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PRIMA PAGINA Il Giornale di Oggi domenica, 18 agosto 2024
#PrimaPagina#ilgiornale quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi stagione#togliatti#partito#principe#paese#giubilei#alle#pagine#tutti#retroscena#meeting#borselli#pagina#balla#solo#troppi#cellulari#discoteca#braghieri#cura#cucina
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Thanks to Ingek73 for finding this converted 16th cent. church conversion in the Netherlands. It's a 2 unit townhouse with 4bds, 2.5ba, € 1,050,000 kk / $1.125M + € 150/$161 per mo. fee But, the best part is that the half with the bell tower is the one for sale. Plus, it comes with a resident barn owl!
This conversion is a combination of modern and later, plus historic church renos. This is an early c.1950s entrance hall - look at the terrazzo floor and archways. After a period of flooding in the first half of the 19th century, two houses were built in the nave of the church around 1860.
Unlike churches that are basically one huge space, this one is separated into rooms like this sunny open concept living/dining room.
But, look at what they left in this corner- an original ancient wall with remnants of a fresco. This is super cool.
Modern kitchen with what appears to be an original stone floor.
Modern powder room.
Original hallways from the earlier church reno were left intact.
Not sure if this is an office/dining room or an office/conference room, but I love the arched door to the garden.
Arched doors open to this lovely patio.
Beautiful details such as wall paintings from the early 16th century that have been professionally preserved and restored.
The original arch above is part of the modern principal bedroom.
Oooh, this would be my personal library.
Very modern baths.
To reach the tower, lift the trap door on the left. And, here we are. Is this getting cool or what?
Look at the ancient door.
Now, here we are up in the steeple. Note the rope for the bell tied around the beams on the right.
Cool AF.
In the basement I would have to make a rathskeller.
Gorgeous location.
#church conversion#church conversion 16th cen.#church conversion the netherlands#old house dreams#houses#house tours#home tour#submissions
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Dibujo hecho por el maestro de arte de mi amigo Hank :D.
Fissure modo Rage: El esqueleto libera su poder y es poseido por el rasgo de la Ira , no descansara hasta destruir a quien tenga enfrente, mientras mas se enoje mas resistente y golpes mas fuertes lanzara, en la pelea contra pandora solo se pudo ver un poco de ese modo pero estamos trabajando en unas paginas extras donde se vera mas de como fissure es cuando entra en este estado Berserk.
Algunos datos de este modo de batalla:
-Su umbral de dolor es muy alto.
-Un aura oscura y roja junto con fisuras empieza a rodear la zona, quienes no tengan la suficiente fuerza mental perderan la cabeza.
-El daño fisico es su principal ataque .
-FIssure pierde la razon y puede atacar tanto enemigos como aliados
-Su recuperacion se acelera para poder tanquear ataques poderosos.
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Avete mai sentito parlare di Ulisse? Sapevate che nell’Odissea c’è una delle scene d’amore più belle e commoventi di tutta la letteratura? E no, non sto parlando di Penelope!
So che oggi va di moda dire che Omero è il capostipite della «mascolinità tossica», eppure quest’autore ci ha lasciato una delle scene d’amore più commoventi mai scritte! Vedete, la storia di Ulisse è una storia di viaggi, di avventure, ma soprattutto la storia di un uomo che desidera una cosa sopra tutte: tornare a casa! E finalmente dopo vent’anni Ulisse torna nella sua amata Itaca.
Questo è uno dei momenti più intensi di tutta l’Odissea: Ulisse vede la sua città, vede suo figlio Telemaco che ormai è diventato un uomo. E in quell’istante lo assale un moto di nostalgia, perché si accorge di quanto il tempo sia volato. Ulisse però si traveste da mendicante per non farsi riconoscere dai Proci che avevano usurpato il suo trono. E cosa accade? Che nessuno lo riconosce!
Non lo riconosce suo figlio, non lo riconosce sua moglie, non lo riconosce la sua gente! Tutti vedono soltanto i suoi abiti laceri, i suoi capelli incolti e lo scambiano per un «vecchio mendicante». Soltanto uno, tra tutta la gente di Itaca, lo riconosce: Argo, il suo cane. Vedete, per un cane puoi essere un principe, un re o un mendicante, un cane ti ama a prescindere. Ad Argo non gli importa nulla dell’aspetto di Ulisse, non si cura di cosa indossa, di come appare, gli basta sentire la sua voce per riconoscerlo! E subito dopo muore.
Ecco, io mi ricordo che quando lessi questa scena per la prima volta mi commossi. Argo aveva conservato il suo ultimo respiro per Ulisse. E sì, un’epoca di relazioni usa e getta, vi diranno che in fondo non c’è nulla di così straordinario in questa scena. Perché cose come l’amicizia, la lealtà e l’amore che sopravvive alla lontananza sono incomprensibili in una società che ha fatto dell’assenza dei legami una moda. Ecco perché in un mondo tanto cinico come quello di oggi vi auguro di avere qualcuno che vi ami non per ciò che siete, ma per chi siete, e che vi guardi negli occhi con la stessa dedizione che Argo ha avuto per Ulisse.
tratto da pagina FB “il rifugio di Charly”
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Ben 10 Universal Hero - Capítulo 6
Voy a estar agregando paginas con texto para expandir el lore del comic, tal como en los videojuegos pueden saltarse esto y no afectara la trama principal. ;)
#ben tennyson#ben 10 alien force#ben10#comics#ben 10 albedo#ben 10 omniverse#ben 10 ultimate alien#ben 10
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L' arte d'insultare:
D’Annunzio su Marinetti
Cretino fosforescente.
Marinetti su D’Annunzio
Idiota con lampi di imbecillità.
Gore Vidal su Truman Capote
È in tutto è per tutto una casalinga del Kansas, pregiudizi compresi.
