#però si mi aspettavo qualcosa in più
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nasirsagron · 10 months ago
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#io davvero senza parole per sto fatto#un po' tutti i compagni però#mi chiedo se se ne sia discusso internamente e si sia deciso di non dire nulla o abbiano tutti lasciato solo jj così
Guarda almeno Amir al suo primo post dove rivelava le offese razziste per lo meno un cuoricino lo ha messo.
I like ai post comunque ci sono, forse privatamente hanno comunque dato il loro appoggio e il loro supporto e quel like serviva soprattutto a quello.
Per me però lui essendo il Capitano doveva esporsi di più, magari farlo proprio con un commento del tipo "io e la squadra sempre dalla tua parte" nulla di troppo complicato
Credo che la cose peggiore per me di questa stagione 2023/2024 sia stato il downgrade a livello umano di Di Lorenzo
Il suo silenzio, da capitano, per la vicenda Juan Jesus pesa tantissimo
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ross-nekochan · 1 year ago
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Ieri sono andata nel posto in cui tutto è cominciato.
Ho preso il treno per Akihabara, poi la Yamanote per Ikebukuro e, infine, la Tobu-Tojo... un viaggio nel tempo di 5 anni.
Ho ripercorso la strada che facevo tutti i giorni, avanti e indietro, piena di negozi di tutti i tipi. Ho girato e sono andata in fondo... però, questa volta il mio dormitorio non c'era.
Me lo avevano detto che era stato abbattuto. Ora ci sono le basi per un nuovo super palazzo di dimensioni enormi. Ecco perché l'edilizia giapponese è sempre in moto. Ho rifatto le stradine che facevo per tornare dal supermercato, sempre piena di borse pesanti come mio solito e ogni volta mi chiedevo:"Chissà se rivedrò mai questo posto, chissà se me lo ricorderò...".
Qualcosa è cambiato: alcuni negozi erano chiusi, altri nuovi ne sono spuntati, altri sono rimasti lì dov'erano sempre stati.
Se Tokyo cambia di continuo e nemmeno te ne accorgi, non appena ti sposti un po' più in là, ti rendi conto di tutto.
Sono tornata indietro e ho camminato per Ikebukuro: quanto mi sembrava grande, tutto. E lo era, lo è, ma adesso per me è normale che sia così. Mi sono ricordata la prima volta che ci passeggiai con la mia amica; stentavo ad orientarmi e poi qualche mese dopo sapevo quasi tutti gli angoli.
Sono andata in uno dei miei due ristoranti di ramen preferiti. Sarò di parte, ma per me in tutta Tokyo, Ikebukuro sul cibo è imbattibile.
Sono stata in quel ristorante in totale 5 volte. Ci andai persino l'ultimo giorno: volevo dire addio a Tokyo con il mio piatto preferito nel mio posto preferito.
Mentre aspettavo il mio pasto, davanti a me un ragazzo di colore scuro, con la spilla "in training" che lavava i piatti. Mi è dispiaciuto per lui. So cosa vuol dire lavare i piatti. Mi è dispiaciuto anche dover consumare, mentre lui lavava e lavava. La schiavitù non è ancora debellata, nonostante la fatica sia denaro, non è abbastanza, esiste ancora e mi sento in colpa ad essere un pezzo di questo ingranaggio così crudele. Spero solo non lo trattino male - durante il primo training in questa azienda, un collega spagnolo disse che quando lavorava in un ristorante di ramen gli si urlava ed era sempre insultato in malo modo.
È stato strano rivivere la mia vecchia quotidianità. Lì è dove tutto è cominciato per me: avevo 23 anni e non ero stata mai in nessun altro posto nel mondo e poi, bam, di botto in una megalopoli. Me ne sono resa conto solo qualche anno dopo di come quell'anno mi abbia cambiata e di come mi abbia resa cittadina del mondo. Da quel momento non ho più sentito limiti o confini ed è grazie a quell'anno che oggi nella mia testa potrei andare a lavorare dovunque, non me ne frega niente. Sembra una cosa banale eppure è come se una chiave ti aprisse il baule del cervello: una volta aperto, tutto scintilla.
千葉県好きけど、初恋を忘れられないな。
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elperegrinodedios · 1 year ago
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Testimonianza di un convertito...
(Terza parte)
Ora, questa non era un'idea nuova, già prima di essere fatto Grande Druido io avevo pensato di tirarmene fuori, e cosi pure una giovane attrice in California, della quale, era già stata ordinata l'esecuzione e che era stata lasciata appesa per un piede con la gola tagliata ch'è una delle carte dei tarocchi, per informare tutte le streghe, che aveva tradito la stregoneria ed era morta per tal motivo. Dopo aver visto questo e quello che era già successo a Sharon Tate decisi di restare, ma ora volevo andarmene a tutti i costi. Tutti i costi.
Non sapevo come uscirne, ma non consideravo per niente il Cristianesimo, come una sicura via d'uscita. Ma volevo venirne fuori, ad ogni costo. Cosi passò un mese ed io rimasi più coinvolto in varie droghe. Anzi, la notte che mi sono salvato pesavo 67 kg. perchè facevo 150$ al giorno di metredina "speed" in vena, quella che, la gente della strada chiama "cristalli". Ero letteralmente in uno stato di paranoia a causa di questa droga e tutti questi piani mi avevano reso ancor di più irrequieto. Poi un sabato pomeriggio un pastore battista mi venne a trovare in uno di quei nostri negozi di occultismo. Si trovava là perchè da un giorno all'altro, si era reso conto, che la famosa Stregoneria era reale, mentre lui l'aveva sempre considerata una favola di streghe che volano su manici di scopa con porri sul naso e i cappelli a cono. L'aveva scoperto, perchè aveva scoperto che sua figlia, era una sacerdotessa iniziata di una congrega della Stregoneria! L'aveva vista e sorpresa in una notte, mentre lanciava sortilegi nella sua camera da letto. Non riusciva a parlare e nè comunicare con sua figlia, cosi pensava di dover andare alla radice e, se loro si salvavano, forse si sarebbe salvata anche sua figlia. È cosi che mi trovò in un nostro negozio di occultismo, lo "Spanish Bazaar" a San Antonio e cominciò a testimoniarmi. Lui sapeva chi ero, perchè io mi presentavo sempre con il mio nome di stregone, Lance, e quasi tutti in città mi avevano già visto alla televisione o avevano letto di me su giornali in servizi sulla Stregoneria. Cominciò a parlarmi e testimoniarmi e in parole molto profane io gli dissi, che non me ne importava proprio nulla, e che volevo che se ne andasse. Cosi quando fallì in questo, decise che non riusciva a passare su quei demoni che erano in me ed iniziò allora ad ordinare a quei demoni di stare zitti e poi subito procedette a pregare per me, che mi piacesse o no, e quella preghiera era qualcosa del genere:
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"Esigo che Satana smetta ora di darti i suoi benefici, compreso le droghe; ordino che sia cosi nel nome di Gesù! E comando ora a Satana di smettere di comunicare con te, soprannaturalmente ed ora spezzo il tuo forte potere di Stregoneria, fino a che verrai faccia a faccia con il Vangelo e poi comando che la tua mente venga liberata, cosi che tu, possa ricevere il Vangelo, e prendere da solo la tua decisione".
