#non vi odio
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Che poi man mano che racconto le cose le realizzo ...
NON PARLERÒ PIÙ TEDESCO PER TRE MESI!!! 😍
Finalmente chiuderò per un po' con questa lingua del cazz, la lingua più inutile del pianeta. E se questi si innamorano e mi tengono, vaffanculo al tedesco FOREVA. Manco più col panettiere voglio parlare.
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Maledetti mi hanno bloccato pure i download da raiplay
#non ci posso credere#una certezza avevo#vi odio così tanto#what's next? mi bloccate gli screenshot?
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Thinking about all the times I said "for me it's fine" just to avoid fighting over non-important things
#nel caso non lo sappiate#voi persone a cui l'ho detto#vi odio#e non la penso come voi#e non mi andava affato bene ma non volevo fare il bastian contrario
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Sapete che vi dico....che sono stufo...mi ristacco il cuore e lo metto nello scrigno
Perché dovrei provare ancora qualcosa per voi?
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#devo condividere questo pensiero perché altrimenti mi sento la testa pesante#penso che vi sia un’intrinseca libertà nella gestione del proprio tempo#penso che vi sia un’innata libertà nel tempo in generale#ma sarebbe carino se questa fosse usata per supportare persone#che appartengono a una certa sezione di questo fandom#senza promuovere di fatto autori che invece si fanno poi esponenti di linee di pensiero#quantomeno offensive nei confronti del gruppo a cui tu stesso appartieni#invece come accade sempre nei gruppi alienati o che comunque ricevono maggiori flussi di odio gratuito#succede che si reinforzi ulteriormente questo isolamento#oggi ho scoperto di essere stat bloccata da penso quello che sia il più famoso blog di tumblr#quando fino a due giorni fa potevo vedere il suo blog#francamente non ho idea del motivo però è assurdo come#in certi contesti soprattutto online venga a mancare il supporto della tua stessa comunità di appartenenza#quando il ‘leader’ decide che non la meriti#è una situazione che crea parecchio disagio in me#soprattutto perché nella vita reale e nella vita lavorativa#io non riscontro mai problemi di inserimento o adeguamento al#contesto anzi! sono molto socievole e amabile ed è molto facile tollerare la mia presenza lol#invece mi ritrovo in questo posto in cui mi è silentemente richiesto di superare un certo ostracismo interno#di cui non dovrei nemmeno essere a conoscenza ma che invece affronto molto spesso#non so se Virgilio avesse ragione…#forse dovrei non curarmi di loro e bla bla
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what irritates me to death is not so much the cancellation itself (which I expected for reasons mentioned in previous posts) but the how. usually when a product is canceled the producers are first notified who then speak to the cast etc.... here instead we all found out together but worse! we found out when they had deluded us just a few days before that there was hope for a renewal since they realized how much we wanted the show to go on. but no. deleted. Like this. out of revenge I think (I know one of the producers was a leading figure in the strikes). we don't behave like that. This is what makes me so disgusted. not that they aren't moving forward even though I'm very sorry... but the gratuitous pain they threw in the face not only of the fans and the author and the producers but also of the cast who had absolutely nothing to do with this shit. they disgust me and I wish them the worst that life can give them. oh but karma will take care of you!!!! maybe we will never have this series again because no one will take it or if we do have it it will be 1 other project unrelated to this cast. but you will pay for it. evil always comes back remember that...
#six of crows#kaz brekker#shadow and bones#six of crows spin off#kaz dirtyhands brekker#sab season two#leigh bardugo#karma#shit#non lo dico o pappeta a chi lo sente?!#inizia per c..#vi odio#non ci resta che piangere#o urlare
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Io però avrei detto il contrario, è Renga che sembra un meccanico benzinaio un po' burino ma molto virile, con quel filo di dad bod che arrizza sempre, un po' Claudio Santamaria in Lo Chiamavano Jeeg Robot, c'avete presente? E Nek il motociclista figo che va a farsi fare il cambio dell'olio e tutto il resto
Ragazzi ieri sera Renga e Nek hanno fatto cose da pazzi per il fantasanremo (mai quanto Emma Dargen e i La Sad nelle serate precedenti tho) e niente mentre cercavo commenti sull'accaduto ho trovato questa perla.