Truman Capote su Jack Kerouac
Quello non è scrivere, è battere a macchina.
Oscar Wilde su Alexander Pope
Ci sono due modi per disprezzare la poesia: uno è disprezzarla, l’altro è leggere Pope.
D.H. Lawrence su Herman Melville
Nessuno riesce a essere più buffonesco, sgraziato e sentenziosamente di cattivo gusto come Herman Melville, persino in un grande libro come Moby Dick… Uno sforzo immane. Ma c’è qualcosa di finto. Ed è Melville. Oh Dio, quando il solenne asino raglia, raglia raglia!
Charles Baudelaire su Voltaire
Mi sono annoiato in Francia – e la ragione principale è che tutti assomigliano a Voltaire… il re degli imbecilli, il principe dei superficiali, l’anti-artista, il portavoce delle portinaie, il padre Gigogne dei redattori del “Siècle”.
Vladimir Nabokov su Fëdor Dostoevskij
La mancanza di gusto di Dostoevskij, il suo monotono trattare di personaggi sofferenti di complessi pre-freudiani, il suo modo di sguazzare nelle tragiche sventure dell’umana dignità – tutto ciò è difficile da ammirare.
William Faulkner su Ernest Hemingway
Non risulta aver adoperato mai parola che costringesse il lettore a consultare il dizionario.
Ernest Hemingway su William Faulkner
Povero Faulkner. Davvero crede che i paroloni suscitino forti emozioni?
William Faulkner su Mark Twain
Uno scribacchino che in Europa non sarebbe stato considerato nemmeno di quart’ordine, e che ha agghindato qualche vecchio schema letterario di provato successo con la giusta dose di regionalismo per affascinare i superficiali e i pigri.
D.H. Lawrence su James Joyce
Dio mio, che minestrone è James Joyce! Nient’altro che avanzi, torsoli di citazioni bibliche, e tutto il resto cotto nel brodo di una deliberata, giornalistica lascivia.
Virginia Woolf su Aldous Huxley
Completamente rozzo, immaturo e oppositivo.
Friedrich Nietzsche su Dante Alighieri
Una iena che scriveva poesie sulle tombe.
Gustave Flaubert su George Sands
Una muccona piena di inchiostro.
Elizabeth Bishop su J.D. Salinger
L’ho odiato [Il giovane Holden]. Mi ci sono voluti giorni per leggerlo, una pagina alla volta, con cautela, imbarazzandomi per lui a ogni frase ridicola. Come hanno potuto permetterglielo?
Mark Twain su Jane Austen
Non ci guadagno nulla a stroncare libri, e non lo faccio a meno che non li odii. Spesso ho provato a scrivere di Jane Austen, ma i suoi libri mi fanno diventare matto a tal punto che non riesco a nascondere la mia furia al lettore; perciò devo fermarmi ogni volta che comincio. Tutte le volte che leggo Orgoglio e Pregiudizio mi viene voglia di disseppellirla e colpirla sul cranio con la sua stessa tibia.
Henry James su Edgar Allan Poe
Provare entusiasmo per Poe è segno di uno stadio di pensiero decisamente primitivo.
Gertrude Stein su Ezra Pound
Lui descrive villaggi. Sarebbe eccellente se tu fossi un villaggio, ma nel caso non lo fossi, allora non lo sarebbe.
Thomas Bailey Aldrich su Emily Dickinson
Una reclusa eccentrica, sognatrice, di un villaggio fuori mano del New England (o di qualunque altro posto del mondo) non può impunemente disprezzare le leggi della gravità e della grammatica. L'oblio è in attesa nelle immediate vicinanze.
Bernhard su Heidegger
Ridicolo filisteo nazista con calzoni alla zuava, ciarlatano, ruminante, imbecille delle Prealpi.
Giacomo Puccini su Richard Wagner
Non si può giudicare l'opera di Wagner dopo averla ascoltata una sola volta, e non ho nessuna intenzione di ascoltarla una seconda
Lord Byron su John Keats
Ecco qui la poesia di Keats piscia-a-letto, e tre romanzi da iddio sa chi… Non più Keats, vi supplico: scorticatelo vivo; se qualcuno fra voi non è disposto a farlo, lo dovrò fare io in persona: non c’è posto per quelle schifezze idiote nel genere umano.
Céline su Proust
Sì, sarà anche bravo ma vorrà ammettere che scrivere 300 pagine per dire che lo vuoi prendere nel culo sono un pochino troppe.
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Oração.
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nota da autora: dando continuidade a história. este daqui foi diretamente inspirado em uma cena bem específica do filme "el crime del padre amaro" (2002), aliás um dos meus filmes favoritos da vida que é uma releitura da obra-prima do eça de queiróz, com o gael garcia bernal novinho interpretando o pároco amaro. enfim, quis trazer um toque melancólico e aprofundar mais as personagens nessa capítulo em específico!
queria dizer que estou no tt agora e pretendo ir soltando pequenos spoilers, além de interagir com outras autoras & leitoras e tudo mais, se tiver interesse meu perfil é esse daqui: @allebasimaian
boa leitura bebês <3
aviso de conteúdo: angústia e uma citação de autoflagelação.
idioma: português (brasil) | pt-br
contagem de palavras (no total): 2257 palavras
Desnudamento Emocional.
PARTE V.
Os meus lábios gritarão de alegria
quando eu cantar louvores a ti,
pois tu me redimiste.
(Salmos 𝟕𝟏:𝟐𝟑)
Charlie suspirou encostando sua cabeça na parede de madeira daquele confessionário. O cheiro de vela queimada, cera derretida e incenso de olíbano infiltrando suas narinas com aquele aroma tão familiar à ele.