Poi se ne andò. Nelle mie condizioni questo era necessario, indispensabile perchè io non avevo una mente mia. Pensai che fosse pazzo e cosi andai di sopra e presi molta altra droga, perchè non riuscivo a capire come mai mi sentivo in tal modo e cioè, non molto bene. Quella sera, usai tutta la droga che avevo, perchè aspettavo una grossa partita che doveva arrivare da Laredo in Messico. Successe però, una cosa che non era mai successa prima: si, la droga fu sequestrata! Quella notte al confine c'era la guarda sbagliata, che non era pagata da noi, e usarono persino la macchina sbagliata, pure con il numero di targa sbagliato. Tutto quello che poteva andare storto andò storto e la spedizione fu sequestrata ed io ero senza droga. Feci alcune telefonate in varie zone degli USA, cercando di trovare della roba che mi potesse arrivare in fretta. Nulla. Dovevo aspettare il martedì mattina, per me era troppo tempo da aspettare per una persona assuefatta come lo ero io! Il lunedì sera poi, dato che stavo avendo dei sintomi piuttosto forti di astinenza, salii sulla mia auto, feci per uscire dal posteggio e quasi finii nel fiume! Cosi la lasciai lì e andai a fare una passeggiata. Camminai per quattro o cinque isolati e arrivai ad un cinema normale e là pagai ed entrai, mi sedetti in terza fila deciso a pensare solo al film. Era intitolato: "La croce e il pugnale". Può sembrare divertente, ma non lo era per me a quei tempi.
Fine terza parte
lan ✍️
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solosepensi · 10 months ago
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A casa, nella stanza dei bambini, giocavo per lo più da solo. In verità giocavo poco, parlavo piuttosto con la tappezzeria. I molti cerchi scuri nel disegno della tappezzeria li vedevo come persone. Inventavo una quantità di storie in cui essi figuravano da protagonisti, qualche volta ero io a raccontargliele, ma qualche volta anche loro partecipavano al gioco; comunque non mi stancavo mai di questi personaggi della tappezzeria ed ero capace di stare ore e ore a discorrere con loro. Quando la governante usciva con i miei fratellini, cercavo di starmene da solo con i cerchi della tappezzeria.
La loro compagnia era per me la più gradita, quando i bambini [i fratellini] erano nelle vicinanze, con i miei personaggi della tappezzeria parlavo bisbigliando; se era presente la governante, le mie storie mi contentavo addirittura di pensarle soltanto, non muovevo neppure le labbra. Ma poi, quando finalmente tutti erano usciti dalla stanza, io aspettavo ancora un po’ e finalmente cominciavo indisturbato le mie lunghe chiacchierate. Presto il discorso si faceva vivace e animato, ricordo soltanto che tentavo di indurre i personaggi della tappezzeria alle gesta più temerarie e mostravo loro il mio disprezzo quando non mi davano ascolto. Li esortavo, li insultavo, e intanto però provavo sempre un po’ di paura, ma i miei sentimenti li attribuivo a loro, erano loro i vigliacchi. Loro d’altra parte stavano al gioco e ogni tanto dicevano qualcosa. C’era un cerchio, in un punto particolarmente appariscente, che con la sua parlantina mi contraddiceva sempre, e non era un trionfo da poco quando riuscivo a convincerlo di qualcosa.
Un giorno, quando ero impegnato in una di queste discussioni con lui, la governante rientrò prima del previsto e udì delle voci provenienti dalla stanza dei bambini. Entrò d’improvviso e mi colse in flagrante; il mio segreto era scoperto, da quel giorno fui costretto a fare sempre le passeggiate insieme agli altri, in casa pensarono che non mi facesse bene restare da solo per tutto quel tempo. Così finirono le delizie della tappezzeria, ma io, ostinato com’ero, mi abituai a ripetere le mie storie in silenzio, anche quando i miei fratellini erano nella stanza. Avevo persino imparato a giocare con loro  intrattenendomi contemporaneamente con i personaggi della tappezzeria. Solo la governante, che si era fatta un obbligo di guarirmi completamente da quelle tendenze malsane, riusciva a paralizzarmi, e quando c’era lei la tappezzeria ammutoliva.
E. Canetti
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abatelunare · 5 months ago
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Di uragani e di giochi poco intelligenti
Nell'imminenza di un uragano, un gruppo di ragazzi diciamo benestanti si riunisce nella villa di uno d'essi. Alla combriccola s'unisce una coppia lesbica formata da una che conosce i ragazzi di cui sopra e da una di cui non si sa una minchia fritta. La prima propone un giochetto chiamato Bodies bodies bodies (che è pure il titolo del film). Consiste in questo: si distribuiscono ai partecipanti dei biglietti, su uno dei quali è stata disegnata una x. Chi se lo piglia è l'assassino. Dopo di che, si spengono le luci. La persona che viene toccata sulla schiena dall'assassino deve cadere a terra come fosse morta. Gli altri devono scoprire l'identità dell'assassino. Per un po' fila tutto liscio. Poi trovano un morto vero. E da lì scatta l'ecatombe: fioccano i morti e le cattiverie reciproche Rimangono vivi in due, che scoprono cosa sia successo davvero. Questo giallo mi ha lasciato un po' perplesso. Un po' assurdo nella vicenda e troppo enfatizzato nella recitazione. Il colpo di scena finale c'è, in effetti. Però io francamente mi aspettavo qualcosa di più clamoroso. Si può anche vedere. Ma se non si rivede è lo stesso. Anzi, è meglio.
