#permetterà
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Instagram permetterà presto di commentare un post con una GIF
Instagram darà presto ai suoi utenti la possibilità di rispondere o commentare un post con una GIF . Possiamo, ovviamente, già rispondere alle Storie con elementi grafici, ma l’assenza di GIF si fa sentire molto nei commenti dei post. Questa nuova funzionalità metterà il social network allo stesso livello dei suoi concorrenti , TikTok, Pinterest e altri Snapchat che già consentono di rispondere…
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julia girly u were so Unhinged for this.
#cesare riempia i vostri giorni e giulia le vostre notti!!!!!!!!!#mai la mia ombra ti permetterà o grandi di non essere il genero di cesare................#il conflitto civile ti renderà mio...................#the είδωλον is in your dreams and in the blood on your hands#absolute insanity#hania collects
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È una preda difficile da catturare
La donna che ti piace ti fa diventare matto. È una regola: non si sfugge. Saprai che l'hai finalmente in pugno quando fidandosi di te, lupo travestito da gentleman, ti volterà le spalle, scoprirà il suo bellissimo collo e ti permetterà di allacciarle la collana, il vestito o di baciarla nella zona erotica più intima: l'incavo del collo. Da lì al tenero interno delle cosce e a seguire all'inguine il passo è breve. Costellato soltanto di preziosi, adorati suoi gemiti.
RDA
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se ami davvero sei in grado di amare per due, ma chi ti ama davvero non ti permetterà mai di farlo.
zoe, perché sarà sempre lì a darti l'amore che meriti
#frammentidicuore#frasi#frasi di vita#riflessioni#frasi profonde#parole#amore#pensieri#vita#cit#frasi amore#frasi amicizia#frasi belle#frasi tumblr#frasi dolci#dolcezza#felicità#amore vero#amicizia#abbraccio#sentimenti#per fortuna esisti#gentilezza#emozioni#legami#citazioni#aforisma#aforismi amore#citazioni amore#frasi e citazioni
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LAVORARE 4 GIORNI SU 7 PER STARE DI PIÙ CON LA FAMIGLIA: TOKYO DÀ IL VIA
Il governatore di Tokyo ha annunciato un piano per implementare una settimana lavorativa di quattro giorni e orari di lavoro flessibili per i dipendenti del governo metropolitano a partire da aprile 2025.
Il governo della capitale giapponese ha fissato il suo orario di lavoro a 155 ore ogni quattro settimane con un sistema di orario flessibile che consente a molti lavoratori di scegliere quando iniziare e finire le loro giornate lavorative. A partire dal prossimo anno fiscale, ogni lavoratore avrà un giorno libero feriale a settimana. “Continueremo a organizzare i nostri stili di lavoro in modo flessibile, in modo che nessuno debba rinunciare alla propria carriera a causa di eventi della vita come il parto e la cura dei bambini”, ha dichiarato il governatore Yuriko Koike. Per favorire uno stile di vita più equilibrato e stimolare la natalità, il governo metropolitano di Tokyo prevede di introdurre un sistema di lavoro più flessibile il prossimo anno, compresa l’implementazione di un’opzione fissa di tre giorni liberi a settimana con un totale di 155 ore lavorative al mese. Un nuovo sistema di “congedo parziale per l’assistenza all’infanzia” permetterà inoltre ai dipendenti con bambini in età al di sotto della terza elementare di lavorare fino a due ore in meno al giorno. “Superare lo status quo e rendere la società più diversificata e prospera è la chiave per il nostro brillante futuro”, ha affermato il governatore Koike.
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Fonte: Mainichi; foto di Peggy Marco Lachmann
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Non so perdonare. Né dimenticare.
Lettera scritta in risposta ad Alberto Jacoviello, inviato di «la Repubblica» e «L'Unità», che si scusava per averla offesa in passato.
Caro Jacoviello,
....chiedere scusa, come tu hai fatto, quando si ha torto, è sempre nobile. E non molti ne sono capaci, non molti ne hanno il coraggio. Però devo dirti ciò che dirò e, se non lo facessi, mentirei non solo a te ma a me stessa.
