#musica e amicizia
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"Hanno Ucciso l’Uomo Ragno": La Leggendaria Storia degli 883 Diventa una Serie TV
Sydney Sibilia porta sullo schermo l’epopea musicale degli 883, tra sogni, amicizie e un’epoca che ha segnato un’intera generazione
Sydney Sibilia porta sullo schermo l’epopea musicale degli 883, tra sogni, amicizie e un’epoca che ha segnato un’intera generazione. “Hanno Ucciso l’Uomo Ragno”: La Leggendaria Storia degli 883 Diventa una Serie TV Sottotitolo: Sydney Sibilia porta sullo schermo l’epopea musicale degli 883, tra sogni, amicizie e un’epoca che ha segnato un’intera generazione Articolo: La serie “Hanno Ucciso…
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La gente scambia dolore per frustrazione.
Ti scaglia addosso la propria vita come se tu dovessi prendertene carico, poiché già esserci, magari non tutti giorni, ma quando possibile, è troppo poco per tali soggetti.
I quali senza conoscerti minimamente per quello che sei davvero, come dico io, dentro, iniziano ad offenderti coi soliti insulti senza arte né parte.
Non solo, con i social che ormai si stanno moltiplicando a dismisura, pur di farti sentire in difetto, sbagliato in tutto e per tutto, postano ripetutamente storielle contro di te, e la cosa triste è che facendo così si annullano da sole.
Io penso che quegli schiaffi che una volta si diceva: “Avresti dovuto prendere più schiaffi da piccolo”, beh, con questi comportamenti è come se ve li tiraste da soli, e fanno molto più male di quelle veri e propri.
#le migliori frasi#frasi#citazioni#frasi tumblr#frasi italiane#frasi musica#pensieri#riflessioni#domande#tumblr italia#frasi e pensieri#frasi tristi#frasi citazioni#frasi vere#gente#amore#amicizia#tristezza#frasi amore#noia#compagnia
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e come si fa a rassegnarsi ad una vita senza musica? è come vedere un film in bianco e nero con gli occhi chiusi, è come togliere la colonna sonora ai tuoi giorni; per me è come se mi prendi il cuore e me lo svuoti, è come aprire le porte alla rassegnazione e dirle "fai come se fossi a casa tua". Finché c'è musica dentro, c'è speranza. Finché riuscirò a svegliarmi con una canzone nella testa e nel cuore, avrò ancora la forza di andarmi a prendere il mondo.
z×o×e
#frammentidicuore#frasi#frasi di vita#riflessioni#frasi profonde#parole#amore#pensieri#vita#musica#frasi musica#frasi tumblr#frasi belle#rassegnazione#rabbia#cit#aforismi#sognare#amicizia#frasi amore#frasi e citazioni#pensiero#felicità#cantare#canzoni#rap#speranza#citazione#sentimenti#vivere
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COLAPESCEDIMARTINO Read Mean Tweets - da Le Iene del 07.03.2023
#italy tag#roba mia#musica italiana#colapesce#dimartino#le cose che odio di questo video sono molteplici e le elencherò qui per esorcizzare#1) antonio che dice 'pesciolino'#2) antonio che vuole indagare le dimensioni del pesciolino#3) l'intero concetto del tweet del pesciolino maronn non voglio dire nulla#4) la risatina con guanciotte di antonio che poi alza il ditino e 'quello è plof :)'#5) lorenzo prende il telefono e si trasforma in un oratore che accompagna ogni parola letta con un gesto della mano (addicted to 👌)#6) 'dimartino suona le campane non fa ridere' dice lorenzO SOGGHIGNANDO#7) il fatto che lorenzo se la stia ridendo di sbieco dall'inizio alla fine ma umorismo rotto hai perchè fai così ma perch#8) 'suona le capanne- le campane'#9) la spallata che lorenzo da ad antonio prima di spiegargli dimartino/fra martino#10) e pOI GLI TOGLIE IL TELEFONO DALLE MANI MA QUANTO STA GASATO PER STO GIOCHINO DEL READ MEAN TWEETS#11) chiariamo che dimartino non è de martino ma non neghiamo che dimartino stia con colapesce. okay.#12) quanto gli è piaciuta quella dei due coglioni inseparabili ci si sono proprio rivisti nel prossimo album la usano come frase#in una canzone sulla loro amicizia#13) 'chissà chi dei due si è fatto la vanoni' antonio sospira sorride si mette le mani sulle ginocchia e guarda davanti a sè#annuendo#14) threesome.#questo intervento è lungo un minuto e 22 ma è stato. molto. da digerire.#bravi tutti e ottimo guardaroba con lorenzo allacciato fino all'ultimo bottone e pure la giacca chiusa mentre antonio.#antonio. sigh.
