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PRIMA PAGINA As di Oggi lunedì, 09 settembre 2024
#PrimaPagina#as quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi lunes#poquer#esloveno#iguala#cuatro#vuelta#acaba#segundo#delante#gana#crono#final#suiza#real#esprint#ambos#apuran#para#poder#retuvo#aprovechar
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Oggi luna piena. La terza dopo il ritorno dell'erasmus. Ormai conto il tempo con il susseguirsi delle lune piene.
Domani IL nuovo inizio. Quello che mi sta destabilizzando. Chi mai l'avrebbe detto che potesse importarmi qualcosa, eppure boh sono proprio in ansia. Nuovo lavoro, il quarto in pochi anni. Parto prevenuto, parto un po' impaurito. Ho paura di perdere me stesso, tutto ciò che ho scoperto di me temo possa finire sotterrato da una routine totalizzante. Un lavoro non totalizzante ce lo avevo, uno di quelli che ti spegne proprio perché senza senso. Mi sono cercato l'alternativa, perché volevo uscire da quell'apatia, quel vuoto, quel non senso delle giornate. Il problema è che io ho paura di non avere proprio più tempo per me... Non ho idea di cosa mi aspetti, ma proprio non riesco a pensare a qualcosa di buono.
Quanto mi piacerebbe dire che è una nuova opportunità, finalmente quella giusta, finalmente in ciò che mi piace, ciò per cui ho studiato. Proprio non ci riesco.
(Quanto danno può fare una cattivissima esperienza avvenuta subito dopo una cattivissima esperienza)
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Non è prendendo in giro la vita che si ottiene la felicità. È solo attraverso la rinuncia spontanea e la rassegnazione alla perdita che ci prepariamo alla morte e che otteniamo un minimo di felicità.
Alice Munro, Le Lune di Giove, Einaudi, 2008.
La grande scrittrice canadese è morta oggi 14 Maggio 2024 all'età di 92 anni. Premio Nobel per la Letteratura 2013, scompare un'altra figura preminente della letteratura mondiale.
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Oggi mi sono letteralmente imbambolato a vedere lavorare il nostro maniscalco al maneggio, il rosso fuoco, il battito ritmato del Martello, i cavalli tutt'intorno. Le indoli che ognuno cela agli altri acuite dalla contemplazione fantastica di una visione appagante, leggono i nostri veri stati d'animo, emblemi nascosti di un sentimento o di un pensiero. Tutto, intorno, quell 'aurea inesprimibile di vitalità, di fuoco. Sentimenti che vengono fuori per alcuni ad esempio, da arnesi sacri, da insegne d’una religione, per altri da stendardi o da musiche potenti, o comunque da ogni cosa su cui si fissi la nostra meditazione o da cui l’Immaginazione umana scaturisca. Così, certi oggetti faranno esplodere la nostra indole.
Occorre che i tuoi occhi si rendano simili all'oggetto da vedere e gli siano pari: solo così potranno fermarsi a contemplarlo. Allora, tu stesso, sarai divenuto Visione.
Meno male che non sono io il re del mondo, perché delle volte mi prendono certe lune così cattive che se avessi chiuso in uno scettro tutto il potere dell'universo, cancellerei dalla faccia della terra intere categorie di persone, e inventandomi anche dei supplizi particolarmente fantasiosi, e questo non è bello, meglio mantenere un'equa distribuzione dei poteri....