....Io non so perdonare. Né perdonare né dimenticare. È uno dei miei più grandi limiti forse, e il più lugubre. E meno che mai so perdonare quando una ferita mi è stata inferta da persone dalle quali mi aspettavo affetto, tenerezza, o sulle quali mi facevo illusioni positive. Ciò non significa, naturalmente, ch'io dichiari guerra o resti in guerra con coloro che mi hanno ferito, offeso. Significa che quelle persone le liquido. Le cancello dai miei pensieri, dalla mia vita. Se le incontro per strada le saluto, in alcuni casi ci scambio una parola, ma dentro di me è come se mi rivolgessi a un'ombra. Esse non esistono più.
.....In questi ultimi due anni, cioè da quando la morte e il dolore si sono abbattuti su di me indurendomi, ho liquidato più persone che in tutta la mia vita. Non v'è uomo o donna colpevole verso di me che non sia finito nella Siberia dei miei sentimenti.
Hai perfettamente ragione a chiudere la tua lettera dicendo che chi non sa perdonare condanna sé stesso alla solitudine. Però hai torto a ritenere che tale «condanna» sia per tutti insopportabile. E dimentichi il proverbio che dice: «Meglio soli che male accompagnati». Non sempre la solitudine è una prigione. A volte, per alcuni, è una conquista che difende da ulteriori ferite ed offese. Solo i deboli e i poveri di spirito hanno paura della solitudine e si annoiano a stare soli. Io non sono debole. Sono molto forte, e durissima ormai. Non sono neanche povera di spirito. Quindi non ho paura della solitudine.
Tutte le volte che ti ho visto mi hai raccontato antichi insulti scritti i pensati. E tutte le volte che ti ho visto è stato come ricevere una coltellata nel cuore. Mi ha colto una nausea che solo la mia capacità di controllo è riuscita a nascondere o a vestire con gli abiti dell'indignazione. È probabile che la tua coscienza si senta lavata dal fatto di avermi confessato quegli antichi insulti scritti o pensati. Ma io non credo che confessare un peccato equivalga a cancellare il peccato. Quel concetto cattolico, anzi cristiano, mi ha sempre inorridito. I peccati commessi restano peccati commessi e niente può cancellarli: né Dio, né il diavolo, né gli uomini, né una sfilata di pater e di ave-maria detti per penitenza. Ciò vale per me, per te, per l'umanità intera presente e passata. Ecco perché non riesco a perdonare. Non voglio.
Ciò è spietato? Sono tanto spietata con me stessa che non vedo perché dovrei essere dolce con gli altri. Il massimo ch'io possa consentirmi è rispondere in modo esteso a chi mi ha scritto in modo esteso. Spiegarmi a chi mi ha spiegato. Ed è molto. Tu sei l'unica persona fra le decine che ho liquidato, esiliato nella Siberia dei sentimenti, cui abbia detto no con una lettera e non col silenzio. Di solito oppongo un silenzio di pietra. Quello che seguirà a questa lettera.
E così farò, sempre, in tutte le circostanze della vita, con tutti coloro che tentano di impormi una prepotenza. E non cederò, mai. Mai. E guai a chi si permette o si è permesso o si permetterà di mettere in dubbio la mia onestà professionale e personale: che poi sono, ovvio, la medesima cosa.
Ora mi è più facile dirti addio.
Peccato. Ma addio.
Oriana Fallaci
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Non aspettare fin quando sarà tutto perfetto.. Non sarà mai tutto perfetto.. Ci saranno sempre sfide da affrontare, ostacoli da superare, e condizioni imperfette.. Inizia e basta.. Ogni passo che farai ti permetterà di crescere più forte, più competente, più confidente e di avere sempre maggior successo..
- Mark Victor Hansen
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Dalla dott. Erika Rocchi, un messaggio che mette i brividi!!
Buongiorno a tutti.
La vitamina C, il cui gene di sintesi negli esseri umani è knock-out, viene sintetizzata nel mondo animale in quantità proporzionali allo stato di gravità della condizione fisica in cui versa l'animale stesso in quel momento, a dimostrazione della sua importanza nello stress biologico di qualsiasi natura.
