#persone più sorridenti
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catastrofeanotherme · 1 year ago
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Le persone più sorridenti sono quelle che stanno soffrendo di più.
Ilaria Sansò
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der-papero · 7 months ago
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Ieri ho visto C'è ancora domani (qualche cinema qui in Germania lo proietta in lingua originale con i sottotitoli) e stamattina riflettevo sul fatto curioso e un po' malinconico che non entro in una cabina elettorale da 7 anni. Non mi appartiene più quel gesto simbolico di lasciar cadere la scheda nell'urna, di prepararsi a modo per recarsi al seggio, sentire tutto il vociare delle parti politiche in gioco, salutare una di quelle persone che vedi di rado ma che proprio il giorno del voto te la trovi davanti, tutta una serie di gesti piccoli e grandi che davano quell'aura di solennità alla partecipazione pubblica.
Adesso voto col pigiama, sciatto, come la peggior mattina di uno dei tanti Pasquale Ametrano, inserendo schede in una busta con tanto di tagliandini e altre robe identificative, per poi recarmi, nella più completa solitudine sociale, in tuta e ciabatte, verso la cassetta delle lettere dietro casa, a compiere un gesto che, per carità, è importante allo stesso modo, ma senza avere nessuno da ringraziare o al quale augurare buona giornata, senza sentire il suono del mio nome mentre l'addetto scorre l'elenco dei partecipanti al voto di quella sezione, senza vedere le facce un po' sorridenti un po' tese di quelle persone che su quel voto ci stanno scommettendo più di una croce su una casella e come va va.
Come nello smart-working, anche in questa sorta di smart-voting si perde tutto l'umano che c'è dietro un gesto, non ne faccio un dramma, per carità, è solo una nota amara dietro un impegno importante comunque lo si operi.
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occhietti · 4 months ago
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Ti auguro in primo luogo di amare,
e che amando, tu sia anche amato.
E che coloro che non ti amano, li dimentichi e che dopo averli dimenticati, non porti rancore.
Ti auguro che non sia così, ma se così fosse, che tu sappia vivere senza disperazione.
Ti auguro di avere amici e che, anche se non fossero assennati o responsabili, ti siano fedeli e leali, e che almeno ce ne sia uno di cui fidarti ciecamente.
E, poiché così è la vita, ti auguro di avere dei nemici. Né troppi né troppo pochi, ma il numero giusto per farti dubitare ogni tanto delle tue certezze, e che tra di loro vi sia almeno uno nel giusto affinché tu non ti senta eccessivamente sicuro di te.
Ti auguro di essere utile ma non indispensabile, e che nei momenti bui, quando non ti resta più nulla, questo tuo essere utile ti sia sufficiente per farti restare in piedi.
Ti auguro di essere tollerante, non verso chi commette piccoli errori, cosa troppo facile, ma verso coloro che sbagliano spesso e in modo irrimediabile, e che dimostrando la tua tolleranza tu sia di esempio ad altri.
Spero anche che quando sei giovane non maturi troppo in fretta, e che quando sei già maturo non insisti a voler tornare giovane, e che quando sarai vecchio non ti lasci prendere dalla disperazione. Perché ogni età ha il suo piacere e il suo dolore.
Non voglio che tu sia triste. No, non tutto l'anno, ma potresti provare tristezza solo per un giorno. In modo che tu apprezzi che la risata ritrovata è buona e migliore di una solita risata blanda, costante e malsana.
Ti auguro di scoprire, subito, prima di tutto e nonostante tutto, che esistono e ti circondano persone oppresse e trattate con ingiustizia, e persone infelici.
Ti auguro di accarezzare un gatto, gettare delle briciole a un passero e ascoltare un cardellino che innalza trionfante il suo canto mattutino, perché ti farà sentire bene così, senza altro motivo.
Ti auguro di piantare un seme, per piccolo che sia, e di accompagnarlo durante la sua crescita, per scoprire di quante vite è fatto un albero.
Ti auguro anche che tu abbia un po' di soldi, solo per il necessario e il pratico, e che almeno una volta all'anno pensi a questi soldi e dici a te stesso: "Questo è mio", me li sono guadagnati. Solo per far capire chi è il padrone di chi.