Le ship e gli spunti per le fanfictions peggio dei rotoloni regina, non finiscono mai.
#Voi mi dovete fermare#Anche con la forza se necessario#Perché io adesso sono in grave stato di privazione del sonno e i miei freni inibitori non funzionano più#Poi devo andarci anch'io da Renga a farmi fare il cambio dell'olio#Io comunque lo sapevo che questa cosa sarebbe successa VI ODIO TUTTI E SOPRATTUTTO TU AMADEUS#Kek#Sanremo#Sanremo 2024#Sanremo74#Renga Nek
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HO UN LINFOMA E FARÒ DEL MIO PEGGIO
Fra un mese compio 51 anni e pochi giorni fa ho scoperto di avere un Linfoma Non Hodgkin. È una patologia abbastanza aggressiva ma è stata presa in tempo. Ed è ben curabile, perché la scienza sta facendo passi da gigante nella cura dei linfomi.
Vivo a pochi passi di distanza da un ospedale all'avanguardia che mi ha preso in carico. Sotto molti aspetti, sono davvero fortunato e privilegiato rispetto a molte persone.
Quale sarà il mio atteggiamento di fronte alla malattia? Mi conosco bene e posso prevederlo, perché c'è una parola che lo definisce con precisione. È una parola significativa, addirittura emblematica, che riguarda il mio tasso di maschitudine alfa. Come potete intuire, non mi riferisco a "guerriero", quindi le metafore belliche possiamo tranquillamente metterle da parte.
La parola misteriosa è "mammoletta". Sì, sarò una mammoletta. Questo vuol dire che non vi darò lezioni filosofiche. Non diventerò un maestro di vita pronto a snocciolare grandi verità come "quello che non ci uccide ci rende più forti", "le sofferenze fanno parte dell'esistenza", "l'importante è apprezzare le piccole cose".
Sarò una mammoletta perché lo sono sempre stato, per esempio quando ho scoperto di avere una massa all'inguine. Era un rigonfiamento, duro come un sasso, grande come una pallina oblunga. La mia reazione? Due settimane senza far nulla. Mi sono detto: "Magari passa. Vuoi vedere che fra qualche giorno non ci sarà più? Non ho voglia di affrontare visite ed esami per un falso allarme. Odio gli ospedali".
Questo mio atteggiamento nasce anche da un'idea completamente sbagliata e irrazionale: la paura che gli esami possano creare malattie dal nulla. In pratica una zona oscura del mio cervello ragiona (si fa per dire) più o meno così: sei perfettamente sano, fai l'esame e ti trovano qualcosa. Lo so, non c'è niente di logico in questa convinzione, ma la mia mente non è mai stata fatta di pura logica.
Per quasi due settimane ho cercato di non pensarci anche perché ero in preda all'imbarazzo. Tra tutti i posti, proprio all'inguine doveva capitarmi? Ma la massa non ha dato cenni di sparizione e alla fine mi sono attivato.
Ho riscritto cinquanta volte il messaggio su WhatsApp prima di inviarlo alla mia dottoressa per fissare una visita, perché ogni volta il testo mi sembrava una molestia sessuale: "Buona sera, dottoressa, ho questa massa dura all'inguine e vorrei chiederle un appuntamento per mostrargliela". "Buona sera, dottoressa, ho un rigonfiamento...". Dopo un numero incalcolabile di tentativi, ho trovato le parole giuste e ho scritto un messaggio asettico, inequivocabilmente sanitario, con un perfetto stile burocratico ospedaliero.
Sono stato una mammoletta nei tre mesi e mezzo necessari per giungere alla diagnosi.
Sono stato una mammoletta nel giorno della TAC con mezzo di contrasto. Quella mattina sono giunto all'ospedale in autobus, dopo una notte insonne. Alla fermata ho controllato la cartella che conteneva i documenti. C'erano referti di ecografie, pareri medici e soprattutto l'impegnativa da presentare per svolgere l'esame. Ho controllato perché sono una persona molto precisa, di quelle che tornano indietro mille volte per verificare di aver chiuso il gas. "Non manca nulla", mi sono detto. Ho rimesso i documenti nella borsa. Ho raccolto le forze, mi sono alzato dalla panchina e ho raggiunto l'accettazione dell'ospedale. Senza la borsa. Vi lascio immaginare questa sequenza di eventi: imprecazione, insulti molto pesanti rivolti contro me stesso, corsa a perdifiato verso la fermata. La borsa era ancora lì. Nessuno me l'aveva fregata.