Era uma quinta-feira monótona. Dia das confissões comunitárias que ele realizava a cada quinze dias – sabendo que sempre viriam as mesmas sete senhoras cochichar entre a treliça de madeira e ele seus pecados levianos, eventualidades de suas vidas sem nenhuma emoção, deixando escapar um ou outra fofoca aqui e ali que ao menos deixava ele entretido com algo. As punições eram as mesmas: um número quase apocalíptico de orações, apenas para aliviar a falsa sensação de redenção daquelas senhorinhas que, no final de cada sessão, deixava para ele seus cestos recheados com comportas e quitandas. Ele estava praticamente mal acostumado com essa rotina.
Porém aquela quinta estava diferente – o ar estava mais quente que o normal, o sol lá fora estava brilhante de forma que os raios que penetravam a igreja através dos vitrais coloridos tinham cores vibrantes de verde, azul e vermelho. A igreja em si parecia maior, aberta à sua alma, abraçando-o num regozijo de paz e serenidade. Sentando esperando a Senhora Dolores se acomodar no outro lado da cabine, pois era sempre ela que vinha após a Dona Martha sair, a movimentação que se fez vindo de um perfume doce familiar o fez notar que aquela não era Dolores.
A voz que balbuciou por trás da treliça definitivamente não era a voz rasgada e rouca da senhora. Mas sim um doce sibilo de palavras:
— Perdoe-me Padre, pois eu pequei.
— Maria… — Dessa vez ao olhar para o lado, enxergando o contorno da mulher entre o quadriculado da malha de madeira, ele a viu. Seu coração palpitou de forma errônea entre seus ossos, sua carne, sangrando em alegria por escutar sua voz, vê-la por trás daquela parede. Maria ergueu seus belos olhos para encará-lo, estava completamente virada para ele, as mãos unidas em um gesto de prece com um rosário azul-escuro enrolado em suas mãos. Os cabelos estavam presos em um rabo de cavalo que expunha mais ainda seu rosto, iluminado pela fraca luz que vinha de fora pelas pequenas janelas do confessionário de madeira.
Um anjo nas sombras.
Sentindo o coração subir pela garganta, os olhos pesarem diante aquela visão divina, a respiração fechar diante o peso que ele carregava no ombros, Charlie fechou os olhos, tentando manter a razão alinhada à fé. Molhou os lábios secos com a ponta da língua, antes de pronunciar a frase de praxe após seu momento de fraqueza:
— Diga-me então filha, quais são teus pec-pecados? — A voz falhou, a palavra saiu arranhada, picotada na garganta, tinha sabor de incenso e sangue agridoce, algo zunindo em sua cabeça com força, enquanto abria os olhos, encarando a cortina de veludo vermelho à sua frente. Seus ouvidos atentos captaram o farfalhar dos movimentos da mulher do outro lado, a forma como ela respirou fundo, antes de começar sua confissão, a voz um tom leve:
— Charlie — seu nome naqueles lábios eram sua penitência: — eu sei que eu não deveria vir aqui para ocupar seu tempo de trabalho para conversar… Desabafar no caso, porém desde aquele dia que você foi me visitar, eu não consigo parar de pensar…
— O que você não consegue parar de pensar, Maria? Diga-me — sua voz também era um sussurro, ele tinha medo que Deus ouvisse seus pensamentos naquele momento, seus olhos escuros deslizaram do seu colo coberto pela batina preta até a janela de treliça, finalmente encarando os olhos perdidos de Maria por trás daquele véu: — por favor.
Maria assentiu com a cabeça, as mãos unidas como uma prece à ele. E então com a voz carregada de arrependimento e esperança, ela iniciou a sua prece. Seus lábios se abriram para vocalizar toda uma enxurrada de palavras que escapuliram para fora:
— Eu me odeio por isso, porém é maior que eu… Esse sentimento me consome todos os dias, desde o momento que eu acordo até o momento que eu vou me deitar, me espreitando como um demônio — se segurou, respirando fundo: — na realidade me espreitando como a culpa que ele é…
— Que sentimento culposo é esse que você sente, meu am-Maria? — Se mexeu, fechando a cara, sério e concentrado para ouvir cada palavra da mulher. Ela limpou os lábios secos para que as palavras fluíssem melhor da sua boca:
— Ah Charlie… Você sabe… Esse sentimento em te amar sabendo que não posso. Que é algo impossível. Um amor que por mais que seja verdadeiro, nunca poderá ser inteiramente vivido por que você é o que é e agora sou casada. Quando você foi até a minha casa, naquele dia, e me pediu por favor para ficar, ver o Miguel, eu simplesmente passei a noite acordada por que não parei de pensar em tantas coisas — calou-se de repente. Charlie olhou para seu rosto, onde a luz que penetrava jogava sombra e luz no seu rosto, notando que seus olhos estavam marejados. Sua vontade era de sair da sua cabine, tirar a mulher dali, levá-la para longe, para um lugar seguro, abraçá-la com força, fundir-se a ela para que ela jamais fosse embora.
Mas seu corpo estava tão inerte, tão distante dos seus pensamentos, eram braços e pernas de chumbo. Sua respiração também era pesada. Maria respirou fungando, passou os dedos nos olhos para enxugá-los, se aproximando da treliça para murmurar:
— Você se lembra? — Charlie encostou a cabeça contra a parede de madeira mais uma vez, não precisava ouvir mais nada para saber exatamente sobre o que ela estava falando: — Se lembra quando tudo começou?
