#neurodiversità
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pier-carlo-universe · 9 days ago
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Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo: origini, storia, terapie e prospettive per il futuro. Recensione di Alessandria today
Il 2 aprile di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sulla necessità di promuovere l’inclusione sociale, il rispetto e i diritti delle persone nello spettro autistico. Una ricorrenza che invita a riflettere, comprendere e agire per abbattere le barriere…
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londranotizie24 · 6 months ago
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mezzopieno-news · 1 year ago
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A 8 ANNI INSEGNA AI SUOI COETANEI COS’È L’AUTISMO
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Durante la sua ultima conferenza presso la Dulwich Wood Primary School a Londra Noah Faria, un bambino brasiliano di otto anni, ha condiviso la sua visione unica sull’autismo e sull’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) davanti a un pubblico di 300 bambini di età compresa tra 5 e 11 anni. Autore di un libro per bambini nel quale racconta la sua esperienza, Noah cerca di mostrare agli altri che avere autismo e ADHD non li rende strani, ma parte di una vasta comunità. Sua madre, Renata Formoso, inizialmente preoccupata dell’esposizione del figlio al tema, ora comprende il valore di questa esperienza mentre Noah, diagnosticato con ADHD all’età di 7 anni, esprime la sua mente “frizzante” e “accelerata” come nel titolo del suo libro “The Fizzy Brain”, scritto in collaborazione proprio con sua madre. “Nella lettera di diagnosi, è stato scritto che lui, parlando con il medico, ha spiegato di avere un cervello effervescente: come se la sua mente parlasse con lui così velocemente che a volte non riesce a capirla”, ricorda la madre.
La vice-direttrice della Dulwich Wood, Helen Jary, è rimasta impressionata per la fiducia in se stesso e la professionalità mostrata da Noah, sottolineando l’importanza di affrontare la neurodiversità per creare un ambiente scolastico inclusivo: “Crediamo che, come scuola, sia molto importante parlare di questo, abbracciare le somiglianze e le differenze, in modo che i bambini non si sentano in alcun modo emarginati, esclusi o diversi”
Noah non solo condivide le sue esperienze con altri bambini, ma nel suo libro offre anche una visione di un mondo più accogliente e inclusivo, dove tutti sono valorizzati indipendentemente dalle loro differenze.
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Fonte: BCC Brasile; Foto Gerd Altman
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taediumvitaewe · 5 months ago
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proposta: ora che il cerbero podcast è morto (e lasciatemi dire finalmente), perché non creare un nuovo podcast chiamato cerebro podcast dove invece di boh essere scemi e fare i dibattiti sul nulla, si parla del cervello dal punto di vista di neurologia, neuroscienze, neurodiversità, e salute mentale. cerebro da (cerebrum) (ma l'avevate già intuito lo so
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oltrearcobaleno · 2 months ago
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Un Antropologo su Marte: Un’Analisi dell’Autismo e di Altre Condizioni Neurologiche
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Uno dei saggi più significativi del libro è proprio “An Anthropologist on Mars”, che narra l’incontro di Sacks con Temple Grandin, una donna autistica che ha raggiunto il successo come progettista di strutture per l’allevamento del bestiame e come professoressa alla Colorado State University. Il titolo di questo saggio deriva da un’espressione usata dalla stessa Grandin per descrivere la sua esperienza nelle interazioni sociali, sottolineando la sua percezione del mondo come se fosse un’osservatrice esterna in un ambiente alieno. Grandin è una delle figure più conosciute nell’ambito dell’autismo e ha dimostrato come sia possibile trasformare le difficoltà in risorse.
Nel libro, l’autismo viene trattato anche attraverso la storia di Stephen Wiltshire, un giovane savant con un’abilità straordinaria nel disegno. Wiltshire è in grado di riprodurre con precisione dettagliata paesaggi e strutture architettoniche dopo averle osservate per pochi istanti. Il suo caso evidenzia una delle caratteristiche più affascinanti dell’autismo: la presenza di talenti eccezionali accanto a difficoltà nelle interazioni sociali e nella comunicazione.
Oltre all’autismo, “An Anthropologist on Mars” esplora altre condizioni neurologiche. “Il caso del pittore daltonico” racconta la storia di un artista che perde improvvisamente la capacità di percepire i colori a causa di un danno cerebrale, mentre “The Last Hippie” tratta il caso di un uomo affetto da un tumore al cervello che gli ha causato un’amnesia anterograda. In “A Surgeon’s Life”, Sacks descrive il dottor Carl Bennett, un chirurgo con la sindrome di Tourette, i cui tic scompaiono durante le operazioni chirurgiche.
