#musei di musica
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pier-carlo-universe · 6 months ago
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Davide Lo Surdo: Una Statua di Bronzo per Celebrare il Chitarrista più Veloce della Storia
Un omaggio alla leggenda vivente della chitarra, Davide Lo Surdo, con una scultura in bronzo in Danimarca che ne consacra l'eredità musicale
Un omaggio alla leggenda vivente della chitarra, Davide Lo Surdo, con una scultura in bronzo in Danimarca che ne consacra l’eredità musicale. Davide Lo Surdo, celebre chitarrista italiano, continua a segnare la storia della musica con una serie di tributi e riconoscimenti che testimoniano il suo impatto senza pari. Riconosciuto dalla rivista Rolling Stone Brasil come il chitarrista più veloce di…
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angelap3 · 2 months ago
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Mi chiamo Caryn Elaine Johnson, ma tutti mi conoscono come Whoopi Goldberg. Sono un’artista EGOT, ovvero ho vinto i quattro premi più prestigiosi dell’intrattenimento americano: Emmy, Grammy, Oscar e Tony. Questo significa che ho eccelso in tutti i settori – televisione, musica, cinema e teatro. Dicono che il mio carisma sia irresistibile e che la mia energia sia così travolgente da poter andare in Vaticano e chiedere a Papa Francesco di recitare in Sister Act 3, mentre negli Stati Uniti festeggio il tributo che mi è stato dedicato in TV in Italia da Fiorello.
Ho vinto l'Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista per Ghost nel 1990 (diventando la seconda donna afroamericana a riuscirci dopo Hattie McDaniel, che interpretò Mami in Via col vento) e sono stata candidata come Miglior Attrice per Il colore viola di Steven Spielberg. Ho ricevuto anche due Golden Globe, due Emmy, un Saturn Award, quattro People's Choice Awards, cinque Kids' Choice Awards, sette Image Awards, due Drama Desk Awards e un BAFTA. Nel 2002, mi è stata dedicata una stella sulla Hollywood Walk of Fame.
Ho diretto e prodotto documentari, musical e film acclamati sia dal pubblico che dalla critica. Sono un'attivista per i diritti umani, la ricerca sull’AIDS e la tutela dei bambini. Ho partecipato a numerosi show e serie televisive americane e, tra i vari progetti, ho co-condotto per nove stagioni Comic Relief, uno speciale televisivo benefico a favore dei meno fortunati, insieme a Billy Crystal e Robin Williams. Dal 2007, sono una delle conduttrici di The View, il popolare e progressista talk show dell'ABC.
A 68 anni, ho scritto la mia autobiografia, Frammenti di memoria.
In questo libro, che ho scritto anche per affrontare il dolore della perdita di mia madre Emma, racconto la mia vita, dall’infanzia nei quartieri popolari di New York ai viaggi a Coney Island, dagli spettacoli di pattinaggio su ghiaccio alle visite ai musei, fino alla mia carriera, tra successi e sconfitte. Il libro è un omaggio alle due figure più importanti della mia vita: mia madre e mio fratello Clyde, entrambi scomparsi negli ultimi anni. Mia madre, orgogliosa, pratica e indomabile, ci ha trasmesso l’amore e la saggezza necessari per affrontare la vita, insegnandoci sempre l'importanza di essere onesti, almeno con noi stessi.
Whoopi Goldberg
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hopefulwizardcupcake · 1 month ago
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18 MARZO 1980 moriva TAMARA DE LEMPICKA
TAMARA DE LEMPICKA regina dell’Art Déco, della sua vita sotto i riflettori e delle sue donne splendide e malinconiche.
Bellissime, fredde, irraggiungibili.
Le donne ritratte da Tamara de Lempicka sembrano vivere in un mondo distante, dove l’essenza fisica lascia lo spazio ad un animo malinconico, tormentato e romantico. In ognuna delle sue opere è ritratta una donna diversa che poi è sempre la stessa: Tamara. In ognuna di loro c’è un pezzo di lei, che si racconta dipingendo le donne più belle del Novecento.
Bellezza, successo, talento: Tamara ha avuto tutto questo dalla vita, offuscata da un’acuta forma di depressione che non le ha mai dato tregua e che l’ha costretta a fuggire, a guardare sempre più lontano, come fanno le donne dei suoi quadri, con quegli occhi malinconici che sembrano scrutare un orizzonte distante, forse sereno.
LA VITA E LE OPERE DI TAMARA DE LEMPICKA RIASSUNTE IN DUE MINUTI (DI ARTE)
1. Tamara de Lempicka (1898-1980), pittrice di origini polacche, è stata una figura fondamentale nell’arte del Novecento e un’esponente di spicco dell’Art Déco.
2. Il suo nome all’anagrafe è Tamara Rosalia Gurwik-Górska, è figlia di una donna polacca e di un ricco ebreo russo. Suo padre abbandona la famiglia quando lei è bambina. Secondo alcuni pare che l’uomo si sia suicidato, ma Tamara ha sempre sostenuto che fosse sparito dopo il divorzio da sua madre.