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labalenottera · 5 months ago
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la mia vita è una barzelletta (una di quelle che non fanno ridere, però)
in questo post scrivevo scherzosamente del fatto che io e il Tizio (non so mai come chiamarlo, userò la T maiuscola da ora in poi; per i nuovi lettori, e per chi non fosse stato attento: è un ragazzo con cui mi sono vista brevemente e senza impegno, andando contro ogni mia etica e abitudine, tra dicembre e gennaio) ci stavamo riavvicinando. permettetemi di approfondire la cosa. da qualche settimana ci sentiamo in effetti quasi tutti i giorni. in amicizia. perché lui è spassoso, gentile, completamente detonato nella testa e quando usciamo tutti insieme anche con altre persone ci divertiamo come dei deficienti. a partire da febbraio abbiamo passato un po' di mesi quasi ad ignorarci, cosa che mi ha mandato in bestia, e ora che riusciamo ad essere amici sereni in mezzo ad altre persone sono molto più contenta. il problema: nonostante i titanici sforzi che pratico da mesi per autoconvincermi del contrario, lui non mi è per niente indifferente. comincio a pensare che non lo sarà mai. ma ho imparato a conoscerlo, e a conoscerci, e so che ogni secondo speso nei suoi confronti per provare a costruire qualcosa di più di un'amicizia è tempo buttato nel cesso. ne ho preso atto e lo terrò presente sempre.
ora, cosa si fa quando un pensiero sembra monopolizzare le tue giornate? "lo si analizza, lo si sviscera, lo si decostruisce per arrivare alla radice del problema", dirà qualcuno di voi. "si cerca una distrazione!" rispondo io.
ora. io nella vita le app di dating le ho usate poco e male. non so voi, ma io non ho mai concluso niente. mai un'uscita, niente. il massimo che ho ottenuto sono state tre settimane di messaggi con uno che, dopo averlo smascherato, ha voluto negare fino all'ultimo di essere già fidanzato (seguo ancora oggi la sua morosa, al 100% ignara di tutto, su instagram); anche questa è una storia tutto sommato divertente che forse un giorno racconterò in un altro post. insomma, non mi aspettavo niente di che, ma pensavo di distrarmi con un paio di conversazioni noiose e magari qualche tentativo di uscita. come non detto: faccio match con un ragazzo con cui riesco a trovare tanti argomenti di conversazione (incredibile!) e, contro ogni mia previsione, nel giro di poche ore si organizza un'uscita tranquilla per questo sabato.
bene! perfetto! fantastico.
oggi mi scrive il Tizio, come ci scriviamo ormai spesso. a sorpresa, e per sua subdola volontà (perché io lo conosco, ma anche lui mi conosce, e sa bene dove colpire), arriviamo a parlare di noi due. oggi. OGGI. ci tengo a farvi notare che abbiamo avuto tantissime occasioni per parlare da soli e di persona nelle settimane scorse, e non lo abbiamo mai fatto. io non ho più avuto interesse a entrare in argomento, per i motivi di cui sopra (perdita di tempo). ma lui? ne voleva parlare? perché proprio OGGI? durante il mio vero tentativo di mettere una pietra sopra la faccenda?
va beh inutile dire che ci sono cascata come una pera cotta. ci vediamo domenica.
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gregor-samsung · 9 months ago
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“ Yūichi ritornò, facendo dondolare le chiavi dell'auto. "Visto che poteva stare così poco, bastava pure una telefonata," disse, mentre si toglieva le scarpe all'ingresso. Io risposi "Hmm" senza alzarmi dal divano. "Mikage, sei stata colpita dalla mamma?" fece lui. "Beh, non ho mai visto una donna così bella," dissi francamente. "Però sai..." Yūichi entrò nella stanza e sedendosi per terra davanti a me, continuò sorridendo: "Ha fatto una plastica." "Ah." Cercai di nascondere l'imbarazzo. "In effetti avevo pensato che di viso non vi assomigliate per niente." "Ma hai capito?" disse con un'aria come se gli scappasse da ridere. "Lei è un uomo" . Questa volta non ce la feci a fingere. Restai a fissarlo ammutolita, con gli occhi spalancati. Aspettavo che da un momento all'altro dicesse ridendo: 'Scherzavo'. Un uomo lei? Con quelle dita affusolate, quei gesti, quel portamento? Ricordando quella creatura bellissima, aspettavo la smentita col fiato sospeso, ma lui si limitava a guardarmi con aria beata. Fui io a parlare: "Ma tu hai sempre detto 'mia madre... mia madre'..." "Beh, per forza. Tu una così la chiameresti 'papà'?" rispose calmo. Aveva ragione. Era una risposta quanto mai appropriata.
"E quel nome, Eriko?" "Non è il suo vero nome. In realtà si chiama Yūji." Per un momento mi si appannò la vista. Appena riuscii ad articolare le parole, chiesi: "Allora, chi è tua madre?" "Tanto tempo fa Eriko era un uomo," rispose lui. "Quand'era molto giovane. E un giorno si sposò. Sua moglie era la mia vera madre." "Che... che tipo era?" chiesi. Non riuscivo a figurarmela. "Non me la posso ricordare. Ero troppo piccolo quando è morta. Ho una foto però. Vuoi vederla?" Feci di sì con la testa. Senza alzarsi, allungò il braccio per prendere la sua borsa. Tirò fuori dal portafoglio una foto e me la porse. La donna della foto aveva capelli corti e lineamenti minuti. L'età era indefinibile. C'era in lei qualcosa di bizzarro. Dato che restavo in silenzio, disse: " É un tipo stranissimo, non pensi?" Risi, imbarazzata. "Eriko era ancora bambino, quando andò a vivere dalla famiglia di mia madre, quella della foto. In pratica fu adottato. Lui e mia madre crebbero assieme. Anche quand'era un uomo era bello e pare che avesse molto successo. Lei aveva questo faccino buffo. Chissà perché proprio lei..." Sorrise guardando la fotografia. "Voleva molto bene alla mamma e per lei entrò in contrasto con la famiglia. Fuggirono insieme, sai?" Assentii. "Quando la mamma morì, Eriko lasciò il lavoro. Solo e con un bambino piccolo, non sapeva proprio che fare. Allora decise di diventare donna. 'Tanto ormai non mi sarei più potuta innamorare,' dice lei. Pare che prima di diventare donna avesse un carattere molto chiuso. Siccome non è tipo da lasciar le cose a metà si fece fare anche l'operazione al viso e il resto. Coi soldi che le restavano ha aperto il locale e mi ha tirato su. Insomma, mi ha fatto anche da padre...", concluse ridendo. "Che vita incredibile è stata la sua!" dissi io. "Ehi, mica è morta, sai!" fece Yūichi. Potevo credergli o c'era ancora sotto qualcosa? Più ascoltavo, più quella storia mi sembrava incredibile. “
Banana Yoshimoto, Kitchen, traduzione dal Giapponese e postfazione di Giorgio Amitrano, Feltrinelli (collana Universale economica n°1243), 2007³⁴, pp. 17-18.
[1ª Edizione originale: キッチン, Fukutake Editore, 1988]
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folkloristico · 1 year ago
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2, 3, 5, 18, 20, 24, 30 👀
2. How many works did you publish this year?
9! Per una coincidenza sono 9 anche su EFP, anche se alcuni sono diversi.
