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PRIMA PAGINA As di Oggi lunedì, 20 gennaio 2025
#PrimaPagina#as quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi lunes#enero#madrid#junta#electoral#proclama#florentino#presidente#hasta#superado#perdio#celta#athletic#lanzado#goles#meten#lucha#titulo#tenis#open#australia
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E' stata parte della mia generazione. Non posso fare a meno di pensare a quegli scoppietti e quei fruscii quando si posava il vinile sul piatto di un vecchio giradischi; abbassare la puntina e passare pomeriggi interi con Hotel California nelle orecchie..
La valigia sul letto....canticchiava mia madre.
Non riesco mai a dire addio " Never can say goodby ".. Chissa' oggi che fara' Gloria Gaynor..
E quante osterie fuori porta ho girato in compagnia di Francesco. Mi intristiva pensare a tanti ex-giovani che con il tempo diventavano parte integrante di quella societa' borghese. L'uomo era andato da poco sulla luna e io sempre a chiedermi: "ma ci sara' musica lassu'?"
Tutto scorreva lento, la nostra giovinezza, i nostri ricordi, i nostri tramonti, le nostre lune.
L' entusiasmo, gli innamoramenti, l'nnocenza di un tempo pensando di poter capovolgere il mondo..
@ilpianistasultetto
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La sessualità femminile spiegata agli uomini:
"Poche donne hanno pensato all’importanza di spiegare la sessualità femminile agli uomini, o hanno osato farlo.
La gran parte di esse, ancora oggi, non contempla neanche l’idea. Né si rende conto di tale necessità, né, spesso, è nemmeno consapevole della complessità della sessualità che si incarna e della sua sofisticatezza, e della sua sofferenza.
Molte donne non hanno nemmeno imparato ad ascoltarsi, non lo ritengono importante. Prevaricano sul proprio corpo, cercano di zittirlo, pensano di potersi lasciar fare o di poterlo dirigere con la mente – quasi sempre a vantaggio del compagno o per non doversi spiegare.
D’altronde, è molto difficile spiegare un corpo che segue cicli e maree e lune e trasformazioni e cambi di vento che sono anche all’ordine dell’ora. Ma è lì che risiede la verità. Non potremo nasconderla per sempre.
Non è il cuore della donna che decide se e quando desidera fare l’amore con un uomo. È il suo corpo.
Non è la mente della donna che decide se e quando desidera fare l’amore con un uomo. È il suo corpo.
Ogni volta che una coppia si accinge a fare l’amore, la donna si connette (o dovrebbe connettersi) al proprio corpo, e solo da lì può comunicare al suo compagno il tipo di reattività, di sensibilità, di accoglienza o di respingimento.
Tale tipo di sentire non è in suo potere, non del cuore, non della mente: è sempre il corpo a decidere e il corpo non si spiega a parole.
Ma decide lui.
Il corpo vive a braccetto con l’inconscio, con la luna, con gli elementi esterni, con gli alimenti che ingeriamo (sia fisici che emotivi), con il sole, con le parole dette e non dette, con il tempo atmosferico e con i silenzi.
Il corpo di una donna è un ricettacolo di antenne ultrasensibili, molto sviluppate e super sofisticate.
È importante che le donne imparino a spiegare al proprio uomo, senza giudicare, cosa il corpo sta comunicando in quel momento.
È importante che gli uomini imparino ad accettare che le variabili che muovono queste antenne finissime sono molteplici e cambiano sempre.
E’ fondamentale che gli uomini imparino a smettere di sentirsene responsabili, di sentirsi impotenti, di sentirsi insufficienti, di sentirsi incapaci.
È fondamentale la traduzione femminile.
È fondamentale che uomo e donna sospendano il giudizio ed entrino nell’accoglienza, un’accoglienza ammirata.
È fondamentale che uomo e donna riconoscano la sacra sensibilità di ogni corpo femminile e si assoggettino con umiltà e rispetto ai suoi segnali.
È fondamentale dismettere la forzatura, la finzione, la negazione, la fuga, il non riconoscimento, la prevaricazione di sé, la paura del rifiuto.
È fondamentale che l’uomo e la donna collaborino nella scoperta della vastità degli strumenti che incarniamo.
Amore vero a voi!"