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Esistono persone nelle nostre vite che ci rendono felici per il semplice caso di avere incrociato il nostro cammino. Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco, vedendo molte lune passare, gli altri li vediamo appena tra un passo e l’altro. Tutti li chiamiamo Amici e ce sono di molti tipi. Talvolta ciascuna foglia di un albero rappresenta uno dei nostri Amici. Il primo che nasce è il nostro Amico Papà e la nostra Amica Mamma, che ci mostrano cosa è la vita. Dopo vengono gli Amici Fratelli, con i quali dividiamo il nostro spazio affinché possano fiorire come noi. Conosciamo tutta la famiglia delle foglie che rispettiamo e a cui auguriamo ogni bene. Ma il destino ci presenta ad altri Amici che non sapevamo avrebbero incrociato il nostro cammino. Molti di loro li chiamiamo Amici dell’Anima, del Cuore. Sono sinceri, sono veri. Sanno quando non stiamo bene, sanno cosa ci fa felici. E alle volte uno di questi Amici dell’Anima si infila nel nostro cuore e allora lo chiamiamo “innamorato”. Egli da luce ai nostri occhi, musica alle nostre labbra, salti ai nostri piedi. Ma ci sono anche quegli Amici di passaggio, talvolta una vacanza o un giorno o un’ora. Essi collocano un sorriso nel nostro viso per tutto il tempo che stiamo con loro. Non possiamo dimenticare gli Amici distanti, quelli che stanno nelle punte dei rami e che quando il vento soffia appaiono sempre tra una foglia e l’altra. Il tempo passa, l’estate se ne va, l’autunno si avvicina e perdiamo alcune delle nostre foglie, alcune nascono l’estate dopo, e altre permangono per molte stagioni. Ma quello che ci lascia felici è che le foglie che sono cadute continuano a vivere con noi, alimentando le nostre radici con allegria. Sono ricordi di momenti meravigliosi di quando incrociarono il nostro cammino. Ti auguro, foglia del mio albero, Pace Amore, Fortuna e Prosperità. Oggi e sempre… semplicemente perché ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un poco di se e prende un poco di noi. Ci saranno quelli che prendono molto, ma non ci sarà chi non lascia niente. Questa è la maggior responsabilità della nostra VITA e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso. Paul MONTES **********************
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Amare una persona non è una cosa semplice.
Passarci tanto di quel tempo insieme, conoscere i suoi difetti spigolosi, i suoi comportamenti aspri, le sue cattive abitudini. Le volte che avresti desiderato prenderlo a capate, lanciargli il telefono, bruciargli le ruote della macchina.
Distruggerle lo specchietto, urlarle in faccia, lasciarla in mezzo la strada.
Baciarlo, tutte le volte che avresti voluto e non potevi farlo.
Sfiorarla, tutte le volte che avresti voluto e non potevi farlo.
La nausea per le troppe ore passate insieme, vederlo sbagliare, insistere, non cedere e perdonarlo sempre.
Sopportarla quando si impunta e vuole avere ragione.
Le sere che “adesso basta m’ha stufato” e le mattine a cercarlo col pensiero.
Le mattine che “adesso la chiamo” e le sere ad aspettarla col pensiero.
Vederlo in disordine, spettinato, malconcio, troppo felice, sudato, con le dita nel naso, con l’alito cattivo, brutto, disperato.
Vederla struccata, con i peli alle gambe e i baffetti da fare, in pigiama, in ciabatte, coi capelli da stirare.
Ascoltare i suoi discorsi dementi, le sue battute pessime, le offese, i pugni al cuore, i silenzi.
Ascoltare i suoi complessi, i suoi scleri da ciclo, le lune storte.
Farsi fregare il dolce, la cocacola, l’ultima goccia d’acqua.
Guardarlo con un’altra.
Guardarla con un altro.
E restare immobili.
Amare, non è conoscersi tre settimane alzarsi una mattina e dirgli “ti amo”. Non è solo poesie, canzone dedicate, regali, carezze e acqua di rosa.
Amare è il tempo che scorre, le cretinate che gli altri non potranno mai notare, restare nonostante a volte ci si augura a vicenda il male. Amare è svegliarsi una mattina, e dire “Oggi, nonostante quello che è, ancora lo amo.
Oggi nonostante mi lacera il cuore, ancora lo amo.
Oggi nonostante il suo caratteraccio ancora lo amo.
Oggi mi è capitato di meglio, ma se lui è il peggio, scelgo il peggio, perché ancora lo amo”.