3. Grazie alla nonna Clementine che si prende cura di lei, Tamara frequenta prestigiosi istituti scolastici, come il collegio Polacco di Rydzyna o la scuola Villa Claire di Losanna, in Svizzera.
4. Alla morte della nonna, Tamara si trasferisce a San Pietroburgo e a diciotto anni sposa l’ avvocato Tadeusz Łempicki, conteso dalle più belle donne di San Pietroburgo. Con la Rivoluzione, la polizia russa arresta Tadeusz. Tamara riesce a farlo liberare grazie all’aiuto di alcuni conoscenti influenti e i due fuggono a Parigi dove frequentano i salotti dell’alta società.
5. A 24 anni, poco tempo dopo la sua prima esposizione al Salon d’Automne diventa famosa come ritrattista disegnando le dame più note di Parigi. Inizia un’intensa vita mondana: amanti, feste, cocaina, ritmi di lavoro forsennati e dipinti realizzati a tarda notte ascoltando a tutto volume musica di Wagner. Divorzierà da Tadeusz nel 1926.
6. La vita di Tamara de Lempicka è legata ai suoi continui spostamenti. Più volte visita l’Italia e viene ospitata al Vittoriale da Gabriele D’Annunzio che proverà a sedurla con insistenza ma senza successo.
7. Gli anni Trenta sono molto intensi per Tamara de Lempicka. Il suo talento è ormai ampiamente riconosciuto: mostre, corteggiatori, amanti (uomini e donne), vita mondana e viaggi in tutta Europa. Il suo successo è però oscurato da un’intensa forma di depressione che non le dà tregua.
8. Nel 1943 è costretta a lasciare l’Europa invasa dai nazisti per trasferirsi negli Stati Uniti insieme al nuovo marito, il ricchissimo barone Raoul Kuffner de Diószegh, di origini ebraiche. Negli Stati Uniti diventa famosa, oltre che per le sue opere d’arte, per il suo stile di vita mondano e le grandiose feste che tiene nelle sue ville.
9. Le opere di Tamara de Lempicka si caratterizzano per l’uso di un esiguo numero di colori che sulla tela appaiono luminosi, forti e decisi, così come le linee nette e precise che disegnano donne fredde, malinconiche, irraggiungibili.
10. Oggi alcune delle più note star americane collezionano opere di Tamara de Lempicka: Jack Nicholson, Barbra Streisand ma soprattutto Madonna, che spesso le cede ai musei per organizzare mostre.
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umi-no-onnanoko · 3 months ago
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3- 7
🐚. Poesia preferita?
L'infinito di Leopardi (+ bonus i ragazzi che si amano di Prévert)
🐚. Ti piace l'arte?
La amo in ogni su forma.
Apprezzo come dia spazio alla creatività e soggettività di ognuno.
Amo i musei, i concerti i balletti, le mostre, le opere ecc.
Mi piace la musica, la pittura, il canto, la danza, la scultura e così via.
Per un po' avevo in progetto di studiare proprio storia dell'arte e sebbene poi la mia strada mi abbia portata altrove l'amo.
Grazie delle domande Simo
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fashionbooksmilano · 4 months ago
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Lo scultore della seta Roberto Capucci, il sublime nella moda
Gian Luca Bauzano
Fondazione Cologni Marsilio, Venezia 2018, 292 pagine, 16x21cm, ISBN 97 888317 27 105
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
Roberto Capucci, tra i grandi padri della moda italiana, nasce a Roma nel 1930 e debutta a Firenze in occasione delle prime sfilate organizzate da Giovanni Battista Giorgini nella villa di famiglia. Le sue non sono solo creazioni "haute couture", abiti preziosi per star di Hollywood e rappresentanti di aristocrazia e jet set internazionali, ma vere e proprie sculture in tessuto. Già negli anni ottanta, egli è antesignano della contemporaneità: i suoi abiti sfilano in tutto il mondo e sono presenti nei musei e nelle istituzioni d'arte più importanti, dalla GNAM di Roma alla Schauspielhaus di Berlino, da Palazzo Strozzi a Firenze al Kunsthistorisches Museum di Vienna, alla Biennale d'Arte di Venezia.
Gian Luca Bauzano milanese, laureato in Lettere moderne, firma autorevole del «Corriere della Sera», è esperto di costume, moda, musica e spettacolo in tutte le sue espressioni. Segue da anni in particolare il mondo della moda e della musica classica. Dopo un decennio di attività a «Il Giornale» e numerose stagioni in radio (Radio Tre Suite dirette dalla Scala, teatri nazionali e internazionali) e televisione (Mediaset e Sky), nel 1999 entra in rcs Media Group. È curatore di mostre internazionali, autore di articoli, saggi e volumi sui suoi temi di elezione. Tiene conferenze e coordina dibattiti e presentazioni di libri. Conosce profondamente Roberto Capucci, avendo curato diverse mostre e pubblicazioni sull’opera del maestro.