3. What work are you most proud of (regardless of kudos/hits)?
If History is Dead and Buried (lo so che non ti interessa delle Winx ma fa’ finta di sì), ho fatto un lavoro di editing pazzesco e secondo me il risultato non è affatto male, sono molto contenta di come è venuta <3
5. What work of yours got more feedback than you expected?
fire meet gasoline (la Lukhloé) sicuramente, l’ho scritta completamente di getto (anche in questo caso, una buona parte del lavoro di rifinitura l’ho fatto in fase di editing, che nel mio caso in inglese è anche più importante perché ho meno padronanza della lingua e devo stare più attenta a stile, ritmo, sintassi, lessico, eccetera eccetera) e non mi aspettavo assolutamente che riscontrasse così tanto interesse. Immagino sia perché si tratta di un fandom molto grande, quindi per quanto sia una rarepair, un pubblico c’è, anzi proprio perché è una rarepair è meno probabile che si perda nel mucchio. 
18. The character that gave you the most trouble writing this year?
Io qui a ribadire che lo so che non te ne frega delle Winx, ma se si parla di storie pubblicate, sicuramente Griffin – c’è un capitolo con lei che ho scritto tre volte, e devo dire che è servito perché la versione definitiva mi piace tantissimo, ma comunque che fatica – però voglio fare la trasgressiva, andare al di là delle storie pubblicate e darti una risposta che so ti piacerà tantissmo: Matt. Io voglio dannatamente scrivere qualcosa su di lui (sì, è sempre quella Matt/Claire, ma non solo) perché è un personaggio meraviglioso, ma forse proprio per questo non sono (ancora) in grado di coglierlo a pieno. Non penso che le storie che ho scritto e pubblicato finora con lui protagonista con lui siano brutte, ma è tipo quel meme dell’iceberg, ho solo toccato la superficie. Sia con lui che con questo fandom ho paura di scrivere qualcosa che sia più lungo di 1000 parole perché mi sembra di non conoscerli mai troppo bene. Insomma, tante parole per dirti che prima o poi tornerò ad ammorbarti in chat con un rewatch di DD perché mi serve proprio.
20. Which work of yours have you reread the most?
If History is Dead and Buried, nello specifico il terzo capitolo sopracitato perché è proprio la cosa più self-indulgent di sempre 
24. Did you write any gifts this year?
La Matt & Daisy per te e il Secret Santa di quest’anno <3 
30. Biggest surprise while writing this year?
Risposto qui!
Grazie per l’ask <3 <3
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gcorvetti · 2 years ago
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Vi capita anche a voi?
I vostri vicini non hanno un cane che lasciano uscire in giardino a fare i bisogni alle 7 di mattina e lo lasciano fuori e lui abbaia ininterrottamente? Spero per voi che non li avete, non me la prendo col cane, ma co sti stronzi, poi il problema di disturbo ero io che suonavo la batteria in garage alle 17 pomeridiane, saltiamo.
Vi capita, volevo dire invece, che postate qualcosa su FB una cosa interessante o comunque di attualità e nessuno vi caga? Poi postate una cagata, un meme, una barzelletta e tutti giù a ridere? Sicuramente si, e spesso mi chiedo se magari la cosa seria non sia stata vista e la cagata si, non è così, entrambe vengono viste ma la cosa seria non la leggono o passano avanti senza neanche soffermarvi a dire "però sto argomento è da tenere a mente, o di interesse per tutti", un cazzo, non frega niente a nessuno se la politica è in merda da 30 anni, se la guerra la stiamo subendo pure noi, se la mafia è così radicata nelle istituzioni ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc. Ieri ho postato un rapporto inglese sulla musica, che in parole povere dice che nell'anno 22/23 è salito esponenzialmente l'introito che la musica produce attraverso i festival e i concerti, quindi non solo soldi per i musicisti e gli addetti ai lavori ma anche per strutture alberghiere, ristoranti, parcheggi ecc ecc, metto l'articolo alla fine. Ancora non ho letto il dettaglio del rapporto ma l'ho scaricato, lo farò con calma. Quello che voglio dire è che, soprattutto qua dove non ci sono concerti e dove si pensa che la musica sia solo un contorno, quando per i Metallica c'erano 70mila persone e tutti hanno incassato bene che i giorni dopo vedevi i sorrisi come se avessero vinto alla lotteria. Non è un discorso venale, lungi da me pensare al denaro come punto di arrivo, è che dimostra che con la cultura ci si può anche campare nell'articolo parla di 56.000 (cinquantaseimila) posti di lavoro a tempo pieno e indeterminato, suppongo, quindi non è solo il giorno o il fine settimana dell'evento, si parliamo comunque dell'UK dove l'apertura mentale alla musica è decisamente più alta di quella di qua ma anche dell'Italia, seguendo un pò l'andazzo si capisce che state messi male anche voi. Comunque a tale post non ha risposto nessuno, voglio vedere quando posterò il mio ritorno se mi caga qualcuno, va bè lo posterò anche qua. Articolo in fondo.
Per cambiare discorso ieri ho visto metà di un documentario musicale sul tubo che si intitola "The art of listening" cercatelo, mi aspettavo qualcosa riguardo al suono o all'ascolto come fase di incameramento o di studio, ma no non è così, ci sono svariati musicisti, tecnici del suono, produttori, compositori che parlano della musica, di come la sentono, di come la creano ecc ecc, interessante, ma la solita cosa fatta all'americana e solo in america, no no per carità non escludo nessun territorio o popolo quando si parla di arte, come invece è capitato purtroppo alla cultura russa che è tanta e anche molto bella, ma quello che vorrei dire è che c'è sicuramente più spinta da parte di chi fa un discorso musicale dall'altra parte dell'oceano che da questa parte, sappiamo che gli yankee sono per lo show sfrenato e pompato, anche se non è questo il caso il documentario è molto pacato, a mostrare quanto sono belle e sfavillanti le cose, che di certo non è il nostro stile europeo. Ma abbiamo mai avuto uno stile europeo? In realtà penso di no, mentre gli USA sono un paese unico, unica lingua, più o meno la cultura è quella, in Europa abbiamo diversi paesi, diverse lingue e culture totalmente differenti che è difficile avere una linea unica culturale perché ogni paese ha la sua, ma nella globalizzazione delle cose si potrebbe iniziare a pensare ad una cultura europea che abbracci tutti, invece no ci si addita sempre l'un l'altro per questo o quello o per attriti di centinaia di anni fa, che palle.
A voi l'articolo.