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Perché non ho quel tipo di amici a cui dici "andiamo ad un concerto?" e loro rispondono "preparo lo zaino"
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Nuovo Singolo di Matteo Lendo Lenotti: Nell’aroma Della Colazione
Artista: MATTEO LENDO LENOTTI
Titolo: Nell’Aroma Della Colazione
Etichetta: L'aquilone Music Records
Edizioni: Italian Way Music
Casa discografica: Italian Way Music
Produttore artistico: Italian Way Music
Licenza / Distribuzione: Italian Way Music
Autori: ALESSANDRO VILLA – Matteo Lenotti
Genere: Pop
ISRC: ITS582328897
Radio date: 07/12/2023
“Nell’Aroma Della Colazione”, scritto da Alessandro Villa ed interpretato da Matteo Lendo Lenotti, è un brano che l'autore ha scritto nel corso di una vacanza estiva del 2022, durante la quale ha avuto modo di vivere nuove esperienze in condivisione con persone nuove.
Il brano, con la metafora della colazione e le figure retoriche degli aromi. racconta la differenza che c’è nella vita di una persona normodotata ed una con deficit che, visibili agli occhi di chiunque, rappresentato un ostacolo soprattutto per il soggetto consapevole di esserne affetto, paragonando le opportunità possibili che, a differenza del soggetto disabile, può avere una persona considerata “normale”.
In ogni situazione c’è sempre uno spazio di libera interpretazione così come – insospettabilmente – anche ponendo lo sguardo verso una tavola imbandita dii dolcissime leccornie a qualcuno può restare l’amaro in bocca ed un grande vuoto nel cuore proprio a causa della consapevolezza di sé.
Per questo motivo, per la realizzazione della copertina (di cui lo shooting fotografico è stato affidato, ancora una volta, a Virginio Passera), Alessandro, ha voluto raffigurare visivamente il contrasto tra le due realtà immaginando una colazione (a simbolo anche di un nuovo inizio, proprio come solitamente accade in una nuova giornata) con un ragazzo dalle caratteristiche estetiche tipiche dello stereotipo del maschio alfa (per il quale si ringrazia la disponibilità del modello e indossatore Gianluca Alessio (ex corteggiatore di Uomini e Donne, vincitore della fascia regionale del concorso di bellezza Mister Italia) nel prestarsi a titolo gratuito per la buona riuscita degli scatti legati al progetto), a dispetto di quanto l’occhio “tradisce” alla vista di un ragazzo con palesi inestetismi e difetti fisici malgrado sia risaputo che l’aspetto esteriore non fa di certo la validazione di una persona.
Per una persona emotivamente fragile, un nuovo inizio rappresenta anche e soprattutto la paura, il senso di inadeguatezza e l’incertezza sulle possibilità che il nuovo legame possa continuare, malgrado tutto, per le troppe diversità che vi sono tra la normalità e la disabilità.
Da mezzanotte, su tutte le piattaforme di musica! 👇
#brianza#molteno#amicizia#momenti#alessandrovilla#youtube#pensieri#musica#Gianluca Alessio#Uomini e Donne#Nell'Aroma Della Colazione#EarOne#L'AQUILONE MUSIC RECORDS
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La verità è che ho smesso di 'stare dietro' alle persone - uomini compresi. Anzi, uomini soprattutto.