Sonia Serravalli
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Oggi mi sono letteralmente imbambolato a vedere lavorare il nostro maniscalco al maneggio, il rosso fuoco, il battito ritmato del Martello, i cavalli tutt'intorno. Le indoli che ognuno cela agli altri acuite dalla contemplazione fantastica di una visione appagante, leggono i nostri veri stati d'animo, emblemi nascosti di un sentimento o di un pensiero. Tutto, intorno, quell 'aurea inesprimibile di vitalità, di fuoco. Sentimenti che vengono fuori per alcuni ad esempio, da arnesi sacri, da insegne d’una religione, per altri da stendardi o da musiche potenti, o comunque da ogni cosa su cui si fissi la nostra meditazione o da cui l’Immaginazione umana scaturisca. Così, certi oggetti faranno esplodere la nostra indole.
Occorre che i tuoi occhi si rendano simili all'oggetto da vedere e gli siano pari: solo così potranno fermarsi a contemplarlo. Allora, tu stesso, sarai divenuto Visione.
Meno male che non sono io il re del mondo, perché delle volte mi prendono certe lune così cattive che se avessi chiuso in uno scettro tutto il potere dell'universo, cancellerei dalla faccia della terra intere categorie di persone, e inventandomi anche dei supplizi particolarmente fantasiosi, e questo non è bello, meglio mantenere un'equa distribuzione dei poteri....
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Oggi luna piena. La terza dopo il ritorno dell'erasmus. Ormai conto il tempo con il susseguirsi delle lune piene.
Domani IL nuovo inizio. Quello che mi sta destabilizzando. Chi mai l'avrebbe detto che potesse importarmi qualcosa, eppure boh sono proprio in ansia. Nuovo lavoro, il quarto in pochi anni. Parto prevenuto, parto un po' impaurito. Ho paura di perdere me stesso, tutto ciò che ho scoperto di me temo possa finire sotterrato da una routine totalizzante. Un lavoro non totalizzante ce lo avevo, uno di quelli che ti spegne proprio perché senza senso. Mi sono cercato l'alternativa, perché volevo uscire da quell'apatia, quel vuoto, quel non senso delle giornate. Il problema è che io ho paura di non avere proprio più tempo per me... Non ho idea di cosa mi aspetti, ma proprio non riesco a pensare a qualcosa di buono.
Quanto mi piacerebbe dire che è una nuova opportunità, finalmente quella giusta, finalmente in ciò che mi piace, ciò per cui ho studiato. Proprio non ci riesco.
(Quanto danno può fare una cattivissima esperienza avvenuta subito dopo una cattivissima esperienza)
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Non è prendendo in giro la vita che si ottiene la felicità. È solo attraverso la rinuncia spontanea e la rassegnazione alla perdita che ci prepariamo alla morte e che otteniamo un minimo di felicità.
Alice Munro, Le Lune di Giove, Einaudi, 2008.
La grande scrittrice canadese è morta oggi 14 Maggio 2024 all'età di 92 anni. Premio Nobel per la Letteratura 2013, scompare un'altra figura preminente della letteratura mondiale.
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Oggi pomeriggio dopo la catastrofica riunione del laboratorio (catastrofica perché alla fine l'abbiamo fatta online e potevo evitare di venire fino a qui) ho incontrato Federica. A dir la verità la cercavo, e poi ci siamo incontrate per caso davanti alla biblioteca. Siamo entrate, ci siamo sedute su dei puff rossi che perdevano pallini e ci siamo messe a parlare. Abbiamo parlato di molte cose e anche di un libro sulla Groenlandia che si chiama, se non sbaglio, La valle dei fiori. Prima di uscire (non abbiamo mai iniziato a studiare) mi ha convinta a prendere in prestito Verderame di Michele Mari (non ci è voluto molto per convincermi, volevo leggerlo da tanto). Federica mi ha accompagnata dall'alimentari, dove ho comprato una salsa a base di pomodori secchi, e io l'ho accompagnata a comprare del cibo asiatico per preparare dei noodles. Mentre tornavamo verso il centro e mi parlava di sé, mi ha fatto una treccina con una foglia di porro che conserverò. Poi sono andata a comprare un regalo per F, è una grappa tipica di questa zona che si chiama Diciotto lune. Si chiama così perché il suo tempo di invecchiamento ricalca i ritmi della natura: di luna in luna, alla fine dell'invecchiamento ne sono passate diciotto. Mi piace molto questa cosa perché ogni volta che c'è la luna piena mi ricordo che uno dei ricordi più belli che abbiamo è legato alla luna piena e allora quando la vedo penso sempre chissà quante lune piene sono passate. Quindi l'ho voluta comprare. Ora sono seduta in cucina, penso alla sera in cui abbiamo fatto la polenta, e mi sembra ci sia un silenzio innaturale qui dentro, o forse al contrario che ogni cosa abbia iniziato ad urlare e ad esistere come esistono le cose che da un certo momento in poi diventano luogo di ricordi.