Ti auguro anche che tu resti il più a lungo possibile con coloro che ami e che, se se ne vanno, tu possa piangere senza lamentarti e soffrire senza sentirti in colpa.
Ti auguro infine che tu, uomo o donna, abbia una compagnia buona, oggi e il giorno dopo, e che esausti e sorridenti parliate d’amore per ricominciare.
Se avrai tutte queste cose, non ho più nulla da augurarti.
- Victor Hugo
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canesenzafissadimora · 6 months ago
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Tumblr media
Ti auguro in primo luogo di amare e che, amando, tu sia riamato. E se non è così, che sia breve il ricordo, e finito il ricordo che tu non conservi rancore. Ti auguro che non sia così,ma se così fosse, che tu sappia vivere senza disperazione. Ti auguro di avere amici e che, anche se non fossero assennati o responsabili, ti siano fedeli e leali, e che almeno ce ne sia uno di cui ciecamente fidarti. E, poiché così è la vita, ti auguro di avere dei nemici. Né troppi né troppo pochi, ma il numero giusto per farti dubitare ogni tanto delle tue certezze, e che tra di loro vi sia almeno uno nel giusto affinché tu non ti senta eccessivamente sicuro di te. Ti auguro di essere utile ma non indispensabile, e che nei momenti bui, quando non ti resta più nulla, questo tuo essere utile ti sia sufficiente per farti restare in piedi. Ti auguro di essere tollerante, non verso chi commette piccoli errori, cosa troppo facile, ma verso coloro che sbagliano spesso e in modo irrimediabile, e che dimostrando la tua tolleranza tu sia di esempio ad altri. Poiché ogni età ha il suo piacere e il suo dolore, e dobbiamo lasciare che entrambi scorrano dentro di noi. Ti auguro anche di essere triste. Non tutto l’anno, ma un giorno soltanto. E che in questo giorno tu scopra che ridere ogni tanto è bene, ridere spesso è sciocco e ridere sempre è malsano Ti auguro di scoprire, subito, prima di tutto e nonostante tutto, che esistono e ti circondano persone oppresse e trattate con ingiustizia, e persone infelici. Ti auguro di accarezzare un gatto, gettare delle briciole a un passero e ascoltare un cardellino che innalza trionfante il suo canto mattutino, perché ti farà sentire bene così, senza altro motivo Ti auguro di piantare un seme, per piccolo che sia, e di accompagnarlo durante la sua crescita, per scoprire di quante vite è fatto un albero Ti auguro di avere denaro,perché bisogna essere pratici, e che una volta all’anno ti metta davanti ad esso e ti dica: “E’ mio”, solo perché sia chiaro chi dei due è il padrone. Ti auguro che nessuno dei tuoi difetti muoia, ma se qualcuno muore che tu possa piangerlo senza lamentarti e senza sentirti in colpa Ti auguro infine che, uomo,tu abbia una donna buona e che, donna, tu abbia un uomo buono, oggi e il giorno dopo, e che esausti e sorridenti parliate d’amore per ricominciare. Se avrai tutte queste cose, non ho più nulla da augurarti.
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ninoelesirene · 2 years ago
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Le cose che durano si reggono spesso sull’istituzione di rituali. Succede con le religioni, accade con i rapporti: due ordini di grandezza con un fondo comune, la paura del vuoto.
Li ammantiamo di magia, sacralità, crediamo che possano proteggere dalla morte o dal dolore, e perdiamo di vista il presente.
Mi è improvvisamente mancata l’aria, salutandoti una, due, tre volte, come da nostra consuetudine.
Ho immaginato di fotografarti con un battito di ciglia, fissando le fessure sorridenti dei tuoi occhi così a fondo nella retina da poter poi sovrapporre la tua immagine a qualunque altra, secondo la necessità del cuore; come quando guardi il sole, poi serri le palpebre e lo rivedi al negativo.