— Ah, como eu me lembro! — Murmurou, o olhar vago e distante enquanto a mente como um rolo de filme antigo era rebobinada, passando no véu de seus pensamentos os primeiros olhares, os toques sutis, as mensagens subliminares e os momentos graciosos onde apenas estar na presença um do outro já lhe bastava. Maria do outro lago riu timidamente:
— Você poderia me contar… Contar a nossa história, Charlie? — Aquilo parecia um pedido estranho, porém Charlie compreendia que era necessário, que Maria amava ouví-lo contar histórias – era um de seus dons mais especiais, ele ousava dizer em seus sermões. Pigarreou para que sua voz soasse suave:
— A primeira vez que eu te vi, e eu me lembro como se fosse ontem, você havia chegado ao lado de seus pais, um tanto séria e mal-humorada, sentando-se na ponta do banco, ali na penúltima fileira. Eu na minha cadeira a vi com esplendor, era como se aquela luz quente de final de dia pousasse toda em você lhe cobrindo com seu véu dourado. Não consegui desviar meus olhos de você e tu também não ignorava os meus — sorriu com aquele momento com doçura: — e aquilo, aquele sentimento fez moradia no meu coração. A partir dali eu te esperava em todos os domingos, e cada vez mais você convencia seus pais a sentarem em bancos cada vez mais próximos do altar. Até quando inevitavelmente trocamos nossas primeiras palavras que eram justamente nos momentos de comunhão. O toque da ponta dos meus dedos em sua língua enquanto eu oferecia-lhe o Corpo e Sangue de Cristo — gesticulou as mãos, os dedos se mexiam como se no tato do presente pudesse sentir os resquícios do passado, sorrindo mais ainda: — e esses pequenos momentos me eram tão importantes! Tão preciosos! Eu rezava todos os dias não para que Deus afastasse de mim esses sentimentos impuros… Muito pelo contrário! Eu estava tão faminto por você que eu rezava para cada vez mais eu me aproximar de você e parece que de alguma forma eu fui ouvido, minhas preces atendidas, pois certa manhã eis que tu me surge na Sé, numa tarde tranquila, atravessando o corredor, com uma pequena bíblia nas mãos, o terço entre os dedos, um olhar temeroso e ao mesmo tempo cheio de intenções para se confessar comigo — sua cabeça tombou para o lado onde viu a mulher colada a treliça, completamente silenciosa sorvendo cada palavra do homem: — e mesmo não sendo o dia de confissões, eu aceitei. Te acolhi, te ouvir confessar seus pecados. Você sabe que o que fica aqui, morre entre nós e Deus, certo?
— Sim — sua voz era um sussurro fraco. Charlie acenou com a cabeça:
— Eu não me esquecerei jamais o que você me disse antes de sair daqui, naquela nossa primeira confissão… “Eu estou apaixonada por um homem que jamais será meu, pois ele já pertence a Deus!” Talvez você não faça ideia, porém essas palavras me açoitaram feito um chicote, penetraram na minha carne, fez meu sangue ferver. Fiquei com essa confissão profana por dias, você sumiu por dias, domingos, até o momento que simplesmente retornou, se sentou diante mim no confessionário, derramou lágrimas e me pediu perdão. Mas pedir perdão por simplesmente amar!? Me amar!? Então eu pedi que você tomasse sua decisão, ou que nunca mais viesse me procurar ou aceitar seus sentimentos de peito e alma iluminadas, porque o sentimento era recíproco… — Seu corpo voltou-se para frente, onde espalmou sua mão na treliça, encostando-se contra ela. Maria o imitou, sentindo suas respirações quentes se misturam após tantos tempos, as mãos uma contra a outra através da treliça: — Que nosso amor é puro e divino, e que se Deus o pôs entre nós, por nós, é porque ele tem seus desígnios…
— Charlie…
— E que naquela noite que te beijei pela primeira vez, após te dar uma carona porque era tarde demais para você ir embora para sua casa sozinha, eu senti o paraíso em seus lábios. E depois a cada olhar trocado nas missas, a cada mínimo tocar de mão, a cada abraço no final da missa, as tardes que você cruzava o corredor com sua cestinha cheia de quitandas e sentasse para conversar comigo nesses bancos que testemunharam essa paixão crescer, esse amor divino perpetuar… Eu sou eternamente grato. Trocamos farpas antes de você sumir e levar minha alma consigo, mas sinceramente? Eu não ligo! Não ligo pois eu —
— Te amo.
Maria completou, fechando os olhos, beijando a treliça com paixão. Charlie fechou seus olhos também, sentindo o toque leve dos lábios dela contra a ponta de seus dedos. Não sabia o por que mais queria debulhar-se em lágrimas de dor e amor naquele momento, porém se conteve. Deveria permanecer sério pois se ele demonstrasse qualquer tipo de fragilidade naquele momento nem ele mesmo saberia o que ele seria capaz de fazer.
Antigamente, quando ele cedeu às tentações da carne e deixou-se levar pelas paixões ardentes, seu único refúgio era sentar-se com os joelhos no chão, pegar seu chicote com arames enroscados nos nós e se açoitar sete a doze vezes nas costas, tirando lascas de carne e sangue, tentando se alguma forma expurgar aquele mau de si da forma mais física possível. Maria odiava vê-lo com as costas costuradas quando ele tinha seus acessos de loucura para infligir-se tal punição. A dor física era real e cruel, porém passageira. O que ele sentia por Maria era irreal e leve, eternamente perpétuo entre sua carne e sua alma.
Naquele momento sublime no confessionário, entre respirações cruzadas e olhares sob as sombras, eles reafirmaram aquela aliança que os unia. Charlie sorriu, sussurrando:
— Eu também te amo. Te amo mais do que a mim mesmo.
— Por favor — Maria suplicou: — repita.
— Eu te amo Maria. E eu jamais irei te largar… Não agora que você voltou para mim, para meus braços… De alguma forma. — Afirmou com a voz séria, fechando os olhos, sentindo a presença da mulher lhe preencher. Sua alma estava queimando. Maria sorriu por trás da treliça, seu coração palpitava, agora as duas mãos estavam espalmadas na tela tateando-a como se tateasse a pele imaculada do homem. Mesmo com o anel dourado reluzindo em sua fragilidade simbólica no seu dedo anelar, ela só tinha olhos para seu único e verdadeiro esposo:
— Charlie — sussurrou, um lamento, uma súplica em forma de oração: — prometa-me que dessa vez iremos dar nosso jeito e seremos felizes de alguma forma — sua prece era a súplica que o pároco necessitava de ouvir: — e que seremos nós três, eu, você e Miguel. Pai, Filho e Espírito Santo —
— Uma só unidade. Um só corpo, um só espírito. — Completou ele, colando-se contra a treliça, fraco demais para rebater a mulher.