Un altro saggio, “To See and Not See”, affronta il caso di Shirl Jennings, un uomo cieco dalla prima infanzia che, dopo un intervento chirurgico, riacquista la vista, ma trova l’esperienza così sconvolgente da non riuscire ad adattarsi completamente. “The Landscape of His Dreams” narra la storia di Franco Magnani, un artista con un’incredibile memoria visiva del suo villaggio natale in Toscana, che riesce a ricostruirne ogni dettaglio senza averlo visto per anni.
Attraverso queste storie, Sacks dimostra come l’autismo e altre condizioni neurologiche non debbano essere viste esclusivamente come limitazioni, ma possano anche portare alla scoperta di potenzialità uniche. L’autismo, in particolare, viene descritto non solo come un disturbo, ma come una diversa modalità di percezione e interazione con il mondo. La storia di Temple Grandin è emblematica in questo senso: pur affrontando notevoli difficoltà nelle relazioni sociali, ha saputo sfruttare il suo modo di pensare visivamente per rivoluzionare il settore dell’allevamento del bestiame.
Il libro di Sacks ha avuto un impatto significativo nella comprensione dell’autismo e di altre condizioni neurologiche, offrendo una visione più umana e meno patologizzante. La sua capacità di raccontare le storie dei pazienti con empatia e rigore scientifico ha contribuito a cambiare la percezione dell’autismo nella società.
In conclusione, “An Anthropologist on Mars” è un’opera fondamentale per chiunque voglia comprendere meglio l’autismo e le sue implicazioni. Sacks dimostra che ogni condizione neurologica, compreso l’autismo, porta con sé non solo sfide, ma anche opportunità di crescita e sviluppo. La sua esplorazione dei casi clinici aiuta a sfidare gli stereotipi e a promuovere una maggiore inclusione delle persone con autismo nella società. Grazie al lavoro di studiosi e divulgatori come Sacks, l’autismo è oggi compreso come una caratteristica della neurodiversità, e non solo come un disturbo da correggere.
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pontitibetani · 9 months ago
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Incorpare i saperi
Ho qualche dubbio sul titolo perché il focus non è solo sul rapporto tra il sapere e la necessità che in qualche modo sedimenti e diventi corpo ma anche su pensiero arborescente e neurodiversità. Ora serve una necessaria premessa: l’approccio narrativo è una delle possibilità date all’interno dell’ermeneutica pedagogica, nella fattispecie un blog, in cui tratta le biografie, le autobiografie, le…
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drrogerjou · 11 months ago
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SHORT NOTICE: Cultural Autism Studies at Yale (CASY, the ethnography project led by Dr. Dawn Prince-Hughes) is delighted to welcome Drs. Alice Scavarda and Ariel Cascio this Wednesday, May 22, 11 a.m. EDT. This special presentation will be made in both Italian and English and its entitled, “The neurodiversity movement in Italy: Theoretical developments and research opportunities. Il movimento della neurodiversità in Italia: Sviluppi teorici e opportunità di ricercar.”
There is no cost to attend, and international participants are invited to join. RSVP online though our borderless Meetup group https://tinyurl.com/3nv2exsy
DESCRIPTION: Neurodiversity is a revolutionary paradigm which considers all humans as neurologically diverse, by acknowledging the presence of multiple ways of thinking, perceiving the outside world, and interacting with people. This variety has been historically denied and stigmatised, based on the existence of the “normal brain/mind”, a cultural and statistical artifact which has been turned into a biological essence. People with neurodivergent conditions, namely whose brains work differently than the presumed normal one, have been socially oppressed because of the pathologisation of their difference. Neurodiversity is not only a field of inquiry, but also a global social movement, drawing on neurodiversity ideas to advocate for children and adults with neurodivergent conditions. However, neurodiversity movements are varied, because they are influenced by local cultural contexts such as the history of medicine and the structure of education within the country. In this context, Italy is an interesting case study, which may illuminate the multifaceted perspectives and social actors constituting the biosocial field of autism and their relationships. With this talk I will chronicle and discuss the history of the neurodiversity movement in Italy, as well as the research opportunities and the consequences on children’s mental health, drawing on 8 in-depth interviews with movement leaders, researchers, and members of parent associations. We argue that Italian education and health services systems serve as promising sites within which a neurodiversity approach can foster neurodivergent children’s self-esteem and give them powerful tools to fight against oppressive practices.
BIOGRAPHIES:
Alice Scavarda, Ph.D. in Sociology, is Postdoctoral Research Fellow at the University of Torino. She is a member of Disability Studies Italy and a Founding Member of Graphic Medicine Italia. Her research interests revolve around Critical Autism Studies, Sociology of Health and Illness and Qualitative Methods. She is currently committed to deepening the methodological and ethical aspects of doing participatory and emancipatory research with neurodivergent people. Moreover, she is studying the development of the neurodiversity paradigm in Italy.
