#oggi lunes
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primepaginequotidiani · 13 days ago
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PRIMA PAGINA As di Oggi lunedì, 20 gennaio 2025
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ballata · 3 months ago
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Oggi mi sono letteralmente imbambolato a vedere lavorare il nostro maniscalco al maneggio, il rosso fuoco, il battito ritmato del Martello, i cavalli tutt'intorno. Le indoli che ognuno cela agli altri acuite dalla contemplazione fantastica di una visione appagante, leggono i nostri veri stati d'animo, emblemi nascosti di un sentimento o di un pensiero. Tutto, intorno, quell 'aurea inesprimibile di vitalità, di fuoco. Sentimenti che vengono fuori per alcuni ad esempio, da arnesi sacri, da insegne d’una religione, per altri da stendardi o da musiche potenti, o comunque da ogni cosa su cui si fissi la nostra meditazione o da cui l’Immaginazione umana scaturisca. Così, certi oggetti faranno esplodere la nostra indole.
Occorre che i tuoi occhi si rendano simili all'oggetto da vedere e gli siano pari: solo così potranno fermarsi a contemplarlo. Allora, tu stesso, sarai divenuto Visione.
Meno male che non sono io il re del mondo, perché delle volte mi prendono certe lune così cattive che se avessi chiuso in uno scettro tutto il potere dell'universo, cancellerei dalla faccia della terra intere categorie di persone, e inventandomi anche dei supplizi particolarmente fantasiosi, e questo non è bello, meglio mantenere un'equa distribuzione dei poteri....
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littlepaperengineer · 7 months ago
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Oggi luna piena. La terza dopo il ritorno dell'erasmus. Ormai conto il tempo con il susseguirsi delle lune piene.
Domani IL nuovo inizio. Quello che mi sta destabilizzando. Chi mai l'avrebbe detto che potesse importarmi qualcosa, eppure boh sono proprio in ansia. Nuovo lavoro, il quarto in pochi anni. Parto prevenuto, parto un po' impaurito. Ho paura di perdere me stesso, tutto ciò che ho scoperto di me temo possa finire sotterrato da una routine totalizzante. Un lavoro non totalizzante ce lo avevo, uno di quelli che ti spegne proprio perché senza senso. Mi sono cercato l'alternativa, perché volevo uscire da quell'apatia, quel vuoto, quel non senso delle giornate. Il problema è che io ho paura di non avere proprio più tempo per me... Non ho idea di cosa mi aspetti, ma proprio non riesco a pensare a qualcosa di buono.
Quanto mi piacerebbe dire che è una nuova opportunità, finalmente quella giusta, finalmente in ciò che mi piace, ciò per cui ho studiato. Proprio non ci riesco.
(Quanto danno può fare una cattivissima esperienza avvenuta subito dopo una cattivissima esperienza)
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diceriadelluntore · 9 months ago
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Non è prendendo in giro la vita che si ottiene la felicità. È solo attraverso la rinuncia spontanea e la rassegnazione alla perdita che ci prepariamo alla morte e che otteniamo un minimo di felicità.
Alice Munro, Le Lune di Giove, Einaudi, 2008.
La grande scrittrice canadese è morta oggi 14 Maggio 2024 all'età di 92 anni. Premio Nobel per la Letteratura 2013, scompare un'altra figura preminente della letteratura mondiale.
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nando161mando · 3 months ago
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⚫️ HERAKLION VS POLICE & EVICTION 🔴
🇨🇵 Aujourd'hui, aux premières heures du lundi 18/11/2024, nous avons empêché une deuxième évacuation de l'#Evangelismos" (squat à Heraklion)
🇮🇹 Oggi, nelle prime ore di lunedì 18/11/2024, abbiamo impedito una seconda evacuazione di #Evangelismos" (spazio occupato a Heraklion)
🇬🇧 Today, in the early hours of Monday 18/11/2024, we prevented a second evacuation of the #Evangelismos" (squat in Heraklion)
🇪🇦 Hoy, en la madrugada del lunes 18/11/2024, hemos impedido una segunda evacuación de #Evangelismos" (okupa en Heraklion)
🇩🇪 Heute, in den frühen Morgenstunden des Montags, dem 18.11.2024, haben wir eine zweite Evakuierung von „Evangelismos“ (Besetzung in Heraklion) verhindert.