— E por favor, vá na minha casa quantas vezes queira ir! Estarei sempre te aguardando de portas e coração abertos — seus olhos atravessaram a alma do homem. Charlie apenas confirmou, engolindo todo o medo e relutância para dentro de si.
— Agora vá minha amada, vá em paz e que Deus lhe proteja! — Murmurou, inquieto, o coração em chamas dentro do peito, contendo o sorrisinho que teimava em abrir em seu rosto, iluminando-o imerso naquela escuridão que lhe envolvia. Maria fez o sinal da cruz, deu um último beijo contra a tela, olhou-o com amor, sussurrou um “te amo, meu Padre!”, saíndo do confessionário a passos apressados. Novamente, o corpo do homem estava inerte – se não o fosse, ele com certeza iria sair dali e ir atrás dela, como nos velhos tempos, para sabe-se-lá o que seus anseios guardados por um ano desejavam.
Sozinho novamente naquele confessionário, o homem Charlie sentiu o peso do mundo descarregar de seus ombros. As lágrimas que escorriam livres de seus olhos escuros acabavam penetrando os cantos dos lábios abertos no seu sorriso mais sincero.
Seu choro era de alívio.
Ele chorava de amor, em completa paz consigo mesmo.
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“Pues bien, aquí estoy ..esperándote”
(Basado en el primer encuentro de Armand y Lestat, del libro Lestat el Vampiro –Crónicas Vampíricas de Anne Rice. Pagina 242)
Lo estuve observando por alrededor de dos horas. Bailaba como un idiota experto , encerrando con su mano la cintura de las damas casadas de aquel Paris aristócrata que develaba unos escotes y unos aromas que jamás el mundo podría volver a recordar.
11: 00 pm.
Mis ojos pardos entrecerrados eran lo único que de mi cuerpo se movía. No estaba acostumbrado a estas ropas, pero no era algo que me perturbe, no tanto como la mano del blasfemo que recorría a lenta letanía la espalda desnuda de la doncella hija del banquero principal de Paris. Desvié la mirada de todo el universo mismo solo para enfocarme sin expresión en su sonrisa torcida y en los ojos altaneros con los que atraía al resto que lo juzgaban y se enamoraban de sus gallardos pasos. Era un corcel dorado envuelto en chaqueta azul y zapatos de cuero relucientes. La melena dorada sostenida en una coleta varonil y las cejas que odiaba cuando formaban un acto despectivo o la mentira de prestarte atención cuando solo se burla de lo que le venera.
Suficiente.
Asfixiado por su contacto hacia otras hembras y su seductora palabra hacia los varones hermosos de Paris de madrugada, mi inexpresivo rostro buscó refugio en las sombras del pasadizo lejano al salón mientras paseaba por los jardines sin dejar de invocarlo con fuerza, repitiendo su nombre a propósito voraz, llamándolo sin palabras y sin que me haya notado. Al llegar al pasadizo ancho del vestíbulo que conecta con el salón de baile, el piano cambió de sonido y se volvió eufórico. Pero sentí su presencia detrás de mi espalda, al otro lado del umbral: de su mano una preciosa mujer de 17 años , de cabellos oscuros y ojos cafés, en un vestido demasiado provocador para la sociedad puritana pero adecuado para la hipocrecia de las noches. Una mujer tan bella que hubiera sido una delicia destrozarla a bebida lenta, y sin importancia me giré quedando de espaldas a ambos, cubierto por la penumbra cerca a ellos. Un maldito espejo delante mío me develaba todo lo que estaba sucediendo, aunque hubiera podido oir y ver incluso desde el otro lado del globo si asi lo quisiera: el la seducía con voracidad, y aquello me excitó. Pero sentí de pronto una incomodidad , un aguijón debajo del tórax inerte, un ácido que ascendía por mi garganta y que hacía que mi rostro se tense y el rubor incendie mi rostro, gracias a la sangre reciente que había bebido.
Imposible.
En 200 años no había sentido algo igual y menos por aquella situación.
Imposible. Reprimí una carcajada por mi propio error y por la ingenuidad que aun quedaba en mi mismo por mi mismo. De pronto mis ojos ascendieron y la estúpida sonrisa se me borró del rostro.
La estaba besando.
Sentí el impulso de apartarla con furia de él y busqué razones para no hacerlo y encontré una que me apaciguó rápidamente : “Armand, no seas ridículo”
Concentré mi fuerza en desviar la atención de ella hacia otra cosa y lo logré con fuerza de hechizo sórdido: La voz de la madre buscándola entre los pasadizos y el espejismo del padre que la amenazaba si no aparecía. Mi sonrisa curva se acentuó triunfal mientras me daba vuelta justo cuando él se detenía antes de cruzar el pasadizo.
“Aquí estoy, pues bien.. llevo esperándote toda la noche”
Exageré. Llevaba apenas 2 horas, y no me imagino ofrecerle mas horas de seguimiento a nadie. Idiota y pobre neófito que se acercaba a mí con su altanería que disfraz era de su desconcierto. Le hice una seña para que me siguiera y caminamos juntos hacia el salón solitario de la biblioteca de aquella mansión. Recorrí con la mirada su atuendo y me quedé prendido de su mentón perfectamente esculpido, de su tórax cuadrado… sonreí apenas con el desprecio mutuo de ambos. Nos odiábamos, pero había un fuego tierno en mi rostro que disimulaba aquella superioridad propia de mi.
Si , soy mayor y superior a ti , lo sabes.