09/12/24
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mezzopieno-news · 7 months ago
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NASCONO I CONDOMINI PER GLI ANZIANI: PER ESSERE FELICI INSIEME
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Sono due i condomini per anziani nati in Italia con l’obiettivo di offrire la possibilità di vivere la terza età in un ambiente indipendente ma all’interno di una comunità organizzata che favorisce il benessere fisico e sociale.
L’ultimo aperto è un elegante edificio di Torino con parquet e soffitti affrescati, con 40 appartamenti organizzati come una comunità e numerosi servizi inclusi e condivisi. La peculiarità del condominio risiede nel fatto che non si tratta di una casa di riposo o di una RSA ma di un luogo dove gli anziani possono vivere in modo autonomo ma protetto, con accesso a strutture comuni e assistenza condivisa. Qui si trova una palestra con sauna, una biblioteca, un bistrot e una sala per concerti da camera. Ogni giorno un ricco programma di attività come ginnastica, lezioni di musica, d’arte, visite ai musei o uscite nei mercati e concerti riempiono le giornate dei condòmini. L’edificio dispone inoltre di un sistema di telemedicina e sorveglianza attiva 24 ore su 24 che garantiscono sicurezza e assistenza continua ai suoi abitanti. Chi vuole può cucinare, invitare gli amici o organizzare incontri ma per chi non se la sente, tutte queste cose le organizza il condominio.
Una struttura simile è stata inaugurata anche a Siena nello scorso mese di ottobre 2023 dal gruppo Specht Italia con una piscina, bar, ristorante e cinema interni. Qui le persone con più di 65 anni si sentono a casa loro ma con tutti i vantaggi di una struttura residenziale assistita.
___________________
Fonte: Torino News; Specht Group; Guild living; foto di Mart Production
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alessandro55 · 12 days ago
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Vincenzo Balsamo
testi di Giovanni Granzotto e Elisa Parma
Giorgio Corbelli Editore, Brescia 2000, 228 pagine, 22x28,5cm, Edizione bilingue italiano/inglese
euro 18,00
email if you want to buy [email protected]
Vincenzo Balsamo nasce a Brindisi nel 1935. Giovanissimo lavora presso la bottega di un pittore e decoratore locale dove acquisisce una buona capacità compositiva e con essa i primi rudimenti dell'arte del ritocco. Negli anni Cinquanta si stabilisce a Roma dove conosce i maestri della Scuola Romana. I soggetti di quegli anni sono paesaggi tosco-umbri profondi e intensi. A partire dagli anni Sessanta le sue opere tendono a scomporsi, le figure si frammentano e i piani si intersecano smembrando le prospettive. In questo periodo nel quale conclude la sua formazione artistica, Balsamo frequenta gli artisti che vivono nella capitale, in particolare quelli appartenenti alla “Scuola romana”, ma conosce anche anche poeti, scrittori e gente del cinema, affinando il suo intimo sentimento artistico. Gli anni sessanta sono segnati dall'inizio della sua nuova famiglia, sposa Lidia Tedesco dalla quale avrà tre figli,  espone per la prima volta a Roma nella Galleria “Il Camino” e realizza l'allestimento scenografico per alcuni film fra cui “Cleopatra” negli studi di Cinecittà. Espone in America una serie di opere ispirate alla musica Jazz, intitolate "I musicanti", partecipa alla X Quadriennale di Roma, espone a Zurigo alla Galleria “Bürdeke”, studia i quadri dei pittori del passato nei musei, conosce personalmente alcuni grandi della pittura moderna, come André Verdet, César, Pablo Picasso, Hartung e Fernand Léger rimanendone fortemente colpito. Lo stile di Balsamo negli anni Settanta continua la sua lenta ma continua evoluzione, dal Cubismo passa all'Astrattismo, la figurazione sparisce totalmente fino ad arrivare alle “Decomposizioni”, opere informali, materiche, corpose, dure nella loro espressione pittorica. Nella seconda metà degli anni Settanta, il pittore prosegue nella sua sperimentazione approdando ad opere chiamate “Nebulose”, che rappresentano un viaggio interiore alla ricercare del giusto equilibrio del segno con il colore.  Alle Nebulose seguono le “Evocazioni”, dipinti contenenti figure strane e deformi, surreali, fantastiche, ma senza gioia, senza entusiasmo.  Da questo momento, e per i dieci anni successivi, Balsamo Vincenzo rinuncia alle esposizioni, combattuto dal desiderio di abbandonare la pittura. Negli anni Ottanta Balsamo si trasferisce con la famiglia a Velletri dove, seguendo un percorso a ritroso cerca di ritrovare sè stesso dipingendo opere legate al suo personale  concetto astratto-cubista.