🇬🇷 "Σήμερα, ξημερώματα Δευτέρας 18/11/2024 αποτρέψαμε μια δεύτερη εκκένωση της #Κατάληψης_Ευαγγελισμού.
Μια επιχείρηση εκκένωσης που για τόσο καιρό προετοίμαζαν οι τοπικές αρχές, σε συνεργασία με το ΕΜΠ."
#antireport #Ηράκλειο
Via Indymedia Athens
http://athens.indymedia.org/post/1632807
t.me/primalinea161
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unquadernino · 17 days ago
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Oggi pomeriggio dopo la catastrofica riunione del laboratorio (catastrofica perché alla fine l'abbiamo fatta online e potevo evitare di venire fino a qui) ho incontrato Federica. A dir la verità la cercavo, e poi ci siamo incontrate per caso davanti alla biblioteca. Siamo entrate, ci siamo sedute su dei puff rossi che perdevano pallini e ci siamo messe a parlare. Abbiamo parlato di molte cose e anche di un libro sulla Groenlandia che si chiama, se non sbaglio, La valle dei fiori. Prima di uscire (non abbiamo mai iniziato a studiare) mi ha convinta a prendere in prestito Verderame di Michele Mari (non ci è voluto molto per convincermi, volevo leggerlo da tanto). Federica mi ha accompagnata dall'alimentari, dove ho comprato una salsa a base di pomodori secchi, e io l'ho accompagnata a comprare del cibo asiatico per preparare dei noodles. Mentre tornavamo verso il centro e mi parlava di sé, mi ha fatto una treccina con una foglia di porro che conserverò. Poi sono andata a comprare un regalo per F, è una grappa tipica di questa zona che si chiama Diciotto lune. Si chiama così perché il suo tempo di invecchiamento ricalca i ritmi della natura: di luna in luna, alla fine dell'invecchiamento ne sono passate diciotto. Mi piace molto questa cosa perché ogni volta che c'è la luna piena mi ricordo che uno dei ricordi più belli che abbiamo è legato alla luna piena e allora quando la vedo penso sempre chissà quante lune piene sono passate. Quindi l'ho voluta comprare. Ora sono seduta in cucina, penso alla sera in cui abbiamo fatto la polenta, e mi sembra ci sia un silenzio innaturale qui dentro, o forse al contrario che ogni cosa abbia iniziato ad urlare e ad esistere come esistono le cose che da un certo momento in poi diventano luogo di ricordi.
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lunamagicablu · 1 year ago
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Esistono persone nelle nostre vite che ci rendono felici per il semplice caso di avere incrociato il nostro cammino. Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco, vedendo molte lune passare, gli altri li vediamo appena tra un passo e l’altro. Tutti li chiamiamo Amici e ce sono di molti tipi. Talvolta ciascuna foglia di un albero rappresenta uno dei nostri Amici. Il primo che nasce è il nostro Amico Papà e la nostra Amica Mamma, che ci mostrano cosa è la vita. Dopo vengono gli Amici Fratelli, con i quali dividiamo il nostro spazio affinché possano fiorire come noi. Conosciamo tutta la famiglia delle foglie che rispettiamo e a cui auguriamo ogni bene. Ma il destino ci presenta ad altri Amici che non sapevamo avrebbero incrociato il nostro cammino. Molti di loro li chiamiamo Amici dell’Anima, del Cuore. Sono sinceri, sono veri. Sanno quando non stiamo bene, sanno cosa ci fa felici. E alle volte uno di questi Amici dell’Anima si infila nel nostro cuore e allora lo chiamiamo “innamorato”. Egli da luce ai nostri occhi, musica alle nostre labbra, salti ai nostri piedi. Ma ci sono anche quegli Amici di passaggio, talvolta una vacanza o un giorno o un’ora. Essi collocano un sorriso nel nostro viso per tutto il tempo che stiamo con loro. Non possiamo dimenticare gli Amici distanti, quelli che stanno nelle punte dei rami e che quando il vento soffia appaiono sempre tra una foglia e l’altra. Il tempo passa, l’estate se ne va, l’autunno si avvicina e perdiamo alcune delle nostre foglie, alcune nascono l’estate dopo, e altre permangono per molte stagioni. Ma quello che ci lascia felici è che le foglie che sono cadute continuano a vivere con noi, alimentando le nostre radici con allegria. Sono ricordi di momenti meravigliosi di quando incrociarono il nostro cammino. Ti auguro, foglia del mio albero, Pace Amore, Fortuna e Prosperità. Oggi e sempre… semplicemente perché ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un poco di se e prende un poco di noi. Ci saranno quelli che prendono molto, ma non ci sarà chi non lascia niente. Questa è la maggior responsabilità della nostra VITA e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso. Paul MONTES **********************
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canesenzafissadimora · 1 year ago
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Amare una persona non è una cosa semplice.