Tutti i pazienti ospedalizzati possono essere considerati in deplezione grave di Vitamina C, anche nota come scorbuto, del quale le piaghe da decubito, le alterazioni vascolari emorragiche e trombotiche, lo squilibrio corticosurrenalico e glicemico possono esserne considerati come la conseguente espressione.
Acido ascorbico è stato utilizzato da Klenner con megadosi in più di 20mila pazienti affetti da patologie infettive, oncologiche e non solo e dimostrò i suoi benefici in assenza di alcun effetto collaterale in ciascuno di questi pazienti.
Da dicembre ultimo scorso è iniziato uno studio della durata di un anno che permetterà di valutare i benefici di acido ascorbico nei pazienti oncologici usando somministrazione endovenosa.
Per favore Giandomenico Partipilo, rendici partecipi di notizie appena le avremo.
Nel frattempo nessun medico vi chiederà di effettuare un dosaggio del nostro livello di Vitamina C.
Intanto, negli ospedali si procede con uso di antibiotici ad ampio spettro e multiresistenti usati in prima battuta, farmaci antiretrovirali, anticorpi monoclonali in assenza di una diagnostica di laboratorio affidabile per porre diagnosi eziologica di patologia infettiva.
Le terapie disponibili hanno il fine dichiarato di attaccare il patogeno e la malattia come se fossero alieni da estirpare e non piuttosto parti integranti del nostro proteoma biologico ed energetico; non esiste cultura accademica né approfondimento del valore del microbiota di cui siamo tutti intimamente costituiti a tra noi connessi.
Le terapie del dolore propagandate dalla medicina come gli oppiacei, agendo sulle terminazioni dolorifiche e non neuropatiche, spesso non dimostrano beneficio nel controllo del dolore oncologico pertanto si mostra necessario, al fine di controllo della sintomatologia soggettiva nei pazienti oncologici, incrementare le dosi per superare la tolleranza causando infine comparsa di sintomi da overdose, ovvero arresto cardiorespiratorio.
Peraltro, i derivati della cannabis che agiscono sul sistema cannabinoide endogeno di recente scoperta non causano overdose e esplicano anche un reale effetto terapeutico antitumorale in sinergia con le terapie intraprese.
Sappiamo quanto sia essenziale in corso di scompenso cardiaco il reintegro di Vitamina B1, Carnitina e Coenzima Q10 e quanto possano essere invece controproducenti le statine che indirettamente determinano una deplezione dei suddetti nutrienti.
Ho parlato di questi argomenti nel mio ospedale con i colleghi del reparto dove è stata ricoverata la mia mamma, purtroppo deceduta.
A seguito di ciò ho ricevuto un provvedimento disciplinare che ha portato alla mia sospensione lavorativa senza stipendio per la durata di 6 mesi, fatto che non deve preoccupare perché a mio avviso del tutto ininfluente.
Ciò su cui vorrei porre la nostra attenzione sono gli argomenti trattati, perché di interesse sanitario e comune.
Vi lascio con la seguente domanda alla quale tutti voi, medici e no, potrete dare la Vostra risposta.
Stiamo morendo a causa delle malattie o stiamo morendo a causa dei Protocolli di cura delle malattie?
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Guida utile per la felicità:
Date il giusto tempo agli eventi che sono accaduti nella vostra vita, ma lasciateli nel loro tempo. Portare all'infinito con voi rimorsi, rimpianti e dolori passati non farà altro che rendere il vostro presente triste e cupo, e non vi permetterà di vedere ciò che di bello accade intorno a voi.
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Miserabili chi? Cittadini che protestano contro la vostra politica guerrafondaia e russofobica?
Miserabili sono i codardi che non hanno il coraggio di combattere e mandano gli ucraini a combattere al posto loro.
Miserabili sono coloro che hanno svenduto conquiste sociali ottenute con le battaglie della classe operaia.