Se acercó sin mejor culpa ni conciencia de mi llamado, mi cuerpo se volvió un imán sin que yo mismo lo supiera y mis brazos lo rodearon mientras mis labios entreabiertos ya estaban siendo traicionados por el aroma de ese idiota al que despreciaba y debía disciplinar.
“No, querido , solo paz en tus brazos”
Oyó mi susurro y el rayo de mi poderosa voluntad le atravesó la columna, cediendo a nuestro abrazo lleno de aferro y del grito de ALEJATE que era mutuo. ¿Alejarme? Estaba perfectamente encajado en su cuerpo , en aquella necesidad de hundir mi rostro en su cuello. ¿Qué haces Armand? Apenas soportaba la lentitud de víbora que tenía su lentitud devota, la manera en que se hundía mi boca en la espesa rivera de su melena dorada, en la curva abismal de su cuello, y maldita sea cerré los ojos para esnifarlo.. por ultima vez. Claro, ultima vez… ultima vez… una ultima vez… una vez más… y más….. quiero más… y más del aliento fresco del recién nacido, y más de mi boca rodando con necesidad contra la suya, entreabriéndose con voluntad propia y desatada de mis cadenas y el ardor que iba creciendo y la posesividad que era enredadera contra mi cuello. Nos besamos por 17 minutos largos y certeros, y perdí la noción de lo que estaba yo haciendo ahí, de la misión del objetivo, y mi voluntad se volvió una ramera enredada a su lengua, sucumbiendo YO un poderoso Lider a su caricia en la espalda , que buscaba no se que debajo de mi chaqueta.
Basta…..bueno, una ultima vez. Diez minutos mas y mi abrazo se aferró con la lujuria de una necesidad desmedida, de una monstruosa manera de besar que nos estaba haciendo jadear. Espera.. ¿Qué hacía yo aquí?
Ah,si , asesinarte.
Y a la muerte la busqué desesperado entre besos hacia su cuello, sometiendo aquel abismo y despejándolo con destreza de su selva dorada. A ojos cerrados ambos temblábamos mientras mi lengua preparaba el terreno de la conquista. : ¿aquí te ha besado Magnus? ¿Aquí te ha tomado la vida? Pobre neófito estúpido que vibra en los brazos del monstruo que …que…. Que de celos herido…….espera, deja que termine lo que debo.
Nunca nadie más lo habría mordido como yo. Y nunca mas nadie se dejó morder así , con esa resistencia indomable, y nadie mas que YO habría vibrado tanto mientras le succionaba la sangre hundiéndome entre el vaivén de nuestros cuerpos, deformando un asesinato y volviéndolo una sesión tan perturbadora que creí ser yo el que desfallecía. Caímos de rodillas sobre el suelo de roble, rendidos a nuestra inútil batalla, observados por las miradas de los libros de los autores clásicos alrededor, del rayo de luna que nos señalaba con el dedo, y mi maldito abrazo se volvió caricia y no cárcel. Y mi succión que le quebraría el cuello me quebró a mi en dos el alma, y mi diestra manera de beber antes de detener el corazón se volvió un reclamo posesivo, una súplica.. “ no te separes de mi boca…”. Él era la crueldad hecha de vidrio, el reflejo hecho espectro luminoso, estaba siendo herido por la misma herida con la que nos apuñalábamos y nadie jamás supo que mi propósito de destruirlo se volvió obsesión y la obsesión amor. Y que al empujarme por miedo a que lo asesine, él desbarató toda idea de arrojar su cuerpo a la hoguera después de muerto. E incluso luego de la golpiza que me dio en el jardín, la que permití con gusto con tal de sentir su piel y el delicioso dolor sangriento de su aliento sobre el mio, nunca hubo hoguera mas feroz en mi cuerpo que el suyo.
Dolor.
Mi cuerpo molido antes de abrir los ojos en aquella torre a donde él me había llevado. La mirada de Gabrielle a lo lejos y los ojos preocupados del neófito, atentos, siempre fijos.
Y yo, odiándole totalmente excitado
Durante 3 malditos siglos.
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Il mio è un segno molto bello! (:
Devo ammettere che i draghi che hai citato e anche i piccioni, non sono la miglior rappresentazione della categoria, dire che ti entrano in casa a me sembra esagerato.
Considera che la natura è casa loro, sicuro che non sia tu in casa loro?
Come si vede che non hai mai subito soprusi, due ask paragonati a stalking, ma rifletti prima di scrivere fesserie? Mi sa di no.
Non è la prima volta che esprimi odio nei loro confronti, neanche t'avessero ucciso i parenti, ma che è.
Spero che non mesenculi nessuno, ho altri obiettivi nella vita, dalle tue risposte si vede che la vita ti ha inculato abbastanza.
“Il mio è un segno molto bello” però ti guardi bene dal dire qual è. Come a dire “Oste, com’è il vino?”
Il fatto che ti sembri esagerato non mi tange. Ti confermo che i piccioni mi sono entrati in casa tre volte. E sì: erano loro a casa mia e non viceversa.
Che ne sai di cosa ho subito? Vuoi fare a gara? Non mi conosci, non sai nulla di me vieni qui a sparare i tuoi giudizi in anonimo. Dimmi, che rispetto pensi di avere da parte mia?
Se sai che non è la prima volta che esprimo giudizi pesanti su gabbiani e piccioni mi segui da un po’, se ti dà così fastidio in alto a destra c’è il tasto “Smetti di seguire” e via per la tua strada, ma se non lo fai hai una qualche ossessione per me. Continua pure a leggere il Gabbiano Jonathan Livingstone e Il Piccolo Principe, da parte mia spero di avere ancora il diritto di esprimere il mio parere sulla mia pagina Tumblr, specie se le motivo oltre la mia mera opinione personale.
A me può darsi che la vita m’abbia inculato, a te invece le inculature si vede che devono arrivare e te ne accorgerai, oh se te ne accorgerai.
