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⚽ DEPORTES | Club Puebla refuerza su plantilla con Organista y Monárrez http://dlvr.it/TLmMDV 🔗
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"La Organista: Melodia Ineffabile" di Andrea Perin: un thriller originale tra le meraviglie di Venezia
Una storia avvolta nel mistero, tra melodie indecifrabili e segreti nascosti nella città lagunare.
Una storia avvolta nel mistero, tra melodie indecifrabili e segreti nascosti nella città lagunare. Trama: musica, misteri e Venezia Nel cuore della magica Venezia, Anna, una talentuosa organista ormai non più giovane, vive una vita dedicata interamente alla musica. Forte e imponente quando suona, fragile nella quotidianità, la sua esistenza viene sconvolta durante il funerale del signor Barone,…
#Alessandria today#amore per Venezia#Andrea Perin#Anna organista#Canal Grande#enigmi veneziani#funerale misterioso#Google News#italianewsmedia.com#La Organista#letteratura italiana#libri ambientati a Venezia#Libri Consigliati.#libri indipendenti#melodie ineffabili#mistero e musica#musica barocca#narrativa barocca#narrativa contemporanea#narrativa sperimentale#organista#Pier Carlo Lava#racconti di Venezia#romanzi di Andrea Perin#Romanzi italiani#romanzi Kindle#romanzi misteriosi#romanzi senza editing#Segreti#storie di musica
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ORGUE-ORGANISTA-LA SEU-ART-PINTURA-MANRESA-PERSONATGE-MUSICA-BASILICA-PINTOR-ERNEST DESCALS por Ernest Descals Por Flickr: ORGUE-ORGANISTA-LA SEU-ART-PINTURA-MANRESA-PERSONATGE-MUSICA-BASILICA-PINTOR-ERNEST DESCALS- El personaje del ORGANISTA en la Basílica de LA SEU de MANRESA, un hombre que domina al Organo para crear música extraordinaria con sus magistrales conocimientos, escenas en el interior del templo, un lugar donde encuentro multitud de inspiraciones pra Pintar, un mundo especial con sensaciones espirituales y místicas, nunca me canso de pintar la energía que se desprende de su amósfera. Pintura del artista pintor Ernest Descals sobre papel de 50 x 70 centímetros.
#ORGUE#ORGANISTA#LA SEU DE MANRESA#LA SEU#MANRESA#ORGANO#ORGANIST#PERSONATGE#MUSICA#TOCAR#TOUCH#PLAYING#INTERIOR#BASILICA#INSPIRACIONES#PEOPLE#HOMBRE#MAN#GENTE#INTERIORS#INTEIORES#MOVEMEN#MOVIMIENTO#CHARACTER#MUSIC#PLASTICA#PINTAR#PINTANT#PINTANDO#PINTURES
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PRIMA PAGINA Nuova Ferrara di Oggi lunedì, 23 settembre 2024
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"Simon Sechter: El Maestro de las Fugas Musicales"
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#Ópera#Compositor austriaco#cuartetos de cuerda#director de orquesta#fugas musicales#legado musical#Música Clásica#música sacra#oratorios#organista#prolificidad compositiva#Simon Sechter
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Pierwszy dzień Jaza
Żeby Was... Dziś jest pierwszy mój dzień w roku. Posłuchajcie:
Czas szybko leci. Jakby w żyłach miał Redbulla. Niemal ćwierć roku za nami. Według Jazowego Kalendarza, za miesiąc rok chyli się ku końcowi.
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Pierwszy przywitał mnie dziś Pan Bóg. Myślcie co chcecie. Nawet dla takiego grzesznika i degenerata jak ja, wiadome jest, że przychodzi. Z resztą taki mamy układ. - Chociaż myślałem o franciszkanach, poszedłem do Jacego. Obudzony mnie wcześniej bym się wyrobił i miał ten komfort wyrobienia się właśnie. - Był organista XD Jak nie wierzyć w Bożą ingerencję? Te znaki, że trzyma moją dłoń, są ważne.
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Życie memem pisane :P "Synek, ale pamiętaj, że to już prezent na urodziny." - Kopertka ostatnio uszczuplała, co wywołało u mnie dyskomfort. To nie chodzi, że nie mam. Chodzi o to, że ona jest jakby moim gwarantem "poczucia bezpieczeństwa". Że jakby co, zawsze tam jest. No ale na USG wziąłem z niej, na Paska wziąłem z niej. Teraz przyjemnie utyła ^^ Aż o 1/4. To jest właśnie to poczucie bezpieczeństwa które lubię.