Mi ha fatto male pensare alla fine, e in particolare alla fine di un rituale, creato proprio per allontanarlo, il pensiero della fine. Così, come se il mio sguardo proiettasse un fascio solido nello spazio, tangibile, l’ho preso con due mani e l’ho orientato verso il futuro, al quale mi sono accorto di dare spesso le spalle. 180 gradi molto faticosi. Non c’era nulla in quella direzione, c’era, in effetti, il vuoto che temevo, che si scaccia con i rituali e le parole magiche, intarsiate apposta per dedicarle alle persone che ami, illudendoti di proteggerle da un terrore tutto tuo. Sono le parole che non ti dirò più, che non dirò più a nessuno.
E non sarà per lasciarti andare, sarà per averti accanto qui e ora, nel modo che decideremo, se lo decideremo. Cercherò di essere libero dalla paura che fa scambiare la forma con la sostanza e riduce il presente a un setaccio che, incapace di trattenere gli eventi, li lascia depositarsi nel passato secondo un preciso, lento rituale, per la paura di un futuro che sembra vuoto e invece è soltanto aperto.
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gcorvetti · 1 year ago
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Monotonia.
Sgradevole ripetizione o insistenza di un motivo invariabile. Tedio provocato da una piatta uniformità. Definizioni dall'Oxford language dictionary. Oggi si chiude il mese di Ottobre, tutti amminchiati con halloween e da domani si parte con la trafila del natale, nessuna novità, tutto come da programma degli ultimi 20 anni o forse più, tutto regolare come le lancette dell'orologio che instancabilmente girano sempre allo stesso modo, ma non vi annoiate? Non vi viene il vago presentimento che sia tutto maledettamente ripetitivo? La stabilità che volete è una prigione in cui vi rinchiudete da soli, Huxley docet, credendo che sia la vita reale. Spesso il tubo mi propina video di tizi che parlano del fatto che viviamo in una simulazione, che non guardo figuriamoci, ma non è una cosa stile Matrix dove il nostro corpo è rinchiuso in un baccello e noi crediamo di vivere una realtà virtuale così vera che solo gli eletti possono comprendere che è tutto finto, no non lo è, è la realtà di una vita dentro un recinto mentale dove i passi per raggiungere una felicità ci portano nel loop di una vita scandita da eventi ciclici che di anno in anno sono sempre gli stessi, non vi rendete conto? Il tizio che ho postato l'altro giorno, il disegnatore, è incazzato e posso capirlo perché nell'arte oramai è la stessa cosa, un circolo in cui se fai i tuoi pezzi come dice il sistema forse puoi arrivare ad un 'successo', mentre se pensi con la tua testa e fai quello che ti senti o che la tua visione ti fa fare non arrivi da nessuna parte, internet è una trappola per questo con i suoi standard e le sue faccine sorridenti da perbenisti finti come gli scheletri di plastica di questo periodo. Certo a fare di tutta l'erba una canna ci si sballa di brutto ma poi non resta più niente, parafrasando il detto. Sarà che sono vintage e quindi cresciuto in maniera diversa, ma vedo i miei sogni svanire per via della diversità che sparisce, quella diversità che era alla base della nascita di una miriadi di artisti che davano vita a opere, di qualsiasi arte, diversificate.