Se ci sono, bene.
Se non ci sono, bene.
Non 'aspetto' nessuno e non mi aspetto niente.
Vivo, vado avanti.
Chi vuol far parte della mia vita è il benvenuto.
Ma basta giochini, basta inutili e snervanti aspettative.
Me ne sto con le gambe allungate al sole, a godermi il panorama.
Me ne sto distesa su un divano ad ascoltare la pioggia, ad accarezzare il mio gatto.
Me ne sto a un tavolo di cucina a gustarmi un dolce, a bere un buon vino tra musica e candele.
No, non vale la pena farsi il sangue amaro per chi vive i rapporti - amicizia o amore, poco cambia - a intermittenza.
Gli opportunisti.
Gli egoisti.
Gli egocentrici.
I narcisisti manipolatori.
Barbara
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Armonie in Amicizia: Musica ed Emozioni al Day Hospital Onco-Ematologico di Alessandria
Il 14 novembre 2024, il Coro Unitre Alessandria si esibisce presso l’Ospedale Civile di Alessandria per regalare un momento di serenità a pazienti e famiglie.
Il 14 novembre 2024, il Coro Unitre Alessandria si esibisce presso l’Ospedale Civile di Alessandria per regalare un momento di serenità a pazienti e famiglie. Il Day Hospital Onco-Ematologico dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria ospiterà, il 14 novembre 2024 alle ore 17, l’evento musicale “Armonie in Amicizia – Quattro passi tra musica ed emozioni”. Questo speciale concerto, che…
#Alessandria cultura#Alessandria eventi#Alessandria today#AOU Alessandria#Armonie in Amicizia#assistenza oncologica#benessere pazienti#benessere psicofisico#BIOS Donne Operate al Seno#Centro Studi Medical Humanities#coinvolgimento comunità#comunità ospedaliera#concerto benefico#concerto per pazienti#Coro Unitre Alessandria#Cultura Alessandria#cura attraverso la musica#DAIRI#Day Hospital Onco-Ematologico Alessandria#donazione pianoforte#Elia Fumagalli#eventi benefici#evento ospedaliero#famiglia Taulino#Google News#italianewsmedia.com#Monica Elias#musica e salute#musica in ospedale#musica terapeutica
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Un gruppo ristretto di amici/e che da più di dieci anni si riunisce per festeggiare la fine dell'estate e passare una serata/notte in amicizia, di gioia e amore tra un brindisi e l'altro e tanta musica. C'è un solo problema, il bagno deve essere veloce e l'accappatoio subito pronto, inizia a fare fresco e cosi forse stavolta ci toccherà bere un po' di più. Si insomma, sarà necessario scaldarci al meglio!
#intantoperòoggièunabellaecaldagiornatadisole
lan ✍️😉
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COMPAGNIA?
Facciamo al contrario: scegli un solo numerino e io verrò nel tuo profilo a farti una o più domande riguardo l'argomento che hai scelto
1) amore
2) amicizia
3) scuola
4) lavoro
5) famiglia
6) salute
7) musica
8) film
9) sesso
10) cibo
11) animali
12) hobby
13) videogiochi
14) oggetti
15) religione
16) vacanze
17) sport
18) sentimenti
19) infanzia
20) paura
21) colori
22) Tumblr
23) sogni
24) scienza
25) Arte
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Storia Di Musica #331 - Antonello Venditti, Sotto Il Segno Dei Pesci, 1978
L’ultimo disco di questo scatolone incredibile che ho ritrovato in soffitta è uno dei dischi più famosi di sempre fatti in Italia. È un disco che segna un momento storico per il nostro Paese a cui indirettamente anche lui contribuisce, e uno più personale, che proietta l’autore a diventare una delle voci più famose, e incisive, della canzone italiana. È anche l’opportunità per raccontare di un cantautore che troppo spesso è stato bistrattato per il suo essere “commerciale” (definizione che per me ha valore di assoluta stupidità). Il disco di oggi esce l’8 Marzo 1978. 