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10:16. Wyruszam dalej korzystać z błogosławieństwa. Znaczy idę na spacer. Jest zimno, ale jasno. Tak jak uwielbiam. Skoro i tak się dzisiaj z nikim nie spotkam i nie napiję, chociaż się przejdę ze swoimi myślami. Odpłynę gdzieś i zniknę.
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Dobry wieczór ;]
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Storia Di Musica #375 - Kula Shaker, K, 1996
La storia del disco di oggi, che ha titolo con una sola lettera, racchiude anche degli archetipi della musica rock: un successo travolgente all'esordio, un momento di crisi dovuto a delle dichiarazioni e il relativo oblio. La storia di oggi inizia negli anni '90 in Gran Bretagna, quando sta per arrivare la grande onda del brit pop. Cripian Mills è un giovane musicista proveniente da una famiglia di artisti molto famosi in patria: suo nonno John e sua madre Hayley sono stati infatti attori di grande successo negli anni '50 e '60. Suona la chitarra in un piccolo gruppo, gli Objects Of Desire, che suonavano per lo più agli spettacolo della pista di ghiaccio di Richmond. Mills parte per un viaggio in India, che sarà decisivo per gli sviluppi futuri, e quando torna, nel 1993 scoglie gli Objects Of Desire e fonda i The Kays insieme a Alonza Bevan al basso e Paul Winterhart alla batteria (che erano con lui anche nel gruppo precedente) e al cugino Saul Dismont, che canta. L'inizio è di quelli da sogno: sono una delle band emergenti che aprono i concerti delle grandi star al mitico Festival Rock di Glastonbury del 1993. Eppure Dismont abbandona, dedicandosi totalmente al club londinese che ha aperto, The Blow Up, e viene sostituito da Jay Darlington, tastierista e organista, con MIlls che decide di diventare anche cantante, non prima di dare la svolta alla band: cambia il nome infatti, memore delle sua avventura indiane, in Kula Shaker, per assonanza con il nome del principe del 9° secolo Kulaśekhara, uno dei dodici āḻvār, quei poeti e mistici hindū, di etnia tamiḻ, itineranti di tempio in tempio nell'India meridionale. Scoperto che il nome è anche un porta fortuna, imprime anche una svolta musicale: un power pop che si rifà alla psichedelia degli anni '60 (che già allora in Europa introdusse speziati suoni indiani) e l'utilizzo di alcuni strumenti tradizionali, come il sitar, la tambora, la tabla.
La loro musica in quei periodi era molto frizzante e decisamente differente dalle band del momento, cosa che all'inizio non fu del tutto apprezzata: messi sotto contratto con la Columbia, insieme ad un'altra band che avrà grande successo di lì a poco, i Placebo di Brian Molko, esordiscono con il singolo Tattva, nel gennaio del 1996. Ispirata alla filosofia del Viṣṇuismo gauḍīya nel ritornello ha un verso in sanscrito, Tattva, acintya bheda abheda Tattva, che racchiude in modo particolare alcune teoria della dottrina, tanto che mi colpisce che uno dei possibili significati potrebbe essere "Verità, Mistero, differenza non-differenza Verità". Il singolo passa quasi inosservato, ma ha più fortuna il secondo, Grateful When You're Dead, omaggio alla leggendaria band californiana dei Grateful Dead, che nel suo stile alla Jimi Hendrix e i suoni acidi e potenti ha molto successo, tanto che la Columbia ripropone Tattva, che stavolta sale addirittura al quarto posto in classifica. È tutto pronto per il disco di debutto.
K esce nei negozi nel Settembre del 1996. La copertina, bellissima, è opera del celebre disegnatore inglese Dave Gibbons e porta in copertina i volti di personaggi che hanno nel nome o nel cognome una K: si riconoscono tra gli Karl Marx, Martin Luther King, Kareem Abdul Jabbar, King Kong, John F. Kennedy, il Kaiser, Grace Kelly. Prodotto dal maestro John Leckie (già produttore dei The Stone Roses e dei Cast), K è un disco davvero bello e vibrante; genera potenti groove verticali di power-pop, come in Knight On The Town, e espande in maniera decisiva il concetto dell'influenza musicale e , direi, mistica, orientale. Non mancano esempi di pura psichedelia degli anni d'oro, come nella splendida Temple Of The Everlasting Light,un brano che ha un uso particolare dell'organo Hammond in stile orientale bruciante, sontuoso e traballante. Un mix irrestistibile è Govinda, dall'incedere in stile Zeppelin, ma che ha il testo in sanscrito, un mantra che dice "Govinda jaya jaya" (cioè Gloria Gloria a Khrishna il coronato) che fu usato, con lo stesso titolo ma con musica diversa, da George Harrison per una canzone nel 1970. Nel brano la band usa in maniera importante gli strumenti tradizionali indiani affiancati alla chitarra elettrica, al basso e alle tastiere. Hey Dude, che apre il disco, rassicura nel veloce e muscoloso hard rock, ma la band ha un mix di cose elaboratissimo: Start All Over e Hollow Man sono un mix incredibile tra Faces e Black Crowes, Grateful When You're Dead si allunga in un jam con Jerry Was There, elegia al grande Garcia leader dei Dead, Hollows Pt. 1 & 2 dura 19 minuti, ma in realtà dopo i 6:14 di canzone seguono 13 minuti di silenzio, dopo cui si può sentire una registrazione di Bhaktivedanta Swami Prabhupada, il fondatore della ISKCON, che parla del suo guru: cioè l'Associazione internazionale per la coscienza di Krishna e il guru sull'insegnamento del mistico bengalese Caitanya (1486 - 1533).