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gioacchi · 2 years ago
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Riuscivi a vedere dentro i miei occhi come porte aperte riuscivi a toccare il fondo del mio corpo dove sono diventato ghiacciato riuscivi a toccare la mia anima dov’è quella era diventata gelida come un gelato uscito dal freezer ghiacciato ma allo stesso tempo gustoso faceva male vedere me a pezzi faceva male guardandomi allo specchio e non vedermi più non vedere più quello che ero una volta faceva male pensare che il me del passato in qualche modo era stato come sepolto sotto terra per dare vita ad un nuovo un nuovo che non sono io un nuovo che non sono mai stato io la mia persona non è così non è questo non è così freddo così apatico così spento e sopratutto non è così ghiacciato quasi da sembrare un cadavere ma con la differenza è la consapevolezza di essere vivo mentre tutti guardano ciò che sei diventato tu non puoi dire niente per colmare quel vuoto che ti ritrovi ogni giorno guardandoti allo specchio non trovi parole per dire ciò che sei diventato ciò che sei adesso non c’è nessuna parola che può descriverti o etichettarti almeno che non lo fai da solo con la mente sballata e il cuore accelerato della forte ansia con io solo pensiero di non farcela con il pensiero che sia per succedere qualcosa di orribile qualcosa di terrificante qualcosa di agghiacciante qualcosa che ti lascia senza nulla e tu non puoi fare nulla facendo vedere il meglio di te ma le persone invece lo invertiranno in peggio non diranno ciò che sei fino a quando non farà comodo vado a ballare e sono felice bevo alcol fumo ballo e mi diverto dopo tanto tempo di chiusura dentro a un cubo infinito pieno di ostacoli pieno di casini sono riuscito a superare l’enigma più difficile volersi bene e accettarsi amare ogni difetto di se stessi e vedere il mondo da un altra prospettiva dopo anni e anni di sofferenza per me è è arrivata la felicità che tanto aspettavo che tanto volevo che tanto sognavo che tanto chiedevo è arrivata finalmente e io sono qua a godermela fino a l’ultimo non contano le persone che ti anno voltato le spalle ma quelle che sono state con te nei momenti bui la luce si intravede sempre dopo il buio e la mia era sempre stata accesa ma non sono riuscito a vederla fino ad adesso ma ma ormai che lo vista sono felice perché dopo tanto finalmente il momento che tanto aspettavo è arrivato non sento più il bisogno di prendere in mano le gocce ansiolitici e sedarmi come un drogato mi sono lasciato tutto alle spalle perché si guarda avanti crescere con la consapevolezza delle piccole cose e tutta un altra cosa di vedere il mondo fidatevi io lo so sono le piccole cose che rendono davvero felici la felicità è in tutti i voi cercatela mettetevi alla ricerca della felicità perché se cercate in fondo nel vostro corpo la troverete esattamente come ho fatto io
Se sei arrivato fino a qui ti ringrazio di aver letto queste sono delle piccole cose della mia vita non sono le solito frasi ho voluto condividere con voi un momento per me molto importante vi ringrazio del appoggio che mi avete dato io celo fatta ragazzi e sono sicuro che cela farete pure voi tutto basta crederci e non smettere mai di credere tutto quello che si desidera si avvera neppure io ci speravo più ma lo trovata ragazzi arriverà per tutti come è arrivata per me arriverà con tutti voi so che la parola felicità per alcuni non è una bellissima parola però guardate il mondo da un altra prospettiva godetevi ogni singolo momento e vedrete che arriverà
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ross-nekochan · 1 year ago
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Aspettavo questo tuo post di riflessione politica da quando scrivesti che ci meritavamo questo governo, che dopo si sarebbe potuto solo risalire, eri anche abbastanza piccata perché ti scrissi che se ci si poteva permettere di non preoccuparsi dei danni che nel frattempo avrebbe creato forse si era dei privilegiati. Ma vabbè. Meglio tardi che mai. Sono passati solo 10 mesi, ne restano ancora altri 50, io sono qua in Italia e mi cago sotto, ciao.
Non rinnego quello che ho scritto in passato. Ce lo meritiamo ancora, soprattutto tutti i sinistroidi del cazzo che non sono andati a votare. E ora, come avevo scritto in passato, spero si sveglino e comincino a fare qualcosa alla prossime elezioni piuttosto che avere le mani sulla pancia.
Ammetto però che pensavo fosse più un'era simile al "periodo Berlusconi", sottovalutando la differenza tra centrodestra ed estrema destra.
I danni c'erano già perché comunque questi sono stati votati da parecchie persone e spero non aumentino nel corso degli anni (cosa che dubito succeda purtroppo). Per il momento non ci sono ancora riforme che mi facciano preoccupare perché quelle che stanno passando sono talmente scellerate che non possono non essere spazzate via da qualsiasi altro governo che non sia di destra.
Ho cominciato ad avere paura, ma questo comunque mi porta ancora di più ad essere incazzata con chi ha permesso tutto questo. E bada bene, NON sono gli elettori di Meloni.
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yschan · 2 years ago
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Una vecchia lettera che scrissi tempo fa all'amore MIO...Voglio regalare solo a te tutte le mie parole, perché è solo a te che io voglio dedicare tutta la mia vita. Mi piacerebbe dedicarti ogni sorriso, ma sarebbe inutile, perché ogni mio sorriso, sei tu. Mi piacerebbe dirti quanto è meravigliosa la vita, ma sarebbe inutile, perché l'unica meraviglia, sei tu.
Mi piacerebbe dirti un sacco di cose, ma quando ti guardo capisco che già i tuoi occhi mi stanno dicendo tutto ciò che c'è da dire. Però una cosa l'ho imparata: con te anche condividere il silenzio sa diventare qualcosa di speciale.
Vuoi sapere se mi sono mai chiesto se fossi quella giusta per me? Sì, tante volte. Ma restando al tuo fianco, ho capito che non esiste la persona giusta, esisti tu e tu sei la persona che io amo, e che solo noi possiamo scegliere con chi vogliamo stare. Io ho scelto te, ti ho scelto senza rendermene conto, quando per la prima volta ho visto i tuoi occhi avevo già scelto ogni tuo sguardo. Mi appartenevi ancora prima di entrarmi dentro. Mi appartenevi e ogni cosa di me, era ed è tua.
Sei entrata silenziosamente nella mia vita, ma il rumore dei tuoi passi lo sentivo nel cuore.
Adesso io devo tutto A TE.
A te che mi ami e sai lasciarti amare. A te che che mi hai permesso di entrarti dentro, a te che mi hai fatto spazio nella tua vita, a te che hai messo me prima di ogni cosa, a te che non ti sei tirata indietro difronte alla parte peggiore di me, a te che io devo TUTTO.
Gioia, felicità, speranza, dolore, coraggio, forza.
Sono sentimenti che ho potuto provare grazie a te, perché grazie a te io ho capito di essere vivo, E prima di incontrati, prima di sapere che tu esistessi, io non sapevo cosa significasse vivere col sorriso sempre addosso. Il mio sorriso è l'unico posto in cui so sempre di poterti trovare, e se ho sorriso, vuol dire che anche oggi tu ci sei stata E prima di incontrarti non credevo di avere un cuore capace di provare ancora amore, oggi so di averlo, perché quando tu sei al mio fianco, lo sento pulsare come se fosse la prima volta, come se tu riuscissi ad esserne ogni singolo battito. E quando ti dico “ti amo”, ogni singolo organo, ogni singola parte di me sta provando quel sentimento.
Si amore, credo tu l'abbia capito.