Ecco cosa significa amare.
Ecco cosa intendevo, quando ti ho detto TI AMO.
Federica Maneli
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Nella meteorologia dei bombardamenti russi sull’Ucraina lunedì era prevista pioggia diffusa sulle città e una precipitazione temporalesca sulla capitale. Piogge record. La guerra, che serve anche a rinviare a data da destinarsi l’impegno contro il cambiamento climatico come un lusso per il momento impossibile, è essa stessa un cambiamento climatico. Ne riproduce gli effetti con una profondità e una velocità moltiplicate. Fa, come si dice, terra bruciata. Toglie alla gente il caldo nell’inverno e il fresco nell’estate e la luce sempre. Toglie ai bambini di un ospedale di maternità i fili e le cannule e gli aghi che li tengono in vita. Toglie il cielo agli uccelli e al cielo. Lunedì quella pioggia aveva imperversato su Kyiv, Dnipro, Kryvyi Rih, sulle città del Donetsk... Si erano distratti da Odessa, i maghi della pioggia del Cremlino.
Ci hanno messo una toppa questa mattina, il solito missile sul solito porto, i soliti due morti e qualche ferito – altri, ogni volta sono altri, ma si contano così, come i soliti, un guardiano, un camionista... Visto che ci sono, voglio dirvi del clima di Odessa. Non lo faccio, non abbastanza, perché so come sia difficile a chi sta altrove, abbastanza altrove, anche quando non sia accecato e incarognito dal pregiudizio, rendersi conto delle vite altrui.
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°*•🐈⬛» Names !
-> Nyx ; meaning “night”, the goddess of darkness
-> Oggy / Oggie ; short for Ogopogo, which is kind of like the Canadian version of the Loch Ness Monster !
-> Adrienne / Adri ; meaning “the dark one”
-> Conner ; based off of the puma genus “puma concolor”, pumas were the first British big cats* to be reported.
-> Luna / Lune ; most popular black cat name
°*•🌺» Pronouns !
-> voi / void / voids / voidself
-> cry / crypt / crypts / cryptself ; shortened word for “cryptid”
-> on / onyx / onyxs / onyxself ; shiny black rock
-> claw / claws / clawself
-> chit / chitter / chitters / chitterself ; cats can chitter, but also I find chittering to be spooky at night so sort of a cryptid vibe to it (?)
*The British Big Cats are a “cryptid” that, according to Wikipedia, are big cats not native to the British / United Kingdom area that started appearing around in the wild. Due to no captured cases — and the definition of a cryptid being “something that is said to exist but has to proof that it does” — it has been deemed a cryptid.
#caughtintheweb ; requests !#otherkin#alterhuman#therian#finished request#cryptidkin#name request#requests#catkin#black catkin#felinekin#cat therian#feline therian#pronoun request#name and pronoun request
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Me lo ricordo ancora quel compleanno passato in ospedale.Potrebbe apparire un ricordo brutto invece mi ricordo ancora te che entri dalla porta della insieme,alla mamma,con in mano quella scatola di latta con dentro tanti dolci che purtroppo sapevi non avrei potuto mangiare e in mezzo quella scatolina con dentro un bracciale.Quella scatola di latta e quella scatolina con il bracciale sono custoditi gelosamente come un tesoro prezioso e ancora dentro di me risuonano quelle parole,quella promessa:
"Oggi non possiamo festeggiare ma appena sei fuori da qui faremo una festa in grande"
E dopo un mese quella promessa è stata realizzata si è fatta la festa e anche se nel casino ci siamo dimenticati di comprare le candeline ma è stata una festa bellissima che a distanza di anni ancora ricordo.
Ma da quell'anno per il mio compleanno non ho voluto più niente.Niente feste perché per me questo giorno ha perso di valore da quando non ci sei più tu.