Adesso i giovani, diciamo dai millenials in poi quindi i 30enni anno più anno meno, che sono quelli che dovrebbero avere più forza fisica e mentale, sono tutti indirizzati verso una cosa sola, guadagnare e per farlo si inseriscono in uno dei binari prefabbricati di questa monotonia, li vedi tutti sorridenti e ben vestiti, anche quelli che si definiscono alternativi al mainstream sono comunque fighetti mollicci, in realtà recitano una parte quella dei bravi ragazzi/e che pur di guadagnare, che siano soldi o visualizzazioni in un social, si adeguano a questo status moderno, poi magari nei fuori onda o nel loro intimo sono dei pezzi di merda che insultano i loro followers o che trattano male la madre o la partner, ma sono sicuro che non sono come si mostrano in pubblico, certo qualcuno che è riuscito a cancellare il suo core mentale ed è diventato così perbenista da risultare sempre e comunque finto ci sarà. Dico questo perché spesso nella vita reale mi è capitato di prendere merda da personcine a modo, tutti simpatici e con le frasi giuste al momento giusto, una confezione niente male, ma vuota all'interno. Nella musica poi non ne parliamo, non è stato mai un ambiente sano, vorrei vedere tra alcolizzati, tossici e psicopatici (si spesso i musicisti sono così) non si ha mai la certezza di cosa possano fare le persone, almeno una volta era così e ci stava perché l'imprevedibilità era all'ordine del giorno e poteva capitare di tutto in qualsiasi momento. Gli artisti si sono venduti al sistema e non lo combattono più, anzi non hanno più il coraggio di combatterlo perché non gli conviene, sono tutti ristretti nei loro loculi di stile, di tecnica, di foglietti di carta, di apparire 'normali' (irritazione istantanea ogni volta che mi esce sta parola), l'appiattimento di tutta l'arte. Si ovvio ci sono quelli che hanno qualcosa in più, quelli bravi, quelli che creano qualcosa di artistico, che non deve essere per forza critico della società, ma in questo mondo nuovo mancano gli artisti che si ribellano, quelli che fanno quadrato creando un movimento e che vanno contro qualcosa, se lo fai sei fuori dal circolo e rischi anche di morire di fame o di non riuscire a sbarcare il lunario perché vieni esiliato dalla società, ti cancellano. Mi ricorda molto i video degli Outsider che vidi tempo fa, persone che nonostante la loro condizione, spesso mentale, non creavano arte per diventare famosi o ricchi, ma solo per terapia o per proprio piacere, molti di loro sono morti e i parenti scoprendo una quantità di materiale valido lo hanno venduto ai musei o a qualche gallerista che li ha pagati poco e ci ha guadagnato tanto perché ha in mano la chiave che apre determinate casseforti, un pò come i produttori del mainstream che se sei bravo e fai quello che ti dicono, guardate i maneskin, diventi famoso non so ricco, forse a lungo andare, ma quello è un mistero un pò per tutti fino a quando qualcuno non tirerà fuori i numeri, quanto guadagna va, non sapremo mai se i ragazzetti famosi sono anche ricchi. Tutto questo uccide l'arte non solo di adesso ma quella del futuro perché chi ha 13 anni ora e vede la situazione vuole fare anche lui così perché è in quel modo che si guadagnano i soldi. Nella mia vita, aimè, ho sempre pensato che fare un buon lavoro e sfornare qualcosa di valido artisticamente fosse più soddisfacente che prostituirsi, "Tanto se il lavoro è valido in qualche modo rientra qualcosa, no?", forse, resta la soddisfazione personale di restare integro e fedele a me stesso, alla mia arte e al portafoglio vuoto.
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fame-di-vivere · 2 years ago
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La vita è una Giostra
Spesso nella vita sembra di essere sulle montagne russe: ci sono alti,bassi,a volte ti capita di non sapere più dove stai andando e ti verrebbe voglia di fermare tutto, di scendere dalla giostra , perché stai male e non ti diverti più , ma è la vita e tu non puoi scendere: non è ancora il tuo momento . Perché fa male? Hai dimenticato perché sei salito su quella giostra? Prima di salirci avevi le stelle che ti brillavano negli occhi solo a guardare le giravolte che avresti potuto fare...sembrava così divertente, ma non potevi sapere che avresti avuto bisogno di urlare il tuo dolore al mondo, che ti saresti sentito solo e avresti avuto mal di stomaco e paura; ma non sei solo.....guardati attorno, siamo in tanti insieme a te su quella giostra. Se guardi bene potrai anche vedere sui visi delle persone sorridenti, le tracce delle lacrime che si sono asciugate sulle loro guance. Loro ora ridono perché han capito che non serviva reprimere quell'urlo che voleva uscire, han permesso a ciò che tenevano dentro di venir fuori : LIBERANDOSI capivano che in realtà nessuno era solo, ognuno poteva stendere la mano all'altro. Non sei solo.
Dal momento che siamo tutti su questa giostra pazzesca ...... spettinati, con le guance rigate dalle lacrime, perché non ne approfittiamo? potremo urlare, piangere, ridere, o magari potremo prendere la rincorsa per salire e ammirare tutte le albe della nostra vita, per poi scendere, lasciare andare, liberarci dai nostri pesi, rancori, tristezze, e da tutto ciò che ci opprime il cuore; per poi risalire di nuovo, insieme.