29 anni prima, era nato nello stesso giorno l’autore, Antonello Venditti. Proprio per questo, il titolo, profondamente autobiografico, è Sotto Il Segno Dei Pesci. Dico subito che nello scatolone ho la fortuna di avere una prima edizione originale: la stupenda copertina di Mario Convertino, designer celeberrimo di fortunatissime copertine di album e uno dei primi ad usare la grafica in TV (Mister Fantasy del 1981, di cui cura sigla e grafica, alle videosigle de La Domenica Sportiva nel 1986, e persino la grafica delle partite dei Mondiali di Italia '90) insieme ai due pesci colorati vi sono in rilievo i dodici segni dello Zodiaco. Venditti arriva a questo disco dopo un percorso artistico particolare. L’inizio, famosissimo, è al Folkstudio, il locale romano dove stringe amicizia con Giorgio Lo Cascio, Ernesto Bassignano e soprattutto Francesco De Gregori: a quel momento dedica una delle strofe più famose della canzone italiana, quattro ragazzi con la chitarra e il pianoforte sulla spalla, di Notte Prima Degli Esami. La It di Vincenzo Micocci gli dà l’opportunità di fare un disco insieme a De Gregori, e nasce così nel 1972 Theoruis Campus. Il disco segna però un distacco tra i due, su cui la stampa musicale ha ricamato cose assurde e per la maggior parte inventate (su tutte che Pianobar di De Gregori fosse indirizzata a lui). Segue quindi il percorso di un cantautorato febbrile e intenso, estroverso e popolare, incentrato sulla passione per la sua città, Roma (a cui dedicherà veri e propri inni, come Roma Capoccia, E Li Ponti So’ Soli da L’Orso Bruno del 1973, Campo De’ Fiori da Quando Verrà Natale del 1974, e sul raccontare storie forti e niente affatto scontate. Tra queste ultime, Mio Padre Ha Un Buco In Gola (Le Cose Della Vita, 1973) sugli attriti generazionali, Canzone Per Seveso (da Ullalà, 1977) per l’ecologia, e soprattutto una carrellata di canzoni dedicate a figure femminili che faranno epoca, come Lilly (dall’omonimo album del 1975), struggente, una delle prime canzoni italiane scritte sulla droga, Maria Maddalena (1977), sulla prostituzione.
Sotto Il Segno Dei Pesci uscirà una settimana prima del sequestro Moro. Ne diventerà suo malgrado una sorta di colonna sonora, in un disco cruciale che assomma, in una maniera decisiva la contestazione e il riflusso, le storie dell’amore intimo e l’impegno per le lotte sociali, le speranze pubbliche e le frustrazioni quotidiani. Ne è esempio il ritornello, che conosciamo tutti, della title track, dedicata alla storia di Marina e di Giovanni (due veri suoi amici) delle loro paure sul futuro, del cambiare città perchè “Tutto quel che voglio, pensavo\È solamente amore\Ed unità per noi\Che meritiamo un'altra vita\Più giusta e libera se vuoi\Corri, amore, corri, non aver paura”. È il disco con cui “ricompone” con De Gregori: gli dedica la scarna e delicata Francesco, (Possiamo ancora suoniamo ancora l'ultima volta\Senza rimpianti, senza paura\Come due amici antichi\E nient'altro di più di più di più) e soprattutto Bomba O Non Bomba, che parla di due ragazzi, Antonello e Francesco (De Gregori, naturalmente), e ripercorre il cammino dei due protagonisti, e gli incontri fatti, a Sasso Marconi, Roncobilaccio, Firenze e Orvieto (in ordine cronologico le uscite dell’Autostrada Del Sole, direzione Roma), per raggiungere il successo, rappresentato da Roma come meta finale. È anche un disco per le donne: Sara (“svegliati è primavera”) è una toccante storia di una ragazza incinta, amica della prima moglie Simona Izzo al Liceo Mamiami di Roma, di un ragazzo “mammome e anaffettivo” (Ma Sara, mi devo laureare, e forse un giorno ti sposerò\Magari in chiesa (…) tu non sei più sola, il tuo amore gli basterà\Il tuo bambino, se ci credi nascerà); Giulia è invece la prima canzone che parla apertamente di un amore lesbico all’interno di una coppia eterosessuale, il punto di vista del testo è dell’uomo che si trova a ragionare sull’allontanamento della sua amata, la canzone è un gioiello del disco, potente e struggente, È Giulia che ti tocca\È Giulia che ti porta\Via da me (…) Lei è solo troppo anche per te\Lei è solo un po' confusa\E ti prego non portarla\Via da me. C’è pure la canzone sociale di Chen Il Cinese, la deliziosa Il Telegiornale, che sembra scritta adesso “TG1, TG2, che confusione\Ma almeno rimane il pregio dell'informazione\E tra una smentita e l'altra e un sorriso ministeriale\Ci fa capire che le cose non vanno poi\Troppo male.