06/04/25
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sillywinnerpatrol · 1 month ago
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18 MARZO 1980 moriva TAMARA DE LEMPICKA
TAMARA DE LEMPICKA regina dell’Art Déco, della sua vita sotto i riflettori e delle sue donne splendide e malinconiche.
Bellissime, fredde, irraggiungibili.
Le donne ritratte da Tamara de Lempicka sembrano vivere in un mondo distante, dove l’essenza fisica lascia lo spazio ad un animo malinconico, tormentato e romantico. In ognuna delle sue opere è ritratta una donna diversa che poi è sempre la stessa: Tamara. In ognuna di loro c’è un pezzo di lei, che si racconta dipingendo le donne più belle del Novecento.
Bellezza, successo, talento: Tamara ha avuto tutto questo dalla vita, offuscata da un’acuta forma di depressione che non le ha mai dato tregua e che l’ha costretta a fuggire, a guardare sempre più lontano, come fanno le donne dei suoi quadri, con quegli occhi malinconici che sembrano scrutare un orizzonte distante, forse sereno.
LA VITA E LE OPERE DI TAMARA DE LEMPICKA RIASSUNTE IN DUE MINUTI (DI ARTE)
1. Tamara de Lempicka (1898-1980), pittrice di origini polacche, è stata una figura fondamentale nell’arte del Novecento e un’esponente di spicco dell’Art Déco.
2. Il suo nome all’anagrafe è Tamara Rosalia Gurwik-Górska, è figlia di una donna polacca e di un ricco ebreo russo. Suo padre abbandona la famiglia quando lei è bambina. Secondo alcuni pare che l’uomo si sia suicidato, ma Tamara ha sempre sostenuto che fosse sparito dopo il divorzio da sua madre.
3. Grazie alla nonna Clementine che si prende cura di lei, Tamara frequenta prestigiosi istituti scolastici, come il collegio Polacco di Rydzyna o la scuola Villa Claire di Losanna, in Svizzera.
4. Alla morte della nonna, Tamara si trasferisce a San Pietroburgo e a diciotto anni sposa l’ avvocato Tadeusz Łempicki, conteso dalle più belle donne di San Pietroburgo. Con la Rivoluzione, la polizia russa arresta Tadeusz. Tamara riesce a farlo liberare grazie all’aiuto di alcuni conoscenti influenti e i due fuggono a Parigi dove frequentano i salotti dell’alta società.
5. A 24 anni, poco tempo dopo la sua prima esposizione al Salon d’Automne diventa famosa come ritrattista disegnando le dame più note di Parigi. Inizia un’intensa vita mondana: amanti, feste, cocaina, ritmi di lavoro forsennati e dipinti realizzati a tarda notte ascoltando a tutto volume musica di Wagner. Divorzierà da Tadeusz nel 1926.
6. La vita di Tamara de Lempicka è legata ai suoi continui spostamenti. Più volte visita l’Italia e viene ospitata al Vittoriale da Gabriele D’Annunzio che proverà a sedurla con insistenza ma senza successo.
7. Gli anni Trenta sono molto intensi per Tamara de Lempicka. Il suo talento è ormai ampiamente riconosciuto: mostre, corteggiatori, amanti (uomini e donne), vita mondana e viaggi in tutta Europa. Il suo successo è però oscurato da un’intensa forma di depressione che non le dà tregua.
8. Nel 1943 è costretta a lasciare l’Europa invasa dai nazisti per trasferirsi negli Stati Uniti insieme al nuovo marito, il ricchissimo barone Raoul Kuffner de Diószegh, di origini ebraiche. Negli Stati Uniti diventa famosa, oltre che per le sue opere d’arte, per il suo stile di vita mondano e le grandiose feste che tiene nelle sue ville.
9. Le opere di Tamara de Lempicka si caratterizzano per l’uso di un esiguo numero di colori che sulla tela appaiono luminosi, forti e decisi, così come le linee nette e precise che disegnano donne fredde, malinconiche, irraggiungibili.
10. Oggi alcune delle più note star americane collezionano opere di Tamara de Lempicka: Jack Nicholson, Barbra Streisand ma soprattutto Madonna, che spesso le cede ai musei per organizzare mostre.