Finché ricorderai che quel dolore che senti dentro al cuore è in realtà una breccia che permette al sole di entrare , e che lo scopo della giostra è farti dire: " si, è stato divertente " Tornerà il sole. L' unica cosa che devi fare è allacciare le cinture, tenerti forte e aprire gli occhi: di fronte a te c'è la giostra più grande del mondo, la più esaltante, tosta ed emozionante che ci sia. Forse avremmo potuto scegliere una giostra più tranquilla, ma abbiamo seguito il nostro istinto. Abbiamo scelto le montagne russe per vivere a pieno questa pazza avventura : LA VITA NON SI MISURA ATTRAVERSO IL NUMERO DI RESPIRI CHE FACCIAMO
MA ATTRAVERSO I MOMENTI CHE CI LASCIANO SENZA RESPIRO
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rraskolnikovv · 2 years ago
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"odio tutte queste persone felici, sorridenti e spensierate intorno a me: non fanno altro che ricordarmi quanto io sia distante dalla loro condizione, quanto io sia profondamente diversa da loro e vederli intorno mi fa solo sperare ogni giorno di essere più prossima alla morte, alla mia liberazione."
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thecatcherinthemind · 1 year ago
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Se c'è una cosa che mi ha sempre dato fastidio del dialogo sulla depressione è la strumentalizzazione delle foto di persone sorridenti prima del suicidio. Attenzione, non dico la condivisione, ma parlo proprio di strumentalizzazione a scopo di mettere in luce la propria sensibilità. L'ho sempre vista non come una campagna di sensibilizzazione ma un modo per mettersi in mostra. Quando vedo la classica foto di qualche vip che ha perso la sua personale battaglia contro una cosa importante come la depressione, condivisa da account con foto profilo sorridenti, con la classica caption "la depressione ha diversi volti" penso solo a quanto tutto questo sia triste. Vedendo questi post ho solo l'impressione che si voglia ricordare ai propri followers che anche il nostro sorriso potrebbe essere un maschera della depressione, come a dire "io a differenza di altri sono più sensibile, so che si può solo finta di stare bene". Sarei curiosa di sapere quante di queste persone poi tengano veramente alla salute mentale propria e dei propri cari, quanti si fermino a chiedere ad un amico come stia veramente o quanti lo facciano sul serio col proprio partner. Siamo bravissimi a condividere i "diversi volti della depressione". Ecco, allora visto che ci teniamo alla salute mentale, dimostriamolo facciamoci aiutare da qualche professionista, non fagocitiamo solo i likes di compassione sui social.
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myinfinitystory · 2 years ago
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Dal primo giorno in cui ho visto il tuo blog mi sono sentito "legato" a te, ti ho detto che sei la mia Tumblr crush, e ora leggendo i tuoi post comincio a capire perché.
Sostanzialmente sembriamo sorridenti per la maggior parte del tempo, cerchiamo di ridere e vedere le cose in modo positivo, il buono nelle persone, ci fidiamo di loro anche se abbiamo subito tante delusioni.
Ma in realtà dentro abbiamo un profondo senso di vuoto, dettato dal fatto che mai nessuno è riuscito veramente a capirci fino in fondo e darci tanto quanto abbiamo dato noi e questo ci fa sentire come animali abbandonati.
Ora tu sei qualche anno più piccola di me, ti auguro di trovare qualcuno che colmi quel vuoto prima di arrivare alla mia età, perché ti assicuro che più il tempo passa e più sarai esigente per colmarlo.
Buonanotte cara L❣️
Mi scalda il cuore leggere messaggi del genere, prima di tutto ti ringrazio per le belle parole che hai speso perché non è mai scontato
Nonostante sia più piccola sono già molto esigente ed in realtà non mi fido delle persone ma nonostante questo si, cerco sempre di vedere buono in loro dove è possibile, per il resto hai davvero azzeccato tutto
Spero che anche tu possa ancora colmare quel vuoto, non importa l'età
Speriamo di poterci sentire capiti (più prima che poi)
fiera di essere la tua tumblr crush ✨
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catastrofeanotherme · 1 year ago
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Tumblr media
Ilaria Sansò
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acquaconlimone · 2 years ago
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Sto guardando le foto postate per la Festa del Papà e la cosa che a me risalta di più vedendo i miei coetanei piccoli ed in braccio ai loro padri sono le espressioni di questi ultimi.
