Tumgik
#prescrizioni
marcogiovenale · 9 months
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pod al popolo, #26: breaking news, l'io lo potete usare
Poieti, non ci crederete ma perfino Tarkos usava l’io. Forse allora non sta lì il problema? Breaking news: nessuno vi ha mai detto che il problema sta nella grammatica. Apparecchiatevi dunque ad ascoltare l’inconcepibile, registrato malamente flaneriando dal vostro problema preferito su Pod al popolo. Il podcast irregolare, ennesimo fail again fail better dell’occidente postremo. Buon ascolto.
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eldaminieri · 10 months
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La natura ci aiuta
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gregor-samsung · 4 months
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" Nella primavera del ’90 Akiko è all'inizio del terzo anno di università (l’anno scolastico, come quello lavorativo, comincia ad aprile e finisce a marzo), e riesce a sostenere una semplice conversazione in italiano. Non è una studentessa particolarmente brillante, ma è diligente, studiosa, piena di buona volontà. In classe è sempre attenta, non chiacchiera con le compagne, l’unica cosa che le si può rimproverare è un eccessivo spirito gregario, ma è un difetto comune a molti. Nonostante sia timida, come la maggior parte dei suoi compagni e delle sue compagne di corso Akiko ha in programma di passare le vacanze estive in Italia, a Firenze, dove frequenterà per due mesi una scuola per stranieri. In Maggio viene a trovarmi nel mio studio, per chiedermi consigli riguardo al viaggio imminente, e ho così modo di conoscerla un po’ meglio. All'inizio è un po’ esitante, sta seduta in punta di sedia, cincischia con una mano un bottone della camicetta dal collo di pizzo, l’altra la tiene posata in grembo, sui jeans poco intonati alla camicetta. Ben presto però si rinfranca, e bastano un paio di domande informali da parte mia perché di sua spontanea volontà si metta a parlare di sé.
Vengo così a sapere che abita a mezz’ora d’autobus dall'università, e che divide con un’amica un minuscolo appartamento di una stanza, cucinino, e il solito bagno poco più grande di un armadio. Sistemazione che considera già un lusso, poiché la sua famiglia, che ha un piccolo commercio in provincia, fa un notevole sforzo per pagarle gli studi a Osaka. Per domandare ai genitori meno denaro possibile, come la maggior parte degli studenti Akiko svolge un lavoro part-time, due sere alla settimana fa la cameriera in un ristorante, per una paga equivalente a quella di una collaboratrice domestica in Italia; paga della quale è molto contenta perché prima di trovare questo posto smistava la merce in un supermercato dove guadagnava meno e si stancava di più. Il viaggio in Italia se lo pagherà con il denaro messo da parte negli ultimi due anni. Quando lodo il suo senso di responsabilità, Akiko mi risponde che è normale, i suoi genitori non sono ricchi e fanno già abbastanza per lei. Questa preoccupazione di pesare il meno possibile sulla famiglia una volta terminate le medie superiori è molto frequente nei giovani, e a questa loro esigenza risponde l’ampio mercato di lavoro saltuario e part-time. "
Antonietta Pastore, Nel Giappone delle donne, Giulio Einaudi, 2004. [Libro elettronico]
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raffaeleitlodeo · 2 months
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Per i polemici e i dubbiosi: - “poveraccio” non è inteso come “povera stella”, ma come povero e basta, visto che non mi risulta che i capitani d’impresa si mettano a sfilare portafoglia alla stazione. - se aumentare le pene servisse davvero a qualcosa basterebbe mettere l’ergastolo su tutto. - sì, i pubblici ufficiali condannati per abuso d’ufficio sono pochi. Ma non sono tutti innocenti. Spesso di tratta di prescrizioni e spesso di difficoltà nel dimostrare la colpevolezza al di là di ogni ragionevole dubbio. - se poche persone commettono oggi abuso d’ufficio è proprio perché l’abuso d’ufficio è reato. Se davanti a un autovelox tutti rispettano i limiti di velocità è perché sono tutti rispettosi automobilisti o perché c’è l’autovelox? E cosa accadrebbe se l’autovelox venisse rimosso? Emilio Mola, Instagram
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autolesionistra · 6 months
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Più di una dozzina di anni fa aderii alla sperimentazione del fascicolo sanitario elettronico della regione Emilia-Romagna.