Miserabili sono coloro che hanno tradito i valori della nostra costituzione appoggiando e sostenendo i battaglioni nazisti Aidar, Tornado, Azov e facendo finta di non conoscere i massacri contro i civili a Lugansk, Odessa, Donetsk...
Miserabili sono coloro che fingono di non sapere chi abbia sconfitto il nazismo con il sacrificio di 27 milioni di sovietici.
Miserabili sono coloro che vorrebbero censurare il dissenso, la libertà di parola e di espressione.
State conducendo una guerra contro la Federazione Russa, una guerra che il popolo Italiano non vi ha chiesto di dichiarare.
La guerra la perderete e come la storia insegna chi perde la guerra va a casa.
Il popolo italiano non permetterà a chi è responsabile di migliaia di morti, responsabile di una crisi economica senza precedenti di ritornare come se nulla fosse nel Parlamento italiano.
Come il partito fascista è stato sciolto alla fine della guerra, il partito Democratico subirà la stessa sorte!
😊Vincenzo Lorusso 👍
Giornalista 🤩
Lugansk🇷🇺 ( LNR-Russia)
Bannato da 📱 e da 📱
Autore 📱 Donbass Italia ☑️
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Che succede? 🥺
non sono appetibile per il mondo del lavoro (il massimo che ho trovato è un lavoretto natalizio part time, per il resto mando CV e non vengo neppure considerata per un colloquio con uno stipendio da fame). in più il percorso terapeutico che devo intraprendere non mi permetterà in pratica di lavorare per 2 anni. l'INPS non ha accettato la domanda di disoccupazione
mi sento soffocare. ero quella intelligente e brillante e con un futuro promettente. mi sono levate ogni opportunità perché ho dato potere alla malattia
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L'antica benedizione del pellegrino.
=🕊=
In, con e per Gesù. Amèn!
Canto dei pellegrinaggi. (Sl. 121)
youtube
=👣=
Io alzo gli occhi ai monti; da dove mi verrà l'aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore che ha fatto i cieli e la terra.
Egli, non permetterà che il tuo piede vacilli, e colui che ti protegge, non sonnecchierà.
Ecco, colui che protegge Israele, non sonnecchia e non dorme.
L'Eterno è colui che ti protegge, è la tua ombra, Egli è alla tua destra.
Di giorno, il sole non ti colpirà e nè la luna di notte.
L'Eterno, ti custodirà da ogni male e custodirà la tua vita.
L'Eterno custodirà il tuo uscire e il tuo entrare, ora e sempre. Alleluya!!
===
Molti sono i passi di un cammino ed ogni passo lascia due orme. Ecco, Signore, che ogni passo possa tu riceverlo come una preghiera rivolta in lode a te ed ogni orma che lascio come richiesta di benedizione per mia figlia, per tutti gli amici e fratelli che ho nel mondo. E ti prego ancora, per coloro che mi vogliono bene, ma anche per tutti quelli che non me ne vogliono. Che il seme della tua Parola, che ho seminato lungo tutti i sentieri del cammino, possa germogliare nei loro cuori e come la goccia scava la pietra scolpirsi nelle loro menti per portare sempre buoni frutti. Amèn!🙏
lan ✍️
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Il più bel regalo per lui: pensieri di schiava
Oggi glielo mostrerò. Non vedo l'ora di vedere la faccia che farà! L'ho acquistato e indossato subito, sotto un bellissimo foulard di seta. Che potrà usare per legarmi, se vorrà. Si: porterò il collare, d'ora in poi. E lo indosserò ogni volta che sarò in sua presenza. Sarà un mio concreto segno di totale appartenenza e sottomissione al mio unico, giovane Signore. Apprezzerà, alla fine; però non sarà facile. Perché il mio è un uomo forte, risoluto, maschio, ma fondamentalmente inesperto. Infatti, non è lui ad avermi detto di volermi sottomettere. Io sono una donna di quarantacinque anni, lui ne ha molti di meno. Sono peoprio io che voglio fargli capire che sono diventata la sua devota schiava, dapprima nel cuore e nella mente, da oggi e totalmente anche nel corpo e nell'anima.
