Per quest’ultima, è stata respinta la richiesta di referendum popolare promossa da diversi gruppi parlamentari di sinistra. Come prevedibile, non sono mancate le proteste, dalla capitale Parigi a numerose altre città (Rennes e Marsiglia in primis). Poche ore dopo l’ok della Corte, il presidente #Macron ha promulgato la riforma, che è stata trascritta sulla Gazzetta Nazionale.
🇯🇵 Ancora problemi durante un comizio in #Giappone. Dopo la morte dell’ex premier Shinzo Abe lo scorso anno, ucciso durante un incontro pubblico all’aperto, l’attuale primo ministro Fumio Kishida è uscito illeso dal lancio di un ordigno a bassa potenza verso di lui nel corso di un comizio lo scorso sabato (una bomba carta o un fumogeno, probabilmente). La persona responsabile è stata subito immobilizzata e arrestata, ma non è ancora chiaro il motivo del gesto. Sempre in Giappone, il giorno prima, il governo ha approvato un progetto per aprire il primo casinò del paese. È una decisione storica perché fino al 2018 erano illegali, ma poi una legge di quell’anno li ha autorizzati purché aiutassero a incentivare il turismo. Verrà costruito a Osaka e inaugurato probabilmente nel 2029.
🐄 Curioso, per quanto tragico, incidente in un’azienda casearia del #Texas, la South Fork Dairy Farm. 18 mila mucche hanno perso la vita a causa di un incendio avvenuto lunedì scorso. Anche un dipendente è rimasto ferito gravemente, ma è in condizioni stabili. Lo stato è uno dei maggiori produttori di latte di tutti gli Stati Uniti e l’incendio – in base alle prime stime – potrebbe provocare danni per decine di milioni di dollari. Ogni mucca aveva un valore di circa 2.000 dollari.
🇮🇹 A distanza di otto mesi dalla sua nascita, il cosiddetto Terzo Polo (ovvero l’unione dei partiti “Italia Viva” di Matteo Renzi e “Azione” di Carlo Calenda) ha annunciato ufficialmente lo scioglimento.
💊 Torniamo in USA per parlare di #aborto. Partiamo dalla Florida, dove il governatore repubblicano Ron DeSantis (probabile avversario di Donald Trump per le primarie del Partito Repubblicano) ha firmato una legge che vieta di abortire dopo le prime 6 settimane di gravidanza. Bisognerà attendere il parere della Corte Suprema della Florida per far sì che la legge entri in vigore. Sempre nello stesso ambito, la (Corte Suprema) statunitense ha deciso di sospendere fino a oggi, 21 aprile, le sentenze che avevano limitato l’accesso al mifepristone nelle ultime settimane (si tratta di uno dei farmaci più usati per interrompere una gravidanza, ne avevamo parlato la scorsa settimana), ma dovrà comunque esprimersi sulla sentenza di un tribunale federale del Texas che aveva deciso di togliere dal mercato il farmaco in tutti gli USA.
🚨 Sempre negli Stati Uniti, a New York, sono stati arrestati due uomini con l’accusa di aver collaborato nella creazione di una stazione di polizia segreta per conto del governo cinese (ovviamente senza alcuna autorizzazione). Pare che sia stata aperta nel 2022 a Manhattan, con l’obiettivo di identificare e tracciare attivisti pro-democrazia attivi sia a NY che sul suolo americano e – potenzialmente – intervenire per reprimere le loro critiche contro il governo cinese. Da quanto emerge, sembra che i due abbiano agito sotto la direzione di un funzionario del governo cinese. Rischiano da 5 a 20 anni di carcere.
🇲🇦 Ricordate la discussa sentenza che, in #Marocco, aveva condannato a poche decine di mesi di carcere tre uomini che avevano abusato ripetutamente di una bambina di 11 anni, poi rimasta incinta? Ebbene, la Corte d’appello di Rabat è intervenuta in secondo grado e ha trasformato la pena di 2 anni in 20 e le altre 2 di 18 mesi in 10 anni (il massimo previsto per questi reati è di 30 anni). L’avvocato della bambina sta pensando di fare ricorso in Cassazione per aumentare ulteriormente le ultime due.
🚀 È partita alle 14:14 dello scorso venerdì la missione #JUICE dell’Agenzia spaziale europea, che consentirà di raggiungere Giove nel luglio del 2031. L’obiettivo è raccogliere dati sulle sue lune ghiacciate in modo da capire come e se sia possibile la vita su altri pianeti che non siano la Terra. Non ha avuto lo stesso successo il primo lancio di #Starship, l’astronave progettata da SpaceX (fondata da Elon Musk). Il mezzo è esploso poco dopo la partenza, poco prima che la navicella si staccasse dal razzo, ma fortunatamente senza nessuno a bordo. Non è ancora chiaro il motivo dell’accaduto. Il primo tentativo di lancio era stato annullato per via di un problema tecnico lo scorso lunedì.