Poter gestire prenotazioni e ricette varie in autonomia (anche quelle altrui se avevi la delega al fascicolo) sembrava Il Futuro™, anche al netto di una serie di storture sulle quali mi sono dilungato altrove.
Una dozzina di anni dopo non pensavo che Il Futuro™ sarebbe diventato ritrovarsi a fare accessi giornalieri al fascicolo nel tentativo di intercettare eventuali disdette di appuntamenti altrui. Fra esami e visite specialistiche mie o dei cinni, per le ultime cinque o sei che mi hanno prescritto la ASL di Bologna non aveva disponibilità per i 9 mesi successivi. Cercando in altre ASL della regione mi sono ritrovato a baloccarmi con l'idea di farmi una gita a Novafeltria fra due mesi, che, via, è anche un posto carino.
Prenotando in libera professione e pagando poco più del triplo del ticket, nelle stesse strutture ospedaliere, potrei andare domani. O dopodomani, o quando (e dove) mi pare.
Ho la fortuna di non avere problemi sanitari seri, e (volendo) di potermi separare da circa 1/13 del mio stipendio mensile per un'ecografia con ripercussioni modeste (qualche bestemmia e un po' di gastrite - che dal punto di vista delle prescrizioni sanitarie potrebbe innescare un circolo vizioso) ma non faccio fatica a immaginare che per una serie di persone approfondire i propri problemini diventi uno sport proibitivo al punto da rinunciare ad approfondirli e magari aspettare che ritornino alla sanità pubblica come problemoni, con tutte le implicazioni del caso.
Il tutto inserito in un contesto agghiacciante in cui più della metà dei medici ospedalieri che conosco hanno cambiato mestiere negli ultimi due anni e l'assicurazione sanitaria sta diventando un benefit socialmente sdoganato e tristemente ambito.
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività(*), si diceva una volta. Diciamo che la Repubblica ci ha provato, ma potrebbe fare di meglio.
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le-diablexv · 8 months
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Ricordate la ricetta per far felice la vostra lei, la seguente:
- Cunnilingus: da prendere la mattina prima della colazione e la sera prima di cenare.
- Ditalin: da prendere anch'essa inizialmente la mattina, non importa se prima o dopo la colazione, assumibile più volte durante la giornata. Aumenta l'efficacia se presa insieme a "Cunnilingus".
- Analex: da prendere unicamente se prescritto dal vostro medico curante (il sottoscritto). Codesta è altamente consigliabile utilizzarla prima dei pasti, solo e unicamente tramite la ricetta da me fornita, assicurandosi che sia stata presa con le giuste precauzioni e indicazioni, variabili in base al soggetto ricevente.
- Squirtox: da assumere a fine ciclo dei medicinali prescritti in precedenza, questo aumenterà l'effetto di questo antidolorifico.
L'assunzione di tali farmaci può causare perdite vaginali, fuoriuscita di getti di lieve-media pressione dalla vulva, gemiti, urla, contrazioni, tremore, bruciore anale o vaginale. Leggere attentamente il foglio illustrativo.
Per ulteriori domande o prescrizioni, usare la sezione "domande anonime".
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somehow---here · 2 years
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Spero di riuscire a guarire da te uno di questi giorni. Devo smettere di fumarti, di berti, di pensarti. È possibile. Seguendo le prescrizioni della morale di turno. Mi prescrivo tempo, astinenza, solitudine.
Jaime Sabines, Spero di riuscire a guarire da te, primi versi
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arcobalengo · 8 months
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🇮🇹📟 A volte il polso della società si riesce a sentirlo meglio leggendo piccoli fatti di cronaca piuttosto che leggendo o ascoltando poderose e dottissime elucubrazioni di qualche luminare.