Per fortuna scelgo solo borse brutte.
Sono stato una mammoletta in occasione della PET, che ha rispettato un copione simile a quello della TAC. Venivo da una notte insonne e non ero in grado di comprendere istruzioni elementari, perché la mia intelligenza svanisce quando affronto esami medici. Mi chiedevano di porgere il braccio sinistro e porgevo il destro. Mi chiedevano il nome e recitavo il codice fiscale.
Sono stato una mammoletta quando mi hanno comunicato il risultato della biopsia. Per un considerevole lasso di tempo non ci ho capito nulla. La mia coscienza era come una trasmittente che passava una musica di pianoforte triste sentita mille volte in TV: quella che certi telegiornali usano per le notizie strappalacrime.
Ora guardo al futuro e la mia ambizione non ha limiti: raggiungerò nuove vette nel campo del mammolettismo. So di essere fortunato per molti motivi: l'ematologo, un tipo simpatico, mi ha rassicurato. Le terapie esistono e sono molto efficaci.
Ma mi lamenterò tantissimo, perché non voglio correre il rischio di essere considerato una persona ammirevole da qualcuno. Non lo ero, non lo sono e non lo sarò mai. Rivendico il diritto di essere fragile e fifone. Lasciatemi libero di essere una mammoletta. Per citare un motto di Anarchik, il mio piano è questo: farò del mio peggio.
[L'Ideota]
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Cosa è il nazismo
Più volte ho scritto post sul mio ex-padrone di casa, sostenitore (se non attivista) di quella ideologia, visto il gran numero di reperti trovati dopo aver acquistato l'immobile, però oggi vi mostro un modo che aveva, tutto suo, di odiare il prossimo.
Perché di fondo questo è, il problema dei nazisti e simil- (tipo i fasci) non è tanto l'odio verso gli altri esseri umani, dal mio punto di vista quello è un diritto della persona, bensì il fatto che loro ci tengono a fartelo sapere che gli stai sul cazzo (il 99.9% delle volte in forma violenta), te lo devono dire, è più forte di loro, e vogliono assicurarsi che tu abbia capito che gli stai sul cazzo, altrimenti non ci dormono la notte, diventa un odio a metà.
Il nostro eroe esercitava questo odio in tanti modi (chiamava la Polizei ad ogni ora per denunciare il vicino se faceva una scorreggia in bagno e si sentiva, alzava barricate, litigava con chiunque del vicinato, parlava male dei vicini in giro per il paese, e altre robe carine), ma uno di questi mezzi me l'ha lasciato purtroppo in eredità, e solo dopo anni sono arrivato quasi al punto di vedere il problema risolto.
Vedete questo giardino?
Ne ho due, uno è quello della foto, un altro è più piccolo all'entrata della casa. Oggi ci sono due bellissime siepi di lauro, più un'altra pianta in fondo che non so bene cosa sia e non si vede benissimo dalla foto (ma è favolosa, perché potete entrarci letteralmente dentro e lasciare che vi abbracci 🥰), ma prima entrambi i lati e davanti erano disseminati di questa bestia, i cui due ultimi esemplari sto sradicando oggi:
Per darvi un'idea, ogni "spina padre" è lunga due dita, e poi su ogni spina ci sono tanti piccoli aculei, e hai voglia ad usare protezioni, prima o poi ti fai male (infatti anche oggi ha chiesto il suo tributo di sangue).
E lui così dichiarava il suo odio verso i due confinanti, questa pianta cresceva, inevitalmente finiva anche sul loro terreno, e ogni volta che provavano a tagliarla puntualmente si facevano male (che poi ogni puntura, io non so che cazzo c'è sulla punta, ma lascia un fastidio/dolore che dura un paio di giorni).
Oggi, mentre il vicino mi guardava sradicare la prima delle due, ha esclamato "eh, erano proprio dei simpaticoni i nostri ex-vicini, due amabili vecchietti!".
