#poesia e pioggia
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pier-carlo-universe · 22 days ago
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Alfonso Gatto: La Poesia come Ritratto dell'Anima. Recensione di Alessandria today
Un incontro notturno tra sogno e realtà, evocato dai versi di un maestro della poesia italiana
Un incontro notturno tra sogno e realtà, evocato dai versi di un maestro della poesia italiana Con la poesia Una notte vicino alla sua casa, Alfonso Gatto ci accompagna in una notte del Sud, dove il confine tra il reale e l’immaginario si dissolve, lasciando spazio a immagini evocative e sensazioni profonde. Gatto, uno dei maggiori esponenti della poesia ermetica italiana, dimostra ancora una…
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aryiae · 8 months ago
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Avevo lasciato distrattamente aperto il cuore: sornione sei arrivato da me. Sei la lacrima che cade dalla nuvola in tumulto. Sei la nuvola che trasporta la passione, pronta ad esplodere. Sei il granello di terra che porta frutto, ignaro delle rivoluzioni del mondo. Sei il rivolo d’acqua che testimonia l’amore, pure in ogni acino di grandine. Non dimentico ancora di amarti. Seppure faccia soffrire.
Aryiae
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rosasenzaspineblog · 2 years ago
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Pioggia
A una goccia ho parlato di te
Lei non ha mantenuto il segreto.
Ora tutta la pioggia ripete il tuo nome.
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marquise-justine-de-sade · 7 days ago
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«Io sono un uomo molto logico, vede.
Sono un ragionatore. Non per nulla vengo da una città di avvocati, credo anzi che sarei stato un meraviglioso avvocato.
E secondo logica, dico: stabilito che le disgrazie sono fatte per gli uomini, perché arrabbiarsi contro le disgrazie?
Sarebbe come arrabbiarsi perché piove, o perché c’è il sole, o perché si muore.
La morte esiste, la pioggia esiste, la cecità esiste: e ciò che esiste va accettato.
Disperarsi a che serve? A vederci meglio? Bisogna adattarsi: prima per esempio scrivevo a mano, ora detto al magnetofono.
Prima leggevo molto. Ora mi faccio leggere.
E poi proprio cieco non sono: da un occhio, sì, non vedo quasi nulla, ma dall’altro vedo la periferia. Cioè, se mi metto di profilo, io frego l’occhio e la vedo come se stessi di faccia. Posso anche recitare e, infatti, vede: continuo a lavorare, lavoro. Né questo mi rende infelice. Signorina mia, ciascuno ha da portare una croce e la felicità, creda a me, non esiste.
L’ho scritto anche in una poesia.
********************
Felicità
Vurria sapé che d’è chesta parola.
Vurria sapé che vvo’ significà.
Sarra` gnuranza 'a mia, mancanza 'e scola, ma chi ll'ha 'intiso maje annummena`"
*********************
" Forse vi sono momentini minuscolini di felicità, e sono quelli durante i quali si dimenticano le cose brutte.
La felicità, signorina mia, è fatta di attimi di dimenticanza."
Oriana Fallaci e il grande Totò
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poesiablog60 · 4 months ago
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Buongiorno...
Sopra il libro del tempo
L'autunno sta scrivendo
i nuovi giorni a venire
Dove profumi e colori
riempiranno il silenzio di musica.
Quando
anche il rumore della pioggia
intonerà
la sua nuova poesia.