Di sicuro non mi vedrai piangermi addosso e di sicuro non vado in giro a mandare ask anonimi a gente che ha un’opinione e un vissuto diversi dal mio.
Ci metto la faccia, piuttosto. Si chiama confrontarsi, ma non mi aspetto tu capisca.
Tanti saluti, capitan coraggio.
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scusate ma io non ho nessuna empatia e non riesco a provare ammirazione e/o simpatia per l'eroina di un libro che è una vittima poverina rinchiusa a cui mentono per tutta la vita fino a quando Il Cattivo non viene a rapirla e la prende in giro per suo tornaconto ma nel frattempo inequivocabilmente e profondamente e irrimediabilmente si innamora di lei e la trova straordinaria bellissima super eccitante soprattutto perché lei continua a pugnalarlo perché lO oDia per quello che le ha fatto ma comunque lei vittima non ci vuole credere ai suoi sentimenti e anche lei ovviamente lo ama ma non lo vuole dire a nessuno né tantomeno ammettere a se stessa perché non si può assolutamente innamorare dell'uomo BELLISSIMO muscoloso forte cattivo ma in realtà buono con degli scopi discutibii e nobili allo stesso tempo che profuma di spezie e ha gli occhi color ambra e delle fOsSette che la fanno impazzire perché comunque l'ha rapita e le ha mentito e l'ha presa in giro ma lei niente lo ama non ci può fare niente e alla fine dopo 800 pagine finalmente si confessano il loro amore indistruttibile e scontatissimo dalla prima pagina e si sposano e ora tutto il regno di lui e il suo popolo è sacrificato per lei perché quelli che la tenevano prigioniera sono tornati a prenderla ma al signore oscuro principe di quel mondo oscuro di uomini coraggiosi che combattono contro i cattivi non gliene potrebbe fregare di meno dei lupi fedeli e della sua gente visto che ora deve salvare e proteggere a costo non solo della sua vita ma anche di quella degli altri la sua regina 🤢
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Rosso, Bianco e Sangue Blu: la rom-com LGBTQ+ bestseller del NY Times disponibile su Prime Video
La Storia, eh? Scommetto che potremmo scriverne un po', noi due È una delle citazioni più amate dai fan di Red, White & Royal Blue (Rosso, bianco e sangue blu in italiano), il libro di Casey McQuiston che tanto successo ha riscosso fin dalla sua pubblicazione nel 2019, scalando anche le classifiche dei bestseller del NY Times. E dopo aver conquistato i lettori in forma cartacea, è proprio la storia d'amore di Alex e Henry che è possibile vedere anche in versione cinematografica grazie a Prime Video.
Il vero amore non è sempre diplomatico
Rosso, Bianco e Sangue Blu: un frame del film
Impossibile non iniziare con la tagline del libro, specialmente considerato il fatto che Rosso, Bianco e Sangue Blu è è un'opera che fa delle battute memorabili, dei giochi di parole e dell'ironia uno dei suoi più grandi punti di forza. È infatti una storia carica (a volte, forse, anche troppo) di humor e citazioni di ogni tipo quella di Alex Claremont Diaz (Taylor Zakhar Perez), il figlio della Presidente degli Stati Uniti, e Henry George Edward James Hanover Stuart Fox (Nicholas Galitzine) - era giusto precisare - il Principe d'Inghilterra. Due figure politiche di spicco, ma soprattutto due giovani uomini che si ritrovano a dover soppesare i propri sentimenti assieme ai loro doveri, e che tra un incontro di Stato e l'altro, tra un messaggio e un'email, una catastrofe dolciaria e uno scandalo mediatico, costruiranno uno dei rapporti più idealizzati dai lettori odierni.
Rosso, Bianco e Sangue Blu: una scena del film
Perché anche se abbiamo ormai superato la soglia del ventennio degli anni 2000, quella in cui viviamo resta una società dalle mille contraddizioni, e per quanto si possa andare avanti, ci sarà sempre qualcosa in cui non saremo mai davvero tutti al passo. Il discorso LGBTQ+ in Rosso, Bianco e Sangue Blu ha ovviamente la sua rilevanza, e viene contrapposto alla tradizione più nel caso di Henry e della monarchia che in quello di Alex (figlio di un Presidente donna e di un Senatore di origini latinoamericane), ma è la ricerca di sé stessi e della propria identità, la volontà di ascoltare e comprendere il proprio cuore, a rappresentare l'elemento centrale del racconto.
Spazio, dunque, alle domande sulla propria sessualità, anche se i protagonisti sembrano avere già un'idea abbastanza chiara. Spazio anche alla conversazione generata da tali "rivelazioni" che, fedele all'opera originale, non occupano in verità più di qualche pagina, come nel caso del coming out di Alex con sua madre, ma soprattutto ci si concentra sullo sviluppo del rapporto tra i due e sulle possibili implicazioni, in ambito politico e quotidiano, di una relazione tra figure di rilievo quali sono.
Certo, il rischio di risultare eccessivamente didascalici è in agguato, e non sempre si riesce ad evitarlo, ma nel grande schema delle cose, sta a voi decidere quanto andrà ad influire sul vostro godimento dell'opera.
Dalla pagina allo schermo
Rosso, Bianco e Sangue Blu: un'immagine del film
Uno degli aspetti su cui la trasposizione di Rosso, Bianco e Sangue Blu diretta da Matthew López sembra aver riversato maggior impegno è stato rendere il più tangibile possibile il legame che man mano si viene a creare tra Alex e Henry, trovando anche interessanti soluzioni registiche nella realizzazione degli scambi di battute tra i due durante la corrispondenza virtuale che solidifica la loro semplice attrazione prima, vera e propria relazione poi. Funzionano le personificazioni dei messaggi, e in generale gli espedienti grafici adottati, che poggiano molto sul lavoro dei due interpreti, la cui chimica è abbastanza evidente; tuttavia a volte sono presenti momenti un tantino troppo melensi. Sebbene il regista abbia indicato Zakhar Perez come l'attore in partenza più simile al suo personaggio, è Galitzine quello che sembra essersi calato davvero alla perfezione nel ruolo, aiutato forse anche dal fatto che di principi, ormai, sta diventando abbastanza esperto (l'ultimo adattamento di Cenerentola vi ricorda nulla?).