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Esistono persone nelle nostre vite che ci rendono felici per il semplice caso di avere incrociato il nostro cammino. Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco, vedendo molte lune passare, gli altri li vediamo appena tra un passo e l’altro. Tutti li chiamiamo Amici e ce sono di molti tipi. Talvolta ciascuna foglia di un albero rappresenta uno dei nostri Amici. Il primo che nasce è il nostro Amico Papà e la nostra Amica Mamma, che ci mostrano cosa è la vita. Dopo vengono gli Amici Fratelli, con i quali dividiamo il nostro spazio affinché possano fiorire come noi. Conosciamo tutta la famiglia delle foglie che rispettiamo e a cui auguriamo ogni bene. Ma il destino ci presenta ad altri Amici che non sapevamo avrebbero incrociato il nostro cammino. Molti di loro li chiamiamo Amici dell’Anima, del Cuore. Sono sinceri, sono veri. Sanno quando non stiamo bene, sanno cosa ci fa felici. E alle volte uno di questi Amici dell’Anima si infila nel nostro cuore e allora lo chiamiamo “innamorato”. Egli da luce ai nostri occhi, musica alle nostre labbra, salti ai nostri piedi. Ma ci sono anche quegli Amici di passaggio, talvolta una vacanza o un giorno o un’ora. Essi collocano un sorriso nel nostro viso per tutto il tempo che stiamo con loro. Non possiamo dimenticare gli Amici distanti, quelli che stanno nelle punte dei rami e che quando il vento soffia appaiono sempre tra una foglia e l’altra. Il tempo passa, l’estate se ne va, l’autunno si avvicina e perdiamo alcune delle nostre foglie, alcune nascono l’estate dopo, e altre permangono per molte stagioni. Ma quello che ci lascia felici è che le foglie che sono cadute continuano a vivere con noi, alimentando le nostre radici con allegria. Sono ricordi di momenti meravigliosi di quando incrociarono il nostro cammino. Ti auguro, foglia del mio albero, Pace Amore, Fortuna e Prosperità. Oggi e sempre… semplicemente perché ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un poco di se e prende un poco di noi. Ci saranno quelli che prendono molto, ma non ci sarà chi non lascia niente. Questa è la maggior responsabilità della nostra VITA e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso. Paul MONTES **********************
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Amare una persona non è una cosa semplice.
Passarci tanto di quel tempo insieme, conoscere i suoi difetti spigolosi, i suoi comportamenti aspri, le sue cattive abitudini. Le volte che avresti desiderato prenderlo a capate, lanciargli il telefono, bruciargli le ruote della macchina.
Distruggerle lo specchietto, urlarle in faccia, lasciarla in mezzo la strada.
Baciarlo, tutte le volte che avresti voluto e non potevi farlo.
Sfiorarla, tutte le volte che avresti voluto e non potevi farlo.
La nausea per le troppe ore passate insieme, vederlo sbagliare, insistere, non cedere e perdonarlo sempre.
Sopportarla quando si impunta e vuole avere ragione.
Le sere che “adesso basta m’ha stufato” e le mattine a cercarlo col pensiero.
Le mattine che “adesso la chiamo” e le sere ad aspettarla col pensiero.
Vederlo in disordine, spettinato, malconcio, troppo felice, sudato, con le dita nel naso, con l’alito cattivo, brutto, disperato.
Vederla struccata, con i peli alle gambe e i baffetti da fare, in pigiama, in ciabatte, coi capelli da stirare.
Ascoltare i suoi discorsi dementi, le sue battute pessime, le offese, i pugni al cuore, i silenzi.
Ascoltare i suoi complessi, i suoi scleri da ciclo, le lune storte.
Farsi fregare il dolce, la cocacola, l’ultima goccia d’acqua.
Guardarlo con un’altra.
Guardarla con un altro.
E restare immobili.
Amare, non è conoscersi tre settimane alzarsi una mattina e dirgli “ti amo”. Non è solo poesie, canzone dedicate, regali, carezze e acqua di rosa.
Amare è il tempo che scorre, le cretinate che gli altri non potranno mai notare, restare nonostante a volte ci si augura a vicenda il male. Amare è svegliarsi una mattina, e dire “Oggi, nonostante quello che è, ancora lo amo.