Il disco fu registrato a Roma nei Trafalgar Recording Studios e a Londra ai Marquee Studios; il tecnico del suono è Gaetano Ria, che si occupa anche del missaggio insieme a Tim Painter. Tra i musicisti sono da ricordare i componenti del gruppo degli Stradaperta, già collaboratori di Venditti in Lilly; anche Carlo Siliotto e Pablo Romero avevano già suonato con il cantautore (entrambi nell'album Quando verrà Natale), ed inoltre suona nell'album il tastierista dei Goblin, Claudio Simonetti. Durante le session dell'album venne registrata anche un'altra canzone, Italia, che però non venne inserita nel disco (solo nel 1982 sarà pubblicata in Sotto La Pioggia). Il disco venderà tantissimo: 700.000 copie quell’anno, Sotto Il Segno Dei Pesci\Sara singolo Numero Uno, riuscendo, come pochissimi, a intuire l’umore della piazza. Perché è un fatto che forse per la sua produzione quantitativamente molto elevata rispetto ad altri grandi cantautori, e spesso per alcune sue scelte facili, abbia sempre avuto critica feroce. Il problema della “musica commerciale” è la scusa di chi deve per forza contestare le scelte artistiche non per quelle che sono (un lavoro artistico ha tutto il diritto di essere considerato brutto). Venditti fu accusato di disimpegno negli anni ’80, su cui per anni la critica ha ironizzato sul suo intimismo da supermercato, seppure nonostante dischi non così belli come questo scriverà inni generazionali, ne elenco un paio: Ci Vorrebbe Un Amico e Notte Prima Degli Esami nel 1984 da Cuore, In Questo Mondi Di Ladri del 1988 che venderà più di un Milione di Copie, Alta Marea, cover di Don’t Dream It’s Over dei Crowded House del 1991. Ditemi se è poco.
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Lorenzo: (”Il cuore è un malfattore”) è una canzone che parla di amicizia
Cattelan, uno di noi: 🤣 amicizia 🤣🤣 certo 😆 ””amicizia”” 😜😏
#colapesce#dimartino#alessandro cattelan#ma quanto boni in questa intervista va qua che roba#bellissimi E parlano di peni??? semplicemente uomini perfetti#amicizia 🥰#italy tag#musica italiana#roba mia
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Non è facile dire perché un'amicizia si interrompe: anche o soprattutto quando non c'è una ragione gretta, una contesa, una gelosia. Qualche volta hai l'impressione che la confidenza, guadagnata misteriosamente, si trasformi altrettanto misteriosamente nel suo rovescio: senza avvisaglie, i tratti caratteriali su cui avevamo sorriso, con la grazia generosa che forse è quella di Dio verso i peccatori, diventano prima fastidiosi, poi intollerabili. Perché?
Paolo Di Paolo - Romanzo senza umani
Ph Dominique Issermann
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MATTEO LENDO LENOTTI - Nell'aroma della colazione (Radio Date: 07-12-2023)
Ecco il comunicato stampa sul sito di EarOne: fa sempre un certo effetto leggermi su di un portale gigante come questo ma, come sempre, il merito va a John Toso ed alla sua potenza di distribuzione capillare!