Passarci tanto di quel tempo insieme, conoscere i suoi difetti spigolosi, i suoi comportamenti aspri, le sue cattive abitudini. Le volte che avresti desiderato prenderlo a capate, lanciargli il telefono, bruciargli le ruote della macchina.
Distruggerle lo specchietto, urlarle in faccia, lasciarla in mezzo la strada.
Baciarlo, tutte le volte che avresti voluto e non potevi farlo.
Sfiorarla, tutte le volte che avresti voluto e non potevi farlo.
La nausea per le troppe ore passate insieme, vederlo sbagliare, insistere, non cedere e perdonarlo sempre.
Sopportarla quando si impunta e vuole avere ragione.
Le sere che “adesso basta m’ha stufato” e le mattine a cercarlo col pensiero.
Le mattine che “adesso la chiamo” e le sere ad aspettarla col pensiero.
Vederlo in disordine, spettinato, malconcio, troppo felice, sudato, con le dita nel naso, con l’alito cattivo, brutto, disperato.
Vederla struccata, con i peli alle gambe e i baffetti da fare, in pigiama, in ciabatte, coi capelli da stirare.
Ascoltare i suoi discorsi dementi, le sue battute pessime, le offese, i pugni al cuore, i silenzi.
Ascoltare i suoi complessi, i suoi scleri da ciclo, le lune storte.
Farsi fregare il dolce, la cocacola, l’ultima goccia d’acqua.
Guardarlo con un’altra.
Guardarla con un altro.
E restare immobili.
Amare, non è conoscersi tre settimane alzarsi una mattina e dirgli “ti amo”. Non è solo poesie, canzone dedicate, regali, carezze e acqua di rosa.
Amare è il tempo che scorre, le cretinate che gli altri non potranno mai notare, restare nonostante a volte ci si augura a vicenda il male. Amare è svegliarsi una mattina, e dire “Oggi, nonostante quello che è, ancora lo amo.
Oggi nonostante mi lacera il cuore, ancora lo amo.
Oggi nonostante il suo caratteraccio ancora lo amo.
Oggi mi è capitato di meglio, ma se lui è il peggio, scelgo il peggio, perché ancora lo amo”.
Ecco cosa significa amare.
Ecco cosa intendevo, quando ti ho detto TI AMO.
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Federica Maneli
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alephsblog · 7 months ago
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Nella meteorologia dei bombardamenti russi sull’Ucraina lunedì era prevista pioggia diffusa sulle città e una precipitazione temporalesca sulla capitale. Piogge record. La guerra, che serve anche a rinviare a data da destinarsi l’impegno contro il cambiamento climatico come un lusso per il momento impossibile, è essa stessa un cambiamento climatico. Ne riproduce gli effetti con una profondità e una velocità moltiplicate. Fa, come si dice, terra bruciata. Toglie alla gente il caldo nell’inverno e il fresco nell’estate e la luce sempre. Toglie ai bambini di un ospedale di maternità i fili e le cannule e gli aghi che li tengono in vita. Toglie il cielo agli uccelli e al cielo. Lunedì quella pioggia aveva imperversato su Kyiv, Dnipro, Kryvyi Rih, sulle città del Donetsk... Si erano distratti da Odessa, i maghi della pioggia del Cremlino.