Quindi egli potrà fare di me ciò che vuole. Sarò bravissima ad annullare la mia personalità e parlerò con lui solo quando me lo permetterà. Si abituerà presto alla sua schiava amorevole e spero che inizi presto a provare un puro piacere nel dominarmi, comandarmi e anche nel punirmi, se non mi comporto secondo il suo preciso volere. Perché sono pazza di lui e voglio essere dominata e guidata. Comandata e coccolata. Viziata e punita, sculacciata, mortificata e poi accarezzata e frugata ovunque. Indosserò anche un bellissimo plug. Voglio che mi maltratti, che mi faccia piangere e poi mi possieda come vuole. Tutte le volte che sarò con lui. Prima di tornare a casa, dai miei figli. E da quell'uomo buonissimo di mio marito: una pasta d'uomo che me le dà tutte vinte e mi vizia. Ma io sono perversa. E lui non mi basta, col sesso plain vanilla: voglio godere. Mi sento puttana.
RDA
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vogliamo parlare di quello che è successo a DomenicaIn? una cosa disgustosa.
allora intanto parliamo della pochissima professionalità, perché c'erano artisti che hanno aspettato lì ore a vedere siparietti a dir poco imbarazzanti e se ne sono dovuti andare senza essersi esibiti perché "era finito il tempo". tempo che hanno trovato per parlare dieci minuti dei capelli di una, altri per sessua4lizzare un altro e altri ancora per leggere un comunicato raccapricciante.
comunicato che si sono affrettati a scrivere perché due artisti hanno osato dire cose assurde come "basta ammazzare bambini e gente innocente". parole di una gravità assurda, a quanto pare. ma, ehi, l'ambasciatore di isnotreal si è sentito punto sul vivo e minacciato, quando nessun nome è stato fatto e viviamo in un mondo così malato, distorto e marcio dove ci sta più di un genocidio in corso. excusatio non petita accusatio manifesta.
però qui siamo ad un livello di distopismo superiore perché viene considerato come messaggio d'odio "dobbiamo proteggere i bambini". non si nascondono più, non ci provano nemmeno.
e subito a leggere quel comunicato due volte (perché dopo è stato ripetuto come prima cosa al Tg1 delle 20). ci mancherebbe eh, noi sudditi così servili, dobbiamo leccare il culo ai potenti sempre.
però io quelle parole non le condivido. quelle parole non mi rappresentano proprio. a rappresentarmi, la settimana scorsa, è stata quella persona che ha urlato "Palestina libera" durante il discorso di Ghali. a rappresentarmi è stata quell'altra che ha detto "cita Gaza" mentre la Venier leggeva quell'oscenità. a rappresentarmi sono stati quei ragazzi con quei cartelli e la bandiera palestinese, l'ultima sera di festival, sulla Costa Smeralda.
anzi mi stupiscono i giornalisti lì, a DomenicaIn, che mi sono sembrati abbastanza d'accordo con i discorsi sia di Ghali che di Dargent. la Venier un po' meno. palese da come ha cercato di smorzare le parole di Ghali con l'ambigua "eh la pace la vogliamo tutti" (e se non ricordo male anche una frase come "quei bambini ti ricordano te stesso?", nella speranza di sviare il discorso), nel liquidare Dargen con "dobbiamo seguire una scaletta" (che poi non è stata comunque rispettata), e dalle parole che ha rivolto ai giornalisti lì: "non mi mettete in imbarazzo".
perché la Venier ama tutti. un po' meno chi non sta al suo gioco (ed i bambini palestinesi, ma in generale quello con la pelle più scura, temo). ed il suo gioco è sempre stato quello di bacini e abbraccini di qua, ti amo e amore mio di là. sessua4lizzare e oggettificare una persona da una parte e parlare della loro vita intima e sessu4le dall'altra. sono contenta sia crollato il mito di "zia Mara" (o quantomeno, me lo auguro sia caduto) perché non ho mai capito da cosa, come e perché sia nato.