IO TI AMO.
Per tanti di quei motivi, fin troppo numerosi per essere elencati. Oggi voglio dirti che ti amo perché stai ad ascoltare e forse sei l'unica persona che sia mai riuscita a farlo così bene.
Probabilmente la cosa più bella che possa capitare nella vita è avere al proprio fianco qualcuno a cui raccontare le giornate, con cui potersi sfogare quando ci si sente soffocare dentro dalle ansie e dalle paure. E io di paure ne ho tante, tu lo sai. Lo sai non soltanto perché mi conosci, ma soprattutto perché sai comprendermi, comprendi i miei occhi quando vorrebbero affogare nelle lacrime, e comprendi perfino quando il mio tono di voce diventa sottile quando sono triste o sto male per qualcosa. Io non sono mai stato bravo d apprezzarmi. Ho sempre avuto paura di me e di ciò che non sarò in grado di diventare. Ecco perché con te è diverso, con te io so essere ME stesso, perché so che in qualunque modo io sia, i tuoi occhi non smetteranno mai di vederti come la più bella tra tutte…o almeno spero!
Ti amo anche perché quando sbaglio, tu sai correggermi e cerchi di farmi fare sempre la cosa migliore.Ti amo perchè sai farmi tornare a stare bene, anche quando mi sento perduta. Ti amo perché sei il sorriso che mi coloro sempre addosso. Ma più di tutto ti amo, perché attraverso te, so amarmi un po’ anche io.
E per un ragazzo pieno di insicurezze, debolezze, paure e incertezze come me, l'amore è TUTTO. TU SEI TUTTO!
Quando ti guardai per la prima volta, capii di non avere più niente da cercare. Perché ciò che c'era davanti ai miei occhi era tutto ciò che aspettavo.
Stavo aspettando quegli occhi con cui guardare la vita.
Stavo aspettando quelle mani che mi raccontassero.Stavo aspettando quelle labbra che mi riempissero.
Stavo aspettando quei baci che sanno di felicità.
Stavo aspettando l'amore, senza nemmeno cercarlo.
Io stavo aspettando te.
Tu eri solo da incontrare.
‘Eri solo da incontrare, ma ci sei sempre stata
Sai, prima di incontrarti non ricordo nemmeno cos'ero.
Non ricordo come passavo le giornate, cosa facevo o a chi pensavo.
Io ho iniziato a vivere probabilmente il giorno in cui ti ho incontrato, non rendendomene conto che da quel momento la mia vita sarebbe cambiata completamente e per sempre.
Prima di incontrarti non so nemmeno per cosa ridevo.
Ho iniziato a sorridere nel momento in cui sei diventato tu il mio sorriso.
Tu sei stata la luce. Tu sei stata il principio a tutto. Tu sei stata la cura ad ogni ferita. Tu sei stato il sorriso dopo le lacrime.
Non c'è giorno, non c'è ora senza che io ti abbia tra i miei pensieri.
Vedi perché tu ci sei sempre stata dentro me, in ogni mio gesto, ogni mia parola. Tu mi hai cercato mi hai cercato talmente forte che alla fine mi hai trovata.
Ora sei qui, a rendere migliore ogni singolo giorno della mia vita.
Ho bisogno di te. Nella mia quotidianità. Ho bisogno di te che sei il vero amore. L'amore magico che tutti sognano, ma che solo io ho trovato. Non sarei nulla senza te..sarei debole, inutile, privo di amore
Non credermi mai forte da sola, perché non so esserlo senza di te.
Quando sei al mio fianco mi accorgo di quanto so essere forte, perché l'amore è forte e anche quando credo di non potercela fare, quando penso che non ne valga la pena, mi vieni in mente tu, tu che ci sei, tu che ne vali la pena. Quando sei al mio fianco mi accorgo di quanto mi sia a semplice sorridere, perché dentro ogni mio sorriso ci sei tu, e se ci sei tu, io so di essere forte.
Quando sei al mio fianco mi accorgo di quanto so essere capace di sentirmi ‘bello’, perché i tuoi occhi vedono solo me, o almeno lo spero.
Quando sei al mio fianco mi accorgo di saper essere me stesso perché con te non ho paura nemmeno 'a essere’ la parte peggiore di me.Vedi, tu mi hai accettato, mi hai preso e mi hai tenuto con te, mi hai amato quando amore intorno a noi sembrava non essercene più, mi hai amato perché hai creduto in me, più di quanto io stesso riuscissi a fare, perché noi due siamo l'amore che sa esserci, che sa farsi male e che sa guarirsi, l'unico per cui ne valga la pena.
Pensaci amore mio, a quanto è meraviglioso tutto questo già che ci sei, pensa a quante persone ci sono nel mondo.
Pensa a tutti i sorrisi.
Pensa a tutti gli occhi.
Pensa a tutti gli abbracci.
Pensa a tutti i baci.
Pensa a tutti le lacrime.
Pensa a tutti i dolori.
Pensa a tutte le carezze.
Pensa a tutte le mani.
Adesso smetti di pensare. IO HO SCELTO TE!
E così sarà, per sempre. TUTTA LA VITA che io passerò ad amare te, solo te!
Sarai lo specchio in cui guardarmi. Mi rifletterò in te..sarai gli abbracci, la sicurezza. Sarai l'amore, i baci.
Sarai quel che sarai, perché io ci sarò. A riempire ogni attimo tuo, con un 'noi’ che non finirà mai.
Te lo prometto amore mio, ti prometto tante cose e vorrei tu capissi l'importanza delle parole che ti sto dicendo.Delle promesse che ti sto facendo.
Delle sicurezze che ti sto dando.
Vorrei che tu capissi che sono uno a cui da importanza a ciò che prova, che non lo da per scontato , che non se ne dimentica, mai.
Vorrei tu capissi che ti amo e che non me ne dimentico mai.
Neanche quando discutiamo per mezze cose, si perché capita spesso. Ma l'amore non è bello se non è litigarello e poi perché abbiamo sempre un motivo per far pace, L'AMORE.
Sarà che a noi , o per me , l'idea di essere divisi, del 'non essere insieme’ fa così paura che non voglio staccarmi nemmeno un attimo!E mettiamo caso qualcosa vada male, non riuscirei mai a sopportare il fatto di averti lontano, dimenticare il modo in cui sorridi, o il modo in cui ti guardi attorno.
Riuscirò mai a dimenticare la tua voce? Perché se chiudo gli occhi riesco ancora a sentirti che mi parli, con i tuoi ‘ciao amore’, con la tua voce, di cui saprei riconoscere tutti gli accenti, le pause, che ascoltarti parlare era come sentire la mia canzone preferita.
Nom riuscirò mai a dimenticare quanto eri bella quando ti vedevo arrivare in macchina, da lontano, con la sigaretta tra le dita.