In un ridente comune del Polesine, Giavone, qualcuno, nottetempo, s'è rubato un dosso artificiale posto dal comune per rallentare la marcia delle automobili. Sì avete capito bene, si sono presi il dosso. Dov'è la morale? Semplice, la gente s'è rotta i coglioni. Si è rotta i co-glio-ni. Si è rotta i coglioni di continue prescrizioni, di continuo moralismo: «Rallenta l'automobile!», «Vai a 30/h!» ma «paga il debito per le infrastrutture moderne che abbiamo costruito per farti andare più veloce ed essere all'altezza delle sfide del mondo», e poi ancora «Mangia insetti, perchè le mucche scorreggiano e producono CO2». Non parliamo poi sulla sovranità sul nostro corpo che si sono presi: «Fai la punturina se non non lavori e non esci manco di casa...» Parliamo poi delle norme ambientali? Eccoci: « Metti il cappotto termico alla casa, se no, non l'affitti e non la vendi (ma continui a pagarci le tasse!). E se tu ritieni di essere vessato perchè imponi ad un sardo e a un siciliano norme finlandesi non ce ne frega nulla...è così e basta!».
E poi pensiamo agli strumenti pervasivi di controllo: Autovelox, telecamere anche dotate di strumenti di IA per il riconoscimento facciale ecc. Spesso si tratta di strumenti imposti - non si capisce a quale titoli - da semplici assessori e sindaci....
Insomma, un ginepraio di norme vessatorie, costosissime, contradditorie, spesso lesive non solo del buon senso, della stabilità economica di chi le subisce, ma proprio della dignità della persona.
Ed è proprio qui il punto: nel triveneto (come il altre parti d'Europa a partire dall'Inghilterra) stanno nascendo movimenti di protesta: rubano i dossi, abbattono i pali delle telecamere che vengono poi distrutte a martellate (qui sta il punto, se ci si limita ad abbattere il palo che costa 100 euro e si lascia la telecamera intatta che è costosissima la rimontano su un altro palo).
Ecco, io condanno fermamente questo modo di agire. No alla violenza, dobbiamo essere bravi a votare (se votiamo dei malfattori che ci vessano è perchè anche noi siamo in fondo malfattori nel nostro piccolo). Non bisogna danneggiare i beni dello Stato! Bisogna essere ligi al rispetto delle leggi anche quando sbagliate e vessatorie fino all'estremo sacrificio, quello di essere vessati come nel film Salò di Pasolini.
Mi raccomando, non rubate i dossi, non abbattete i pali delle telecamere (e soprattutto non rompete la costosa telecamera), non manomettete gli autovelox. Mi raccomando, pieno rispetto delle regole e piena fiducia nella magistratura e in "tuttecose" come dicono a Napoli ❤️
Giuseppe Masala
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Spero di riuscire a guarire da te, uno di questi giorni.
Devo smettere di fumarti, di berti, di pensarti. È possibile. Seguendo le prescrizioni della morale di turno. Mi prescrivo tempo, astinenza, solitudine.
Ti va bene se ti amo solo una settimana? Non è molto né poco, è abbastanza. In una settimana si possono riunire tutte le parole d’amore che sono state dette sulla terra e gli si può dare fuoco. Ti scalderò con quel falò dell’amore bruciato. E anche il silenzio. Perché le parole d’amore più belle si trovano tra le persone che non si dicono niente.
Bisogna bruciare anche quell’altro linguaggio laterale e sovversivo di chi ama. ( Tu sai come ti dico che ti amo quando ti dico: «Che caldo che fa», «Dammi l’acqua», «Sai guidare?», «Si è fatta notte»…Tra le persone, in mezzo alla tua famiglia e alla mia, ti ho detto «Si è fatto tardi», e tu sapevi che ti dicevo «Ti amo»).
Un’altra settimana per mettere insieme tutto l’amore del tempo. Per dartelo. Perché tu ne faccia quello che vuoi: conservarlo, accarezzarlo, buttarlo nell’immondizia. Non serve, è vero. Voglio solo una settimana per capire le cose. Perché tutto questo è molto simile a uscire da un manicomio per entrare in un cimitero.
Jaime Sabines
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klimt7 · 1 year
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Finalmente è morto
Un bandito impunito. Un maschilista. Colui che ha ripristinato negli anni '80, la concezione troglodita della donna-oggetto, consacrando la mercificazione del corpo femminile.