P.s. Opere d'arte, no censura
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chez-mimich · 1 year ago
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SUL CONCETTO DI EGEMONIA CULTURALE
Nel vasto e variegato panorama della Destra italiana che ormai governa il paese (ma anche regioni, provincie, comuni), dirige televisioni, spopola sui social, indice feste di partito ecc. da qualche tempo ha preso piede il dibattito sulla cosiddetta “egemonia culturale”, espressione di derivazione gramsciana che definiva in realtà una idealità operativa, una “conditio sine qua non” che potesse consentire ad un “blocco storico” di governare la nazione (Gramsci usava spesso il termine “nazione”). Cos’era un “blocco storico”? Secondo quanto elaborato nei “Quaderni” il blocco storico era l’unione del proletariato del Nord con la classe contadina del Sud, sotto la guida degli intellettuali. Certo, anche le terminologie erano di altri tempi (e infatti erano altri tempi), così come lo erano le idee. Ma almeno erano idee. Oggi una Destra con un ampio consenso elettorale, ma con un evidente complesso inferiorità culturale, sembra tutta impegnata a colmare questo “gap”. Lo si vede a livello locale, lo si vede a livello nazionale. E, non per caso, si ritorna a parlare di “egemonia culturale”. Ma mentre la Destra storica, pensando non solo ai soliti Papini e Prezzolini, ma anche a quella destra che costituì la matrice ideologico-artistica dell’eversione fascista, come fu quella di Filippo Tommaso Marinetti e dei futuristi, produceva cultura, la cultura che, ideologicamente opposta, produceva la Sinistra, mentre la Destra di oggi produce poltrone, non nel senso che si sono dati all’industria manufatturiera dell’arredamento, ma nel senso simbolico del termine. Loro pensano che l’egemonia culturale non si costruisca nei teatri con le idee, ma con il figlio del Presidente del Senato infilato nel CDA del Piccolo Teatro di Milano, pensano che non si costruisca con programmi televisivi di grande rilevanza culturale, ma creando le condizioni perché Corrado Augias lasci la Rai. Loro pensano che basti nominare loro simpatizzanti a dirigere musei, biblioteche, assessorati alla cultura, per far sì che questa “egemonia culturale” si compia. Purtroppo per loro e per fortuna per noi, non è così. Gramsci non elaborò questo concetto da una poltrona di un ministero o nel salotto di Bruno Vespa e nemmeno sulle pagine di un social, Gramsci lo elaborò dal carcere, dove era stato rinchiuso dai fascisti, tanto per chiamarli col loro nome. Ed è questo che fa la differenza, perché la “santa guerra dei pezzenti” non la si può condurre dopo una prestigiosa nomina, e nemmeno dalla direzione di un partito che si riunisce in una SPA di lusso. “La rivoluzione” è il lavoro della talpa e per fortuna la talpa continua a scavare nei libri, nei teatri, nella musica, nell’arte, nel cinema e nella coscienza di tutti noi…
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kiki-de-la-petite-flaque · 1 year ago
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Amanda Lear nasce come Amanda Tapp il 18 novembre del 1939 a Saigon. Trasferitasi a Parigi dopo aver finito le scuole elementari, studia alla Scuola d'Arte di San Martino di Londra nel 1964. In quel periodo, sale agli onori della cronaca in virtù della sua storia d'amore con Bryan Ferry, frontman dei Roxy Music, e inizia a lavorare come modella per Catherine Harle. La Lear diventa molto richiesta in breve tempo: fa la modella per Paco Rabanne, e viene immortalata dalle macchine fotografiche di Charles Paul Wilp, Helmut Newton e Antoine Giacomoni per testate come "Vogue", "Marie France" ed "Elle". Partecipa, inoltre, a sfilate per Antony Price, Ossie Clark e Mary Quant a Londra, e per Coco Chanel e Yves Saint Laurent a Parigi. Nel frattempo, nel 1965 a Parigi, in un locale chiamato "Le Castel", ha conosciuto Salvador Dalì, eccentrico artista spagnolo che è rimasto immediatamente colpito dall'affinità spirituale che intercorre tra i due. Amanda accompagnerà la vita del pittore surrealista nei successivi quindici anni, passando ogni estate con lui e sua moglie: avrà così l'opportunità di visitare i salotti parigini e scoprire i musei europei, oltre che posare per alcune sue opere quali "Voguè" e "Venus to the Furs". Il nome d'arte Amanda Lear pare sia stato proprio inventato dall'eccentrico pittore, foneticamente affine a amant de Dalí. Protagonista della copertina di "For your pleasure", disco dei Roxy Music del 1973, Amanda appare insieme con David Bowie nella serie tv "Midnight special", sulla Nbc. Sempre con Bowie l'anno successivo registra la sua prima canzone, "Star", che però non viene mai pubblicata. Il suo singolo di esordio sarà, invece, "Trouble", che tuttavia non otterrà il successo sperato, a dispetto delle lezioni di canto frequentate e pagate proprio da Bowie. Del brano, per