Ariel Cascio, Ph.D. is joining us from the ancestral, traditional, and contemporary Lands of the Anishinaabeg – Three Fires Confederacy of Ojibwe, Odawa, and Potawatomi peoples, the land also called Michigan. Dr. Cascio is an Assistant Professor in the Center for Bioethics and Social Justice at Michigan State University. They are an anthropologist who studies social and ethical issues around autism and neurodiversity in Europe and North America, especially Italy. Their research projects largely center on the questions “what does autism mean?” and “how do groups account for the neurological diversity of their members?” You can read their research at arielcascio.wordpress.com.
Drs. Scavarda and Cascio are co-authors of papers such as “Embracing and rejecting the medicalization of autism in Italy. Social Science and Medicine” (2022), “Fare ricerca qualitativa con persone disabili: possibili sfide e benefici. Welfare e Ergonomia, (2021, with V. Quaglia) and “’Children should be raised like this’: A history of the neurodiversity movement in Italy and its implications for children’s wellbeing” (under review).
ABOUT: Cultural Autism Studies at Yale (CASY, the ethnography project led by Dr. Dawn Prince-Hughes). An 'ethnography' is an exploration of how a group of people express themselves in a cultural way. Autistic people have a growing kind of culture, and each autistic experience is a vital part of it. Dr. Dawn Prince-Hughes is an anthropologist, ethnographer, primatologist, and author who is autistic. Join her for an exploration of the importance of autistic self-expression and the culture that grows from it. Those who wish to share their content are free to do so on our private Facebook group (see below), organically contributing to a growing autistic culture.
Links to online events will also be shared on these private Facebook groups: SOCIAL CONNECTIVITY FOR AUTISM (http://tinyurl.com/mrxnxmnc) or Cultural Autism Studies at Yale (http://tinyurl.com/4ckbyut7).
CREDITS: The preparation of this material was financed under an agreement with the Connecticut Council on Developmental Disabilities (CTCDD). CASY Sparks membership, activities and events are free. CASY Sparks is sponsored in part by The Daniel Jordan Fiddle Foundation Adult Autism Research Fund, and a generous gift from the Rosen family, and the research of Dr. Roger Jou, including Simons Foundation Powering Autism Research (SPARK) Clinical Site Network - Yale University (https://www.SPARKforAutism.org/Yale).
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Tallulah, figlia di Bruce Willis svela: "Mi hanno diagnosticato una forma di autismo"
Tgcom24 “In realtà questa è la prima volta che condivido pubblicamente la mia diagnosi. L’ho scoperto quest’estate e mi ha cambiato la vita”, ha risposto Tallulah ad un follower che la elogiava per aver pubblicato la clip, chiedendole se il disturbo le fosse stato diagnosticato da piccola. La neurodiversità come risorsa   In un commento separato Tallulah si è poi definita “neurospicy”, che è un…
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lettieriletti · 2 years ago
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Una specie di scintilla
Una specie di scintilla - Una storia di grandi ideali, di coraggio e fiducia in sé stessi che nasce dalle esperienze dell'autrice, autistica come la protagonista, e dal suo impegno per una maggiore rappresentazione della neurodiversità nei libri per bambini.
La vita a scuola è dura per Addie, undicenne autistica costretta a combattere ogni giorno contro l’ostilità, la diffidenza e la paura degli altri. Miss Murphy, la sua insegnante, non fa che umiliarla e quella che sembrava la sua unica amica ora le ha voltato le spalle. L’unica persona che riesce a capirla è sua sorella Keedie. Anche lei è autistica, ma appare più sicura di sé e sa benissimo come…
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eziovarrassi · 2 years ago
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Comune di Larino: insediamento consulta delle disabilità e neurodiversità
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18 GIUGNO - GIORNATA DELL'ORGOGLIO AUTISTICO L’inclusione e l’accettazione delle persone con autismo nella società sono estremamente importanti per garantire loro pari opportunità e una vita piena e soddisfacente. Infatti, non sono tanto le sfide quotidiane dovute alla loro neurodiversità (più o meno pesanti a seconda della condizione di nascita) a creare problemi ma la visione che la società stessa ha di loro. L’atteggiamento nei loro confronti è spesso di pietà e c’�� anche la convinzione che l’autismo sia una condizione che richieda sempre e comunque un trattamento. Invece i rappresentanti della Giornata Mondiale dell’Orgoglio Autistico ci tengono a sottolineare che l’autismo ha fornito loro delle caratteristiche uniche che oltre alle difficoltà di ogni giorno, offre tante gratificazioni. Per onorare questa importante giornata ti offriamo un seminario gratuito che ti farà conoscere più da vicino la Sindrome di Asperger! Iscriviti qui 👉 LINK IN BIO #autismo #autismoadulto #autismo #autismoinclusivo #Pride #pride #autisticpride #autisticpride #autisticprideday #autisticpridemonth #igeacps #igeacentropromozionesalute — view on Instagram https://ift.tt/dZRsJHi
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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In occasione della Giornata Mondiale sulla Consapevolezza dell’Autismo, il Comune di San Giorgio Monferrato, in collaborazione con ANGSA Casale ETS-APS (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), organizza un’iniziativa speciale: una visita a Monza con pranzo presso PizzAut, il ristorante simbolo dell’inclusione lavorativa per le persone autistiche.