Il disco è un successo clamoroso: vende oltre centomila copie nella prima settimana. La band è lanciatissima e con la cover di Hush, già successo dei Deep Purple, arriva numero uno in classifica. Sembra tutto perfetto. Ma nel 1997 in una intervista al New Musical Express, Crispian Mills inciampa sulla svastica, cioè viene mal interpretato una sua dichiarazione sul significato mistico del simbolo orientale, poi diventato emblema nazista. Nascono dicerie sul fatto che i suoi parenti facciano parte di gruppi antisemiti inglesi. Per mitigare le critiche, vanno negli Stati Uniti, dove hanno un discreto successo. Nel 1999 ritornano con Peasant, Pigs & Astronauts, prodotto da Bob Ezrin, bello ma non frizzante e di successo come il primo. Dopo pochi mesi dall'uscita, MIlls dichiara disciolto il gruppo, per intraprendere una carriera solista che avrà poco successo con una band di support, The Jeevas. Si riformeranno nel 2004, e continuano ancora a suonare la loro musica speziata e interessante.
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Havent even recorded my own lines for Tale 1 and im alreasy planning and thinking and spinning in my head Tale 2
Like girlllll focusssss on what you needa dooooooo. But no. Brain yearns for Maese Pérez el Organista
#becquertalespod#becquer tales pod#audio drama#horror audio drama#indie audio drama#indie podcast#podcast
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Hank Mobley

(English / Español / Italiano)
Long underrated, American saxophonist Hank Mobley finally set the course for hard bop with his distinctive, casual and subtle sound. Born in Eastman, Georgia, in 1930, he grew up in Elizabeth, New Jersey, where, with several of his musical relatives (pianists and church organists), he first learned to play the piano and then the saxophone. At nineteen he joined Paul Gayten's rhythm & blues group and was taken by the hand of Max Roach, before accompanying Duke Ellington, Tadd Dameron and Dizzy Gillespie, and then Horace Silver and Art Blakey with the Jazz Messengers in late 1954. His first album, Hank Mobley Quartet (1955), launched his career as a leader with Blue Note, soon followed by The Jazz Message of Hank Mobley (1956), Mobley's Message and Mobley's 2nd Message (1957), with Donald Byrd and Jackie McLean. This was the tenor saxophonist's most prolific period, playing in a sextet with Lee Morgan or in a quintet with the Messengers and Milt Jackson, between two concerts with Thelonious Monk at Birdland in New York or sessions in Miles Davis' quintet. He recorded a series of landmark albums with different musicians, such as Soul Station (1960), Roll Call (1961), Workout (1962), No Room for Squares (1964), The Turnaround! (1965), Dippin' (1966) and A Caddy for Daddy (1967), often rediscovered decades later through samples or recommendations. However, legal problems related to his drug use and ill health damaged his career, leading to his retirement from the stage after a quintet session with Cedar Walton in 1972. The musician, who had moved briefly to Europe and collaborated with the AACM, returned to the United States, to Philadelphia, Pennsylvania, to undergo lung surgery. Virtually forgotten and destitute, he accompanied Duke Jordan and singer Lodi Carr before dying of pneumonia in 1986 at the age of 55. Since then, his legacy has been re-evaluated by critics and jazz fans alike, and has given rise to numerous compilations and archival publications.