Oggi nonostante mi lacera il cuore, ancora lo amo.
Oggi nonostante il suo caratteraccio ancora lo amo.
Oggi mi è capitato di meglio, ma se lui è il peggio, scelgo il peggio, perché ancora lo amo”.
Ecco cosa significa amare.
Ecco cosa intendevo, quando ti ho detto TI AMO.

Federica Maneli
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Nella meteorologia dei bombardamenti russi sull’Ucraina lunedì era prevista pioggia diffusa sulle città e una precipitazione temporalesca sulla capitale. Piogge record. La guerra, che serve anche a rinviare a data da destinarsi l’impegno contro il cambiamento climatico come un lusso per il momento impossibile, è essa stessa un cambiamento climatico. Ne riproduce gli effetti con una profondità e una velocità moltiplicate. Fa, come si dice, terra bruciata. Toglie alla gente il caldo nell’inverno e il fresco nell’estate e la luce sempre. Toglie ai bambini di un ospedale di maternità i fili e le cannule e gli aghi che li tengono in vita. Toglie il cielo agli uccelli e al cielo. Lunedì quella pioggia aveva imperversato su Kyiv, Dnipro, Kryvyi Rih, sulle città del Donetsk... Si erano distratti da Odessa, i maghi della pioggia del Cremlino.
Ci hanno messo una toppa questa mattina, il solito missile sul solito porto, i soliti due morti e qualche ferito – altri, ogni volta sono altri, ma si contano così, come i soliti, un guardiano, un camionista... Visto che ci sono, voglio dirvi del clima di Odessa. Non lo faccio, non abbastanza, perché so come sia difficile a chi sta altrove, abbastanza altrove, anche quando non sia accecato e incarognito dal pregiudizio, rendersi conto delle vite altrui.
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PRIMA PAGINA As di Oggi lunedì, 13 gennaio 2025
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°*•🐈⬛» Names !
-> Nyx ; meaning “night”, the goddess of darkness
-> Oggy / Oggie ; short for Ogopogo, which is kind of like the Canadian version of the Loch Ness Monster !
-> Adrienne / Adri ; meaning “the dark one”
-> Conner ; based off of the puma genus “puma concolor”, pumas were the first British big cats* to be reported.
-> Luna / Lune ; most popular black cat name
°*•🌺» Pronouns !
-> voi / void / voids / voidself
-> cry / crypt / crypts / cryptself ; shortened word for “cryptid”
-> on / onyx / onyxs / onyxself ; shiny black rock
-> claw / claws / clawself
-> chit / chitter / chitters / chitterself ; cats can chitter, but also I find chittering to be spooky at night so sort of a cryptid vibe to it (?)
*The British Big Cats are a “cryptid” that, according to Wikipedia, are big cats not native to the British / United Kingdom area that started appearing around in the wild. Due to no captured cases — and the definition of a cryptid being “something that is said to exist but has to proof that it does” — it has been deemed a cryptid.
#caughtintheweb ; requests !#otherkin#alterhuman#therian#finished request#cryptidkin#name request#requests#catkin#black catkin#felinekin#cat therian#feline therian#pronoun request#name and pronoun request
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Me lo ricordo ancora quel compleanno passato in ospedale.Potrebbe apparire un ricordo brutto invece mi ricordo ancora te che entri dalla porta della insieme,alla mamma,con in mano quella scatola di latta con dentro tanti dolci che purtroppo sapevi non avrei potuto mangiare e in mezzo quella scatolina con dentro un bracciale.Quella scatola di latta e quella scatolina con il bracciale sono custoditi gelosamente come un tesoro prezioso e ancora dentro di me risuonano quelle parole,quella promessa:
"Oggi non possiamo festeggiare ma appena sei fuori da qui faremo una festa in grande"
E dopo un mese quella promessa è stata realizzata si è fatta la festa e anche se nel casino ci siamo dimenticati di comprare le candeline ma è stata una festa bellissima che a distanza di anni ancora ricordo.
Ma da quell'anno per il mio compleanno non ho voluto più niente.Niente feste perché per me questo giorno ha perso di valore da quando non ci sei più tu.
Ogni candelina spenta senza la tua presenza è come una candela che sta per spegnersi un po' come me che ho perso quella caratteristica che mi distingueva tantissimo Il sorriso luminoso che tutti un po' mi invidiavano che piano piano come la fiammella delle candele si è consumato.Ogni candelina spenta in questi anni ha portato dentro un pezzo di speranza che quel sorriso si possa riaccendere che possa ritornare ad essere l'invidia di tutti,me lo auguro tutti gli anni.