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diceriadelluntore · 8 months ago
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Storia Di Musica #329 - Diaframma, Siberia, 1984
Nella scatola ritrovata in soffitta, questo disco stava sotto un altro, con la copertina leggermente rovinata dall'umidità (e che sarà protagonista di una prossima Storia di Musica). All'interno c'era il bigliettino da visita di un negozio di dischi, Data Records 93, Via dei Neri, Firenze. Il disco di oggi è l'inizio di una delle più intense e importanti storie musicali italiane degli ultimi 40 anni nel nostro paese. Tutto inizia a Firenze, fine anni '70, quando l'onda punk in Europa è al massimo livello: in un liceo si formano i CFS, con Federico Fiumani alla chitarra e due suoi amici, Gianni Cicchi (batterista) e Salvatore Susini (bassista). Suonano cover delle band punk rock britanniche, nel 1980 Susini se ne va e viene sostituito dal fratello di Cicchi, Leandro, e nascono così i Diaframma, nome scelto per la comune passione dei tre per la fotografia (il diaframma fotografico è il meccanismo usato in ottica per regolare la quantità di luce che deve attraversare un obiettivo). Sin da subito, si appassionano alle sonorità post punk che in quegli anni saranno chiamate darkwave, ispirati a gruppi leggendari come i Joy Division o i primissimi The Cure di Robert Smith. Nel 1981 conoscono Nicola Vannini, un giovane cantante, e gli propongono di entrare nel gruppo: pubblicano in pochi mesi due canzoni unite in un singolo, Pioggia/Illusione Ottica e poi Circuito Chiuso (1982) e Altrove (1983). Vannini non si ambienterà mai del tutto, e poco prima delle registrazione del loro primo disco, viene sostituito da Miro Sassolini. Nelle stesse settimane, vengono scritturati da una neonata casa editrice musicale, la IRA Records di Firenze: fondata da Alberto Pirelli insieme alla moglie Anne Marie Parrocel diviene una delle etichette più attive e creative del panorama italiano. Ne è esempio il primo disco prodotto, Catalogue Issue, una compilation con alcune delle più interessanti band del territorio, tra cui oltre che i Diaframma si ricordano i Litfiba, i Moda, ed gli Underground Life. Pirelli coniò lo slogan nuova musica italiana cantata in italiano, dando consistenza all'impegno delle 4 band sull'utilizzo della lingua italiana nella musica alternativa del nostro paese, contro l'anglofila e l'alglofonia dominante di quegli anni.
Tutto è pronto per il primo disco: scritto tutto da Federico Fiumani, prodotto da Ernesto De Pascale (che fu anche grande giornalista di musica) Siberia esce nel Dicembre del 1984. È un album in cui l'eleganza e la forza espressiva della musica incontra la poetica decadente di Fiumani, che nella voce di Sassolini trova un interprete perfetto del suo pensiero musicale e artistico. 8 brani che sono una carrellata di immagini che regalano sensazioni fredde, pungenti, dominate dalle falciate chitarristiche tipiche della musica del periodo e dal ritmo sincopato della batteria, e illuminati dai testi romantici e decadenti di Fiumani. Siberia, che apre il disco, è già l'emblema: una chitarra malinconica, il basso dai toni ombrosi ed un elegante sassofono accompagnano una voce tenebrosa rendendo il brano misterioso, Aspetterò questa notte pensandoti,\nascondendo nella neve il respiro,\poi in un momento diverso dagli altri\io coprirò il peso di queste distanze…\di queste distanze… di queste distanze. Non da meno Neogrigio, angosciante, turbinante, ventosa, capolavoro per i più sconosciuto. Impronte è una dolente poesia ritmata (Ho preferito andare prima di esser lasciat\Prima che il cuore da solo scivolasse nel buio\Insieme ai ventagli ingialliti\Resti un lampo intravisto oltre i vetri del treno\Nello spazio improvviso sopravvive in un sogno), e arriva un altro capolavoro: Amsterdam, dal leggendario ritornello (Dove il giorno ferito impazziva di luce\Dove il giorno ferito impazziva di luce) è una speranza di uscita dal dolore, e l'anno dopo, nel 1985, diventerà un formidabile duetto con i Litfiba di Piero Pelù e Ghigo Renzulli, band amica\nemica di quei tempi e destinata d un futuro radioso. Delorenzo è una ode baudeleriana, incentrata su un asfissiante basso, Memoria è un altro brano di discesa nell'oscurità, potente e misterioso, Specchi D'Acqua dal ritmo incalzante e quasi galoppante, è una fuga dagli incubi (Forse non sento le voci\Che mi allontanano\Sempre più in fretta\Dal ricordo latente\Di quei giorni sofferti), chiude il disco Desiderio Dal Nulla, trepidante, spasmodica, che continua nei suoi testi decadenti a raccontare il disagio.