Non credo che riuscirei ad immaginare il mio futuro senza te, perché ormai io immagino te in ogni cosa che faccio.
Ti chiedo solo alcune cose indispensabili.
Resta con me.
Anche se non è facile, lo so, ma tienimi!
Non ti dico che sarà facile, ma provaci lo stesso.
Sarò lunatico, confuso, incazzato, rompi palle, e potrei andare avanti all'infinito. Magari saranno di più i momenti in cui litigheremo rispetto a quelli in cui faremo l'amore, ma non fa niente.
Sarà meglio un mio bacio al mattino al posto del caffè, il mio letto sarà più freddo di tutti gli altri, in modo tale da poterlo riscaldare con il calore del tuo corpo che si unisce al mio, anche solo per un abbraccio.
Ti assicuro che ne vale la pena, lo giuro! Anche se dovrai venirmi a prendere ogni volta dopo che dico “basta”, ma che poi basta non è mai, anche se dovrai ripetermi una cosa cento volte prima che io la capisca, anche se ti tratterò male. Non ti dico che sarà facile stare con me, anzi, però ti sto chiedendo di provarci almeno, perché ti prometto che il mio peggio lo amerai e non potrai farne più a meno, te lo giuro.
Immagina il per sempre, immaginalo qui, con il tormento, con le risate, con il mare, il sole, il vento.
Se riesci ad immaginarlo, se ti piace quello che vedi, allora sceglimi, prendi me!
Prendi questo disastro che hai di fronte e amalo ogni giorno come se fosse il primo e l'ultimo!
Ho bisogno del tuo amore, solo con questo riuscirò ad essere un po’ meno rompi palle, un po’ meno sbagliato.
Solo resta con me.
E in fine Ti ringrazio per tutte le volte che mi hai sorriso, facendo sorridere anche me.
Ti ringrazio per aver stretto le mie mani, che senza di te sarebbero rimaste vuote e fredde.
Ti ringrazio per avermi fatto crescere, capendo l'importanza di una promessa, di un gesto, di uno sguardo, di una carezza.
Ti ringrazio per esserti preoccupata per me. Per avermi chiesto come stavo con vero interesse.
Ti ringrazio per ogni bacio sul collo, abbraccio, parola dettata dall'amore.
Ti ringrazio per avermi fatto sentire importante per qualcuno, amato e voluto bene, facendomi dimenticare tutto quello che mi spaventava.
Ti ringrazio per aver riempito il vuoto dentro di me.
Ti ringrazio per ogni singolo momento di felicità che mi hai regalato.
Ed infine, ti ringrazio per avermi donato una ragione per la quale vivere.❤..lettera al mio primo amore.grande..Roby.
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silviatorani · 2 months ago
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Saremo noi: Giorno 19
Oggi il mio cervello era in modalità distrazione e ci ho messo parecchio a concentrarmi su quello che stavo facendo e a entrare nel flusso della scrittura ma, soprattutto sul finire della sessione, la scena a cui stavo lavorando mi ha preso molto, almeno finché non è suonata la sveglia che ogni giorno mi avvisa di andare a prendere mio figlio all'asilo. Sad, ma almeno avrò più voglia di mettermi a scrivere domani per riprendere da dove ho lasciato.
Quante parole ho scritto: 912 // 21567 (totale)
Quando ho scritto: dalle 10:30 alle 12:30.
Che musica ho ascoltato: Oltre alla playlist del romanzo ho ascoltato tutto quello che sono riuscitɘ a trovare su Spotify di SOFIA ISELLA, perché sì, I'm obsessed.
Osservazioni: La scena che ho iniziato oggi la aspettavo da un po'. Uno dei riferimenti che sto tenendo a mente per Saremo noi sono i romanzi di Casey McQuiston, in particolare Ancora una fermata e Ho baciato Shara Wheeler: sono libri pieni di comunità e gioia queer, e mi piacerebbe ricreare quell'atmosfera anche nel mio romanzo. La scena di oggi è pensata proprio in questa direzione, perché il gruppetto di concorrenti queer si sta consolidando e accolgono Cielo fra di loro.
Estratto di oggi:
Sofia sbatte i palmi sul tavolo e si guarda intorno. «Aspetta, sul serio? Siamo tutte queer qui?» «Vediamo…» Angel le indica una dopo l’altra. «Voi siete una specie di comune saffica, no?» Le ragazze si scambiano un’occhiata di ammissione e annuiscono. «Preferiamo il termine “congrega femminista”, ma comune saffica ci piace.» «Ecco. Io sono gay ed enby. Maryam è un’orgogliosa lesbica musulmana…» Maryam alza gli occhi al cielo. «…e la nostra Èirene—» «Irene» lo corregge lei. «La nostra Irene è bi.» Sofia si volta verso di me. «E Cielo?» «Già…» Angel congiunge le dita e mi scruta con le palpebre socchiuse. «Tu cosa sei? Perché il mio gaydar sicuramente capta qualcosa.» Fa un gesto circolare a mano aperta davanti a sé. «Ma non riesco a capire cosa, di preciso.» Irene affonda nelle spalle e tiene lo sguardo fisso sulla tavola. «Dai, non metterla a disagio… Non è il genere di domande che si fa così.» Maryam mi guarda con la coda dell’occhio. «Non devi rispondere, se non vuoi.» «Uhm… No, va bene.» Mi inumidisco le labbra. «Io sono aroace.» Irene sposta lo sguardo su di me e mi fissa intensamente. Probabilmente non sa cosa significhi. Mi schiarisco la voce. «Aromantica e asessuale. Non provo attrazione romantica o sessuale per nessun genere.» Angel storce le labbra. «Uhm, peccato.» Uno scalpellotto di Maryam colpisce la sua nuca. «Ahi!» Angel si massaggia la testa con una mano. «Mai?» chiede Sofia guardandomi. «È difficile dirlo, soprattutto per l’attrazione romantica. A volte mi sembra di innamorarmi di qualcuno, ma ho sempre l’impressione che sia più che altro il modo in cui la società mi ha insegnato a dare un senso a quei sentimenti.» Sofia borbotta. «Eterocispatriarcato di merda.» Sorrido. «Però sì, ogni tanto trovo una persona per cui provo un’attrazione platonica o estetica con cui vorrei formare un legame emotivo profondo, anche se non ha nulla a che vedere con il romanticismo. E sono sempre ragazze.» Irene mi sta fissando, ma quando la ricambio, sposta in fretta lo sguardo da un’altra parte. «Quindi sei una saffica anche tu!» esclama Sofia raggiante. Alzo le spalle. «Non ci ho mai pensato in questi termini, ma immagino di sì.»
E qui è esattamente quando ha suonato la sveglia. A domani con il seguito della scena!