Ma poi alla fine si combatte così il nazismo, con tanta pazienza e dedizione, sradicando piante urticanti una ad una e piantandone di nuove, magari di quelle che ti abbracciano mentre ti prendi cura di loro.
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"Ai telespettatori é rimasto l'amaro in bocca per la storia tra Manuel e Simone rimasta a metà. C'è speranza?":
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La cosa del cibo sta assumendo connotati che rasentano il ridicolo.
Le mie compagne di stanza (un greca e una polacca, con cui sottolineo che mi trovo bene, ci rido e ci scherzo sempre) vanno attentamente a vedere se ci sono capelli o mini fili di maglioni (che per loro sono sempre capelli) e se lo trovano viene addosso a loro+fa venire all'altra un senso di schifo tale che buttano 3/4 di piatto preso.
La greca a pranzo si è LAMENTATA che il cibo viene riutilizzato. Oggi hanno usato le lenticchie al pomodoro di ieri per farci il sugo agli spaghetti e lei ha detto "che schifo".
Ieri è stato riutilizzato il pane per farci la base di una sorta di cheesecake/pudding fatta mescolando riso cotto e il pane vecchio come base aggiungendoci dentro il mango e poi sopra una mousse con cocco e mirtilli. A lei ha fatto schifo e oggi IO mi sono dovuta sentir dire tipo:"Ma veramente hai ripreso questa merda?!?". Le ho risposto sinceramente incazzata:"Non ti piace? Non lo mangiare. A me piace e lo mangio, ok?!".
Come quando si lamentano dei piatti sporchi o delle posate "sporche" quando è solo l'alone dell'acqua che si è asciugata da sola. E poi che fanno?? Quando è il nostro turno per pulire non vogliono lavare i piatti e arronzano tutto perché a loro fa schifo farlo. MA CHE INTELLIGENTI CHE SIETE OH.
Non solo, la greca aveva fatto una sorta di torta salata perché le era stato detto da un'altra amica greca che ci sarebbe stata una cena internazionale. Questa cena non si è mai fatta e a un certo punto una sera lei ha visto un punto di muffa sopra. Ieri le ho suggerito di portarla con sé a Canterbury così magari potevamo mangiare qualche pezzo che si era salvato, ma lei ha detto proprio:"Nono ormai è andata lascia stare la butterò". Ha buttato una torta salata INTERA, MAI TOCCATA DA NESSUNO.
Potrei continuare così all'infinito probabilmente. Lo so che sono un Tarzan, che mi fanno schifo pochissime cose che non sto nemmeno qua a dire perché potrei farvi venire il vomito a voi povere creature, ma io davvero riesco a capire ma solo fino a un certo punto. Dopo per me siete automaticamente tutti spocchiosi figli di checche che chissà che cazzo vi hanno messo nel cervello.
Sto dicendo una cosa di quelle da non augurare mai nemmeno sotto tortura, che disprezzo quando mia madre lo dice, ma che credo sia purtroppo l'unica via per rendere consapevole tutto il primo mondo di quanto è spocchiosa e pensa che tutto sia dovuto: ci serve la guerra e la miseria, perché abbiamo superato il limite e basta mettere il naso fuori la porta per capire che tutti i discorsi sulla sostenibilità e sul riciclo sono LONTANI ANNI LUCE DALLA REALTÀ e la comunità green VERA è lo 0,00000000000001% della popolazione e sperare in un mondo migliore in questo senso è pura illusione.
Sono una Tarzan che sa di avere una relazione col cibo malsana anche se nel senso buono del termine, e che non posso pretendere che tutti non abbiano vizi alimentari e che non buttino mai cibo se non per cose gravissime, però penso che da oggi in poi vi odierò (anche voi che leggete) un po' di più tutti, TUTTI, nessuno escluso.
Pensieri random e sintetici che sennò non li scrivo più:
I giovani d'oggi sono troppo schizzinosi: è sporco di qua, è sporco di là, che schifo di qua, che schifo di là. Trovano un capellino nel piatto e pare ci abbia cacato dentro un uccello. Ma avete mai cucinato?? E non vi è mai capitato che vi sia finito un capello dentro il vostro stesso piatto e manco sapete come?? Ovviamente no, che cazzo dico. Poi, pure lo schifo a lavare i piatti sporchi... Boh, vabbè.