Il disco fu osannato dalla critica dell'epoca, ma vista anche la dimensione indipendente del progetto, vendette poco. I Diaframma si fanno però un nome nella scena musicale alternativa italiana: è meno cupo ma altrettanto bello 3 Volte Lacrime, del 1986 e dopo Boxe (1988), un po' deludente, Fiumani scioglie il gruppo e lo riforma prendendo le redini anche del canto: pubblicherà con i nuovi Diaframma In Perfetta Solitudine (1990), che segnerà la sua volontà di continuare una carriera solista, tra cantautorato e musica rock, incisiva a volte a tratti scostante, con in primo piano la sua poesia dei testi, mai mancata.
Questo disco verrà ripubblicato in cd per la prima volta nel 1992, con aggiunta di altri due brani Elena e Ultimo Boulevard e nel 2001 con Amsterdam cantata con i Litfiba e numero brani live. Nel 2012, per il suo centesimo numero dell'edizione italiana, la rivista Rolling Stone Italia lo inserisce nella classifica del 100 migliori dischi italiani addirittura al 7.mo posto. È una riscoperta per almeno due generazioni: persino io lo comprai, non conoscendoli e non sapendo che nella soffitta di casa era, integro e impolverato, uno dei dischi più compiuti, affascinanti e belli non solo della stagione new wave post punk degli anni '80, ma dell'intera musica italiana.
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i-am-a-polpetta · 7 months ago
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che fatica essere tristi d'estate.
piove polvere dai cieli di milano, troppo carichi di un malessere intrinseco che prende il colore grigio che ti lascia l'afa intorno e non ti fa respirare.
che fatica essere tristi d'estate.
e quando ti dicono "scrivi cose profonde solo quando stai male altrimenti non ci riesci e non sai che dire" e credo che un po' abbiano ragione. se non sei pervaso dalla tristezza o dalla malinconia o da tutte quelle emozioni troppo forti da saperle gestire, non si sa che dire. sai che a stare bene troppo tempo ci si ammala e che la felicità è una droga più forte di quelle che prendi per non impazzire.
che fatica essere tristi d'estate.
fossi Patrizia Cavalli ci avrei scritto una bellissima poesia. dai cieli di milano cade una pioggia più fitta, le foglie degli alberi, la mia voglia di vivere. c'è un vento che fa volare via quel briciolo di serenità. la mia ragazza mi appoggia la testa sul braccio e piange. è stata una brutta giornata.
che fatica essere tristi d'estate.
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empito · 15 days ago
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Anelo a lasciarmi trasportare dalla leggerezza e dalla spensieratezza. Vorrei che il vento accarezzasse il mio volto mentre corro libero tra campi fioriti, sentire il calore del sole avvolgere la mia pelle e dimenticare, anche solo per un istante, i pensieri che appesantiscono il cuore. Desidero immergermi in un cielo senza confini, dove i sogni si intrecciano con le stelle e ogni respiro è un sorso d'infinito. Camminare a piedi nudi sull'erba fresca, ascoltando il sussurro della terra che narra storie antiche. Lasciare che il tempo si sospenda tra un battito di ciglia e un sorriso nato dal nulla. Vorrei danzare sotto la luna piena, sentire le gocce di pioggia scorrere sulla pelle come carezze di un amore lontano ma mai dimenticato. Cercare la poesia nelle piccole cose: nel profumo di un fiore appena sbocciato, nel canto melodioso di un usignolo all'alba, nel riflesso dorato del tramonto sul mare calmo. Vorrei perdermi in uno sguardo profondo, in un abbraccio che sa di casa, in una risata che risuona come musica nell'anima. Desidero abbandonare le maschere e le armature, lasciarmi condurre dalla corrente della vita senza timore di cadere. Sentire il battito del mio cuore all'unisono con quello dell'universo, in un'armonia perfetta che supera ogni comprensione. Vorrei vivere ogni istante con intensità, assaporando l'essenza pura dell'esistenza e dell'amore. Sogno un soffio di leggerezza e spensieratezza. Un alito di vento che porti via le preoccupazioni, un raggio di sole che rischiari le ombre più profonde. Per ritrovare me stesso, per rinascere in un mondo dove la bellezza e la passione sono le uniche leggi da seguire.