un modo orribile per chiudere una settimana di Sanremo, che tra alti e bassi, è comunque riuscita a portare messaggi importanti.(Amadeus si è comunque preso una responsabilità nel mettere in gara due canzoni come Casa Mia e Onda Alta).
ora domenica, Ghali sarà da Fazio a Che Tempo Che Fa. ho letteralmente 0 aspettative perché Fazio è tra i più democristiani che ci siano in circolazione. magari il suo astio nei confronti della Rai permetterà di far parlare Ghali più liberamente, non so (però sono sicura che non ci risparmierà la domanda "eh ma quindi tu...condanni ham4s?", possiamo già metterci il cuore in pace).
mi è piaciuto molto come Ghali nel suo discorso abbia nominato internet come fonte di informazione (se non ricordo male, in relazione alla possibilità di vedere come lui abbia sempre parlato dell'argomento), un bel suggerimento nel dire che se sai cercare, trovi anche quello che non ti vogliono dire. (e l'imbarazzo che ho provato nel vedere una persona intelligente fare un discorso coerente e giusto essere ridotta in "sei proprio sexy" e "io l'ho visto da dietro" da due vecchie viscide, non ve lo so spiegare, anche perché lui era visibilmente a disagio.) e Dargen, citando dati dell'ISTAT parlando dell'immigrazione, ha reso il suo discorso letteralmente inconfutabile. tant'è che sono corsi ai ripari nell'unico modo a loro possibile, ovvero zittendolo.
questo perché la stragrande - per non dire la quasi totalità - delle persone si limitano alle informazioni che vengono passate loro dai media, senza andare a controllarle da sé, magari approfondire e vedere se c'è dell'altro che non dicono perché altrimenti distruggerebbe le loro argomentazioni, la loro credibilità.
e questa è l'Italia, "un paese di musichette, mentre fuori c'è la morte" come dicono in Boris. ed è vero. domenica scorsa è stata la conferma. siamo questa cosa qui. pizza, pasta, mandolino e grasse risate, senza mai prenderci responsabilità e stare dalla parte giusta della storia. una storia che poi si ricorderà di noi e che non perdonerà.
adesso ho visto che qualche cantante e influencer ha iniziato a parlare. aspettavano che qualche altro ci mettesse la faccia prima di loro e adesso cavalcano l'onda per avere consensi credo (soprattutto per gli influencer, dato che per loro è tutto un trend, anche la vita dei palestinesi se i tempi chiamano). meglio di niente suppongo? almeno se ne parla.
distopico comunque è stato che poche ore dopo il comunicato Rai, durante il Super Bowl tra pubblicità sioniste, c'è stato l'attacco a Rafah. io non penso di riuscire a dire altro, davvero. questa situazione è angosciante e terrificante e siamo tutti complici finché i governi che dovrebbero rappresentarci non ci ascoltano (anzi, ci zittiscono) e non intervengano in qualche modo.
#free palestine#free gaza#palestine#italia#italian tag#robe italiane#sanremo#sanremo 2024#domenica in
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APRE IL PRIMO IMPIANTO IN EUROPA A BASSO IMPATTO PER RECUPERARE I METALLI RARI
È stato inaugurato a Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, il primo impianto in Europa a basso impatto ambientale per il trattamento delle schede provenienti dai rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
L’impianto consentirà l’estrazione, la selezione e il recupero di metalli come oro, argento, palladio e rame presenti all’interno delle schede elettroniche di piccoli elettrodomestici e dispositivi elettronici. A caratterizzare la tecnologia dell’impianto è un processo innovativo di disassemblaggio meccanico e trattamento idrometallurgico appositamente progettati, capaci di estrarre i metalli non nobili per isolare e recuperare così i metalli preziosi e le materie prime critiche e rare. Questi materiali, inoltre, saranno tracciati e certificati tramite tecnologia blockchain. La capacità di trattamento della struttura è pari a oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno quantità che permetterà un recupero medio minimo settimanale di circa 1 kg di oro, 2 kg di argento, 0,5 kg di palladio, 500 kg di rame metallico puro e tra i 600 e 700 kg di rame in polvere, arrivando quindi a quasi 200 kg di metalli preziosi e 57 tonnellate di rame all’anno.