Giovani uomini in quella Italia di inizio anno 60 con le facce orgogliose, chi con il vestito buono (uno solo) chi con quello da lavoro, sorrisi un po' stentati, non avvezzi alla macchina fotografica, persone la cui infanzia venne a conoscere i morti ed i bombardamenti della guerra (e che guerra), però tutti sapevano che avrebbero avuto un futuro e avrebbero dato un futuro ai loro figli in una maniera sola, lavorando.
Eppure le fotografie ce li ritraggono sorridenti, felici perché comunque il peggio era passato, non vedo palestrati, vestiti con degli stracci costosissimi, non vedo neppure i tronisti sia over che no, genitori 1 2 o 3, vedo persone che nei loro rispettivi ruoli hanno fatto qualche cosa.
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persa-tra-i-miei-pensieri · 2 years ago
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Ti sei sentita invisibile come non succedeva da tempo, ti sei sentita così invisibile che la gente ti poteva passare attraverso, sentivi solo risate confuse degli altri, sguardi sorridenti, e tu morta dentro, un'anima dannata, con lo sguardo cercavi di focalizzarti sulla scritta disneyana attaccata alla parete o sul cane che girava per la stanza, in realtà volevi solo scappare urlando e piangendo, la tua testa continua anche adesso a torturarti con questa frase "perché loro si e io no", loro una casa arredata come vogliono, loro appunto un "loro", due persone unite che si amano e che hanno messo su famiglia, una figlia stupenda nata da pochi giorni che dorme beata sul divano, loro con gli animali che riempiono di suoni le stanze, loro con degli amici d'infanzia ancora presenti nelle loro vite, che ci sono e c'erano nei momenti più importanti delle loro vite, lei un fratello che io non ho mai avuto. Non so se è invidia questa, penso sia solo un'ingiustizia, lei, loro non sanno cosa significhi la solitudine, io ci vivo da sempre, non avrò amici che mi aspetteranno all'uscita dell'università a festeggiare la laurea, non avrò animali che riempiranno le stanze vuote di casa, non potrò arredare insieme ad un lui la casa dei nostri sogni, chissà se mai avrò un lui con cui condividere il resto della vita. Sono sola questa è la verità, non serve illudersi che un giorno tutta questa sofferenza avrà una fine, che avrà un senso, che conoscerò la vera felicità. A quanto pare sono una condannata senza colpe e devo solo riuscire a convivere con me stessa, con i miei pensieri e demoni.
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occhietti · 2 years ago
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Tumblr media
Fatti amare o odiare
ma abbi il coraggio
di essere te stesso...
Non mi piacciono i compromessi, non mi sono mai piaciuti e non mi piace trascorrere del tempo con chi sa solo parlare e non fa nulla per comprendere, con chi sa solo criticare, perché è più facile distruggere ciò che gli altri creano piuttosto che sforzarsi di collaborare alla costruzione.
Non mi piacciono le persone che fanno del cinismo la loro filosofia di vita, né chi chiede e continua a chiedere e non è disposto a donare nemmeno un minuto del suo tempo.
Non vado d’accordo con l’arroganza e la prepotenza, né con le persone presuntuose che si autocelebrano.
Non riesco a stare vicino a chi si mette un gradino più su degli altri sentendosi autorizzato a giudicare e a criticare l’operato di chi, umilmente e con tenacia, fa il proprio lavoro.
Non sono disposta a passare il mio tempo con il “colto, istruito” che si sente superiore: sapere qualcosa in più degli altri non significa essere migliori.
Non riuscirò mai a comprendere chi si pone rigidamente su una posizione e non accetta il punto di vista degli altri o la possibilità di guardare, almeno per un attimo, da una prospettiva diversa a quella cui è abituato.
Amo stare con le persone semplici, che umilmente rendono migliore il mondo e non si rendono nemmeno conto di essere persone speciali.