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abatelunare · 9 months ago
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Tariffe parecchio salate
Ray era un giocatore di baseball. Dico era perché una malattia degenerativa fa sì che non lo sia più. Acquista una casetta con piscina in cui si trasferisce con la famiglia. E, insperatamente, la sua sclerosi migliora in modo sosprendente. Peccato vi sia un prezzo da pagare. E pure bello salato. Night swim è un horror dalla storia sicuramente poco originale. Però il regista la racconta benissimo. Mantenendo molto alta la tensione. Si ha sempre la sensazione che stia per accadere qualcosa di terribile. Che in effetti accade. L'importante, qui, non sono gli effetti speciali o la minaccia soprannaturale. Conta l'atmosfera, resa con abile mestiere. Il che permette di sorvolare su alcune ingenue incongruenze. Mi ha sorpreso. Perché mi aspettavo qualcosa di molto peggio.
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mchiti · 3 months ago
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Esatto se devo fare un bilancio zielinski ha retto molto bene considerando che anche lui sta riprendendo da un infortunio e quindi gia a priori mi aspettavo il cambio, poi grazie a dio un'altro che tira i rigori (mi sono emozionata😂).
La partita di ieri é la fotografia perfetta di questo inizio stagione.
Non siamo gli stessi dello scorso anno e questo messaggio deve arrivare a TUTTI. Che non si inventino campioni d'italia di qua e di là é evidente. Siamo forti si, però ci sono delle lacune ben evidenti esempio: fase difensiva (dalla prima partita) superficiale e non attenta, creiamo tante occasioni ma facciamo molti meno gol di quanti dovremmo farne, "scelta" delle partite da giocare BENE.
Pavard non ha iniziato bene ma vedo che si sta riprendendo, il problema é tutta la fase difensiva e questo comprende anche altri giocatori. Comunque non lo avrei toccato ieri ecco a maggior ragione se il motivo é un cazzarola di cartellino giallo, questa roba qua DEVE cambiare anche perché un po'di esperienza la ha non mi sembra un bambino che non é capace di controllarsi.
Dumfries gia tanto che ha fatto gol per carità di dio subito dopo quello lo avrei sostituito al volo con darmian perché so che in quella fase di partita dove viene fuori anche la stanchezza mi devo coprire il culo e lui non lo fa. Accoppiata con bisseck sul finale di partita é micidiale (adoro bisseck eh però ci sono fasi di partita in cui non mi fido al 100%) al massimo lo avrei messo al posto di bastoni sull'altro lato che magari viste le sue caratteristiche dava una mano anche in avanti. Con i se e i ma non si va da nessuna parte e tanto quello che diciamo non cambia le cose però fa molto strano che noi da casa notiamo certe cose e chi sta li e viene pagato ci arriva sempre troppo tardi a volte.
Io davvero non mi capacito di questa difesa terribile però sai che stavo leggendo i dati negli ultimi anni e praticamente, a parte ovviamente lo scorso anno, abbiamo sempre fatto numeri del genere nelle prime partite? tipo due anni fa nessuno se lo ricorda davvero perché okay che siamo arrivati in finale di champions e whatever ma abbiamo avuto una fase difensiva da cani. Quindi è un problema che ci portiamo dietro e probabilmente lo scorso campionato è girato tutto bene per una condizione fisica migliore e un gioco più organizzato in generale (perché anche la mancanza di filtro a centrocampo fa tantissimo). Purtroppo lo scorso anno abbiamo settato standard così alti e non voglio dire "falsati" perché alla fine che significa, eravamo sempre noi...così come penso che comunque rimaniamo *sulla carta* i più forti. Ma purtroppo se il calcio fosse così semplice non sarebbe lo sport che è, abbiamo lacune gigantesche che non abbiamo mai colmato visto che in pratica a parte pavard e la cifra relativamente irrisoria di sommer non abbiamo speso nulla sui titolari.
Dumfries è questo e lo sappiamo...in premier farebbe faville 😭 Spinge, sbilancia, non si può dire che lo ricorderemo per la tecnica ma c'ha la fisicità per fare comunque qualcosa ma dietro se qualcuno non gli para il culo finisce malissimo e s'è visto con Bisseck insieme 😭 Purtroppo è stato un problema di incastri, dovendo per forza sostituire pavard per le sue fisime inzaghi non è che avesse altra scelta, l'unica era tenere dimarco in campo ma non so se fosse possibile...e quindi darmian a sinistra e bisseck a destra 🙄 Sì comunque è l'unico in europa a fare sta roba con i cartellini sistematicamente😭
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flavionoface · 4 months ago
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Ricette di famiglia
Ravazzata
La ravazzata è molto più di una semplice torta per me, è un ricordo molto intenso legato a mia nonna. Da bambino, lei me la preparava spesso, la sua cucina si riempiva di profumi che mi facevano sentire a casa. Ogni morso era come un gesto che diceva senza parole quanto mi volesse bene e quanto mi amasse. Ricordo che, mentre lei impastava, io le facevo mille domande, incuriosito da come pochi semplici ingredienti potessero trasformarsi in qualcosa di così speciale. Lei mi rispondeva sempre con pazienza, spiegandomi passo dopo passo tutti i procedimenti, coinvolgendomi. 
Quando ci siamo trasferiti in Emilia Romagna, però, tutto è cambiato. Eravamo molto lontani da tutta la famiglia: nonni, zii, cugini, e con loro anche quelle abitudini che ci facevano sentire così vicini. Non c’era più mia nonna a preparare la ravazzata. La casa nuova sembrava un po' più vuota senza il profumo della sua specialità che riempiva l’aria. Sentivo la mancanza non solo del sapore, ma della nostra tradizione che avevamo costruito insieme. Per fortuna, mia madre ha ritrovato il vecchio libro di ricette di mia nonna, imparando la ricetta e riportando un po' di quella magia nella nostra nuova casa.
Ogni volta che la ravazzata è in forno, torno bambino, rivedo mia nonna che, con le mani infarinate, mi sorrideva mentre io aspettavo impaziente. Ogni morso mi riporta a quei pomeriggi, e in quel sapore c’è tutta la dolcezza dei ricordi, l’affetto che non si perde mai.
Adesso, anche se mia nonna non c’è più, la ravazzata continua a essere un simbolo di famiglia, di amore e di tradizione. Quando mia madre e mia zia la preparano, sento ancora la sua presenza, come se fosse lì accanto a me.
Dosi: 250 gr farina 00; 250 gr zucchero; 3 uova; 500 gr di ricotta + 100 gr zucchero; mezza bustina divieto per dolci; gocce cioccolato fondente; zucchero a velo.
Procedimento: Impastare le uova con lo zucchero (250 gr), aggiungere la farina ed il lievito. Impastare la ricotta con lo zucchero (100 gr) e le gocce di cioccolato fondente. Fare uno strato di pasta, mettere la ricotta e fare un altro strato di pasta. Cuocere per 45 minuti in forno ventilato a 180°. Infine spolverarla con lo zucchero a velo.
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