Empito
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greenbor · 6 months ago
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Poesia di https://www.tumblr.com/maripersempre-21
Fatti pioggia amore
e spegni questo bruciare
che sento quando ti penso...
bagna questo corpo
che arde come fuoco...
smorza ogni mio desiderio
con la freschezza di un temporale
dopo tanti giorni di sole cocente...
ti aspetto...
sulla mia pelle,
sulle mie labbra,
tu...
diluvio di emozioni...
M.C.©
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pier-carlo-universe · 16 days ago
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"Nidi di pioggia" di Dario Menicucci: poesia tra natura e malinconia. Un viaggio tra i paesaggi autunnali e le emozioni sospese. Recensione di Alessandria today
Dario Menicucci è un poeta italiano conosciuto per la sua capacità di evocare immagini intense e suggestive attraverso un linguaggio ricco di sfumature.
Biografia dell’autore. Dario Menicucci è un poeta italiano conosciuto per la sua capacità di evocare immagini intense e suggestive attraverso un linguaggio ricco di sfumature. Nato e cresciuto in un piccolo borgo circondato dalla natura, Menicucci ha sviluppato una sensibilità unica verso i paesaggi che popolano le sue poesie. I suoi versi intrecciano il mondo naturale con profonde riflessioni…
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aryiae · 2 years ago
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Dovremmo finalmente renderci conto che qualcosa non va, se per ogni chilo di cuore che doniamo, riceviamo indietro giusto un grammo di polvere*
Aryiae
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sciatu · 7 months ago
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Per quelle leggi siciliane non scritte per cui se hai una goccia di sangue eguale ad una singola goccia di sangue che qualchedun altro ha nel suo sangue, allora siete parenti stretti, io e Natale ci salutiamo chiamandoci “cugini”. In fondo il padre del suo bisnonno era fratello del padre della mia mitica bisnonna “Razia”, quella che componeva poesia senza saper scrivere. Per cui, ogni volta che ci incontriamo ci fermiamo a parlarci anche se io so poco e nulla della sua storia e lui ignora la mia. Eppure io invidio mio cugino Natale, più di mio cugino Mark che è stato top gun nei Marines o di mio cugino Peter che ha una Rock Band o di mia cugina Gilda che guida per ore tra i Nebrodi per visitare vecchiette immortali e neonati obesi. Natale infatti è il guardiano di uno dei più grandi DOC siciliani. È lui che applica il protocollo DOC, levando i grappoli in più per pianta, eliminando le erbacce in modo Bio, osservando il cielo di luglio per vedere se le piogge possono dare sollievo al fuoco estivo, è lui che passa tra i filari innevati a gennaio, o che invoca la pioggia d’aprile per dare forza ai grappoli. È lui che difende i filari dalla grandine di marzo e dalle ciaule affamate ad agosto, lui osserva alto nel cielo le poiane girare nel vento che viene dal mare a dare gusto e intensità agli acini. Lui pota pianta dopo pianta tutte le vigne della Scuola Agraria che produce il vino, ascolta il bollire del mosto e giudica il vino a San Martino nelle vecchie volte dell’antico convento che ospita la Scuola, decidendo con l’enologo se la qualità, l’intensità, la forza del vino appena nato rispettano la fatica spesa a crearlo. Giudica, valuta, considera, poi associa il gusto alle piogge, al vento, al sole per poter scoprirne il segreto e creare qualcosa ancora di migliore vicino a quella perfezione che la sua pelle bruciata dal sole e i suoi occhi pieni di verde e d’azzurro, pretendono.