📲 Dopo la radio pubblica statunitense NPR, anche la PBS (la televisione pubblica statunitense) ha comunicato di aver lasciato #Twitter dopo essere stata etichettata dal social come “testata finanziata dal governo”, lasciando intendere una presunta inattendibilità del loro lavoro giornalistico. Sempre Twitter ha cominciato a rimuovere le spunte blu a chi non ha sottoscritto l’abbonamento per mantenerle. Tra questi anche moltissimi personaggi in vista, come Donald Trump, Beyoncé o persino il fondatore del social Jack Dorsey.
🇬🇧 In Regno Unito è stata aperta un’indagine per un potenziale conflitto di interessi che coinvolgerebbe il primo ministro Rishi #Sunak. In base a quanto riportato da diversi giornali britannici, sembra che la Koru Kids (azienda di servizi per l’infanzia di cui è azionista la moglie di Sunak) abbia beneficiato di finanziamenti pubblici. Dopo diverse critiche provenienti dalla stampa (successive all’aver negato potenziali conflitti di interesse) il premier ha fatto sapere di aver già reso nota tale situazione, anche se non pare esservi traccia di alcuna comunicazione in merito.
🇫🇮 Se in alcuni paesi europei le centrali nucleari vengono spente (Germania), in altre prendono vita. Nella centrale Olkiluoto, in #Finlandia, è entrato in funzione il terzo reattore, il più grande d’Europa e il primo ad acqua pressurizzata (una nuova tecnologia che garantisce efficienza e sicurezza). In base alle prime stime dovrebbe produrre circa il 14% del fabbisogno elettrico finlandese.
📺 Qualche tempo fa parlammo del caso di #FoxNews, la più famosa e influente tv di destra americana, e della crociata fatta ai tempi delle elezioni presidenziali del 2020 contro la Dominion Voting Systems, l’azienda che si occupò di fornire l’attrezzatura per il voto elettronico, spingendo la teoria supportata dall’ex presidente Donald Trump di possibili brogli elettorali. L’azienda aveva chiesto alla rete 1,6 miliardi di dollari di risarcimento per diffamazione, ma – poco prima dell’inizio del processo – le parti si sono accordate per 787,5 milioni di dollari, senza che venissero affrontate importanti valutazioni sul piano mediatico e – soprattutto – etico, visto l’enorme bacino di spettatori quotidiani.
🔫 Oltre 14 mila persone sono state arrestate nell’ambito di una gigantesca operazione dell’#Interpol sul traffico di armi in America Latina. Sono state sequestrate circa 8.000 armi, 305 mila proiettili, ma anche 203 tonnellate di cocaina e 372 tonnellate di precursori chimici (materiale utile alla produzione di droga, in estrema sintesi).
🇪🇺 Dal primo gennaio 2024 tutti i cittadini del #Kosovo potranno entrare nei paesi dell’UE senza richiedere alcun visto. È la decisione del Parlamento Europeo approvata lo scorso martedì, attesa da anni dal piccolo paese dei Balcani (l’ultimo della zona ad attendere il via libera).
🇹🇳 Continua la spinta del presidente tunisino Kais Saied verso la trasformazione della #Tunisia in un paese sempre più autoritario. Lunedì la polizia ha prelevato in casa sua l’81enne Rached Ghannouchi, leader del partito di opposizione e – di conseguenza – uno dei principali oppositori di Saied. Era accusato da tempo di reati riguardanti la gestione finanziaria del partito, ma molti ritengono essere accuse mosse politicamente.
🏳🌈 Nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado della Florida sarà vietato parlare di temi legati al mondo #LGBT+. È stato il ministero dell’Istruzione dello stato ad approvare il provvedimento, che non richiede alcuna approvazione legislativa e quindi entra in vigore con effetto immediato. Chiunque violerà le regole, vedrà la propria licenza di insegnamento sospesa.
💻 Sapevate che #Netflix venne fondata nel 1997 per fare concorrenza a Blockbuster, consegnando a domicilio DVD a noleggio, ma senza avere uno store fisico? Ebbene, dopo 25 anni, l’azienda ha deciso di chiudere questo storico servizio (attivo solo negli Stati Uniti). Lo scorso anno ha fruttato un totale di 126 milioni di dollari, a fronte di 31,6 miliardi di ricavi. L’ultima consegna è prevista per il 29 settembre.