Ogni candelina spenta senza la tua presenza è come una candela che sta per spegnersi un po' come me che ho perso quella caratteristica che mi distingueva tantissimo Il sorriso luminoso che tutti un po' mi invidiavano che piano piano come la fiammella delle candele si è consumato.Ogni candelina spenta in questi anni ha portato dentro un pezzo di speranza che quel sorriso si possa riaccendere che possa ritornare ad essere l'invidia di tutti,me lo auguro tutti gli anni.
E anche quest'anno mi auguro che quelle candeline si spengono con un sorriso più luminoso.
Auguri a me +28 lune 🌒🌕🌘
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Non c'è mai stato un Noi.
C'ero solo io
A raccattare lune nere
A farne luce
A regalarti un oggi
Ad aspettare un domani.
C'ero solo io
A costruire sogni e comete
Lontano dagli sguardi
Dentro ogni nuvola
Dietro le mie tempeste.
C'ero solo io
Nei sorrisi delle parole
Nelle lacrime nascoste
Nei pensieri negati
Nelle paure represse.
C'ero solo io
Nel buio dei tuoi silenzi
Nelle pieghe stropicciate dell'attesa
Nelle mie albe gelide
Nelle mie corse contro il tempo.
C'ero solo io
A raccogliere i miei pezzi
A incollarli uno a uno
A farne Anima e Cuore
A ricostruirmi una speranza.
C'ero solo io
Ad accettare la mia rabbia
A seppellirla nella comprensione
Ad annullarla in un ennesimo silenzio
Ad abbracciarmi di solitudine.
Non c'è mai stato un Noi.
C'ero soltanto io.
Come adesso.
Come sempre.
_____
Jodh
#ladro di pensieri, facebook
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jack skellington x oogie boogie happy fam
i guess... the blue demon is my oc lune and the baby is jack's and oogie's youngest his name is maquech
lock stole shock's toast, and oogie slipped
Jack skellington age:???
Oggie Boogie age:34
Shock age:7 (adopted)
Lock age:6 (adopted)
Barrel age:5 (jack and oogie's first born)
Lune age:5 (adopted)
Maquech age:2 (jack and oogie's youngest)
#thanks for the ask!#tnbc au#tnbc barrel#tnbc lock#tnbc jack#tnbc#jack skellington x oogie boogie#jack skellington#the nightmare before christmas#lock shock and barrel#nightmare before christmas#oogie boogie#tnbc oc#lune skellington#lock skellington#barrel skellington#shock skellington#maquech skellington#ask answered#anon ask#happy fam
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PRIMA PAGINA Liberation di Oggi martedì, 03 settembre 2024
#PrimaPagina#liberation quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi sans#?partage#?tous#?mardi#?septembre#?extinction#?lune#?exposition#?colere#?apres#?mort#?vague#?contestation#?hebreu#?tant#?accord
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Amare una persona non è una cosa semplice.
Passarci tanto di quel tempo insieme, conoscere i suoi difetti spigolosi, i suoi comportamenti aspri, le sue cattive abitudini.
Le volte che avresti desiderato prenderlo a capate, lanciargli il telefono, lasciarla in mezzo la strada.
Baciarlo, tutte le volte che avresti voluto e non potevi farlo.
Sfiorarla, tutte le volte che avresti voluto e non potevi farlo.
Sopportarla quando si impunta e vuole avere ragione.
Le sere che “adesso basta m’ha stufato” e le mattine a cercarlo col pensiero.
Vederlo in disordine, spettinato, malconcio, troppo felice, sudato, disperato.
Vederla struccata, con i peli alle gambe e i baffetti da fare, in pigiama, in ciabatte, coi capelli da stirare.
Ascoltare i suoi discorsi a volte un po' stupidi, le sue battute pessime, i pugni al cuore, i silenzi.
Ascoltare i suoi complessi, i suoi scleri da ciclo, le lune storte.
Farsi fregare il dolce, l’ultima goccia d’acqua.
Guardarlo con un’altra, se non ti ama.
Guardarla con un altro, se non ti ama.