E anche quest'anno mi auguro che quelle candeline si spengono con un sorriso più luminoso.
Auguri a me +28 lune 🌒🌕🌘
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(Seriale) Accademia 32 - 3 mondi / 3 lune
Oggi siamo tornati con un altro episodio di Academy, il nostro seriale settimanale della domenica scritta da Jonathan Hickman con arte e colori del leggendario Steve Epting. Come sempre, questa storia è resa esclusivamente disponibile per i nostri abbonati a pagamento: E un promemoria per quelli di voi nel cerchio che hanno partecipato al test Alpha: puoi leggere anche questo episodio nella…
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Le Lune Di Idra - Idra
4 febbraio 2025 – Oggi segna un momento cruciale per la scena rock italiana: Le Lune di Idra presentano il loro nuovo singolo “IDRA”, un brano che incarna pienamente l’essenza autentica della band. Disponibile su tutte le principali piattaforme digitali, “IDRA” è un’intensa esplosione sonora di pochi minuti che trasmette un forte sentimento di rivalsa nei confronti di tutto e tutti coloro che…
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Nella notte tra il 7 e l’8 gennaio 1610, Galileo Galilei puntò un telescopio rudimentale, da lui stesso perfezionato, verso Giove. Osservò così per la prima volta quelli che apparvero come tre piccoli punti luminosi vicino al pianeta, che lo scienziato descrisse inizialmente come “stelle fisse”, poiché sembravano allineate con Giove.
Continuando a osservare quel quartetto, però, Galileo si rese conto che le “stelle” cambiavano posizione notte dopo notte, apparendo e scomparendo in modo regolare, come fossero occultate da Giove… o si muovessero attorno a esso. E il 13 gennaio riuscì a osservare anche un quarto oggetto.
I tre punti erano Io, Europa e Callisto, e il quarto Ganimede, e Galileo aveva appena osservato per la prima volta quelle che ora conosciamo come le “lune galileiane”, ovvero i quattro satelliti più grandi di Giove.
Il telescopio di Galileo
Il telescopio di Galileo era un rifrattore, composto da una lente convessa utilizzata come obbiettivo e una lente concava come oculare. Questa configurazione ottica era innovativa per l’epoca e si basava sui principi ottici descritti dai primi cannocchiali olandesi, che Galileo migliorò significativamente per ottenere un ingrandimento maggiore e immagini più nitide.

Due dei primi telescopi di Galileo, ora presso il Museo Galileo a Firenze. Il tubo, generalmente costruito in legno o metallo, fungeva da struttura portante per le lenti, garantendo il corretto allineamento ottico. La lente convessa dell’obiettivo raccoglieva la luce proveniente dagli oggetti celesti, piegandola per formare un’immagine reale, che veniva poi osservata attraverso la lente concava. Quest’ultima svolgeva la funzione di ingrandire l’immagine, rendendola visibile all’occhio umano.
Il telescopio di Galileo presentava alcune limitazioni tecniche: il campo visivo era stretto, rendendo difficoltosa l’osservazione di oggetti molto estesi, e l’immagine tendeva a essere distorta ai bordi a causa delle aberrazioni cromatiche e sferiche delle lenti. Nonostante ciò, lo strumento era estremamente avanzato per l’epoca, e la sua configurazione permetteva un ingrandimento di circa 20 volte, sufficiente per distinguere dettagli che l’occhio umano non avrebbe mai potuto cogliere, come le lune galileiane di Giove.
Quella notte di 415 anni fa
Quei tre piccoli punti luminosi vicini al pianeta che Galileo vide il 7 gennaio 1610, e che in un primo momento identificò come “stelle fisse”, furono registrati scrupolosamente nelle sue annotazioni. Galileo era convinto di trovarsi di fronte a un fenomeno interessante, ma ancora inspiegabile.
Nelle notti successive, lo scienziato tornò a osservare Giove. Scoprì che i tre oggetti avevano cambiato posizione rispetto al pianeta, e ne individuò un quarto. Continuando a osservarli, Galileo si accorse che si muovevano in modo regolare, a volte precedendo e altre volte seguendo Giove, ma senza mai allontanarsi oltre un certo limite. Questo comportamento suggeriva che non fossero stelle fisse, ma corpi in orbita attorno al pianeta.