Oltre il 90% delle schede elettroniche recuperate in Italia è destinato oggi all’esportazione. Il nuovo impianto del Gruppo Iren permetterà di alimentare la circolarità di prossimità territoriale favorendo sinergie con il distretto orafo aretino e con le industrie locali e nazionali. Sotto l’aspetto ambientale, l’impianto permetterà di ridurre il consumo energetico e di produrre una quantità di CO2 di almeno tre volte inferiore a quella prodotta nei processi estrattivi tradizionali.
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Fonte: Gruppo Iren; foto di Basel Action Network
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Sono vecchio, ma non anziano
Ho 60 anni, e secondo i nuovi parametri della società, dovrei considerarmi un anziano.
Ma ho sempre pensato che l’età sia uno stato mentale. Tutto dipende da come si vive.
Se vuoi sentirti anziano, non hai bisogno di aver vissuto a lungo.
Conosco giovani di trent’anni già sconfitti dalla vita, privi di sogni e speranze.
E conosco anche persone con molti più anni sulle spalle, ancora attive, piene di energia e voglia di fare.
Due anni fa, ho annunciato:
"Mi iscrivo all’università, voglio laurearmi in Letteratura".
Ufff! Sono piovuti commenti scoraggianti:
– "Sei troppo vecchio!"
– "Alla tua età non si impara più!"
– "A che serve ormai?"
– "Non buttare via i tuoi soldi per niente!"
Ma nessuno è riuscito a fermarmi.
Mi sono iscritto all’università. Se da giovane ho studiato ingegneria, oggi da "vecchio" studio letteratura. E SONO FELICE!
Sto imparando così tanto che, se la vita me lo permetterà, non mi fermerò alla laurea. Voglio proseguire con una specializzazione, magari un dottorato.
Ho tempo, ho mente, ho risorse. Posso farcela.
Ogni giorno leggo, scrivo, suono la chitarra, canto e faccio mille altre cose per cui prima "non avevo tempo".
I miei figli sono cresciuti. Quando la mia figlia più piccola mi ha mostrato la sua laurea, ho capito di aver compiuto il mio dovere di padre. Ed era arrivato il momento di pensare a ME. Solo a ME.
Accetto di essere chiamato vecchio, ma non anziano.
👉 Anziano è chi non ha più sogni da realizzare.
Chi aspetta la morte stanco di vivere.
Chiunque abbia rinunciato ai propri sogni, a qualsiasi età, è già anziano.
IL MIO QUIJOTE
Io sono come un Don Chisciotte,
a cavallo del mio destriero,
che nessuno è mai riuscito a fermare,
perché avanzo sempre avanti,
senza mai voltarmi indietro.
Sul mio cammino ho incontrato
giganti da affrontare,
ma uno a uno sono caduti
mentre io continuavo a sognare.
E alla fine erano solo mulini a vento.
Perché io sono quel Quijote,
che non smette mai di sognare,
che non ha paura della vita,
e sa bene dove vuole arrivare.
Un giorno un saggio mi disse,
e finalmente l’ho capito:
"Quando muoiono i tuoi sogni,
inizia la tua vecchiaia".
Sul mio cammino vedo giovani già vecchi,
che non hanno nemmeno vent’anni,
e anziani pieni di vita,
che a ottant’anni sembrano adolescenti,
perché ancora inseguono i loro sogni.
L’età non si misura dagli anni,
né dal numero di acciacchi,
ma dall’entusiasmo
con cui insegui i tuoi ideali.
Ho legato alla mia chitarra
un acchiappasogni magico,
perché ogni volta che suono,
possa raccontare i miei sogni.
E con questa forza invisibile,
con questa magia profonda,
questo Quijote un giorno si vedrà sulla vetta della montagna.
Che i miei sogni non muoiano mai,
né grandi né piccoli.
Che i tuoi sogni non muoiano mai,
perché se muoiono… invecchierai anche tu.
Autore sconosciuto
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