E restare immobili.
Amare, non è conoscersi tre settimane, alzarsi una mattina e dirgli “ti amo”. Non è solo poesie, canzone dedicate, regali, carezze e acqua di rosa.
Amare è il tempo che scorre, le cretinate che gli altri non potranno mai notare, restare nonostante a volte ci si augura a vicenda il "male".
Amare è svegliarsi una mattina, e dire “Oggi, nonostante quello che è, ancora lo amo.
Oggi nonostante mi lacera il cuore, ancora lo amo.
Oggi nonostante il suo caratteraccio ancora lo amo.
Oggi mi è capitato di meglio, ma se lui è il peggio, scelgo il peggio, perché ancora lo amo”.
Ecco cosa significa amare.
Ecco cosa intendevo, quando ti ho detto
TI AMO.
- F. Maneli
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disadattati
CARNAVAL Qué guapo está hoy Platero! Es lunes de Carnaval, y los niños, que se han vestido de máscara, le han puesto el aparejo moruno, todo bordado en rojo, azul, blanco y amarillo, de cargados arabescos. Agua, sol y frío. Los redondos papelillos de colores van rodando paralelamente por la acera, al viento agudo de la tarde, y las máscaras, ateridas, hacen bolsillos de cualquier cosa para las manos azules. Cuando hemos llegado á la plaza, unas mujeres vestidas de locas, con largas camisas blancas y guirnaldas de hojas verdes en los negros y sueltos cabellos, han cogido á Platero enmedio de su corro bullanguero, y han girado alegremente en torno de él. Platero, indeciso, yergue las orejas, alza la cabeza, y, como un alacrán cercado por el fuego, intenta, nervioso, huir por doquiera. Pero, como es tan pequeño, las locas no le temen y siguen girando, cantando y riendo a su alrededor. Los chiquillos, viéndolo cautivo, rebuznan para que él rebuzne. Toda la plaza es ya un concierto altivo de metal amarillo, de rebuznos, de risas, de coplas, de panderetas y de almireces... Por fin Platero, igual que un hombre, rompe el corro y se viene á mí trotando y llorando, caído el lujoso aparejo. Como yo, no quiere nada con el Carnaval... No servimos para estas cosas... da J. R. Jiménez, Platero y yo
CARNEVALE Com'è bello Platero oggi! È il lunedì di Carnevale e i bambini, che si sono messi in maschera, gli hanno messo la sella moresca, tutta ricamata in rosso, blu, bianco e giallo, con arabeschi. Acqua, sole e freddo. I coriandoli colorati rotolano paralleli lungo il marciapiede, nel vento tagliente del pomeriggio, e le maschere, terrorizzate, fanno tasche di qualsiasi cosa per le loro mani blu. Quando arrivammo in piazza, alcune donne vestite da pazze, con lunghe camicie bianche e ghirlande di foglie verdi tra i capelli neri sciolti, presero Platero in mezzo al loro coro chiassoso e gli girarono allegramente intorno. Platero, indeciso, drizza le orecchie, alza la testa e, come uno scorpione circondato dal fuoco, cerca nervosamente di fuggire dove può. Ma, essendo così piccolo, le pazze non lo temono e continuano a vorticare, cantare e ridere intorno a lui. I bambini, vedendolo prigioniero, ragliano per farlo ragliare. L'intera piazza è già un concerto altero di metallo giallo, di ragli, risate, canti, tamburelli e mortai... Finalmente Platero, proprio come un uomo, rompe il corro e viene da me trottando e piangendo, con la sua lussuosa coperta caduta. Come me, non vuole avere niente a che fare con il Carnevale... Non siamo adatti a queste cose...