Sorvolo sul quanto mi rende triste quanto cibo viene buttato ogni giorno. Gente che si fa il piatto da sola e poi ne mangia metà. Io invece che mangio pure se sto scoppiando perché mi dispiace troppo buttare. Ok.
So di star per bestemmiare ma, a me la gente che dice "lavatevi" la schifo più di chiunque altro. Abbiamo sdoganato la salute mentale, il porno, l'omosessualità ma se si parla di puzzare, oh allora sei una merda fai schifo. Non importa se non ti lavi perché sei depresso, magari. E non importa se magari hai fatto lo sforzo di uscire dal letto per andare fuori e non ti sei lavato, potevi restare a casa a non rompere il cazzo alla gente. Lo trovo quasi al pari del razzismo. So strana? Sì, ok, me ne sbatte il cazzo.
Siamo di mezza Europa, eppure tutti concordano sui punti sopra. Tutti fanno le stesse storie di Instagram perché ormai i social hanno creato una sorta di gusto estetico internazionale. Non saprei dire se l'origine è americana ma così è. In fondo una sorta di gusto internazionale/occidentale/industrializzato esiste da qualche centinaio di anni. Quindi che cazzo dico?
#Erasmus+#Londra#anche se non è Londra#pensieri#Kent#cibo#sembro stupida? forse lo sono#ma giuro che vi odio TROPPO#misantropo
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non so più come fare non sopporto più nessuno, mi dà fastidio avere gente attorno, sto nervoso costantemente, penso h24 a quanto vorrei stare in una baita nella foresta senza anima viva attorno
madonna quanto mi stanno sul cazzo tuttiiiiiiiiiii tutti tutti tutti io vi odio
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oggi per la rubrica "la gente non sta bene" vi parlo di Alessandro, quel mio collega che quando ho iniziato a lavorare qui mi urlava in faccia e mi faceva sempre piangere, collega che ODIO PROFONDAMENTE che oggi mi scrive per chiedermi se prendiamo una moto insieme da mettere nel mio "garage in campagna"...........
no bro, cioè ma ieri ti sei fatto di acidi?
#non so Raga sembra na cazzata ma vi assicuro che me lo ha chiesto seriamente....#moto che ovviamente devo 'prendere io che ho il gancio di traino e il rimorchio '#è stata una sofferenza dirgli di no#immensa proprio
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Discorso all’umanità
Mi dispiace, ma io non voglio fare l’Imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare ne conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se possibile, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d’oca fra le cose più abbiette, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cinici, l’avidità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. L’aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l’unione dell’umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente. A coloro che mi odono, io dico, non disperate! L’avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l’amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e qualsiasi mezzo usino la libertà non può essere soppressa.
Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie. Non vi consegnate a questa gente senza un’anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini!
Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore, voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l’amore altrui. Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto – “Il Regno di Dio è nel cuore dell’uomo” – non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini. Voi ,voi il popolo avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità, voi il popolo avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi in nome della democrazia usiamo questa forza, uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno! I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavi il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse, combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere, eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati, nel nome della democrazia siate tutti uniti!
Hannah puoi sentirmi? Dovunque tu sia abbi fiducia. Guarda in alto Hannah le nuvole si diradano, comincia a splendere il sole. Prima o poi usciremo dall'oscurità verso la luce e vivremo in un mondo nuovo, un mondo più buono in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio, della loro brutalità. Guarda in alto Hannah l’animo umano troverà le sue ali e finalmente comincerà a volare, a volare sull'arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro. Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi. Guarda in alto Hannah, lassù.