altro, viene incisa anche una versione francese, che viene notata dall'etichetta Ariola Eurodisc: la casa discografica, tramite il produttore Antony Monn, le propone un contratto di sei dischi e sette anni per una cifra eccezionale. Il disco d'esordio si chiama "I am a photograph", e ottiene un successo strepitoso in Austria e in Germania. In Italia riuscì ad arrivare alla Top 10. Dall'album furono estratti alcuni singoli, tra cui Blood and Honey, Tomorrow e Queen of Chinatown che diventò il suo primo successo a livello europeo. L'album che seguì I Am a Photograph fu Sweet Revenge, un concept album che contiene un medley continuo nel primo lato. L'album riuscì ad arrivare nella Top 10 di alcuni paesi europei e fu certificato Disco d'oro in Germania Ovest e Francia. Dall'album fu poi estratto il singolo di successo Follow Me e la Top 20 Enigma (Give A Bit Of Mmh To Me). Per promuovere l'album Amanda Lear ne cantò le canzoni in varie emittenti televisive in Europa e altrove. In Italia e in Germania la promozione fu continua. Dopo aver preso parte al programma di Raidue "Stryx", dove interpreta il personaggio ambiguo di Sexy Stryx, la Lear nel 1978 ottiene un cameo nella pellicola "Zio Adolfo in arte Fuhrer" e in "Follie di notte", di Joe D'Amato. L'artista, però, non abbandona la carriera musicale, e dà alle stampe "Never trust a pretty face". Negli anni Ottanta, Amanda incide "Diamonds for breakfast", eccezionale successo di vendite in Svezia e in Norvegia, e "Incognito": accolto tiepidamente in Europa, si rivela un successo imprevisto in Sud America; l'unica hit destinata a lasciare il segno, però è "Egal". In Italia conduce "Ma chi è Amanda?" e due edizioni di "Premiatissima" su Canale 5, nel 1982 e nel 1983. Il 1984 è l'anno della pubblicazione di "My life with Dalì", la sua prima autobiografia, intitolata in Francia "Le Dalì d'Amanda". Poi Amanda Lear si dedica nuovamente alla musica dando alle stampe "Secret Passion". La promozione dell'album, tuttavia, va incontro a una pausa forzata, a causa di un incidente automobilistico che coinvolge la Lear, costretta a una convalescenza di diversi mesi.
Il 1988 vede la Lear tornare in vetta alle classifiche musicali con "Tomorrow (Voulez vous un rendez vous)", reinterpretazione di "Tomorrow" realizzata con Giovanni Lindo Ferretti, cantante dei CCCP Fedeli alla linea. Torna in tv nel 1993 nella serie "Piazza di Spagna", in cui interpreta se stessa, e in "Une femme pour moi", film tv di Arnaud Selignac; nel 1998 è la volta de "Il brutto anatroccolo", programma condotto in prima serata su Italia 1 con Marco Balestri. Nel frattempo, ricompare in passerella, sfilando per stilisti come Thierry Mugler e Paco Rabanne. Il nuovo millennio si apre con una tragedia: il marito di Amanda, Alain-Philippe, nel dicembre del 2000 muore a causa di un incendio divampato in casa. La Lear lo ricorda registrando il disco "Heart". In televisione, l'artista presenta "Cockatil d'amore" e "La grande notte del lunedì sera", condotta con Gene Gnocchi. Dopo aver fatto parte, nel 2005, della giuria di "Ballando con le stelle", nel 2008 appare in Francia in "La folle histoire du disco", in Italia in "Battaglia fra sexy star" e in Germania in "Summer of the '70s". Sempre nel nostro Paese, appare in un curioso cameo all'interno della soap opera di Raitre "Un posto al sole", dove interpreta la Morte. Ma gli anni Duemila di Amanda Lear sono contrassegnati anche dal doppiaggio (nel film "Gli incredibili", presta la voce a Edna Mode) e dall'esposizione delle sue opere d'arte: per esempio con la mostra "Never mind the bollocks: here's Amanda Lear", tenuta nel 2006. Dopo essere stata nominata Cavaliere dell'Ordine delle Arti e delle Lettere dal governo francese, nel 2009 pubblica l'album "Brief encounters". In una carriera poliedrica come la sua non può mancare il teatro, e così dal 2009 al 2011 inizia un tour con "Panique au Ministere", spettacolo teatrale che attraversa la Francia, il Belgio e la Svizzera. Dopo aver preso parte, come membro della giuria, a "Ciak, si canta!", varietà in onda su Raiuno, nel 2011 Amanda Lear incide il singolo "Chinese Walk", e interpreta, nuovamente a teatro, la commedia "Lady Oscar". Pittrice, cantautrice, presentatrice, Amanda Lear vive in Francia, a Saint-Etienne-du-Gres, non lontano da Avignone. Dall'inizio della sua carriera, l'artista francese ha dovuto convivere con le dicerie riguardanti la sua sessualità: si diceva, infatti, che Amanda, prima di diventare fotomodella, in realtà fosse un ragazzo, tale Renè Tapp, che si sarebbe sottoposto a un'operazione di cambio di sesso a Casablanca. La stessa Amanda Lear, tuttavia, in più di un'occasione ha smentito le dicerie a tal proposito, sostenendo che si trattava unicamente di una strategia pensata da lei, insieme con Dalì, per attirare l'attenzione e incrementare le vendite dei suoi dischi.