Ci hanno messo una toppa questa mattina, il solito missile sul solito porto, i soliti due morti e qualche ferito – altri, ogni volta sono altri, ma si contano così, come i soliti, un guardiano, un camionista... Visto che ci sono, voglio dirvi del clima di Odessa. Non lo faccio, non abbastanza, perché so come sia difficile a chi sta altrove, abbastanza altrove, anche quando non sia accecato e incarognito dal pregiudizio, rendersi conto delle vite altrui.
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yourfavoritemenace · 10 months ago
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°*•🐈‍⬛» Names !
-> Nyx ; meaning “night”, the goddess of darkness
-> Oggy / Oggie ; short for Ogopogo, which is kind of like the Canadian version of the Loch Ness Monster !
-> Adrienne / Adri ; meaning “the dark one” 
-> Conner ; based off of the puma genus “puma concolor”, pumas were the first British big cats* to be reported. 
-> Luna / Lune ; most popular black cat name
°*•🌺» Pronouns !
-> voi / void / voids / voidself 
-> cry / crypt / crypts / cryptself ; shortened word for “cryptid”
-> on / onyx / onyxs / onyxself ; shiny black rock
-> claw / claws / clawself 
-> chit / chitter / chitters / chitterself ; cats can chitter, but also I find chittering to be spooky at night so sort of a cryptid vibe to it (?)
*The British Big Cats are a “cryptid” that, according to Wikipedia, are big cats not native to the British / United Kingdom area that started appearing around in the wild. Due to no captured cases — and the definition of a cryptid being “something that is said to exist but has to proof that it does” — it has been deemed a cryptid.
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Me lo ricordo ancora quel compleanno passato in ospedale.Potrebbe apparire un ricordo brutto invece mi ricordo ancora te che entri dalla porta della insieme,alla mamma,con in mano quella scatola di latta con dentro tanti dolci che purtroppo sapevi non avrei potuto mangiare e in mezzo quella scatolina con dentro un bracciale.Quella scatola di latta e quella scatolina con il bracciale sono custoditi gelosamente come un tesoro prezioso e ancora dentro di me risuonano quelle parole,quella promessa:
"Oggi non possiamo festeggiare ma appena sei fuori da qui faremo una festa in grande"
E dopo un mese quella promessa è stata realizzata si è fatta la festa e anche se nel casino ci siamo dimenticati di comprare le candeline ma è stata una festa bellissima che a distanza di anni ancora ricordo.
Ma da quell'anno per il mio compleanno non ho voluto più niente.Niente feste perché per me questo giorno ha perso di valore da quando non ci sei più tu.
Ogni candelina spenta senza la tua presenza è come una candela che sta per spegnersi un po' come me che ho perso quella caratteristica che mi distingueva tantissimo Il sorriso luminoso che tutti un po' mi invidiavano che piano piano come la fiammella delle candele si è consumato.Ogni candelina spenta in questi anni ha portato dentro un pezzo di speranza che quel sorriso si possa riaccendere che possa ritornare ad essere l'invidia di tutti,me lo auguro tutti gli anni.
E anche quest'anno mi auguro che quelle candeline si spengono con un sorriso più luminoso.
Auguri a me +28 lune 🌒🌕🌘
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primepaginequotidiani · 20 days ago
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PRIMA PAGINA As di Oggi lunedì, 13 gennaio 2025
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ama-la-mente · 2 years ago
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Non c'è mai stato un Noi.
C'ero solo io
A raccattare lune nere
A farne luce
A regalarti un oggi
Ad aspettare un domani.
C'ero solo io
A costruire sogni e comete
Lontano dagli sguardi
Dentro ogni nuvola
Dietro le mie tempeste.