Alcuni schizzi dei quattro oggetti luminosi che Galileo Galilei vide accanto a Giove nelle notti di gennaio 1610, prima di confermare che si trattava di quattro satelliti naturali in orbita attorno al pianeta. Credits: NCAR Entro il 15 gennaio, Galileo era giunto a una conclusione rivoluzionaria: quegli oggetti non potevano essere altro che satelliti naturali di Giove. Le sue osservazioni si basavano su 65 registrazioni dettagliate, che documentavano il moto regolare e ripetitivo di questi corpi celesti. Fu un’epifania scientifica: per la prima volta si dimostrava che non tutti i corpi celesti orbitavano attorno alla Terra, mettendo in crisi il sistema geocentrico tolemaico e provando quello copernicano.
Galileo soprannominò queste lune Astri Medicei, in onore di Cosimo II de’ Medici, suo mecenate, e pubblicò i risultati nel suo celebre trattato Sidereus Nuncius pochi mesi dopo, aprendo una nuova era nell’esplorazione del cosmo.
Perché le lune di Giove non erano mai state viste prima?
Prima dell’invenzione del telescopio, il cielo era osservato esclusivamente a occhio nudo, e le capacità umane di discernere dettagli fini erano inevitabilmente limitate. Sebbene Giove fosse visibile a occhio nudo come una brillante “stella errante” (pianeta), le sue lune galileiane erano troppo piccole e troppo vicine al pianeta per essere distinte senza l’ausilio di uno strumento ottico.
Le lune galileiane hanno una luminosità relativamente bassa rispetto a Giove e, soprattutto, si trovano molto vicine al pianeta. A occhio nudo, la luce riflessa da Giove tende a sovrastare quella delle sue lune, rendendole praticamente invisibili. Inoltre, il loro moto è rapido: orbitano attorno al pianeta in pochi giorni, causando cambiamenti di posizione che avrebbero potuto passare inosservati anche a osservatori molto attenti.
Un altro motivo è che le osservazioni celesti prima dell’epoca di Galileo erano spesso limitate dalla tecnologia rudimentale e dalla mancanza di metodologie scientifiche sistematiche. Gli astronomi antichi, come Tolomeo e i loro successori medievali, non disponevano degli strumenti per osservare dettagli così minuti, e molte delle loro teorie erano basate su modelli filosofici piuttosto che su osservazioni accurate.
Cosa sappiamo ora delle lune galileiane
Le lune galileiane sono tra i corpi celesti più studiati del Sistema Solare, destinazioni importanti per l’esplorazione spaziale e la comprensione dell’evoluzione planetaria.
Io, la più vicina al pianeta, è il corpo vulcanicamente più attivo del Sistema Solare. La sua superficie è costellata da vulcani in eruzione costante, alimentati dal riscaldamento mareale causato dall’interazione gravitazionale con Giove e le altre lune. Questo calore interno modella continuamente la sua superficie. Dal alcuni mesi la sta studiando da vicino la missione Juno della NASA.
Europa, leggermente più distante, è uno degli obiettivi principali nella ricerca di vita extraterrestre. Sotto la sua crosta di ghiaccio spessa km si nasconde un oceano globale d’acqua liquida, riscaldato dalle stesse forze mareali che agiscono su Io. Questo oceano, potenzialmente ricco di composti organici e minerali, potrebbe fornire un ambiente favorevole allo sviluppo della vita. Dal 2030 sarà studiata da vicino da Europa Clipper.
Ganimede, la luna più grande del Sistema Solare, è unica per il suo campo magnetico interno, l’unico conosciuto tra le lune. È ricoperta da una combinazione di ghiaccio e roccia, e si ritiene che anch’essa ospiti un oceano sotterraneo. Il suo studio è cruciale per comprendere la diversità dei mondi ghiacciati. Si tratta dell’obbiettivo principale della missione JUICE dell’ESA, partita nel 2023 e in arrivo nel sistema di Giove nel 2031.
Callisto, la luna più esterna, è punteggiata di crateri antichi che testimoniano una storia geologica stabile e relativamente tranquilla. Anche questa luna potrebbe ospitare un oceano sotterraneo, benché meno profondo rispetto a quello di Europa.
Le missioni spaziali passate, come Galileo, hanno ampliato enormemente la nostra conoscenza dei satelliti medicei, e ci hanno permesso di conoscere tutte queste e molte altre caratteristiche. Ora ci aspettano altri anni di importanti scoperte, nello studiare un sistema che sembra quasi un sistema planetario su scala più piccola, e soprattutto per questo ha così tanto da raccontare.
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