(da:https://biografieonline.it/biografia-amanda-lear)
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pier-carlo-universe · 25 days ago
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Clifton: la perla nascosta del North Carolina tra charme d’altri tempi e bellezza naturale
Un piccolo gioiello nel cuore della Carolina del Nord, Clifton incanta con la sua autenticità, la quiete dei suoi paesaggi e la ricchezza della sua storia locale. Nonostante le sue dimensioni contenute, questo affascinante centro urbano racchiude l’anima della provincia americana più genuina, offrendo al visitatore un’esperienza immersiva tra tradizioni, comunità accoglienti e scenari naturali da…
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angelap3 · 6 months ago
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"Mi chiamo Caryn Elaine Johnson, ma tutti mi conoscono come Whoopi Goldberg. Sono un’artista Egot (ossia il poker dei massimi riconoscimenti americani dello spettacolo: Emmy, Grammy, Oscar e Tony) a significare un’attrice che si è misurata con tutto: televisione, musica, cinema e teatro. Dicono abbia una simpatia travolgente e una carica di energia capace di andare in Vaticano e chiedere a papa Francesco di recitare in Sister Act 3 e di rilanciare nel mio show americano l’omaggio fattomi da Fiorello in tv.
Ho vinto l'Oscar come miglior attrice non protagonista per Ghost - Fantasma nel 1990 (seconda donna afroamericana dopo Hattie McDaniel, la Mami di Via col vento) e sono stata candidata come miglior attrice protagonista per Il colore viola di Steven Spielberg. Ho anche vinto due Golden Globe, due Emmy, un Saturn Award, quattro People's Choice Award, cinque Kids' Choice Award, sette Image Award, due Drama Desk Award e un Bafta. Nel 2002 mi è stata assegnata una stella nella Hollywood Walk of Fame.
Ho diretto e prodotto documentari, musical e film acclamati da pubblico e critica. Sono attivista per i diritti umani, il sostegno della ricerca contro l'Aids e i diritti dell'infanzia. Sono apparsa in innumerevoli trasmissioni e serie tv americane e, tra le altre, ho condotto insieme a Billy Cristal e Robin Williams nove stagioni di Comic Relief, uno speciale televisivo benefico a favore dei più svantaggiati. Dal 2007 sono una delle conduttrici della popolare trasmissione e progressista della Abc, The View."
A 68 anni ho scritto la mia autobiografia dal titolo "Frammenti di memoria".
Nel memoir, che ho scritto anche per superare il lutto di mia mamma Emma, mi racconto a partire dalla mia infanzia (nelle case popolari di New York, le gite a Coney Island, gli spettacoli di pattinaggio artistico sul ghiaccio e le visite ai musei) alla mia carriera, successi e fallimenti. Il libro è un omaggio alle figure cardine della mia vita, mia madre e mio fratello Clyde, entrambi venuti a mancare negli ultimi anni. Mia madre, orgogliosa, pratica e indomabile, ha trasmesso a noi figli l’amore e la saggezza necessari per riuscire nella vita, incoraggiandoci sempre a essere onesti almeno verso noi stessi."
Whoopi Goldberg
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michelangelob · 10 months ago
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Musica al museo di San Marco e al Cenacolo di Sant'Appollonia a Firenze
Le forme d’arte sono tutte strettamente collegate fra di loro. ‘Note al Museo’ è l’iniziativa che porta dieci momenti musicali nelle sale dei musei di San Marco e del Cenacolo di Santa Apollonia, a Firenze. L’Orchestra da Camera fiorentina accoglierà gli spettatori, da giugno a ottobre, con una rassegna che spazierà da Bach a Mozart a Ravel e Giacomo Puccini nell’anno del centenario dalla morte,…
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istanbulperitaliani · 1 year ago
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Le Cem Evleri
Le Cem Evleri sono luoghi di culto e di comunità della fede alevita, una delle più grandi minoranze religiose in Turchia.
"Cem" in turco significa "riunione" o "assemblea" quindi letteralmente si traduce come "case delle riunioni" o "case delle assemblee".
In una Cem Evi gli aleviti si riuniscono per praticare il loro culto, che comprende la lettura di poesie sacre, la musica, la danza e le loro pratiche spirituali. Le Cem Evleri servono anche come centri culturali e sociali, promuovendo la solidarietà e l'unità tra i membri della comunità.
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Le differenze principali tra le Cem Evleri e le moschee sunnite includono la pratica del culto e le credenze religiose.
Mentre le moschee sunnite seguono la tradizione islamica ortodossa, le Cem Evleri sono caratterizzate da pratiche religiose uniche degli aleviti, che differiscono da quelle del sunnismo. Ad esempio, gli aleviti non praticano le cinque preghiere quotidiane prescritte nell'Islam sunnita, ma si riuniscono per le cerimonie collettive nelle Cem Evleri, qui i partecipanti si dispongono spesso in un cerchio per creare un'atmosfera di comunità e di unità. Questa pratica riflette l'importanza dell'uguaglianza e dell'armonia all'interno della comunità alevita. Inoltre, è importante notare che nelle Cem Evleri non ci sono separazioni tra uomini e donne, e non sono presenti il mirhab e il minbar, caratteristici delle moschee sunnite. Inoltre, le Cem Evleri possono includere dipinti e raffigurazioni che non si trovano nelle moschee. Raffigurazioni come Ali, figura centrale nella spiritualità alevita, e Mevlana Rumi il celebre poeta e mistico sufi.