C'ero solo io
Nei sorrisi delle parole
Nelle lacrime nascoste
Nei pensieri negati
Nelle paure represse.
C'ero solo io
Nel buio dei tuoi silenzi
Nelle pieghe stropicciate dell'attesa
Nelle mie albe gelide
Nelle mie corse contro il tempo.
C'ero solo io
A raccogliere i miei pezzi
A incollarli uno a uno
A farne Anima e Cuore
A ricostruirmi una speranza.
C'ero solo io
Ad accettare la mia rabbia
A seppellirla nella comprensione
Ad annullarla in un ennesimo silenzio
Ad abbracciarmi di solitudine.
Non c'è mai stato un Noi.
C'ero soltanto io.
Come adesso.
Come sempre.
_____
Jodh
#ladro di pensieri, facebook
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levysoft · 25 days ago
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Nella notte tra il 7 e l’8 gennaio 1610, Galileo Galilei puntò un telescopio rudimentale, da lui stesso perfezionato, verso Giove. Osservò così per la prima volta quelli che apparvero come tre piccoli punti luminosi vicino al pianeta, che lo scienziato descrisse inizialmente come “stelle fisse”, poiché sembravano allineate con Giove.
Continuando a osservare quel quartetto, però, Galileo si rese conto che le “stelle” cambiavano posizione notte dopo notte, apparendo e scomparendo in modo regolare, come fossero occultate da Giove… o si muovessero attorno a esso. E il 13 gennaio riuscì a osservare anche un quarto oggetto.
I tre punti erano Io, Europa e Callisto, e il quarto Ganimede, e Galileo aveva appena osservato per la prima volta quelle che ora conosciamo come le “lune galileiane”, ovvero i quattro satelliti più grandi di Giove.
Il telescopio di Galileo
Il telescopio di Galileo era un rifrattore, composto da una lente convessa utilizzata come obbiettivo e una lente concava come oculare. Questa configurazione ottica era innovativa per l’epoca e si basava sui principi ottici descritti dai primi cannocchiali olandesi, che Galileo migliorò significativamente per ottenere un ingrandimento maggiore e immagini più nitide.
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Due dei primi telescopi di Galileo, ora presso il Museo Galileo a Firenze. Il tubo, generalmente costruito in legno o metallo, fungeva da struttura portante per le lenti, garantendo il corretto allineamento ottico. La lente convessa dell’obiettivo raccoglieva la luce proveniente dagli oggetti celesti, piegandola per formare un’immagine reale, che veniva poi osservata attraverso la lente concava. Quest’ultima svolgeva la funzione di ingrandire l’immagine, rendendola visibile all’occhio umano.
Il telescopio di Galileo presentava alcune limitazioni tecniche: il campo visivo era stretto, rendendo difficoltosa l’osservazione di oggetti molto estesi, e l’immagine tendeva a essere distorta ai bordi a causa delle aberrazioni cromatiche e sferiche delle lenti. Nonostante ciò, lo strumento era estremamente avanzato per l’epoca, e la sua configurazione permetteva un ingrandimento di circa 20 volte, sufficiente per distinguere dettagli che l’occhio umano non avrebbe mai potuto cogliere, come le lune galileiane di Giove.
Quella notte di 415 anni fa
Quei tre piccoli punti luminosi vicini al pianeta che Galileo vide il 7 gennaio 1610, e che in un primo momento identificò come “stelle fisse”, furono registrati scrupolosamente nelle sue annotazioni. Galileo era convinto di trovarsi di fronte a un fenomeno interessante, ma ancora inspiegabile.
Nelle notti successive, lo scienziato tornò a osservare Giove. Scoprì che i tre oggetti avevano cambiato posizione rispetto al pianeta, e ne individuò un quarto. Continuando a osservarli, Galileo si accorse che si muovevano in modo regolare, a volte precedendo e altre volte seguendo Giove, ma senza mai allontanarsi oltre un certo limite. Questo comportamento suggeriva che non fossero stelle fisse, ma corpi in orbita attorno al pianeta.