Charlie Chaplin - Discorso all’umanità
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Ieri sera ho visto una coppia litigare in maniera verticale, l'ennesima. Lei piangeva seduta, lui le stava di fronte in piedi e le urlava cose incomprensibili. Lei neanche lo guardava, aveva lo sguardo basso. Il suo pianto era silenzioso, se non fossi stata attratta dalle urla di lui probabilmente non me ne sarei neanche accorta. Ho iniziato a fissarli e a tremare. Ero sola, nessuno accanto a me, e sentivo una rabbia tremenda montarmi dentro e allo stesso tempo un'impotenza schiacciante addosso. Lui ad un certo punto si è seduto accanto a lei. Mentre lei piangeva le sussurrava parole all'orecchio, sicuramente cattiverie, perché lei continuava ad asciugarsi gli occhi e non guardarlo. Ad un certo punto l'ha sfiorata e lei s'è ritratta. Allora lui l'ha abbracciata. Chiunque li vedesse da fuori per la prima volta sicuramente avrebbe potuto pensare ad un abbraccio riconciliatore, di tenerezza. Invece era violenza, non ho dubbi. Lei, dopo una prima lieve resistenza, è rimasta immobile sotto il peso di quell'abbraccio. Poi lui l'ha presa per mano e sono andati via, lei sempre lo sguardo fisso a terra. L'ho osservata per un po' sperando ricambiasse il mio sguardo, capisse che qualcuno lì si era accorto di ciò che stava accadendo, che era vista e capita, che non era sola. Non sono riuscita a fare neanche questo, a raccogliere il suo sguardo. Mi sono sentita così stupida e inutile, immobilizzata nel mio terrore, nel riconoscimento di una violenza che mille volte ho vissuto e che ancora non so affrontare, neanche quando tocca un'altra donna. Stanotte ho fatto mille incubi, sognato catastrofi. Come se ne esce? Io vi odio e ancora non so difendermi né difendere le sorelle che mi circondano e per questo odio un po' anche me.
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malattia - alcune righe scritte più che altro a scopo (psico)terapeutico, che potrei benissimo evitare di postare qua, ma tant'è
è passato un mese e mezzo da quando la mia vita è stata ribaltata. il senso di pericolo che provavo all'inizio si è man mano attenuato, ma è completamente svanita in me la prospettiva di futuro - prospettiva, bisogna dirlo, che anche prima mi era piuttosto difficile immaginare, quindi ogni tanto penso che non sia cambiato poi molto. anzi, guardando l'altra faccia della medaglia, si è attenuato in me parte di quel senso del dovere e del sacrificio che mi ha afflitto per tutta la vita. e, ogni tanto, questa sensazione si trasforma in una inaspettata leggerezza. adesso riesco a fare più facilmente le cose che voglio fare, e mi chiedo spesso perché non abbia avuto più coraggio nella vita. sono stata una codarda, ho tenuto gli occhi chiusi, ho smesso di guardare al mondo per paura che ne sorgesse un desiderio. perché per anni (e forse ancora adesso) non c'è stato niente di più spaventoso per me che il sorgere di un desiderio - e poi il rischio, che nel mio pensiero era sempre una certezza, di non vederlo realizzato. non me ne faccio più una colpa meramente individuale, eppure rimane un po' d'amarezza per tutto quello che mi è scivolato dalle mani. continuo a provare, poi, delle emozioni che non so ormai dove collocare: l'invidia e la paura, il desiderio di cose impossibili e paradossali (che è l'unico desiderio che mi sia mai concessa), il rimpianto, qualche volta la rabbia. vorrei, almeno ora, purificare la mente da tutto l'eccesso negativo che vi risiede: a volte, guardando il mare, studiando, passeggiando in montagna, ci riesco; altre volte, invece, attivo l'unico meccanismo di adattamento che ho imparato a gestire - quello della disconnessione totale del cervello e dell'oblio. sento, comunque, un certo distacco nei confronti di tutto: nei confronti di quello che sto scrivendo, nei confronti delle situazioni che vivo, nei confronti delle persone che mi circondano. anche parlare con gli amici più cari è diventato difficile. non che abbia perso interesse in loro, non che loro abbiano perso interesse in me, ma sento come se tra me e loro fosse stata eretta una barriera che regola il tempo: per me, è completamente fermo; per loro, continua a scorrere. lo si dice spesso e ora ne vivo il significato completmente fuor di retorica: la vita, in ogni caso, continua ad andare avanti - ed è una cosa bella. mi chiedo, infine, se sopravviverò a tutto questo, se mi sarà data l'occasione di voltare pagina (una speranza che odio avere, ma c'è), avrò poi la forza di farne qualcosa? di trasformare queste consapevolezze in azioni? di lasciarmi dietro i pesi inutili? uno dei miei haiku preferiti dice che ora che il tetto è bruciato, posso vedere la luna - ed io, ora che vedo la luna, posso provare a raggiungerla?
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