Amo le critiche “amorevoli” e costruttive.
Amo chi incoraggia e sprona coloro che provano a realizzare imprese che possono apparire impossibili a tutti, ma non a chi ci crede. Adoro le persone allegre, sorridenti e positive anche quando vivono momenti di grande difficoltà.
Non riesco a convivere con i portatori di invidie e gelosie: esse oscurano la vista e rendono poco obiettivo chi ne è affetto.
Non sopporto i falsi elogi e le ipocrisie: meglio il silenzio che un finto complimento.
Non sono disposta a passare nemmeno un minuto con chi non crede nella possibilità che tutti possano migliorare.
- Alessia S. Lorenzi da "Come il Canto del Mare"
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epilexia · 1 month ago
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Nella mia memoria interna erano impressi i tuoi occhi e le tue mani mi scaldavano sulle cosce. Potremmo anche non parlarci, quello lo sappiamo fare benissimo anche in silenzio da seduti, da sdraiati sul cofano delle auto a guardare il cielo stellato di una notte di mezzo agosto dove porterà via con se tutte le cose belle che abbiamo provato a costruire. Siamo come quelle formiche bastarde che provano a fuggire tra la folla, ma sai distinguirti tra altre cento ammassate nello stesso luogo, annuisco il tuo odore un pò come i gatti che hanno il sistema olfattivo sette volte superiore al nostro.  Mi impregnavo nei tuoi abbracci solo per farmi restare un pò di te addosso. Ma farsi del male prima o poi a noi che importa? Ti riconosco tra centomila anime sorridenti, perché sei l’unico che ha tra le mani una birra e il volto spento di emozioni, solo pensieri. Io non ne faccio parte, ma tieni a precisarmi quanto fosse difficile entrare in un pensiero. Allora io chiamo il dottore dopo aver ingerito del cibo avariato, per farmi ritornare l’euforia e così ho deciso di nuotare nel fango o tra le tue dita. Poi non ti trovo più in nessuna parte, nemmeno in quei posti lì capendo a quanto problematico fosse, pensando solo ad un periodo ed invece mi sbagliavo. Le uniche parole che hai saputo scrivermi sono state “ DELUSO” - “ PRESO IN GIRO” Ma su cosa precisamente? Va bene lascio correre anche questa volta, ma poi basta dare giustificazione a tutto, non serve essere perfetti per piacere a qualcuno, non bisogna nemmeno darsi troppo perché vedi poi come va? Sbagli sempre tu e non sai nemmeno come. La cosa che più mi dispiace è quella che forse ho dato troppa importanza, dandomi mille aspettative che solo ora apprendo non essere così, speravo in una bella crescita dove due persone normali si confrontano o anche confondono tra le chiacchiere e le birre di qualche pub provinciale. Finisce tutto, vanno via tutti e resti solo tu a capire a chi dare priorità da ora in poi.. a chi vuoi dare possibilità di sfiorarti la mente se mai ce ne sarà occasione, sei tu a decidere cosa è giusto o sbagliato da ora in avanti. Sei solo tu che puoi capire come si fa a non darti per scontato, a non dare tutta la fiducia. Ricordati che i fiori più belli sono quelli rari, quelli nati sulle colline Francesi, in quei posti spirituali mistici che nascono nelle rocce di montagna, che può crollare tutto intorno, ma tu resisti, sempre.
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cicofede7 · 2 months ago
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Tumblr media
BUONA LETTURA E SE LO DESIDERATE DATECI SOSTEGNO...❤️⚽
CALCIO: iL PENSIERO IPOTETICO
Estratto dal cap.13
“Niente è più naturale per me.
Volevo giocare a calcio.”
Da che mi ricordi ho sempre e solo colpito la palla con i piedi.
Da bambina in cortile, quando i maschi facevano la partitina di calcio, non vedevo l’ora che la palla uscisse dal campo per essere io a prenderla e calciarla nella loro direzione. Non prendendola con le mani, ma calciandola al volo, di collo pieno. Un impatto bello e preciso, del quale rimanevano tutti stupiti, ed il classico era: “Boia (esclamazione di stupore classica del toscano)! Tira meglio di noi!!”