⚙ Decisione a suo modo storica dell’Europa che, tramite un accordo tra i rappresentanti di Consiglio e Parlamento Europeo, ha deciso di investire 43 miliardi nella produzione industriale di #microchip. L’obiettivo è raggiungere la quota del 20% della produzione mondiale entro il 2030 (attualmente è ferma al 9%), ma nello stesso tempo anche di emanciparsi dalle importazioni dall’estero di tali materiali, fondamentali per l’elettronica, ma non solo.
❌ Non dorme mai il conflitto tra Cina e Stati Uniti. Il dipartimento del Commercio americano ha multato per 300 milioni di dollari la Seagate, azienda tecnologica rea di aver fornito dischi rigidi alla cinese Huawei, violando le norme sulla vendita e le esportazioni alla stessa Huawei (volte a ostacolare lo sviluppo di tecnologie sofisticate da parte della Cina).
⌨ La sezione News di #BuzzFeed chiuderà definitivamente i battenti. Lo ha annunciato il CEO Jonah Peretti, con la forza lavoro del sito verrà ridotta del 15%. Il progetto non era più sostenibile anche per il declino di Facebook, principale social utilizzato per condividere e diffondere le notizie. La testata, nota per le sue inchieste, vinse il premio Pulitzer nel 2021 per aver documentato la vicenda dei campi di detenzione in Xinjiang.
⚽ Chiudiamo con il #calcio: ottime notizie dalle coppe europee per le italiane impegnate. Decise le semifinali di ogni competizione: in Champions League saranno Milan-Inter e Real Madrid-Manchester City a contendersi la finale, in Europa League Juventus-Siviglia e Bayer Leverkusen-Roma, mentre in Conference League West Ham-AZ e Fiorentina-Basilea.
Alla prossima 👋
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Cibo e suolo
Di tutti i servizi resi dal suolo, quello della produzione di cibo è il più noto. Il 95% circa di tutto quello che mangiamo arriva dal suolo. Noi dipendiamo dal cibo; il cibo dipende dalla terra e noi la terra l’asfaltiamo senza porci problemi. Eppure la terra che abbiamo è ampiamente inferiore alle necessità, specialmente in Europa dove il 60%del suolo necessario a produrre cibo per gli europei si trova già al di fuori dell’Unione Europea. Importando cibo dall’estero è come se noi europei importassimo 640 milioni di ettari di suoli fertili per sfamarci. Ettari fertili che strappiamo alle esigenze alimentari di altri popoli. Il cibo non nasce sugli scaffali dei supermercati. Bisogna rendersi conto che ogni volta che si cementifica un metro quadrato si smette di produrre cibo per qualcuno, esponendo sempre più il nostro Paese al capriccio di Paesi produttori e dei prezzi delle materie prime.
La quota procapite di cibo dipende dalle diete seguite, dagli sprechi, da tantissimi fattori tutti importanti, tutti sottovalutati. Se la dieta è a base di carne c’è bisogno di una enormità di suolo rispetto a una dieta vegetariana. Ad esempio, un hamburger con patatine e insalata ha bisogno di 3,61 m2 di suolo agricolo e il 94% di quest’area serve solo per produrre i 100gr di carne per l’hamburger. Un piatto di spaghetti al sugo ha bisogno solo di 0,46 m2 di suolo.
Stiamo asfaltando migliaia di ettari agricoli per farci logistica, stadi, svincoli, palazzine inutili. Mangeremo tutti insalatine idroponiche o pillole sintetiche?
Photo by Reinhard Hunger
#cibo#consumo suolo#suolo#ambiente#sostenibilità#decrescita#carne#consumo#terra#unione europea#asfalto#produzione
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Per non fare più gli errori del passato bisogna programmare anche il futuro energetico nel medio/lungo periodo. Primo comandamento : la sicurezza perché un paese senza energia è un paese morto. Allora 4 proposte.
1. Liberalizzare drasticamente installazioni fotovoltaico su tetti industriali , agricoli, civili
2. Severe misure di contenimento dei consumi
3. Ripresa a largo spettro delle esplorazioni e dello sfruttamento delle risorse gas e petrolio nazionali.
4. Ripresa piano nucleare
Chicco Testa, da sempre in quota alla sinistra , via https://twitter.com/chiccotesta/status/1565631215780208641
Punto 2 a parte - il solito riflesso sinistro, controllore regolatore dei comportamenti, inutile per giunta: i consumi li scoraggia il mercato coi prezzi - beh esiste qualche sopradica forma di vita intelligente nel pianeta pidino. Ovviamente NON tra candidati e NON tra i ggiovani: quelli che abbatti Israele, W la Cina, no rigassificatori no inceneritori e si deve guadagnare non solo lavorando.
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