Sono onorato di far parte della sua squadra...! 🥰🤟👇
https://www.earone.it/news/matteo_lendo_lenotti_nell_aroma_della_colazione_radio_date_07_12_2023_81792876/
https://panel2.mediasender.it/public/?mq=67265dd65d73853982aafbaa41bee51d&co=-
#brianza#amicizia#molteno#momenti#youtube#alessandrovilla#pensieri#buonanotte#alessandro#musica#mister italia#Gianluca Alessio#uomini e donne
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DANILO REA_OPERA IN JAZZ
Per rendere “simpatico” il jazz al grande pubblico non c’è strada migliore che cercare di renderlo digeribile con ibridazioni e ammiccamenti con i ritmi della grande musica popolare. Operazioni simili si sono già viste alla televisione, per esempio per la danza, basta ricordare le trasmissioni televisive di Roberto Bolle che si è prestato a questa operazione di grande divulgazione (e quindi forse anche Andrea Bocelli andrebbe ascritto ai grandi divulgatori in campo musicale per la lirica). Un’operazione simile con il jazz la fa Danilo Rea che a JazzMI ha presentato, sabato scorso al Teatro della Triennale di Milano (ex-Teatro dell’arte), “Opera in jazz”, operazione piuttosto compressa, volta a portare il jazz a dialogare con i grandi interpreti del passato della lirica italiana. Pezzi ed arie celeberrime dell’opera lirica sono rielaborate al pianoforte in chiave jazzistica, mentre su uno schermo scorrono immagini, fotografie e filmati storici degli interpreti dell’opera. Si incomincia con una “Casta diva” nella memorabile e irraggiungibile interpretazione di Maria Callas da “Norma” di Vincenzo, Bellini, si prosegue con “Una furtiva lagrima” dall’ “Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti, cantata da Enrico Caruso, e via via fino ad arie meno consumate dall’uso, ma sempre di grande impatto, concludendo, per il bis, con la canzone italiana per eccellenza, ovvero quel “O sole mio” di Alfredo Mazzucchi e Eduardo Di Capua, celebrata, cantata e ricantata in tutto il mondo con una impennata di celebrità in questo nuovo millennio. E il jazz? Bisogna riconoscere che, nonostante queste operazioni siano sempre un po’ rischiose, il risultato è assolutamente pregevole, date anche le capacità tecniche di prim’ordine di Danilo Rea. Non era facile, come lo stesso Rea ha ricordato dal palco al folto pubblico, dialogare con un cantante o una cantante che in realtà non ti ascolta, la cui voce, anzi la cui registrazione monofonica della voce, proviene dalla notte dei tempi della musica riprodotta. Rea riesce eccellentemente nell’operazione, tanto che qualche aria sembra continuare naturalmente nella sua tastiera poliedrica. Se qualche dubbio resta, almeno a me, è il senso generale dell’operazione, come se il jazz non bastasse a sé stesso e altrettanto vale per l’opera lirica. Ma io oltre a non fare testo, sono sempre un po’ troppo esigente e un po’ troppo rigoroso, anche con me stesso, e queste “scampagnate musicali” mi sembrano sempre un po’ delle operazioni azzardate. Quelle che invece sembrano proprio di difficile digestione, sono le immagini proiettate sullo schermo, di una bruttezza e di un cattivo gusto esemplari: elaborazioni elettroniche di rose che fioriscono, fiocchi di neve da centro commerciale, bolle, riflessi, ombre e tramonti napoletani degni di una pizzeria. Forse, se proprio necessario, sarebbe bastato proiettare le rare immagini della Callas, di Beniamino Gigli, di Mario del Monaco o di Mascagni, Rossini e Puccini nel loro originale e fascinosissimo b/n. Spero soltanto che il Roberto Grossi che ha curato la parte video della serata, non sia lo stesso Roberto Grossi, ex studente nella mia stessa scuola e scenografo di mia conoscenza, perché sarebbe la fine di una amicizia…
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Tre giorni fa mi sono svegliata con una notizia: Liam Payne è morto. Non mi sono scomposta più di tanto, abituata alle solite ‘fake news’. Poi però le notizie a riguardo aumentavano, e diventava sempre più una certezza. E mi si gela il sangue. Il primo pensiero è andato a te, alla mia Chiaretta,alla persona con la quale avrei condiviso questa notizia, e con la quale ho condiviso negli anni la stessa musica,il primo loro concerto a Milano, emozioni,sogni. Una lacrima mi riga il viso.