Questo accedeva automaticamente nella palestra della scuola, nelle ville e nelle piazze.
Anche alle scuole medie,durante l’ora di educazione fisica, quando c’era la partitella di pallavolo, invece che con le mani, ricevevo con i piedi. Niente di più che naturale per me.
Volevo giocare a calcio!!
Negli anni ’80 c’era a Livorno, una squadra femminile di calcio, la ACF che militava in serie C.
Ma purtroppo non avevo fatto i conti con la mentalità (per quei tempi direi quasi normale) di mio padre. Non gli piaceva l’ambiente e giocare a calcio per le femmine non avrebbe avuto senso. Quindi niente da fare.
Fu così che, per rimanere nell’ambito calcistico, mi iscrissi (su consiglio di mia cugina che già lo era) al corso di arbitri Uisp.
Avevo appena 14 anni, e da subito, mi appassionai a questa attività.(...)
10 SECONDI MUSICALI
Era il 1992 (20 anni precisi) quando venni contattata dal presidente di una delle società più blasonate di Livorno al tempo: Il Portuale.
Il presidente, durante il colloquio mi offrì la possibilità di insegnare il mio sogno ai bambini sapendo che amavo quel tipo di calcio.
I bambini di 5 anni, che a quei tempi venivano chiamati le “Nuove Leve”…classe 1987.
Accettai subito, senza un attimo di esitazione: bambini e calcio. Un connubio perfetto per i miei gusti.
Ho tenuto tre anni questo fantastico gruppo di bambini e genitori.
Il ricordo più gratificante che ho di quel tempo, è quello di Simone, un bambino sveglio e con in testa un caschetto di capelli liscissimi.
Eravamo al campo del Carli Salviano, e nonostante fossero ancora piccoli, con l’istruttore dell’altra squadra decidemmo di farli giocare tutti, perché un bambino deve sempre divertirsi e non stare a guardare gli altri, quindi un bell’11 vs 11 e via, con il pallone che rotolava da una parte all’altra del campo e attorno quasi tutti.
Ebbene, galoppò dalla metà campo fino alla porta avversaria, riuscendo a segnare un goal. Corse subito da me alla panchina, ed ansimando, per l’ulteriore sforzo, mi disse.” Katia, il primo goal della mia vita lo dedico a te!!”…mi verrebbe da aggiungere che la lacrimuccia sul mio viso non tardò.
Sono emozioni anche queste, piccole, ma intense. Inaspettate. Noi alleniamo un sogno, un bellissimo sogno, che talvolta premia con diamanti come questo.
Un altro ricordo emozionante di quel periodo, fu fuori dalla Chiesa il giorno del mio matrimonio (1995). Non mi sarei mai aspettata quello che vidi. Mai.
Si presentò l’intera squadra con la divisa di ordinanza, ed anche lì trattenere l’emozione è stato impossibile. Ed infatti le lacrime scesero a dirotto.
Ti trasmettono tanto, il loro essere genuini e sorridenti, ma soprattutto il loro essere bambini. (…)
10 SECONDI MUSICALI
Mi stò ritrovando ad allenare figli di genitori che in passato ho arbitrato, roba non da poco.
Il commento più bello ed originale è quello fattomi da una signora qualche mese fa.
Incontrare le persone fa parte del quotidiano, ma alcune, vuol dire essere al ritmo del mondo che ci circonda.
Incontrai per caso, ed è stata lei a riconoscermi, sul posto di lavoro una signora, che avvicinandosi con il nipote per mano mi disse :” Ciao Katia!”
Rimasi un attimo sbalordita, ma lei incalzò: “ Vedi questa signora? Ha allenato a calcio tuo babbo.
Perché a Livorno il 5&5 è Gagarin, il Ponce è il Civili e l’Arbitro…beh l’arbitro è Katia!"
E mi raccontò che ogni tanto, quando è a tavola con suo figlio parlano di quel periodo e io ci entro come il prezzemolo.(…)
KATIA P. Istruttrice scuola calcio Livorno 9
CAMPAGNA CROWDFOUNDING ATTIVA fino al 10 Novembre 2024
CALCIO: IL PENSIERO IPOTETICO - FEDERICO LO CICERO
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