L'uomo che passerà alla storia per i suoi pulmann di troie, per la prostituzione minorile imbellettata da "cene eleganti".
Colui che ha fatto danni micidiali al cervello degli italiani.
Il vero picconatore del senso civico.
Il primo responsabile dell'attuale degrado che ha sostituito il precedente potere cattolico della D.C.
Un pagliaccio. Un buffone. Un pappone. L'uomo che ha sempre considerato le donne come puttane e merce di scambio.
Un furbetto della peggior specie che ha speso milioni di euro per pagare i migliori avvocati per garantirsi l'impunità e una serie di assurde prescrizioni.
L'uomo dei mille conflitti di interessi mai risolti.
Evvivaaaa!!!
Dopo anni, dopo uno stillicidio di brutte notizie, finalmente, un piccolo raggio di sole.
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IL 12 GIUGNO, D'ORA IN POI
SARÀ UNA NUOVA
FESTA DELLA
LIBERAZIONE
Oggi si brinda
a champagne !
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BUON VIAGGIO
CARO SILVIO
e mi raccomando
non ripassare da queste parti.
.
"IO NON DIMENTICO"
E le mille sviolinate dei Media ora che sei morto, mi fanno convincere sempre di più, che per fare UN UOMO, non basta nascere, ma certamente, non serve nemmeno morire.
Nessuna morte servirá a darti una statura di politico di valore o di padre della Patria.
Berlusconi resterà invece il simbolo dei peggiori difetti del popolo italiano concentrati in una sola persona.
E per sempre resterà colui che ha strumentalizzato le Istituzioni e lo Stato, nel proprio personalissimo interesse.
Per puro tornaconto.
Un individuo così, a casa mia, ha un nome ben preciso:
" parassita "
.
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princessofmistake · 2 months
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Il principio stesso dell'estraneità, carico di prescrizioni e conseguenze - il vertice del Cremlino, soddisfatto e sazio, che ci si è assestato nelle profondità dell'anima. Come vorrei pensare a noi come a due persone che si sono fatte un'iniezione di verità per dirla, finalmente, la verità. Sarei felice di poter dire a me stesso: "Con lei ho stillato verità". Sì, è questo quello che voglio. Voglio che tu sia per me il coltello, e anch'io lo sarò per te, prometto. Un coltello affilato ma misericordioso - parola tua. Non ricordavo nemmeno che fosse lecita. Un suono così delicato e ovattato. Una parola senza pelle (se la si ripete più volte a voce alta ci si può sentire come terra riarsa, e non è facile il momento in cui l'acqua s'infiltra fra le crepe). Sei stanca, mi obbligo a dirti buonanotte.
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gregor-samsung · 1 month
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" La vita di quartiere in Giappone ha un carattere molto familiare, tutti si conoscono, chiacchierano volentieri, si dànno una mano gli uni con gli altri in diverse maniere. Le madri di bambini in età prescolare fanno a turno per sorvegliarli, i bambini più grandi sono sempre a casa gli uni degli altri, vanno e vengono liberamente senza bisogno di inviti. In estate la gente prende il fresco sulla soglia di casa in vestaglia, gli uomini vanno a comprare le sigarette in pigiama. In quest’atmosfera così confidenziale, così contrastante con la rigidità e il formalismo che caratterizzano il mondo del lavoro – come se il quartiere, con le sue strade strette, le case attaccate le une alle altre, fosse un’estensione della propria dimora – si sa tutto di tutti, nulla passa inosservato e i pettegolezzi trovano terreno fertile. Eppure di Reiko nessuno sa dirmi nulla di preciso, pare che stia bene, esce al mattino e torna alla sera, qualcuno sostiene che ha trovato un lavoro. E non me ne ha informata? Comincio a sentirmi offesa, quando lei un bel giorno si presenta alla mia porta, di punto in bianco: ma non è la solita visita informale, la solita capatina tra una commissione e l’altra, per fare due chiacchiere. Innanzi tutto non è sola, è accompagnata da un’altra signora, e poi entrambe sono vestite molto formalmente, tailleur grigio e camicetta bianca. Hanno persino un cappello in testa. Dopo qualche secondo di sbigottimento, getto un’occhiata agli opuscoli che Reiko tiene in mano e di colpo, prima ancora che lei apra bocca, capisco: è diventata una testimone di Geova!