For those unwritten Sicilian laws that say: if you have a drop of blood equal to a single drop of blood that someone else has in their blood, then you are close relatives, Natale and I greet each other by calling each other “cousins”. After all, her great-grandfather's father was the brother of the father of my legendary great-grandmother "Razia", ​​the one who composed poetry without knowing how to write. So, every time we meet we stop to talk to each other even though I know little or nothing about his story and he ignores mine. Yet I envy my cousin Natale, more than my cousin Mark who was a top gun in the Marines or my cousin Peter who has a Rock Band or my cousin Gilda who drives for hours among the Nebrodi to visit immortal old ladies and obese newborns. In fact, Natale is the guardian of one of the greatest Sicilian DOCs. It is he who applies the DOC protocol, removing the extra bunches per plant, eliminating weeds in an organic way, observing the July sky to see if the rains can give relief to the summer fire, he is the one who passes through the snow-covered rows in January , or who calls for April rain to give strength to the grapes. It is he who defends the rows from the hail in March and from the hungry ciaulas in August, he watches high in the sky the buzzards spinning in the wind that comes from the sea to give flavor and intensity to the grapes. He prunes plant after plant all the vineyards of the Agricultural School that produces the wine, listens to the boiling of the must and judges the wine at San Martino in the old vaults of the ancient convent that houses the School, deciding with the oenologist whether the quality, the intensity, the strength of the newborn wine respect the effort spent in creating it. Judge, evaluate, consider, then associate the taste with the rain, the wind, the sun in order to discover the secret and create something even better close to that perfection that his skin burned by the sun and his eyes full of green and blue , they claim.
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lanymphedaphne · 1 year ago
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Giorno 311 - Giorno 317
fare colazione assaggiando il cornetto ischitano
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quanto a. mi corre incontro per salutarmi e tornare a casa
affacciarsi alla finestra e poter perdersi a guardare le cime innevate
mettere il pigiama simil peluche
la colazione calda ad una signora che vive queste notti rigidi al freddo
questa poesia di Roberto Piumini in "Quieto Patato" quando le cose sembrano troppo grandi da affrontare :
Non aspettare che ci sia sereno o cada una tiepida pioggia o l’orchestra dei fiori incominci a suonare o i già muti pesci tacciano ancor di più.
Fa' che ti basti che cominci il giorno e che sia fatto chiaro come pagina bianca voltata dopo la nera.
Allora tieni la faccia più alta che si può e tenta poiché tentar non nuoce.
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angelap3 · 10 months ago
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L'incredibile poesia finale del film "La forma dell'acqua" (2017)
Premiato al Festival di Venezia, vincitore di 4 premi Oscar e di 2 Golden Globes.
"Incapace di percepire la forma di Te,
ti trovo tutto intorno a me.
La tua presenza mi riempie gli occhi del tuo amore,
umilia il mio cuore,
perché tu sei ovunque."
Gocce di pioggia!!!!!
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vecchiorovere · 2 months ago
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“Pioggia” di Giovanni Pascoli: Un Affresco Poetico della Natura e dei Suoi Contrasti. A cura di Alessandria today (Grazie Google news)
Poesia. “Pioggia” di Giovanni Pascoli.
Cantava al buio d’aia in aia il gallo.
E gracidò nel bosco la cornacchia:
il sole si mostrava a finestrelle.
Il sol dorò la nebbia della macchia,
poi si nascose; e piovve a catinelle.
Poi tra il cantare delle raganelle
guizzò sui campi un raggio lungo e giallo.
Stupìano i rondinotti dell’estate
di quel sottile scendere di spille:
era un brusìo con languide sorsate
e chiazze larghe e picchi a mille a mille;
poi singhiozzi, e gocciar rado di stille:
di stille d’oro in coppe di cristallo.
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greenbor · 2 months ago
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Poesia di https://www.tumblr.com/maripersempre-21
Ti aspetto...
come una cosa mia...
come la notte
aspetta l'alba...
ti aspetto
con occhi aperti
e la speranza
di vederti arrivare...
ti aspetto
come un fiore
attende la pioggia per vivere...
come il sole
dopo il temporale,
come una cosa bella
che ti cambia la vita per sempre...
ti aspetto...
perché ti amo...
M.C.©
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