Rosso, Bianco e Sangue Blu: un momento del film
Può lasciare, invece, perplessi la gestione dei tempi, con i primi 40 minuti del film occupati da un susseguirsi di eventi presentati in maniera alquanto sbrigativa, come se non si vedesse l'ora di lasciarsi alle spalle i "convenevoli" e dedicarsi al resto della narrazione (anche in questo caso l'adattamento è fedele al romanzo d'origine). A risentirne è però il pacing della pellicola che, a causa di tale sbilanciamento, può creare scompenso nella percezione dello spettatore. Saranno forse anche le scelte di montaggio che non contribuiscono a un risultato perfettamente omogeneo in alcuni casi, ma queste potrebbero magari rappresentare un plus per alcuni.
Rosso, Bianco e Sangue Blu: una foto del film
La maggior parte delle dinamiche e le interazioni tra i vari personaggi (almeno quelli che son stati mantenuti), a ogni modo, trovano con facilità la loro strada per il piccolo schermo, come ad esempio quella tra il braccio destro del Presidente Zahra (Sarah Shahi) e Alex, o quella tra quest'ultimo e l'agente della sicurezza Amy Gupta, sempre in grado di strappare un sorriso.
In conclusione Rosso, Bianco e Sangue Blu non innalzo a capolavoro né demonizzo la nuova produzione targata Prime Video, che fa il suo senza infamia e senza lode. Ma se, alla fine della visione, ciò che più vi sono rimasti sono l'umanità e il calore che il film si prefigge di trasmettere allo spettatore, allora la si può definire una rom-com piuttosto riuscita, al netto di tutti i difetti che può presentare.
Perché ci piace 👍🏻
La sensazione di tenerezza che è in grado di trasmettere.
Le trovate registiche utilizzate per rendere determinati passaggi della storia.
Buona chimica tra gli attori.
Cosa non va 👎🏻
Utilizzo dei tempi filmici e pacing del racconto.
Scelte di montaggio opinabili.
A volte eccessivamente didascalico, a volte un po' (troppo) melenso e artificioso.
#red white and royal blue#rosso bianco e sangue blu#recensione#review#prime video#alex and henry#taylor zakhar perez#nicholas galitzine#uma thurman
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PRACTICE MORE (animal head) Así que he terminado de practicar con las hienas y quería mostrar mas o menos mi proceso para crear personajes con referencias de por medio.
Como pueden ver lo primero que hago es agarrar un montón de imágenes de pinterest y dibujarlas, escojo de muchos ángulos e intento variar y si no me sale volver a repetir es como una lluvia de ideas
Después hago un boceto casi a limpio de las principales poses que quiero hacer dando énfasis en sus personalidades
Por ultimo hago la practica de las formas, es algo que dicen mucho los diseñadores de personajes, tienes que ver que figura persiste como principal para darle personalidad, así puedo encontrar una forma menos realista y puedo saber q exagerar de los animales sin que pierdan esencia, es un buen ejercicio para encontrar que formas te gustan y cuales mezclar para obtener el resultado que buscas
Y ya por ultimo quiero agregar que la ultima imagen es sobre otro personaje, estoy trabajando en hacer su pagina de bocetos como hice con las hienas, así que pronto posteare mas cosas :D
So, I ended the practice with the hyenas and I wanted to show more or less my process to make my characters with references As you can see the first thing I do is grab lots of images of pinterest and draw them, I choose lots of angles and I try to have variety and repeat some of them if I need it, it's like a brainstorm After that I make a sketch almost clean of the main poses that I want to do making also an emphasis in their personalities Finally I make like a shape practice, is something I had seen the characters designers make, you have to see of what is the main shape to give it personality, in this way I can know how to play with the forms and shapes of the animal I try to draw and mix them to the way I want And the last image it's about another character that I'm working, this is the WIP of the first step like with the hyenas, that means that soon I'm going to post more things :D
See ya soon
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LOS BRUJOS - CAP 1 MARATÓN
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Pagina Principal READ IN ENGLISH
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Iconos del cast principal de Wysteria para la pagina de personajes.
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Smart Sim Randomizer por Andirz (Funcionando com a nova atualização) Tradução por Barbiekue (29/09/2023)
~ Descrição do mod ~ A principal característica deste mod é o preenchimento automático e inteligente das caracterizas dos sims vazias. O preenchimento automatizado afeta literalmente TODOS os Sims (ativos e NPCs) quando eles aparecem no jogo. Se os Sims afetados já tiverem alguns gostos e desgostos, eles também permanecerão. Por exemplo, se um Sim já tiver 2 curtidas e 1 não curtida em atividades, eles receberão apenas 2 novos gostos e 3 não gostos. Quaisquer propriedades já adquiridas não serão excluídas. ☛ Faça o download do pacote Smart Sim Randomizer. ☛ Mova o pacote Smart Sim Randomizer para a pasta mods. ☛ Certifique-se de ter para que o mod funcione: . XML Injector Script do Scumbumbo é necessário! . O Pack Test Utility da Andirz é necessário! . É necessário o pacote de scripts de teste da Frankk ou Core Library Script do lote51! . Você deve permitir os scripts nas configurações do jogo. (Tudo está na pagina do criador para baixar, caso vc não tenha) Aproveitemm!!! 🌸 Baixe o mod aqui ~ TRADUÇÃO >>> DOWNLOAD <<<
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