Inizio a leggere gli articoli,inizio a fare ricerche per capire cosa sia successo. Resto shockata. La mente fa un salto temporale, torno a 14 anni fa. Ricordo ancora i provini fatti ad X-factor,ricordo la formazione della band, i video diary che aspettavo ogni settimana, ricordo le risate e la piccola me che si sforzava di capire l’inglese.
Ricordo quella ragazzina, e il suo vissuto, e riaffiorano tutte quelle sensazioni, o forse non se ne sono mai andate, con il tempo e con l’età uno ha imparato solo a gestirle, ma certe ferite,certe cicatrici ti sono cucite addosso, te le porti per sempre.
Il tempo sembra essersi fermato, indosso le cuffiette,schiaccio play, chiudo gli occhi. Ho 11/12 anni, sono alle medie, e loro sono i miei compagni di vita. Ho sempre vissuto la musica a mille, come una cosa che ti appartiene e ti arriva da dentro, e cosa voi siete stati per me allora e cosa continuate ad essere oggi non si può spiegare. Ringrazio i miei genitori, per avermi fatto vivere quell’esperienza quel 28 giugno 2014, che mi ha dato così tanto. Ricordo ancora perfettamente ogni dettaglio, di quando all’uscita piangevo come una disperata, perché era stato tutto così bello e surreale, e da allora ho iniziato ad aspettare il prossimo. Poi quel 25 marzo 2015 Zayn lascia la band, e nel 2016 voi vi prendete una pausa. Da allora non ci sono più i One Direction, niente più musica. Sono passati 10 anni e ancora aspetto e ci spero.. come ricordo le riprese per girare il video del 1D day in rappresentanza dell’Italia e poi un’intera notte sveglia per potervi seguire in diretta dall’America conclusasi rigorosamente con un’english breakfast. Ricordo la fan page che creai: I’m a Directioner, che mi ha fatto conoscere tante persone, per assurdo prima era così semplice fare amicizia, eravamo una famiglia, ci riconoscevamo e sembrava conoscerci da chissà quanto , ricordo delle storie che pubblicavo su wattpad e su Efp fanfiction,dei raduni che facevamo. E di essere finita al tg, sopra una transenna a cantare allegramente. E non a caso il mio primo viaggio l’ho fatto in Inghilterra..
Chiaretta non c’è più da 6 anni, e ora Liam, sei volato via anche tu. Ma io lo so, che quando indosso quelle cuffie,e chiudo gli occhi, siamo di nuovo tutti insieme. Io e lei sotto a quel palco a cantare a squarciagola, guardarci e piangere ma felici come non mai, perché stiamo vivendo il nostro sogno, e voi 5 insieme su quel palco, a cantare le nostre canzoni preferite.
Ho temuto, che perdendo te, io debba dire addio a quella parte di me, così come ho dovuto dire addio a lei.. e invece no, vi prometto che non perderò mai questa parte di me,che custodisco gelosamente. Come mi batterò sempre per l’importanza di un’idolo, l’appartenenza ad un fandom.
Prima nato morto, poi con un solo rene, successivamente vittima di bullismo. Poi il successo, che ti travolge.
La salute mentale è alla base, e chiedere aiuto è la cosa più difficile, ed è così bizzarro di come tu stesso Liam sia stato l’ancora di salvezza di così tanti ragazzi.. io ancora non me ne capacito..
Sarai sempre una parte di me Payno, e ti vedo proprio lì accanto a lei.
Ci sentiamo tra le note. Oggi, da 14 anni e per sempre.
Infinitamente, e fieramente la directioner che è in me,forever ❤️
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