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londranotizie24 · 4 months ago
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detournemente · 6 years ago
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Blu, il colore della tristezza
Mi è difficile scrivere qualcosa in relazione al mese della (non) consapevolezza e della mancata accettazione dell’autismo. La tentazione di virare su un tono caustico è davvero forte. Ho deciso quindi di buttare là delle riflessioni sparse, senza un filo narrativo continuo.
Trentasette pagine, tante sono quelle scritte per concludere che in fondo il blu non è male, è un colore dello spettro e che in Italia Autism Speaks non se la fila nessuno. Trentasette pagine per dimostrare di non aver colto quali sono i veri motivi della volontà di cambiare i simboli dell’autismo ed in particolare della campagna di sensibilizzazione che avviene in Aprile, in occasione della giornata della (non) consapevolezza.
Davvero qualcuno crede che il “problema” sia Autism Speaks e non la retorica che rappresenta? Così come il pezzo di puzzle è assunto a simbolo dell’autismo, Autism Speaks viene assunta a simbolo di quelle associazioni che non includono le persone autistiche (non solo nel direttivo ma anche come soci ordinari), che raccolgono fondi da destinare principalmente alla ricerca scientifica invece di utilizzarli per migliorare i servizi alle famiglie e agli autistici e per creare spazi di cultura con l’obiettivo di avere più soggetti sociali che non guardino all’autismo come ad una sfiga totale ma come a una semplice espressione dell’umana umanità. Questo è “Autism Speaks”, che in Italia ha altri nomi, e questo è quello che si vuole cambiare assieme ai simboli dell’autismo. Chi non lo comprende è perché non ha la volontà di farlo.
Le persone autistiche sono rimaste ancora una volta senza voce. In tutte le manifestazioni che hanno avuto luogo nel mese di Aprile, sono state unicamente oggetto di ostensione per poi essere riposte nelle loro teche (o bolle?). Nemmeno in occasione di un incontro in Parlamento, dove si è parlato di autismo, vi era la presenza di una persona autistica. La voce era quella dei soliti genitori e dei soliti professionisti, usata per chiedere soldi invece che attenzione, cultura, cambiamento sociale.
Sui social, sui media, tutti i discorsi sull’autismo sono stati conditi con la solita retorica e hanno avuto un taglio prettamente medico, anche quando il tema era culturale o sociale. Un florilegio di distinguo tra i vari tipi di autismo, di elenchi di terapie, di quanto gli Asperger potrebbero far bene nella società perché tanto cari e buoni sono.
Retorica che non fa altro che far danno ai più deboli, a coloro che avrebbero bisogno di maggiore supporto e che invece vengono affossati dai tanti distinguo, confondendo la necessità di distinzione ai fini “terapeutici” con la necessità di avere una narrazione culturale che sia uniforme. Per parlare di autismo dal punto di vista socioculturale, non è possibile attingere dall’immaginario medico perché ci si perde in discorsi fuorvianti, in distinzioni inutili e si creano, come sta avvenendo, divisioni. Se in un discorso socioculturale utilizzo il termine “autismo” non lo faccio per attribuirgli un significato medico, non ha rilevanza se li dentro c’è un mondo intero, così come se utilizzo “umanità” non intendo dire che ogni singola persona è uguale all’altra. Nonostante ciò, moltissimi sentono l’inutile e dannosa necessità di distinguere, di separare e di scadere nel racconto medico.
A chi giova tutto ciò? Per me, a nessuno. Sono portato a dire che tutto ciò danneggia soprattutto chi avrebbe maggiore bisogno di integrazione, chi ha un futuro più incerto, chi è più debole di fronte ad una società che basa il suo giudizio di ammissione sulle abilità. Anche chi ha maggiori abilità è comunque danneggiato, rimarcare la tanta intelligenza, le particolari abilità sopra la media, serve unicamente a non far comprendere né tantomeno accettare le difficoltà: se sei tanto bravo e intelligente, non è possibile che tu non sia in grado di essere esattamente come tutti gli altri. Viene quindi richiesta una volontà a normalizzarsi, ce la si aspetta e le aspettative deluse causano rancore.
Aprile è passato ma noi autistici restiamo qui, in questa società, o meglio, ai suoi margini. Il blu è un colore dello spettro? Si, ma non è un caso se rappresenta la tristezza.
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senzabarcode · 4 years ago
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Il futuro é nella diversità
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abn0rmals-blog1 · 5 years ago
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