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Alcuni schizzi dei quattro oggetti luminosi che Galileo Galilei vide accanto a Giove nelle notti di gennaio 1610, prima di confermare che si trattava di quattro satelliti naturali in orbita attorno al pianeta. Credits: NCAR Entro il 15 gennaio, Galileo era giunto a una conclusione rivoluzionaria: quegli oggetti non potevano essere altro che satelliti naturali di Giove. Le sue osservazioni si basavano su 65 registrazioni dettagliate, che documentavano il moto regolare e ripetitivo di questi corpi celesti. Fu un’epifania scientifica: per la prima volta si dimostrava che non tutti i corpi celesti orbitavano attorno alla Terra, mettendo in crisi il sistema geocentrico tolemaico e provando quello copernicano.
Galileo soprannominò queste lune Astri Medicei, in onore di Cosimo II de’ Medici, suo mecenate, e pubblicò i risultati nel suo celebre trattato Sidereus Nuncius pochi mesi dopo, aprendo una nuova era nell’esplorazione del cosmo.
Perché le lune di Giove non erano mai state viste prima?
Prima dell’invenzione del telescopio, il cielo era osservato esclusivamente a occhio nudo, e le capacità umane di discernere dettagli fini erano inevitabilmente limitate. Sebbene Giove fosse visibile a occhio nudo come una brillante “stella errante” (pianeta), le sue lune galileiane erano troppo piccole e troppo vicine al pianeta per essere distinte senza l’ausilio di uno strumento ottico.
Le lune galileiane hanno una luminosità relativamente bassa rispetto a Giove e, soprattutto, si trovano molto vicine al pianeta. A occhio nudo, la luce riflessa da Giove tende a sovrastare quella delle sue lune, rendendole praticamente invisibili. Inoltre, il loro moto è rapido: orbitano attorno al pianeta in pochi giorni, causando cambiamenti di posizione che avrebbero potuto passare inosservati anche a osservatori molto attenti.
Un altro motivo è che le osservazioni celesti prima dell’epoca di Galileo erano spesso limitate dalla tecnologia rudimentale e dalla mancanza di metodologie scientifiche sistematiche. Gli astronomi antichi, come Tolomeo e i loro successori medievali, non disponevano degli strumenti per osservare dettagli così minuti, e molte delle loro teorie erano basate su modelli filosofici piuttosto che su osservazioni accurate.
Cosa sappiamo ora delle lune galileiane
Le lune galileiane sono tra i corpi celesti più studiati del Sistema Solare, destinazioni importanti per l’esplorazione spaziale e la comprensione dell’evoluzione planetaria.
Io, la più vicina al pianeta, è il corpo vulcanicamente più attivo del Sistema Solare. La sua superficie è costellata da vulcani in eruzione costante, alimentati dal riscaldamento mareale causato dall’interazione gravitazionale con Giove e le altre lune. Questo calore interno modella continuamente la sua superficie. Dal alcuni mesi la sta studiando da vicino la missione Juno della NASA.
Europa, leggermente più distante, è uno degli obiettivi principali nella ricerca di vita extraterrestre. Sotto la sua crosta di ghiaccio spessa km si nasconde un oceano globale d’acqua liquida, riscaldato dalle stesse forze mareali che agiscono su Io. Questo oceano, potenzialmente ricco di composti organici e minerali, potrebbe fornire un ambiente favorevole allo sviluppo della vita. Dal 2030 sarà studiata da vicino da Europa Clipper.
Ganimede, la luna più grande del Sistema Solare, è unica per il suo campo magnetico interno, l’unico conosciuto tra le lune. È ricoperta da una combinazione di ghiaccio e roccia, e si ritiene che anch’essa ospiti un oceano sotterraneo. Il suo studio è cruciale per comprendere la diversità dei mondi ghiacciati. Si tratta dell’obbiettivo principale della missione JUICE dell’ESA, partita nel 2023 e in arrivo nel sistema di Giove nel 2031.