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Infravalorado durante mucho tiempo, el saxofonista estadounidense Hank Mobley marcó por fin el rumbo del hard bop con su sonido característico, desenfadado y sutil. Nacido en Eastman, Georgia, en 1930, creció en Elizabeth, New Jersey, donde, con varios de sus familiares músicos (pianistas y organistas de iglesia), aprendió primero a tocar el piano y después el saxofón. A los diecinueve años se unió al grupo de rhythm & blues de Paul Gayten y fue tomado de la mano por Max Roach, antes de acompañar a Duke Ellington, Tadd Dameron y Dizzy Gillespie, y luego a Horace Silver y Art Blakey con los Jazz Messengers a finales de 1954. Su primer álbum, Hank Mobley Quartet (1955), lanzó su carrera como líder con Blue Note, al que pronto siguieron The Jazz Message of Hank Mobley (1956), Mobley's Message y Mobley's 2nd Message (1957), con Donald Byrd y Jackie McLean. Este fue el periodo más prolífico del saxofonista tenor, que tocó en un sexteto con Lee Morgan o en un quinteto con los Messengers y Milt Jackson, entre dos conciertos con Thelonious Monk en Birdland en New York o sesiones en el quinteto de Miles Davis. Grabó una serie de álbumes emblemáticos con diferentes músicos, como Soul Station (1960), Roll Call (1961), Workout (1962), No Room for Squares (1964), The Turnaround! (1965), Dippin' (1966) y A Caddy for Daddy (1967), a menudo redescubiertos décadas después a través de samples o recomendaciones. Sin embargo, los problemas legales relacionados con su consumo de drogas y su mala salud perjudicaron su carrera, lo que le llevó a retirarse de los escenarios tras una sesión de quinteto con Cedar Walton en 1972. El músico, que se había trasladado brevemente a Europa y colaborado con la AACM, regresó a Estados Unidos, a Philadelphia, Pennsylvania, para someterse a una operación de pulmón. Prácticamente olvidado e indigente, acompañó a Duke Jordan y a la cantante Lodi Carr, antes de morir de neumonía en 1986, a los 55 años. Desde entonces, su legado ha sido reevaluado tanto por la crítica como por los aficionados al jazz, y ha dado lugar a numerosas recopilaciones y publicaciones de archivo.
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A lungo sottovalutato, il sassofonista americano Hank Mobley ha finalmente tracciato la strada dell'hard bop con il suo suono distintivo, disinvolto e sottile. Nato a Eastman, in Georgia, nel 1930, è cresciuto a Elizabeth, nel New Jersey, dove, insieme a diversi suoi parenti musicisti (pianisti e organisti di chiesa), ha imparato a suonare prima il pianoforte e poi il sassofono. A diciannove anni si unisce al gruppo rhythm & blues di Paul Gayten e viene preso per mano da Max Roach, prima di accompagnare Duke Ellington, Tadd Dameron e Dizzy Gillespie, e poi Horace Silver e Art Blakey con i Jazz Messengers alla fine del 1954. Il suo primo album, Hank Mobley Quartet (1955), lanciò la sua carriera di leader con la Blue Note, presto seguito da The Jazz Message of Hank Mobley (1956), Mobley's Message e Mobley's 2nd Message (1957), con Donald Byrd e Jackie McLean. Questo fu il periodo più prolifico del sassofonista tenore, che suonò in sestetto con Lee Morgan o in quintetto con i Messengers e Milt Jackson, tra due concerti con Thelonious Monk al Birdland di New York o sessioni nel quintetto di Miles Davis. Registr�� una serie di album fondamentali con diversi musicisti, come Soul Station (1960), Roll Call (1961), Workout (1962), No Room for Squares (1964), The Turnaround! (1965), Dippin' (1966) e A Caddy for Daddy (1967), spesso riscoperti decenni dopo grazie a campionamenti o raccomandazioni. Tuttavia, problemi legali legati all'uso di droghe e alla cattiva salute ne danneggiarono la carriera, portandolo al ritiro dalle scene dopo una sessione in quintetto con Cedar Walton nel 1972. Il musicista, che si era trasferito brevemente in Europa e aveva collaborato con l'AACM, tornò negli Stati Uniti, a Philadelphia, in Pennsylvania, per sottoporsi a un intervento chirurgico ai polmoni. Praticamente dimenticato e indigente, accompagnò Duke Jordan e la cantante Lodi Carr prima di morire di polmonite nel 1986, all'età di 55 anni. Da allora, la sua eredità è stata rivalutata da critici e appassionati di jazz e ha dato vita a numerose compilation e pubblicazioni d'archivio.
Source: Pasión por el Jazz y Blues.
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In November 2015, 11 months following the release, Vulnicura Strings was released. Vulnicura Strings is an accoustic version, making use of only String orchestra and the Viola Organista, an instrument designed by Leonardo De Vinci, which is made of a spinning wheel of strings and a bow, so that when a key is pressed, the bow is lowered and a note is played. Due to the wheel being in constant motion, a note can be held indefinitely. This is most noticable on the song Black Lake.