C’è poco da scherzare, devo mettere subito le cose in chiaro, altrimenti la mia vita è rovinata. Faccio capire a Reiko, senza mezzi termini, che non c’è nulla che lei possa dire, non c’è argomento che possa trovare per convertirmi alla sua fede. La delusione di Reiko è evidente, così come quella della sua coadepta, chissà perché si erano immaginate di trovare in me una facile preda. Se ne vanno quasi offese, il che mi rassicura ma al tempo stesso mi dispiace perché Reiko mi è simpatica, anche se tra noi non c’è mai stata una vera amicizia. "
Antonietta Pastore, Nel Giappone delle donne, Giulio Einaudi, 2004. [Libro elettronico]
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schizografia · 1 year
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Le anime morte
Nabokov, nel suo libro su Gogol’, ha provato a definire che cos’è il pošlost', lo squallore dozzinale e smaccato in cui vivono i personaggi di quell’immenso scrittore dal cappotto del quale, diceva Dostoevskij, «noi tutti siamo usciti». Del pošlost', emblema, sbirro e, insieme, incarnazione è Čičikov, l’ineffabile compratore di anime morte, cioè di quei defunti servi della gleba, per i quali il padrone continuava a pagare il testatico, procurando così loro una specie di fasulla sopravvivenza. Non credo di proporre nulla di stravagante, suggerendo che Čičikovsia per noi il simbolo di coloro che oggi governano – o credono di governare – la vita degli uomini. Come Čičikov, essi manipolano e trafficano, infatti, anime ormai morte, la cui sola parvenza di vita è che pagano esse stesse il testatico e acquistano i beni di consumo che gli si dice di comprare. Se poi queste anime siano veramente morte o se tali appaiano soltanto a coloro che li governano, non fa troppa differenza, dal momento che essenziale è che esse si comportino – e lo fanno così bene – come se fossero morte. «Sì, certo sono morti» dice Cicikov delle sue anime «ma d’altra parte che cosa si ricava dai vivi di oggi? Che razza di uomini sono?», e all’interlocutore che gli obietta che questi almeno sono vivi, mentre le sue anime sono soltanto una finzione, risponde sdegnato: «Una finzione? Ma proprio! Se solo li aveste veduti… vorrei proprio sapere dove trovereste una finzione simile».
È bene riflettere su che cosa sia un tale stato-pošlost', in cui tutto è organizzato in ogni particolare presumendo di aver a che fare soltanto con delle anime morte, che occorre puntualmente registrare, contare, timbrare e orientare nella direzione voluta. Se qualche anima sfugge alla conta e risulta invincibilmente viva si provvederà, quando non sia necessario eliminarla, a isolarla o a respingerla nei margini. Un tale stato-pošlost' ha, infatti, unicamente bisogno di anime morte e guai a chi si ostina a essere vivo, a non obbedire ai decreti televisivi e alle prescrizioni del cellulare che è stato provvidenzialmente inserito nella sua bara.
Eppure anche Čičikov non riesce a farla franca fino alla fine, chi ha comprato solo anime morte si ritrova in ultimo a mani vuote e solo con la fuga riesce a sottrarsi al castigo. Un giorno, anche se non si sa quando, le anime che si sono lasciate finallora trattare come morte bruscamente si desteranno e non è detto che questa volta Čičikov riuscirà a salvare la pelle.