Callisto, la luna più esterna, è punteggiata di crateri antichi che testimoniano una storia geologica stabile e relativamente tranquilla. Anche questa luna potrebbe ospitare un oceano sotterraneo, benché meno profondo rispetto a quello di Europa.
Le missioni spaziali passate, come Galileo, hanno ampliato enormemente la nostra conoscenza dei satelliti medicei, e ci hanno permesso di conoscere tutte queste e molte altre caratteristiche. Ora ci aspettano altri anni di importanti scoperte, nello studiare un sistema che sembra quasi un sistema planetario su scala più piccola, e soprattutto per questo ha così tanto da raccontare.
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babyharmonyarcade · 25 days ago
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L'esobiologia (scienza che annovera Carl Sagan fra i suoi pionieri) è un campo speculativo della biologia che studia la possibilità di vita extraterrestre; il termine, coniato da Joshua Lederberg nel 1957, esplora anche l'ipotesi della panspermia e considera forme di vita basate su biochimiche alternative, come la vita silicio-based. Gli esobiologi analizzano ambienti estremi sulla Terra per identificare potenziali habitat extraterrestri, come le lune di Giove ed Europa.
L'equazione di Drake è un importante strumento per stimare la presenza di civiltà extraterrestri nella nostra galassia.
Il problema dell’esistenza di esseri intelligenti extraterrestri è oggi inquinato da una pseudoscienza in gran voga, che ha prodotto una documentazione sterminata: l’ufologia.
I dischi volanti e le visite degli alieni, nonostante la documentazione imponente a loro sostegno, non sono fenomeni reali.
Le grandi distanze astronomiche e la presumibile rarità delle civiltà tecnologiche rendono molto improbabili i viaggi dei "dischi volanti" avvistati, che, data l’immensità delle distanze, richiederebbero comunque decine o centinaia di anni; la comunicazione fra civiltà tecnologiche avanzate attraverso gli spazi interstellari diventa possibile solo attraverso lo scambio di informazioni. L'ufologia è quindi solo mitologia.
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storieditramonti · 2 months ago
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Ottobre - Novembre
A proposito di niente - Woody Allen
Biografia interessante anche se purtroppo profondamente influenzata dalla necessità di difendersi dalle accuse della pazza scatenata... Con l'occasione mi sono reso conto di essermi perso tutta una serie di film (ne ha girati davvero tanti!!!) fra cui diversi anche belli, sto cercando di recuperare.
Le sette lune di Maali Almeida - Shehan Karunatilaka
Scrittore srilankese, storia potente, legata alle drammatiche vicende politiche di quel paese, segnato da spinte separatiste che ne hanno macchiato di sangue la storia recente. Il protagonista, ucciso, alle prese con un purgatorio di anime infelici, alcune rassegnate, altre ancora in cerca di vendetta, a sua volta cerca di risolvere da un controverso aldilà quanto si è lasciato irresoluto alle spalle.
La vie secrète des écrivains - Guillaume Musso
Un giallo, letto con partecipazione anche se di solito li schifo. Scopro che nel Mediterraneo anche la Francia ha le sue isolette (a parte la Corsica, ovviamente), ma nessuna che si chiami Beaumont, l'isola su cui si è ambientato il romanzo.
Persone normali - Sally Rooney
Ho sentito parlare di questa scrittrice come di un fenomeno editoriale in un podcast del New Yorker post uscita del suo nuovo romanzo, Intermezzo. Persone normali è quello che le ha dato il successo, mi sa: a me è piaciuto molto, non solo la scrittura (avevo anche provato prima in inglese, ma per me era troppo impegnativa), mi sono immedesimato nei protagonisti, anche se non appartengo alla generazione della scrittrice o a quella del pubblico a cui, secondo i critici del New Yorker Review, si rivolge soprattutto, e questo è vincente.
Violeta - Isabelle Allende
Ah, il Cile. Letto in Guatemala e già sognavo la Patagonia, anche se, ad oggi, mi sa che resterà un sogno. Bella storia, la Allende è sempre una sicurezza.
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