#Björk#2015#black lake#vulnicura#björk guðmundsdóttir#Bjork#bjork gudmundsdottir#bjork#2010s#Music#bjork journey#songs#song of the day#song recs#music recs#relationships#breakup#breaking up#heartache#heartbreak#feelings#heartbroken#deep thoughts#affection#relationship#Youtube
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ORGANISTA-LA SEU-MANRESA-ART-PINTURA-TOCANDO-ORGANO-MUSICA-CELESTIAL-INTERIOR-BASILICA-PINTOR-ERNEST DESCALS por Ernest Descals Por Flickr: ORGANISTA-LA SEU-MANRESA-ART-PINTURA-TOCANDO-ORGANO-MUSICA-CELESTIAL-INTERIOR-BASILICA-PINTOR-ERNEST DESCALS- Pintura con acuarelas y gouache del ORGANISTA de LA SEU de MANRESA, escenas en el interior de la Basílica con personajes en acción, el Maestro tocando el órgano para llenar todo el espacio con Música Celestial que resuena con fuerza y elegancia, he querido Pintar el dominio en el movimiento del artista con la luz con que trabaja en su concentración. Pintura del artista pintor Ernest Descals pintando los maravillosos secretos que encuentro dentro del monumental edificio religioso.
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Raoul Dufy Le peintre, la decoration et la mode des annees 1920-1930
Jean Forneris, Jean-Pierre Angremy
Umberto Allemandi & C., Torino 1985, 199 pagine, 30,5x21cm, ISBN 88-422-0604-0, Texte en Français
euro 25,00
email if you want to buy [email protected]
Catalogo della Mostra tenuta a Roma Accademia di Francia 24 ottobre 1995-7 gennaio 1996.
Curata da Sophia Krebs, conservatrice del Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, da cui provengono molte opere, e promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, presieduta da Emmanuele F.M. Emanuele, la mostra raccoglie 160 tra dipinti, disegni, ceramiche, tessuti stampati e illustrazioni per libri.
Lo spettro operativo dell’artista nato a Le Havre nel 1877 e morto a Forcalquier nel 1953, era ampio come i suoi interessi: letteratura, cinema, teatro, ma soprattutto musica. Fu il padre, organista e direttore di coro, a insufflargli l’amore per Bach, Mozart, Chopin e Debussy (ai quali dedicò omaggi pittorici), ma sarà l’amico Othon Friesz a indirizzarlo verso le ricerche d’avanguardia pittorica.
Dopo una prima stagione d’impronta impressionista a inizio secolo, aderirà al movimento Fauve, con una predilezione per Matisse, che non lo abbandonerà mai, guidandolo nella «pittura di gioia», solo sfiorata nel 1908-09, da un’adesione al rigore cezanniano, mediato dall’amico Braque.
La mostra presenta marine, vedute urbane, sale da concerto, corse di cavalli, mazzi di fiori, interni borghesi, scene circensi, angoli d’atelier, dove si dispiega una pittura che semplifica le forme, miscelando arte colta e ingenuità del gusto.
06/10/24
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It's a poll!
NOTES: I forgot the modern piano ON PURPOSE because I wanted to name lesser-known keyboards to encourage you to look these up, especially since they're all WEIRD or HISTORIC keyboards.
"But what about the fortepiano?", it's wood-bodied and earlier instruments like the Italian-action Cristofori style sound VERY different from modern pianos. It counts. Most people haven't really listened to it!
But, more specifically, I "forgot" the modern piano, the pipe organ, and the harpsichord (my beloved).
A keyboard harp, however, is not precisely the same as a harpsichord! It's also apparently different from the upright harpsichord (clavicytherium), and I'll probably make a battle within specific instrument subtypes in the future.
REBLOG TO INCREASE SAMPLE SIZE
(Add keyboard propaganda in the Notes if you want!)
#musical keyboards#polls#musical instruments#i have heard all of these online and someday will hear more of them in person#the harpsichord is my favorite instrument in the world and i decided to leave it out#PLEASE LOOK UP SOME OF THESE
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Johann Gottfried Walther: El genio detrás de las teclas del órgano
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#1. Johann Gottfried Walther#10. Weimar#11. Preludios para órgano#12. Música sacra#2. Organista alemán#3. Compositor#4. Musicólogo#5. Musicalisches Lexicon#6. Enciclopedia musical#7. Transcripciones al órgano#8. Relación con Johann Sebastian Bach#9. Iglesia de Santo Tomás#Alemania
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