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somniatoressinespe · 1 year ago
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io lo so che non è questo il punto della questione etc etc ma la musica di sottofondo mi ricorda quella nei musei sensoriali o whatever e onestamente mi sta facendo salire la nausea e ok non è il messaggio etc ma è il festival della canzone italiana potevano farlo con un violino che ne so
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amamiofacciouncasinoo · 2 years ago
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Fastidi.
finire la cartaigienica - l'audio di instagram - le persone che guardano il telefono mentre gli parlo - lo spritz annacquato - le rose - i dossi alti - le strisce colorate per capire dove cazzo devo andare in ospedale - gli inviti - i matrimoni - l'acqua fredda quando fa freddo - l'acqua della doccia che non tiene la temperatura - la muffa - le spine nel pesce - la pescheria nel supermercato - le code in autostrada - i coglioni che viaggiano nella corsia centrale in autostrada - le mamme pancine - i tuttologi - i ricchi - la spia dell'olio - i sughi pronti - le penne lisce - l'immondizia - le stampanti che non stampano - la gente che chiede la pizza con abbondante pomodoro - i barattoli che non si aprono nemmeno bestemmiando - lavare la doccia - pisciare - pisciare fuori - pisciare in piedi - pisciare seduti in inverno - il vino del cazzo - il vino costoso - il freezer - i nomi degli alcolici - le spugne - radersi - trovare i calzini uguali - gli zaini scomodi - le chiamate - le casse del supermercato - le cassiere lente del supermercato - le cassiere troppo veloci del supermercato - la tovaglia con le briciole - i fari al led delle macchine nel senso opposto - la musica da discoteca - il cagotto - il cagotto in viaggio - la digestione - le ricette - il tempo di cottura - i fagioli cannellini - i compleanni - gli amici che si fidanzano - gli amici che si mollano - io che non mi fidanzo così non posso mollarmi - la convivenza - i tavoli tondi - la birra belga - la gente che ordina birra belga - i musei - le audioguide - scegliere l'avocado migliore - il reparto ortofrutta - la verdura per terra dopo il mercato - il mercato - l'erba - gli insetti che stanno nell'erba - le cimici - i frutti che cadono dagli alberi - i frutti spiaccicati per terra dopo esser caduti dagli alberi - i bigliettini da visita - le richieste di amicizia - le notifiche - non ricevere notifiche - i soldi di carta - le monete - il pin del bancomat - i manifesti con un sacco di testo - la musica rock che però non è proprio rock rock diciamo - i Coldplay - Don Matteo - le strisce pedonali - le assicurazioni che pagano solo se attraversi sulle strisce - i bambini - i bambini degli altri - il pensiero di avere un bambino - i preservativi - la pillola - le coperte felpate - la neve - la pioggia quando c'è la neve per terra - i guanti che non tengono caldo - i guanti che mi devo togliere per poter usare il telefono - le scritte romantiche sui muri - i post romantici - i gatti grandi - la musica metal - i cantanti growl - i frontali - le quote rosa - l'ingresso gratuito per le ragazze in discoteca - i giochi di carte - i rompicapo - nomi cose città - le feste di capodanno - il forno che non forna mai come dovrebbe - i libri - le biblioteche - l'incertezza - il clima - le meteoriti - le cose che vedo - le cose che non vedo - le cose che non vedrò - gli appuntamenti - gli eventi in calendar - le mail lunghe - gli imprevisti - le visite - i medici incompetenti - i medici che non si capisce un cazzo di quello che scrivono - i nomi delle medicine - il menù delle pizze - la gente che non capisce cosa dico e mi costringe a ripetere - i computer vecchi - i computer lenti - la voltura - le offerte - gli scaffali con troppa scelta - le esperienze - le esperienze di coppia - le degustazioni - le cantine aperte - le località turistiche - i ristoranti - gli amici che parlano di ristoranti - l'ansia da prestazione - gli esami - il percorso universitario - i treni regionali - il sudore - gli amici che poi se ne vanno - le abitudini che cambiano - le mamme e i papà che annunciano con gioia l'annuncio l'arrivo di un nuovo bebè - i bebè - i nomi dei bebè (come cazzo fai a chiamare una bambina "Agape Amelia"?) - i nomi delle persone - la lavanda dei piedi - il catechismo - la dottrina - le buone maniere - l'educazione - le ore perse - la parola di Cristo - cambiare idea - la batteria del telefono - le notizie false - i titoli clickbait - la pubblicità prima dei video - la pubblicità su LA7 - i chitarristi bravi - i concerti con troppa gente
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