Tradotto con deepL (versione gratuita)
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Cara Rebecca,
vorrei tanto riuscire a dirti dal vivo ciò che sto per scriverti - ma mi vergogno tanto, penso che sia tutto fuori luogo, penso di esserlo io, con i miei pianti il mio dolore e le mie ingombranti emozioni, anche quelle belle. Penso che magari potresti non capire, non come vorrei che capissi, o potresti non accettare, non voler sentire, o ancora potresti averne paura, forse speri non accada mai, quindi lo scrivo - e va bene così. Magari per te c’è ancora qualcun altro a cui queste cose sono riservate. Nonostante tutto vorrei potessi leggere, e ogni tanto, non so perché, sento che in qualche modo puoi. Ma è tutta immaginazione ed è giusto così, perché questi sono solo i miei pensieri più nudi. Sono sul tuo letto, fa caldissimo, aspetto che esci dalla doccia, tra poco dobbiamo uscire perché dopo lavori, ma a doverti lasciare sento come se stessi per perdere un braccio, una gamba, una parte di me. Anzi, sento come se mi stessero per staccare lo stomaco, la mia parte più delicata, dove c’è tutta la paura e l’ansia del mondo. Ti ho fatto vedere uno dei miei film preferiti, oggi, e non l’hai notato ma piangevo mentre Haku e Chihiro prendevano il volo. Tu sei il mio drago verde, Rebecca, ci sei da quando esisto, non lo so dove ci siamo incontrate ma sento che in un’altra vita, quand’ero un’altra e tu anche - o forse eravamo già noi, ma non quelle che siamo ora - io so che tu eri con me. Mi rivedo nel passato, ci ripenso, dò un senso agli arcobaleni, alle stelle comete e alle lune piene che mi hanno accompagnata, a ogni margherita che mi parlava, alle carezze del vento e a ogni bacio ricevuto di spalle nei sogni; eri tu con me. Mi trattengo e mi tengo il mal di pancia ma lo scrivo qui soltanto per alleviarlo, vorrei dirti quanto ti amo, non da un mese o un giorno, ma da tutta una vita che ti sento con me, perché mi sembra che ti conosco e mi conosci da sempre. Sei il mio grande amore, Rebecca, il mio angelo custode, la mia cura, fortuna e protezione, sei la mia persona - anche se io non sono la tua. Se lo fossi saremmo già a Parigi insieme. Ma l’ho accettato, credo, e nonostante a volte sogni di avere anch’io una persona che provi lo stesso, lo stesso identico - perché non ha provato altro, quello che provo per te supera il resto. Sogno di scalare le montagne con te, anche se non lo faresti mai, non è da te - ma se fosse necessario lo farei, sento la gioia senza la fatica se sei con me, perché tu fai scomparire tutto ciò che non so fare, e lo fai diventare reale. Vorrei farti sapere quanto sono grata di averti da sempre con me e di averlo capito, di averlo potuto vedere, mio blu, spirito del fiume che da tutta la vita attraverso con paura; da tutta la vita, prima di sapere che eri tu, e che mi avresti tenuta a galla fino alla riva.
Tua,
con tutto l’amore che ho
Aurora
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Non c'è mai stato un Noi.
C'ero solo io
A raccattare lune nere
A farne luce
A regalarti un oggi
Ad aspettare un domani.
C'ero solo io
A costruire sogni e comete
Lontano dagli sguardi
Dentro ogni nuvola
Dietro le mie tempeste.
C'ero solo io
Nei sorrisi delle parole
Nelle lacrime nascoste
Nei pensieri negati
Nelle paure represse.
C'ero solo io
Nel buio dei tuoi silenzi
Nelle pieghe stropicciate dell'attesa
Nelle mie albe gelide
Nelle mie corse contro il tempo.
C'ero solo io
A raccogliere i miei pezzi
A incollarli uno a uno
A farne Anima e Cuore
A ricostruirmi una speranza.
C'ero solo io
Ad accettare la mia rabbia
A seppellirla nella comprensione
Ad annullarla in un ennesimo silenzio
Ad abbracciarmi di solitudine.
Non c'è mai stato un Noi.
C'ero soltanto io.
Come adesso.
Come sempre.
Jodh
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