24 luglio 2023
Giorgio Agamben
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susieporta · 1 year
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SENSO DI COLPA
Alla base del senso di colpa non c’è, come si crede comunemente, la nozione di «bene» o «male», di «giusto» o «sbagliato». C’è semplicemente un «bullone», una valvola che potremmo definire «legge relazionale». Da quando sei nato, tu fai parte di una serie di insiemi: la tua famiglia, la tua scuola, il gruppo di amici, il tuo gruppo di danza, di calcetto, ecc. ecc. Ciascuno di questi gruppi è un piccolo stato: per rimanere cittadino di questo stato ci si aspetta che tu eserciti dei diritti ma soprattutto obbedisca a delle leggi. Ritieni dunque che la tua coscienza sia giustamente vincolata all’obbedienza a queste leggi, che sono leggi relazionali e la chiami «coscienza» nonostante sia, in realtà, un’impalcatura di condizionamenti, limitazioni e prescrizioni. Ora, se inizi a violare sistematicamente ciascuna delle leggi che ti tengono all’interno dei vari gruppi, se fatalmente conquisti l’esilio che l’espulsione da ognuno di essi comporta, vivrai un senso di colpa cosmico, sconfortante e mortale. E sarai solo, più di un cane. Ma proverai un improvviso, sconosciuto e inebriante senso di libertà. Ti guarderai intorno e ti accorgerai di essere sulla soglia di una grande porta. Fuori, l’infinita possibilità, la coscienza espansa, la possibilità di scegliere tutto ciò che desideri e perseguirlo; dentro, una calca di persone con il muso, che fanno «no» con la testa, perché le hai deluse, hai disatteso le leggi che loro ossequiavano da secoli, hai detto addio al fiume di privazioni, povertà e infelicità in cui loro hanno creduto. Adesso la maniglia è nelle tue mani.
Gabriele Policardo
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piusolbiate · 1 year
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Le nuove aree di sgambamento per cani
"Area Quattro Zampe" Si tratta di due aree verdi individuate mediante appositi cartelli e recinzioni destinate allo sgambamento libero dei cani. Tali aree sono dotate di  bacheca informativa con le prescrizioni per il corretto accesso e utilizzo dell’area.
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stranotizie · 5 days
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Il naloxone è un farmaco cruciale nella lotta contro l'abuso di oppioidi, in particolare per prevenire i sovradosaggi, che rappresentano una grave crisi sanitaria a livello globale. Derivato dalla morfina, il naloxone agisce come un antagonista degli oppioidi, bloccando gli effetti sedativi e respiratori legandosi ai recettori nel cervello. La sua somministrazione, che può avvenire tramite iniezione o spray nasale, è fondamentale poiché contrasta la depressione respiratoria, una delle principali cause di morte in caso di overdose. Uno studio condotto dal dottor Andrew Terranella ha mostrato un aumento significativo delle prescrizioni di naloxone per giovani tra i 10 e i 19 anni. Tra il 2017 e il 2022, si è registrato un incremento del 669% nelle ricette, passando da 6,6 a 50,9 ogni 100.000 adolescenti. Questo incremento è sintomatico di una crescente consapevolezza sulla necessità di affrontare i sovradosaggi tra i giovani. I pediatri hanno giocato un ruolo chiave in questo aumento, con un incremento del 991% nelle loro prescrizioni. Nonostante il 74% delle ricette sia stato coperto da assicurazioni commerciali, vi sono ancora barriere economiche per alcune famiglie, con un 20% delle prescrizioni che costano più di 25 dollari. Il naloxone è generalmente sicuro, ma può causare effetti collaterali, come sintomi di astinenza in caso di precedenti dipendenze, e in rari casi, reazioni allergiche. L’aumento delle prescrizioni da parte dei pediatri riflette una maggiore consapevolezza dei rischi legati all’abuso di oppioidi tra i giovani. Questo approccio integra una strategia di “riduzione del danno”, che cerca di mitigare le conseguenze negative dell'uso di sostanze, piuttosto che limitarsi solo alla prevenzione. Tuttavia, nonostante il progresso, l'accesso al naloxone per i giovani rimane limitato e le future ricerche dovranno focalizzarsi non solo sull'espansione dell'accesso, ma anche sull'educazione dei giovani e delle loro famiglie riguardo i rischi associati all'uso di oppioidi. In sintesi, sebbene ci sia stata una crescita nelle prescrizioni di naloxone, è fondamentale lavorare per abbattere le barriere economiche e aumentare la consapevolezza sui rischi degli oppioidi tra le nuove generazioni.
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